Oggi come preannunciato, il Sottosegretario ha mantenuto l’impegno ad incontrarsi con le OO.SS. per il confronto sulla mobilità interna.
La bozza pervenuta alle OO.SS. ha a nostro avviso, una premessa non condivisibile e per la quale abbiamo più volte richiesto una sostanziale equiparazione alla domanda di trasferimento di un dipendente pubblico di altra Amministrazione.
Ci riferiamo al parere VINCOLANTE degli Organi programmatori e del Comandante dell’Ente.
A tal proposito abbiamo richiesto che venga eliminata del tutto la dicitura relativa al parere.
Ribadito a maggior ragione che nei casi di tutela sociale (vedi Legge 104-42 bis ecc), le domande di trasferimento devono seguire un iter diverso in considerazione della valutazione dei casi specifici.
Nella definizione dei criteri, occorrerà trasparenza e oggettività, così come le OO.SS. dovranno essere informate durante tutto l’iter procedurale..
Dai criteri che ci sono stati presentati, quello relativo alla valutazione della performance non deve essere preso in considerazione, così come è necessaria la previsione che nel corso di una definizione temporale per le domande di trasferimento sia prevista la possibilità che si verifichino delle situazioni particolari, tali da consentire al dipendente di poter effettuare la domanda di trasferimento anche in deroga alle scadenze.
Inoltre, abbiamo richiesto di inserire altri criteri, per i ricongiungimenti familiari; per la definizione della distanza km dall’ente di appartenenza a quello dell’Ente richiesto (dovrànno prendersi a riferimento i mezzi pubblici di trasporto -FF.SS.- PULMANN ecc.); per la mobilità verso altre pubbliche Amministrazioni e altre considerazioni che verranno definite nel corso del prossimo incontro.
ALTRO E’ LA PROCEDURA DI REIMPIEGO CHE PER NOI RESTA QUELLA DEL CCNI DIFESA CON EVENTUALI INTEGRAZIONI.
Il Sottosegretario Pinotti, dopo aver ascoltato le nostre richieste si è resa disponibile ad un ulteriore incontro, dopo un approfondimento tecnico con l’Amministrazione, concordando un prossimo incontro nel mese di febbraio.
Saluti
FPCGIL DIFESA
Noemi Manca
20 gennaio 2014
AL VIA IL CONFRONTO SUGLI ORGANICI: SARA’ VERA GLORIA?
Nell’inviarvi la nota unitaria, trasmessa al MIBACT e contenente una elencazione dei temi che saranno oggetto del confronto con la parte politica che prende l’avvio il 22 gennaio, ci preme sottolineare che noi riteniamo detto confronto dirimente ai fini di una verifica pregnante dell’azione politica circa i progetti di riforma del Ministero, che non possono prescindere da un serio piano di riorganizzazione dei cicli produttivi.
Questo significa porre al centro le questioni che noi abbiamo provato ad elencare: la valorizzazione professionale degli organici interni, la risoluzione degli endemici problemi di precariato esistenti, la situazione delle società in house e le condizioni di lavoro ivi esistenti, un piano occupazionale che ridefinisca le linee programmatiche di gestione del turn over.
Questo significa inoltre definire un progetto coerente con la riforma degli assetti amministrativi, ancora purtroppo coperta da segreto di stato.
Noi ci aspettiamo molto da questo confronto e, seppur consapevoli del perdurare di un contesto giuridico ancora assai penalizzante e ostile ai lavoratori pubblici, auspichiamo vivamente che esso si liberi di lacci e lacciuoli che ancora ne condizionano l’avvio e consenta di affrontare senza pregiudizi tutti i fattori che caratterizzano il declino dei nostri cicli produttivi. Vedremo.
LA MANIFESTAZIONE DEI 500 NO AL MIBACT
Come sapete sabato 11 si è tenuta la manifestazione nazionale per la buona occupazione nei beni culturali. Un avvenimento importante che ha visto per la prima volta insieme a noi in piazza tutto il variegato mondo dei professionisti dei beni culturali. Una manifestazione bella e e partecipata che apre un nuovo scenario rispetto alle politiche del settore e che, per la prima volta, propone importanti punti di contatto tra il lavoro dipendente ed il lavoro autonomo.
Nel corso della manifestazione è arrivato persino un messaggio di sostegno del Ministro, che si è impegnato a portare al Governo, cioè anche a sé stesso, la questione del blocco del turn over. Noi lo prendiamo in parola per quel che riguarda il confronto sugli organici, ma riteniamo che forse il contenuto del messaggio era improprio in riferimento alla proposta principale che da quella piazza proveniva, ovvero il ritiro del bando e l’avvio di un confronto a tutto campo sul mercato del lavoro. Un bando che continuiamo a ritenere sbagliato nella forma e nella sostanza anche nella sua riformulazione: la sua sospensione avrebbe certo contribuito a creare un clima di dialogo costruttivo.
In relazione a queste iniziative segnaliamo quella meritoria attivata da un gruppo di lavoratori esternalizzati sul sito dell’Associazione Bianchi Bandinelli, che stanno procedendo all’autocensimento delle collaborazioni esterne attivate dal MIBACT e più in generale dalle pubbliche amministrazioni. Autocensimento perchè come è del tutto noto, non esiste una rilevazione attendibile da parte del Ministero, per il quale risultano attivate solo 98 collaborazioni professionali nell’anno 2013.
Vi preghiamo pertanto di portare a conoscenza dei lavoratori interessati dell’iniziativa, assai importante perchè ci consentirebbe di avere un quadro complessivo reale di riferimento rispetto ad un fenomeno sfuggente, dietro il quale continuano forme di sfruttamento ingiustificato.
Il link a cui accedere per l’autocensimento è il seguente:
http://www.bianchibandinelli.it/documenti-e-materiali/2014-autocensimento-collaboratori-esterni/
SPOSTAMENTI DEGLI UFFICI CENTRALI: NON SI RISPARMIA FACENDO DANNI
Abbiamo avuto nei giorni scorsi un confronto a livello nazionale circa un piano, messo su in fretta e furia, di riallocazione di molti Uffici Centrali e che prevede anche lo spostamento di siti importanti come ad esempio il Museo Nazionale Arti Orientali.
Spostamenti decisi in tutta fretta senza nemmeno informare i lavoratori interessati che si sono visti, durante le recenti ferie natalizie, funzionari tecnici inviati a prendere le misure. Da qui è sorta l’esigenza di un approfondimento del tavolo nazionale nel corso del quale si è addivenuti ad un accordo che comprende il pieno ripristino delle prerogative negoziali e di verifica sulla materia previste a livello territoriale. In questo piano, che comprende alcune scelte comprensibili, ci sono soluzioni assai azzardate, come ad esempio lo spostamento della DG Archivi nella sede dell’ICPAL, su cui è arrivata una sensata sospensione da parte del Sergretariato Generale.
Il tutto grazie alla saggia mediazione dell’arch. Recchia, a dimostrazione ulteriore che i burocrati, se messi in grado di operare e non diventano parafulmine di scelte politiche sbagliate, sanno fare il loro lavoro. La spending review non è una mannaia e vanno sempre salvaguardati i diritti di chi lavora e la funzionalità degli Uffici. E un cattivo risparmio diventa a lungo andare un costo.
Cari saluti.
Claudio Meloni
21.01.2014 – Comunicato Colonna Mobile Regionale e rischio amianto sugli Elicotteri VV.F.
21.01.2014 – Pagamento emolumenti in favore del personale del Corpo Nazionale VV.F.
“Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per un pezzo di pane
che muore per un si o per un no…”
(Primo Levi -da “Se questo è un uomo”)
Lo Stato italiano ha identificato nel 27 gennaio la giornata dedicata alla Memoria , la memoria di quanti, ebrei, ma non solo, furono deportati dai nazisti nell’inferno dei campi di concentramento.
Siamo convinti che il ricordo di eventi come la Shoah e la Resistenza vada preservato e trasmesso alle generazioni successive, come valore in grado di salvaguardare la cultura e le tradizioni civili dei popoli, quale parte essenziale di ogni singola coscienza umana.
Riteniamo che la lettura dei fatti fondamentali della nostra Storia, della Storia dell’Umanità, non è soggetta a reinterpretazione che ne modifichi o stravolga il significato.
In tal senso la Memoria è sia un diritto sia un dovere.
E’ uno dei fondamenti non scritti per mantenere una società civile e democratica, perché ciò che è successo una volta non succeda mai più.
Roma 27 gennaio 2011
FP CGIL MEF
Al Presidente INPS
Antonio Mastrapasqua
Al Direttore Generale INPS
Mauro Nori
OGGETTO: Piano industriale INPS – Richiesta convocazione tavolo di confronto.
Come è noto, nel rispetto del dettato normativo, l’INPS dovrebbe approvare, entro il prossimo mese di marzo, un piano industriale contenente gli indirizzi da seguire ai fini dell’integrazione delle Strutture di INPS, INPDAP ed ENPALS, nonché del relativo personale.
Secondo le notizie negli ultimi giorni diffuse dagli organi di stampa, da ultimo a seguito di un’audizione del Presidente in sede di Commissione parlamentare per il controllo sull’attività degli Enti Previdenziali, sarebbe allo scopo stato predisposto uno schema di piano industriale al momento al centro di una interlocuzione tra gli Organi di vertice dell’Inps. Schema che, ci è stato più volte assicurato, sarebbe stato oggetto di confronto anche con le OO.SS.
A più riprese, nella convinzione che le soluzioni alle diverse problematiche scaturenti dal processo di integrazione vadano ricercate assicurando ai lavoratori adeguati livelli di partecipazione, abbiamo chiesto all’Amministrazione di aprire, sul tema del riassetto organizzativo e funzionale complessivo dell’Inps, un apposito tavolo di confronto.
Rispetto a ciò, esprimiamo vivissima preoccupazione, sia per le necessarie garanzie di rafforzamento dei servizi che per una buona organizzazione del lavoro, non solo a tutela dei livelli occupazionali ma, soprattutto, dei cittadini e del sistema delle imprese italiane.
Tali risultati potranno essere raggiunti solo se si lavorerà nella direzione di recuperare i preoccupanti ritardi sinora registratisi – la legge che dispone l’unificazione degli Enti risale al mese di dicembre 2011 – e superando la logica ragionieristica del mero perseguimento di obiettivi di risparmio che sembra si stia facendo strada.
In un momento tanto complesso e delicato, caratterizzato da un profondo processo di riorganizzazione che coinvolge tutte le Strutture e tutto il personale di un Ente, quale è l’INPS, strategico per la tenuta del welfare nel nostro Paese, è necessario che gli Organi dell’Istituto operino ricercando e condividendo le linee strategiche da seguire per la predisposizione del citato piano industriale; un piano che, a nostro avviso, oltre a consentire di valorizzare l’impegno e le professionalità interne ed il ruolo della dirigenza, dovrà, fra l’altro, individuare le soluzioni organizzative più idonee affinché l’INPS risponda sempre più adeguatamente alla crescente richiesta di tutela che proviene dai cittadini e dal sistema delle imprese.
Ridurre il piano industriale dell’INPS ad un mero provvedimento di attuazione di una spending review fatta solo di tagli lineari alle risorse sarebbe sbagliato e dannoso per la stessa funzionalità dell’Ente, per la quale, invece, sarebbe importante un intervento deciso nei confronti delle troppe attività esternalizzate, a partire dalle consulenze.
Richiamato il diritto delle Organizzazioni Sindacali ad una precisa e puntuale informazione, funzionale a condividere e negoziare le linee di costruzione del piano in questione, chiediamo, una urgente convocazione di un tavolo di confronto specifico sull’argomento.
Distinti saluti.
Roma, 21 gennaio 2014
FP CGIL CISL FP UIL PA
(S. Chiaramonte) (A. Nardella) (E. M. Ponti)
21.01.2014 – Dichiarazione dello stato di agitazione del personale
21.01.2014 – Richiesta di incontro all’Assessore regionale per la Protezione Civile
Alle Delegate e ai Delegati
FP CGIL – Agenzia delle Entrate
LORO SEDI
Ai Segretari/Responsabili FC
FP CGIL territoriali
LORO SEDI
Alla FP CGIL nazionale
ROMA
(all’attenzione di Luciano Boldorini)
Oggetto: linee guida per il conferimento delle posizioni organizzative e professionali e degli incarichi di responsabilità.
Con riferimento a quanto in oggetto indicato si allegano le linee guida emanate dalla Direzione Centrale del Personale in data 18/12/2013.
Con le stesse l’Agenzia delle Entrate ha inteso dettare le regole generali all’interno delle quali i vari livelli dell’Amministrazione (DC – DR – DP) dovranno operare per “rinnovare”, “confermare”, “conferire” gli incarichi ex art 17 e 18 CCNI.
In prima battuta rileviamo come tutta la materia sembrerebbe essere stata regolamentata dall’Agenzia senza alcun coinvolgimento del sindacato nazionale. Trattandosi di materia che ha riflessi sull’utilizzo di risorse economiche delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Agenzia, ci sembra di poter affermare con sufficiente sicurezza che l’Agenzia avrebbe dovuto convocare le OO.SS. nazionali, aprendo il confronto sull’utilizzo o meno (e in che quantità) delle risorse economiche del FPSRUP per il finanziamento delle posizioni e degli incarichi in questione.
Questo non è stato fatto, pertanto sollecitiamo un intervento urgente delle OO.SS. nazionali per sanare questa situazione non conforme alle regole.
Per quanto riguarda i provvedimenti usciti o in corso di emanazione negli uffici, alla luce della lettura delle linee guida, delle informazioni acquisite negli uffici e a livello regionale, rileviamo che i Direttori Provinciali stanno operando come segue:
hanno revocato gli incarichi che non intendevano rinnovarehanno rinnovato gli incarichi che intendono confermarehanno provveduto agli avvicendamenti ritenuti necessari fra incaricati confermati.Gli eventuali incarichi residui ancora da assegnare e quelli di nuova istituzione saranno oggetto di apposita interpello secondo le linee guida citate.
Esprimiamo dissenso rispetto a queste modalità operativa che non hanno certo il pregio della TRASPARENZA e PUBBLICITA’ e che vedono le lavoratrici e i lavoratori, attraverso le OO.SS. che li rappresentano, come soggetti passivi e non attivi.
Riteniamo importante muoversi a tutti i livelli ( d’ufficio, regionale e nazionale) affinché le procedure in corso siano ricondotte all’interno di un percorso di massima chiarezza e condivisione sulle regole e sulle procedure.
Pertanto invitiamo le RSU e i delegati delle DP e della DR a chiedere incontri con l’Amministrazione per chiarire tutti gli aspetti delle procedure attivate.
Per parte nostra ci attiveremo con le altre OO.SS. regionali per sollecitare un incontro urgente con il Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate.
Saluti.
Il Coordinatori Reg.le Ag. Entrate FP CGIL Reg.le
Alessandro Morabito – Carmine Di Leo Santi Bartuccio
Roma, 20.01.2014
COMUNICATO
Lo scorso 15 gennaio presso il DAP si è tenuto un incontro tra i vertici dell’amministrazione e le OO.SS. rappresentative dei Dirigenti penitenziari riguardante la bozza ipotesi di revisione delle carriere del personale del comparto sicurezza-difesa, ipotesi di legge la cui approvazione prevede tempi impossibili al momento da definire .
L’incontro che in prima istanza prevedeva la partecipazione congiunta delle OO.SS. rappresentanti il Comparto sicurezza (Polizia penitenziaria) e di quelle rappresentative della Dirigenza, ritenendo quest’ultima afferente a tale comparto in virtù di una opinabile interpretazione della norma di riferimento, ha avuto carattere puramente interlocutorio ma si è rilevata necessariamente opportuna perché numerose e di un certo rilievo sono state le osservazioni che la questione ha comportato e che sono state rappresentate ai vertici dell’amministrazione.
La FpCgil nel puntualizzare che il contenuto della bozza del disegno di legge in questione sarebbe stato più opportunamente analizzato nel merito ed in altro apposito tavolo dai propri rappresentanti afferenti al comparto sicurezza , ha espresso alcune considerazioni e valutazioni di carattere esclusivamente politico-sindacale nella convinzione che il contenuto dell’articolato benché indirizzato al riordino del corpo di polizia penitenziaria, investe necessariamente il sistema penitenziario e più ampiamente quello dell’esecuzione penale con ricadute sugli aspetti organizzativi ed operativi del sistema che potrebbero rivelarsi devastanti per il sistema dell’esecuzione penale .
Abbiamo infatti evidenziato che il contenuto dell’articolato se da un lato rappresenta una opportunità di crescita in termini di carriera e funzioni per la polizia penitenziaria dall’altro se non opportunamente guidata e gestita, dal punto di vista organizzativo (ci riferiamo ala tutela dell’autonomia delle aree operative degli istituti e degli uepe e delle professionalità loro afferenti) e politico, rischia di determinare una drammatica involuzione del sistema dell’esecuzione penale e del suo mandato istituzionale ove, in contrasto con l’art. 27 della costituzione, l’aspetto securitario può prevalere su quello trattamentale e rieducativo della pena.
In tale ottica l’inserimento all’art.1 c..2 punto d) di disposizioni di salvaguardia del mandato istituzionale del sistema (legge 354/75) , del ruolo e delle funzioni del dirigente penitenziario(di istituto e di uepe) ai sensi della Legge 154 del 2005 e decreto legislativo n.63 del 2006, benché possa risultare pleonastico evidenzia una opportuna tutela al rischio evidenziato del quale la stessa amministrazione sembra esserne consapevole.
Abbiamo pertanto rappresentato che per superare definitivamente le evidenti ambiguità istituzionali è il momento di affrontare seriamente la definizione del primo contratto di lavoro dei dirigenti penitenziari, che definisca il loro stato giuridico ed economico, le regole e gli ambiti d’intervento istituzionali nel quadro normativo di riferimento del contesto e della norma istitutiva del ruolo.
Tale vulnus, che dura da oramai otto anni, non solo mortifica tale professionalità e il sistema dell’esecuzione penale ma rischia di favorire iniziative che possono determinarne la deriva; una situazione preoccupante che attenzioneremo costantemente.
La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica
Taranto 16/01/2014
Comunicato Stampa
La M.M. va avanti da sola ignorando tavoli politici, accordi o confronti!
In un clima carico di tensione si è svolta l’assemblea dei lavoratori del Genio Marina di Taranto con le Segreterie territoriali di FP CGIL CISL FP e UIL PA, per discutere della Direttiva sulle attività infrastrutturali emanata unilateralmente dallo SMM il 30 dicembre 2013 ed operativa dal 1° gennaio!
Nel corso dell’incontro si è ricordato che, nel recente passato, sono state le stesse oo.ss ad evidenziare il decadimento infrastrutturale degli insediamenti della Difesa sul territorio ionico e la necessità di intervenire per migliorare le attività in argomento, attraverso adeguate modifiche organizzative, normative e procedurali.
Un approccio dunque libero da pregiudizi e che non ha mai avuto paura del nuovo o di affrontare i mutamenti: ma che fossero il frutto di un confronto!
Incomprensibile? Paradossale? Arrogante? Come altrimenti definire l’atteggiamento di chi, invece, mentre ancora si stava discutendo con la parte politica dei decreti attuativi della riforma dello strumento militare, al cui interno sono previste le attività di riordino anche della M.M., ha emanato una direttiva che muta radicalmente l’attività infrastrutturale nel paese, riorganizza comandi, enti, sposta risorse umane, prevede reimpieghi, senza dirlo a nessuno, neppure con uno straccio di informazione?
Anche in questa circostanza la Forza Armata ha ignorato il tavolo politico ancora aperto non attribuendogli, evidentemente, valore alcuno; ha ignorato il confronto con i lavoratori, con le oo.ss. e con gli stessi territori dove è particolarmente presente e sulle cui economie la direttiva interviene cambiando ad es., anche logisticamente, le stazioni appaltanti.
I lavoratori dunque, ribadendo la determinazione ad essere non spettatori passivi, ma protagonisti volenterosi e disponibili a migliorare attività e servizi, hanno dato mandato alle oo.ss. territoriali e nazionali di assumere le iniziative necessarie affinché, previa la sospensione del provvedimento emanato, si riapra una immediata discussione sia nel merito che nel metodo della direttiva in argomento.