Fondo Fasda – materiale informativo

 

 
Nel link sottostante l’elenco delle strutture sanitarie convenzionate, regione per regione,  per permettere di consultare le strutture sanitarie convenzionate:
 

 

News

 
ALCUNI CHIARIMENTI SUL BANDO PER COLLABORATORI RESTAURATORI
 
 

  C O M U N I C A T O
 
  6 ottobre 2014

 

Continuano a pervenirci quesiti e richieste di chiarimenti in relazione al bando per collaboratori restauratori, emesso in applicazione della previsioni dell’art.182 del Codice dei Beni Culturali, novellato dalla legge 7/2013.
Precisiamo preliminarmente che il bando, se non per alcuni requisiti previsti nella definizione dei punteggi utili all’acquisizione delle due qualifiche di collaboratore restauratore e di restauratore, non riguarda la collocazione lavorativa all’interno del Ministero ma disciplina l’accesso alla professione nei termini ridefiniti dalla legge. Pertanto il riconoscimento della qualifica di collaboratore restauratore e di restauratore comporta il riconoscimento all’esercizio della professione tramite l’inserimento negli elenchi previsti dalla legge, mentre la mancata partecipazione nulla muta nella posizione lavorativa e nell’articolazione dell’attuale inquadramento.
Il bando per collaboratore restauratore è il primo atto applicativo della nuova normativa, che prevede degli step definiti dalle date entro cui concludere il processo della cosiddetta fase transitoria, il cui termine ultimo è il 30 giugno 2015, che comporterà l’emanazione di un successivo bando per l’acquisizione della qualifica di restauratore. Pertanto la partecipazione al bando di collaboratore restauratore non è condizione necessaria e propedeutica all’acquisizione della qualifica di restauratore ma comporta semplicemente il vantaggio di poter partecipare alla selezione successiva prevista per tale qualifica tramite una sola prova di idoneità che avrà il carattere di esame di Stato abilitante allo svolgimento della professione. Da questo punto di vista, a nostro parere, è conveniente anche per i funzionari restauratori partecipare alla selezione per collaboratore restauratore, fermo restando che è nella libera scelta di ciascuno decidere o meno di partecipare a questa prova o di partecipare alla selezione per restauratore, qualora si posseggano i requisiti previsti dalla legge.
Tali requisiti sono declarati nel bando e pertanto rinviamo alla lettura degli stessi, precisando che, per quel che riguarda la qualifica di collaboratore restauratore, è prevista altresì la sola prova di idoneità per coloro che hanno maturato questi requisiti nel periodo 31 ottobre 2012 -30 giugno 2014.
 

Per il personale dipendente da una pubblica amministrazione che intende partecipare, i criteri sono i medesimi. Ad essi, però, solo ai fini dell’attribuzione dei punteggi  specifici previsti nella tabella 2 allegata alla norma, vengono richiesti alcuni requisiti, in particolare:
Che l’inquadramento sia avvenuto a seguito di concorso pubblico afferente la professionalità richiesta;Che l’inquadramento nei ruoli dell’Amministrazione sia coerente con la professionalità, ovvero l’inquadramento nel profilo di assistente tecnico restauratore e nel profilo di funzionario restauratore avvenuto entro il 30 giugno 2012;Il riconoscimento della cumulabilità del punteggio previsto per l’accesso alla qualifica di collaboratore restauratore con i titoli di cui alla tabella 1 allegata alla norma può avvenire solo a patto di avere acquisito questi titoli successivamente all’inquadramento funzionale nell’ex posizione B3.  

Sul punto va chiarito che, non essendo ricompreso nel MIBACT il profilo specifico di assistente tecnico restauratore nell’ambito del profilo di assistente tecnico, l’identificazione del profilo specifico è conseguente al possesso degli altri requisiti previsti dalla legge, ovvero il possesso di almeno uno dei titoli di studio indicati nel bando e lo svolgimento di attività certificata di restauro per almeno 4 anni.
Dobbiamo precisare altresì che i passaggi di riqualificazione interna che hanno determinato l’accesso al profilo nella ex posizione B3 soddisfano a nostro avviso i requisiti previsti per l’inquadramento nei ruoli della pubblica amministrazione, essendo avvenuti a seguito di una procedura concorsuale, che, in base alla consolidata giurisprudenza anche costituzionale, è pubblica e finalizzata, con le vecchie riqualificazioni, ad un passaggio giuridico di inquadramento.  Analogo ragionamento per il personale assunto nel profilo di operatore e poi transitato, per effetto della legge 312/80, nella qualifica di assistente tecnico restauratore.
Infine va chiarito che la possibilità  teorica di partecipazione esiste anche per il personale non in possesso dei requisiti richiesti nell’inquadramento dei ruoli della pubblica amministrazione se in possesso dei requisiti previsti dalla legge, ovvero i titoli di studio richiesti e lo svolgimento certificato dell’attività di restauro per almeno 4 anni. In questo caso all’interessato semplicemente non vengono riconosciuti i punteggi relativi al personale inquadrato nelle forme sopra citate e contenuti nella tabella 2 allegata alla norma. Relativamente alla certificazione delle attività svolte, ricordiamo preliminarmente che è consentita l’autocertificazione solo per l’accesso alla qualifica di collaboratore restauratore. La certificazione dovrà contenere riferimenti ad atti certi in relazione alla necessaria autorizzazione agli interventi, al loro svolgimento ed alla certificazione di regolare esecuzione.  In assenza di questi atti certi le linee guida indicano gli elementi che possono aiutare a determinare il riconoscimento dei lavori eseguiti, ed il riferimento alle tipologie di intervento è rintracciabile nella declaratoria contenuta nell’allegato al dettato normativo (tabella 3, punto II). Ai fini dell’individuazione dei periodi utili possono essere cumulati lavori distinti eseguiti nello stesso periodo.
Da ultimo, per coloro che hanno partecipato alla precedente selezione del 2009, è stata prevista la possibilità di recuperare nella nuova modulistica on line, in un’apposita sezione, i dati ancorché incompleti e riattualizzarli nella nuova procedura. È del tutto evidente che questa operazione andrà effettuata nell’ambito della nuova procedura, tramite l’accesso e l’accreditamento previsti in tale ambito.
Restiamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento. 
 
 

FP CGIL NAZIONALE MIBACT

Claudio Meloni

 
 
 
 
 
 

 
 
 

Sassari – Comunicato unitario visita sottosegretario.

06.10.2014 – In allegato il comunicato unitario delle OO.SS. di Sassari in occasione della visita del Sottosegretario Bocci.

 

 

Cosenza – Incontro con il nuovo Dirigente.

06.10.2014 – Cosenza – Incontro con il nuovo Dirigente.

 

 

Catania – Comunicato stampa unitario.

06.10.2014 – In allegato il comunicato stampa unitario dei colleghi del Comando Provinciale VV.F. di Catania che hanno denunciato la scarsa sensibilità dimostrata in occasione del grave incidente che ha causato il decesso del Vigile Vincenzo Lima.

 

 

 

News

 
LO SFREGIO DELLA REGGIA E LE PETTORINE DELL'ARCH. COZZOLINO
 
 

  C O M U N I C A T O
 

 
439.813 visitatori nel 2013 a fronte dei 531.160 del 2012 ed ai 571.368 del 2011. I numeri esprimono meglio di ogni altra cosa il declino e la condizione di degrado di un sito tra i più prestigiosi, la Reggia di Caserta, assurta agli onori, si fa per dire, delle cronache per via di un pranzo organizzato nei maestosi locali della Reggia per 1000 persone, in occasione del Congresso Nazionale dell’Ordine degli Ingegneri.
Pur tra i tanti rilievi critici che abbiamo mosso alla riforma organizzativa del Ministro Franceschini, spicca positivamente l’investimento che il nuovo DPCM prevede per questo sito, che diventa Direzione Generale ed avrà autonomia organizzativa. A questo si aggiunge la previsione normativa di una figura di commissario che avrà l’ingrato compito di razionalizzare gli spazi, attualmente divisi tra una miriade di organismi pubblici.
Facendo giustizia peraltro di un precedente accorpamento con il Polo Museale Napoletano, del tutto disfunzionale ed in parte responsabile di questo drammatico calo nel numero dei visitatori.
Ma la condizione di degrado di quel sito non tende a diminuire, anzi. La vicenda del pranzo ha giustamente scandalizzato gran parte della stampa locale e quella parte dell’opinione pubblica attenta alla tutela ed alla memoria. Cucine da campo antistanti la Reggia e il salone Reale trasformato in un luogo di banchetti. Tutto questo a fronte di un introito modestissimo, ma tutto questo orgogliosamente rivendicato da qualche incauto(?) funzionario il quale si è spinto pubblicamente a dichiarare che la tipologia di questi eventi è il futuro della valorizzazione, coerente in tutto e per tutto con gli indirizzi politici del Governo e del Ministro. D’altronde, non si potrebbe dargli torto alla luce del proliferare di eventi simili sparsi per la Penisola: Palazzo Ducale di Mantova trasformato in prestigiosa location per un matrimonio, con tanto di sale interdette al pubblico, l’Archivio Centrale dello Stato trasformato in una discoteca, cene varie per presunti mecenati, sfilate di moda, addirittura dimostrazioni golfistiche, ormai si sta mano mano introducendo questa curiosa politica dettata apparentemente dalle necessità e dalle ristrettezze di una crisi che vede ancora oggi un Ministero posto nell’incapacità di provvedere autonomamente alla ordinaria manutenzione del patrimonio culturale ed alle prese con il prossimo taglio del 3% del suo bilancio. Ma, per tornare alla vicenda del pranzo dei 1000, siamo veramente al paradosso: si spaccia questo evento per politica di valorizzazione, giustificata da quattro spiccioli che dovrebbero servire alla manutenzione, in un sito che in un anno ha perso il 20% dei suoi visitatori, segno che  gli operatori turistici iniziano a eliminare la visita alla Reggia dai pacchetti proposti alla clientela. La Reggia, in questi anni di pseudo accorpamento con Napoli, è stata lasciata in un vero e proprio stato di abbandono ed in questo contesto si sono perseverate pratiche di gestione del personale a dir poco discutibili, con il solito giochetto dello svuotamento della vigilanza, e con un “Ufficio Eventi” che programma indefessamente iniziative del genere senza che nessuno, a partire dal Soprintendente assente per finire al “superiore” ministero, abbia sentito il bisogno di intervenire per porre un limite ad un degrado che offende tutti coloro che hanno a cuore la bellezza straordinaria di questo sito. Sig. Ministro, davvero questa è la politica di valorizzazione che si intende porre in atto con la riforma? Abbiamo spulciato i media e le sue dichiarazioni rilasciate nel corso della sua recente visita al monumento: registriamo positivamente il suo impegno al rilancio del sito, la concordanza di intenti con gli enti locali, l’acquisizione di nuovi spazi,  ma nulla che ricordi che la fruizione di quel sito non possa e non debba diventare occasione per eventi il cui carattere è del tutto mortificante. Ma la nostra non vuole essere una critica, semplicemente una sollecitazione: uno degli elementi indispensabili è la chiarezza del progetto organizzativo interno, che elimini disfunzionalità causate da pratiche di collocazione lavorative dei lavoratori che penalizzano il front office e quasi sempre non motivate da nobili intenti, insieme alla predisposizione di obiettivi che pongano questo sito nella condizione di accogliere il numero di visitatori che potenzialmente potrebbe registrare, quel milione di visitatori ed oltre che registrammo in tempi ahinoi lontani. Su questo ci troverà al suo fianco, altrimenti la Reggia sarà per noi l’ennesima occasione di denuncia dell’affossamento di una politica culturale nel nostro Paese.
 
Abbiamo scritto in altre occasioni di Campania infelix: un territorio di importanza straordinaria per il nostro patrimonio spesso trasformato in terreno di scorrerie e comunque una vera e propria cartina di tornasole rispetto alle politiche organizzative del Ministero che si sono spesso tradotte in sperimentazioni ardite e diversificate, tutte nel tempo rivelatisi null’altro che fattori di aumento del degrado.
Ci siamo trovati nei giorni scorsi impegnati come difensori in un procedimento disciplinare che ha riguardato alcuni lavoratori della vigilanza di Palazzo Reale di Napoli, “colpevoli” di non aver indossato una pettorina che il Soprintendente ha pensato bene di imporre ai suoi lavoratori. Processo conclusesi con un rimprovero verbale agli sfortunati lavoratori a cui va tutta la nostra solidarietà. E non solo per la sanzione, ma anche per dover lavorare in un contesto nel quale la gestione del personale è in tutto e per tutto affidata alla discrezionalità di un dirigente autoritario, il quale impone le pettorine ai lavoratori, sposta lavoratori a suo piacimento con ordini di servizio a ripetizione che fanno transitare personale di vigilanza agli uffici e viceversa, in barba a tutte le disposizioni ministeriali, ma sempre trincerandosi dietro la legge Brunetta, che per il nostro Dirigente sarebbe il pass per l’assoluta discrezionalità nelle scelte organizzative, con una palese mortificazione delle relazioni sindacali e del tutto ignorando, ad esempio, il protocollo di intesa sottoscritto a livello nazionale che invece assicura alle parti informazione e confronto su tutti gli atti aventi riflesso sul rapporto di lavoro.
Nel corso della vivace audizione disciplinare abbiamo fatto presente che il vestiario del personale di vigilanza non può essere competenza specifica di un singolo dirigente ma del Ministero, che la modalità dell’attribuzione di una eventuale divisa deve essere eventualmente decisa a livello centrale ed in modo uniforme per tutti gli operatori, che in nessun caso è prevista una pettorina, che il codice etico del Ministero definisce in modo chiaro e puntuale l’abbigliamento che il lavoratore addetto a servizi verso il pubblico e tenuto ad indossare precisando che, in assenza di divisa, l’obbligo è quello di portare il cartellino in modo visibile.
A queste puntuali osservazioni il Dirigente ha ritenuto di dover identificare il codice etico come una “cornice” e per quanto riguarda la pettorina, la scelta è dovuta alla necessità del decoro del personale.
Il codice etico non è una cornice, evidentemente, così come l’etica non ha scadenza, mentre sul decoro proveniente dalla pettorina ci sarebbe molto da ridire, dal punto di vista estetico. Queste pettorine andrebbero benissimo per operai elettricisti, edili, meccanici, ma certo non per personale dello Stato che svolge funzioni di vigilanza, orientamento ed accoglienza in un sito statale. Insomma un utile strumento di lavoro per operai specializzati, assolutamente brutte ed antiestetiche per il personale a contatto con il pubblico, oltrechè illegittimamente imposte al personale. Ci chiediamo cosa pensi il superiore ministero di questa scelta: davvero i dirigenti possono decidere singolarmente di attribuire vestiario uniforme ai lavoratori nel sito di propria competenza?
Sempre nel corso dell’illuminante audizione il Soprintendente ha chiesto a chi vi scrive come mai un coordinatore nazionale spreca il suo tempo per una vicenda tutto sommato minore, visti i problemi che viviamo. La risposta è stata speculare: ci chiediamo se il modo migliore per impiegare il proprio tempo sia quello di vessare i lavoratori per scelte illegittime. Ma aggiungiamo che noi siamo fieri di essere a fianco dei lavoratori anche in queste vicende che vedono peraltro nostri delegati nel mirino.
Ma questo, siamo certi, l’arch. Cozzolino non lo comprenderà. Noi invece ci chiediamo se sia legittimo l’operato di un dirigente che distoglie il personale dalle proprie funzioni e che sta man mano svuotando l’organico della vigilanza attribuendo funzioni al personale distolto in base al titolo di studio posseduto e non al profilo rivestito. Questo comportamento, peraltro adottato in più realtà lavorative, è in questa fase di riforma del tutto pericoloso: si rischia di consegnare i musei al neonato polo museale regionale che sono delle scatole vuote, altro che investimento sui musei. Abbiamo più volte sollecitato un intervento volto a ripristinare le corrette regole del rapporto di lavoro, ma sinora inutilmente. Ma questa onnipotenza presunta di alcuni dirigenti pone un problema preciso al ministero: il ripristino di regole certe è il primo passo se si vuole veramente dare un futuro a questo servizio. Altrimenti siamo alla frutta.
 


FP CGIL NAZIONALE MIBACT

Claudio Meloni

 
 
 
 
 
 

 
 
 

Pagamento emolumenti Fondo Perequativo.

06.10.2014 – Pagamento emolumenti Fondo Perequativo – Appunto della Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie.

 

 

 

News

 
Informatizzazione uffici nep nota unitaria
 
 

 Roma, 30 settembre 2014

Al Capo di Gabinetto
Dott. Melillo

Al Capo Dipartimento dell’OG
Dott. Barbuto

Al Direttore Generale
per i Sistemi Informativi Automatizzati

Risulta alle scriventi OO.SS. che sia stato fissato un incontro per il prossimo 8 ottobre, presso il CISIA di Napoli, avente ad oggetto l’informatizzazione degli uffici NEP, le integrazioni necessarie per la gestione delle notifiche telematiche nonché la gestione dei registri informatizzati alla luce delle disposizioni riportate dai DL del 12/09/2014 n° 132 n° 133 e n° 212
Chiediamo se ciò risponde a verità e se tale riunione, come sembrerebbe, riveste carattere nazionale. In tal caso non sarebbe a nostro avviso accettabile che il gruppo di lavoro non comprenda anche le rappresentanze dei lavoratori.
Restiamo in attesa di un sollecito chiarimento sulla questione.
Distinti saluti,

FP CGIL               CISL FP              UIL PA
 Grieco                 Marra             Amoroso

 
 
 
 
 
 

 
 
 

Comunicato stampa su proposta Piano assunzionale 2014-2016 Comune Roma

Province: Bene il tavolo convocato da Maroni. Ma ora confronto anche con parti sociali. Dichiarazione stampa di Florindo Oliverio, Segr. Gen. FP CGIL Lombardia

Perugia: Comunicato volantinaggio fiabe

Parte la mobilitazione del pubblico impiego verso la manifestazione dell’8 novembre
Lavoro pubblico: sabato a Perugia volantinaggio con Biancaneve e Cappuccetto Rosso

 

Parlare del lavoro pubblico, farne conoscere e riconoscere il valore ai cittadini, chiedere il rispetto dei diritti e dei contratti: è questo il senso della mobilitazione che i sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria avvieranno a partire da sabato 4 ottobre e porteranno avanti ogni fine settimana fino alla grande manifestazione nazionale del pubblico impiego dell’8 novembre a Roma, alla quale aderiranno anche i lavoratori della scuola.
Una serie di iniziative (tra cui anche una presenza alla Fiera dei Morti di Perugia), nelle quali saranno offerti servizi e aperti momenti di confronto per far conoscere il valore del Lavoro Pubblico.
Il primo appuntamento, come detto, è per sabato 4 ottobre, alle ore 16.30 in piazza della Repubblica a Perugia. L’iniziativa sarà incentrata sui servizi all’infanzia pubblici e sarà aperta da un volantinaggio sul blocco dei contratti fatto dai personaggi delle fiabe. A seguire, giochi con i colori, “Girotondo del No” e merenda con mele e biscotti offerti dalle organizzazioni sindacali.
Tutta la cittadinanza e soprattutto bambini e genitori sono invitati a partecipare. 
 
Perugia, 2 ottobre 2014
 

Fp-Cgil  Fp-Cisl  Uil-Pa  Uil-Fpl


 

Milano, 29-30 settembre 2014 Seminario Europeo su Reclutamento e Organizzazione

Si è tenuto a Milano nei giorni 29 e 30 settembre il  secondo seminario europeo su reclutamento e organizzazione della Funzione Pubblica Cgil Lombardia  “A partire dai luoghi di lavoro. Dopo la risoluzione Epsu una nuova sfida per i sindacati europei dei servizi pubblici”.
Nelle due giornate si sono confrontati i modelli sindacali di  Italia, Svezia, Irlanda, Spagna e Germania.
Per la EPSU, la Federazione Europea dei Sindacati dei Servizi Pubblici,  ha partecipato il segretario generale Jan Willem Goudriaan.
I lavori sono stati conclusi da Rossana Dettori, segretaria generale della Fp Cgil nazionale.

Maggiori dettagli nel sito della Fp Cgil Lombardia:

La notizia riportata nel sito del sindacato spagnolo Comisiones Obreras

Roma, 1 ottobre 2014

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