09.10.2014 – Il giorno 7 u.s., il Dirigente dell’Area II, successivamente alla nostra richiesta di incontro, ha convocato le OO.SS. al fine di illustrare le modalità di partecipazione del personale turnista alle attività del 74° corso AA.VVF. Sottolineiamo che, nel quotidiano svolgimento delle attività formative, il succitato personale collabora fattivamente alla buona riuscita dei corsi, garantendo di fatto la necessaria presenza anche nelle ore notturne. Siamo certi che le motivazioni pocanzi accennate, hanno contribuito a far sì che il Direttore Centrale per la Formazione autorizzasse l’utilizzo delle ore straordinarie legate alle attività formative. Auspichiamo quindi che anche nei prossimi corsi, così come nel 74° possano essere concesse le 24 ore di straordinario. Ciò, a partire dal primo giorno e non come avvenuto in questo caso a corso avviato.
Così come risulta dal resoconto della riunione, che per opportuna conoscenza alleghiamo, il Dirigente delle SCA, al fine di giungere ad una corretta interpretazione della Circolare DCFORM19160 del 24 giugno 2011, formulerà un quesito indirizzato proprio al Direttore relativamente al contenuto della stessa sulla modalità di articolazione delle ore di straordinario del personale non giornaliero.
Nel merito della questione la CGILVVF evidenzia all’Amministrazione che la modalità di svolgimento delle ore di straordinario diversamente da come riportato sulla circolare, non comporterebbe alcun costo aggiuntivo e l’impegno di spesa stimato rimarrebbe comunque il medesimo. L’autorizzazione del Direttore, poteva essere seguita quindi da un semplice accordo locale dove si individuavano le effettive necessità al fine di autorizzare una turnazione di straordinario di 12 ore. E’ evidente che l’intenzione il Dirigente dell’Area II, attraverso il quesito posto, è stata quella di mettersi al riparo da qualsiasi tipo di strumentalizzazione e quindi, per quanto ci riguarda, indiscutibile e condivisa.
Auspichiamo che si possa consentire anche al personale turnista delle SFO la partecipazione a tale istituto che, lo ricordiamo, contribuisce in egual modo alle attività formative nei corsi di ingresso.
Invitiamo quindi il Direttore a formulare una risposta favorevole al quesito del Dirigente dell’Area II, consentendo così il normale svolgimento delle ore straordinarie legate alle formazione, agevolando il normale sviluppo delle attività richieste.
Per il Coordinamento FP CGIL VVF AREE DCF e DCPST
Mauro Giulianella
09.10.2014 – In allegato la Circolare relativa alle indicazioni precauzionali circa il virus Ebola.
Roma, 6 ottobre 2014
Nelle ultime due settimane ben due decreti hanno animato la quotidianità dei dipendenti del MEF, ossia il D.M. di riorganizzazione degli uffici e il decreto appena firmato relativo alle somme riscosse dal contributo unificato.
All’interno del primo decreto, oltre ad una ridefinizione degli uffici centrali emerge la conferma, entro il prossimo 31 gennaio, della chiusura di dieci sedi territoriali della Ragioneria dello Stato.
La nostra posizione sul punto è stata chiara fin dall’inizio: abbiamo cercato di opporci a questo provvedimento, chiedendo, in forma unitaria, che rimanesse aperto sul territorio quanto meno un presidio che potesse sia garantire la presenza dello Stato sul territorio, sia fornire un servizio all’utenza, magari evitando ai colleghi di queste sedi spostamenti di decine di chilometri. Abbiamo quindi richiesto che i dipendenti delle strutture in chiusura possano essere riallocati sia, in base a richieste volontarie, in altre strutture pubbliche, sia nelle Commissioni tributarie, all’interno dello stesso MEF, sia negli uffici delle Agenzie fiscali.
Riteniamo e chiediamo che l’Amministrazione possa muoversi con tale strategia, mostrando un’attenzione, a suo tempo già riscontrata, con l’esodo volontario del personale ex DTEF.
E’ urgente che a tali proposte venga dato un rapido riscontro
Abbiamo infatti insistito recentemente (12 settembre) nella richiesta unitaria di un tavolo che potesse rassicurare i dipendenti di queste sedi.
Forse l’Amministrazione è alla ricerca di indicazioni politiche che possano finalmente risolvere la situazione, ma certo è che di giorno in giorno aumenta la preoccupazione tra i lavoratori interessati.
L’altro decreto, quello sul contributo unificato, che riguarda fondamentalmente il personale delle Commissioni Tributarie, assegna una quota di quanto incassato al personale degli uffici cosiddetti “virtuosi”. Augurandoci di essere chiamati al più presto al tavolo delle trattative per poter individuare i criteri della ripartizione, ci auguriamo che il confronto relativo alla distribuzione di questi proventi possa testimoniare di un’equa attenzione a tutto il personale che si impegna direttamente ed indirettamente al raggiungimento di risultati significativi, riuscendo anche a diversificare i compensi proporzionalmente ai carichi di lavoro sostenuti.
Vogliamo in conclusione richiamare l’attenzione dell’Amministrazione, sia pensando agli argomenti cui sopra abbiamo accennato, sia ricordando il tragico episodio che, in sede centrale, ha colpito un giovane, capace dirigente, sulle politiche e le strategie che auspicheremmo fossero rivolte ai dipendenti.
Forse è giunto il momento di convogliare rinnovate energie verso l’organizzazione del lavoro, riferendosi con maggiore puntualità alla formazione, alla distribuzione dei carichi di lavoro e a quello che, con un termine ormai desueto, veniva chiamato “benessere lavorativo”.
Considerato infatti che il lavoro coinvolge la maggior parte del nostro “tempo attivo”, quest’ultimo non è concepibile come coesistenza di monadi, ma deve organizzare al meglio e favorire la coesistenza di tanti singoli individui all’interno di una comunità lavorativa.
FP CGIL NAZ. FP CGIL LOMBARDIA FP CGIL NAZ.
L.Boldorini A.Fimiani D.Nola
Comunicato
Comparti Sicurezza – Difesa e Soccorso pubblico
Incontro con il Presidente del Consiglio –
Care colleghe e cari colleghi,
si è tenuto ieri a palazzo Chigi l’incontro tra il Presidente del Consiglio Renzi, i Ministri Alfano, Orlando, Pinotti e le rappresentanze sindacali e militari del comparto Sicurezza-Difesa e Soccorso pubblico.
In apertura, dopo aver stigmatizzato la polemica di settembre avviata da una parte del cartello sindacale che rappresenta circa il 95% del personale del comparto, il Presidente del Consiglio ha subito confermato l’impegno sul versante economico, per riconoscere la specificità ed unicità del personale che garantisce la sicurezza, il soccorso dei cittadini e la difesa del Paese.
Pertanto, insieme ai ministri competenti ha avviato le procedure per giungere all’individuazione delle risorse economiche necessarie (circa un miliardo di euro) a sostenere lo sblocco dei tetti salariali in maniera strutturale dal 1° gennaio del prossimo anno, che avverrà con la legge di stabilità 2015 e l’abolizione del comma 21 dell’art. 9 del D.L. 78/2010. Il tutto avverrebbe nella prossima riunione del Consiglio dei Ministri già fissata per il 15 ottobre.
Il Presidente Renzi, proseguendo nel suo breve intervento, ha poi fatto cenno alla proposta di riduzione dei Corpi di Polizia, da 5 a 4, per spiegare che è importante per il Paese in questo momento di forte crisi cominciare a discutere anche di riorganizzazione delle forze di polizia per scongiurare evidenti duplicazioni di funzioni, dicendosi ovviamente pronto a far pervenire la necessaria convocazione delle parti in causa per iniziare il ragionamento.
Pur esprimendo la nostra soddisfazione per l’importante risultato raggiunto, resta per noi assolutamente aperta la questione del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro scaduto da oltre 5 anni, che intendiamo continuare a rivendicare come diritto inalienabile delle lavoratrici e dei lavoratori e sul quale saremo tutti chiamati ad offrire il nostro impegno e la nostra partecipazione per favorire la piena riuscita della mobilitazione prevista nelle giornate del 25 ottobre e, soprattutto, in quella avviata dalla categoria per il giorno 8 novembre p.v.
Fraterni saluti.
FP CGIL
Il Coordinatore Nazionale Comparto Sicurezza Francesco Quinti |
FP CGIL
Il Coordinatore NazionaleVigili del Fuoco Adriano Forgione |
FP CGIL
Il Segretario Nazionale Salvatore Chiaramonte |
Nella riunione di oggi c’è stato consegnata una bozza di ipotesi CCNI 2014 (vi allego il testo che vi ricordo è solo una prima bozza,quindi suscettibile di profondi cambiamenti, e resto in attesa di vostre eventuali osservazioni)
Non ci sono state consegnate le tabelle da noi richieste la volta precedente utili a definire l’impatto sul fondo, e quindi sui pro capiti complessivi, di un’ipotesi di ommogeneizzazione immediata dei trattamenti accessori a cominciare dalle aree A e B.
Non siamo entrati nel merito della proposta presentataci in quanto il testo c’è stato consegnato solo durante l’incontro e abbiamo chiesto di avere il tempo di analizzarlo.
Durante la riunione l’Amministrazione ci ha comunicato che le graduatorie relative alla mobilità nazionale pubblicate venerdi sono sbagliate.
A quanto pare la procedura non prendeva in considerazione alcuni titoli al fine del punteggio finale creando, di fatto, una percentuale di errore intorno al 5%.
A breve verranno pubblicate le nuove graduatorie e a questo punto il termine dei dieci giorni per decidere se accettare o meno non può che decorrere dal momento della nuova pubblicazione.
Domani, sempre che il nuovo commissario firmi la convocazione, è previsto l’incontro su : fabbisogno triennale di personale 2015/2017 e nel pomeriggio riunione tecnica su posizioni organizzative (vedi accordo programma) .
Roma 7/10/2014
Il Coordinatore Nazionale FPCGIL INPS
Oreste Ciarrocchi
Si è svolta stamani la riunione prevista con il Ministro sul regolamento di Organizzazione del Ministero della Giustizia.
Abbiamo detto al Ministro Orlando che apprezziamo il metodo di lavoro che comprenderà, come illustrato dal Capo di Gabinetto, successive riunioni per discutere dei DM che andranno ad integrare lo schema di dpcm.
Abbiamo illustrato le nostre posizioni, che a grandi linee sono illustrate nel documento che abbiamo consegnato e che trovate allegato, rilevando comunque positivamente il segnale di discontinuità con il passato in relazione all’Istituendo Dipartimento che dovrebbe comprendere UEPE e Giustizia Minorile.
Abbiamo inoltre indicato nello specifico tutte le incongruenze e criticità relative alla bozza di documento per tutti i dipartimenti, chiedeno che fossero tenute in conto nella redazione dello schema di regolamento.
Abbiamo certamente rinnovato al Ministro la richiesta di convocazione degli Stati Generali del penitenziario per poter affrontare in maniera adeguata i cambiamenti che si profilano.
Inoltre abbiamo colto l’occasione per ricordare al ministro le spinose problematiche relative al personale di tutti i dipartimenti e la questione del tetto salariale superata per il comparto sicurezza dal governo. Su questo abbiamo chiesto impegno preciso per evitare sperequazioni nell’ambito dell stesso Ministero tra lavoratori civili e polizia.
Ci è stato assicurato dal Ministro e dal Capo di Gabinetto che questo è solo il primo di una serie di confronti e che le nostre osservazioni verranno tenute in debito conto.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi,
per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco
Il documento, consegnato oggi al Ministro, con le nostre osservazioni sulla riorganizzazione del Ministero della Giustizia.
Si è concluso con l’incontro di ieri pomeriggio a SMD l’esame al tavolo tecnico dello schema di decreto ministeriale di ripartizione della dotazione organica del personale civile in applicazione del D.P.C.M. del 22.01.2013.
Di fatto, si è trattato della conclusione di un lavoro sul quale insieme a Cisl e UIL fin dall’inizio del confronto abbiamo sempre declinato la nostra netta contrarietà, sia per le modalità con le quali SMD ha inteso stilarlo che per l’assenza di un piano industriale capace di delinearne la strategia di fondo.
Un giudizio critico che abbiamo unitariamente riconfermato anche ieri quando, pur avendo appreso che erano state apportate delle modifiche agli organici di taluni poli e arsenali che di seguito elencheremo e che, a dire di SMD, indicherebbero una linea di indirizzo tendenziale verso l’area industriale, ci è stato comunicato che lo schema ultimato non poteva subire alcun altro cambiamento in vista del passaggio al tavolo politico che peraltro, guarda il caso, proprio mentre se ne stava discutendo, era già stato convocato dal Sottosegretario Domenico Rossi a palazzo Aeronautica per il prossimo 13 ottobre alle ore 16.30.
Le nuove modifiche introdotte su base regionale, fermo restando il numero totale fissato dal D.M., riguardano l’aumento di 75 posti complessivi, così ripartiti:
n. 25 unità per l’arsenale di Taranto;
n. 15 unità per il polo di Terni;
n. 5 unità per l’arsenale di La Spezia;
n. 20 unità per il Macra di Piacenza;
n. 10 unità per Comando Aeroporto Cameri.
Per quanto attiene, poi, al personale militare giudicato inidoneo e transitato nei ruoli di quello civile dal mese di novembre 2012 al mese di ottobre dell’anno corrente, SMD ha comunicato che si tratta di n. 324 unità inseriti nella II^ area e di n. 34 unità nella III^, oltre a confermare che non sono contemplate nel D.M.
In ultimo, per ciò che riguarda la tabella di equiparazione, SMD riferisce di aver completato il proprio lavoro e di sapere che probabilmente la prossima settimana sarà convocata una riunione per discutere dei soprannumeri ante legge Fornero.
E’ evidente, almeno per quanto ci riguarda, che alla riunione convocata dal Sottosegretario confermeremo il giudizio politico negativo espresso al tavolo tecnico. Lo faremo perché continuiamo ad essere fermamente convinti della fondatezza delle nostre inascoltate ragioni, e perché riteniamo che le relazioni sindacali tra le parti debbano essere interpretate in maniera diversa.
Roma, 9 ottobre 2014
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Ministero Difesa
Francesco Quinti
Esiti della riunione sullo schema di organizzazione del Ministero della Giustizia.
Cari colleghi e colleghe,
nel pomeriggio di ieri si è tenuto l’annunciato incontro tra il Ministro della Giustizia e le organizzazioni sindacali sul regolamento di organizzazione del Ministero della Giustizia.
Nel suo intervento la FP CGIL, oltre ad illustrare il documento con le osservazioni fatte sulla proposta presentata dalla parte pubblica, consegnato al Capo di Gabinetto, ha chiesto al Ministro di aprire un coinvolgimento delle professionalità del mondo penitenziario nella costruzione dei decreti attuativi che seguiranno all’emanazione del D.P.C.M., ribadendo la necessità di portare almeno a 13 il numero dei PRAP, abolendo le macro aree prospettate, e di trovare una forma di coordinamento che possa garantire equità ed omogeneità nella gestione del personale di Polizia Penitenziaria dei due Dipartimenti. Si è chiesto, inoltre, di investire risorse nel progetto di costruzione del nuovo dipartimento, che vedrà confluire l’esecuzione penale esterna nel DGM, evitando nel modo più assoluto di effettuare un’operazione di mera sommatoria delle carenze dei due dipartimenti originari, che comporterebbe inevitabilmente il fallimento del progetto stesso.
Il Ministro ha replicato assicurando la volontà di proseguire il confronto con le organizzazioni sindacali anche nella fase di costruzione dei decreti attuativi, che dovranno adattare lo schema di organizzazione alle esigenze operative. Subito dopo ha ribadito la volontà di investire nel nuovo progetto che dovrà portare l’esecuzione penale esterna, in passato compressa dalle criticità del mondo penitenziario, nel DGM, dove la messa alla prova è stata sperimentata. Ha inoltre aggiunto che questo comporterà ovviamente un cambiamento epocale della professione del Poliziotto Penitenziario.
Roma, 9 ottobre 2014
Il segretario nazionale FP CGIL
Salvatore Chiaramonte
Roma, 9 ottobre 2014
Al Ministro della Giustizia
On. Andrea Orlando
Al Capo di Gabinetto
del Ministero della Giustizia
Dr. Giovanni Melillo
Oggetto: assegnazione e destinazione d’uso delle Caserme Agenti della Polizia Penitenziaria.
Egregio Ministro,
giungono dagli istituti penitenziari del nostro Paese notizie allarmanti circa l’errata interpretazione che alcuni Direttori d’istituto penitenziario avrebbero dato alle disposizioni contenute nel P.D.G. 11 marzo 2014, nonché alla recente Circolare GDAP-0179260 del 21.05.2014 sull’argomento in oggetto.
La suddetta circolare prevede, infatti, il pagamento di una quota forfettaria giornaliera quale corrispettivo dei servizi collegati al normale uso degli alloggi collettivi di servizio da parte del personale di Polizia Penitenziaria, mentre per le camere di pernottamento delle caserme agenti, utili a consentire la permanenza del personale presso gli istituti medesimi per garantirne la sicurezza, non è prevista alcuna corresponsione di oneri.
Sulla base di quell’errata interpretazione, la Direzione Generale delle risorse materiali, dei beni e dei servizi del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria ha subito emesso appositi decreti con cui viene ad essere sancito il principio talune camere devono essere assegnate al personale richiedente come alloggi collettivi di servizio.
Vero è, purtroppo, almeno questo è quanto risulta alla scrivente O.S. da una indagine effettuata sull’intero territorio nazionale, che generalmente le suddette camere non sono ritenute affatto conformi ai criteri minimi di abitabilità stabiliti dal D.P.R. 81/08 tuttora in vigore, così come dalla Tabella “A” di cui all’art. 15 dell’attuale A.N.Q.
Considerato che non è possibile pretendere il pagamento di una quota ancorché forfettaria per una camera che nemmeno risponde ai criteri di abitabilità fissati per legge e che laddove tale ritenuta fosse indebitamente operata potrebbe certamente configurarsi una grave lesione dei diritti del personale di Polizia Penitenziaria dipendente, tale da giustificare possibili azioni legali, la Fp Cgil chiede un Suo autorevole intervento teso a disporre l’immediata sospensione del pagamento dei canoni e, contestualmente, l’avvio del processo di messa a norma delle caserme agenti degli istituti penitenziari.
Si resta in attesa di un cortese celere riscontro.
Con viva cordialità
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL Responsabile Nazionale FP CGIL
Polizia Penitenziaria Comparto sicurezza
Massimiliano Prestini Francesco Quinti
Roma, 9 ottobre 2014
Al Direttore Generale OAGIP
dr. Mario Guarany
Oggetto: Retribuzione salario accessorio al personale vincitore dei passaggi di area – problematiche inerenti la concessione del buono pasto – richiesta di verifica contabile del FUA e di verifica dell’andamento e la realizzazione dei progetti di valorizzazione.
Egregio Direttore,
continuano a pervenire segnalazioni dal territorio in ordine alla differente attribuzione delle quote di salario accessorio al personale vincitore dei passaggi di area. In particolare risulta che in alcuni territori ed Uffici a detto personale viene correttamente attribuito il salario accessorio maturato a seguito della partecipazione ai progetti di produttività e in relazione alla remunerazione delle particolari posizioni lavorative. In altri territori e Uffici si attribuisce il salario accessorio di che trattasi parametrato alla posizione economica precedente all’inquadramento in terza area. Come è noto a Lei, siamo più volte intervenuti sulla problematica chiedendo la puntuale applicazione di quanto previsto dalla legge e di quanto esplicitato nella ormai celebre Circolare MEF n.12/2011. La risposta dell’Amministrazione è stata quella di avere avanzato formale quesito agli organi di controllo, quesito evidentemente rimasto senza esito, in quanto tuttora mancano disposizioni precise rispetto alla modalità di retribuzione dei lavoratori interessati, con la conseguenza di un comportamento non uniforme degli Uffici interessati. Ciò stante, poiché alla scrivente risulta del tutto chiara la previsione normativa e la successiva circolare esplicativa che, nella identificazione delle quote di salario assoggettate al blocco economico individuale, prevede che non possono essere assoggettate al blocco le somme percepite in presenza di prestazioni variabili legate alla valutazione della produttività, si chiede di voler chiarire la posizione dell’Amministrazione al riguardo, tenendo conto della kafkiana situazione di detto personale, vincitore di un concorso pubblico, sottoscrittore di un nuovo contratto individuale di lavoro ed ancora in tutto e per tutto, persino nel cedolino dello stipendio, identificato nel livello giuridico inferiore.
Con riferimento alle modalità di concessione del buono pasto continuano a pervenire segnalazioni che riguardano il non riconoscimento del diritto al buono pasto in occasione di assemblee dei lavoratori indette ai sensi dell’art. 2 del CCNQ sulle libertà sindacali. Sul punto vi sono state delle interlocuzioni informali con i Dirigenti responsabili (dr. Parente e dr.ssa Passarelli) della sua Direzione, da cui è emerso chiaro il diritto del lavoratore al percepimento del buono pasto in occasione di assemblee sindacali, poiché l’assenza dal servizio per assemblea non è assimilabile alla fruizione dei permessi sindacali ed esplicitamente la norma prevede che non vi sia alcuna decurtazione della retribuzione per il personale. Le segnalazioni pervenuteci sottolineano come la decurtazione del buono pasto in caso di assemblea sia automaticamente prevista dal sistema di rilevazione automatico delle presenze. Pertanto si chiede di dettare istruzioni uniformi all’apparato periferico per evitare l’insorgere di spiacevoli contenziosi in materia di relazioni sindacali, considerato che tale comportamento potrebbe configurare una antisindacalità nel comportamento di chi, anche in perfetta buona fede, lo attua e di procedere alle opportune modifiche nel sistema di rilevazione delle presenze.
Sempre in tema di buono pasto arrivano ulteriori segnalazioni che rilevano la non concessione del buono pasto nel caso in cui il lavoratore, pur effettuando una prestazione giornaliera superiore alle 6 ore con relativa pausa pranzo, fruisca di permesso personale o entri con ritardo giustificato rispetto agli orari di ingresso previsti. Sul punto esiste una vecchia disposizione, la Circolare del Segretariato Generale n.2 del 2002, la quale erroneamente identifica come condizione per il percepimento del buono pasto l’effettuazione di almeno sei ore continuative con relativa pausa. Tale disposizione è evidentemente estranea a quanto previsto dall’accordo quadro sulla concessione del buono pasto ai dipendenti pubblici. In particolare l’art.4, comma 2, del predetto accordo riconosce il diritto alla fruizione del buono pasto subordinandolo alla durata giornaliera dell’orario di lavoro superiore alle sei ore con la relativa pausa, con il completamento dell’orario d’obbligo previsto in fascia pomeridiana o con l’effettuazione di almeno 3 ore di lavoro straordinario, senza alcun riferimento alla necessità che le sei ore vengano svolte in maniera continuativa, diversamente da quanto previsto per la turnazione, ove la prestazione di almeno otto ore deve essere caratterizzata da continuità. Pertanto si richiede anche al riguardo un opportuno chiarimento da parte di codesto Ufficio.
Infine si sollecita ulteriormente la convocazione di una riunione nazionale avente all’ordine del giorno la verifica della contabilità del FUA, al fine di quantificare eventuali ulteriori economie derivanti da impegni pregressi, e la verifica dei progetti nazionali di valorizzazione, sia in riferimento alla loro performance economica che rispetto all’andamento dei progetti in corso ed alla predisposizione dei progetti concordati e non ancora avviati.
Nel restare in attesa di formale, urgente e cortese riscontro si porgono distinti saluti
Claudio Meloni
Coordinatore Nazionale FP CGIL MIBACT