Assunzioni 73° corso – Nota al Capo Dipartimento

27.11.2013 – Assunzioni 73° corso – Nota al Capo Dipartimento

 

 

 
 
Riunione con il Presidente e la struttura amministrativa della CRI – sciolti i dubbi sull'interpretazione delle modifiche alla legge 178
 

 
 
Si è svolta ieri la riunione con il presidente e la struttura amministrativa della CRI. Abbiamo finalmente sciolto i dubbi sull’interpretazione delle modifiche alla legge 178.
L’interpretazione che noi davamo è risultata quella giusta.
La riassumiamo nei punti principali ed ovviamente v’inviamo anche il testo dell’accordo firmato con l’amministrazione.
Per quanto riguarda i precari il Presidente Rocca, si è impegnato a mantenere gli stessi contratti in vigore e gli stessi organici. Sul punto permane una differenza con l’amministratore loro sostengono che ci sia un legame fra la proroga e le convenzioni noi che la proroga riguardo i contratti di lavoro e quindi prescinda dalle convenzioni.
In ogni caso siamo d’accordo sul fatto fondamentale: nessuno può cambiare la natura del contratto, per intenderci da pubblico a privato, almeno fino a scadenza delle convenzioni in atto e nessuno potrà essere licenziato.
Per l’eventuali convenzioni in scadenza si dovrà applicare il contratto nazionale che sarà adottato dalla CRI con la concertazione dei sindacati, per chiarire meglio nessuno potrà fare quello che gli pare.
Per quanto riguarda il personale di ruolo, resterà, anche se in carico ai regionali, nel proprio posto di lavoro.
E’ stato istituito un tavolo di confronto con scadenze brevi, per affrontare le eventuali problematiche riguardanti il decreto come ad esempio l’opzione che i lavoratori dovranno attuare ed altre applicazioni del decreto poco chiare.
Abbiamo con questo chiarito e smentito le diverse voci provenienti da più parti, che profetizzavano la fine del mondo per il primo gennaio 2014.
Ovviamente non ci nascondiamo che la situazione è comunque complicata ci sembra però importante che si sia sgombrato il campo da tante parole in libertà. Per effetto del 178 modificato non si perderanno posti di lavoro, non ci sarà una mobilità selvaggia, non si aprirà la stagione dei contratti a capriccio dei presidenti.
In ogni caso come sempre, garantiamo a tutti i lavoratori il nostro impegno per tutte le questioni che restano in sospeso e che vogliamo risolvere con il contributo e la mobilitazione di tutti e tutte. 
 
  Roma, 27 novembre 2013
 

                              Pietro Cocco
               Coordinatore nazionale fpcgil CRI

 
 

 
 

 
 
DPCM di Riorganizazione
 

 

Gli Uffici di Diretta Collaborazione ci hanno trasmesso il testo definitivo del DPCM di riorganizzazione del MIUR che è stato trasmesso al Dipartimento per la funzione pubblica e al MEF per avviare l’iter di approvazione.
 
In base alla normativa in merito, entro dicembre dovrà essere recepito dal Consiglio dei Ministri. 
 
Si conclude un percorso avviato lo scorso anno che speriamo non si blocchi come già accaduto in febbraio.
 
Mentre riteniamo che per l’Amministrazione periferica si sia tenuto conto di buona parte delle richieste unitarie di CGIL, CISL e UIL (resta la convinzione che si potevano più omogeneamente distribuire gli uffici di seconda fascia fra le varie Direzioni Regionali) , per l’Amministrazione Centrale sono state fatte scelte rischiose che se non ben gestite potrebbero aggravare la situazione esistente.
 
Ora ci attende il percorso della definizione dei Decreti Ministeriali per AC e Direzioni Regionali, percorso che prevede confronti a livello regionale e nazionale con le OO.SS., definiti dallo stesso DPCM. 
 
Vi giro il testo del DPCM, il documento con le osservazioni finali fatte da FP CGIL, CISL FP, UIL PA e il parere espresso dal Comitato Unico di Garanzia.
  
Roma, 27 novembre 2013

 
                             FP CGIL MIUR
                            Angelo Boccuni

 

 
 
 
 

 
 

 
 
Verbali 18 novembre 2013
 

   

Di seguito il verbale del 18 novembre 2013 relativo al riassorbimento delle posizioni soprannumerarie.
 
Si rappresenta altresì che l’ulteriore verbale sottoscritto in pari data, relativo alla ripartizione delle dotazioni organiche, non potendo essere inviato per e-mail a causa delle dimensioni, è accessibile sul minisito della DCRU.

 

IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL
Roberto Morelli
 

 
 

 
 

 
 
Ricorso personale area prima del MIT
 

Come ormai noto l’Amministrazione, nella persona del Commissario ad acta dott. Arredi, ha emanato i bandi di selezione per il passaggio dei lavoratori di prima area previsto dal Contratto Integrativo 2008, ai soli ricorrenti così come sancito dall’ordinanza del Tar del Lazio del settembre scorso.
Fermo restando, a nostro parere, la contrarietà alla decisione maturata, che ha leso gli interessi di tutti gli altri lavoratori a partecipare alla procedura, come peraltro affermato sia dal Consiglio di Stato che dall’Avvocatura dello Stato che, in particolare, stabiliva che la procedura fosse applicabile anche ai non ricorrenti in quanto riguardante atti di carattere generale, questa viene rafforzata dal comportamento del Commissario ad acta che sottrae, di fatto, funzioni delegate al confronto con le OO.SS.
Convinti che ci fossero tutte le condizioni per risolvere, attraverso le corrette dinamiche sindacali, il contenzioso in atto, ci siamo trovati, visto l’atteggiamento di chiusura dell’Amministrazione, nella condizione di attivare un ricorso al TAR del Lazio, a tutela dei lavoratori di prima area non ricorrenti, di cui vi abbiamo interessati nelle scorse settimane ricevendo le adesioni attraverso le vostre segnalazioni.
Il ricorso è stato notificato e verrà depositato al TAR nei prossimi giorni.
In ogni caso, pur tenendo conto delle valutazioni sopra espresse e della contrarietà alla scelta operata dall’Amministrazione, riteniamo opportuno invitarvi a sensibilizzare i lavoratori interessati a inviare la domanda di partecipazione alla procedura in oggetto a garanzia ed in previsione di qualsivoglia sviluppo della vicenda.
Roma, 27 novembre 2013
 
                                 IL COORDINATORE NAZIONALE
                                              FP CGIL MIT
                                            Roberto Morelli
 

 

                                                                      
 

 
                                                                                              
               

 
 

 
 

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – 25 Novembre 2013 –

 
Care/i
come sapete il prossimo 25 Novembre ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un’occasione per tutte/i noi per riaffermare, innanzitutto, il bisogno di riportare al centro del dibattito politico e culturale il tema della violenza di genere e dei diritti che quella violenza, non solo fisica, viola, lede drammaticamente.

Ma per il ruolo che tutte/i collettivamente esercitiamo è anche il momento nel quale provare insieme a rafforzare una profonda riflessione culturale, sindacale e politica, anche su ciò che attiene il tema dei servizi pubblici ai quali le donne colpite dalla violenza si rivolgono per chiedere aiuto, per ottenere protezione, per riconquistare la propria libertà.

Un tema, questo, che deve interrogare, innanzitutto coloro i quali, governando malamente questo paese per oltre un decennio, hanno prodotto quel profondo indebolimento strutturale, organizzativo, finanziario di quei servizi alla persona, che è sotto gli occhi di tutti: difficoltà che si rendono oltremodo evidenti quando si tratta di garantire prestazioni e principi di accoglienza adeguati alla gravità e alla eccezionalità della situazione “italiana”.

Deve, però, saper interrogare anche noi, le nostre modalità di lavoro, di relazione con le responsabilità politiche ed istituzionali dell’intero sistema dei servizi, le nostre capacità di incidere, pur in questo drammatico quadro di difficoltà, per migliorare la qualità del lavoro, dell’offerta e della organizzazione di quelle strutture tipicamente deputate alla trattazione del tema delle discriminazioni di genere e della violenza.

La giornata del 25 prossimo, quindi, deve caratterizzarsi, nelle nostre categorie, per un chiaro impegno a fare dei nostri servizi alla persona, dai pronto soccorso ai consultori, i veri protagonisti di un cambiamento culturale e sociale rispetto alle discriminazioni ed alle violenze di genere.

Ma per fare ciò dobbiamo essere in grado di dare un segnale forte di cambiamento in questa direzione: giudichiamo necessario, innanzitutto, il coinvolgimento di tutte le nostre lavoratrici e lavoratori dei posti di lavoro, le nostre RSU e la messa in campo di iniziative sindacali unitarie (assemblee, confronti, dibattiti, volantinaggi, fermate simboliche sul posto di lavoro e altro) che provino a parlare del tema delle violenza di
genere dalla prospettiva del lavoro pubblico: accoglienza, formazione, servizi e prevenzione debbono essere le nostre “declinazioni”, gli obiettivi che ci prefiggiamo.

Questa è una giornata “simbolo” e proprio per questo va valorizzata e messa in chiaro il più possibile, consapevoli che il ruolo delle nostre categorie sul tema della violenza sulle donne è, purtroppo, più lungo e faticoso, ma non per questo, meno meritevole di un investimento culturale politico ed organizzativo che dobbiamo quotidianamente interpretare come “normalmente” straordinario.

Un caro saluto. 

Rossana Dettori Segretario Generale Fp Cgil
Giovanni Faverin Segretario Generale Fp Cisl
Giovanni Torluccio Segretario Generale Uil Fpl
Benedetto Attili Segretario Generale Uil Pa

 
Roma 21 Novembre 2013

 
 

Comunicato stampa Fp Cgil

 

 
Dichiarazione di Cecilia Taranto, segretaria nazionale Fp Cgil e Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici

 
 
 

 
 

Legge Stabilità: tagliati 1,1 mld alla sanità pubblica e dati 400 mln ai policlinici privati.

Un’amara beffa per cittadini, medici e operatori sanitari, a partire da 35mila precari

 
 

Roma, 27 novembre 2013

 

Il maxiemendamento del Governo sulla Legge di Stabilità approvato ieri in Senato non solo conferma il taglio di 1,150 miliardi al Fondo Sanitario Nazionale per il biennio 2015 -2016 – colpendo le risorse contrattuali che avrebbero consentito di valorizzare la professionalità e di premiare il merito di medici ed operatori della sanità pubblica – ma finanzia con 400 milioni di euro i policlinici universitari privati dal 2014 al 2024.

 

A fronte di scelte politiche di potere di investimento nel privato, i cittadini avranno un servizio pubblico sempre più povero, già decurtato di oltre 30 miliardi di tagli lineari in pochi anni.

 

Prima di pensare a destinare risorse ai policlinici universitari privati il Governo si impegni a dare nel prossimo incontro con il sindacato del 3 dicembre una risposta alle nostre richieste di stabilizzazione per i 35mila precari della sanità, e a finanziare la formazione specialistica sanitaria dell’Università pubblica nella quale è stato perfino ridotta la possibilità di accesso ai laureati.

 

Il Governo cambi rotta. Non vorremmo che anche dopo il prossimo passaggio alla Camera il testo definitivo della Legge di Stabilità porti per Natale carbone per la sanità pubblica e doni natalizi per l’università privata.

 
 

 
 

 
 
A tutto il personale dell'Avvocatura dello Stato
 

   
COMUNICATO
 

Si è svolto ieri l’incontro con le OO.SS. convocato dall’Amministrazione sul FUA 2013.
Rispetto alla proposta dell’Amministrazione, la posizione espressa unitariamente da tutte le sigle sindacali presenti al tavolo, è stata così articolata:
–  in via pregiudiziale, abbiamo affermato la indisponibilità a sottoscrivere accordi che recepiscano sistemi di valutazione unilateralmente stabiliti dall’Amministrazione. A tal fine abbiamo proposto – sulla falsariga di quanto sta avvenendo al Ministero della Pubblica Istruzione – l’emanazione di un decreto dell’Avvocato Generale che vada ad integrare quello di luglio (che ha emanato il “Sistema di Valutazione della Performance”), col quale, sentite le OO.SS., si possano apportare integrazioni condivise, da recepire successivamente nell’accordo integrativo. Naturalmente su tale proposta dovrà convenire, oppure no, l’Avvocato generale, che sarà sentito dal Segretario generale.
–  Nello specifico dei criteri di valutazione, abbiamo individuato come dirimente l’introduzione di una previsione correttiva sugli elementi che costituiranno la “valutazione finale” della performance, che nella proposta originaria dell’Amministrazione è data dalla performance organizzativa sommata a quella individuale. Per evitare che eventuali inadeguatezze organizzative (dovute alle più disparate ragioni) ricadano negativamente sull’impegno dei singoli lavoratori, la nostra proposta è stata di prevedere attraverso una formula inequivocabile la necessità di tener conto di “specifiche e particolari difficoltà organizzative di singoli uffici”.
–  Rispetto agli obiettivi assegnati, abbiamo ribadito che il D.A.G. emanato a luglio non consente lo sviluppo sull’intero anno della realizzazione dei vari obiettivi, che necessitano di un’organizzazione, e che in particolare l’obiettivo “fascicolo informatico” ha avuto decorrenza dal 16/09/2013, con difficoltà di vario genere e di vario livello, sul territorio nazionale, tuttora in essere e da risolvere; sarebbe opportuno, quindi, rinviare il fascicolo informatico, inteso come obiettivo da valutare,  al 2014, magari utilizzando quest’ultimo periodo dell’anno corrente per affrontare al tavolo nazionale le criticità fin qui emerse.
–  Sugli aspetti più tecnici dell’accordo proposto dalla parte pubblica, abbiamo fatto emergere e chiesto chiarimenti circa l’aumento degli stanziamenti destinati alla remunerazione dei turni previsti per gli uffici di diretta collaborazione con le segreterie particolari della sede di Roma (incrementati di circa il 25% rispetto al 2012) e di quelli previsti per altri uffici, ciò in considerazione che le relative risorse vengono attinte dal FUA nazionale.
–  Abbiamo ridotto i coefficienti di professionalità, per il calcolo delle quote, dai precedenti cinque a tre (uno per area professionale) quantificandoli in 1,50 per la prima area, 1,65 per la seconda, 1,80 per la terza.
–  Abbiamo riproposto, come già per il 2012, una dichiarazione congiunta che impegni le parti a realizzare i passaggi legati agli sviluppi economici, non appena verranno meno le vigenti disposizioni ostative.
–  Abbiamo proposto un nuovo accordo, da definire entro dicembre 2013, diretto a modificare la disciplina delle posizioni organizzative.
–  Abbiamo auspicato, ancora una volta, tempi più rapidi per la sottoscrizione – se non dell’accordo definitivo – almeno di una preintesa sui criteri di ripartizione del FUA.
–  Abbiamo sollecitato l’Amministrazione a presentare in tempi rapidi una proposta sull’orario di servizio e di lavoro, anche per definire una corretta disciplina sull’utilizzo dei turni.
Infine, a margine dell’incontro, abbiamo ricordato al Segretario generale la necessità di istituire un tavolo tecnico per gestire e monitorare tutti gli aspetti collegati alle dotazioni organiche e alle politiche di reclutamento del personale, con riguardo alle situazioni ancora pendenti dalle c.d. graduatorie separate di precedenti corsi-concorsi a quelle delle graduatorie per i passaggi fra le aree, tuttora bloccate.
Ora aspettiamo l’esito dell’incontro che il Segretario generale chiederà all’Avvocato generale su quanto fin qui riferito.
Roma, 26/11/2013.

                          LA DELEGAZIONE TRATTANTE NAZIONALE FP CGIL
                                         AVVOCATURA DELLO  STATO                  
                                    Malatesta Vincenzo – Proietti Roberta

 
 

 
 

 
 

Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl

 

Competenze degli infermieri: un passaggio chiave per riorganizzare e rinnovare le reti territoriali dell’assistenza
 

Non è più il tempo delle attese e dei continui rinvii.
Per garantire con efficienza, qualità e appropriatezza le richieste di salute di una popolazione con un’aspettativa di vita sempre più lunga, e allo stesso tempo un’incidenza crescente delle patologie complesse e croniche, delle disabilità e delle situazioni di fragilità sociale, c’è bisogno di ottimizzare e valorizzare l’apporto di tutte le figure professionali del Servizio Sanitario Nazionale
C’è bisogno che tutti, dai medici, agli infermieri, alle professioni sanitarie,  agli OSS, possano mettere in campo le rispettive competenze nel quadro di modelli organizzativi evoluti, che consentano una migliore sinergia tra i diversi ruoli nell’interesse dei pazienti e del buon governo clinico.
Per questo, come sindacati di categoria, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl sollecitano da tempo la ridefinizione delle competenze del personale infermieristico e di tutte le professioni sanitarie attraverso un percorso da condividere con il Ministero della Salute e con le Regioni.
E per questo appoggiano l’intento espresso dal ministro Lorenzin di procedere verso il completamento dell’iter di approvazione della bozza di accordo sulle competenze infermieristiche che, dopo un percorso di elaborazione al tavolo tecnico ministeriale durato oltre un anno, ha avuto fin dal febbraio scorso il disco verde della Commissione Salute delle Regioni.
Rilanciare e completare questo percorso è tanto più importante ora che sta prendendo forma un’agenda per la revisione della spesa finalmente fondata non sulla riproposizione dei tagli lineari, bensì sulla definizione dei costi standard e sulla riorganizzazione dei servizi sul territorio.
Per la sanità, rafforzare il ruolo degli infermieri è uno dei passaggi chiave per realizzare un modello di assistenza più aderente ai bisogni dei cittadini, capace di operare in modo più mirato, ottimizzando l’uso delle risorse senza compromettere accessibilità e qualità dei servizi.
Il timore manifestato da qualcuno, che in questo modo si possa aprire la porta ad una proliferazione caotica di modelli organizzativi, non solo non trova fondamento nei contenuti del documento condiviso, ma non ha ragion d’essere se pensiamo che la situazione attuale già vede disparità notevoli nei livelli di assistenza tra le diverse aree del paese; arrivare a standard comuni di qualità ed efficienza richiederà dunque percorsi diversificati, ovviamente nell’alveo di una visione che abbracci il Sistema Sanitario Nazionale nella sua interezza e complessità, come prevede il documento elaborato e condiviso.
Riconoscere le competenze degli infermieri, delle professioni sanitarie e degli operatori di supporto, significa permettere loro di svolgere un ruolo professionale e culturale innovativo nel gestire di bisogni di salute sempre meno legati a situazioni di acuzie e sempre più, invece, alla presa in carico della persona, al sostegno continuativo alla non autosufficienza, alla facilitazione della vita autonoma anche in età avanzata, alla prevenzione.
E significa abilitare la sperimentazione di modelli di assistenza, con la cabina di regia nazionale che accompagna l’evoluzione di tutto il Sistema, in cui le diverse professioni, con le rispettive competenze e responsabilità, si integrano in funzione del singolo assistito e del percorso di cura di cui necessita.
È importante che si sia sviluppata intorno a queste esigenze una sensibilità comune tra il Ministro della Salute, le Regioni e i sindacati che rappresentano le professioni sanitarie.
Questa convergenza va ora messa a frutto, in modo da valorizzare appieno il potenziale di tutte le professionalità di cui il sistema sanitario e assistenziale dispone, e spingerlo verso un rinnovamento organizzativo in grado di assicurare sostenibilità, continuità e qualità dei servizi in tutto il Paese.
 

Roma, 26 novembre 2013
 


 
 

Permessi retribuiti in favore delle persone con handicap in situazione di gravità – Nota al Capo Dipartimento

26.11.2013 – Permessi retribuiti in favore delle persone con handicap in situazione di gravità – Nota al Capo Dipartimento.

 

 

 
 

Comunicato sull’incontro-audizione del 25 novembre u.s. con Mauro Palma Presidente della commissione nominata dal Ministro per interventi sul sistema penitenziario.

C O M U N I C A T O
 

           
Si è svolto ieri presso il Ministero della Giustizia un incontro tra le OOSS ed il Prof. Mauro Palma   Presidente della commissione  istituita dal Ministro con decreto del giugno scorso per  elaborare un programma organico di interventi organizzativi, strutturali e normativi atti a ricollocare il sistema detentivo del paese nell’alveo della legalità  come richiesto dall’Europa.
Non si è trattato di un incontro sindacale ma di una audizione informale  voluto, appunto, dal presidente della commissione che  nell’annunciare  la conclusione dei lavori  della commissione  ha inteso rappresentare alle OOSS, quali rappresentanti  dei lavoratori , il piano d’interventi elaborato per consentire  una riflessione sui contenuti  ed accogliere  ad  integrazione  le osservazioni  e i contributi  dagli stessi operatori che nel sistema esplicano quotidianamente il loro intervento professionale.
Il Prof. Palma ci ha rappresentato in maniera sintetica ma esaustiva i contenuti del piano d’intervento in questione , documento che a breve  sarà inviato anche alle OOSS, che incide, in linea con i principi costituzionali di riferimento, sull’organizzazione , sugli aspetti strutturali, gestionali e normativi del sistema dell’esecuzione penale detentivo e dell’esecuzione penale esterna.
Quanto illustrato ha rappresentato per la nostra O.S. la ripresa del percorso innovativo e culturale del sistema penitenziario che ha subito nel corso degli anni una evidente involuzione  determinata sicuramente dagli interventi normativi in materia di tossicodipendenza , di immigrazione,  per citarne solo alcuni , che hanno reso le carceri sovraffollate ed in piena emergenza umanitaria; ma determinati anche  dalla  risposta  scellerata al bisogno sociale di sicurezza  nonché da una  incapacità politico-amministrativa  della goverance. Situazioni ed interventi che hanno portato l’intero sistema al collasso  fino a renderlo vergognosamente illegale come  lo ha definito l’Europa.
Il nostro intervento  ha voluto mettere l’attenzione sicuramente sulla necessità di revisione del sistema  attraverso le azioni previste ma anche sul fatto che le stesse perche siano effettivamente attuate  richiedono  necessariamente  risorse umane ovvero un organico ( educatori, assistenti sociali, contabili, amministrativo e dirigenza)  numericamente  e professionalmente adeguato che incida sia sull’aspetto prettamente detentivo che su quello dell’esecuzione penale esterna , settore quest’ultimo che assume in questo disegno riformatore un ruolo prettamente strategico soprattutto in previsione dei nuovi interventi normativi in materia di deflazione della pena.
Abbiamo rappresentato che  la prevista spending revew per il personale penitenziario del comparto ministeri e della dirigenza qualora attuata comporterebbe serie difficoltà al sistema soprattutto in considerazione del programma di azioni previsto dalla commissione e della sua attuazione; pertanto,   approfittando della  presenza non solo dei vertici dell’amministrazione  ma anche del capo del capo di Gabinetto  del Ministro, abbiamo  chiesto notizie in merito.
Quest’ultimo quasi a conclusione dell’incontro ha tenuto a riferirci che  la proposta formulata dal Ministro prevede di salvaguardare il personale di polizia penitenziaria (il comparto sicurezza è stato difatti già escluso dalla spending review) e la dirigenza,  generale e penitenziaria, il tutto giustificato dalla considerazione che “carcere è sicurezza” .
La notizia espressa  con naturale leggerezza  e semplicità  ha evidenziato la non conoscenza del sistema  e dei compiti istituzionali delle professionalità  che  vi operano ; non solo, in quel contesto specifico la notizia è risultata fortemente in contraddizione con gli obiettivi formulati  dalla commissione  che  stante le cose rischiano gravi difficoltà nella loro definizione.
Ancora una volta gli obiettivi istituzionali del sistema penitenziario e le professionalità preposte alla loro attuazione risultano calpestati  e denigrati dalla visione  fortemente distorta  dell’art. 27 della costituzione laddove risulta evidente che il percorso intrapreso è mirato a sostenere un modello detentivo dove l’aspetto securitario rischia di assumere un ruolo dominante, insomma, una scelta che definiamo superficiale  ed ottusa che  rischia di portare il sistema  dell’esecuzione penale di questo paese  non solo ad affermare il non rispetto delle regole europee ma anche  in una  pericolosa china che  rappresenta  il fallimento istituzionale del sistema.
Preso atto della notizia abbiamo lasciato l’incontro oramai per noi concluso con l’amarezza che quanto espresso nobilmente dalla commissione  non potrà che risultare una delle tante opere incompiute che hanno caratterizzato il sistema penitenziario italiano  dalla legge 354 del 1975 e successive, che ne sancivano la giusta dignità .  
La FpCGIL  perseguirà il suo impegno nella difesa dei diritti dei lavoratori penitenziari e dei principi costituzionali  che caratterizzano il sistema  dell’esecuzione della pena  perché lo stesso possa ritrovare la sua dignità  e non debba continuare  ad essere una delle tante vergogne di questo paese.
                                                   
                                                  La Coordinatrice Nazionale DAP
                                                           Lina   Lamonica 
 

 
 
 
 
 
 

 
 

 
 
Determinazione delle dotazioni organiche – Nota a Verbale CGIL e UIL
 

In allegato, la nota relativa alla “non firma” del verbale sulla determinazione delle dotazioni organiche.
 

IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INAIL
Roberto Morelli
 

 
 
 
 
 
 

 
 
« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto