Roma, 31 gennaio 2014
Al Ministro per gli Affari Regionali
On.le Graziano Delrio
Ai Capigruppo Parlamentari del Senato
Alla Commissione Affari costituzionali del Senato
Egregi,
nell’ambito del complessivo disegno di legge sul riassetto delle Autonomie territoriali in discussione al Senato, l’art. 17 individua le funzioni fondamentali che le Province, trasformate in forme associative di area vasta, dovranno esercitare.
In particolare, alla lettera a) del comma 1 si legge che i nuovi enti dovranno esercitare, tra l’altro, la funzione di “pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza”.
Il tema della difesa dell’ambiente ha registrato, in particolare negli ultimi anni, un sensibile aumento di interesse da parte proprio delle comunità locali, sempre più di frequente interessate da casi di inquinamento, emblematico il caso della terra dei fuochi, e di dissesto idrogeologico in vaste aree del nostro Paese.
E’ evidente, pertanto, quanto sia essenziale che una funzione così nevralgica per il territorio debba trovare proprio nell’ambito dell’Area Vasta la dimensione ottimale per il suo esercizio.
Per questo le scriventi OO. SS. ritengono che le competenze di tutela dell’ambiente , sino ad ora esercitate dalla Polizia Provinciale, in materia di controlli sulla gestione e trasporto dei rifiuti, inquinamento e difesa del suolo, sottosuolo e delle acque e di vigilanza in materia ittico-venatoria debbano inscindibilmente legarsi alla funzione di valorizzazione del territorio che il ddL pone in capo agli Enti di area vasta.
Inoltre si rende necessario precisare meglio l’attribuzione delle altre funzioni in un ottica di attribuzione di area vasta.
Altro punto che si ritiene imprescindibile è che si tengano in considerazione, nel processo di riordino, le problematiche derivanti dalle condizioni finanziarie degli enti e dei tagli ai trasferimenti che hanno già danneggiato il sistema dei servizi garantito dagli enti locali. Per questo è opportuno che adeguati finanziamenti e l’allentamento di alcuni vincoli evitino che, in fase di transizione, siano i lavoratori ed i cittadini a pagarne le conseguenze; questo a partire dagli enti che hanno programmato piani di rientro.
Certi di un positivo riscontro si porgono cordiali saluti.
FP CGIL CISL FP UIL FPL
Federico Bozzanca Daniela Volpato Giovanni Torluccio
Roma, 12 febbraio 2014
LA PARTITA SUL CCNI 2012 NON E’ CHIUSA
Difendiamo le retribuzioni e la contrattazione integrativa
Cgil Cisl e Uil sono contrarie a qualsiasi ipotesi di taglio dell’incentivo 2012.
Lo abbiamo evidenziato nel corso dell’incontro del 6/2 u.s. e lo abbiamo ribadito durante il tavolo nazionale di ieri.
Un taglio, quello imposto da Ministero dell’Economia e Funzione Pubblica a chiusura dell’iter di certificazione del CCNI 2012 che, peraltro intervenendo ad obiettivi produttivi da tempo pienamente raggiunti, produrrebbe, rispetto ai saldi erogabili prima del pronunciamento ministeriale, evidenti riduzioni delle quote di incentivo ancora da erogare. Secondo i dati forniti dall’Amministrazione infatti, ai lavoratori dell’INPS verrebbe corrisposto un saldo di circa 250,00 € più basso rispetto a quello inizialmente erogabile; ai lavoratori ex INPDAP non verrebbero corrisposti i trattamenti economici legati al raggiungimento degli obiettivi di qualità (circa 450,00 €). Con una decurtazione complessiva di oltre 280,00 € medi pro-capite alla quale va, tra l’altro, sommato il taglio che scaturirebbe dalla cancellazione, anch’essa imposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Funzione Pubblica, dell’art. 34 dell’ipotesi di CCNI 2012; disposizione che, come è noto, prevedeva una maggiorazione del salario di produttività per i lavoratori di INPS, ex INPDAP ed ex ENPALS inquadrati nelle aree A e B.
Tutto ciò, mentre, per effetto del blocco ormai quinquennale dei rinnovi contrattuali, i lavoratori pubblici hanno subìto penalizzazioni retributive che vanno dai tremila ai cinquemila euro.
Per questo, nel corso del tavolo di ieri, abbiamo ancora una volta chiesto all’Amministrazione di impegnarsi formalmente a riattivare, sul tema della certificazione del CCNI 2012, una interlocuzione con le competenti funzioni ministeriali. Interlocuzione che, ad avviso di Cgil Cisl e Uil, dovrà perseguire i seguenti obiettivi:
– recuperare le risorse sottratte alla disponibilità della contrattazione integrativa;
– rendere nuovamente disponibili al confronto materie, come ad es. quelle proprie della contrattazione decentrata, che i rilievi di MEF e Funzione Pubblica qualificano come “prerogative datoriali”.
Un’iniziativa, quella da mettere in campo nei confronti delle competenti funzioni ministeriali, che riteniamo vada avviata e debba condurre al risultato da tutti auspicato nel più breve tempo possibile. E ciò, non solo perché, come più volte abbiamo evidenziato, non è possibile che i lavoratori debbano attendere tempi tanto lunghi per vedersi corrisposti i trattamenti economici loro spettanti, ma anche perché la conferma del meccanismo di calcolo dell’ammontare del fondo imposto dal MEF farebbe inevitabilmente arenare il negoziato rivolto alla definizione dei contratti integrativi relativi al 2013 e al 2014, già conclusosi a livello tecnico e apertosi in sede politica il 6/2 u.s..
La conferma di un meccanismo di calcolo che, ai fini della quantificazione delle riduzioni da operare sul fondo in ragione dei pensionamenti intervenuti rispetto all’anno precedente, imponga di prendere in considerazione i dati del conto annuale e non quelli relativi alle cessazioni che presumibilmente intervengono nel corso dell’anno di riferimento, sottrarrebbe infatti alla disponibilità della contrattazione integrativa risorse talmente ingenti da mettere in discussione, con particolare riferimento all’anno 2014, il buon esito del graduale percorso di armonizzazione dei trattamenti economici. Anno rispetto al quale peraltro permangono, in ragione di quanto previsto dalla legge di stabilità 2013, i rischi di un taglio alle risorse di cui all’art. 18 della legge n. 88/89.
Ad avviso di Cgil Cisl e Uil quindi, la riapertura di un confronto con MEF e Funzione Pubblica sulla certificazione del CCNI 2012 deve anche perseguire, oltre a quello della tutela delle retribuzioni, l’obiettivo di salvaguardare uno strumento, quale è quello della contrattazione integrativa, il cui utilizzo ha nel tempo permesso in tutti e tre gli enti coinvolti nel processo di integrazione di conciliare le legittime aspettative dei lavoratori con l’esigenza di sostenere i percorsi di innovazione organizzativa finalizzati al rafforzamento dei servizi erogati.
In ordine alla sezione ex ENPALS, abbiamo chiesto che si proceda ad un approfondimento dei dati relativi ai saldi 2012 consegnatici dall’Amministrazione, con particolare riguardo a quanto ancora dovuto a titolo di incentivo all’attività di vigilanza e per lo svolgimento delle attività di sportello.
A seguito delle richieste da noi a più riprese formulate, da ultimo anche nel corso della riunione di ieri, verrà erogato a tutti i lavoratori, con le spettanze del corrente mese di febbraio, un ulteriore acconto relativo all’incentivo 2013 di importo pari a 1.000,00 € lordi pro-capite.
Abbiamo infine ribadito l’esigenza di imprimere una decisa accelerazione al percorso di attuazione dell’accordo sulla mobilità nazionale a domanda sottoscritto nel mese di giugno 2013. In particolare, abbiamo evidenziato la necessità di addivenire rapidamente alla sottoscrizione di un accordo che consenta di dare avvio alle procedure di pubblicazione del previsto bando nazionale e rinvii, ove necessario, la definizione concordata dei criteri di eventuale contingentamento del numero delle uscite ad una fase successiva a quella di raccolta delle domande. L’argomento sarà trattato nel corso della prossima riunione del tavolo nazionale.
A chiusura dell’incontro, l’Amministrazione ci ha consegnato un ipotesi di accordo contenente un elenco di istanze volte ad ottenere cambi di profilo. Sul tema, ci siamo riservati di compiere i dovuti approfondimenti. Anche questo argomento verrà pertanto trattato nel corso della prossima riunione del tavolo nazionale.
FP CGIL/INPS
Oreste CIARROCCHI |
CISL FP/INPS
Andrea NARDELLA |
UIL PA/INPS
Sergio CERVO |
Il testo coordinato non è stato firmato dalla Cgil
Attività addestrativa per l’anno 2014 sulla Banca dati Interforze.
Il clima di campagna elettorale sembra avvolgere perennemente il nostro paese e di questo sembra pesantemente risentirne spesso anche la dialettica sindacale.
Abbiamo atteso a prendere posizione sui progetti di legge che riguardano l’Ispettorato, in attesa di avere un disegno di legge di cui discutere, che è stato finalmente ripresentato e ha visto un inizio di discussione in questi giorni e ci consente una prima valutazione nel merito di questo progetto ed alcune considerazioni di contorno, anche in riferimento alla solitaria iniziativa della Uil Mipaaf.
Il disegno di legge Atto Camera 1650, presentato dai deputati Faenzi, Riccardo Gallo, Parisi e Russo alla Commissione Agricoltura della Camera, presenta un disegno di riorganizzazione complessivo dell’Ispettorato, a partire dalla ridefinizione della struttura e dei compiti connessi. Una struttura che, nel disegno di legge, mantiene e rafforza la sua autonomia, che definisce chiaramente i compiti del suo personale e ne inquadra le funzioni in quelle più generali di pubblica sicurezza.
Una operazione del tutto condivisibile in quanto agisce in un settore assai delicato, che ha sofferto più degli altri degli effetti dei tagli al bilancio e delle norme restrittive che hanno comportato ridimensionamento degli uffici, tagli alle missioni ed al personale e che prevede una operazione organica di rilancio delle attività dell’Ispettorato, senza in alcun modo lederne la necessaria autonomia operativa.
Naturalmente ci riserviamo opportuni approfondimenti anche alla luce delle osservazioni che perverranno dai lavoratori al fine di affrontare il prosieguo del confronto.
Quindi noi riteniamo assai importante che questo disegno di legge prosegua il suo iter e siamo pronti a sostenerlo nell’ambito delle nostre iniziative. Ma, sempre per la necessaria chiarezza con i lavoratori, vanno aggiunte almeno due considerazioni:
– la prima riguarda il fatto che il disegno di legge non è governativo, ma solo una iniziativa, ancorché autorevole, di singoli deputati della Commissione Agricoltura. È di conseguenza assai importante conoscere la posizione del Governo al riguardo, in particolare della Direzione politica del ministero che, allo stato (come è noto), risulta vacante. Questo per comprendere le reali chances di successo del disegno di legge in relazione ai suoi costi. Il precedente ministro De Girolamo, pur avendo sempre dichiarato di essere favorevole al progetto di accorpamento, non ha mai emanato un solo atto che andasse nella direzione di dare il via all’attuazione dell’accorpamento;
– la seconda esigenza che abbiamo è di conoscere la copertura economica delle somme aggiuntive che dovranno servire a garantire il trattamento economico dei lavoratori previsto all’art.5, ovvero se la copertura è garantita dalle previsioni di cui all’art. 10, comma 5 del ddl. Anche questo per chiarezza preventiva: le risorse che devono essere assegnate devono avere natura aggiuntiva rispetto a quelle attualmente disponibili, altrimenti saremmo alla consueta presa in giro.
Non esistono riforme a costo zero
Ci saremmo aspettati che l’analisi di questo complesso processo di riorganizzazione e delle problematiche connesse divenisse oggetto di confronto unitario tra le sigle confederali che stanno piano piano recuperando una intesa programmatica. E ci saremmo aspettati che questa materia non venisse trattata come elemento di propaganda fine a sé stesso ed al recupero parziale e strumentale di consensi.
Questo per un semplice motivo: l’emendamento da proporre a furor di popolo è sbagliato in quanto non prevede oneri aggiuntivi che invece, come risulta evidente dal disegno di legge, esistono eccome. Quindi lo rimandiamo al mittente perché palesemente inefficace.
Quanto all’invito a richiedere un confronto con la Commissione Agricoltura lo accogliamo volentieri, e sicuramente lo faremo per discutere di cose concrete, ovvero del disegno di legge, e non di manovre propagandistiche.
Roma 11 febbraio 2014
p. la FP CGIL Mipaaf
Savino Cicoria
Roma, 11 febbraio ’14
Al MIBACT
Direzione Generale OAGIP
Sig. DG dr. Guarany
Oggetto: Circolare 56/2013
Con riferimento alla Circolare in oggetto la scrivente O.S., preso atto di quanto ivi comunicato, chiede di esplicitare con più chiarezza l’iter previsto.
In particolare si chiede:
– Se le Commissioni Territoriali stanno dando riscontro alle numerose richieste di chiarimento pervenute dai lavoratori, con riferimento alla posizione ricoperta nella graduatoria, alle eventuali variazioni di punteggio attribuite rispetto a quanto dichiarato nella istanza di partecipazione, alle richiesto di accesso agli atti avanzate ai sensi della legge 241/90 e succ. mod. e int. ;
– Se è intenzione dell’Amministrazione garantire, nelle more del previsto confronto sui criteri di ripartizione dei posti resisi disponibili, l’accesso alla intera graduatoria ai candidati e le modalità di accesso previste;
– Se l’Amministrazione è intenzionata a lasciare un congruo periodo di tempo, prima dell’iter di approvazione definitiva della graduatoria, ai candidati, finalizzato alla verifica della specifica posizione, al fine di evitare che eventuali errori di valutazione possano essere modificate solo tramite l’attivazione dei contenziosi di cui all’art.63 del D. Lgs. 165/01;
– Se le Commissioni Territoriali hanno provveduto alla verifica puntuale dei titoli prodotti in autocertificazione, per i quali non era prevista la validazione delle attività da parte del Dirigente responsabile. In caso contrario se è intenzione di codesta Amministrazione di procedere alla verifica, sulla base di quanto contenuto nelle linee guida licenziate dalla Commissione Nazionale.
Quanto sopra al fine di garantire la necessaria trasparenza all’iter seguito, in considerazione delle numerose osservazioni che stanno pervenendo anche a noi circa possibili difformità di metodologia di valutazione dei titoli da parte del singole commissioni territoriali ed in conseguenza della vicenda che ha visto il ritiro delle graduatorie precedentemente pubblicate. Fatto, quest’ultimo, che non ha certo contribuito ad aumentare la certezza del diritto tra i lavoratori interessati.
Nel rimanere in attesa di formale riscontro alla presente nota, inviata ai sensi dell’art.6 CCNL, si porgono distinti saluti.
FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni
17.01.2013 – A nome di tutta la CGIL intendiamo ringraziare gli Illustri ospiti, il sig. Capo Dipartimento, il sig. Capo del Corpo e tutti i colleghi per la partecipazione al convegno CGIL, fortemente richiesto e gremito da iscritti, da molti simpatizzanti della nostra OS e da tutti coloro che hanno testimoniato, con la loro presenza, il proprio sostegno alla nostra iniziativa.
Abbiamo fortemente voluto questo incontro perché riteniamo sia necessario, in un momento delicato come questo, mantenere alta l’attenzione sui temi della sicurezza e del soccorso pubblico.
Siamo alla vigilia di una nuova fase per la vita del nostro Paese e siamo convinti che il CNVVF continuerà ad essere un elemento di riferimento per la popolazione anche e soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà.
E quella di oggi è apparsa a noi tutti una buona occasione per fissare oltre alle problematiche le possibili risposte.
E per questi motivi riteniamo necessario mantenere un costante e propositivo rapporto con il vertice dell’Amministrazione e con tutti gli interlocutori con cui ci misureremo sui temi del rilancio del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Ci guidano gli obiettivi della condivisione del bene comune, naturalmente il soccorso pubblico, ma anche della tutela del personale e delle relative famiglie.
Con l’auspicio che il futuro prossimo sia quello giusto per centrare le importanti modifiche delle normative e dell’impianto generale, di cui abbiamo ampiamente dibattuto, cogliamo ancora l’occasione per rinnovarvi il nostro ringraziamento e il nostro impegno per la nuova stagione che certamente vedrà in prima linea, come sempre, i vigili del fuoco.
18.01.2013 – Ringraziamo la FNC VVF per aver accolto il nostro invito e pubblichiamo con piacere il loro contributo per l’iniziativa.
In allegato due note unitarie a firma dei segretari nazionali sul regolamento di organizzazione del ministero della giustizia e sull’imminente chiusura degli uffici del giudice di pace.
FP CGIL GIUSTIZIA
Nicoletta Grieco
07.02.2014 – Pubblichiamo, in allegato, la nota e il volantino del sit-in unitario che si terrà il 26 febbraio 2014 a Montecitorio.
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Roma, 10 febbraio 2014
Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Prof. Enrico Giovannini |
Oggetto: richiesta incontro su organizzazione del Ministero.
Le scriventi sigle hanno più volte chiesto la riattivazione del tavolo di confronto sul processo organizzativo del Ministero, al fine di evitare scelte che danneggerebbero le prospettive dei lavoratori e le attività rese ai cittadini, in particolare a livello territoriale.
Purtroppo prendiamo atto, con grande rammarico, che in questa amministrazione le relazioni sindacali sono ormai solo apparenti. Infatti abbiamo avuto notizia che il Segretario Generale ha affermato, tramite e-mail, che “In data 12 dicembre 2013, al fine di dare attuazione a quanto disposto dalle norme vigenti (art. 2, comma 7, del D.L. n. 101/2013 convertito con modificazioni dalla L. n. 125/2013), il Ministro ha inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione Pubblica, la bozza di DPCM di riorganizzazione delle strutture centrali e territoriali del Ministero….“.
Sarebbe interessante sapere quale bozza di DPCM è stata inviata: la prima, la seconda o la terza versione? Nell’inviare la bozza di DPCM è stato allegato un verbale degli incontri di informativa con le Organizzazioni Sindacali? Se si quali Organizzazioni Sindacali lo hanno firmato? Nell’inviare la bozza del DPCM sono state allegate le osservazioni e le proposte delle Organizzazioni Sindacali?
Proprio la bozza di DPCM di riorganizzazione del Ministero del Lavoro presentata alle Organizzazioni Sindacali è stata considerata dalle scriventi non condivisibile in quanto essenzialmente sbilanciata nel rapporto territorio/amministrazione centrale a favore di quest’ultima e quindi penalizza, riduce, ridimensiona un rilancio del Ministero che, in questo contesto dovrebbe, invece, avere un ruolo di alto livello per la funzione di garanzia da attuare con le politiche dell’occupazione e con la tutela delle condizioni di lavoro.
Ciononostante, a nostro avviso, da parte dell’Amministrazione è stata avallata una riorganizzazione che sottolinea, ancora una volta, l’ossequio ad una cultura burocratica che non esprime concreti cambiamenti necessari per rafforzare i servizi sul territorio e valorizzare le professionalità interne.
Infatti, rispetto alle puntuali e circostanziate osservazioni effettuate dalle Organizzazioni Sindacali, sulla proposta organizzativa, non si è registrato alcun segno di dialogo e apertura da parte dei vertici dell’Amministrazione, questo comportamento alimenta di fatto, un clima di incertezza e preoccupazione del personale.
Inoltre sempre nella mail del Segretario Generale si afferma che “In data 16 gennaio 2014, è stata reinviata alla Presidenza, la bozza di DPCM che tiene conto della previsione di implementazione dell’organico del personale ispettivo introdotta dall’art. 14, comma 1, lett. e), del D.L. n. 145/2013 (aumento di 250 unità della la dotazione organica del personale di area terza / ispettori)…..” : sulla quale non è stata data l’informativa alle organizzazioni sindacali, così come previsto dalle norme vigenti.
Le scriventi, pertanto, denunciando il pessimo stato delle relazioni sindacali, chiedono nuovamente, nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini utenti, che si riapra immediatamente il confronto sulle linee organizzative e ritengono quanto mai opportuno definire un protocollo d’intesa tra le parti per disciplinare le relazioni sindacali all’interno del Ministero.
In assenza di un riscontro positivo le scriventi assumeranno ulteriori iniziative di mobilitazione, che saranno comunicate nei prossimi giorni.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Salvatore Chiaramonte Paolo Bonomo Sandro Colombi
Salvatore Chiaramonte Paolo Bonomo Sandro Colombi
Nei comuni dell’Emilia-Romagna colpiti dal sisma sono oltre mille le bambine e i bambini di età prescolare che si trovano, oggi, senza un nido o una scuola materna.
La Funzione Pubblica dell’Emilia-Romagna unitamente alla Funzione Pubblica Nazionale si fanno promotori e sostengono il progetto “scuole ed educazione in campo”.
Con i contributi raccolti saranno realizzate strutture temporanee da adibire a servizi educativi, spazi fisici per crescere, giocare, mangiare, dormire, che favoriscono le attività quotidiane per lo svi-uppo dei piccoli e la possibilità per le lavoratrici e i lavoratori di riprendere la propria attività lavorativa.
Sostieni il progetto, adotta un sorriso, aiuta il lavoro
Anche quest’anno rinnoviamo il nostro appuntamento annuale con la Festa Nazionale della Funzione Pubblica: un’importante occasione di confronto e dibattito che vuole provare ad intercettare, valorizzandolo in un contesto sicuramente meno formale rispetto ai tradizionali luoghi di discussione della categoria, il bisogno di elaborazioni politico-sindacali sempre più legate alle realtà contingenti, ai problemi sempre crescenti che il Paese si trova a fronteggiare a causa del continuo evolversi del quadro politico e delle scelte sbagliate che i Governi continuano ad assumere rispetto alla crisi economico-finanziaria che lo sta attraversando.
Dalla festa 2011 al Mugello a quella che organizzeremo a Pesaro dal 7 al 10 Giugno 2012 sembra essere passata una eternità: la crisi del Governo Berlusconi, l’insediamento del Governo Monti, le leggi finanziarie e gli interventi sulle pensioni, il disegno di legge sul mercato del lavoro, fino alla recente intesa sul lavoro pubblico (tanto per citare solo alcuni dei più significativi passaggi politici), tutto ci indurrebbe a considerare sicuramente diverso il contesto entro il quale proveremo a misurarci quest’anno a Pesaro.
Così è in effetti, anche se, ce lo ripetiamo in ogni occasione, sembrano esserci dei terribili punti di congiunzione, un filorosso che lega quelle due situazioni: uno fra i tanti è la considerazione del lavoro, del valore ad esso attribuito all’interno di una idea democratica di Paese, del sistema dei diritti ad esso annessi e di quelli che il lavoro, a partire da quello pubblico, garantisce.
Al cambio dello scenario politico sicuramente non ha corrisposto, sempre sul tema del lavoro, nessun cambiamento d’approccio né l’offerta di risposte alternative all’idea liberista che lo ha collocato, in nome dei progetti sacconiani, ai margini dei rapporti socio-economici-culturali del Paese.
Anzi, in nome e per conto dei tecnicismi e di una ipocrita visione apolitica dell’azione di Governo, è proprio sul lavoro che si sono scaricate una quantità di azioni concrete e di politiche sbagliate che definiscono la nuova fase finanche più aggressiva su questo tema.
Ecco, a Pesaro, abbiamo deciso di ri-porre al centro del confronto che svilupperemo in quei quattro giorni, proprio il tema del lavoro: il lavoro come alternativa all’Austerity ed alla crisi finanziaria, come elemento di equità e di giustizia per nuove politiche sociali, come risposta alla precarizzazione dei diritti, compreso il diritto ad un futuro, come punto sostanziale di tenuta dell’insieme delle relazioni democratiche. Insomma, come principio fondamentale sul quale è fondata la nostra Repubblica.
Con“il lavoro al centro” è la prospettiva dalla quale proveremo ad analizzare l’insieme dei problemi che ci angosciano e per la soluzione dei quali tutti i giorni proviamo ad operare fra mille difficoltà.
Roma, 21 maggio 2012