Lettera Unitaria Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl, Uil-Pa ai Presidenti delle Commissioni Parlamentari di Camera e Senato e ai Capigruppo dei Gruppi Parlamentari di Camera e Senato
L’iter di conversione in legge del dl 101/2013 (“Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni”) sta alimentando in questi giorni un intenso dibattito tra forze politiche, parti sociali e opinione pubblica. Un dibattito che se, da un lato, rientra nella normale dialettica politica, dall’altro mostra elementi di grande preoccupazione vista la connotazione fortemente ideologica che sta caratterizzando le argomentazioni in campo e vista soprattutto la sottovalutazione che ne emerge sotto il profilo dell’interesse collettivo.
Da troppe parti, infatti, si sta tentando di far passare quelle che riteniamo norme minime di responsabilità rispetto ad una questione che tutti affermano di voler risolvere – il precariato nella Pubblica amministrazione – per una “sanatoria” lesiva addirittura dei diritti costituzionali. La realtà dei fatti è tutt’altra. Il decreto 101/2013 non contiene affatto strumenti di stabilizzazione diretta, quanto piuttosto misure, peraltro fortemente insufficienti, per iniziare a tracciare un percorso “alto” di inserimento delle professionalità necessarie ad assicurare la qualità e il miglioramento dei servizi pubblici.
Il blocco del turn-over e i rigidi vincoli finanziari imposti alle amministrazioni pubbliche hanno infatti impedito negli ultimi decenni il rinnovamento delle competenze che servono a garantire tenuta sociale e opportunità di crescita ad un paese fortemente colpito dalla crisi economica. Il proliferare dei contratti atipici nel settore pubblico ha rappresentato in larga parte una risposta a questa esigenza. Il punto è però che in questi anni ci si è ben guardati dal cercare una soluzione organica e complessiva al tema della flessibilità del lavoro pubblico e, più in generale, alla riorganizzazione dell’intero sistema pubblico.
Oggi per la prima volta assistiamo invece ad un tentativo, peraltro assolutamente non risolutivo, di invertire la rotta rispetto a soluzioni estemporanee e sempre parziali. Il decreto 101 rappresenta almeno un primo timido passo. Per questo riteniamo che interrompere questo percorso sul nascere costituirebbe un danno sia per i tanti lavoratori giovani e motivati che chiedono giustamente certezze sul loro futuro, sia per amministrazioni pubbliche che devono poter contare su profili professionali e competenze altamente qualificate.
Su queste basi, e allo scopo di chiarire nel dettaglio la posizione di Cgil Cisl e Uil sulle principali norme del decreto, Le inviamo una scheda analitica con le nostre osservazioni.
Roma, 23 settembre 2013
Abbiamo letto con un certo stupore la circolare emanata ieri dal Segretariato Generale, che impone un vaglio preventivo a tutte le iniziative di approfondimento su temi che possano in qualche modo riguardare modifiche normative relative alle leggi di settore. In sostanza un richiamo all’ordine al variegato dibattito che tradizionalmente attraversa il corpus funzionale del ministero, fatto in nome del rispetto alle linee di governance politica.
Di conseguenza ogni iniziativa deve essere assoggettata ad una serie di pareri per via gerarchica, dirigenti, direttori regionali, generali, per essere poi sottoposta, ai fini dell’eventuale autorizzazione, agli uffici di diretta collaborazione del Ministro.
Una circolare evidentemente di diretta provenienza della direzione politica del ministero, la cui natura è del tutto discutibile e che fa il paio con la circolare sulla rotazione degli incarichi.
Naturalmente appare incredibile questa pretesa di incanalare la discussione valutandone preventivamente la congruità dei temi. Da questo punto di vista vogliamo ricordare che l’assunzione di diversi punti di vista è caso mai un arricchimento del dibattito e che i limiti rispetto alla valutazione della congruità sono già fissate dalle regole che definiscono il comportamento dei pubblici dipendenti (codice di comportamento, codice etico e codice disciplinare), regole che comunque mai mettono in discussione la libertà di pensiero, su cui secondo noi si deve basare la necessità di approfondimento tramite studi e convegni.
La seconda questione che a noi appare se possibile ancora più paradossale è che in realtà nessuno conosce le linee, visto che tutto il ragionamento sulle riforme normative e organizzative è stato appaltato a due Commissioni esterne. E questo non riguarda la semplice emanazione di un atto di direzione politica, ma le modalità con cui si dovrà articolare un processo riformatore della struttura organizzativa e della normativa di settore, che in questo modo esclude del tutto la possibilità che dall’interno possano venire contributi e valutazioni libere sulla qualità di questa operazione.
Sembra in ultima analisi un profondo atto di sfiducia da parte del Ministro verso la sua struttura.
Non ci siamo: abbiamo assistito in questi mesi all’avvio di misure importanti senza alcun dibattito preventivo e senza che si siano tenute in alcun conto le legittime obiezioni circa la natura di alcune operazioni. Adesso si procede ad un riforma decisa dall’alto e si teme persino il dibattito interno.
Noi abbiamo avviato un percorso di mobilitazione unitaria con al centro una richiesta di confronto sulla riorganizzazione dei servizi e dei cicli lavorativi ad essi connessi. Ci siamo ritrovati additati sulla stampa come coloro che chiudevano il Colosseo e si è pensato di tacitarci con un tardivo stanziamento delle risorse, annunciando il pagamento per luglio e ancora abbiamo regioni dove non si è visto il becco di un quattrino. In seguito all’incontro con il Ministro abbiamo avuto rassicurazioni sull’apertura al confronto sui temi a noi cari, sono passati due mesi e mezzo e non vi è stato nessun riscontro. O meglio, il riscontro lo troviamo in una Circolare dai toni autoritari.
Non ci siamo, non bastano annunci e non si fanno riforme che non abbiano consapevolezza degli addetti e, se possibile, condivisione.
Sig. Ministro, ritiri questa Circolare. E accetti il confronto.
Claudio Meloni
Coordinamento Nazionale FP CGIL MIBAC
E’ proseguito nella mattinata di ieri, tra Amministrazione e OO.SS., il confronto sul CCNI 2011 ex ENPALS relativo al personale delle aree e sulla rivisitazione dei criteri di attribuzione delle posizioni organizzative.
Sul primo punto all’ordine del giorno, come richiesto dalle scriventi nel corso del precedente incontro, l’Amministrazione ha fornito alle OO.SS. un prospetto riepilogativo degli importi corrisposti, in forza di quanto previsto nell’ipotesi di CCNI 2011, ai lavoratori ex ENPALS. Dal citato prospetto si evince che l’ammontare dei trattamenti erogati in conto 2011 è in linea con i rilievi a suo tempo formulati, sulla medesima ipotesi, dalle competenti funzioni ministeriali. Dopo esserci accertati che nei confronti dei lavoratori ex ENPALS non verrà operato alcun recupero, abbiamo quindi proceduto alla stipula definitiva del citato CCNI.
In merito ai criteri di attribuzione delle posizioni organizzative, l’Amministrazione ha consegnatoalla OO.SS. un nuovo documento di lavoro che solo in parte tiene conto delle proposte sul tema avanzate dalle scriventi OO.SS. L’argomento sarà trattato nell’ambito di un apposito incontro già programmato per il 30 settembre p.v.
Come richiesto dalle scriventi, in occasione del tavolo tecnico sull’armonizzazione dei trattamenti tenutosi martedì scorso, nel corso dell’incontro è stato anche affrontato il tema della proroga dei comandi in scadenza. Secondo quanto riferito dall’Amministrazione, le norme vigenti, tenuto conto dell’esigenza di riassorbire le posizioni soprannumerarie, non consentirebbero all’Istituto di procedere alla proroga dei comandati. Abbiamo in proposito chiesto che venga al più presto fornita alle OO.SS. un’informativa scritta in ordine al contenuto delle disposizioni che allo stato non permetterebbero all’Istituto di rinnovare i comandi via via in scadenza.
FP CGIL – INPS CISL FP – INPS UILPA-INPS
Oreste CIARROCCHI Andrea NARDELLA Sergio CERVO
25.09.2013 – Nota congiunta proroga squadra boschiva
Nota Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl Uil-Pa
Entra nel vivo l’iter di conversione in legge del d.l. 101/2013, il provvedimento contenente “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni”, e Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa presentano congiuntamente gli emendamenti al testo.
“Il decreto legge n. 101 del 31/8/2013 è complessivamente insufficiente a recepire, da parte del Governo, le risposte che da tempo i lavoratori, sopratutto precari, e le organizzazioni sindacali attendono in materia di lavoro” spiegano i quattro segretari generali – Rossana Dettori (Fp-Cgil), Giovanni Faverin (Cisl-Fp), Giovanni Torluccio (Uil-Fpl) e Benedetto Attili (Uil-Pa) – per i quali il provvedimento è “solo un primo piccolo passo rispetto all’urgenza di una riorganizzazione complessiva della Pa e del lavoro pubblico”.
In particolare, le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil mettono in luce la necessità di avviare “un progetto organico di riforma e di avanzamento del sistema dei servizi che sia in grado di rilanciare il valore economico e sociale della funzione pubblica”.
Al contrario, proseguono i segretari, “il decreto presentato manca di una visione progettuale e ripropone vecchi schemi e riforme spot, nella scia di una visione degli obiettivi sempre parziale e di corto respiro”.
Nel confermare, quindi, l’importanza di “interventi strutturali per la PA che, partendo dal cittadino e dai suoi bisogni, mettano al centro il ruolo e la dignità del lavoro pubblico da un lato e le esigenze di sviluppo delle persone, delle comunità e delle imprese dall’altro”, Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa presentano insieme al Parlamento gli emendamenti al testo del decreto, attualmente all’esame delle Camere.
Proposte di modifica che, concludono i segretari, “si propongono il superamento dei limiti del turn over, un approccio più complessivo al problema della precarietà e della mobilità e il ridimensionamento dei vincoli del Patto di Stabilità. E che devono essere considerati propedeutici ad una più generale operazione di ripensamento dell’intero sistema dell’Amministrazione pubblica”.
Roma, 18 settembre 2013
Roma, 19 settembre 2013
On.le Beatrice Lorenzin
Ministro della Salute
Roma
Dr. Vasco Errani
Presidente Conferenza delle
Regioni e Province Autonome
Roma
Coordinamento degli Assessori
Ass. Luca Coletto
Venezia
In questa fase particolare di confronto costante fra Regioni e Ministero per la definizione del nuovo Patto per la salute – che rappresenta l’atto più rilevante di programmazione organizzativa e finanziaria per tutto il sistema salute, come le SS.LL hanno illustrato in recenti occasioni ai tavoli sindacali e durante iniziative pubbliche – vogliamo richiamare l’attenzione sull’importanza strategica di tutte le professioni e del loro sviluppo.
Il patto per la salute deve infatti essere in grado di offrire strumenti per il governo del sistema, l’appropriatezza delle prestazioni e la garanzia dell’unitarietà del servizio sanitario nazionale. La sfida è alta, in particolare in un contesto socio economico in continua evoluzione e dove i bisogni incomprimibili dei cittadini sono in rapida evoluzione.
Riteniamo che in questo ambito le scelte di programmazione che guardano ai nuovi modelli organizzativi, a partire dagli ospedali, alle diverse sperimentazioni in atto e all’indispensabile riorganizzazione della rete territoriale, richiedano scelte innovative e uno sviluppo unitario di tutte le professioni nell’ambito tecnico-scientifico e gestionale, ricomponendo quelle fratture e quelle contrapposizioni di ruoli che appartengono a “vecchie logiche del passato”.
Per questa ragione vogliamo chiedervi un incontro per aprire il confronto nella prospettiva di una visione matura e innovativa dei modelli di sviluppo delle professioni, sia nell’ambito tecnico professionale e in quello gestionale; dimensione quest’ultima che risulta oggi strategica al fine di realizzare un livello sostanziale di governo organizzativo, finalizzato all’ottimizzazione e alla qualificazione dei servizi, che superi il lavoro per compiti e recepisca concretamente quello per obiettivi di salute. I nuovi modelli assistenziali in ambito ospedaliero e territoriale, l’ottimizzazione dei percorsi di cura e l’appropriatezza delle risposte ai bisogni di salute richiedono infatti figure di gestione e governance in grado di rappresentare il punto diriferimento di ogni professione e struttura.
In questi anni, in particolare per le professioni sanitarie e dopo la Legge 43 del 2006 e il rinnovo del CCNL 2002-2005, si è cercato di sviluppare il profilo del “coordinamento”. Oggi però occorre imprimere un cambio di passo e realizzare un salto di qualità, ancorando l’ambito di sviluppo delle competenze manageriali ai nuovi obiettivi di salute e all’innovazione organizzativa in corso, ma soprattutto acquisendo quella necessaria flessibilità nella ridefinizione dei profili di competenza delle professioni che risponda ai reali bisogni del sistema e non solo ai vincoli giuridici ed ordinamentali. Per questo riteniamo indispensabile un confronto con le SS.LL.
Certi che le nostre considerazioni possano trovare in voi interlocutori interessati e attenti, restiamo a disposizione per concordare un prossimo appuntamento.
Con cordialità.
FP CGIL CISL FP UIL FPL
Rossana Dettori Giovanni Faverin Giovanni Torluccio
24.09.2013 – Bari: 2° festa degli iscritti Vigili del Fuoco
COMUNICATO DI SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI
DELLA POLIZIA LOCALE DI PADERNO DUGNANO
A seguito del grave atto intimidatorio che ha visto l’esplosione di due ordigni al del comando di polizia locale di Paderno Dugnano nella notte tra il 23 ed il 24 settembre e che solo fortuitamente non ha avuto conseguenze sui lavoratori e cittadini, la Rsu del comune , la Funzione pubblica Cgil di Milano e la Camera del Lavoro metropolitana di Milano esprimono la massima solidarietà agli operatori del comando di Polizia Locale e condannano fermamente qualsiasi atto di violenza nei confronti di lavoratori e Istituzioni.
Ci sentiamo vicini ai lavoratori della Polizia Locale che ogni giorno svolgono il loro lavoro con grande senso del dovere e dedizione anche mettendo a rischio la propria vita, a tutela della comunità.
Auspichiamo che le autorità competenti facciano presto chiarezza sull’accaduto e che le istituzioni locali si facciano promotori attivi di politiche volte alla legalità e alla coesione sociale.
Paderno Dugnano, 24 settembre 2013
RSU COMUNE DI PADERNO DUGNANO
FP CGIL MILANO
CDLM MILANO
Roma, 23 settembre 2013
Al Direttore Centrale del Personale
dell’Agenzia delle Dogane
Dott. A. Aronica
Oggetto: Accordo FPSRUP anno 2011
Egregio Direttore,
in data 08 agosto 2013 è stato sottoscritto l’Accordo sulla distribuzione del FPSRUP anno 2011 e abbiamo preso atto che, rispetto alla pre-intesa del 29.05.2103, tra le premesse, è stata recepita, tra l’altro, la citazione inserita nella lettera del Dipartimento della Funzione Pubblica “…in relazione al personale fruitore di distacchi di cui all’art. 5 del CCNQ del 1998, si invita a modificare l’ipotesi di accordo, in coerenza anche con i principi di premialità e corrispettività tra compensi erogati e prestazioni effettivamente rese, di qualità della prestazione e in materia di valutazione della performance (vedi art. 7, comma 5, del d.lgs. 165/2001, Titolo III del d.lgs. 150/2009, art. 2, comma 32, l. 203/2008).“
Al riguardo, con senso di responsabilità, e quindi per evitare un ulteriore dilazione del pagamento degli emolumenti accessori al personale, abbiamo sottoscritto tale Accordo, ma, come già esplicitato verbalmente all’atto della sottoscrizione, ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a tale interpretazione che, tra l’altro, risulterebbe peggiorativa se estesa per analogia anche al personale che usufruisce dei permessi di cui all’art. 10 del CCNQ del 1998 (permessi sindacali, permessi RSU, permessi RLS).
Pertanto, al fine di meglio chiarire tale argomento, che vedrebbe limitare a nostro avviso il diritto alla libertà di attività sindacale, si chiede di voler convocare un apposito incontro per trattare la questione.
Certi di una Sua sensibilità al riguardo, in attesa di riscontro, cordialmente si saluta.
Il Coordinatore Nazionale
Agenzia delle Dogane CGIL/FP
Florindo Iervolino
Roma, 23 settembre 2013
Al Vice Capo DAP
Dott. F. Cascini
Al Direttore
Direzione Generale del Personale
e della Formazione
Dott. R. Turrini
e, per conoscenza
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali DAP
D.ssa P. Conte
Oggetto: FUA anni 2011 e 2012- Sollecito informazioni
Facciamo seguito alla nota n.85 del 18 luglio u.s., ad oggi in attesa di riscontro, per ribadire quanto richiesto, ovvero l’acquisizione di notizie ufficiali circa la mancata corresponsione degli emolumenti spettanti ai lavoratori come previsto dall’accordo FUA 2011 e 2012 .
Le notizie che intercorrono tra i lavoratori e che ci riferiscono con molta preoccupazione, appaiono tutt’altro che positive. Si tratta di informazioni che sembrano trovare conferma nel silenzio dell’amministrazione, un silenzio mortificante che alimenta fortemente l’indignazione tra il personale.
Ribadiamo e sollecitiamo, pertanto, un riscontro alla richiesta avanzata.
La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica