Di ritorno dal “terremoto” elettorale, ancora avvolti nel buio della crisi italiana, riteniamo utili alcune riflessioni sul declino del MIBAC ed i suoi effetti.
Abbiamo freschi freschi i dati sull’affluenza nei siti statali: per la prima volta, dopo molti anni, registriamo nel 2012 un calo generalizzato di affluenza di visitatori. Persino i siti a maggiore attrazione non sono immuni da questo fenomeno.
Colpa della crisi? Può essere.
Colpa del declino del MIBAC? Sicuramente.
Noi che la viviamo dall’interno, riteniamo un vero e proprio miracolo organizzativo riuscire a garantire l’attuale sistema di aperture. Ma le cose, a partire dal prossimo futuro, non stanno affatto messe bene.
In primis non ci sono più le condizioni per poter mantenere le aperture di undici ore giornaliere in tutti i siti. La diminuzione dell’organico, sia in termini effettivi che previsionali, ormai non consente di reggere questi ritmi: abbiamo già dovuto derogare in alcune situazioni e nostro malgrado.
Si è avviata una riflessione in tal senso sul tavolo nazionale, avviata e subito bloccata a causa del comportamento dei cosiddetti organi di controllo, i quali stanno portando un vero e proprio attacco idelogico al sistema degli accordi integrativi di produttività. A questi signori non frega un bel fico secco della produttività reale, sono solo impegnati a combattere il sistema di contrattazione, sulla base delle direttive Brunetta. Ricordiamo che erano sul punto di bloccare le aperture straordinarie di fine anno, per questi motivi e che già adesso minacciano di non registrare alcun accordo frutto di negoziazione tra le parti. In questa situazione diventa del tutto difficile rimodulare i nostri accordi, che diventerebbero ostaggio dei soloni del controllo.
La diminuzione delle quote di bilancio: il decreto spending comporta, ad esempio, un taglio a regime di ulteriori 64 milioni di euro sulle spese annuali di funzionamento, i cui effetti si riverberano immediatamente sulle spese per far funzionare gli uffici (dalla carta igienica all’informatica) e sui cicli di manutenzione, essenziali per la conservazione e naturalmente la fruizione dei siti.
Il sistema di pagamento ai lavoratori, a partire dall’introduzione del famigerato cedolino unico per finire all’orrido sistema di controllo delle Ragionerie, ormai non garantisce tempistiche certe nella retribuzione. Secondo questo sistema il pagamento delle quote di salario accessorio dipende dagli stanziamenti del MEF, che in generale non vengono mai attivati all’inizio anno, e dalla tempistica dei controlli insopportabili e ripetuti sui nostri accordi. Un sistema che vorrebbe introdurre al MIBAC i comportamenti e le tempistiche presenti in altri Ministeri, ove i lavoratori percepiscono il salario accessorio con ritardi di uno o due anni. Cosa non possibile proprio per l’incidenza del salario accessorio sulle condizioni economiche dei lavoratori e per la piena rispondenza tra i compensi dovuti e le prestazioni effettuate. Con la conseguenza che i ritardi nei pagamenti creano giusta e forte indignazione tra i lavoratori.
Se a questo si aggiunge la crisi profonda dei cicli produttivi, la perdita di identità lavorativa, l’impoverimento professionale, l’obsolescenza organizzativa, il ricorso incontrollato alle esternalizzazioni, siamo di fronte ad un quadro veramente desolante.
Queste condizioni di degrado strutturale non hanno mai avuto in questi anni un centro decisionale in grado di analizzarle ed affrontarle, la politica è stata più che altro attenta a riproporre l’immagine che oggi impera tra gli italiani e chi fa amministrazione invece ricorre ormai alle classiche pezze a colori: stagisti in protocollo e volontari che fanno i custodi sono le ultime, anche se non originali, invenzioni per sopperire carenze. Soluzioni da raschiamento del barile.
Una situazione, come sapete, assai seria e che presupporrebbe un impegno preciso, altamente politico, per deviare la rotta dal burrone.
Invece il tema della cultura è stato quasi del tutto assente dal dibattito pre elettorale, solo alcune forze politiche hanno presentato idee e progetti che non fossero la mera enunciazione dell’importanza della cultura ai fini dello sviluppo.
Adesso il tema è stato rilanciato dal Giornale dell’Arte, dalle cui colonne è stata avanzata la proposta di abolire il Mibac, i cui resti dovrebbero occuparsi del contemporaneo, delegando ai privati la valorizzazione e ad una Autority la tutela e conservazione. Una proposta provocazione, fatta da un signore che il Mibac dovrebbe conoscere bene, visto il suo passato di capo ufficio stampa.
Alla quale rispondiamo: no, grazie.
Non abbiamo bisogno di proposte choc, abbiamo bisogno di una politica sui beni culturali, di progettualità concrete, di idee organizzative.
Il Mibac va semplicemente cambiato, rifondato. Senza riproporre questa danza di denominazioni e produzioni burocratiche, o, per l’ennesima volta, il coinvolgimento dei privati nei modelli gestionali o la separazione artificiosa tra tutela e e fruizione. Così non si va da nessuna parte.
Noi abbiamo già elencato una serie di proposte alla politica, siamo pieni di idee, ci mancano gli interlocutori. Occupazione, innovazione, semplificazione dell’apparato centrale e regionale. Ripresa di investimenti pubblici. Riorganizzazione dei cicli produttivi, incentivazione dell’impresa privata sui cicli di fruizione, non concorrenzialità sui modelli di gestione tra pubblico e privato, riconoscimento dei corretti fabbisogni professionali, riqualificazione e riunificazione del lavoro.
Le elenchiamo per titoli, in altri documenti le abbiamo esposte nel dettaglio.
E su questo aspettiamo la politica, quella nuova e quella vecchia. Nella speranza che la nuova non assomigli alla vecchia riproponendo atteggiamenti punitivi nei confronti dei lavoratori pubblici.
Anche se, a giudicare dagli incipit, non ci pare di cogliere nel nuovo che avanza particolari differenze rispetto ai temi che fecero la fortuna dell’ex ministro Brunetta. Ma su questo verificheremo presto.
In conclusione vi informiamo che abbiamo unitariamente sollecitato la ripresa del confronto negoziale in particolare per discutere dell’utilizzo del FUA , per fare l’accordo sui festivi ed affrontare le questioni urgenti, a partire dai pagamenti del salario accessorio. Saremo convocati a breve.
Roma, 11 marzo 2013
FP CGIL NAZIONALE MIBAC
Claudio Meloni
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p.s.: Sunshine4Palestine
in disparte vi segnaliamo questa meritoria iniziativa di una organizzazione pacifista a Gaza. Si tratta di un progetto per fornire energia elettrica ad un ospedale utilizzando materiali di nuova generazione. Attualmente l’ospedale dispone di energia per poche ore al giorno ed il progetto ha bisogno di solidarietà fattiva per essere realizzato. Migliori informazioni le trovate al seguente link:
http://sunshine4palestine.com/Italiano/Sunshine4Palestine_it/Benvenuti.html
Grazie.
Roma, 11 marzo 2013
Al Direttore Generale della Direzione Generale
per l’attività ispettiva del Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali
Dr. Paolo Pennesi
Al Direttore Generale della Direzione Generale
per le politiche dei servizi per il lavoro
Dott.ssa Grazia Strano
e p.c.: Al Direttore Generale della Direzione Generale
PIBLO del Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali
Dott.ssa Concetta Ferrari
OGGETTO: Sistema Gestionale Ispettori Lavoro (SGIL) – Risposta del Direttore Generale della DG PIBLO
La FP CGIL prende atto della lettera inviata dal Direttore Generale della DG PIBLO (allegata alla presente) ed apprezza la cortese sollecitudine con la quale la suddetta direzione ha risposto.
Questa Organizzazione Sindacale fa presente, tuttavia, che le stesse domande sono state poste, nel tempo, al Direttore Generale per l’attività ispettiva e al Direttore Generale per le politiche dei servizi per il lavoro, i quali “garbatamente” non hanno mai risposto.
Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Palumbo
Mercoledì 6 marzo si è tenuto il coordinamento nazionale dell’Agenzia delle Territorio. Il punto centrale della discussione è stato l’accorpamento delle due Agenzie e tutte le criticità che ne derivano.
Ancora una volta abbiamo espresso tutta la nostra contrarietà a tale operazione sia perché incide negativamente sulla lotta all’evasione ed elusione fiscale, ma soprattutto per l’attacco portato al comparto delle Agenzie fiscale. Infatti con l’accorpamento delle Agenzie si è fatto un passa indietro rispetto ad una ristrutturazione delle funzioni centrali. Ricordiamo a tutti che il nuovo comparto è nato con l’idea di riformare la pubblica amministrazione creando degli Enti snelli, con autonomia patrimoniale e gestionale, ponendo al centro della loro attività la produttività e qualità dei servizi erogati, migliorando sensibilmente l’organizzazione del lavoro ed incrementando il salario accessorio dei lavoratori (legato al 90% circa alla produttività sia di Agenzia che di singolo ufficio). Inoltre questo accorpamento ha unito due Enti completamente diversi sia sotto l’aspetto funzionale che contrattuale. Il nostro CCNI, l’organizzazione degli uffici, le competenze e le professionalità, il fine istituzionale, la ripartizione del salario accessorio, sono diversi da quelle dell’Agenzia delle Entrate. A tal fine riteniamo fondamentale adeguare la nostra struttura a questa nuova realtà ed aprire una discussione sui problemi in essere: dall’adeguamento organizzativo alla ripartizione del salario accessorio. Infatti abbiamo evidenziato che mentre da un lato esisteno una organizzazione per team, posizioni organizzative e di responsabilità, definizione dei mestieri e una ripartizione del salario accessorio completamente diversa che tende a premiare le posizioni ed i team (con percentuali diverse all’interno del singolo ufficio) dall’altro abbiamo una organizzazione per reparti, non abbiamo posizioni organizzative e di responsabilità né i mestieri, un salario accessorio legato al raggiungimento degli obiettivi dei singoli uffici ed una ripartizione dello stesso in forma uguale tra i lavoratori. Quindi riteniamo necessario aprire una discussione all’interno della nostra organizzazione per individuare una linea politica da discutere con l’Amministrazione.
Inoltre assistiamo ad una “annessione” dell’Agenzia del Territorio alle procedure dell’Agenzia delle Entrate senza un confronto costruttivo nel merito, come se da un lato ci fosse l’efficienza e dall’altro la totale inefficienza.
Abbiamo espresso tutta la nostra preoccupazione sull’accorpamento e la relativa ricaduta sul personale (sia dirigenziale che non) della struttura centrale (oggi) e delle strutture regionali e provinciali (domani).
Per quanto riguardai passaggi economici riteniamo inammissibile il ritardo nell’attuazione delle graduatorie pubblicate lo scorso 29 novembre. A tal fine chiederemo un incontro immediato per capire i motivi ostativi che portano a non inquadrare il personale nelle nuove fasce economiche e contestualmente chiederemo che i residui siano utilizzati per ulteriori passaggi e l’esigibilità degli accordi in essere per effettuare ulteriori progressioni.
Con riferimento al comma 165, il cui decreto dovrebbe essere firmato nei prossimi giorni, abbiamo chiarito che il Decreto Ministeriale errato può essere modificato soltanto con un ulteriore Decreto Ministeriale (a tal fine abbiamo posto in essere una raccolta di firme da presentare al Ministro). Le norme in essere non prevedono che un Decreto Ministeriale possa essere modificato con un accordo sindacale (come sostiene qualcuno) ed inoltre sottolineiamo che la CGIL non è un sindacato settoriale ma confederale che difende i diritti dei lavoratori indipendentemente dalla loro struttura di appartenenza.
E’ stata deliberata, con il consenso o meno delle altre OO.SS., una richiesta di incontro con l’Amministrazione sulle progressioni economiche e le criticità dell’accorpamento.
Il Coordinatore Nazionale
Carmine Di Leo
11.03.2013 – Da sempre, la FP CGIL ritiene l’attività formativa un fattore strategico per lo sviluppo del Corpo Nazionale, oltreché indispensabile per la sicurezza e la professionalità dei Vigili del Fuoco.
Purtroppo, nonostante le nostre continue pressioni, si prosegue in questo settore senza alcun progetto di fondo, né un minimo obiettivo da intraprendere, puntando esclusivamente sulla gestione delle Scuole Centrali della Formazione.
I fatti segnalati dalla nostra Organizzazione Sindacale, nei giorni scorsi, oltre ad evidenziare la totale assenza di considerazione per la formazione sul territorio, mostrano i limiti di una gestione superficiale e molto disinvolta.
Nel particolare, abbiamo messo in luce le disparità di trattamento e le gravissime illegittimità subite dai Vigili del Fuoco per la partecipazione al corso di “Istruttori Professionali”in corso di svolgimento presso la Scuola di Formazione Operativa.
Ciò che sorprende maggiormente è l’atteggiamento dell’Amministrazione in quanto, anziché ripristinare una situazione di legittimità rispetto alle violazioni segnalate da diverse Organizzazioni Sindacali attraverso comunicati in cui si riportano persino nomi, cognomi e fatti già ampiamente conosciuti da tutto il personale in servizio presso i Comandi Provinciali interessati, invia minacciose richieste di chiarimenti, per conto di “Ufficio del Dirigente Generale Capo”, nei confronti di chi sta svolgendo a buon diritto il proprio ruolo, nel rispetto delle prerogative contrattualmente riconosciute, a tutela dei Vigili del Fuoco e del Corpo Nazionale.
Una disattenzione forse dovuta ai numerosi impegni attualmente sostenuti, primo fra tutti il progetto di risanamento ambientale dell’area di Taranto, peraltro con un grande ritorno di immagine per il CNVVF, come si può arguire dalla seguente agenzia di stampa:
“ZCZC AGI0790 3 CRO 0 R01 / AMBIENTE: TARANTO, BONIFICA RIONE TAMBURI PARTIRA’ DALLE SCUOLE = (AGI) – Taranto, 7 mar. – Partiranno dalle scuole del rione Tamburi i lavori di bonifica finanziati con la legge 171 del 4 ottobre 2012 nata col decreto 129 del 7 agosto 2012. E’ quanto confermato nell’incontro che oggi il commissario alla bonifica dell’area di Taranto, Alfio Pini, comandante nazionale dei Vigili del fuoco, ha avuto con le istituzioni locali di Taranto. La legge in questione prevede per la sola bonifica 119 milioni di euro su un totale di 396 milioni di euro mentre il resto degli interventi riguardano le infrastrutture portuali e il progetto di “Smart Area”. Secondo l’ultimo quadro fornito dal ministero dell’Ambiente, su un totale di 396 milioni, 283 sono gia’ disponibili tra fondi pubblici e privati mentre 113 sono da reperire. Per la bonifica, invece, su 119 milioni, 66 sono disponibili, sempre tra finanziamenti pubblici e privati, e 53 da reperire. (AGI)”
Tuttavia, oltre il buon nome del Corpo Nazionale, riteniamo che vadano tutelati anche e soprattutto i diritti dei Vigili del Fuoco attuando i necessari controlli e vigilando, con una presenza continua, affinché non si pongano in essere gli atteggiamenti discriminatori denunciati.
Perché non sono state emanate le graduatorie relative alla partecipazione al corso per aspiranti istruttori professionali?
Perché è stato ammesso il personale non in possesso dei requisiti prescritti?
Chi ha convocato i discenti senza verificare né i titoli posseduti, né il rispetto delle procedure?
Chi ha autorizzato alla frequenza altri qualificati senza sostituire i non aventi diritto?
Una serie di domande che, in mancanza delle dovute risposte, rivolgeremo direttamente al Ministro dell’Interno.
Di seguito, in allegato, pubblichiamo la richiesta del Capo del CNVVF e la nostra nota di riscontro.
11.03.2013 – Selezione per l’ammissione di n.75 aspiranti al XXV Corso Basico Sommozzatori – prove selettive tecniche – convocazione personale
Roma, 20 febbraio 2012
Al Capo Dipartimento VV.F.,S.P. e D.C.
Dott. Francesco Paolo TRONCA
e p.c.: Al Capo del CNVVF
Dott. Ing. Alfio PINI
Al Direttore Centrale per la Formazione
Dott. Ing. Gregorio AGRESTA
Al Responsabile dell’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Esimio Capo Dipartimento,
con l’allegata nota dell’8 febbraio u.s., la scrivente O.S. ha già espresso forti perplessità in merito alla decisione di inserire personale con qualifica di Vigile Coordinatore nel prossimo corso di formazione per aspiranti istruttori professionali, in conseguenza della riduzione dei posti resi disponibili, con circolare ricognitiva del 20 luglio u.s., per Capi Reparto e Capi Squadra individuati in base alle graduatorie predisposte dai singoli Comandi Provinciali interessati.
Al riguardo, nella mattinata odierna, abbiamo ricevuto notizia dal territorio, in particolare dal Responsabile regionale FP CGIL VVF Marche, sulla possibile esclusione del personale qualificato dal corso in parola, che dovrebbe avere inizio la prossima settimana presso la Direzione Centrale per la Formazione.
Una simile scelta, oltre ad acuire le difficoltà di gestione dell’attività formativa territoriale, paleserebbe una grave ed ingiusta discriminazione, tra gli aspiranti istruttori, inaccettabile per la FPCGIL VVF.
Pertanto, si chiede l’immediata sospensione del corso e la convocazione din uno specifico incontro sulla materia.
Certi di un sollecito riscontro, si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.
Coordinatore Nazionale FP CGIL VVF
Mario MOZZETTA
Roma, 1 marzo 2013
Al Capo Dipartimento Vigili del Fuoco,
Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Dott. Francesco Paolo TRONCA
Al Direttore Centrale per la Formazione
Dott. Ing. Gregorio AGRESTA
Al Responsabile dell’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Oggetto: Programmazione didattica 2013 – Irregolarità Corso Istruttori Professionali.
Nel corso della riunione del 26 febbraio u.s., oltre alla disamina generale delle problematiche relative al personale S.A.T.I., la FP CGIL VV.F. ha chiesto di provvedere ad una ricognizione delle necessità prioritarie di formazione per tale personale.
Inoltre, dalla programmazione didattica per l’anno 2013, trasmessa in data 20 febbraio, questa O.S. ha rilevato la totale assenza di previsione di corsi di formazione per le strutture centrali del Dipartimento.
Pertanto, visto che l’anno di riferimento è già in corso, si chiede di pianificare l’attività didattica da svolgere per il personale in servizio presso tali strutture, la calendarizzazione dei corsi già in atto ed in previsione e la convocazione urgente di un incontro al fine di esaminare complessivamente l’attività di formazione per il 2013.
Infine, in relazione al corso di formazione per Istruttori Professionali avviato presso la S.F.O., nonostante la richiesta di sospensione più volte formulata dalla FP CGIL VV.F., continuano a pervenire presso la nostra struttura nazionale segnalazioni di gravi mancanze ed inadempienze circa lo svolgimento delle procedure di selezione degli aspiranti Istruttori, anche a seguito di inopportune e scorrette pressioni esercitate dai Vertici Tecnici del Corpo sui Dirigenti territoriali a favore di taluni rappresentanti sindacali, con gravi ricadute economiche e professionali per il personale VV.F..
La scrivente O.S. non ritiene più tollerabili simili atteggiamenti discriminatori.
In attesa di urgenti, chiare e determinate risposte si porgono distinti saluti.
Coordinatore Nazionale FP CGIL VVF
Mario MOZZETTA
Roma, 4 marzo 2013
Al Capo Dipartimento Vigili del Fuoco,
Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Dott. Francesco Paolo TRONCA
Al Responsabile dell’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Oggetto: Ulteriori irregolarità corso per Istruttori Professionali – Nuova richiesta di sospensione.
Esimio Capo Dipartimento,
con nota del 1 marzo u.s. la FP CGIL VV.F. ha già evidenziato le gravissime irregolarità registrate nella fase di selezione del corso di cui all’oggetto.
Al riguardo, purtroppo, continuano a pervenire dal territorio ulteriori segnalazioni circa la totale assenza di trasparenza, relativamente alla valutazione dei criteri di selezione, dovuta alla mancata pubblicazione di specifiche graduatorie, in taluni casi mai compilate.
Poiché, indubbiamente, tale disparità di trattamento produrrà effetti devastanti sui futuri passaggi di qualifica che, peraltro, potrebbero palesare anche responsabilità di carattere penale, nel preannunciare un intervento della nostra Organizzazione Sindacale nei confronti dei Vertici Politici del Ministero dell’Interno e l’inevitabile apertura di un conflitto sindacale in mancanza di adeguate risposte, si ribadisce la richiesta di sospensione immediata del corso per Istruttori Professionali in corso di svolgimento presso la Scuola di Formazione Operativa.
In attesa di urgente riscontro si porgono distinti saluti.
Coordinatore Nazionale FP CGIL VVF
Mario MOZZETTA
Oggi presso l’ARAN è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo per il CCNL dirigenza autonomie locali biennio economico 2008-2009.
E’ un accordo importante che ottiene pienamente il risultato della difesa del potere di acquisto in linea con gli altri CCNL pubblici sottoscritti per lo stesso periodo di riferimento.
L’ipotesi prevede:
– 15,74 Euro mensili di aumento per 13 mensilità dal 1 gennaio 2008 assorbiti da 26,24 Euro dal 1 luglio 2008 (vacanza contrattuale);
– 103,30 (assorbenti le cifre del 2008) Euro mensili di aumento del tabellare per 13 mensilità dal 1 gennaio 2009;
– 47,00 Euro mensili di aumento di tutte le retribuzioni di posizione per 13 mensilità dal 1 gennaio 2009;
– 44,22 (0,73 per cento del monte salari 2007) Euro medi mensili sulla retribuzione di risultato per il 2009 da distribuire con gli stessi criteri già utilizzati nell’anno di riferimento in ogni singolo ente;
– Conferma dell’erogazione dell’ 1,78 % del monte salari 2005 sulla retribuzione di risultato 2009 così come previsto dall’art. 16 – 4° comma del CCNL 22 febbraio 2010 (vanno richiesti immediatamente gli arretrati se non già erogati- gli stessi non riassorbono in alcun modo i 44 Euro di cui sopra che sono aggiuntivi ed entrano stabilmente nelle risorse del fondo).
Particolarmente significativo e’ lo spostamento di 47 Euro su tutte le retribuzioni di posizione a fronte di una partenza della trattativa che vedeva tutte le risorse, escluso il tabellare, collocate sulla retribuzione di risultato.
La FP CGIL esprime piena soddisfazione per una chiusura non scontata, stante la situazione generale, che avviene dopo poco più di tre mesi dalla sottoscrizione del biennio 2006-2007. Partirà ora la solita procedura di certificazione Corte dei Conti e Governo che non dovrebbe però in alcun modo mettere in discussione l’ipotesi raggiunta.
La chiusura della trattativa dimostra ancora una volta l’essenzialità della contrattazione nazionale anche per la dirigenza, seppure nelle sue particolarità.
L’attacco violento che la manovra del Governo porta alla contrattazione di tutti i livelli rischia di aprire uno scenario, di lunga durata, nel quale ogni diritto (economico ma con pesanti riflessi anche normativi) viene sospeso se non abolito. Si tenta di stringere attorno ai lavoratori pubblici (seguendo la strada della “Riforma Brunetta”) e al loro sindacato una morsa che ha come chiaro obiettivo quello dell’emarginazione sindacale e della drastica riduzione della tutele e del potere d’acquisto delle retribuzioni.
La risposta di mobilitazione che la CGIL sta mettendo in campo, che si svilupperà, a partire dalla manifestazione nazionale di Roma del 12 giugno, è di fondamentale importanza perché in gioco è la sopravvivenza stessa della contrattazione nei settori pubblici oltre che la difesa dei livelli dei servizi pubblici e di un decoroso sistema di stato sociale. La dirigenza pubblica è pienamente coinvolta in questa difficile congiuntura e non dovrà mancare il suo supporto alle iniziative della CGIL.
Roma, 4 giugno 2010
Roma, 9 marzo 2013
Al Ministro dell’Interno
Dott.ssa Anna Maria CANCELLIERI
e,p.c.: Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Oggetto: Provvedimenti sull’organizzazione del CNVVF emanati dal Governo.
Gentilissimo Ministro Cancellieri,
le scriventi OO.SS. manifestano il disagio dei dirigenti e direttivi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e la contrarietà ai provvedimenti emanati dal Governo in carica, relativamente al DM 11 del 22 ottobre 2012 che affida all’apparato prefettizio compiti e funzioni con ricadute sull’organizzazione collaudata del CNVVF, nonché al Dpr 159 del 19 luglio 2012 sul modello strutturale delle direzioni regionali che solo limitatamente affida competenze alle stesse, lasciando in capo al Dipartimento funzioni e compiti che, all’opposto, sarebbe necessario decentrare, snellire e affidare alle strutture territoriali del Corpo Nazionale .
In merito al DM n.11/2012, di cui si è venuti a conoscenza da pochi giorni, il suo contenuto determina una penalizzazione delle funzione dei Vigili del Fuoco con un conseguente appesantimento burocratico dell’apparato centrale del Dipartimento.
Per tali ragioni si ritiene necessaria una profonda revisione che tenga conto in modo adeguato del CNVVF e del giusto equilibrio tra le due componenti e nel contempo privilegi l’attività’ territoriale, in quanto il Dipartimento stesso conta ben 121 posizioni dirigenziali a fronte di 106 presso i Comandi.
In particolare, il recente decreto ministeriale e’ stato emanato senza un’adeguata informazione e l’opportuno coinvolgimento delle OO.SS. rappresentative del Corpo Nazionale, nonostante i risultati sin qui ottenuti e conseguiti con il sacrificio dei Vigili del Fuoco, riconosciuti e ribaditi anche dal corriere della sera del 5 marzo con l’articolo che si allega in copia e che è il frutto di una ricerca scientifica dell’ISTAT e del CNEL che attribuisce loro il massimo della fiducia e l’apprezzamento da parte di tutti gli italiani.
Preso atto della decisione unilaterale in merito alla revisione dei posti funzione nell’ambito degli Uffici centrali del Ministero dell’Interno, nella consapevolezza che tutti i Vigili del Fuoco continueranno il loro lavoro, ovunque ci sarà bisogno, con l’impegno, la passione, il sacrificio e il senso di responsabilità che anche la S.V. pubblicamente ci ha sempre riconosciuto, queste OO.SS. chiederanno al futuro Governo la modifica di tali provvedimenti all’interno di una riforma complessiva del Dipartimento e degli assetti territoriali al fine di rendere più funzionale il servizio.
Rivendicheremo tutto ciò anche attraverso eclatanti forme di lotta e di protesta, inviando comunicazione di quanto trattato nella presente nota a tutti gli organi di informazione.
F.P. CGIL NAZIONALE VVF FED. NAZ. SICUREZZA CISL
A.Sgrò -M.Mozzetta Pompeo Mannone
In data. Odierna si è svolta l’assemblea a delle lavoratrici e dei lavoratori delle direzioni Provinciali I e II e della DR Lombardia.
Al ordine del giorno oltre alle informazioni sulla mobilità Regionale e dei passaggi dalla II alla III area, sono state analizzate le ricadute che il protocollo di intesa sui front-Office avrà sul personale.
I numerosi interventi hanno evidenziato tutti gli elementi di criticità a partire dalla mancata flessibilità in entrata che in uscita, il ridotto spazio di manovra demandato alle RSU locali per la definizione dell’accordo, l’assenza di un qualsiasi riconoscimento alle esigenze del personale.
È stata inoltre espressa grande preoccupazione per la costante delegittimazione del ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Agenzia, ed un senso di abbandono anche rispetto al versante della sicurezza degli Uffici, infatti è legittimo chiedersi se l’obiettivo di aprire il maggior numero di sportelli con un conseguente aumento dell’utenza presente negli uffici, non comporti potenzialmente un maggior rischio per il personale, in un contesto che vede sempre più esasperarsi il rapporto tra cittadini e Pubbliche Amministrazioni, visto l’ulteriore deteriorarsi delle condizioni socio-economiche del Paese.
L’assemblea, all’unanimità, ha quindi respinto il protocollo di intesa, e dà mandato alla FP CGIL di riaprire la discussione su questi temi, per meglio rappresentare le esigenze di tante lavoratrici e lavoratori.
Le lavoratrici ei lavoratori della Agenzia delle Entrate di Milano
Rappresentanza Sindacale Unitaria ‐ Rinvio delle elezioni del 6 e 7 giugno 2013;
Convocazione Federambiente 26 e 27 marzo 2013 su rappresentanza e democrazia;
CCNL FISE/Assoambiente – Sigla testo definitivo 2 aprile 2013.