A tutti i lavoratori
A pochi mesi dalla messa in sicurezza delle risorse di cui all’art. 18 della legge 88/89 relative al CCNI 2013, un nuovo durissimo attacco è stato negli ultimi giorni sferrato nei confronti dell’Istituto e di tutti i lavoratori dell’INPS.
A chiusura del previsto iter di certificazione infatti, le risorse destinate al finanziamento del CCNI 2012 sono state tagliate di oltre 8,5 milioni di euro.
Un taglio di proporzioni inusitate da parte del MEF, frutto di una rideterminazione dei fondi incentrata sui dati del conto annuale che inciderebbe negativamente anche sul confronto, già in atto, sul CCNI 2013 e sul CCNI 2014.
CGIL CISL e UIL hanno quindi chiesto all’Amministrazione di attivarsi immediatamente presso le competenti funzioni ministeriali per recuperare alla disponibilità della contrattazione le risorse tagliate a chiusura dell’iter di certificazione del CCNI 2012.
Il tema sarà nuovamente portato all’attenzione del tavolo nazionale il 25/2 p.v.
Se, in quella occasione, non ci verranno fornite risposte certe sul recupero delle risorse sarà mobilitazione.
Roma, 19 febbraio 2014
FP CGIL/INPS
Oreste CIARROCCHI |
CISL FP/INPS
Andrea NARDELLA |
UIL PA/INPS
Sergio CERVO |
Omniroma-REBIBBIA, FP CGIL: “INDETTO STATO AGITAZIONE”(OMNIROMA) Roma, 18 FEB – “La FP Cgil della Polizia penitenziaria di Rebibbia ha indetto lo stato di agitazione ricorrendo, dal 17 febbraio, alla straordinaria forma di lotta dell’autoconsegna del personale del nucleo traduzioni e piantonamenti, per dire basta!!!! basta all’indiscriminato e pericoloso depauperamento dell’organico del nucleo NTP, che non vede rimpiazzato il personale che va in pensione e che non vede assegnato personale femminile, ormai quasi del tutto assente; basta all’insostenibile aumento del carico di lavoro dovuto all’impegno nel gestire arrestati e estradati, senza le adeguate risorse umane; basta al sacrificio della professionalita’, conseguenza della non attuazione dei programmi addestrativi alle tecniche operative di polizia, pure previsti dal contratto di lavoro che obbliga gli operatori a svolgere servizi armati senza neanche la prevista esercitazione di tiro a fuoco nell’arco del semestre; basta all’indolente comportamento dell’amministrazione che ancora oggi non dà risposte in merito all’attuazione del nucleo cittadino, oggetto di tanti sforzi organizzativi e di confronto con i sindacati; alla luce di ciò chiediamo un immediato incontro con la direzione e il provveditore affinché venga istituito un tavolo di confronto ove si possano affrontare concretamente le problematiche suesposte. Nel frattempo continuerà lo stato di agitazione del personale”. Lo comunica, in una nota Fp Cgil Roma Lazio.
la manovra varata dal governo è inaccettabile, aumenta le diseguaglianze, impoverisce i lavoratori dipendenti ed i pensionati, riduce i diritti ai cittadini attraverso il taglio dei finanziamenti agli enti locali, apre in maniera indiscriminata, ad esclusione dell’acqua, alle privatizzazioni e liberalizzazioni, non colpisce gli evasori ed i grandi patrimoni, come se ciò non bastasse, si accanisce ancora una volta e pesantemente contro i lavoratori pubblici (sequestro tfr/tfs, blocco tredicesime, mobilità forzata, anche in connessione con le misure di riduzione degli enti e delle province e piccoli comuni).
Anche l’idea di accorpare le festività laiche alla domenica (parliamo di giornate fondamentali per la nostra democrazia quali il 25 Aprile, 1° maggio e 2 giugno) è il segno di una grave lesione non solo alla laicità dello Stato, ma alla sua stessa storia repubblicana.
L’attacco, infine, al contratto nazionale, con una serie di ampie deroghe al CCNL e delle norme di legge affidabili alla contrattazione di secondo livello, è un vero e proprio atto politico reso ancor più grave dalla sua estraneità ai fattori di crisi sui quali la manovra “dovrebbe” concentrarsi.
La manovra approda in commissione al Senato i primi giorni della prossima settimana, in concomitanza con ciò è, pertanto, necessario organizzare, di intesa e con il coinvolgimento della CGIL, iniziative di mobilitazione e presidi in tutte le città sotto le prefetture, e se possibile promuovere o.d.g. con Comuni e Regioni.
Di tali mobilitazioni è il caso di darne informazione, oltre che agli organi di stampa, anche al Centro Nazionale per averne la maggiore diffusione.
Nel frattempo stiamo lavorando a emendamenti da proporre ai parlamentari dell’opposizione ed a verifiche legali sulla incostituzionalità della norma sulle tredicesime.
La Segretaria Generale Rossana Dettori
Roma 19 agosto 2011
Emilia Romagna – 23 agosto 2011 iniziative contro la Manovra Finanziaria
– Piacenza volantinaggio itinerante davanti alle più grandi aziende pubbliche quale Comune, Provincia e Azienda Sanitaria;
– Parma presidio con volantinaggio dalle ore 10 alle 12 davanti alla Prefettura di Parma e richiesta incontro con il Prefetto;
– Reggio Emilia presidio con volantinaggio in Piazza Prampolini e Piazza del Monte con richiesta di incontro al Sindaco di Reggio Emilia e Vice Presidente ANCI Nazionale;
– Modena volantinaggio davanti al Comune di Modena, Amministrazione Provinciale e Aziende Sanitarie;
– Bologna presidio con volantinaggio dalle ore 10 alle ore 12 davanti alla Prefettura e richiesta di incontro con il Prefetto;
– Imola volantinaggio al mercato settimanale nella piazza antistante il municipio;
– Ferrara presidio con volantinaggio davanti alla Prefettura con richiesta di incontro al Prefetto e richiesta agli amministratori locali di partecipare al presidio stesso;
– Forlì / Cesena volantinaggio davanti ai principali luoghi di lavoro pubblici Comune Provincia e Azienda Sanitaria. A Forlì si effettuerà anche un volantinaggio lunedì 22 al mercato settimanale;
– Rimini volantinaggio davanti ai principali luoghi lavoro;
– Ravenna presidio e volantinaggio davanti a Comune, Provincia, Aziende Sanitarie.
Puglia – Da lunedi’ 22 agosto, avviato un percorso di mobilitazione che sara’ caratterizzato con sit-in, assemblee, volantinaggi e tante altre iniziative nelle piazze pugliesi, per protestare contro la manovra economica del governo.
Lunedi’ 22, in particolare, sotto le prefetture di Bari, Brindisi e Barletta ci saranno le nostre bandiere e tanti lavoratori pubblici che vogliono far sentire la loro voce, ma vogliono anche reagire al feroce attacco, ed all’odio profondo che caratterizza l’azione di questo governo contro i lavoratori pubblici e contro i servizi pubblici.
Lombardia – La FP CGIL, con la CGIL, da lunedì 22 agosto in ogni città della Lombardia, si mobilita con iniziative utili a rendere note sia le misure inique e ingiuste della manovra.
Milano – Oltre ad alcune assemblee nei luoghi di lavoro, il giorno 31 agosto dalle ore 9.00 alle ore 19.00, Presidio in Piazza San Babila
Monza – PRESIDIO davanti alla Prefettura di Monza Prefettura di Monza Via Prina 17 – Giovedì 25 agosto 2011 – dalle 16 alle 19
Pavia – 24 agosto 2011 dalle ore 8 alle ore 10 presidio con volantinaggio dinanzi l’ingresso principale dell’Ospedale San Matteo di Pavia- sito in piazzale Golgi 1
Sicilia – I lavoratori pubblici della Regione Sicilia verso la mobilitazione contro la Manovra Finanziaria che oggi approda al Parlamento per la sua approvazione.
Messina – Lunedì 22 agosto dalle ore 10,00 alle ore 12,00 sit-in di protesta davanti alla Prefettura. I lavoratori pubblici si mobilitano per dire no alla manovra economica varata dal governo. FPCGIL Crocè: lunedì 22 agosto dalle ore 10,00 alle ore 12,00 sit-in di protesta davanti alla Prefettura. Per i lavoratori pubblici arrivato il momento di alzare la voce. La mobilitazione continuerà fino a quando il parlamento non cambierà le norme varate dal governo.
Palermo – 29 agosto 2011 la Fp Cgil Sicilia ha inviato questa mattina una richiesta di incontro urgente ai vertici regionali dell’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani e dell’Urps, l’Unione delle Province, per analizzare insieme- si legge nel documento – “le pesanti ricadute che la manovra finanziaria nazionale può avere sul sistema delle Autonomie Locali” e avviare “una piattaforma comune ed un calendario di iniziative utili a sensibilizzare l’opinione pubblica e a far retrocedere dal suo intento il Governo nazionale prima che ogni possibile ipotesi di federalismo venga definitivamente affossata dalle irricevibili proposte di stampo centralista”. La lettera firmata dal segretario generale Michele Palazzotto di Fp Cgil Sicilia e da Enzo Abbinanti, componente della segreteria con delega alle Politiche regionali e alle Autonomie locali, sottolinea come tale iniziativa possa essere anche finalizzata a mettere il Governo regionale di fronte alle sue responsabilità attraverso l’assunzione di impegni precisi che vadano al di là delle sole enunciazioni di principio cui fino ad ora non sono seguiti atti concreti da parte della Regione.
Lazio – Presidio davanti al Senato il 24/8 ore 9.00. La Cgil di Roma e del Lazio scenderà in piazza mercoledì 24 agosto in un presidio organizzato in raccordo con la Cgil nazionale contro la manovra economica varata dal Governo. “Mercoledì, a partire dalle ore 9 – spiega Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio – manifesteremo di fronte al Senato per ribadire il nostro no a una manovra-cataclisma che metterà il nostro Paese in ginocchio sacrificandolo a logiche e interessi contrari a quelli della maggior parte dei cittadini e aprendo la strada alla sua disgregazione economica e sociale”.
Un Governo incapace e una manovra da cambiare radicalmente I lavoratori e le lavoratrici dei servizi pubblici in campo per lo sviluppo e per tutelare i diritti di cittadinanza.
Basilicata – la Funzione Pubblica CGIL di Potenza ha organizzato le seguenti iniziative di mobilitazione per il mese di agosto:
24 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 10.00 alle ore 12.00 davanti all’Ospedale San Carlo di Potenza;
25 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 09.00 alle ore 11.00 davanti al Polo sanitario Madre Teresa di Calcutta;
25 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 12.00 alle ore 14.00 davanti alla Regione Basilicata;
26 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 09.00 alle ore 11.00 davanti al Comune di Potenza, sede di C.da S. Antonio La Macchia;
26 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 12.00 alle ore 14.00 davanti alla Provincia di Potenza;
26 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 10.00 alle ore 12.00 davanti all’Ospedale di Villa D’Agri;
29 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 09.00 alle ore 11.00 davanti all’Ospedale IRCCS CROB di Rionero;
29 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 12.00 alle ore 14.00 davanti al Comune di Rionero;
30 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 09.00 alle ore 11.00 davanti all’Ospedale di Lagonegro;
30 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 12.00 alle ore 14.00 davanti all’Ospedale di Lauria;
31 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 09.00 alle ore 11.00 davanti all’Ospedale di Melfi;
31 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 12.00 alle ore 14.00 davanti all’Ospedale di Venosa.
la Funzione Pubblica CGIL di Matera ha organizzato le seguenti iniziative a partire dal 24 agosto:
24 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 10.00 alle 12.00 davanti alla Prefettura di Matera e richiesta incontro al Prefetto;
25 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 8.30 alle ore 10.30 davanti all’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera;
25 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 09.00 alle ore 11.00 davanti al presidio ospedaliero di Policoro;
26 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 8.00 alle ore 10.00 e dalle ore 13.00 alle ore 14.00 davanti al Comune di Matera;
27 agosto 2011 volantinaggio al mercato settimanale dalle ore 10.00 alle ore 12.00;
29 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 8.00 alle ore 10.00 e dalle ore 13.00 alle ore 14.00 davanti alla Provincia di Matera;
29 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 8.00 alle ore 10.00 davanti alla sede dell’azienda sanitaria di Matera;
30 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 08.00 alle ore 10.00 davanti alla regione Basilicata – sede di Matera;
31 agosto 2011 – Presidio con volantinaggio dalle ore 8.00 alle ore 10.00 e dalle ore 13.00 alle ore 14.00 davanti al Comune di Policoro;
Volantinaggio itinerante nei mercatini rionali.
Piemonte – la FP CGIL si mobiliterà a partire da martedi 23 agosto per informare i cittadini dei tagli che subiranno grazie a questa nuova manovra. Il 31 agosto la FP CGIL Piemonte organizzerà un presidio davanti alla Prefettura di Torino dalle ore 17,00.
Torino – Cartolina al Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano: Gentile Presidente, come recita l’art. 36 della Costituzione “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
Le Finanziarie di questi anni hanno bloccato i salari dei lavoratori pubblici che hanno perso 250 € al mese in potere d’acquisto. La nuova Finanziaria aggraverà questa situazione.
Caro Presidente, chiediamo a Lei di intervenire sul Governo e sul Parlamento, affinché a milioni di lavoratori italiani che prestano servizio per la collettività, venga
garantito il rinnovo del contratto nazionale di lavoro.
Verbania – Una manovra economica iniqua e sbagliata, che avrà ricadute pesantissime sul Pubblico Impiego, sul sistema delle Autonomie Locali e sui servizi pubblici
Umbria – La FP CGIL per il 24 agosto 2011 ha organizzato le seguenti iniziative:
– Perugia – volantinaggio presso l’Azienda Ospedaliere di Perugia, il Comune di Perugia e la Regione;
– Terni – volantinaggio presso l’Azienda Ospedaliere di Terni e il Comune di Terni.
Toscana – Le manifestazioni dei prossimi giorni promosse dagli enti locali e dalle regioni e la mobilitazione della FP Toscana e della CGIL tutta e chiamano le cittadine e i cittadini a esprimere il loro netto dissenso verso questi provvedimenti a sostegno di una manovra più equa e che dia speranze di futuro alle nuove generazioni.
24 agosto 2011 – Risposta del presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci alla lettera aperta della FP CGIL Toscana.
31 agosto 2011 – Lettera del Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al Segretario generale FP CGIL Toscana Antonio Lazzaro.
Sardegna – La Funzione Pubblica CGIL Sardegna ha organizzato come prime iniziative i seguenti incontri:
– il giorno 22 agosto ore 16,00 Incontro con il Presidente della Provincia di Cagliari Graziano Milia;
– il giorno 23 agosto ore 10,00 Incontro col Sindaco di Cagliari Massimo Zedda;
– il giorno 25 agosto ore 16,30 Incontro col Presidente della Comunità Montana della Barbagia di Seulo e Sindaco di Escolca Eugenio Lai.
La data dell’incontro col Presidente dell’ANCI Sardegna, sarà fissata per i prossimi giorni.
Calabria – La FP Calabria nel comunicare al Presidente delll’ANCI regionale la propria condivisione per la manifestazione di protesta del 29 a Milano, mette in campo la propria di mobilitazione attraverso le consuete forme di divulgazione della iniquità della manovra tra i cittadini, indicando nel contempo nella ripresa della crescita e dei salari attraverso la preminenza del welfare pubblico e dei servizi della pubblica amministrazione, l’elemento cardine per uscire dalla crisi.
Lettera aperta al Presidente ANCI Salvatore Perugini Regione Calabria
Liguria – I lavoratori della Funzione Pubblica di GENOVA e del resto d’Italia avviano, da mercoledì 24 agosto, un percorso di mobilitazione che sarà caratterizzato con sit-in, assemblee, volantinaggi e tante altre iniziative nelle piazze, per protestare contro la manovra economica del governo.
Campania – Mobilitazione costante che anche ieri ci ha visto simbolicamente impegnati sotto la Prefettura e in un volantinaggio che ha coinvolto principalmente le grandi aziende ospedaliere. Si è deciso inoltre di continuare la mobilitazione con dei presidi che sin dai prossimi giorni saranno tenuti sotto regione, provincia e comune.
Salerno – 29 agosto 2011, mobilitazione con Presidio e volantinaggio dei lavoratori della FP CGIL contro la Manovra di Ferragosto
Veneto – Venerdì 26 agosto presidi davanti a ULSS, Municipi ed Enti Pubblici, i lavoratori pubblici si mobiliteranno in tutti i capoluoghi veneti, presidiando i luoghi di lavoro e informando i cittadini sui contenuti della manovra. Questo è il primo appuntamento di una serie di iniziative in vista dello sciopero generale del 6 settembre indetto ieri dalla Cgil.
AL DIRETTORE PROVINCIALE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE – DI PESARO E URBINO
A TUTTO IL PERSONALE DELLA DIREZIONE PROVINCIALE DI PESARO E URBINO
OGGETTO: Convocazione del 20.2.2014, in tema di “Incarichi di responsabilità art. 18 CCNL“.
Le scriventi R.S.U, premesso che:
· in data 11.02.2014 hanno richiesto un’urgente incontro alla Direzione della D.P. di Pesaro-Urbino, circa le modalità di conferimento degli incarichi di responsabilità previsti dall’art. 18 del CCNI;
· che in pari data, in modo unilaterale ed autoritario, la Direzione dell’Ufficio ha gestito la procedura confermando alcuni incarichi e proponendo alla Direzione Regionale l’avvicendamento o sostituzione di altri;
· che la convocazione è stata fatta per il giorno 20.02.2014, alle ore 14.30, contrariamente alla prassi normativamente consolidata di svolgere le riunioni all’interno dell’orario obbligatorio di lavoro, onde consentire la presenza di tutti i convocati;
· che così facendo, la Direzione ha ignorato la norma contrattuale richiamata, mettendo in atto una procedura discrezionale e non trasparente, omettendo nel contempo anche la dovuta informazione preventiva alle OO.SS. e alle RSU, aggirando in tal modo le norme obbligatorie del CCNI, che prevedono, alla scadenza dell’incarico, un regolare procedimento d’interpello da bandire a cura della Direzione Regionale.
Preso atto di tali comportamenti, non da ultimo la tardiva convocazione di OO.SS ed RSU fatta quando i provvedimenti erano stati già emessi, si evidenzia che:
nella sostanza tali incarichi ex art. 18 CCNI, conferiti in assoluta autonomia ed arbitrarietà, sono retribuiti con somme destinate al F.U.A. (Fondo Unico di Amministrazione destinato a TUTTI i dipendenti ) e che, quindi, per essere erogati devono essere preventivamente oggetto di accordo, tramite contrattazione;
i provvedimenti citati contengono, altresì, un indebito allungamento del periodo oggetto di incarico, previsto fino ad un massimo di anni 2 dal CCNI, ed unilateralmente “dilatato” di un anno e portato quindi a 3 anni complessivi;
a livello nazionale è ancora in corso una contrattazione relativa alla gestione delle suddette posizioni, per cui non si comprende l’urgenza dell’emanazione dei suddetti provvedimenti d’incarico.
Per quanto sopra, le scriventi RSU non parteciperanno alla riunione convocata dalla Direzione dell’Ufficio per il 20.02.2014, considerato che gli incarichi sono stati già attribuiti e in virtù della scarsa considerazione e rispetto che l’Amministrazione ha dimostrato nei confronti dei propri collaboratori/dipendenti che, senza nemmeno un minimo preavviso, hanno assistito all’eliminazione della propria posizione (come avvenuto ai capi team dell’UT di Urbino e al coordinatore di sala dell’UT di Pesaro) o alla perdita dell’incarico (capi team di Pesaro), senza alcuna comunicazione né scritta né verbale.
Senza nulla togliere ai colleghi già titolari di incarichi ex art. 18 che svolgono quotidianamente con impegno e abnegazione il proprio lavoro, ciò che si vuole stigmatizzare è la volontà di impedire ai funzionari di partecipare in modo democratico ad una procedura di interpello prevista e garantita dal Contratto Collettivo.
Le modalità adottate per il conferimento degli incarichi, evidenziano pertanto uno spregio del ruolo sindacale di garanzia e delle norme del CCNI, oltre a una vanificazione della funzione delle RSU che, di conseguenza, non possono che uniformarsi alla posizione assunta dalle OO.SS. Regionali, che hanno già provveduto a diffidare l’Amministrazione ed interrompere qualsiasi tipo di trattativa.
f.to le R.S.U. di Pesaro-Urbino
19.02.2014 – Terni: Dichiarazione stato di agitazione del personale
Abbiamo avuto ieri una riunione di “chiarimento” con l’amministrazione sulla circolare emanata sulle libertà sindacali e sulla nuova coraggiosa iniziativa che riguarda l’erogazione dei buoni pasto al personale in permesso sindacale (e in distacco).
Una riunione come ogni tanto capita surreale, nella quale i nostri dirigenti, incuranti di ogni regola di minimo buon senso, ci comunicano le decisioni assunte sulle materie delle libertà sindacali.
E, se vogliamo dare un senso a questa riunione, ci pare di aver colto nei nostri interlocutori un sospirone di sollievo per lo scampato pericolo a seguito della quanto mai opportuna crisi di governo, che li toglie dalla scomoda posizione di dover quotidianamente rendicontare la propria attività ad una parte politica considerata piuttosto invadente.
La decisione di procedere unilateralmente su una materia, quella delle relazioni sindacali, proprio mentre si stava discutendo come procedere a livello di confronto politico e nel cui contesto il Capo di Gabinetto aveva proposto la predisposizione di un protocollo di intesa, ci pare, indipendentente dalle intenzioni, un colpo oggettivo alle possibilità di proseguire il confronto su quel livello. Come dire: i ministri passano, i dirigenti restano, nella migliore delle tradizioni burocratiche nostrane.
Noi aggiungiamo: i ministri passano, altri ne arrivano, rischiano di trovarsi una bella situazione di impasse.
Per quanto riguarda l’oggetto specifico della riunione noi abbiamo ribadito quanto già denunciato pubblicamente: che riteniamo estremamente scorretto un intervento unilaterale su una materia oggetto di confronto tra le parti ed in riferimento ad un accordo la cui discussione e interpretazione è di competenza dei tavoli di confronto a livello di ARAN e Funzione Pubblica. Inoltre ci pare assai chiaro che l’interpretazione data sulla possibilità di fruizione di parte del salario accessorio e del buono pasto da parte del personale che fruisce delle libertà sindacali è pari pari ripresa da una circolare orientativa dell’ARAN e non dall’accordo.
La questione non riguarda certo il personale in distacco, che generalmente non fruisce ormai da tempo di queste quote e a cui sicuramente non viene più erogato il buono pasto. Invece riguarda tutta l’agibilità sindacale di cui si fruisce a livello territoriale dai delegati RSU e dai delegati territoriali. Nel senso che viene oggettivamente colpita la possibilità di fruizione dei permessi sindacali, che di conseguenza si riduce drasticamente in quanto questo comporta delle pesanti decurtazioni economiche per i lavoratori, già alle prese con le gravi condizioni economiche derivanti dal blocco prolungato degli avanzamenti salariali. Un bel segnale.
Per quanto riguarda la fruizione dei buoni pasto inoltre la questione non è la discussione sulla legittimità della fruizione, in quanto l’erogazione dei buoni pasto è stata ritenuta legittima fino all’altro giorno, con decisioni reiterate assunte dai dirigenti MIBACT a partire dalla fine degli anni 90. La chicca in questa discussione è che l’Amministrazione ci ha comunicato, salvo poi tirare il freno a mano, che intende recuperare i buoni pasto erogati ai rappresentanti sindacali a far data dell’ultimo quinquennio. Ovvero che intende richiedere ai nostri delegati RSU e territoriali gli importi dei buoni pasto erogati ogni qualvolta gli stessi hanno fruito di permesso sindacale. Una decisione che, qualora venisse confermata, ci costringerebbe immediatamente ad ogni azione conseguente, per cui abbiamo semplicemente diffidato a procedere su questo e vedremo se il DG intende procedere con una iniziativa che non esitiamo a definire irresponsabile, oltre che palesemente illegittima.
DOV’E’ FINITO IL FUA?
Poiché non ci piacciono le discussioni improduttive noi, insieme alle OO.SS. presenti e parlanti, abbiamo ripreso la discussione su temi che riteniamo più pregnanti e per i quali non riscontriamo nella nostra controparte la stessa puntualità che dimostrano quando si tratta di tagliare.
In particolare abbiamo chiesto di sapere l’esito della famosa iniziativa politica che riguarda il famoso limite del FUA , illegittimamente tagliato dal MEF con l’assenso iniziale della nostra controparte amministrativa. Non è una questioncella di poco conto, anche se non riguarda eventuali danni erariali per i nostri sfortunati dirigenti. Se si ripristinasse il limite teorico del FUA a 74 milioni di euro, noi già da quest’anno avremmo un riversamento, in assestamento di bilancio di quasi l’intera cifra che stiamo spendendo per le progressioni. Quindi la salvaguardia del salario dei lavoratori, la possibilità di avere un importo congruo per i progetti locali, la possibilità di programmare ulteriori progressioni economiche al termine del blocco contrattuale. Poiché la risposta che ci hanno dato è stata piuttosto evasiva, ovvero che il MEF non ha ancora risposto e che il problema lo sta affrontando la parte politica che non c’è più, noi abbiamo ribadito che quest’anno l’accordo sul FUA non si fa se non ci ridanno i nostri soldi. Con tutte le conseguenze del caso, in termini di ripresa delle agitazioni che hanno contrassegnato la prima parte dell’anno passato.
Ancora: abbiamo chiesto dove è andato a finire l’impegno di retribuire regolarmente le particolari posizioni lavorative senza attendere la grazia dell’assegnazione delle risorse. L’Amministrazione tempo fa ci aveva comunicato che stavano studiando con il MEF un sistema contabile che avrebbe consentito quanto meno di retribuire con regolarità le turnazioni a partire dall’inizio anno. Siamo a febbraio e i lavoratori hanno solo la speranza di vedere le retribuzioni non prima di luglio e agosto, sempre naturalmente a seguito delle nostre pressioni.
Lo ricordiamo: i lavoratori hanno diritto ad avere regolarmente la retribuzione a fronte di quote maturate il mese precedente e legate allo svolgimento effettivo di prestazioni regolarmente effettuate. Un diritto elementare la cui negazione rappresenta una delle tante sconfitte della ragione dovute all’involuzione autoritaria cui ci tocca assistere.
Al riguardo, anche in relazione ad una convocazione per discutere il progetto “La notte dei Musei” in alcuni siti in concomitanza con il Carnevale, noi ribadiamo che non siamo disponibili più a sottoscrivere accordi in assenza di risposte ai punti precedentemente illustrati.
E, per noi, allo stato sussistono tutte le condizioni per una ripresa unitaria della vertenza nazionale, sospesa a luglio, fino a quando non avremo risposte ed impegni formali su questi e tutti gli altri punti di vertenza unitaria, compresa, lo vogliamo sottolineare, la questione degli scorrimenti degli idonei nei passaggi tra le aree, su cui ci riserviamo un approfondimento alla luce dell’interpretazione, che noi riteniamo capziosa, contenuta nella Circolare n.5/2013 della Funzione Pubblica.
RIQUALIFICATI E SALARIO, NEO ASSUNTI E PRODUTTIVITA’
Abbiamo unitariamente sollevato altre due questioni, che riteniamo assai importanti.
Abbiamo chiesto all’Amministrazione di emanare una Circolare che ricordi alla periferia che la parametrazione del salario di produttività per i lavoratori riqualificati al passaggio di area sia adeguata al livello giuridico raggiunto, così come chiaramente indicato nella Circolare MEF n.12/2011 che per tanti apparentemente misteriosi motivi rimane l’unica disposizione del MEF palesemente ignorata nella sua applicazione. In sostanza il personale riqualificato percepisce le quote di salario accessorio legate alla produttività come se fossero ancora nel vecchio livello. Questo è del tutto illegittimo in quanto la citata Circolare chiarisce quali sono le voci di salario accessorio assoggettate al blocco e tra queste non rientrano i progetti e le particolari posizioni lavorative. Quindi a questi lavoratori va riconosciuto e retribuito il differenziale a partire dalla data di inquadramento giuridico in terza area. Inoltre abbiamo segnalato, a questo punto formalmente, il fatto che molte Ragionerie Territoriali hanno provveduto, a partire dal primo gennaio scorso, ad adeguare gli stipendi al raggiunto inquadramento giuridico, per cui oggi abbiamo sul territorio nazionale, situazioni in cui i lavoratori hanno ricevuto l’adeguamento economico del proprio stipendio ed altri invece ancora assoggettati al blocco. Il che la dice lunga sull’impazzimento del sistema dei controlli. L’amministrazione ci ha fatto presente di avere scritto una lettera a MEF e Funzione Pubblica chiedendo di procedere analogamente a come hanno fatto alle Dogane, dove invece hanno retribuito regolarmente il personale riqualificato. Già immaginiamo la risposta.
Invece l’esclusione dei neo assunti dai progetti locali ci è stata motivata dal fatto che la parametrazione del fondo relativo è avvenuta sul personale in servizio alla data del 19 novembre scorso. Poiché la parametrazione non poteva essere diversa non si comprende come questo possa essere giudicato motivo sufficiente per impedire a 130 lavoratori di poter partecipare alle attività progettuali. Poiché la gestione del budget è nazionale, in quanto non abbiamo previsto registrazione degli accordi locali, basta semplicemente riadattare l’importo nazionale ricalcolando il pro-capite su base nazionale. Questo comporta una minima sua riduzione (nell’ordine dei centesimi) sul procapite e un riconoscimento a lavoratori giovani e neo assunti del diritto alla produttività. Sembra troppo difficile? Mah, a noi pare mancanza di volontà e basta.
Roma, 18 febbraio 2014
Claudio Meloni
FPCGIL Nazionale MIBACT
Di fronte ad un’ennesima stagione di avvicendamento politico riteniamo necessario evidenziare le problematiche vive, di maggiore entità, che si evidenziano all’interno del Ministero dell’Economia e delle Finanze e che, a nostro parere, vanno sottoposte all’Amministrazione, anche prima ed in attesa che vengano ricoperte le responsabilità politiche all’interno del Mef.
MEF – RELAZIONI SINDACALI
Nonostante diversi e successivi decreti di riorganizzazione che in questi anni si sono succeduti nel Ministero dell’Economia e delle Finanze, si ha l’impressione, non positiva, che al Mef in generale non si riesca a consolidare stabilmente le relazioni sindacali, tema questo di importanza fondamentale per i lavoratori e per le OO.SS. che li rappresentano, pur facendo salva l’attenzione e la cortesia istituzionale di taluni dirigenti.
DAG
Non c’è alcun dubbio che le relazioni sindacali facciano capo al DAG, ma è altrettanto vero che in tale Dipartimento debbano affluire notizie e dati ufficiali, per consentire una loro efficace e continua diramazione.
RIORGANIZZAZIONE RTS – COMMA 165
Siamo sempre in attesa di sapere qualcosa sulla riorganizzazione e la (eventuale) ridefinizione delle dotazioni organiche delle RTS, UCB (e IGF?). Ancora di più ci interesserebbe sapere e discutere circa il riassetto funzionale di questi uffici.
Invece, per quanto ne sappiamo il gruppo di lavoro, individuato dal Ragioniere generale dello Stato ed incaricato di redigere un documento propositivo sul tema del riassetto delle RTS, avrebbe portato a termine il proprio mandato, ma di questa bozza non è dato conoscere nulla, pur avendo l’Amministrazione promesso una prima informativa entro la fine del 2013.
A fronte di ciò le condizioni delle RTS, in alcuni casi, lavorative, sia in piccole sedi sia nelle grandi come nella capitale, ovvero per le attività collegate a NOIPA, in altri, ambientali, dove il clima lavorativo non è serenamente garantito ai dipendenti, sono autenticamente drammatiche o rischiano di diventare tali.
Altrettanto oscurata è stata l’informazione rispetto all’iter e ai contenuti del decreto relativo ai compensi collegati al comma 165, art. 3, L. 350/03, allo stato in esame alla Corte dei Conti e energicamente sollecitata da un’iniziativa unitaria del Sindacato confederale.
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE – COMMISSIONI TRIBUTARIE
Nonostante le relazioni sindacali, per tutto il Ministero, facciano capo al DAG, pochissime questioni filtrano, come informativa o elemento negoziale, dal Dipartimento delle Finanze.
Un esempio per tutti è la recente questione inerente la “fornitura postazione di lavoro informatica” – PDL – che comprende, tra l’altro, l’annosa questione dei referenti informatici, del loro impiego e della loro formazione, non volendo far cenno al loro eventuale indennizzo. Si tratta , a nostro parere, di omessa informativa su un argomento che attiene l’organizzazione del lavoro.
Ugualmente, sarebbe opportuno avere un confronto (piuttosto che apprendere qualcosa dalla stampa) riguardo al processo tributario informatizzato che, si presume, comporti un nuovo o quantomeno diverso modo di lavorare sul contenzioso tributario.
Se a questo si aggiunge l’assenza di notizie sui proventi del contributo unificato che avrebbero potuto essere distribuiti anche al personale delle CCTT, sin dall’ormai lontano 2011, la carenza di notizie certe è di tutta evidenza come l’assenza di un confronto negoziale in proposito.
Ancora, si riscontra un assoluto silenzio sulla questione dei comandati all’interno delle Commissioni Tributarie, così numerosi, così necessari, così ignorati dall’Amministrazione.
Infine gradiremmo conoscere il funzionamento e le prospettive organizzative del cosiddetto “sportello polifunzionale” all’interno dei nuovi front office operativi nelle sedi che accorpano le CTT regionali e provinciali nei capoluoghi di regione e soprattutto la gestione dei lavoratori che operano nell’ambito di questi uffici,
Riteniamo che su tutti questi temi e problematiche, oltre quelle che si faranno avanti, è opportuno, oltre che necessario, mantenere un canale che stabilmente lasci aperte le relazioni sindacali tra il Dipartimento delle Finanze, con particolare riferimento alla Giustizia Tributaria, e le OO.SS.
INFORMATIVE VIRTUALI
Invece, le OO.SS. sono destinatarie di informative inoltrate via e mail, prive di alcuna spiegazione e soprattutto di qualsiasi possibilità di confronto.
Forse qualcuno ritiene che le relazioni tra le parti possano essere tenute in questo modo, scortese nella sostanza e fondativo di una totale incomunicabilità tra Amministrazione da una parte e Lavoratori ed OO.SS dall’altra?
Noi chiediamo all’Amministrazione una maggiore attenzione nei confronti dei suoi dipendenti. Riteniamo infatti che la conoscenza degli elementi normativi e retributivi, il relativo confronto, la condivisione nella costruzione degli accordi possibili e la conoscenza della genesi di alcune scelte, riguardando i lavoratori e conseguentemente i servizi e gli utenti, non siano garantiti, assicurati, utili e, soprattutto, rispettosi della dignità del lavoro pubblico e dei servizi MEF.
La (sprezzante?) fornitura cartacea e/o informatica oscura non solo i volti ma anche il rispetto tra le parti.
Riteniamo che il luogo preposto al reciproco riconoscimento delle parti sia stato e resti il tavolo negoziale di cui chiediamo l’attivazione.
Roma, 18 febbraio 2014
FP CGIL naz.MEF FP CGIL Lazio MEF FP CGIL Lombardia MEF
Daniele Nola Fabrizio Franco Americo Fimiani
Sogei: Perché Queste Rogne
Da oltre sei mesi la situazione relativa alle procedure telematiche gestite dall’Agenzia delle Entrate ha subito una gravissima involuzione proprio in uno dei periodi in cui, la diffusione esponenziale dei dispositivi informatici e, quindi, il loro utilizzo sempre più generalizzato, vede l’esigenza di fornire prodotti ad altissimo livello soprattutto da parte di chi ha come controparte “clienti” (come è di moda chiamarli) che non li adottano per libera scelta ma perché obbligati in quanto cittadini e contribuenti.
Modifiche organizzative imponenti, spesso presentate come rivoluzionarie, si sono di fatto bloccate a causa dei software forniti, assolutamente non all’altezza delle aspettative e delle necessità.
Già l’utilizzo di piattaforme informatiche di soggetti terzi (la Virtual machine Java della Oracle) ha portato grossissime difficoltà a causa dei mancati e inevitabili aggiornamenti che avrebbero consentito ai propri software di continuare a lavorare correttamente. Quando la Oracle, ovviamente in totale autonomia, ha rilasciato una nuova versione del suo prodotto (Java 1.7.0) che impediva di avviare non solo i software dedicati ai cittadini ma anche i programmi indispensabili agli uffici per il proprio lavoro (Profilo Utente, Gestione Documentale, Barra di risposta telefonica Voip dei CAM, e altre applicazioni datate che “girano” su piattaforme Ms-Dos degli anni ’80…) solo un’autogestione improvvisata cui nessuno ha dato ufficialmente copertura ha evitato il collasso degli uffici.
Sembra impossibile ignorare che “per fare servizi semplici in rete servono standard e infrastrutture potenti e ben progettate che, utilizzando la leva delle semplificazioni architetturali, risolvano la complessità di tutti i sistemi che parlano di tutto direttamente e automaticamente con tutti gli altri sistemi”.
Virgolette e corsivo sono d’obbligo. Queste, infatti, sono parole del dott. Befera alla Commissione Parlamentare di Vigilanza sull’Anagrafe Tributaria del 14 gennaio scorso.
Gli ultimi software rilasciati sono stati oggetto, sui Forum dedicati dei dottori commercialisti, di pesanti ironie e di diffuso dileggio, quando non di vere e proprie levate di scudi che hanno costretto l’Agenzia (vedi il caso della Comunicazione Polivalente/Spesometro) a dilatare i tempi di presentazione, fissati normativamente e difficilmente modificabili, con acrobatici provvedimenti che hanno generato incertezze e confusione.
Da ultimo, una piattaforma per la registrazione on line dei contratti di locazione di immobili, attesa da un anno e lanciata in pompa magna, si è rivelata inutilizzabile. Errori di programmazione desolanti per banalità, collegamenti interni errati o “a vuoto”, segnalazioni di errore false ed incredibilmente assurde.
Si è ancora una volta allungata la serie di “episodi, che pure hanno generato serie criticità nell’erogazione dei servizi dei sistemi della fiscalità nonostante l’affermata disponibilità di strumenti di disaster recovery” (ibidem) di cui ha parlato il direttore dell’Agenzia, tra l’altro su un canale solitamente dedicato a coloro che non sono avvezzi a scaricare software sul proprio pc, quindi dedicata ad una platea di utilizzatori meno pratici, perciò a maggior ragione disastrosi.
Allora davvero “risultano evidenti i segni di un progressivo affaticamento (di So.Ge.I) che ne ha diminuito le potenzialità di traino all’innovazione. Non avere chiarezza sugli scenari evolutivi di tale società è un elemento di preoccupazione per l’Agenzia”. (sempre parole di Befera).
Se tutto questo è risaputo però, non si comprende allora la politica miope dell’Agenzia che, mentre comprensibilmente spinge sempre più agli adempimenti telematici i professionisti ed i cittadini, nello stesso tempo pare disinteressata alle conseguenze immediate che questi episodi provocano, concretamente, sui suoi dipendenti (non So.Ge.I….) che quotidianamente costituiscono l’immediata connessione tra l’Agenzia (e le sue disfunzioni) ed i contribuenti.
L’Agenzia sembra non interessarsi ad una assistenza efficace per questo tipo di richieste, quasi abbandonando a se stessi gli operatori chiamati sempre più spesso a fornire risposte chiare su questi specifici, complessi argomenti; anche a seguito delle aspettative sempre maggiori di coloro che, collegandosi al sito ufficiale, ormai trovano sulla stessa pagina software e piattaforme diverse (Sister, SID) e ne chiedono conto, telefonicamente o direttamente agli sportelli, agli uffici delle Entrate, molto più diffusi sul territorio. O almeno per ora…
È il caso di ricordare che l’Agenzia ha giustificato anche la chiusura di parecchi Uffici Territoriali affermando che lo sviluppo dei servizi telematici ne avrebbe, di fatto, reso inutile la presenza in quanto la maggior parte degli adempimenti sarebbero stati possibili via web. Ad oggi e chissà fino a quando, invece, sono aumentati i disservizi per i cittadini, spesso costretti a recarsi direttamente agli sportelli.
E con uno stato d’animo ancor più esasperato.
Sempre più frequentemente, infatti, i dipendenti dell’Agenzia devono affrontare situazioni che, in un’organizzazione che si vanta della propria modernità tecnologica, sono sempre più assurde.
Ad esempio, coloro che danno assistenza telefonica, non avendo accesso ad Internet, spesso devono consigliare ai contribuenti di collegarsi a siti di cui è presente il link sul sito ma che sono loro vietati e, a quel punto, l’assistenza si fa alla cieca; sulla base di qualche schermata riprodotta su carta, sperando che, nel frattempo, Oracle (che fornisce Java) o la Regione o l’Ente (che rilasciano la smart card per accedere ai servizi telematici dell’Agenzia) non l’abbiano modificata.
Altrimenti si passa a un dialogo fra sordi…
Identica situazione quando l’assistenza è richiesta dagli utenti Entratel poiché, nonostante le ripetute richieste, mai è stata fornita agli Uffici un’utenza di prova che consenta di colloquiare con i propri interlocutori comprendendo quali sono i passaggi per essi difficoltosi e per capire in concreto come un canale così specifico interagisca con i più diversi software compilativi.
Del resto, mentre all’Agenzia appare ovvio fornire ai propri dipendenti in quanto tali le chiavi di accesso alle banche dati che servono per operare e dare assistenza per certi servizi, questo ragionamento sembra complicarsi fino a non essere più valido per il canale telematico per il quale i dipendenti dell’Agenzia, se vogliono davvero fornire un’assistenza realmente efficace, devono utilizzare credenziali richieste ed ottenute come privati cittadini.
Tra le altre domande vane, poi, è incomprensibile come non si sia mai ritenuto utile far testare prima i software da chi deve dare assistenza e che, invece, si trova a dover rispondere immediatamente a tutte le più svariate situazioni compilative senza aver avuto la possibilità di utilizzare i prodotti qualche giorno prima, così da poter effettuare almeno qualche prova di compilazione. Questo eviterebbe di esporre a figuracce sia l’Agenzia sia i suoi dipendenti che, magari, riuscirebbero a segnalare in anticipo qualche problema, insito nelle novità ma entro certi limiti, in modo da correggerlo prima del rilascio ufficiale.
Sempre più spesso, invece, gli addetti alle Aree Servizi, Front Office territoriali o CAM, confrontano con i contribuenti le loro reciproche difficoltà. Perché, al di là di qualche messaggio non troppo subliminale che vorrebbe si negasse l’evidenza, spesso si ha a che fare con persone molto capaci nell’uso dell’informatica, e compenetrarsi nei problemi e dimostrando loro di dover affrontare insieme gli stessi inconvenienti e complicazioni, è l’unico modo per gestire un confronto che non sempre inizia serenamente. Complessivamente, infatti, il livello di assistenza è per certi versi certamente peggiorato perché, con programmi di questo tipo, neppure gli Uffici riescono a gestire i flussi di contribuenti arrabbiati.
È assolutamente opportuno, quindi, che questa materia non divenga l’ennesima questione irrisolta, lasciata solo alla buona volontà del personale. Che però, in questo campo, incontra difficoltà insuperabili se manca un serio impegno dell’Agenzia nell’affrontare l’argomento con la concreta intenzione di risolverlo.
Magari ascoltando chi quotidianamente si rapporta con diverse categorie di contribuenti alle prese con adempimenti telematici, supportati (si fa per dire…) da software e da procedure web che definire irritanti è forse addirittura generoso.
In conclusione, per evitare che la presa di posizione del direttore dell’Agenzia sia in antitesi col comportamento concreto, si attendono passi precisi per invertire una deriva che porterebbe l’Agenzia delle Entrate a non confermare quegli apprezzamenti finora conseguiti per i propri servizi telematici, specie se, chi è tutti i giorni in prima linea, si vedesse costretto dai fatti ad arrendersi.
CGIL FP Nazionale
Comparto Agenzie Fiscali
Luciano Boldorini
Roma, 18 febbraio 2014
TELEGRAMMA
Al Ministro della Salute
Beatrice Lorenzin
L.re Ripa, 1 – 00153 Roma
Al Ministro dell’Economia e Finanze
Fabrizio Saccomanni
Via XX Settembre, 97 – 00187 Roma
Ministro Pubblica Amministrazione e Semplificazione
Giampiero D’Alia
C.so V. Emanuele II, 116 – 00186 Roma
Al Ministro della Difesa
Mario Mauro
Via XX Settembre, 8 – 00187 Roma
Al Presidente CRI
Francesco Rocca
Via Toscana, 12 – 00187 Roma
Si fa riferimento all’articolo 1 bis comma 3 ultima parte del decreto legislativo n. 178/2012 e successive modificazioni e integrazioni, il quale stabilisce che con decreto di natura non regolamentare sono disciplinate le modalità organizzative e funzionali dell’Associazione CRI con la sua base associativa privatizzata.
Si fa presente che nel pomeriggio di ieri si è svolta una riunione tecnica presso la CRI e soltanto all’inizio del citato incontro è stata consegnata la bozza definitiva del decreto in esame, che avrà pesanti effetti sul mantenimento degli attuali livelli occupazionali dei 4.000 lavoratori dell’Ente.
I rappresentanti di parte pubblica, nel rendere l’informativa, a seguito di specifica richiesta sindacale, non hanno garantito che verrà attivato il confronto con le parti sociali sui contenuti dello schema di provvedimento, che così come formulato mostra evidenti contraddizioni e palesi omissioni ed incongruenze con riferimento al dettato legislativo.
La gravità di quanto accaduto non merita ulteriori commenti, si diffidano pertanto le SS.LL. dall’emanare il decreto in parola e si chiede la convocazione di un immediato incontro.
In assenza di un positivo riscontro, saranno assunte tutte le iniziative di mobilitazione sindacale e legali a tutela dei posti di lavoro dei 4.000 lavoratori della CRI.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Salvatore Chiaramonte Paolo Bonomo Gerardo Romano