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Area industriale SME – richiesta incontro unitaria
 

         

 
 
 

 

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Risposta del Capo di Gabinetto a nota unitaria sui criteri di trasferimento dei lavoratori in servizio presso gli uffici del giudice di pace in via di chiusura
 

         

 
 
 

 

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Richiesta attivazione tavolo di confronto su orario di servizio
 

                                                                         Roma, 1 agosto 2014  

Al Dr. Mauro NORI

Direttore Generale INPS

Al Dr. Sergio SALTALAMACCHIA

Direttore Centrale D.C. Risorse Umane INPS

Per il tramite del Dr. Claudio ALBANESI

Dirigente Area Relazioni Sindacali

D.C. Risorse Umane INPS

 
 

OGGETTO: Richiesta attivazione tavolo di confronto.

In occasione del tavolo nazionale del 22/7 u.s., è stata consegnata alle OO.SS. un’informativa scritta relativa ai contenuti della determinazione con la quale si è provveduto a rideterminare, a seguito di specifici rilievi formulati dalla Ragioneria Generale dello Stato, l’orario di servizio nelle strutture territoriali dell’Istituto.

In linea con la richiesta già avanzata in sede di tavolo nazionale, le scriventi chiedono che l’argomento sia trattato all’interno di un apposito tavolo di confronto da convocare al più presto.

Appare del resto evidente come eventuali revisioni dell’orario di servizio, destinate a produrre un impatto sugli accordi attraverso i quali, in ragione delle diverse specificità territoriali, si è intervenuti su temi quali l’organizzazione del lavoro, i livelli quali-quantitativi del servizio erogato, la conciliazione dei tempi di lavoro e di vita familiare e sociale, la turnazione e le prestazioni di lavoro straordinario vadano introdotte assicurando alle OO.SS. adeguati livelli di partecipazione e, quindi, consentendo loro di fornire il proprio contributo.

 

Rimanendo in attesa di riscontro, porgono distinti saluti.

 
 

Roma, 1 agosto 2014

 
 
FP CGIL/INPS
Oreste CIARROCCHI
CISL FP/INPS
Andrea NARDELLA
UIL PA/INPS
Sergio CERVO
 
 
 
 

 

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DECRETO DI RIORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI DI II LIVELLO
 

         

Mercoledì scorso, 30 luglio, a seguito del preliminare incontro del 18 luglio e della richiesta di note di merito da parte delle OO.SS., si è svolto l’incontro presieduto dal Capo del Personale, ing. Chiovelli, con la partecipazione delle OO.SS. dell’Area Dirigenza e Livelli, con all’ordine del giorno l’esame delle modifiche apportate allo schema di decreto di riorganizzazione degli Uffici di dirigenziali di secondo livello del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Preliminarmente il Capo del Personale ha reso noto che la Ragioneria ha presentato un rilievo in ordine al decreto di graduazione degli Uffici Dirigenziali di I° fascia, ed in particolare in ordine al relativo fondo, che è stato drasticamente ridotto rispetto alla proposta dell’Amministrazione (a circa 5,6 mln. di euro). Ciò ha comportato la riformulazione del testo del decreto, proposto in bozza alle OO.SS. presenti, che sarà riproposto al Ministro per la firma.

Il Capo del Personale è passato, quindi, all’illustrazione delle modifiche apportate al decreto di riordino degli Uffici dirigenziali di livello non generale. Le principali modifiche proposte, evidenziate dall’ing. Chiovelli, sono le seguenti:

ü Per quanto riguarda il ramo Infrastrutture, le competenze di audit del PON Infrastrutture sono state trasferite all’Ufficio di coordinamento del Capo Dipartimento;

ü Sono state, altresì, ridistribuite alcune competenze delle Direzioni Generali che fanno capo al Dipartimento per le Infrastrutture;

ü Per quanto riguarda il ramo Trasporti, alla Divisione 3 della D.G. Motorizzazione è stato attribuito il coordinamento delle attività dei C.P.A. e del CSRPAD;

ü Alla Divisione 1 della D.G. per i sistemi di trasporto a impianti fissi ed il T.P.L. è stato attribuito il coordinamento degli U.S.T.I.F.;

ü Per quanto riguarda le strutture territoriali del Dipartimento Infrastrutture non è stata apportata alcuna modifica alla bozza proposta il giorno 18 luglio: nessuna delle modifiche proposte dalle OO.SS. è stata presa in considerazione dall’Amministrazione, neanche quelle dettate da evidenti motivi organizzativi sul territorio.

ü Diverse modifiche, invece, sono state apportate alle strutture territoriali del Dipartimento Trasporti, alcune anche a seguito delle osservazioni delle OO.SS.. Le principali sono le seguenti:

– Sono state ripartite sugli Uffici dirigenziali di II fascia le competenze precedentemente attribuite agli Uffici di coordinamento delle D.G.T., anche a seguito di specifica segnalazione fatta dalla nostra sigla sindacale;

– Gli uffici non dirigenziali vengono definiti “unità organizzative non dirigenziali (sezioni)“, senza nessuna altra indicazione sull’organizzazione delle stesse;

D.G.T. Nord-Ovest: riviste le ripartizioni territoriali degli Uffici di Milano, Torino, Brescia ridiventa dirigenziale, invece di Novara, a correzione di un dichiarato refuso), Genova;

D.G.T. Centro: Ripristinato l’U.S.T.I.F. di Firenze, come sezione dell’U.S.T.I.F. di Roma, anche in questo caso a correzione di un refuso;

D.G.T. Sud: Riviste le ripartizioni territoriali degli Uffici di Bari e Lecce; riviste le ripartizioni territoriali degli U.S.T.I.F. di Bari e Napoli;

D.G.T. Sud: Si segnala l’istituzione della sezione di Palermo dell’U.S.T.I.F. di Napoli, che sorge dalle ceneri del C.P.A. di Palermo: è questo uno dei pochi casi di richieste avanzate, quasi all’unanimità, dalle OO.SS. ed accolte dall’Amministrazione.

ü E’ stato chiarito, nel testo normativo (art. 13) che le strutture alle quali si applica l’articolo 53, comma 1 bis, del D.Lgs. 165/2001, in materia di incompatibilità, sono quelle che fanno riferimento alla D.G. del Personale e degli Affari Generali.

L’analisi delle modifiche apportate evidenzia che, purtroppo, ancora una volta sono state praticamente ignorate tutte le modifiche e/o integrazioni proposte dalle OO.SS., che pur hanno fatto pervenire le loro dettagliate proposte.

Le proposte apportate sembrano solo di facciata e, nella maggior parte dei casi, dettate da revisioni di carattere formale, più che sostanziale.

In particolare non è stato corretto l’evidente squilibrio dei tagli di posizioni dirigenziali presso le strutture periferiche, a vantaggio delle posizioni dirigenziali delle strutture centrali del Ministero, a dispetto delle segnalazioni pervenute da tutte le OO.SS. Nel corso del nostro intervento abbiamo sottolineato come la scelta di “blindare” il maggior peso delle Strutture centrali ha, di fatto, reso impraticabile qualsiasi modifica a vantaggio dell’operatività delle Strutture territoriali. Questo ha determinato articolazioni territoriali del Ministero logisticamente molto ampie con inevitabili ricadute in termini di governo delle funzioni e di presidio di legalità connesse ad una presenza più capillare della Pubblica Amministrazione.

E’ stata anche stigmatizzato il fatto che, ancora una volta, il testo modificato è stato sottoposto alle organizzazioni sindacali solo all’inizio della riunione: è stato, quindi, richiesto un ulteriore termine per far pervenire ulteriori osservazioni.

La nostra sigla, inoltre, ha ancora una volta posto l’accento sulla situazione del personale civile delle Capitanerie di Porto che, sebbene faccia parte del nostro Ministero, non viene mai considerato nei decreti di organizzazione del Ministero. L’ing. Chiovelli ha assicurato, ancora una volta, che questa tematica sarà oggetto di un tavolo tecnico specifico, da convocare al più presto: come FP CGIL continueremo a sollecitare una risoluzione definitiva dell’annosa problematica.

Nel corso delle repliche il Capo del Personale ha precisato che le piante organiche del personale saranno definite a seguito dell’approvazione del decreto di riordino della II° fascia: in quella fase si definiranno i criteri di ripartizione del personale, previa consultazione delle OO.SS.

A margine delle tematiche discusse, l’ing. Chiovelli ha fornito alcune informazioni che saranno oggetto di futuri incontri sindacali:

ü Nel mese di ottobre si svolgerà il concorso per il passaggio di area, che sarà riservato sia ai ricorrenti che a tutti gli altri aventi diritto: non sono chiari, però, i criteri che saranno alla base dell’effettivo passaggio di area del personale, atteso che il concorso determinerà solo una generica “idoneità” alla mansione. E’ di tutta evidenza che nella riunione che si svolgerà presumibilmente a settembre ci impegneremo per una soluzione complessiva e nel, frattempo, abbiamo sollecitato l’Amministrazione a seguire con particolare impegno l’iter dell’emendamento presentato che, se inserito e approvato in un prossimo provvedimento normativo, potrà contribuire a chiudere positivamente la vicenda.

ü Per quanto riguarda l’inquadramento del personale ex I.V.C.A., l’ing. Chiovelli ha comunicato che è in fase di approvazione il D.P.C.M. che prevede l’assorbimento del personale presso altre strutture del Ministero (Provveditorati OO.PP.?). Tutte le OO.SS. hanno stigmatizzato l’assoluta assenza di informativa in merito: ancora una volta non si è data la possibilità di contribuire al processo decisionale, ascoltando anche la voce dei rappresentanti dei lavoratori. In tal senso il Capo del Personale si è impegnato a convocare un incontro specifico in merito subito dopo la pausa estiva;

ü Per quanto riguarda gli eventuali esuberi di dirigenti di II fascia, a seguito della riduzione di uffici dirigenziali prevista dal decreto in studio, l’Amministrazione ha assicurato ai presenti che, alla data del 31/01/2015, a seguito di ulteriori pensionamenti, non ci sarà alcun esubero;

ü Come appuntamenti futuri, il Capo del Personale ha indicato il decreto di graduazione degli Uffici dirigenziali di II° fascia, al quale seguirà la valutazione degli Uffici stessi, e la presentazione degli interpelli per tutti gli uffici dirigenziali di II fascia che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe avvenire antro il mese di dicembre.

 
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL MIT
Roberto Morelli
IL RESPONSABILE FP CGIL MIT
Area Dirigenza
Umberto Volpe

 
31 luglio 2014

 
 
 

DP di Perugia: Comunicato unitario

Verbale consultazione "Regolamento di disciplina"

01.08.2014 – In allegato il verbale di consultazione concernente il “Regolamento di disciplina del CNVVF.

 

 

Riforma Giustizia, Cgil Cisl Uil rispondono al sondaggio del Governo. Il Ministro Orlando convoca i sindacati per venerdì

 
Comunicato Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa

 
Roma, 8 luglio 2014

Dodici proposte, più la richiesta di rinnovare il contratto fermo da 5 anni, perché “non c’è giustizia senza un giusto rinnovo”. Le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil rispondono al sondaggio del Governo sulla riforma della Giudizia. “Per velocizzare i processi, per andare incontro alle aspettative di cittadini e imprese – affermano in una nota congiunta – bisogna partire dall’organizzazione e dalla valorizzazione delle competenze”. È giunta in queste ore da via Arenula la convocazione per venerdì 11 luglio, e con il documento inviato oggi al Ministro Andrea Orlando Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa mettono sul tavolo azioni concrete sulle quali aprire il confronto.

A interessare i sindacati è in particolare il 12° punto di Orlando, la riqualificazione del personale amministrativo: “la chiediamo da anni. Vanno cambiate le norme – sottolineano – e rilanciate le progressioni, ferme da un decennio. Serve un piano di formazione permanente in ogni distretto e l’adeguamento della produttività. Serve con urgenza una politica degli organici e il promesso turn-over generazionale: almeno 3.000 assunzioni di giovani qualificati. E poi informatizzazione dei processi, reinternalizzazione dell’Ict e trasparenza nella spesa: basta sprechi, basta continui e costosissimi cambi di software e hardware, basta esternalizzazioni di servizi come fonoregistrazione e trascrizione”.

“Porteremo al Ministro un progetto di innovazione – concludono Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa – a partire dalla proposta di un ufficio del processo, dall’affidamento ai funzionari di compiti paragiurisdizionali, da nuove funzioni per gli ufficiali giudiziari, fino alla riorganizzazione degli uffici e alla semplificazione delle procedure”.
 

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DL 90 e pensioni medici. La Fp Cgil Medici su Quotidiano sanità, Rassegna.it, Heath Desk, Ansa e Adn Kronos

 
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RiformaPa: più che una riforma una caccia al tesoro, il disegno di legge dov'è? Dopo un mese di annunci e due Consigli dei Ministri il Paese discute di slide e indiscrezioni

 
Comunicato stampa di Rossana Dettori
Segretaria Generale Fp Cgil Nazionale

 
Roma, 11 luglio 2014
 
“Dopo un mese e due Consigli dei Ministri, per cercare di capire cosa ci sia nella riforma, bisogna ancora affidarsi alle conferenze stampa e alle indiscrezioni? Possibile che il Governo della velocità e del cambiamento a tutti i costi non sia stato ancora in grado o abbia deciso di rendere pubblico alcun testo? L’impressione è che si proceda per blitz pur di non dare il tempo di esprimere pareri qualificati”. Così Rossana Dettori, Segretaria Generale della Fp Cgil Nazionale, commenta l’approvazione di ieri in Consiglio dei Ministri del disegno di legge contenente deleghe legislative sulla riforma della Pubblica Amministrazione.

“Dato ormai quasi per assodato che con questo Governo non può esserci un confronto vero, anche se continueremo a ricercarlo per senso di responsabilità, – continua Dettori – è quantomeno paradossale che il dibattito pubblico non si possa nemmeno basare su un testo. Che poi una riforma così importante sia decisa in chiuse stanze, nella massima segretezza e soprattutto pianificata a suon di deleghe e quindi di decreti attuativi, sembra una beffa. A seguire questo metodo è pur sempre lo stesso esecutivo che a gran voce ha invocato la necessità di snellire il processo legislativo, anche attraverso leggi autoapplicative”.

“La cosiddetta Riforma della Pa proposta da Renzi e Madia produrrà quindi altri decreti che si sommeranno agli oltre 750 in attesa di essere varati, in alcuni casi da anni. Ma non è dato sapere quale sia il contenuto del disegno di legge. Bisogna – conclude la sindacalista – fidarsi delle slide mostrare in conferenza stampa e della bontà delle promesse. Un visione striminzita della democrazia”.

 

Riunione del 30 luglio. Piani aziendali

Il confronto  sul  piano aziendale  e i relativi obiettivi assegnati  dovrebbe  essere  per l’ Agenzia  delle  Entrate  il punto più alto nella dialettica  tra l’Amministrazione e le OO.SS,    il momento  in cui  si discute di scelte strategiche, di   piani di lavoro, di  impiego ottimale delle professionalità presenti in Agenzia. 
 
E’ ovvio che discutere di tutto questo quando la maggior parte degli obiettivi assegnati  agli uffici è  in avanzato stato di realizzazione svilisce l’importanza del confronto, trasforma l’incontro in un rituale di cui si perde  il significato. Sappiamo  che il ritardo di quest’anno  è stato sicuramente  causato  dal cambio del Direttore dell’Agenzia, ma purtroppo  lo stesso ritardo  si è   verificata anche negli anni passati.  
 
Dopo l’illustrazione del piano non abbiamo potuto fare altro che prendere atto  delle scelte effettuate e degli obiettivi individuati.     I dati  illustrati, a nostro avviso,   evidenziano la difficoltà, stante la normativa in vigore,  di condurre   una vera lotta all’evasione fiscale, infatti in presenza di 180 miliardi di  imposte evase,  porsi come obiettivo la riscossione di   circa il 5% o fissare al 2,3% l’indice di copertura della platea,  ovvero il numero di  accertamenti rapportato al numero delle dichiarazioni, rivelano la necessità di un  cambio di strategia, l’ esigenza di introdurre  strumenti normativi e tecnici finalizzati alla prevenzione dei fenomeni evasi:  l’utilizzo del  POS, da rendere obbligatorio,   è sicuramente uno di questi strumenti.
 
Abbiamo evidenziato come il piano aziendale sia  completamente avulso dalla realtà organizzativa che vede l’Agenzia impegnata  a chiudere uffici  territoriali e team di controllo   e contestualmente assegnare  obiettivi sempre più sfidanti.   La chiusura degli uffici limita  fortemente le azioni di contrasto, facendo venire meno l’effetto deterrente che tali azioni hanno sui contribuenti/ evasori.
 
Quello illustrato  è  un piano aziendale di transizione, che dovrebbe chiudere la  stagione della  lotta all’evasione fiscale condotta in questi anni, incapace di consolidare gli importi recuperati,  creando una situazione in cui   l’accertamento è visto dall’evasore   come un rischio da correre:  il rischio di subire un controllo ogni vent’anni. Certamente gli attacchi mediatici di questi giorni contro i lavoratori del fisco, accusati di   perseguitare i contribuenti per ottenere dall’Agenzia, ad obiettivo raggiunto,  il salario di produttività (come avviene in qualunque azienda), sono il tentativo di bloccare il cambio di rotta annunciato con la legge  delega sul fisco, di bloccare norme che renderanno  più complicato evadere.
 
Il salario accessorio si lega agli obiettivi di convenzione (il gettito e il numero di accertamenti sono solo alcuni dei parametri stabiliti dal Ministero dell’Economia), non è un bonus, come qualcuno ha strumentalmente sostenuto, causa di vere e proprie aggressioni  fiscali. Dicesi “controlli” non aggressioni o persecuzioni, eseguiti nel pieno rispetto delle norme e in applicazione dello Statuto del Contribuente. O si vuole dare a intendere che l’evasione fiscale è sempre altrove?
 
Quanto accaduto è il segnale di uno scontro che si sta aprendo nel nostro paese: chi ha evaso in questi anni vuole continuare a evadere e non vuole contribuire al risanamento del paese. L’esito di questo scontro deciderà le condizioni economiche e sociali  del paese e della sua tenuta democratica. Non accetteremo di passare per aggressori
 
Roma 31/07/2014                                                                                         
 

                                                     FP CGIL Nazionale
                                                Comparto Agenzie Fiscali
                                                    Luciano Boldorini


 

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Commissione ex art.22: Corso allievi Vice ispettori.

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Commissione ex art. 22: nota Fp Cgil su esiti riunione.

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