CR Mamone: nota Fp Cgil al Provveditore.

CC Rieti: nota Fp Cgil al Vice Capo Vicario del DAP.

Rateizzazione e nuovi termini di pagamento dei Tfs e Tfr per i dipendenti pubblici.

Art. 1, commi 484 e 485, della Legge 147-2013 (legge di stabilità 2014) in materia di rateizzazione e dei nuovi termini di pagamento dei Tfs e Tfr per i dipendenti pubblici.

Comunicato su vincitori e idonei al passaggio tra le aree

 Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla presentazione di emendamenti al D.L.. 83 relativi sia alla questione della retribuzione del personale vincitore di passagio di area che alla possibilità degli scorrimenti delle graduatorie degli idonei ai corsi concorsi.
Allo stato tutti gli emendamenti risultano rigettati. Quello relativo alla retribuzione del personale vincitore dei passaggi di area è stato addirittura dichiarato inammissibile, mentre quelli che riguardavano gli idonei non hanno superato lo scoglio della Commissione Bilancio che li ha cassati tutti per assenza di copertura di spesa. Questa è la situazione allo stato, al netto di ulteriori tentativi emendativi che sono comunque in atto e che saranno presentati alla discussione in aula.
Alla luce di quanto avvenuto cosa si può fare?
 

Per quanto riguarda il personale vincitore, se non intervengono modifiche normative alla legge che dispone il blocco degli avanzamenti economici, l’unica soluzione resta l’attivazione del contenzioso. Attivazione che comporta necessariamente, da parte del legale, la richiesta di valutazione sulla costituzionalità di una norma cieca e stupida. Al riguardo, come abbiamo più volte segnalato, non sono rapportabili le due sentenze della Corte sulla materia, in quanto riguardavano personale non contrattualizzato e il cui passaggio rivendicato era solo economico. Nel nostro caso ci troviamo di fronte ad un passaggio giuridico, relativo ad un’evenienza cassata dalla norma di blocco, che si riferisce a tutti i processi ricadenti nel periodo previsto per la vigenza del blocco stesso, il cui mancato riconoscimento determina una vera e propria lesione di un diritto fondamentale, quello dell’equa retribuzione. Abbiamo pure specificato che è sufficiente anche solo una decisone di un giudice di interpello alla Corte Costituzionale per avviare l’iter. Inoltre evidenziamo che il ricorso, essendo rivolto al giudice ordinario, va avanzato in ambito territoriale. Ci risulta che diversi territori hanno iniziato l’iter, tutti i lavoratori che decidono di avviare la vertenza si possono rivolgere ai nostri uffici legali territoriali per una valutazione e per l’eventuale avvio della vertenza.
Noi restiamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Naturalmente l’avvio del contenzioso non significa che vada abbandonata la strada della richiesta di una modifica della norma che attenui il blocco, riconoscendo il diritto alla retribuzione a questi lavoratori che sono rimasti vittime di una situazione kafkiana. Sappiamo che sono in predisposizione altre iniziative parlamentari, anche nell’ambito della discussione in aula. Grazie all’opera di sensibilizzazione di molti dei lavoratori interessati, la politica, in alcuni suoi esponenti, sta prendendo coscienza della problematica e intende portare alla discussione parlamentare la palese violazione del diritto che l’applicazione del d.l. 78/2010 comporta. Noi ci auguriamo vivamente che  il Parlamento sani questa ingiustizia e riconosca ai lavoratori il diritto al riconoscimento professionale che si sono guadagnati con un concorso, ponendo fine ad una situazione che grida vendetta. Ma, se questo non dovesse avvenire, ribadiamo che purtroppo l’unica strada resta il contenzioso.
 

Diverso è il caso del personale idoneo, per il quale gli emendamenti proposti e finalizzati a garantire lo scorrimento del personale idoneo ai passaggi tra le aree, ancorchè dichiarati ammissibili in prima istanza sono incappati nella tagliola della Commissione Bilancio, come era facilmente prevedibile. Noi avevamo espresso perplessità circa il contenuto di questi emendamenti, basandoci sul fatto che non poteva essere preso a pretesto il blocco degli avanzamenti economici per giustificare una presunta mancanza di spesa così come dichiarato nelle proposte emendative Non è così, perchè il blocco dei rinnovi contrattuali è comunque temporaneo ed in ogni caso l’attivazione di processi assunzionali deve avere un budget autorizzato nell’ambito della programmazione periodica dei fabbisogni. Inoltre non riteniamo che da una ingiustizia palese, quale è quella derivante dalla mancata retribuzione del personale vincitore,  si possano determinare diritti per altri lavoratori.  La questione, a nostro avviso, va inquadrata in un contesto diverso, ovvero con riferimento alle norme che sono intervenute via via e che hanno determinato uno scenario differente, in particolare l’art.24 del D.Lgs. 150/09 e l’art.4 della legge 125/2013.
Per quanto riguarda l’art. 24 noi non pensiamo affatto che la possibilità dello scorrimento si possa attivare solo in deroga a questa norma. Per il semplice motivo che il bando emanato nel 2007 non è in contrasto con questa norma in quanto ha messo a concorso il 50% delle disponibilità in organico presenti all’epoca ed in ogni caso lo stesso art. 24 indica una decorrenza precisa per la sua vigenza che è successiva all’emanazione del bando. L’art.4 della legge 125/2013 di converso attualizza le graduatorie dei concorsi emanati a far data dal 1 gennaio 2007 e prevede la possibilità che le amministrazioni possano ricorrere alle stesse per la copertura del 50% della vacanze in organico fino al 31 dicembre 2016. Pertanto, a nostro avviso, è proprio l’incrocio di queste norme a determinare la possibilità di scorrimento delle graduatorie. Non a caso sulla questione è intervenuto il Dipartimento della Funzione Pubblica, con la sua Circolare n.5 del 2013, per bloccare, con una interpretazione chiaramente pretestuosa e strumentale, la possibilità di utilizzo delle gradutorie interne. In particolare tramite la scorretta, dal punto di vista giuridico, definizione di “concorsi non pubblici” dei bandi riservati al personale interno.  Definizione mai riconosciuta nella giurisprudenza, compresa quella costituzionale. Pertanto noi riteniamo che questo sia il cuneo entro il quale si possono determinare possibilità per gli scorrimenti del personale idoneo, come abbiamo peraltro ampiamente documentato nella nota unitaria che abbiamo recentemente inviato all’Amministrazione chiedendo che nel monitoraggio delle graduatorie vigenti previsto dalla legge fossero inserite anche quelle dei bandi interni. Quindi auspichiamo che eventuali ulteriori emendamenti possano andare in questa direzione in quanto non si presterebbero a obiezioni sulla copertura della spesa, che sarebbe garantita dalla normale programmazione dei fabbisogni occupazionali prevista dalla legge, e sarebbe coerente con l’impianto normativo complessivo attualmente vigente, compreso l’art.24 del 150.
Noi naturalmente seguiremo con molte attenzione l’iter parlamentare del decreto, anche se, visto il quadro politico, non nutriamo molte speranze di riuscita anche rispetto ad una formulazione più corretta degli emendamenti. Resta l’ipotesi, in caso di esito negativo a livello parlamentare di un ricorso al TAR. Noi abbiamo avuto un confronto con un nostro legale nei giorni scorsi ed è emersa la valutazione di percorribilità di un ricorso contro l’interpretazione contenuta nella Circolare n.5/2013 della Funzione Pubblica. Pertanto ci stiamo attrezzando per promuovere questo ricorso al giudice amministrativo che dovrà valutare la legittimità delle disposizioni della Funzione Pubblica rispetto agli indirizzi applicativi della legge 125/2013.  L’effetto che potrà produrre sarà quello fondamentale di determinare la possibilità concreta di scorrimento di queste gradutorie in caso di assunzioni. Un ricorso che può essere avanzato solo da una persona, senza necessità di ricorso collettivo, che avvieremo non appena sarà verificato l’esito delle iniziative parlamentari e sul quale avremo cura di informarvi tempestivamente.
Anche in questo caso restiamo disponibili ad ogni ulteriore chiarimento.
 
Claudio Meloni
FPCGIL Nazionale MIBAC
 

 


 

Ministero della Difesa – Convocazione riunione – Permessi di servizio

Agenzia delle Entrate – Comunicato stampa FP CGIL Siracusa

NEWS

Appello ordinario nazionale 2014

Protesta delle OO.SS. del Corpo forestale dello Stato

 

Informiamo che, dopo quattro mesi di ritardo, è stato pubblicato l’appello ordinario nazionale 2014 per il personale del Corpo forestale dello Stato (DCC 04/07/2014 – presente sul sito Intranet del CFS) ed evidenziamo che – contrariamente a quanto da noi più volte sollecitato – non sono stati inseriti tutti i posti vacanti nelle sedi delle regioni sottonumerarie (nei limiti previsti da pianta organica), ma soltanto alcuni di essi, non tenendo in considerazione le consultazioni sindacali di livello regionale.
Da qui la nota congiunta di (quasi) tutte le OO.SS. nazionali al Ministro MiPAAF (in allegato), con la quale si intende protestare per l’eccessiva discrezionalità dimostrata dall’Amministrazione centrale sulla mobilità a domanda del personale in occasione della riunione del 3 Luglio, come dimostrato dal successivo provvedimento del Capo del Corpo.
 

 
 
 

NEWS

Fondo Efficienza Servizi Istituzionali del CFS – 2014

FESI 2014 – Articolo L'Espresso e Interrogazione parlamentare

 

In riferimento alla modalità di gestione del Fondo Efficienza Servizi Istituzionali anno 2014, per il personale del Corpo forestale dello Stato, NON sottoscritto da FP CGIL CFS – FNS CISLUIL PA CFS / DIRFOR, alleghiamo:
 
– articolo pubblicato dal settimanale L’ESPRESSO (edizione 03/07/2014 – pag. 21)
 
– interrogazione parlamentare a risposta scritta al Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina 
 

 
 
 

 

Accordi

 
Obiettivi Premianti e Progetti Speciali anno 2014 – Personale EPNE
 
 

    Verbale di intesa –  dirigenza area VI del comparto Inail
 
30 giugno 2014
 
 

 
 

 
 
Richiesta di incontro unitaria – Schema DM riorganizzazione
 
 

  
Roma, 4 luglio 2014

 

Al Capo Dipartimento DAG
                                                                           Dr. Luigi Ferrara
 
                                                                  p.c.    Ufficio Relazioni Sindacali
 
                                                                           Dr.ssa Antonella Manno
                                                                          
                                                                           Dr. Michele Nardone
 

Oggetto: richiesta incontro
 

       In relazione allo schema di decreto ministeriale inviato alle OO.SS. in data 3 luglio 2014, attuativo del DPCM 67/13, si chiede alla S.V. di poter avere a breve un confronto nel merito.
 
      Cordiali saluti
 

  

         FP CGIL MEF                CISL FP MEF                      UILPA MEF
          Daniele Nola              Paolo Bonomo              Andrea G. Bordini

 
 

 
 
Consiglio di Stato – Nota DL 90 su sezioni staccate T.A.R.
 
 
 
 

 
 
SBLOCCATI I FONDI FUA 2014 – NEL TRITACARNE DEL COLOSSEO E DI POMPEI
 
 

  
  Roma, 4 luglio 2014 

 COMUNICATO
 

Ieri, in apertura della seduta di contrattazione, il DG Guarany ci ha comunicato che sono stati finalmente sbloccati i fondi del FUA.. Una buona notizia, l’unica nella giornata di ieri, adesso naturalmente verificheremo in questi giorni l’emanazione del decreto di riparto 2014, in maniera da attivare la linea del cedolino unico. Al riguardo dobbiamo precisare per l’ennesima volta che in queste condizioni non vi  sono mai, se non a prezzo di infinite pressioni, garanzie nella certezza dei tempi di pagamento. Questo deriva esclusivamente dall’impianto normativo che ha costruito la linea del cedolino unico e dai ritardi endemici nell’assegnazione delle risorse FUA, a seguito del divieto sempre previsto dalla legge di autorizzare pagamenti con anticipazioni sul sistema di contabilità speciale.  Questa impasse, invece di essere giudicata “normale”, dovrebbe far riflettere invece sul fallimento di una procedura che avrebbe dovuto assicurare tempestività e periodicità nelle retribuzioni accessorie. Se a questo si aggiunge che il salario accessorio è una integrazione salariale importante per i lavoratori, è del tutto normale che questo tira e molla periodico, con rincorse all’ultimo minuto per ottenere firme su variazioni di bilancio ed assegnazione di risorse ottenga l’effetto di esasperare gli animi dei lavoratori ai quali è stato oggettivamente chiesto un aumento di produttività senza avere in cambio almeno la certezza dei tempi di retribuzione. Di converso i lavoratori devono comprendere la fatica che si fa a mantenere anche questa periodizzazione semestrale sui pagamenti FUA nella competenza dell’anno: i nostri colleghi degli altri ministeri percepiscono ormai da molti anni il salario accessorio almeno con uno o due anni di ritardo e questo è il sistema che preferirebbe mantenere il MEF, poiché strumentalmente funzionale alle logiche di contenimento della spesa.
L’unica notizia buona: ieri la riunione con la controparte è stata pessima nel suo svolgimento e tutta legata all’ormai celebre vicenda del Colosseo.
Cosa è accaduto: che pur in presenza di un accordo locale sottoscritto da CGIL, CISL e UIL , i lavoratori, a fronte di quello che hanno ritenuto un vero diktat, ovvero la priorità dell’apertura prolungata del Colosseo, hanno ritirato le adesioni volontarie al progetto. Questo ci pare abbia scatenato nella nostra controparte una sorta di rincorsa al sospetto, ovvero che dietro a questo ritiro di adesioni vi fosse un piano preordinato di qualcuno finalizzato al sabotaggio del programma di valorizzazione. Non è così, il ripensamento dei lavoratori interroga in primis noi, che abbiamo sottoscritto l’accordo, ma dovrebbe interrogare anche alcuni sindacati autonomi che ieri, sulla base di una motivazione risibile, non volevano nemmeno affrontare l’argomento e qualcuno, sottoscrittore dell’accordo nazionale, non si è nemmeno presentato sul tavolo locale.
E noi ci siamo interrogati sul perchè e ci sono venute le seguenti risposte:
1.   i lavoratori hanno verificato che, a distanza di un mese e mezzo dalla serata del 17 maggio, nessuna proposta paventata ha avuto riscontro concretamente e la proposta dell’amministrazione è pervenuta solo mercoledì sera, e pertanto non c’erano i tempi per affrontare e discutere nel merito, ovvero, per andare terra terra, abbiamo perso inutilmente il tempo in chiacchiere;
2.   i lavoratori hanno giustificata paura a finire nel tritacarne mediatico che ormai avvolge qualunque avvenimento tocchi siti come Pompei e il Colosseo. Ci sarebbe da chiedersi a cosa hanno giovato alcune esternazioni pubbliche del Ministro, se non a creare un clima di aggressione mediatica al Ministero ed ai suoi lavoratori;
3.   per i lavoratori è diventata insopportabile la mancata certezza sui tempi di retribuzione del salario accessorio;
4.   i lavoratori vogliono garanzie sulle procedure di sicurezza adottate sia per i prolungamenti di orario, che sono stati rimodulati per il Colosseo dalle 19.00 alle 21.00 e per la domenica in cui è previsto l’ingresso gratuito dei cittadini. Rassicurazioni peraltro pervenute nel corso della riunione: le aperture saranno contingentate, con prenotazione preventiva e sarà assicurata la sicurezza all’esterno del sito.

Questi elementi si assommano ad altri che sono inseriti nelle dinamiche locali e nel clima lavorativo interno.
Noi naturalmente non abbiamo la palla di vetro ma, a differenza del recente passato, alcune precisazioni ricevute sulla proposta dell’Amministrazione e la nostra proposta, avanzata dalla FP CGIL Roma e Lazio, di utilizzo di personale di vigilanza distaccato dalla Provincia nel numero di 30 unità, possono dare uno sbocco positivo a questa situazione già la prossima settimana, avendo calendarizzato un incontro sulla questione.
Per questo ci permettiamo di appellarci ai lavoratori affinchè aderiscano al progetto, e ci assumiamo volentieri la responsabilità di impegnarci affinchè la prossima settimana vi siano le prime risposte concrete rispetto alla carenza del personale senza penalizzazioni per il personale interno.
 
In questo tritacarne sono finite le relazioni sindacali: il Capo di Gabinetto ha ieri, con una dichiarazione pesante, sospeso il confronto sulle relazioni sindacali, motivando la sospensione con le vicende di Pompei e del Colosseo. Una presa di posizione che noi giudichiamo grave ed incomprensibile sotto diversi profili e che certamente, considerata l’autorevolezza della fonte, pone nuovi ostacoli alla ripresa di un dialogo che invece sembra incanalarsi in un percorso costruttivo.
Al Capo di Gabinetto vogliamo semplicemente dire che sottovalutare o legare alle questioni più generali il comprensibile disagio vissuto dai lavoratori è un grave errore e certamente non aiuta a ripristinare un clima di fiducia collettiva.
La seconda considerazione che ci permettiamo di fare è che il protocollo di intesa sulle relazioni sindacali non ha il carattere di alcuna concessione alle parti sociali. Noi semplicemente ci basiamo sull’efficacia di un sistema relazionale che è riuscito ad affrontare, nell’interesse dei lavoratori e dell’amministrazione, la sfida della valorizzazione in una condizione di delegittimazione normativa, di progressiva compressione dei livelli occupazionali e di declino strutturale. Se l’Amministrazione ha intenzione di mantenerlo e valorizzarlo, bene, altrimenti si assumerà la responsabilità di cassarlo con tutte le conseguenze che ne derivano.
La terza ed ultima osservazione riguarda più in generale il fatto che non si può concepire che il sindacato si faccia garante delle politiche dell’amministrazione presso i lavoratori. Non è così e d’altronde la strutturazione dell’attuale modalità politica di relazione con le parti sociali lo esclude. La dinamica del confronto sociale in questo momento non può prescindere dalla rivendicazione dell’autonomia dell’azione sindacale esattamente allo stesso modo con il quale la politica ha rivendicato la sua di autonomia. Questo per un principio basilare di rappresentanza di interessi specifici dei quali i sindacati sono portatori, tramite il processo di rappresentanza democratica ed elettiva che è quello che legittima la nostra rappresentanza perlomeno finchè nel nostro paese resterà in vigore una legge sulla rappresentanza. In tale ambito abbiamo dato ampiamente prova di responsabilità, consci del valore del servizio pubblico che il MIBACT è tenuto a garantire ai cittadini, ma certo non si può chiedere che un sindacato snaturi la propria azione o garantisca che non vi sia legittimo dissenso da parte dei lavoratori anche nei confronti di accordi che noi sottoscriviamo ai vari livelli.
 
Sempre in tema di tritacarne ci è capitato, in questi giorni bui, di imbatterci in altri 2 articoli assai esemplificativi sulla vicenda di Pompei: il primo, sempre del “Giornale” di Feltri, è di un giornalista che è andato nel sito, ha rubato alcuni reperti, ed è uscito dal sito andando trionfalmente a consegnare la refurtiva ad un ex PM in pensione, attuale assessore alla legalità del Comune di Pompei. Tutto questo per dimostrare la presunta inesistenza di controlli. Ci chiediamo: il giornalista in questione ha commesso o meno un reato? E , se lo ha commesso, perchè nessuno lo denuncia? Nel merito delle affermazioni contenute nell’articolo del giornalista “ladro”, nemmeno vogliamo intervenire, tanto è palese la strumentalità del suo attacco ai lavoratori ed all’Amministrazione. Ma l’idea che si possa commettere impunemente un reato grave, indipendentemente dalle motivazioni che possono spingere a farlo, e rimanere impuniti, ci lascia francamente sconcertati
Il secondo articolo è di “Italia Oggi” e consiste in un singolare attacco alla nostra Segretaria Generale Susanna Camusso, che sarebbe la cattiva a differenza dell’amico Bonanno, che invece sarebbe il buono. Motivando questa attribuzione caratteriale esattamente con il fatto che la CISL ha commissariato la sua rappresentanza locale a seguito delle famose assemblee di Pompei e la CGIL no. Insomma il giornalista non sa, o finge di non sapere, che noi non abbiamo mai aderito a quelle assemblee, anzi ci siamo pubblicamente dissociati criticando la strumentalità di quelle agitazioni, tramite un comunicato stampa congiunto Nazionale, Territorio e Posto di lavoro. E sul tema sono più volte intervenute la compagna Dettori, nostra Segretaria Generale e la stessa compagna Camusso con prese di posizione precise e chiare di dissenso verso queste forme di lotta.  Ma cosi va, si utilizzano informazioni false per attacchi politici conditi da pregiudizi vergognosi.
Eccolo il tritacarne, sempre pronto ad approfittare per scopi estranei al diritto all’informazione. E su questo siamo chiamati tutti, Sindacali, Amministrazione e Lavoratori, a riflettere.
 

Claudio Meloni
FPCGIL Nazionale MIBAC
 

 
 
« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto