11.11.2013 – Accanimento dell’Amministrazione nei confronti dei nei Capo Reparto.
Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil- Fpl
Roma, 31 ottobre 2013
Una cabina di regia per governare i processi di riordino istituzionale connessi al “disegno di legge Delrio”, garantendo i livelli occupazionali e valorizzando il capitale umano degli enti locali. Cgil, Cisl e Uil, che hanno incontrato oggi il ministro Graziano Delrio, incassano l’impegno a sottoscrivere un’intesa a tutela dei lavoratori di Province, Comuni e Città metropolitane. Soddisfatte Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, che sottolineano: “Gli impegni assunti serviranno a istituire un tavolo di confronto per costruire insieme un nuovo assetto delle autonomie locali. È necessario partire dai bisogni dei cittadini. Ecco perché vogliamo riorganizzare la rete territoriale dei servizi pubblici: superando le sovrapposizioni e garantendo più qualità dei servizi e più investimento nelle competenze”.
Tra i punti che dovranno essere oggetto dell’intesa – continua la nota unitaria di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa – un tavolo permanente di confronto nazionale, a partire dalle unioni di Comuni sotto i 5mila abitanti e dal riordino delle Province, e tavoli permanenti regionali e territoriali per governare le ricadute sul personale derivanti dai processi di riordino. E poi monitoraggi sulla contrattazione delle Unioni di comuni e per la gestione delle funzioni associate. Così come un impegno sul precariato, con l’obiettivo di valutare i fabbisogni professionali e i possibili percorsi di stabilizzazione. Infine l’istituzione di un tavolo specifico sulle società in house, per spingere su razionalizzazione e reinternalizzazione dei servizi”.
“Nel rispetto delle differenti prerogative e nonostante permangano divisioni in merito ai provvedimenti sin qui assunti dal Governo Letta, non possiamo che accogliere con piacere il riallacciarsi di corrette relazioni sindacali. L’impegno di fondo da parte dell’esecutivo deve essere l’inversione di rotta sui provvedimenti punitivi nei confronti del lavoro pubblico. É evidente – concludono Fp-Cgil, Fp-Cisl e Uil-Fpl – che, se dovesse mantenersi questo clima, un’intesa sarebbe davvero possibile”.
19.11.2013 – Legge 104/92 e D.Lgs. 267/00 – Informativa trasferimenti personale Ispettore, Sostituto Direttore Antincendi e S.A.T.I
In anteprima, una nota della compagnia di bandiera Alitalia dove l’AD Del Torchio illustrauna nuova stagione commerciale a favore del personale del comparto sicurezza e difesa.
Alitalia fa volare le forze armate e di polizia in Italia.
Del Torchio: portiamo avanti la nostra nuova stagione commerciale.
Milano, 18 nov. (TMNews) – Alitalia continua a sviluppare il suo piano di rilancio con una nuova soluzione di viaggio disegnata su misura: dopo le famiglie nasce la tariffa SaltaSu Militari e Polizia. I nostri militari e i nostri poliziotti – si legge in
una nota della compagnia aerea – potranno raggiungere più rapidamente e comodamente le loro famiglie sul territorio
nazionale, ma anche organizzare spostamenti più lunghi a prezzi davvero convenienti.
“Con SaltaSu Militari e Polizia continuiamo a portare avanti la nostra nuova stagione commerciale – ha dichiarato
l’amministratore delegato Gabriele Del Torchio.- Dopo la famiglia, Alitalia pensa alle forza armate e ai poliziotti e
con orgoglio si rivolge a loro, apprezzati in tutto il mondo per la loro passione e professionalità. Da oggi tutti i militari e i
rappresentanti delle forze dell’ordine avranno la possibilita di muoversi in Italia, in Europa e in Nord Africa utilizzando i
nostri aeromobili e usufruendo di un servizio di alto livello a prezzi sicuramente competitivi”.
Red-Rar
181722 nov 13
ALITALIA: NUOVE AGEVOLAZIONI, NASCE TARIFFA ‘SALTASU MILITARI E POLIZIA’.
Roma, 18 nov. (Adnkronos) – Continua lo sviluppo del piano di rilancio Alitalia con una nuova soluzione disegnata su misura per Militari e Polizia. Dopo quella per le famiglie, nasce la tariffa “SaltaSu Militari e Polizia” valida sui tutti i voli diretti nazionali (esclusi quelli in continuita’ territoriale da/per la Sardegna perche’ soggetti a norme e tariffe gia’ dedicate) e tutti i voli diretti internazionali operati da Alitalia. Prezzi a partire da 99 euro, comprando il biglietto con almeno 14 giorni di anticipo e 119 se a ridosso della partenza.
Inclusa nella tariffa la possibilita’ di imbarcare gratuitamente un bagaglio in stiva, oltre al bagaglio a mano, l’assegnazione del posto a bordo, il servizio di catering, il check-in in aeroporto (oltre che il check-in via web o al mobile check-in), e l’opportunita’ di accumulare miglia con il programma dedicato MilleMiglia. Insieme agli appartenenti alle Forze Armate e alle Forze di Polizia potra’ partire, alle stesse condizioni, un unico accompagnatore, esclusivamente coniuge o figlio.
(Gfa/Col/Adnkronos)
18-NOV-13 17:15
Ieri 12 novembre 2013 sono state depositate alla camera dei Deputati i testi delle proposte di legge di iniziativa popolare della Campagna Tre leggi per la giustizia e i diritti. Tortura, carceri, droghe a firma degli Onorevoli Laura Coccia (Pd – Giovani democratici), Gennaro Migliore (Sel), Fausto Raciti (Pd – Giovani Democratici) e Ivan Scalfarotto (Pd).
Vista l’urgenza dei temi trattati, su richiesta del Comitato promotore della Campagna e in attesa della verifica della regolarità formale delle firme raccolte nelle centinaia di banchetti organizzati nei mesi passati, si è deciso di anticiparne la presentazione. Nello specifico l’On.le Coccia ha presentato la proposta riguardante L’introduzione del garante nazionale dei detenuti e norme per la tutela giurisdizionale dei diritti dei detenuti; l’On.le Migliore quella riguardante Norme contro il sovraffollamento carcerario e per la legalità negli istituti di pena, l’On.le Raciti quella riguardante l’Introduzione del reato di tortura, l’On.le Scalfarotto, infine, quella recante Modifiche al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope recanti la depenalizzazione del consumo e la riduzione dell’impatto penale. I testi completi sono disponibili sul sito 3leggi.it e presto anche in quello della Camera dei Deputati.
Tutte le proposte hanno l’obiettivo di ripristinare la legalità nella carceri e di contrastare in modo sistemico il sovraffollamento agendo anche su quelle leggi che producono carcerazione senza produrre sicurezza.
La proposta per L’introduzione del garante nazionale dei detenuti e norme per la tutela giurisdizionale dei diritti dei detenuti si muove nella direzione dell’istituzione della figura del Garante nazionale delle persone private della libertà da intendersi come organo di garanzia, autorità autonoma e indipendente, con funzioni di tutela delle persone private o limitate della libertà personale. In Europa una figura analoga esiste già negli ordinamenti di Austria, Ungheria, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Spagna, Portogallo, Inghilterra e Francia.
Il disegno Norme contro il sovraffollamento carcerario e per la legalità negli istituti di pena vuole intervenire in materia di diritti dei detenuti e di riduzione dell’affollamento penitenziario, rafforzando il concetto di misura cautelare intramuraria come extrema ratio, proponendo modifiche alla legge Cirielli sulla recidiva, imponendo l’introduzione di una sorta di “numero chiuso” sugli ingressi in carcere, affinché nessuno vi entri qualora non ci sia posto. Nella proposta è presente anche la richiesta di abrogazione del reato di clandestinità.
Con la proposta dell’Introduzione del reato di tortura nel codice penale, si vuole sopperire ad una lacuna normativa grave mancando in Italia il crimine di tortura nonostante vi sia un obbligo internazionale in tal senso. Il testo prescelto è quello codificato nella Convenzione delle Nazioni Unite. La proibizione legale della tortura qualifica un sistema politico come democratico.
L’ultimo disegno di legge Modifiche al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope recanti la depenalizzazione del consumo e la riduzione dell’impatto penale propone la modifica dell’attuale legge sulle droghe che tanta carcerazione inutile produce nel nostro Paese: chiedendo il superamento del paradigma punitivo della legge Fini-Giovanardi, la depenalizzazione dei consumi, la diversificazione del destino dei consumatori di droghe leggere da quello di sostanze pesanti, diminuendo le pene e restituendo centralità ai servizi pubblici per le tossicodipendenze.
La Campagna Tre leggi per la giustizia e i diritti. Tortura, carceri, droghe è stata promossa da: A Buon diritto, Acat Italia, L’Altro Diritto, Associazione 21 luglio, Associazione difensori di Ufficio, A Roma, insieme – Leda Colombini, Antigone, Arci, Associazione Federico Aldrovandi, Associazione nazionale giuristi democratici, Associazione Saman, Bin Italia, Consiglio italiano per i rifugiati – Cir, Cgil, Cgil – Fp, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Cnca, Coordinamento dei Garanti dei diritti dei detenuti, Fondazione Franca e Franco Basaglia, Fondazione Giovanni Michelucci, Forum Droghe, Forum per il diritto alla salute in carcere, Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva Onlus, Gruppo Abele, Gruppo Calamandrana, Il detenuto ignoto, Itaca, Libertà e Giustizia, Lila Onlus – Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids, Medici contro la tortura, Naga, Progetto Diritti, Ristretti Orizzonti, Rete della Conoscenza, Società della Ragione, Società italiana di Psicologia penitenziaria, Unione Camere penali italiane, Vic – Volontari in carcere.
Roma, 13 novembre 2013
Coordinamenti Nazionali MIUR
L’11, il 15 e il 18 novembre si sono tenuti gli incontri col Capo di Gabinetto e i tre Capi Dipartimento sul DPCM di riorganizzazione del Ministero.
Questi ultimi incontri chiudono un percorso che si era aperto un anno fa, quando era stata presentata la prima bozza del DPCM che doveva essere portata in Consiglio dei Ministri entro febbraio di quest’anno, ma che poi si era arenata.
Come FP CGIL, CISL FP e UIL PA riteniamo che, pur essendo presenti nel testo alcuni punti sui quali continuiamo ad esprimere dissenso ed altri che potranno essere chiariti solo in fase di predisposizione dei Decreti Ministeriali di Organizzazione dell’Amministrazione centrale e delle Direzioni Regionali, siano stati fatti sostanziali passi in avanti.
Quello che esce dal confronto con le Organizzazioni Sindacali è un testo che, rispetto a quello presentato l’anno scorso, è profondamente modificato ed accoglie molte delle nostre richieste soprattutto per quanto riguarda l’Amministrazione periferica:
mantenimento di tutti gli Uffici regionali;ripartizione delle competenze all’interno della regione oltre che per funzioni anche per ambiti territoriali;riconoscimento formale agli UST delle funzioni di assistenza, consulenza e supporto alle istituzioni scolastiche del territorio di competenza;Resta sospeso il giudizio sulla ripartizione tra le direzioni regionali del numero degli uffici dirigenziali assegnati che, nonostante alcune variazioni effettuate nell’ultima versione, continua a presentare alcune evidenti disomogeneità che anche nell’incontro finale di ieri abbiamo chiesto di eliminare.
Per l’Amministrazione centrale abbiamo criticato il sistema dipartimentale a cui avremmo preferito quello del Segretariato Generale e alcuni degli accorpamenti per materie fatti all’interno delle Direzioni Generali.
Eccessivo anche il numero del personale delle aree e dei dirigenti definito per gli Uffici di Diretta Collaborazione.
Sul fronte delle relazioni sindacali oltre a specifiche indicazioni contenute all’interno del DPCM che prevedono sia per l’Amministrazione Centrale che per le Direzioni Regionali momenti di confronto in fase di predisposizione dei successivi D.M., va registrata e verificata la disponibilità espressa dal Capo di Gabinetto a mantenere un rapporto continuo su questa materia con le Organizzazioni Sindacali per apportare ai successivi provvedimenti tutti i miglioramenti possibili.
Vi inviamo il documento presentato ieri al Capo di Gabinetto con le Osservazioni fatte al testo del DPCM e ci riserviamo di diffondere il testo finale appena ci sarà fornito dall’Amministrazione.
Roma, 19 novembre 2013
FP CGIL fto Angelo Boccuni
CISL FP fto Loredana De Vita
UIL PA fto Mimma Ripani
In Grecia secondo sciopero generale di 24 ore in meno di 4 mesi,indetto dalle due confederazioni, quella dei lavoratori pubblici (ADEDY) e quella dei privati (Gsee) contro le politiche di austerità del governo del premier Antonis Samaras. Allo sciopero ha già preannunciato la propria adesione la Federazione nazionale dei lavoratori marittimi (Pno) i cui iscritti in quella giornata terranno all’ancora nei porti tutte le navi mercantili e passeggeri, isolando così di fatto la Grecia continentale dalle isole.
“Bisogna trasformare i nostri scioperi in vere lotte popolari – dice il messaggio con cui è stato indetto lo scopero – possiamo fermarli !” Questa volta gli slogan sono molto forti contro i mezzi di comunicazione di massa , che “creano una realtà virtuale”. “Due milioni di disoccupati, tre milioni di cittadini senza aiuti sociali e ci vogliono raccontare che ora siamo sulla via giusta”.
In Portogallo, dopo lo sciopero delle poste il 25 ottobre,l’8 novembre sciopero unitario di tutti i dipendenti pubblici, il 9 trasporti e telecomunicazioni. Tra le altre misure impopolari figurano la riduzione dei salari nel pubblico impiego e l’aumento di 5 ore settimanali dell’orario, l’aumento dell’età pensionabile a 66 anni, la riduzione del 2% delle pensioni superiori ai 600 euro ed il blocco delle pensioni di reversibilita’ se il cumulo supera i duemila euro mensili. Il bilancio prevede una manovra di 3,9 miliardi (il 2,3% del PIL) per rispettare i paramenti imposti dalla Troika (UE, BCE, FMI) per la concessione di 78 miliardi nel 2011, e che per il 2014 prevedono un disavanzo del 4%.
Notiziario periodico a cura della Redazione Fp Cgil.
Le Segreterie Regionali FP CGIL, CISL FP, UIL FPL e la RSU Giunta Regione Calabria denunciano la posizione anomala, e certamente fuori da qualsiasi regola di corrette relazioni sindacali, assunta dal Dirigente Generale del Dipartimento del Personale della Regione Calabria in occasione della contrattazione per la definizione del contratto decentrato integrativo relativo agli anni 2012 e 2013, quest’ultimo senza aprire formale e sostanziale discussione, per i circa 1500 dipendenti regionali.
La Giunta Regionale, inopinatamente, dopo avere formalmente autorizzato la sottoscrizione definitiva del contratto decentrato 2012, che con un ritardo di oltre 20 mesi, avrebbe comunque consentito di liquidare le competenze dovute ai dipendenti, revoca in autotutela l’autorizzazione precedente e decide di imperio ed autonomamente la quantità delle risorse economiche da distribuire per i diversi istituti contrattuali.
Tali posizioni, che non trovano alcun riscontro di legittimità contrattuale, con la posizione assunta dal Dirigente del Dipartimento del Personale, hanno portato la Regione Calabria a siglare il contratto decentrato integrativo anno 2012 e 2013 con una sola sigla sindacale autonoma, contro il parere documentato e motivato di FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, RSU e di altri Sindacati autonomi.
Le Organizzazioni Sindacali e la RSU, nel corso della trattativa, hanno evidenziato le carenze palesi del contratto decentrato, che in eventuale situazione di contenzioso tra le parti, non consentono di definire le materie, ad iniziare dai servizi minimi essenziali e dalle clausole di raffreddamento dei conflitti.
Per quanto riguarda la parte economica del contratto, a proposito della quale si ha conoscenza della presenza negli uffici regionali di un ispettore ministeriale che sta verificando, per tabulas e tramite dati incrociati, la correttezza applicativa di tutti gli istituti economici approvati negli anni pregressi a partire dal 2008, le Organizzazioni Sindacali e la RSU hanno denunciato i Dirigenti dei Dipartimenti per la “fluttuazione degli importi del salario accessorio liquidato, maturato e maturando” che non ha avuto né programmazione, né regole, ma che continua a penalizzare sistematicamente la maggioranza dei dipendenti regionali che svolgono con dedizione le proprie competenze, sottraendo le poche risorse economiche diversamente dovute.
Le Organizzazioni Sindacali e la RSU hanno ribadito congiuntamente che ormai è il tempo di un contratto decentrato integrativo trasparente, con regole e criteri oggettivi e soprattutto che le attività svolte devono avere la preventiva autorizzazione dirigenziale, necessaria per la conseguente valutazione del risultato e per la erogazione degli emolumenti dovuti.
Le Segreterie Regionali FP CGIL, CISL FP, UIL FPL e la RSU, preso atto della posizione di netta chiusura dei rappresentanti della parte pubblica, tenuto conto della consistenza delle risorse economiche che costituiscono il fondo di produttività del personale che non possono più essere erogate a pioggia o peggio a posteriori, sulla base della sola volontà di Dirigenti disattenti e senza la minima conoscenza della vigente normativa contrattuale:
1) CONFERMANO lo stato di agitazione del personale regionale del comparto, già proclamato e comunicato al Prefetto di Catanzaro per i conseguenti adempimenti in materia di raffreddamento dei conflitti.
2) DIFFIDANO il Dirigente Generale del Dipartimento del Personale della Regione Calabria a considerare chiusa e definita la trattativa sul contratto decentrato integrativo anno 2012 e 2013, assunto anche in difformità della tempistica prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro.
3) IMPEGNANO l’Organo di Controllo, costituito con delibera G.R. n. 567 del 13.12.2012, a restituire per la corretta riapertura del tavolo delle trattative, l’ipotesi di contratto decentrato integrativo anno 2012 e 2013, in quanto assunto in palese difformità con quanto previsto in materia dal CCNL e dalla Circolare n. 25 del 19.07.2012, nonché dalle recenti direttive/indirizzi dell’Aran, Organo nazionale di rappresentanza della Parte Pubblica.
4) IMPEGNANO altresì l’Assessore al Personale, al quale si chiede un incontro di concertazione nel quale esplicitare gli errori, le illegittimità e le prevaricazioni prodotte nel tempo dal Dipartimento del Personale, a negare la proposta di autorizzazione alla sottoscrizione definitiva del contratto decentrato integrativo anno 2012, perché in contrasto con gli indirizzi in precedenza stabiliti dalla Giunta Regionale.
Le Segreterie Regionali FP CGIL, CISL FP, UIL FPL e la RSU, in assenza della riapertura del tavolo di contrattazione, si riservano di attivare con il consenso dei lavoratori ulteriori e più incisive azioni di lotta e di interessare per le rispettive competenze la Ragioneria Generale dello Stato, il Ministero Economia e Finanze e la Corte dei Conti per la verifica di eventuali responsabilità contrattuali e patrimoniali.
Catanzaro li 14 novembre 2013.
FP CGIL CISL FP UIL FPL RSU
Alfredo Iorno Antonio Bevacqua Francesco Caparello Domenico Sodaro
Coordinamenti Nazionali MIUR
Il 15 novembre si è tenuto un ulteriore incontro con la delegazione di parte pubblica in merito al FUA del 2012.
Il percorso che abbiamo unitariamente affrontato in questi due mesi di confronto con l’Amministrazione (in alcuni momenti anche vivace!!) ci ha consentito di giungere ad un accordo soddisfacente che rispetta i tre obiettivi che ci eravamo prefissi:
Modalità di attribuzione del FUA condivise dalle Organizzazioni Sindacali;mantenimento della contrattazione di sede;recupero del ritardo fin qui accumulato dall’Amministrazione rispetto alla corresponsione del Fondo.
Il 30% del fondo sarà corrisposto a tutto il personale collegato agli obiettivi di carattere generale raggiunti dal Ministero nel 2012.
Il 70% sarà , invece, attribuito dal dirigente del singolo ufficio, nel rispetto di quanto definito nella contrattazione di sede.
In apposito Decreto Ministeriale saranno contenuti i sei criteri, individuati con le Organizzazioni Sindacali, che la contrattazione di sede dovrà utilizzare, scegliendone tra i sei, almeno cinque.
Lo stesso DM individua il range complessivo da cui non si potrà discostare la contrattazione stessa: da 0,6 a 3,0. Ma sarà il tavolo a definire quali saranno i range per i singoli criteri utilizzati e se stringere e di quanto le differenze tra minimo e massimo.
La sottoscrizione dell’accordo è prevista per i prossimi giorni, dopo che il Ministro avrà firmato il Decreto Ministeriale che riguarderà sia il 2012 che il 2013.
Ciò ci consentirà, appena certificato il FUA del 2012, di sottoscrivere in tempi brevissimi anche l’ipotesi di accordo per il 2013.
Vi invieremo, una volta firmato, il Decreto del Ministro e appena sottoscritta dalle parti l’ipotesi di accordo.
Roma, 18 novembre 2013
FP CGIL fto Angelo Boccuni
CISL FP fto Loredana De Vita
UIL PA fto Mimma Ripani
LEGGE DI STABILITA’ 2014
AD ELOGI E PROMESSE DEL MINISTRO ALFANO
SEGUONO TAGLI E LIMITI IMPOSTI DAL GOVERNO
18.11.2013 – Ministri e nuove formazioni politiche si alternano alla guida del Paese, ma il motivo di fondo che accompagna le discussioni che si sviluppano intorno alle problematiche del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco resta sempre lo stesso.
Come oramai di consuetudine, nell’incontro che si è tenuto il 29 luglio u.s. presso la sala Roma del Viminale con il Ministro dell’Interno, On. Angelino ALFANO, le Organizzazioni Sindacali hanno ascoltato le lodi e le nobili parole pronunciate nei confronti della professionalità e dello straordinario lavoro svolto dai Vigili del Fuoco a tutela dei cittadini e del Paese.
Purtroppo, la vicinanza espressa dal Vicepremier a tutto il personale del CNVVF si è rivelata, ancora una volta, una vacua promessa e solo un impegno di facciata.
Infatti, la legge di stabilità che sarà varata entro la fine dell’anno determina:
CONTRO QUESTI PROVVEDIMENTI, LA FP CGIL VVF HA PARTECIPATO ALLO SCIOPERO NAZIONALE CONFEDERALE CON L’ALTISSIMA ADESIONE CHE, IN ALCUNI COMANDI, HA RAGGIUNTO IL 100% DEI LAVORATORI.
LA MISURA E’ COLMA E LA VOCE DEI VIGILI DEL FUOCO NON PUO’ RESTARE INASCOLTATA.
LA FP CGIL VVF CHIEDE UN INCONTRO URGENTE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLE GRAVI CONDIZIONE IN CUI VERSA IL CNVVF.