Si è svolto oggi al Ministero della Salute l’incontro con il sottosegretario Vito De Filippo sul DCPM per i precari in sanità.
Nell’ambito dell’incontro sono state denunciate dal nostro sindacato, insieme con le altre organizzazioni sindacali, le gravi criticità del testo riproposto alla luce delle osservazioni negative dei Ministeri dell’Economia e della Funzione Pubblica al testo del 3 dicembre 2013, che poteva rappresentare un primo passo all’interno di una più ampia strategia che avrebbe dovuto risolvere tutti i principali nodi da sciogliere, a partire dai rapporti di lavoro precari non a tempo determinato.
Il punto principale affrontato è stato il nodo politico della mancanza della volontà del Governo di dare una risposta vera al precariato in sanità, con la consapevolezza che si tratta di poter continuare a garantire i livelli essenziali di assistenza per i cittadini, che oggi in gran parte dei servizi ospedalieri e territoriali sono a carico anche di personale precario, dai medici agli infermieri.
Invece i Ministeri dell’Economia e della Funzione Pubblica, con i loro vincoli, si ostinano a non tenere in alcun conto la specificità del settore nonostante questa sia stata riconosciuta dallo stesso DL 101/2013 che ha delegato ad un Dpcm il problema del precariato in sanità.
In particolare non si vogliono neanche riconoscere le linee guida delle Regioni del 10 febbraio 2011 che consentirebbero una compensazione dei risparmi dovuti tra i vari fattori di spesa. In pratica se una Regione risparmia di più su beni e servizi dovrebbe poter investire di più per il personale.
Non si vuole affrontare la criticità del blocco del turn over per le Regioni sottoposte ai Piani di Rientro, vanificando proprio ladddove insiste più precariato, la possibilità eii percorsi di stabilizzazione.
Infine non c’è alcuna prospettiva per i tanti precari con rapporti di lavoro atipici.
Abbiamo quindi chiesto in primo luogo un impegno politico al Sottosegretario, affinché il tema del precariato venga affrontato in sede politica, a partire dal prossimo Patto per la Salute.
Il Sottosegretario ha concluso l’incontro con l’impegno a sottoporre le questioni in sede di Governo e preannunciando un prossimo incontro, a breve.
Al Capo di Gabinetto
dell’On. Ministro
Presidente Melillo
Sig. Capo di Gabinetto,
ancora una volta dobbiamo segnalarle i gravi ritardi nella emissione di provvedimenti a seguito di istanze di dipendenti che attengono a questioni, a volte molto delicate, come ” benefici della Legge n. 104/92, aspettative per motivi familiari, scambi, distacchi e proroghe, pensionamenti ecc.” che rivestono carattere di urgenza non solo per gli interessati e per le loro famiglie ma anche per gli Uffici in cui gli stessi prestano servizio.
Pertanto, alla luce di quanto sopra evidenziato, si sollecita un suo tempestivo intervento per la normalizzazione della situazione.
Si resta in attesa di un sollecito riscontro.
Distinti saluti
Roma, 3 giugno 2014
FP CGIL Cisl FP UilPa
Grieco Marra Amoroso
«In base alla valutazione del programma e delle previsioni della Commissione, il Consiglio è dell’opinione che servono sforzi aggiuntivi, anche nel 2014, per rispettare i requisiti del Patto di stabilità»: è quanto si legge nelle raccomandazioni della Commissione Ue all’Italia. «Il raggiungimento degli obiettivi di bilancio non è totalmente suffragato da misure sufficientemente dettagliate soprattutto dal 2015». In particolare, l’Italia deve «trasferire ulteriormente il carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, ai beni immobili e all’ambiente, nel rispetto degli obiettivi di bilancio». Chiesti anche nuovi interventi sul mercato del lavoro.
Più in generale, sono otto le raccomandazioni della Commissione europea al governo Renzi: dalla necessità di «rafforzare le misure di bilancio per il 2014» all’ulteriore spostamento del carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, alla modernizzazione della pubblica amministrazione, al miglioramento dell’efficienza delle banche, alle riforme nel mercato del lavoro, alla scuola, al potenziamento della concorrenza nei servizi, ai trasporti.
La quinta delle otto raccomandazioni s’incentra sul mercato del lavoro e chiede di valutare gli effetti delle riforme ed eventualmente intervenire nuovamente. Invitando ad adoperarsi per la “piena tutela sociale dei disoccupati” e a rafforzare il legame tra politiche attive e passive, la Commissione si sofferma anche sulla necessità di aumentare il tasso d’occupazione femminile e di tutelare i giovani fornendo “in tutto il Paese servizi idonei ai giovani non iscritti alle liste dei servizi pubblici per l’impiego ed esigere un impegno più forte da parte del settore privato a offrire apprendistati e tirocini di qualità entro la fine del 2014, in conformità agli obiettivi della garanzia per i giovani”.
La settima chiede di “promuovere l’apertura del mercato e rimuovere gli ostacoli rimanenti e le restrizioni alla concorrenza nei settori dei servizi professionali e dei servizi pubblici locali (…); potenziare l’efficienza degli appalti pubblici, specialmente tramite la semplificazione delle procedure attraverso l’uso degli appalti elettronici, la razionalizzazione delle centrali d’acquisto e la garanzia della corretta applicazione delle regole relative alle fasi precedenti e successive all’aggiudicazione; in materia di servizi pubblici locali, applicare con rigore la normativa che impone di rettificare entro il 31 dicembre 2014 i contratti che non ottemperano alle disposizioni sugli affidamenti in house;
Secondo indiscrezioni della stampa sulle raccomandazioni per Paese, approvate oggi dal Collegio dei commissari, è stata tolta durante una trattativa notturna la frase in cui si chiudeva alla richiesta italiana di una deviazione del percorso concordato per la aggiustamento dei conti pubblici (il pareggio strutturale è stato rimandato di un anno, al 2016). Questo consentirà al governo di avere un maggiore margine per decidere le “misure aggiuntive” che comunque la Commissione chiede per rispettare gli impegni. Di fatto, dunque, l’Italia risulta rimandata in autunno, quando verranno meglio definiti gli obiettivi per i conti pubblici; resta però l’urgenza di fare una manovra o comunque “aggiustare” i conti.
documentazione
PERSONALE VINCITORE DEI PASSAGGI DI AREA, ASSUNZIONI CATEGORIE PROTETTE E PAGAMENTO AI LAVORATORI DEL SALARIO ACCESSORIO ARRETRATO
l’altro giorno si è tenuto davanti al MIBACT un sit in dei lavoratori vincitori del passaggio di area dall’area seconda alla terza e tuttora privi del trattamento economico relativo. La manifestazione è stata gestita dagli stessi lavoratori che sono stati ricevuti dall’Amministrazione, alla quale hanno fatto presente la paradossale situazione in cui si trovano per effetto di normazioni interpretate in modo restrittivo ed anche per i comportamenti dell’Amministrazione, che ancora non riconosce nemmeno il diritto al percepimento del salario accessorio variabile sulla base del livello giuridico acquisito. Le risposte sono state prevedibili, in particolare la parte amministrativa ha ribadito semplicemente quanto detto a noi sul tavolo, ovvero le richieste di parere inoltrate agli organi esterni ed il blocco in attesa di risposta. Noi ribadiamo che la questione deve trovare soluzione, poiché questa situazione non poteva essere prevista dalla norma che ha stabilito il blocco, in quanto precedente al blocco stesso. Abbiamo espresso la stessa opinione a 2 parlamentari di SEL intervenuti alla manifestazione. Mentre è possibile pagare già da subito il salario accessorio previsto per il livello giuridico acquisito e, contrariamente a quanto affermato dal rappresentante dell’amministrazione, noi ci siamo sempre dichiarati disponibili a trovare soluzioni specifiche nell’ambito del confronto sul FUA.. Ci aspettiamo pertanto un segnale di attenzione da parte del Ministro verso i suoi lavoratori e, nelle more, si proseguirà nell’azione di contenzioso legale e di stimolo politico.
A margine di questo dobbiamo sottolineare che abbiamo ricevuto qualche protesta da parte di lavoratori idonei ai passaggi, che ritengono di scorgere nella nostra attenzione un segnale di preferenza verso questa o quella condizione lavorativa. Non è così, per noi tutte le situazioni nelle quali notiamo lesioni di diritti dei lavoratori sono meritevoli di attenzione, fermo restando che le specifiche situazioni hanno ciascuna delle condizioni diverse e prospettano soluzioni aventi diversi gradi di complessità. Noi restiamo impegnati su tutti i fronti, sapendo bene che esiste un problema principale ed è dovuto al fatto che la cosiddetta riforma brunettiana sia ancora vigente ed ancora non modificata sul piano legislativo. In tal senso la nostra iniziativa unitaria per avere il nuovo contratto di lavoro diventa una condizione fondamentale per superare un periodo buio di negazione di diritti e democrazia. Oltre che per affrontare la questione delle riforme sulla base delle priorità definite dal governo Renzi. Nelle more resta per il personale idoneo ai passaggi di area, compresi gli idonei della prima area, la questione del monitoraggio da parte della Funzione Pubblica e della pretesa esclusione di queste graduatorie dallo stesso, problema che abbiamo diffusamente illustrato in precedenti comunicati. E resta per noi l’impegno a valutare ogni strada utile, comprese quelle politiche e giudiziali, al fine del raggiungimento dell’obiettivo.
Sbloccata la legge 68/99.
Con una informativa, pervenuta oggi e che vi alleghiamo, l’Amministrazione ci comunica lo sblocco delle graduatorie bloccate e riferite all’applicazione della normativa sulle assunzioni delle categorie protette, che, com’è noto, sono escluse dai vincoli assunzionali previsti. Lo sblocco è un atto dovuto, perchè ci pareva chiaro l’indirizzo normativo ed i fatti ci hanno dato ragione. Naturalmente la questione non finisce con l’autorizzazione all’assunzione di questi cittadini, manca la quantificazione della quota d’obbligo prevista dalla legge stessa per gli anni successivi a quelli a cui è riferita la procedura sbloccata e non si comprende perchè ancora l’Amministrazione non proceda alla trasformazione full time del personale ex legge 68/99 assunto part time che ha superato il periodo triennale ed ha conseguentemente maturato il diritto al full time. Trasformazione richiesta dagli stessi lavoratori e ad oggi non concessa nelle more degli approfondimenti normativi che la stessa Amministrazione si era riservata. Ebbene i chiarimenti sono arrivati e adesso si può procedere speditamente alla soluzione di questa problematica. Ci auguriamo che l’Amministrazione recepisca le istanze di suoi lavoratori che allo stato non guadagnano più di 600 euro mensili, in tal modo rispettando sia la legge che il buon senso.
Salario accessorio.
Non arriva ancora alcuna notizia circa la certificazione da parte degli organi deputati dell’accordo FUA 2014. Nel sottolineare che siamo oltre i 60 giorni dalla data di sottoscrizione dell’accordo stesso, ci domandiamo per quale misterioso motivo si impieghi tutto questo tempo per un semplice atto di verifica normativa e di compatibilità economica di un accordo così importante per i lavoratori. Ricordiamo che, in assenza di detta certificazione, i lavoratori non possono percepire il salario accessorio arretrato e maturato dal mese di novembre 2013 e che ulteriori ritardi ci costringeranno, come avviene puntualmente ogni anno, ad attivare iniziative di mobilitazione contro una situazione nella quale il MEF ha semplicemente il ruolo di interdizione su accordi già perfezionati, come nel caso delle graduatorie sulle progressioni economiche, e di assoluta discrezionalità per quello che concerne invece il pagamento di prestazioni già effettuate dai lavoratori. Una situazione sempre più inaccettabile. Ricordiamo peraltro che restiamo sempre in attesa di confrontarci sul superamento dei festivi e di sottoscrivere un accordo serio, non quello che hanno tentato di inserire in una dinamica ben più complessa e generale, come quella del confronto sulle relazioni sindacali. E ribadiamo che in assenza di tale accordo nessun dirigente è autorizzato a chiedere il superamento del terzo dei festivi lavorati, a meno che non voglia pagare di tasca propria i lavoratori. Sottolineiamo infine che, nel caso in cui tale comportamento incredibile da parte del DG dovesse proseguire, sarà nostra cura informare l’opinione pubblica sui reali motivi per cui i siti saranno costretti a chiudere nei giorni festivi.
Vi alleghiamo infine una nota inviata in data odierna alle nostre controparti e riferita all’incredibile vicenda verificatesi a Palazzo Reale di Napoli, che vede il dirigente arch. Cozzolino bypassare il confronto negoziale su eventi in conto terzi e addirittura chiudere temporaneamente il sito per convocare quella che è nei fatti una vera e propria assemblea, con l’obiettivo malcelato di avere l’adesione dei lavoratori in assenza di accordo negoziale. Abbiamo ricordato nella nota come nel caso del Colosseo si siano messi in croce, del tutto impropriamente rispetto al problema specifico, i lavoratori perchè partecipavano ad una iniziativa in conto terzi. In questo caso abbiamo un antisindacale dirigente che interrompe il servizio ordinario per comunicazioni ai lavoratori inerenti il conto terzi. Sappiamo bene cosa faremo noi. Cosa intende fare invece l’amministrazione? Tollerare questi comportamenti?
Roma, 30 maggio 2014
Claudio Meloni
FPCGIL Nazionale MIBAC
VERTENZA NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO – ASSEMBLEE dai territori
Assemblea CGIL – UILPA – Marche
Assemblea CGIL – UILPA – Puglia
Assemblea CGIL – UILPA – Lazio
Assemblea CGIL – UILPA – Campania
Assemblea CGIL – UILPA – Piemonte
Assemblea CGIL – UILPA – Sicilia
Assemblea CGIL – UILPA – E. Romagna
Assemblea CGIL – UILPA – Friuli Venezia Giulia
Sono giunte alla nostra struttura nazionale alcune segnalazioni di informazioni errate diffuse ad arte da alcune organizzazioni sindacali di mestiere, ai fini di dare impulso alla propria campagna di proselitismo, che stanno procurando disagio e preoccupazione ai lavoratori.
Le norme vigenti che sono recentemente intervenute sull’argomento (art. 3, comma 5 lettera E, del DL 138/2011, convertito con modificazioni dalla Legge 148/2011; art. 5, DPR 137/2012; art. 3, DL 138/2012, convertito con modificazioni dalla Legge 189/2012), secondo l’interpretazione corrente, hanno introdotto l’obbligo di tutela del cliente/utente/paziente nell’ambito della prestazione professionale.
Riteniamo che questo non voglia dire, al contrario di come sostiene qualcuno, che sia stato introdotto l’obbligo di assicurazione a carico anche di tutti i professionisti dipendenti.
Abbiamo comunicato la nostra interpretazione al Ministero della Salute, che ha inoltrato un apposito quesito ai competenti uffici giuridici del Governo, nel corso dell’incontro del 29 aprile 2014 per l’esame della bozza di DPR redatta in attuazione del comma 2 dell’art. 3 del DL 138/2012, convertito con modificazioni dalla Legge 189/2012; in proposito, vi ricordiamo la nota unitaria inviata e diffusa il 6 maggio u.s.
Oggi, infatti, chi lavora alle dipendenze di un’azienda pubblica o privata non deve rispondere direttamente al cliente/utente/paziente che invece ha un “contratto” di prestazione con l’azienda, pubblica o privata, che se ne assume oneri ed onori.
A mero titolo di esempio, ricordiamo che il CCNL 1998/01 della sanità pubblica, agli articoli 25 e 26, ha posto in carico all’azienda l’obbligo di fornire adeguata copertura assicurativa e idoneo patrocinio legale per i propri dipendenti.
In caso l’azienda sanitaria soccomba nella causa derivante da un eventuale contenzioso, risponderà direttamente al cliente/utente/paziente (tramite la polizza di assicurazione aziendale) e potrà successivamente intentare un ulteriore procedimento di rivalsa a carico dei propri dipendenti che hanno effettuato la prestazione professionale.
Quindi, ad oggi e secondo l’attuale interpretazione normativa, riteniamo che per i professionisti dipendenti non sia sostanzialmente cambiato nulla.
Infine, se nonostante la tesi qui sostenuta, per ulteriore tutela personale da eventuali azioni di rivalsa, i lavoratori volessero stipulare una specifica assicurazione per colpa grave nell’esercizio professionale, ricordiamo che FP CGIL nazionale ha in essere alcune serie e vantaggiose convenzioni per i propri iscritti che è possibile consultare nel nostro sito seguendo questo link:
Vi invitiamo a contrastare la campagna di disinformazione di cui abbiamo parlato all’inizio ed a diffondere tutti i delegati ed i lavoratori interessati la presente nota.
Il 26 maggio prossimo, a Milano, si terrà la Conferenza nazionale FP CGIL sulla salute mentale, dal titolo “LAVORO, PRATICHE E DIRITTI – UN PATTO PER LA SALUTE MENTALE”.
La conferenza si colloca all’interno della campagna SALUTE BENE COMUNE, promossa dalla nostra categoria, sarà conclusa dalla Segretaria Generale Rossana Dettori, vedrà il coinvolgimento degli operatori che si occupano di salute mentale nei servizi pubblici e nel privato sociale.
Hanno già confermato la propria partecipazione la Sen. Di Biase, Presidente della Commissione Salute del Senato, l’Ass. Lusenti, in rappresentanza della Conferenza Stato Regioni, Giuseppe Guerini, portavoce dell’Alleanza delle Cooperative, l’Ass. Maiorino del Comune di Milano.
In allegato trovate una prima locandina, da diffondere in tutti i luoghi di lavoro.
Nella giornata di ieri, 29 maggio, si è tenuto l’incontro con Misericordie, che doveva essere finalizzato, nelle intenzioni delle parti, ed a seguito di quanto condiviso nella nostra riunione del 22 maggio scorso, alla sottoscrizione della preintesa da sottoporre alla consultazione dei lavoratori.
La delegazione di Misericordie si è presentata, invece, riportando sul tavolo una serie di problemi, legati allo stato di crisi della struttura nazionale, ma anche di strutture regionali, per cui il bilancio, che poteva chiudersi positivamente, si chiuderà in forte negativo. La causa principale viene addebitata al mancato riconoscimento, da parte della Regione Toscana (regione dove insistono un numero molto rilevante di dipendenti, oltre che la struttura nazionale) dei rimborsi dal 2012 ad oggi, ed alla mancata applicazione delle normative vigenti e delle delibere a suo tempo approvate. Situazione per la quale è stato anche rimandato il consiglio nazionale, che era stato programmato per il 31 maggio.
Unitariamente abbiamo sostenuto la necessità della sottoscrizione della preintesa, anche al fine di eventuali interventi nei confronti della committenza pubblica, finalizzati alla compiuta e corretta applicazione delle normative.
Pertanto, di fronte alla richiesta di sottoscrizione di un contratto non esigibile, perché condizionato al riconoscimento economico dei suoi costi da parte di un soggetto terzo, abbiamo opposto un netto rifiuto.
Dopo una discussione, complessa ed anche aspra, abbiamo comunque convenuto di entrare nel merito del testo del rinnovo contrattuale, condividendo in testo che tiene conto di quanto già concordato nei precedenti incontri in merito ad orario di lavoro, relazioni sindacali, incrementi tabellari, Una Tantum ed arretrati, arrivando a definire anche le quantità relative all’incremento orario, per chi è già in servizio, da destinare in banca ore, pari a 38, e da retribuire sotto forma di EADR, pari a 66. In aggiunta, è stata accolta la nostra richiesta di una maturazione graduale della banca ore per i nuovi assunti, così come della gradualità di attribuzione del premio di risultato, a fronte della richiesta dell’introduzione del salario di ingresso.
È stato raggiunto anche un punto di mediazione sostenibile rispetto alle richieste avanzate dalla controparte riguardo la progressione nelle fasce, con l’attribuzione di 2 progressioni per tutte le categorie, la prima delle quali si matura con 36 mesi di anzianità, e la successiva con dopo ulteriori 12 mesi.
Il prossimo incontro è stato fissato per il 13 giugno, in modo di dare a Misericordie il tempo di compiere tutti i propri passaggi istituzionali, oltre ad un confronto con le istituzioni pubbliche di riferimento, chiarendo fin da subito che in quella data o si arriva alla sottoscrizione della preintesa con i contenuti condivisi, oppure ci troveremo nella condizione di non poter proseguire nel confronto, e di dover intraprendere tutte le azioni utili per il riconoscimento del diritto al rinnovo del contratto per tutti i lavoratori e le lavoratrici di Misericordie.
Al termine, è stato sottoscritto l’accordo per la detassazione, che trovate in allegato.
Giovedì 29 maggio, si è svolto l’incontro presieduto dal Capo del Personale, alla presenza delle OO.SS. dell’Area Dirigenza, con all’ordine del giorno la prosecuzione dell’analisi degli schemi di provvedimenti riguardanti la graduazione delle fasce di 1° livello ed i criteri per l’attribuzione degli incarichi dirigenziali, in prosecuzione della discussione intrapresa nella riunione dello scorso 22 maggio.
L’ing. Chiovelli, preliminarmente, ha dichiarato che alcuni dei suggerimenti delle OO.SS. emersi nel corso dell’ultima riunione sono stati valutati positivamente da parte dell’Amministrazione ed inseriti nella bozza di decreto relativa al conferimento degli incarichi.
Si tratta, in particolare, dei seguenti punti:
– E’ stata stabilita una cadenza trimestrale della pubblicità degli incarichi (entro il giorno 15 dei mesi di gennaio, aprile, luglio e settembre);
– l’assegnazione di un nuovo incarico dirigenziale, a seguito di interpello, può consentire la risoluzione anticipata del contratto in essere, salvo motivate esigenze di servizio da parte del Direttore Generale competente. Su questo punto tutte le OO.SS. sono state concordi nell’affermare che tale discrezionalità da parte del D.G. competente dovrebbe essere limitata solo ai casi di gravi e motivate esigenze, per non limitare le legittime aspirazioni di carriera del dirigente. Su questo punto il Capo del Personale si è dichiarato disponibile a riformulare il testo in tal senso;
– E’ stato inserito, all’articolo 7, un riferimento agli incarichi ad interim, che dovranno essere conferiti con i medesimi criteri, fatti salvi i casi di particolare urgenza, comunque limitati ad un periodo massimo di tre mesi. Sul punto la FP CGIL ha nuovamente richiesto che l’affidamento degli incarichi ad interim sia oggetto di un accordo separato, nel quale precisare i criteri, a tutela della trasparenza.
Per quanto riguarda la graduazione degli incarichi dirigenziali di I° fascia, l’ing. Chiovelli ha illustrato, verbalmente, i criteri posti a base della graduazione.
Si è tenuto conto, sostanzialmente, delle nuove competenze derivanti dalla riorganizzazione degli Uffici dirigenziali di I° fascia, della rilevanza delle Direzioni, dell’area territoriale di competenza, del personale gestito e di altri fattori che verranno precisati nel documento da inviare agli organi di controllo.
Su questo punto tutte le OO.SS. hanno richiesto di conoscere, nel dettaglio, tali criteri, a tutela di una maggiore trasparenza in fase di affidamento degli incarichi.
L’ing. Chiovelli ha precisato, inoltre, che, sulla scorta di alcune osservazioni fatte nel corso della riunione del 22 maggio u.s., sono state riviste le graduazioni di alcuni Uffici di livello generale: a seguito di questo processo la D.G.T. Nord Ovest è passata dalla fascia “B” alla fascia “C”, mentre il Provveditorato alle OO.PP. per la Campania, il Molise, la Puglia e la Basilicata è passato dalla fascia “C” alla fascia “B”.
Si è passati, successivamente, all’analisi della tabella relativa al fondo per la dirigenza di prima fascia: su tale punto tutte le OO.SS. hanno chiesto di poter esaminare preventivamente la tabella, non essendo possibile un’analisi in tempo reale dei dati illustrati solo verbalmente.
Nell’intervento finale a margine di questa prima parte dell’incontro, questa sigla ha ribadito l’esigenza di una maggiore trasparenza anche “a valle” del conferimento dell’incarico, pubblicando tempestivamente l’esito delle procedure di interpello e di assegnazione degli incarichi ad interim, utilizzando le tecnologie informatiche ormai usuali in questa Amministrazione (pubblicazione su Spidernet, email, ecc.).
Nella seconda parte dell’incontro il Capo del Personale ha comunicato che alcune sigle rappresentative dell’Area Livelli hanno richiesto di rivedere le percentuali di distribuzione delle quote aggiuntive destinate ad incrementare le risorse del FUA e del fondo per la retribuzione di risultato dei dirigenti, attualmente fissate, rispettivamente, al 93% e 7%.
Pur premettendo che tale problematica sarà oggetto di una prossima riunione alla quale saranno convocati i rappresentanti dell’Area Dirigenza e dell’Area Livelli, e sollecitando in tal senso le sigle presenti a presentare le proprie osservazioni in merito, l’ing. Chiovelli ha comunicato che i calcoli effettuati secondo i parametri inizialmente presi a riferimento (sostanzialmente riferiti alla distribuzione numerica fra le due aree), le percentuali da considerare sarebbero nell’ordine del 97% e del 3%, rispettivamente per l’Area Livelli e per l’Area Dirigenza.
Le OO.SS. verranno, quindi, nuovamente convocate a data da destinarsi per esaminare le problematiche ancora da chiarire.
Successivamente si è svolta la riunione avente all’ordine del giorno la chiusura dell’accordo sul FUA 2011 e 2012 per il personale dei livelli.
In apertura il Capo del Personale ha ripetuto i motivi che avevano suggerito la necessità di ulteriori approfondimenti in particolare riguardo alla verifica presso un’altra Amministrazione della eventuale sottoscrizione di un accordo su scorrimento di graduatorie relative a procedure di progressione economiche analogamente a come si intendeva fare nel MIT. Tale verifica ha avuto un esito negativo e di conseguenza ha proposto, anche in virtù del notevole ritardo in cui si andrà a rendere esigibile un FUA di quattro anni fa, di sottoscrivere l’accordo nell’ipotesi già proposta che ha il vantaggio di non dover sottostare ad ulteriori passaggi di certificazione e può permettere di erogare velocemente i compensi previsti, fatto salvo il diritto di ogni Organizzazione sindacale, così come esplicitamente espresso da alcune sigle, di avviare successivamente, sulla base delle osservazioni già espresse dal Dipartimento della Funzione Pubblica nell’iter di certificazione, un contenzioso giudiziario qualora si ritenessero lesi alcuni diritti.
Su questo, come FP CGIL, abbiamo espresso una sostanziale condivisione, in linea con quanto avevamo già dichiarato nel precedente incontro e riportato nel comunicato susseguente, e che, inoltre, ritenevamo assolutamente singolare che alcuni soggetti presenti al tavolo lavorassero più per promuovere ricorsi che per provare a dare risposte ai lavoratori attraverso le dinamiche che sostengono le corrette relazioni sindacali, peraltro già difficili con le attuali normative in vigore.
Di fatto, però, si è di nuovo riprodotta una situazione di stallo che per l’ennesima volta non ha permesso di chiudere l’accordo.
Al momento non siamo in grado di comunicare quando sarà possibile rivederci sull’argomento stante anche l’indisponibilità dell’Amministrazione a riportare al tavolo l’argomento senza la certezza di una conclusione positiva.
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL MIT
Roberto Morelli
Umberto Volpe/Area Dirigenza
29 maggio 2014
30.05.2014 – Informativa sulle funzioni dirigenziali disponibili nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.