Roma: comunicato stampa opera nazionale assistenza

05.06.2013 – Comunicato stampa opera nazionale assistenza

 

 

Delega Commissione paritetica stato di agitazione Emilia Romagna.

05.06.2013 – Delega Commissione paritetica stato di agitazione Emilia Romagna.

 

 

 
 
 

Coordinamenti Nazionali FPCGIL UILPA FLP

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

 
 

Roma, 5 giugno 2013

 
 
 

A tutto il personale del Ministero del Lavoro

e delle Politiche Sociali

 
 
 

In riferimento al nostro ultimo sollecito del 13 maggio 2013 relativo alla mancata pubblicazione di alcune graduatorie delle progressioni economiche che restano ancora da definire si allega alla presente, la risposta arrivata in data odierna a firma del direttore Generale PIBLO.

 
 

             FPCGIL                 UILPA                     FLP

       Giuseppe Palumbo  Angelo Vignocchi     Angelo Piccoli

 
 
 

 
 

Situazione finanziaria Opera Nazionale Assistenza VVF – Infortuni sul lavoro.

 Al Ministro dell’Interno
Dott. Angelino ALFANO
 

e, p.c.                                     Al Vice Ministro dell’Interno
Dott. Filippo BUBBICO
 
Al Sottosegretario di Stato all’Interno 
Dott. Gianpiero BOCCI
 
Al Sottosegretario di Stato all’Interno
Dott. Domenico MANZIONE
 
Al Capo Dipartimento Vigili del Fuoco,
Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Dott. Francesco Paolo TRONCA
 
Al Vice Capo Dipartimento Vicario
Capo del CNVVF
Dott. Ing. Alfio PINI
 
Al Responsabile dell’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Ugo TAUCER

 
 
 

Oggetto: Situazione finanziaria Opera Nazionale Assistenza VVF – Infortuni sul lavoro.
 

Gentile Ministro,
in attesa dell’incontro già chiesto con nota del 23 maggio u.s. sulle annose tematiche che affliggono il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, la scrivente O.S. intende evidenziare alla Sua attenzione un’altra rilevante questione che penalizza gravemente gli operatori del soccorso pubblico.

Come noto, l’esclusione dei Vigili del Fuoco dall’assicurazione INAIL sancita espressamente dall’art. 1 n. 22 del T.U. approvato con D.P.R. n. 1124/65, costituisce un problema anche alla luce della giurisprudenza di Cassazione che, con la sentenza n.10456 del 2006, pronunciata su un ricorso dell’I.N.A.I.L. in tema di obbligo assicurativo per i Vigili del Fuoco Volontari, si è espressa nel senso che “i sistemi di protezione dai rischi di infortunio alternativi a quello del T.U. n. 1124/65 sono costituzionalmente corretti nella misura in cui assicurino a tale personale una tutela non inferiore a quella garantita dal T.U. alla generalità dei lavoratori, così che lo stesso T.U. n. 1124 viene ad assumere una funzione di parametro adeguato ai sensi dell’art. 38 della Costituzione, comma 2”.

A tale riguardo, la mancanza di questo istituto è stata da sempre sostituita attraverso un’apposita assicurazione stipulata dall’Opera di Assistenza per il personale VV.F. (O.N.A.), autonomamente sovvenzionata dai proventi delle attività svolte a pagamento dei Vigili del Fuoco, come i servizi di vigilanza e la prevenzione incendi.

Le manovre finanziarie varate nell’arco degli ultimi anni hanno di fatto dimezzato l’assegnazione di tali fondi, introducendo l’ONA in un elenco di enti finanziati interamente dallo Stato e pertanto, a decorrere dall’anno in corso, non è stato più possibile rinnovare l’assicurazione che copriva il personale in caso di infortunio o malattia, nonostante l’aumento degli incidenti sul lavoro ultimamente registrato.

Tutto ciò ha determinato non solo una situazione intollerabile per i diritti e le tutele di una categoria fortemente esposta al disagio di una specifica attività svolta in condizioni particolarmente rischiose, ma ha causato anche un irrazionale danno economico al personale coinvolto in questi eventi e costretto ad anticipare tutte le spese mediche, in attesa delle lunghe procedure per il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio dell’infortunio occorso.

Per le ragioni fin qui espresse, nel sollecitare un immediato intervento politico finalizzato al recupero delle risorse indebitamente sottratte ai Vigili del Fuoco, nonché al fine di dirimere le incertezze che pure accompagnano le analisi delle singole fattispecie e per garantire, soprattutto, una più ampia tutela e garanzia di prestazioni sanitarie, sarebbe opportuno aprire una riflessione sul piano normativo che consenta di valutare la possibile estensione dell’assicurabilità INAIL anche al personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Certi di un sollecito riscontro, siamo a porgerLe distinti saluti.


 

Prove scritte concorsi interni teorico-pratici a vice sovrintendente

Alleghiamo il Supplemento al Bollettino Ufficiale CFS del 4/06/2013, recante l’avviso relativo al diario delle prove scritte dei concorsi interni teorico-pratici per l’accesso al corso per la nomina a vice sovrintendente a n. 19, 30, 25, 19 e 74 posti disponibili, rispettivamente al 31/12/2008 – 2009 – 2010 – 2011 – 2012.
 
Le prove si svolgeranno in data 25 Giugno 2013 presso le tre sedi di Milano – Guidonia – Bari, nei seguenti orari:
 – ammissione alla prova del concorso per i posti disponibili al 31/12/2008 – ore 8,30    
 – ammissione alla prova del concorso per i posti disponibili al 31/12/2009 – ore 11,00    
 – ammissione alla prova del concorso per i posti disponibili al 31/12/2010 – ore 12,00     
 – ammissione alla prova del concorso per i posti disponibili al 31/12/2011 – ore 13,30     
 – ammissione alla prova del concorso per i posti disponibili al 31/12/2012 – ore 14,30
 
Rimandiamo, per ogni dettaglio, alla nota in allegato alla presente.    
 
 
Corrado Bortoli
Esecutivo Nazionale FP CGIL CFS   


 

Errata tassazione degli emolumenti accessori

05.06.2013 – Ulteriori chiarimenti della D.C.R.F..

 

 

Corso di formazione Capo reparto decorrenza 2008.

05.06.2013 – Corso di formazione Capo reparto decorrenza 2008.

 

 

Concorsi Capo Reparto 2007 – 2008 – Informativa.

05.06.2013 –  Concorsi Capo Reparto 2007 – 2008 – Informativa.

 

 

Marche – Avvicendamento personale SAF e "puntellatore" zone sismiche Emilia

05.06.2013 – Nota al Direttore Regionale.

 

 

Centro monitoraggio Europeo per la droga e la tossicodipendenza EMCDDA – Interpello.

Marche – Vertenza Comando Provinciale di Pesaro.

04.06.2013 – Vertenza Comando Provinciale di Pesaro.

 

 

ILO – Scheda sul mondo del lavoro in Italia (giugno 2013)

ILO World of Work report 2013

Avrete letto sicuramente sulla stampa del “Rapporto sul mondo del lavoro 2013′ che ‘International Labour Organization (ILO)  che fa il punto sull’andamento occupazionale nel globo rispetto al periodo ante-crisi, dove, oltretutto, in una scheda si criticano le politiche e le proposte sul lavoro dei governi italiani, Monti e Letta, in particolare l’ipotesi della cosidetta ‘staffetta generazionale’.

Si tratta del lavoro annuale del ILO, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), l’agenzia delle Nazioni Unite “che si occupa di promuovere il lavoro dignitoso e produttivo in condizioni di libertà, uguaglianza, sicurezza e dignità umana per uomini e donne. I suoi principali obiettivi sono: promuovere i diritti dei lavoratori, incoraggiare l’occupazione in condizioni dignitose, migliorare la protezione sociale e rafforzare il dialogo sulle problematiche del lavoro” ed è l’unica agenzia delle Nazioni Unite con una struttura tripartita: i rappresentanti dei governi, degli imprenditori e dei lavoratori determinano congiuntamente le politiche ed i programmi dell’Organizzazione. L’ILO è l’organismo internazionale responsabile dell’adozione e dell’attuazione delle norme internazionali del lavoro, 185 Stati membri e si prefigge di assicurare che le norme del lavoro siano rispettate sia nei principi che nella pratica.

Secondo il World of Work report 2013: Repairing the economic and social fabric («Rapporto sul mondo del lavoro 2013. Ristabilire il tessuto economico e sociale»), le disuguaglianze di reddito hanno registrato un aumento tra il 2010 e il 2011 in 14 dei 26 paesi avanzati presi in esame, tra cui Francia, Danimarca, Spagna e Stati Uniti. I livelli di diseguaglianza in 7 dei 12 paesi rimanenti, erano anche più elevati di quanto fossero all’inizio della crisi.

Secondo il rapporto nella maggioranza dei paesi a reddito medio-basso la differenza tra ricchi e poveri è ampia. Molte famiglie che sono riuscite a superare la soglia di povertà, ora rischiano di ripiombare nella miseria assoluta. Al contrario, negli ultimi due anni le disuguaglianze di reddito nelle economie avanzate sono cresciute, in un contesto di aumento della disoccupazione mondiale, di cui si prevede una crescita dagli attuali 200 milioni a circa 208 milioni entro il 2015.

Il rapporto mostra che, in molte economie avanzate, la classi media è sempre meno numerosa, un fenomeno dovuto, in parte, dalla disoccupazione di lunga durata, dal deterioramento della qualità del lavoro e dall’uscita dei lavoratori dal mercato del lavoro. In Spagna, la classe media è diminuita dal 50% nel 2007 al 46% nel 2010. Negli Stati Uniti, il 7% più ricco della popolazione ha registrato un incremento del reddito netto medio dal 56% nel 2009 al 63% nel 2011. Il rimanente 93% degli Americani ha registrato una diminuzione del reddito netto.

Nelle economie in via di sviluppo e in quelle emergenti, la classe media è aumentata da 263 milioni nel 1999 a 694 milioni nel 2010. È un aumento significativo per un numero crescente di paesi latino americani e asiatici, aumento che è stato registrato recentemente anche in alcuni paesi africani e arabi. Tuttavia, il gruppo definito «fluttuante» e vulnerabile — coloro appena al disopra del livello di povertà — è aumentato da 1 miliardo 117 milioni nel 1999 a 1 miliardo 925 milioni nel 2010, soprattutto nelle economie a reddito basso e medio-basso. Questo gruppo vulnerabile è quasi tre volte più grande del gruppo appartenente alla classe media.

Secondo l’ILO chi ha seguito strade opposte all’austerity ha finora ottenuto risultati assai più positivi. Gli USA hanno finanziato politiche per la crescita, riducendo la disoccupazione e arrivando, nel primo trimestre 2013, a un +2,5% del PIL. Paesi come l’Uruguay, il Brasile, l’Indonesia hanno consolidato e ampliato l’occupazione e la qualità del lavoro grazie a politiche di sviluppo. In Europa, invece, oltre alla disoccupazione, cresce la precarietà, quella che sino a poco tempo fa si era usi edulcorare chiamandola flessibilità.

 
 

 
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