Si sono svolte a Bruxelles, rispettivamente, le previste riunioni del Comitato per il Dialogo Sociale e del Comitato Permanente Nea (Stato) il 30 settembre ed il 1°ottobre 2014.
Alle riunioni ha partecipato come rappresentante italiana Nicoletta Grieco (FP CGIL) che scrive il report seguente.
Durante la prima riunione, molto proficua, è stato adottato il Documento sul “Gender Pay Gap” (Differenza salariale di genere) , che tende a ridurre appunto il gap di genere salariale presente purtroppo ancora in molte nazioni dell’Unione Europea. Il documento stabilisce come priorità la riduzione del gaps alariale di genere e stabilisce alcune linee guida per rendere effettive le raccomandazioni.
Si è discusso inoltre della nota discussione proposta da TUNED sui diritti dei lavoratori alla informazione ed alla consultazione in considerazione della possibile integrazione delle direttive della Commissione sull’argomento.
La rappresentante della Commissione ha infatti sottolineato l’importanza del Dialogo sociale, citato anche dal neo Presidente Juncker, ed ha auspicato che il Comitato possa esprimere una posizione comune di cui la Commissione possa tenere conto per l’emanazione di eventuali nuove direttive.
La discussione è stata proficua ed alcuni dei rappresentanti TUNED, tra cui noi, hanno sottolineato l’importanza di arrivare a una posizione comune ma anche che questa venga poi recepita da un documento vincolante, vista la situazione del dialogo sociale, messo in discussione, soprattutto nei paesi mediterranei, dalla crisi che ha provocato ristrutturazioni delle pubbliche amministrazioni e misure di austerità.
Si è deciso infine di stilare una bozza e discuterla con le parti datoriali, in un gruppo di lavoro ristretto, nella prossima riunione.
In esito alla riunione si è parlato degli esiti della conferenza di Roma e della preparazione di quella di Parigi.
Durante la seconda riunione si è proceduto alla elezione della nuova Presidenza e della vicepresidenza; il Presidente uscente Jean Claude Davos ha salutato il Comitato con grande calore lasciando il posto alla neoeletta Britta Lejon (Svezia); sono stati eletti per la Vicepresidenza Stelios Tsiakkaros (Francia) e Marco Ouwehand(Olanda). Dopo un breve saluto di insediamento si è proceduto con gli argomenti all’ordine del giorno; in particolare lo studio sulla qualità delle amministrazioni per i soggetti vulnerabili, con un focus particolare sui migranti, ed i servizi per l’impiego e la previdenza, questo in preparazione della discussione finale della conferenza di novembre a Parigi.
Si è inoltre parlato della questione della nota di discussione sui diritti alla consultazione ed all’informazione; ognuno ha dato il proprio contributo ed alla fine si è raggiunto un accordo, ovvero che il documento dovrà contenere degli standard minimi che ogni paese dovrà rispettare e che dovremo lavorare perché lo stesso sia vincolante.
Si è inoltre discusso della riunione del 5 di dicembre a Roma tra i Direttori generali e Tuned; la riunione sarà preceduta dalla conferenza dei Ministri il 3 dicembre alla quale TUNED non è invitato.
In tal senso si è chiesto alla parte datoriale italiana la possibilità di un incontro con la Ministra Madia ed una piccola delegazione di Tuned, per chiedere alla Ministra, che ha in carico la Presidenza di turno, di dare risalto all’importanza dello scambio con i rappresentanti dei lavoratori.
E’ stato inoltre illustrato e discusso il programma di lavoro per il 2015, basato anche sulle risoluzioni congressuali dell’EPSU.
Si è discusso infine degli appuntamenti dei gruppi di lavoro e dei prossimi appuntamenti per il 2014 ed il 2015.
Roma, 2 ottobre 2014
SI AVVIANO I CONFRONTI SUI DECRETI APPLICATIVI DEL DPCM, CHIARIMENTI SUI PROGETTI LOCALI 2014 E SITUAZIONE DEI COMANDATI
Si è tenuta ieri la prima riunione nazionale dopo la pausa estiva, riunione che arriva al termine del faticoso iter del DPCM, il quale solo nei giorni scorsi è stato firmato dal Presidente Renzi, in questo caso assai poco veloce, e adesso prosegue il suo iter di registrazione presso la Corte dei Conti. Pertanto vi inviamo in allegato quella che dovrebbe essere la versione definitiva del DPCM, al netto di eventuali osservazioni da parte della Corte dei Conti.
Si apre adesso la delicatissima fase dei decreti applicativi, nel cui ambito trovano cittadinanza tutte le questioni che riguardano il personale, a partire dalla definizione degli organici a livello nazionale e periferico, dall’individuazione degli uffici che avranno il dirigente e dalla regolamentazione delle nuove autonomie declarate all’interno del disegno di riforma organizzativa. Un processo che ci vedrà affrontare e tentare di dare una risoluzione a tutte le problematiche spinose che affliggono i lavoratori: distacchi, passaggi orizzontali, comandi, la questione degli scorrimenti degli idonei ai passaggi tra le aree e la questione del mancato pagamento delle differenze stipendiali ai lavoratori vincitori del passaggio tra le aree. Tutte questioni che hanno grande rilevanza e che abbiamo chiesto di affrontare complessivamente.
L’incontro di ieri è servito a stabilire una road map, ci siamo dati 15 giorni di tempo per produrre le nostre osservazioni e proposte e procedere successivamente a confronti di tipo tematico derivanti dalle problematiche sopra elencate, nel cui ambito occorrerà verificare eventuali rischi di mobilità dei lavoratori derivanti dai processi di accorpamento e scorporo previsti. Da parte del Capo di Gabinetto è stata data ampia garanzia sulla volontà di confronto e ci è stato preannunciato un incontro con il Ministro sulla materia della riorganizzazione. Noi riteniamo positiva questa disponibilità e ci apprestiamo a questo confronto consci della sua importanza in rapporto alla complessità dei nodi organizzativi che il disegno di riordino comporta. Su tutti questi passaggi sarete opportunamente e puntualmente informati.
Relativamente alla questione della mancata registrazione dei progetti locali 2014 nella riunione di ieri sono emerse due questioni:
la prima è relativa al fatto che il parere del MEF è sbagliato clamorosamente. I progetti locali 2014 sono stati finanziati con le somme FUA 2014 ancora non impegnate e con le economie derivanti dal FUA 2013, ovvero con i soldi assegnati nell’ambito delle quote previste dal FUA e non spesi interamente. Il MEF ha confuso queste economie con i residui, ovvero con le quote FUA 2013 residue che erano state già impegnate per i progetti locali 2013. Facendo questo hanno del tutto ignorato la relazione dell’UCB, per una volta corretta, oltre a fare un errore assolutamente imperdonabile nel confondere due concetti contabili assolutamente diversi. Ma questi sono tempi bui se anche il MEF dimostra di perdere le competenze minime, i fondamentali.
E sono tempi ancor più bui, considerata la posizione che ha assunto la Funzione Pubblica con le sue osservazioni ideologiche secondo cui la nostra prerogativa su questi accordi si limiterebbe alla mera informazione. Anche in questo caso siamo ai fondamentali: per poter spendere le risorse del FUA occorre un accordo vincolante tra le parti, e l’accordo è un vero e proprio contratto ai sensi del codice civile. Quindi ci domandiamo in quale contesto normativo un contratto si fa senza l’accordo tra le parti e un contratto si fa senza contrattazione. Nemmeno la normativa brunetta si era spinta a tanto, ma notiamo che l’attuale gestione politica non ci offre condizioni diverse, se non peggiorative, altro che riforma della PA, siamo in mano ai soliti burocrati che nemmeno si rendono conto che, così facendo, affossano proprio la tanto decantata produttività.
Come se ne esce?
Dal punto di vista contabile l’Amministrazione ci ha rassicurato sulla celere revisione in atto del parere del MEF, affidata, nientepopodimenoche, all’Ispettore Capo dell’IGOP e il DG ha espresso ragionevoli certezze che, una volta superato l’ostacolo IGOP, anche la Funzione Pubblica certificherà l’accordo.
Noi, che viviamo nel dubbio, abbiamo semplicemente fatto presente che mai accetteremo l’impostazione della Funzione Pubblica, che valuteremo l’esito di questa vicenda ai fini del prosieguo degli accordi sulla valorizzazione e che la questione è politica e riguarda l’interdizione costante su accordi che stanno consentendo la fruizione del patrimonio culturale e dalla efficienza produttiva indiscutibile. Che ci pare una della questioni su cui il Governo, per dirla alla maniera rude del premier veloce di piede ma non di penna, si sta giocando la faccia.
Contestualmente abbiamo reiterato la richiesta di una sessione negoziale specifica sulla contabilità del fondo e sulla verifica sui progetti di valorizzazione, visto che non ci risulta che i prolungamenti di orario abbiano riscosso particolare favore tra i visitatori e che alcuni progetti stentano a decollare per via delle basse retribuzioni previste. Poichè ci risulta che esistono altre risorse derivanti, con buona pace del MEF, dalle economie dal Fua 2013 e dai progetti di apertura straordinaria finanziati col Fua 2014, riteniamo urgente ed opportuna una loro quantificazione ai fini di una integrazione del compenso per alcuni progetti (Archeologia, Restauro e patrimonio nascosto, compresi i progetti locali 2014, ed un opportuno ampliamento dei numeri per la domenica di carta.
Infine la questione dei comandati: ci è stata presentata una bozza di bando di mobilità volontaria per il personale in comando appartenente ai comparti assoggettati al blocco del turn over (Ministeri, Enti Pubblici non economici, Ricerca, ecc). Successivamente sarà predisposto un bando per il personale proveniente dai comparti scuola e sanità.
Noi abbiamo ribadito la necessità preliminare di trattare questa materia in modo complessivo e coordinato con le altre, in modo da evitare tensioni e disagi tra i lavoratori. Nel merito del bando noi non riteniamo di accettare una impostazione che considera gli ingressi nel MIBACT come prima assunzione, non riconoscendo di conseguenza il portato economico maturato dagli stessi alle dipendenza della pubblica amministrazione. Questa impostazione rischia di creare un precedente pericoloso rispetto alle gestione di tutta la materia della mobilità in applicazione del D.L. 90 ed in conseguenza della spending review, considerato che la legge propone l’attivazione di processi di mobilità generali. Non definire correttamente i parametri economico normativi in cui si attuano questi processi significa causare danni economici a tutti i lavoratori che si dovessero trovare in queste condizioni. Inoltre dobbiamo sottolineare che l’assorbimento del personale comandato è un fatto inevitabile alla luce della sedimentazione che tale fenomeno ha avuto nel Ministero, con comandi prorogati in alcuni casi da decenni, oltre ogni previsione normativa. Aggiungiamo che, alla luce delle uscite per pensionamento prevedibili nel giro di 2 anni, tale assorbimento non determinerà alcuna incidenza sulle legittime aspettative dei lavoratori interni. Ma, al contempo, tutta la partita sugli organici dovrà creare le condizioni per la soddisfazione di queste legittime aspettative, questo ci aspettiamo dall’Amministrazione e su questo valuteremo i concreti percorsi di soluzione. La determinazione del fabbisogno professionale dovrà fare emergere le gravi carenze che si registrano nei settori più qualificati del Ministero unitamente alle possibilità che attualmente la condizione professionale dell’organico offre in termini di utilizzo del personale interno. E allo stesso tempo occorre ripristinare le condizioni che determinano il riconoscimento alla retribuzione coerente con il profilo ed il livello di inquadramento: una ferita aperta che sinora la cecità della politica non ha saputo o voluto sanare. In ogni caso il dibattito di ieri è servito a produrre un momento di riflessione sulle problematiche poste ed il tema sarà affrontato alla ripresa del confronto sulla riorganizzazione, ovvero tra 15 giorni.
Roma, 2 ottobre 2014
FP CGIL NAZIONALE MIBACT
Claudio Meloni
La riunione tra Amministrazione e delegazioni di parte sindacale tenutasi ieri ha segnato l’apertura del confronto sul CCNI 2014.
In apertura dell’incontro, abbiamo sottoscritto un verbale d’intesa integrativo degli accordi sulla mobilità nazionale a domanda del 12/6/2013 e del 25/3/2014.
Come anticipato con il nostro comunicato del 30/9 u.s., l’intesa sottoscritta prevede:
– il trasferimento del personale in posizione utile in graduatoria in servizio presso le Sedi non interessate da esigenze di contingentamento con decorrenza 1/1/2015;
– il trasferimento del personale in posizione utile in graduatoria in servizio presso le Sedi delle regioni Lombardia e Veneto e del personale amministrativo in servizio presso la Sede di Fermo secondo i seguenti contingenti: il 25% del personale interessato con decorrenza 1/1/2015; il 50% del personale interessato con decorrenza 1/7/2015; il 25% del personale interessato con decorrenza 1/1/2016.
L’accordo sottoscritto prevede altresì che i lavoratori in posizione utile in graduatoria, anche se provenienti da regioni non interessate da contingentamenti, potranno, in caso di comprovate e specifiche motivazioni, chiedere il differimento del trasferimento al secondo o al terzo contingente.
Su nostra richiesta, l’Amministrazione ha confermato che le graduatorie relative alla mobilità territoriale saranno pubblicate, una volta rilasciata l’apposita procedura informatica, entro la fine della settimana in corso o, al più tardi, entro metà della prossima settimana.
La delegazione di parte pubblica ha infine precisato che, stante l’esigenza di tutelare informazioni da cui possono essere ricavati dati sensibili, avranno accesso al sistema di visualizzazione delle medesime graduatorie i soli lavoratori che hanno presentato domanda di trasferimento.
Sul tema, abbiamo unitariamente chiesto si giunga alla sottoscrizione di un protocollo di intesa attraverso il quale disciplinare, nel rispetto della normativa vigente, il delicato tema del rapporto tra trasparenza e tutela dei dati personali/sensibili.
Per quanto riguarda il CCNI 2014, Cgil Cisl e Uil, peraltro in linea con quanto previsto nell’Accordo di Programma 2014-2016, hanno anzitutto chiesto che vengano introdotti, attraverso il medesimo CCNI, elementi che consentano di innalzare i livelli di coinvolgimento e di partecipazione del territorio nei processi di individuazione delle leve su cui agire per rafforzare le prestazioni e i servizi erogati dall’Istituto.
Abbiamo in particolare chiesto che, già a partire dall’anno in corso, ad es. attraverso il finanziamento e l’elaborazione partecipata di piani pluriennali di livello locale agganciati allo sviluppo attuativo del piano industriale 2014-2016, parte delle risorse destinate alla remunerazione della produttività collettiva venga messa a disposizione della contrattazione integrativa decentrata. Ciò, al fine di avvicinare quanto più possibile i punti dove si contratta ai bisogni e alle aspettative di tutela dei cittadini e delle imprese, gettando così le basi per stringere alleanze con i portatori di interesse in sede locale. Contrattazione decentrata alla quale, ad avviso di Cgil, Cisl e Uil, si potrebbe anche demandare il compito di individuare, all’interno di un quadro di regole e nell’ambito di un budget definiti al livello nazionale, il numero delle posizioni organizzative e la misura delle relative indennità; misura che, a parere delle scriventi, andrebbe graduata in ragione di una puntuale pesatura delle diverse attività da presidiare. Il tutto, in ragione delle specifiche necessità che di volta in volta si pongono a livello di singolo territorio.
Sul versante dell’armonizzazione dei trattamenti economici, abbiamo unitariamente chiesto all’Amministrazione di mettere rapidamente a disposizione delle OO.SS. un aggiornamento dei dati e delle informazioni sulle differenze retributive in essere a suo tempo fornitici in sede di tavolo tecnico. I dati in questione saranno resi disponibili in occasione del prossimo incontro sul CCNI 2014.
Nell’ambito del citato incontro, come da noi chiesto ieri, riprenderà anche il confronto sulla definizione dei criteri relativi agli sviluppi economici interni alle aree.
Su nostra richiesta infine, nel pomeriggio di ieri, l’Amministrazione ha trasmesso alle OO.SS. bozza del messaggio con il quale verranno fornite ai Direttori delle Strutture territoriali sede di contrattazione indicazioni circa le modalità da seguire per procedere, come imposto dalla Ragioneria Generale dello Stato, alla rivisitazione dell’orario di servizio.
In particolare, la bozza di messaggio inviataci prevede che:
– l’apertura delle Sedi non potrà essere disposta in orario anteriore alle 7:30 e la chiusura in orario non posteriore alle 19:30;
– l’orario dovrà essere articolato su 5 giorni settimanali e per un monte ore complessivo non superiore a 50 ore settimanali.
Secondo quanto previsto dalla citata bozza, ad intervenuta rideterminazione dell’orario di servizio, andranno rinegoziati, entro il 31/10 p.v., i vigenti accordi in materia di orario di lavoro.
Il messaggio in via di adozione appare dunque in linea con la proposta formulata dalle scriventi OO.SS. in occasione del precedente tavolo negoziale; proposta che aveva l’obiettivo di addivenire ad un superamento della determinazione con la quale, a giugno scorso, dal centro fu ridisegnato l’orario di servizio per tutte le realtà territoriali.
A parere delle scriventi tuttavia, anche sulla rivisitazione dell’orario di servizio dovranno essere assicurati alle OO.SS. territoriali e alle RSU adeguati livelli di partecipazione.
Oltre alla prosecuzione del confronto sul CCNI 2014, programmata per il 7/10 p.v., a chiusura dell’incontro, in linea con quanto previsto nell’Accordo di Programma 2014-2016, sono stati fissati, per la prossima settimana, incontri su fabbisogni triennali delle assunzioni, criteri relativi agli sviluppi economici interni alle aree, rivisitazione dei sistemi di misurazione e pianificazione, rivisitazione dell’impianto delle posizioni organizzative.
E’ infine intenzione delle scriventi OO.SS. chiedere ufficialmente all’Amministrazione di accelerare la definizione delle procedure volte a consentire al personale prossimo al pensionamento l’interruzione delle rate di ammortamento dei mutui ed il rimborso totale o parziale del residuo debito con utilizzo delle competenze spettanti a titolo di TFR.
Roma, 2 ottobre 2014
FP CGIL/INPS
Oreste CIARROCCHI |
CISL FP/INPS
Andrea NARDELLA |
UIL PA/INPS
Sergio CERVO |
01.10.2014 – A fronte delle diverse sollecitazioni da parte di tutte le sigle sindacali, compresa la FP–CGIL VVF, l’Amministrazione, come si evince dal documento allegato, ha finalmente preso in considerazione la possibilità di avviare la procedura di mobilità per i Capisquadra già in servizio, prima che i colleghi che parteciperanno al concorso con decorrenza 2011 procedano con la scelta delle sede.
Apprezziamo questo ritorno alla prassi corrente, poichè ciò consentirà ai Capisquadra anziani di accedere al trasferimento molto presto, nel contempo, anche i partecipanti al concorso in parola avranno una possibilità di scelta molto più ampia, poichè saranno a loro disposizione tutti i posti di risulta.
A.F – D.Z.
In allegato il materiale relativo alla legge delega “lavoro”- (deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino dei rapporti di lavoro e di sostegno alla maternità e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro della disciplina dei rapporti di lavoro dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro), contenente il testo originario, gli emendamenti approvati, e il testo definitivo licenziato dalla Commissione Lavoro del Senato della Repubblica, unitamente ad una lettura e valutazione di ogni singolo articolo di legge.
Una documentazione utile anche in previsione della proposta che la Cgil presenterà in occasione del direttivo nazionale previsto per domani a Bologna.
Fraterni saluti.
Il Coordinatore Nazionale Dip.to Mercato del Lavoro
Dario Canali |
Il Segretario Nazionale
Fabrizio Fratini |
Si è tenuto ieri pomeriggio a SMD il previsto incontro al tavolo tecnico sul tema in oggetto.
Aprendo i lavori, il Generale Marsiglia ha avuto modo di illustrare e spiegare ai presenti i contenuti di alcune slide – che ancora non ci sono state fatte pervenire, e che manderemo domani con una comunicazione a parte – sugli indirizzi di massima che lo Stato Maggiore difesa intenderebbe perseguire nel triennio, chiamando le OO.SS. presenti ad esprimersi in proposito.
Cgil, Cisl e Uil, pur avendo dichiarato di apprezzare il lavoro svolto nell’occasione, hanno nuovamente ribadito la propria contrarietà ad una ripartizione della dotazione organica numerica nazionale effettuata su profili professionali e per Forza armata elaborata su base regionale e con una semplice ricognizione/suddivisione delle risorse esistenti, ovvero senza indicare preventivamente quali obiettivi strategici intende raggiungere rispetto alla mission istituzionale affidata, e su quali strutture e funzioni vuole realmente investire valorizzando le professionalità a disposizione.
Ci è stato successivamente risposto che lo schema di DM non creerebbe esuberi di personale, che i militari non idonei passati nei ruoli civili dal 2012 ad oggi sarebbero considerati in soprannumero negli organici stabiliti, e che SMD, sulla base delle disposizioni contenute nella legge e successivi decreti legislativi vorrebbe:
a) Potenziare l’Area Logistica, Arsenali e centri tecnici, Poli di mantenimento e rifornimento;
b) Mantenere l’Area formazione;
c) Ridurre l’Area logistica territoriale.
Tutte questioni e valutazioni che abbiamo chiesto di ridiscutere di seguito alla, almeno per noi, essenziale individuazione e dichiarazione degli obiettivi strategici richiesti da parte di SMD il prossimo 8 ottobre alle ore 15.00.
Sarà nostra cura tenervi informati degli ulteriori sviluppi .
Roma, 30 settembre 2014
Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil
Ministero Difesa
Francesco Quinti
01.10.2014 – Frosinone – Nota unitaria per l’apertura del distaccamento di Arce.