Contrattazione del 9 dicembre: accordi per le aperture di fine anno e altro

  COMUNICATO

Abbiamo avuto ieri una riunione di contrattazione nazionale con all’ordine del giorno gli accordi per le aperture di fine anno. Accordi sottoscritti che vi trasmettiamo in allegato.
Preliminarmente alla discussione e la firma agli accordi suddetti abbiamo avuto alcuni chiarimenti ed alcune informazioni.
E’ giunto finalmente al suo atto finale l’accordo sugli incentivi alla progettazione, accordo che noi abbiamo firmato a luglio dell’anno scorso e che ha subito una quantità inverosimile di passaggi burocratici e il cui decreto è stato registrato nei giorni scorsi alla Corte dei Conti.
Giunge finalmente al termine anche la perigliosa vicenda delle progressioni economiche: l’Amministrazione ci ha comunicato che il termine del 31 dicembre per i lavori delle commissioni sub regionali verrà rispettato e che la pubblicazione delle graduatorie è possibile averla entro gennaio-febbraio del 2014, al termine delle verifiche sull’operato delle commissioni regionali da parte della commissione nazionale. Con la pubblicazione della graduatorie  e l’esame degli eventuali ricorsi, i lavoratori vincitori avranno l’attribuzione della quota economica prevista comprensiva degli arretrati a far data dal 1 gennaio 2010. Precisiamo che anche i lavoratori andati in pensione successivamente alla data di emanazione del bando avranno diritto, se vincitori, del trattamento economico previsto.
Non buone notizie invece sul fronte comandati: l’Amministrazione ci ha confermato che sta procedendo alla revoca di tutti i comandi che raggiungono il triennio a far data dall’ultima proproga ricevuta. E ci ha confermato che comunque stanno proseguendo i tentativi di inserimento di emendamenti ai provvedimenti normativi in via di approvazione alle Camere, così come ci ha confermato che i tentativi precedenti non sono andati a buon fine. Nessun riscontro, invece, dalla Funzione Pubblica rispetto alla richiesta di parere su un bando di mobilità, ma conoscendo i tempi burocratici non ci meraviglia affatto. La nostra richiesta è stata, oltre naturalmente di sospensione dei provvedimenti in atto, anche quella di garantire il personale che è stato inopinatamente restituito alle proprie amministrazioni rispetto all’opportunità di inserimento nei ruoli, qualora si dovesse concretizzare in tempi brevi il bando di mobilità volontaria, tramite opportuni riconoscimenti dei periodi di servizio prestati nel MIBACT. Su questo punto, delicatissimo, manterremo alta l’attenzione per verificare tempi e modi di una soluzione. Quello che ribadiamo di ritenere inaccettabile sono le revoche dei comandi in atto che appaiono punitive oltremisura e fortemente ingiuste, oltre che stanno completamento sguarnendo gli uffici del centro nord.
L’ultima informazione riguarda la prima convocazione dei tavoli politici su organici e relazioni sindacali per il 15 gennaio. Al riguardo riteniamo singolare l’invito alle parti sociali a produrre proposte preventive, nel senso che sarebbe opportuno che il Ministro illustrasse preventivamente le linee di governo degli organici che ha in mente e che scambiasse con noi queste proposte o questi orientamenti. Altrimenti si potrebbe pensare che la verifica di queste importanti materie sia solo un interresse nostro, e così ci auguriamo non sia. Ma noi certo non ci sottrarremo ad un confronto, speriamo costruttivo, di idee e progetti.
Abbiamo infine rappresentato l’esigenza di avere copia della famosa lettera che il Ministro ha inviato al Mef ed alla Funzione Pubblica in merito al taglio inopinato di 13 milioni dal FUA, nonché l’esigenza di avere una informazione completa sui programmi imminenti di riorganizzazione dell’apparato. Non comprendiamo al riguardo la ritrosia sinora dimostrata: confronti sulla riorganizzazione degli uffici sono in atto in tutte le amministrazioni centrali e, a maggior ragione, saranno più che opportuni al MIBACT, ove i processi di riorganizzazione sono in tutto e per tutto legati alle politiche di gestione degli organici. Mentre un risoluzione delle problematiche legate alla capienza teorica del FUA ci consentirebbe, nel 2014, di iniziare a recuperare gran parte delle risorse che sono state e saranno spese per le progressioni È pertanto una questione di metodo e certo non serve un arroccamento astratto, ma un atteggiamento costruttivo e grande disponibilità all’ascolto reciproco.
 

 

L’Arma a Pompei.
 

È di ieri la notizia che finalmente si è proceduto a nominare il Direttore ed il Vice Direttore di Porgetto per la “grande Pompei”. Sulla questione, fermo restando il dissenso verso il ricorso a queste forme di commissariamento, riteniamo che queste nomine sia infinatamente migliori di quelle sponsorizzate dai giornali del gruppo Caltagirone, per titoli e competenza specifica. Il Generale Nistri proviene dal comando del Nucleo Tutela del Patrimonio dei Carabinieri e il dr. Magani proviene dalla gestione di una fase difficile derivante dal disastro del commissariamento post terremoto a L’Aquila. Nel fare i nostri migliori auguri ai nominati rimane profonda la perplessità sulle sovrapposizioni tra Direzione Generale di Progetto e Prefettura, titolare del famoso protocollo di legalità. E rimane ancora più profonda la perplessità per la marginalizzazione della Soprintendenza che oggettivamente deriva da questa stratificazione di organismi gestori e controllori. Lo ribadiamo: il vero nodo è la riorganizzazione della Soprintendenza, il recupero della sua piena funzionalità organizzativa. Questa è la vera emergenza con scadenza forse più ravvicinata del dicembre 2014, termine per l’utilizzo dei fondi europei.
 

Il Polo Fiorentino  diretto da un vigile urbano?
 

Nel suo discorso inaugurale il neo segretario PD Renzi ha esplicitamente imputato al sistema delle Soprintendenze lo stato degradato del nostro patrimonio.
Ma, dopo avere avuto un sobbalzo, abbiamo pensato che forse si riferisce alla realtà del suo territorio e, poiché ancora deve studiare da statista, la sua visione al riguardo è condizionata dalla realtà cittadina che dirige.
In questo caso avrebbe da noi maggiore comprensione: le vicende recenti del polo Museale fiorentino in qualche modo giustificano questa sfiducia organizzata nella funzione istituzionale dello Stato. La vicenda del Corridoio Vasariano, motivo principale, ma non unico, della proclamazione, a livello territoriale, dello stato di agitazione di CGIL e CISL, in qualche modo è emblematica di come siamo ridotti. In sostanza, per garantirne la fruizione, la Soprintendenza dà in gestione alla società concessionaria visite guidate e bigliettazione e, al di là dei problemi di gestione interna del personale ministeriale, questa decisione fa lievitare il prezzo del biglietto alla bellezza di 34 euro, con buona pace del diritto alla fruizione del nostro patrimonio culturale.
A livello territoriale abbiamo invece proposto altre soluzioni che, quanto meno, avrebbero consentito una migliore e più economica fruizione del sito. L’unica proposta invece pervenuta dall’Amministrazione è quello di utilizzare i progetti locali per far svolgere un imprecisato numero di visite guidate a prezzi popolari ai nostri lavoratori in orari non propriamente appetibili per i visitatori. Un po’ come la riduzione del biglietto al cinema in giorni tradizionalmente non affollati di presenza.
Questa geniale operazione di marketing dovrebbe giustificare per ben tre mesi il lavoro ordinario dei lavoratori pubblici. Dopo si ritornerebbe al nulla.
Nell’esprimere piena solidarietà e sostegno ai lavoratori fiorentini non possiamo non commentare il comunicato  che la Soprintendente Acidini ha emesso per rispondere alle critiche che da più parti gli son piovute addosso, compreso un esemplificativo tweet del ministro, che si è associato alla solidarietà ai lavoratori.
La Soprintendente nel suo comunicato quasi surreale in sostanza ci accusa di fare una battaglia ideologica inutile contro la privatizzazione quando il problema è quello di garantire la fruizione di tutti gli Uffizi a seguito dell’ampliamento degli spazi espositivi di ben 56 nuove sale. Lasciamo ai territoriali il compito di rilevare alcune inesattezze contenute nel comunicato (non ci risulta, infatti, che siano state riviste le modalità di sorveglianza e la chiusura del Corridoio Vasariano è stata più che altro giustificata dai lavori di ristrutturazione che perlatro l’hanno interessata solo in minima parte. Lo stesso Corridoio era fruito tramite visite occasionali gestite dallo stesso Concessionario). Quello che ci preme rilevare e che la Soprintendente in questione rileva un problema (la carenza di personale) dovuto ai tanti famigerati tagli che tanto abbiamo denunciato inutilmente in questi anni e si assume un ruolo di mediazione, quasi come il problema riguardasse semplicemente un conflitto tra concessionario e lavoratori interni. Una classica guerra tra poveri rispetto alla quale la dr.ssa Acidini si assegna il compito di dirimere il traffico. Noi pensiamo che in questo caso basta un vigile urbano che, a costi molto più modici, probabilmente opererebbe in modo più professionale. Ma non è così: la vera controparte è lei, signora Soprintendente, ed è lei che deve rispondere di scelte gestionali e rapporti tra i vari soggetti. Per noi non c’è nessun problema con il Concessionario, noi abbiamo il problema di come limitare l’instaurarsi di rapporti che tendono a sostituire, nel caso del Vasariano in modo del tutto ingiustificato, la responsabilità del pubblico sulla gestione del bene. E vogliamo discutere laicamente di come si organizza il lavoro e di come si valorizzano le professionalità interne. Perchè gli Uffizi hanno la stessa valenza di Pompei e in questo sito si giocano strategie che avranno inevitabilmente riflesso su tutte le scelte di gestione dei processi di fruizione del patrimonio. E le scelte che si stanno operando non le condividiamo per nulla.
 

Il Polo Irreale.
 

L’ultima chicca arriva da Torino, ove il Direttore Regionale ha creato dal nulla il Polo Reale. Dal nulla nel senso che il Direttore, sulla base di un proprio decreto, ha costituito una struttura organizzativa inesistente nel Regolamento di organizzazione del  Ministero. Non è una questione nominalistica, ma il fatto riguarda appunto le potestà onnipotenti dei Direttori Regionali che ritengono di poter superare con un atto amministrativo un percorso organizzativo che abbisogna di modifiche normative. Noi pensiamo semplicemente che questo non è nella sua competenza, per costituire il Polo Museale Campano si è determinata una scelta normativa contenuta nel Decreto Valore Cultura. Quindi una valutazione politica spettante a chi dirige politicamente il MIBACT e non certo ai suoi funzionari. Ci chiediamo pertanto cosa ne pensa il Ministro di questa operazione, e come mai allo stato non abbiamo registrato alcun intervento correttivo da parte del Sergretariato Generale, che , a nostro modesto avviso, avrebbe dovuto richiamare il Direttore regionale al rispetto delle norme. Invece, caro Ministro, in questo disgraziato Ministero comanda chi si alza prima la mattina.
 

Con il prossimo comunicato affronteremo diffusamente il tema del mancato pagamento ai riqualificati ai passaggi di area della retribuzione dovuta. Il 5 novembre la Corte Costituzionale ha valutato una eccezione di costituzionalità di quella norma e siamo in attesa dell’imminente pubblicazione di quella sentenza. Quindi l’occasione per fare il punto della situazione. 
 

Roma, 10 dicembre 2013
 
 
FP CGIL MIBACT
Claudio Meloni
 

 

 

 


 
 
 

Incendio di Prato: le funzioni ispettive sono al collasso, quasi il 20% in meno in 4 anni

 
Comunicato stampa di Salvatore Chiaramonte, Segretario Nazionale Fp-Cgil

“Da anni lanciamo l’allarme sullo smantellamento delle funzioni ispettive e di controllo della legalità sui luoghi di lavoro e non pensavamo fosse giusto sfruttare la tragedia di Prato per rilanciare le nostre denunce. Ma non possiamo far finta di non sapere”. Queste le parole di Salvatore Chiaramonte, Segretario Nazionale dell’Fp-Cgil, che in una nota riassume l’allarmante deperimento del sistema ispettivo, precisando come “il blocco indiscriminato del turn over non abbia preservato funzioni preziose, producendo un vero e proprio disastro, a cui il Ministro Saccomanni, il Presidente del Consiglio Letta e il Ministro Giovannini dovrebbero porre rimedio in tempi celeri”.

“La sola Inail, che si occupa proprio di sicurezza sul lavoro, nel 2007-2009 aveva in organico 566 unità, mentre oggi ne ha 361 – continua Chiaramonte – di cui 12 incomprensibilmente in esubero per la cieca spending review del Governo Monti. Nel 2010 l’Inps contava su 1.653 ispettori, oggi ridotti a 1.459, che adesso devono sobbarcarsi anche le funzioni dell’ex-Enpals, quindi dell’intero indotto dello spettacolo. Si stima che il 10% sia destinato a breve alla pensione a causa della suddetta spending review. Il Ministero del Lavoro nel 2009 aveva un apparato di ispezione che, tra Ispettori del Lavoro, Accertatori, ispettori Tecnici e relativi Coordinatori contava 3.678 unità, mentre oggi sono 2.939, un buon numero dei quali distolti dall’attività ispettiva a causa delle carenze di organico. La riduzione in queste tre amministrazioni sfiora il 20%. Se aggiungiamo che con l’ultimo Governo Berlusconi la lotta al lavoro sommerso è stata eliminata dalle priorità inserite nella convenzione tra Ministero dell’Economia e Agenzia delle Entrate, e che quest’ultima ha chiuso o chiuderà in tutto 58 uffici sul territorio, il cerchio è quasi chiuso. Di tutto questo il Ministro del Lavoro è stato messo al corrente dalle organizzazioni sindacali”.

“Questo arretramento produce mancate entrate e non risparmi, costi sociali ed economici. Il paradosso non è solo che le funzioni ispettive andrebbero potenziate, mentre vengono pesantemente ridimensionate, ma che non operano congiuntamente, spesso non si coordinano né tra di loro né con le forze dell’ordine, non hanno banche dati comuni. Semplicemente non si parlano. A tutto questo – conclude il sindacalista – Giovannini, che giustamente lamenta le riduzioni di spesa ed esorta il commissario Carlo Cottarelli a tenerne conto, risponde riducendo da 21 a 4 gli uffici regionali del Ministero del Lavoro, prevedendo che, ad esempio, l’attività ispettiva sul territorio, per Prato, venga stabilita in un ufficio romano, quella marchigiana a Venezia”.
 
Roma, 3 dicembre 2013

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Comunicato congiunto FESI 2013.

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La Rassegna Penitenziaria n. 21 – Dicembre 2013.

 
 

Nota congiunta al Capo del DAP – Relazioni sindacali

  Roma, 10 dicembre 2013
 

Al Capo del DAP
Pres. Giovanni Tamburino
 
 

Abbiamo appreso della sua partecipazione all’assemblea sindacale dell’UGL– Intesa  che si è svolta presso la sede del Dipartimento lo scorso 5 dicembre e delle considerazioni che avrebbe espresso in merito ad uno degli  argomenti all’ordine del giorno.
Non intendiamo entrare nel merito della tematica trattata, che pure necessita approfondimenti nelle sedi opportune. Vogliamo invece esprimere alcune considerazioni riguardo alla sua iniziativa  ritenendola  assolutamente sconveniente dal punto di vista delle relazioni sindacali.
E’ imbarazzante constatare quanto il suo silenzio sia “assordante” di fronte alle numerose richieste di incontro e/o di informazioni riguardanti l’assetto organizzativo del sistema, l’organizzazione degli UEPE, l’applicazione della spending review, una scure che minaccia il futuro lavorativo del personale e del sistema complessivo. E’oltremodo spiacevole constatare la disattenzione alle problematiche e la svalutazione  di quelle che sono le normali buone prassi che regolano  le relazioni sindacali.
Nel caso specifico, inoltre,  sarebbe stato  più conveniente per lei, in termini di buone relazioni sindacali, aprire sulla tematica oggetto del suo intervento, un tavolo di confronto dialettico con tutte le OO.SS., al quale non ci saremmo certo esentati, piuttosto che esporsi ad una palese strumentalizzazione.
 

 Fp Cgil D.A.P.               Cisl fp Giustizia                    Uilpa Giustizia
   (Lamonica)                    (Marra)              p. Il Segretario Generale
                                                                            (Porrino)
 

 


 
 

Emilia Romagna: Accorpamento Entrate/Territorio e politiche del personale

 Accorpamento Entrate Territorio: aumentano i problemi da risolvere!

 
 

La scorsa settimana, dopo ripetute sollecitazioni da parte di tutte le OO.SS., abbiamo ottenuto dal Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate le prime frammentarie e parziali informazioni sul processo di accorpamento in corso tra Entrate e Territorio.
 
E così, mentre a Roma due gruppi di lavoro studiano l’integrazione tra le strutture regionali e provinciali e si cerca di ottenere tavoli di confronto regionali per gestire le ricadute sul personale dell’accorpamento e del passaggio di funzioni, in Emilia Romagna si stenta ad avere le informazioni minime: ben due richieste di incontro congiunto ai due direttori regionali delle Entrate e del Territorio sono state trascurate. Nel frattempo lavoratori e cittadini apprendono dalla cronaca locale del progetto di trasloco della Conservatoria di Ravenna nei locali dell’Agenzia delle Entrate: operazione condotta in sordina, come quelle che in passato hanno portato alla chiusura di sedi e Uffici Territoriali di cui si é dato conto solo a cose fatte. 
 
Scelte, a nostro giudizio, illogiche e in alcuni casi antieconomiche, che anziché produrre concreti risparmi di spesa hanno ridotto i servizi sul territorio e scaricato i costi su lavoratori e cittadini costretti ad una gravosa quanto inutile mobilità.
 
All’ambiguità della politica che non riesce a superare la grave crisi ponendo al centro della sua agenda la questione “Fisco”, si aggiunge quella dell’amministrazione. Nel corso dell’incontro si è difatti solo sfiorato uno degli argomenti che ci sta a più a cuore: la situazione critica in cui versano le DP e il pessimo clima organizzativo. Carichi di lavoro, obiettivi di budget, tempi medi di lavorazione e impiego di ore di lavoro straordinario sono temi che meritano un confronto approfondito ma sempre più spesso la dirigenza, negando qualunque responsabilità in merito all’organizzazione del lavoro, utilizza impropriamente gli strumenti di analisi e monitoraggio per scaricare sui funzionari il ritardo degli obiettivi programmati. 
 
In questo desolante clima, da parte nostra abbiamo fatto presente che si sta superando il livello di guardia: da una parte le cronache locali raccontano di contribuenti furibondi, di minacce e di aggressioni, non solo verbali, di cui sono spesso vittime i dipendenti dell’Agenzia, dall’altra l’atteggiamento dei dirigenti che disattendono con leggerezza norme e contratti e negano part-time, ferie e permessi, che diventano, di volta in volta, oggetto di “attenta valutazione” ai fini della concessione. 
 
Sfiancanti e inaccettabili rimpalli tra DRER e DP, così come tra DRER e Direzioni Centrali, rimandano all’infinito la soluzione dei problemi e denotano una scarsa attenzione alle persone.
 
A questo punto ci pare ineludibile un confronto ad ampio raggio che finalmente  affronti seriamente tutte le questioni. 
 
Se così non fosse, il peggioramento del clima andrebbe solo a scapito del corretto funzionamento dell’Agenzia.
 

Bologna 9 dicembre 2013   

                                          FP CGIL – Emilia Romagna
                                       Coord. Reg.le Agenzia Entrate 
 

 

 


 

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168° corso di formazione per allievi agenti.

Commissione ex art. 22: comunicato sugli esiti della riunione del 5 dicembre 2013.

 
 
 
A TUTTI I LAVORATORI
 

COMUNICATO UNITARIO
 
 
 
Si è svolto venerdì 6/12 u.s., tra i rappresentanti dell’Amministrazione e quelli di parte sindacale, un nuovo incontro del tavolo tecnico per la ridefinizione, in ottica di integrazione, del trattamento economico accessorio.

Come chiesto dalle scriventi nel corso della precedente riunione del 2/12 u.s., l’Amministrazione ha fornito alle OO.SS. tutti gli elementi informativi (possibile ammontare del fondo 2013, risorse ad oggi utilizzate, ecc…) di cui si dovrà necessariamente tener conto ai fini dello sviluppo di qualsivoglia ipotesi di armonizzazione dei sistemi retributivi propri dell’Inps e degli enti incorporati; un obiettivo che, stante la recente proroga del blocco dei rinnovi contrattuali, dovrà esser conseguito, come a più riprese sottolineato dalle scriventi, con la necessaria gradualità e mettendo a sistema le migliori pratiche negoziali nel tempo sviluppatesi in tutti e tre gli enti al centro del processo di integrazione.

Conclusasi la fase di approfondimento tecnico, il confronto sull’armonizzazione dei trattamenti proseguirà, a partire dalle prossime settimane, in sede di tavolo nazionale.

 

A chiusura dell’incontro, le scriventi OO.SS. hanno sollecitato la delegazione di parte pubblica a fornire risposte certe in tema di comandati, attuazione della spending review e mobilità nazionale a domanda.

Secondo le informazioni forniteci nel corso dell’incontro, a seguito della richiesta di parere formulata dall’Inps, si sarebbe aperta, tra Amministrazione e Funzione Pubblica, una interlocuzione in ordine alla problematica concernente la proroga del personale in comando. In particolare, secondo quanto riferito dal Direttore Centrale delle Risorse Umane, la Funzione Pubblica, in considerazione dell’impatto che i pensionamenti da spending determineranno nella stragrande maggioranza delle Sedi dell’Istituto, si starebbe orientando ad accordare all’Inps un’autorizzazione alla proroga dei comandi in essere fino a tutto il 31/12/2014. Oltre che nei casi di figure professionali difficilmente sostituibili (come, ad es., gli infermieri), tali proroghe verrebbero tuttavia concesse, secondo quanto precisato dalla delegazione di parte pubblica, ai soli lavoratori in servizio presso strutture nelle quali il rientro del personale in comando negli enti di appartenenza esporrebbe l’Inps ad oggettivi rischi di riduzione del livello dei servizi erogati. Previa adozione di un apposito messaggio hermes, le situazioni di oggettiva criticità dovranno essere rappresentate dalle Direzioni Regionali e saranno successivamente sottoposte al vaglio dei competenti uffici della Direzione Generale. Su nostra richiesta, il Direttore Centrale delle Risorse Umane ha infine precisato che:

– tale procedura potrà trovare applicazione anche nei confronti dei lavoratori che hanno già ricevuto le comunicazioni di revoca i cui rapporti non siano ancora giunti a scadenza;

– in attesa della risposta ufficiale da parte della Funzione Pubblica, l’invio delle revoche sarà sospeso.

Le scriventi hanno unitariamente ribadito la richiesta di proroga di tutti i comandi in essere fino a tutto il 31/12/2014.

Secondo quanto rappresentatoci dall’Amministrazione nel corso della riunione, anche le problematiche che attengono alle modalità e ai tempi di gestione dei piani di pensionamento da spending sono oggetto di esame con i competenti Uffici della Funzione Pubblica. Le scriventi hanno quindi sollecitato l’Amministrazione a portare rapidamente a conclusione le avviate iniziative di approfondimento e a comunicarne al più presto gli esiti alle OO.SS. Su un tema di così rilevante importanza, tanto per i lavoratori interessati quanto per il futuro dell’Istituto, non è possibile continuare a “navigare a vista”. Per questo, CGIL, CISL e UIL hanno chiesto che venga quanto prima portato all’attenzione del tavolo nazionale un piano dal quale emergano, con chiarezza e una volta per tutte, gli intendimenti dell’Amministrazione sia rispetto all’individuazione dei soggetti che, a seconda dell’anno di maturazione dei requisiti pre-Fornero, potranno avere accesso alle procedure di pensionamento in deroga sia rispetto alle date a partire dalle quali sarà possibile dare corso ai primi flussi in uscita. Secondo quanto riferito dall’Amministrazione, dai primi contatti con Funzione Pubblica sarebbe comunque emersa, come peraltro chiesto dalle scriventi, la disponibilità ad avviare un ragionamento volto a far sì che anche i lavoratori inquadrati in area B possano rientrare tra quelli che avranno accesso alle procedure di pensionamento in deroga. Infine, non sarebbero ancora state del tutto superate le difficoltà connesse alla certificazione delle posizioni assicurative dei lavoratori della Gestione Pubblica non iscritti al FPLD.

 

Per quanto riguarda la mobilità interregionale, a seguito della pubblicazione delle graduatorie relative alla mobilità intraregionale, l’Amministrazione ha consegnato alle OO.SS., un prospetto recante le vacanze, distinte per regione, presenti nelle diverse Agenzie di produzione, semplici e complesse, su tutto il territorio nazionale. Le vacanze rilevate sono, complessivamente, n. 587 (Abruzzo: 9; Basilicata: 3; Calabria: 36; Campania: 120; Emilia Romagna: 4; Friuli Venezia Giulia: 8; Lazio: 98; Liguria: 26; Lombardia: 13; Piemonte: 40; Puglia: 43; Sicilia: 55; Toscana: 55; Trentino Alto Adige: 3; Umbria: 5; Veneto: 69). La questione relativa all’avvio delle procedure di mobilità nazionale a domanda, ivi inclusa quella che concerne gli ispettori di vigilanza, verrà trattata nell’ambito di un apposito tavolo nazionale, già convocato per domani, 10/12 p.v.

 

Al tavolo tecnico sull’armonizzazione dei trattamenti è seguita una riunione dell’osservatorio sulla produttivita’. Dai prospetti consegnati dall’Amministrazione, relativi al terzo trimestre 2013, emerge, ad eccezione di alcune province, comunque in condizione di recuperare il lieve ritardo accumulato, un risultato complessivamente positivo. Al riguardo, abbiamo invitato l’Amministrazione a depurare, in sede di chiusura del 2013, i dati produttivi dell’incidenza negativa generata dall’integrazione logistica e funzionale che interessa ormai la gran parte delle sedi dell’Istituto ed a valorizzare nella giusta misura i giustificativi che i responsabili delle sedi saranno chiamati a produrre.
Roma, 9 dicembre 2013
 

 
 
FP CGIL/INPS
Oreste CIARROCCHI
CISL FP/INPS
Andrea NARDELLA
UIL PA/INPS
Sergio CERVO
 

 
 

Colonne Mobili Regionali – Richiesta incontro

09.12.2013 – Colonne Mobili Regionali – Richiesta incontro

 

 

Basilicata: Proclamazione unitaria dello stato di agitazione

09.12.2013 – Proclamazione unitaria dello stato di agitazione.

 

 

Riunione del 6 dicembre su accorpamento e riorganizzazione

 Venerdì si è svolto, presso l’Agenzia delle Entrate, l’incontro tra l’Amministrazione e le OO. SS riguardante la riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate.
Il Dott. Pastorello ci ha informato che sono stati istituiti due gruppi di lavoro nominati dal Dott. Befera; il primo si occupa dell’accorpamento delle attività di core e no-core delle Direzioni regionali e il secondo riguardante l’integrazione delle strutture provinciali.
Il primo gruppo fornirà lo studio definitivo a metà dicembre con la definizione dell’accorpamento delle strutture regionali. Dal 1 gennaio 2014 ci sarà il passaggio di tutte le funzioni  delle Direzioni Regionali del Territorio a quelle delle Entrate; rimarrà solo l’area SCO e devono, ancora, essere decise le funzioni del Direttore Regionale del Territorio. Inoltre dalla stessa data le attività di no-core degli uffici provinciali passeranno alle Direzioni Territoriali delle Entrate; nello specifico la gestione di presenze/assenze e l’anagrafe dei dipendenti HR. Dal 1 gennaio la produttività degli uffici sarà calcolata con i criteri delle Entrate e di conseguenza anche il salario accessorio (produttività d’ufficio) sarà distribuito con nuovi criteri.
Per quanto riguarda gli uffici territoriali il gruppo di lavoro consegnerà il primo rapporto a metà gennaio.
Con riferimento all’organizzazione degli uffici  l’Amministrazione ci ha riproposto la costituzione delle posizioni organizzative e di responsabilità ripartendo il costo delle stesse in 1.138.000 euro a carico del fondo e 393.000 euro a carico dell’Amministrazione.
La CGIL ha espresso tutta la propria insoddisfazione per l’informativa, soprattutto per quanto riguarda il personale e le relative professionalità. A venti giorni dall’accorpamento delle direzioni regionali l’Amministrazione ha previsto solo il passaggio delle funzioni (come tra l’altro già stabilito dalla norma e dalla direttiva del Ministro) senza attivarsi minimamente per la tutela del personale. Abbiamo chiesto l’immediata comunicazione ai direttori regionali per l’attivazione di tavoli di mobilità riguardanti il personale delle Direzioni Regionali del Territorio. La nostra preoccupazione è che dal 1 gennaio tutto il personale del territorio (escluso quello dell’area SCO) si ritroverà senza attività lavorative. Inoltre, sui tavoli regionali, si dovrà affrontare anche l’eventuale mobilità del personale degli uffici territoriali interessati dal passaggio delle funzioni di no-core. Non condividiamo l’idea di creare dei Direttori Regionali aggiunti; ci sembra assurdo che da un  lato si chiudono uffici territoriali e dall’altro si creano delle figure doppie ed inutili.
Inoltre abbiamo chiesto la convocazione del tavolo nazionale appena sarà consegnata la relazione del gruppo di lavoro.
Con riferimento ai criteri da adottare per la ripartizione del salario accessorio abbiamo chiesto la convocazione del tavolo nazionale per il prossimo mese di gennaio.
Per quanto riguarda le posizioni organizzative e di responsabilità riteniamo ancora insufficiente la proposta dell’amministrazione evidenziando che il CCNL e il CCNI prevedono un massimo di 2500 euro per ogni posizione a carico del fondo (cosa condivisa da tutte le OO.SS.). Inoltre abbiamo detto che bisogna fare un ragionamento anche sulle posizioni in quanto le stesse devono tener conto del prossimo accorpamento degli uffici (ad esempio prevedere la posizione di staff quando le funzioni saranno accorpate dal prossimo 1° gennaio ci sembra assurdo).
L’Amministrazione ha accolto la nostra proposta di attivare tavoli regionali per la mobilità del personale e ha aggiornato la riunione a metà dicembre appena sarà consegnata la relazione del primo gruppo di lavoro.
 

Fraterni Saluti. 
 

            Il coordinatore Nazionale                        Il coordinatore Nazionale
          Agenzie Entrate – Territorio                              Agenzie Fiscali
                  Carmine Di Leo                                      Luciano Boldorini
 


 
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