AIB Carabinieri nota al Capo Dipartimento

 
 

20.02.2017 – L’Arma dei Carabinieri così come denunciato dalla Fp Cgil con la nota indirizzata i Ministri competenti del 15/02/2017, si sta organizzando attraverso provvedimenti ricognitivi sul territorio, per effettuare il servizio AIB in sostituzione dei Vigili del Fuoco.
Al fine di conoscere il tipo di contrapposizione che il Dipartimento intende adottare così da scongiurare questa inopportuna manovra, abbiamo ritenuto necessario scrivere anche a colui il quale è attualmente il responsabile del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, il Dott. Frattasi. 

 

 

Relazione riunione sul servizio mensa.

 
 

20.02.2017 – Relazione riunione sul servizio mensa.

Mensa di servizio e buoni pasto elettronici, la farsa dell’Amministrazione.

Si fa cassa sottraendo diritti: 
50 euro sotto forma di ticket senza dire la verità 

Questa mattina, presso il Dipartimento, si è svolto un primo incontro per esaminare  la circolare n.1/2017 della D.C.R.L.S. relativa al servizio di ristorazione e alla possibilità di erogazione buoni pasto elettronici. 

Siamo stati informati che il personale in servizio presso i distaccamenti cittadini, non quello delle sedi centrali, della Campania, della Puglia, della Calabria, di una parte della Sicilia e di una parte dell’Emilia Romagna, già usufruisce del buono pasto in sostituzione del servizio mensa nel turno notturno.

La scelta dell’Amministrazione di lasciare fuori le sedi centrali dall’accordo del buono pasto elettronico ricade nella necessità di garantire un servizio mensa minimo provinciale per sopperire alle esigenze urgenti e inaspettate.

Le risorse, circa 2 milioni di euro, frutto del risparmio sul servizio mensa –  ha proseguito l’Amministrazione – saranno inserite nel fondo per l’operatività del soccorso pubblico, destinate a tutto il personale del Corpo per il riconoscimento delle peculiari condizioni di impiego e distribuite con accordi integrativi nazionali, ai sensi dell’articolo 38, comma 1, e dell’articolo 84, comma 1, del Decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217.

Al termine di questa illustrazione, come Fp Cgil VVF, abbiamo rappresentato la nostra assoluta contrarietà al procedimento di informazione messo in atto dall’Amministrazione in violazione delle norme relative alle corrette relazioni sindacali, che, nello specifico, a nostro avviso e vista la materia in discussione, avrebbero dovuto prevedere la contrattazione con le Organizzazioni Sindacali.  

Senza entrare troppo nel merito, abbiamo ribadito la nostra contrarietà al progetto del buono pasto elettronico serale, sottolineando che un diritto acquisito, quale è quello della mensa di servizio, non può essere trasformato, unilateralmente,  in una forma distorta di guadagno, inoltre senza dire ai lavoratori la reale verità.

Siamo convinti che, così come è stata la riforma delle carriere fatta a costo zero con la legge 252 ed il successivo decreto 217/05, anche questa manovra si tradurrà in una vera e propria presa in giro.  

Illudere le lavoratrici ed i lavoratori che con 50 euro in più al mese, sotto forma di buono pasto elettronico, spendibile solo presso i centri convenzionati, si possa vivere e mangiare meglio di ora, è solo il volersi nascondere dietro un dito. 

La volontà dell’Amministrazione è quella di non voler migliorare il servizio, e, probabilmente, gettare le basi per cambiare l’orario di lavoro.

La dimostrazione, se vogliamo, si ottiene facilmente in quanto, conti alla mano, se i Vigili del Fuoco facessero i turni in quinta come la Polizia di Stato (tanto amata da qualcuno) il risparmio salirebbe a 36 milioni di euro.

Come Fp Cgil non possiamo che dichiararci contrari. 

La mensa è un diritto e come tale va trattato. Se l’Amministrazione intende risparmiare può certamente iniziare da altro, la mensa di servizio, intesa come il pranzo e la cena, oltre ad essere un momento aggregativo è anche l’unico vero momento di confronto e di convivialità per la squadra. 

Almeno la dirigenza tecnica del Corpo farebbe bene a confrontarsi prima con i rappresentanti del personale, senza rincorrere a tutti i costi il risparmio.L’esperienza insegna che il risparmio non va per niente d’accordo con il soccorso e con la tutela dei cittadini e del territorio.

Ci siamo lasciati con l’intesa di rivederci, a giorni, alla luce delle ricognizioni fatte sul territorio.

Naturalmente, vi terremo prontamente informati sugli sviluppi della questione.

La delegazione FP CGIL VVF
Danilo ZULIANI – Mauro GIULIANELLA

 

 

Giustizia DOG: Note Dirigenti

 

Sanità: Cgil Cisl Uil, rotte trattativa contratto Anaste, proclamato stato di agitazione

COMUNICATO FP CGIL – FISASCAT CISL – UILTUCS – UILFPL

ANASTE, ROTTURA AL TAVOLO DI TRATTATIVA PER IL CCNL APPLICATO AI 20MILA ADDETTI DEL COMPARTO
SOCIO SANITARIO ASSISTENZALE

INACCETTABILI PER I SINDACATI LE PROPOSTE SU SALARIO, ORARIO CANCELLAZIONE DEI ROL E TRATTAMENTO  ECONOMICO DELLA MALATTIA FP CGIL, FISASCAT CISL, UILTUCS, UILFPL PROCLAMANO LO STATO DI AGITAZIONE E UNA GIORNATA DI SCIOPERO

Roma,
10 febbraio 2017 – Rottura al tavolo di trattativa per il rinnovo del
contratto nazionale Anaste applicato a circa 20mila addetti del comparto
socio sanitario assistenziale. Inaccettabili per i sindacati di
categoria Fp Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uilfpl le proposte
dell’associazione imprenditoriale che, si legge in un comunicato
sindacale congiunto, “pretenderebbe, dopo otto anni di blocco del
contratto, visto che è l’unica associazione che si è rifiutata di
concordare il rinnovo 2010 – 2012, di fare impresa attraverso il netto
peggioramento delle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici” .
Le
distanze tra le parti si sono registrate sull’orario di lavoro, che
Anaste propone di innalzare da 38 a 40 ore settimanali, sull’azzeramento
dell’istituto contrattuale riferito ai Rol (permessi per riduzione
orario di lavoro) e sul trattamento economico della malattia, dimezzata
per il primo evento e non retribuita per i primi tre giorni dal secondo
evento in poi.
Irrisoria la proposta imprenditoriale sull’aumento
economico di 29 euro complessivi.  “Anaste – precisano i sindacati – ha
proposto un aumento di 59 euro mensili lordi cui aggiungere 10 euro di
assistenza sanitaria integrativa e a cui detrarre 40 euro circa
provenienti dall’azzeramento dei Rol”.
Proposte ben lontane dalle
richieste sindacali, che nella piattaforma unitaria rivendicano un
aumento economico di 110 euro e l’adeguamento del sistema di
classificazione, l’estensione delle tutele, a partire da malattia,
maternità, formazione, il rafforzamento delle relazioni sindacali, al
fine di valorizzare le professioni e dare il giusto riconoscimento al
lavoro degli operatori tutti: proposte che mirano ad unificare le
condizioni di chi opera nel settore, e a contrastare il crescente
dumping dovuto alla frammentazione contrattuale.
“Dopo aver provato
in diversi incontri a ricondurre Anaste nel percorso descritto nelle
piattaforme, presentate lo scorso luglio a tutte le associazioni del
settore, abbiamo respinto le richieste avanzate ribadendo la necessità
che con il contratto nazionale si riconoscano i sacrifici fatti in
questi anni dai lavoratori e si valorizzino le professionalità” hanno
stigmatizzato le quattro sigle che hanno inviato richiesta di incontro
al presidente della Conferenza Stato Regioni  Stefano Bonaccini, volto
ad un intervento risolutivo teso a sbloccare la vertenza, complicata
dalle criticità dei sistemi di accreditamento regionali.
I sindacati
di categoria hanno indetto lo stato di agitazione annunciando la
proclamazione di una giornata di sciopero; si svolgeranno intanto sui
luoghi lavoro le assemblee dei lavoratori con il coinvolgimento
dell’utenza, della cittadinanza, e delle Pubbliche Amministrazioni.

 
 

 
 

 
 

StopOPG: la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari annunciata ufficialmente dal Governo è un evento storico per l'Italia

COMUNICATO

La
chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari annunciata
ufficialmente dal Governo
è un evento storico per
l’Italia
che
conferma, dopo la chiusura dei manicomi decisa con la
riforma Basaglia, di essere all’avanguardia nella
legislazione per il diritto delle persone alla tutela della
salute mentale.

Si
tratta di un risultato ottenuto grazie a una proficua e
dialettica collaborazione fra società civile e Istituzioni e al lavoro di tanti
operatori. Che dimostra quanto sia preziosa la
partecipazione democratica nei processi di cambiamento e
innovazione.
In
questo senso il Comitato stopOPG ha
svolto un ruolo fondamentale.
Nel
complesso e difficile processo di chiusura degli OPG
dobbiamo riconoscere un ruolo decisivo al Sottosegretario
alla Salute Vito De Filippo, nei mesi in cui ha
presieduto l’organismo di coordinamento per il superamento
degli OPG e al Commissario Franco Corleone che ha
svolto un lavoro straordinario.
Ora,
con  la chiusura definitiva degli OPG possiamo aprire una
nuova fase, assegnando alle Rems un ruolo utile ma
residuale, e puntando decisamente al potenziamento dei
servizi di salute mentale e del welfare locale, costruendo
così concrete alternative alla logica manicomiale, per
affermare il diritto alla salute mentale e alla piena e
responsabile cittadinanza per tutte le persone, senza
distinzione, come vuole la nostra Costituzione.

Riteniamo
positiva la decisione del Governo di mantenere attivo un
organismo istituzionale di monitoraggio sul superamento
degli OPG, che chiediamo sia aperto al contributo della
società civile e nel
quale ci rendiamo da subito pronti a partecipare.
Per
questo l’impegno di stopOPG prosegue con il Viaggio
attraverso le Rems
e tra pochi giorni sarà convocata
l’Assemblea dei promotori di stopOPG.

p.
stopOPG
Stefano
Cecconi, Giovanna Del Giudice, Denise Amerini, Patrizio
Gonnella

 
 
 
.

F.E.S.I. anno 2017 – Rinvio riunione al 24.2.2017 ore 9.00

Al seguente link https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_16_1.page?contentId=NEW1312715&previsiousPage=homepage
la comunicazione della Amministrazione (che incolliamo per
vostra comodità anche nello spazio sottostante)  relativa
all’estrazione delle lettere fatta dalla Commissione per la
riqualificazione di Ufficiali giudiziari e Cancellieri.
Buon lavoro
Amina D’Orazio

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Home » Il Ministero informa

Riqualificazione

del personale – Estratte le lettere
21 febbraio
2017
Ieri 20 febbraio, nel
pomeriggio, la Commissione esaminatrice ha provveduto
ad estrarre le lettere alfabetiche a partire dalle
quali saranno chiamati per cognome a sostenere le
prove i candidati delle procedure interne, bandite in
attuazione dell’articolo 21-quater del decreto-legge
27 giugno 2015 n. 83, convertito con modificazioni,
dalla legge  6 agosto 2015 n. 132.

Le lettere estratte sono:

la lettera A per

la procedura riservata ai cancellieri
la lettera P per

la procedura riservata agli ufficiali
giudiziari


Le prime ad avere inizio
sono le prove della procedura riservata agli Ufficiali
giudiziari.

 ►SCHEDA
di SINTESI procedura di riqualificazione art
21-quater

 

F.E.S.I. anno 2017 – Rinvio riunione al 24.2.2017 ore 9.00

Nota ministeriale n.0061200 del 201.2.2017 di cui all’oggetto

 

Agidae, informativa su incontro CCNL

Roma, 7 febbraio 2017

Nella giornata odierna si è svolto l’incontro già
concordato con Agidae, a seguito dell’esito

ampiamente positivo delle assemblee di validazione
dell’ipotesi di accordo che si sono

svolte in tutti i territori, per la sottoscrizione
definitiva del CCNL.

Agidae si è però presenta all’incontro avanzando la
richiesta di rialzare la percentuale del

tempo determinato al 30, rispetto al 20% già concordato
nell’ipotesi di rinnovo.

Abbiamo unitariamente ritenuto di non poter accedere a
tale richiesta, vista la piattaforma

presentata e le caratteristiche del settore.

Dopo ampia discussione, Agidae ha chiesto un ulteriore
confronto interno, pertanto,

condividendo la necessità di arrivare alla sottoscrizione
definitiva in breve tempo, si è

deciso di aggiornare il tavolo al 20 febbraio prossimo.

Denise Amerini Responsabile FP CGIL SSAEP 
Francesca De Rugeriis
Capo Area FPCGIL Sanità e SSAEP

 
 

 

Ministero della Salute – Nota su personale SASN

 

 

 

 

 

Roma, 20 febbraio 2017

 

 

Al Ministero della Salute

 

 

 

Direzione Generale della prevenzione Sanitaria

sig. Direttore Generale

Dr. Raniero Guerra

 

sig. Direttore Ufficio X

dr.ssa Cinzia Damonte

 

Oggetto:
Riscontro nota DG Prev relativa ai tempi di pagamento del personale non medico
a Convenzione SASN – Sollecito
verifica riorganizzazione Ufficio X – Richiesta del
parere dell’Ufficio Legislativo
sul trattamento normativo in materia di tutele sociali
del
personale SASN – Richiesta avvio confronto sul rinnovo ACN.

 

 

 

La
scrivente O.S. prende atto, in relazione alla nota di chiarimenti di cui
all’oggetto, di quanto comunicato e in particolare dell’impegno assunto e
finalizzato a ricondurre nell’ambito della normalità i tempi di pagamento del
personale di che trattasi.

Con
l’occasione si fa presente che si è ancora in attesa di formale convocazione
per la prevista verifica della fase di riorganizzazione incentrata sull’Ufficio
X, convocazione che doveva avvenire dopo sei mesi dall’entrata in vigore della
nuova riorganizzazione e per la quale, malgrado le richieste avanzate dalle
parti sociali, ancora non è pervenuto alcun riscontro.

Si
chiede inoltre di trasmettere alle OO.SS. copia integrale del parere emesso
dall’Ufficio Legislativo del Ministero e inerente la modalità di fruizione, da
parte del personale non medico a Convenzione, del sistema di tutele sociali
previsto dal vigente ordinamento.

Al
riguardo si segnala che alle parti sindacali sono state fornite solo parti del
parere emesso, mentre invece appare opportuna una valutazione complessiva del
documento, ritenendo del tutto inaccettabile il permanere di questa
discriminazione rispetto alla fruizione di tutele fondamentali per il benessere
dei lavoratori. E appare del tutto singolare che questa evidente disparità di
trattamento viene sancita all’interno di un Ministero il cui fine istituzionale
è la tutela della salute dei cittadini. Pertanto la scrivente O.S. si riserva
sulla problematica di che trattasi ulteriori valutazioni ed iniziative che si
riterranno opportune per sensibilizzare l’opinione pubblica e  gli Organismi di Garanzia nelle pari
opportunità al fine di rappresentare questa situazione, nonché per
rappresentare direttamente al sig. Ministro quanto sopra evidenziato.

Contestualmente
si chiede l’avvio del confronto per il rinnovo dell’ACN di settore, stante il
pre accordo sottoscritto all’ARAN il 30 novembre 2016 e l’imminente avvio dei
confronti sul rinnovo dei CCNL del settore pubblico.

Ritenendo
le problematiche esposte di primaria importanza per i lavoratori interessati,
la scrivente O.S. valuterà inoltre, di concerto con le altre OO.SS.,
l’attivazione di iniziative di mobilitazione, a partire dalla proclamazione
dello stato di agitazione dei lavoratori SASN, nel caso di perdurante mancato
riscontro alle richieste inoltrate.

 

Nel
restare in attesa di formale riscontro si porgono distinti saluti

 

      

FP CGIL 
Nazionale

         
Claudio Meloni                                   

Puglia – Note mensa di servizio e art. 28

20.02.2017 – Pubblichiamo le note prodotte dal Coordinamento Regionale della Puglia su mensa di servizio e art. 28

 

 

Sanità: Report Fp Cgil, sistema al tracollo, -50 mila lavoratori da 2009

Età media oltre 50 anni, urgente risorse e sblocco turn over

Roma,
21 gennaio – Una sanità che si “impoverisce”, non solo nelle risorse
economiche ma anche in quelle umane, e che “rischia seriamente il
tracollo”, in termini di tenuta dei servizi ai cittadini e di garanzie
per i lavoratori. La Fp Cgil Nazionale ha analizzato i dati del Conto
annuale dello Stato in un focus specifico sul segmento sanità tra
risorse e servizi e, da una rielaborazione dei dati della Ragioneria
generale dello Stato, emerge “una vera e propria emorragia di personale,
quasi 50 mila lavoratori in meno dal 2009 a oggi”.

Il report
della Funzione Pubblica Cgil sullo stato del servizio sanitario e sui
servizi offerti ai cittadini analizza in dettaglio la variazione
dell’occupazione, in parallelo con il blocco del turn over, dalla quale
si evince come negli anni che vanno dal 2009 (dato preso come
riferimento perché ultimo rinnovo contrattuale) al 2015 si siano persi
40.364 lavoratori, passando da un totale di impiegati nel servizio
sanitario nazionale nel 2009 pari a 693.716 a 653.352 nel 2015. Si
tratta, nello specifico, di circa 8.000 medici, quasi 10.300 infermieri e
2.200 Operatori di assistenza (Oss, Ota e Ausiliari) e all’incirca
20.000 lavoratori tecnici, riabilitativi, della prevenzione e
amministrativi, su un totale di quasi 40.000 lavoratori in meno. Di
questi, rileva la Fp Cgil, oltre 10.000 nel solo 2015, dato che
proiettato sul 2016 porta la ‘emorragia’ di posti di lavoro a 50 mila
lavoratori in meno dal 2009.

Ma non solo: a causa del blocco del
turn over è esplosa l’età media nel sistema sanitario, ben oltre quella
registrata nell’intera Pa. Si sfonda infatti quota 50,1 anni e le
proiezioni del conto annuale la collocano a 54,3 nel 2020. Proprio in
ragione di questi dati, ovvero “blocco del turn over, emorragia
occupazionale e esplosione dell’età media”, aumenta il ricorso a forme
di lavoro precarie nel servizio sanitario nazionale. Dai dati
rielaborati dalla Fp Cgil emerge che cresce tra il 2014 e il 2015 la
quota di personale non stabile (tempi determinati e formazione lavoro,
interniali e co.co.co) di circa 3.500 unità per complessivi 43.763
lavoratori. Cala invece il ricorso a consulenze ma allo stesso tempo
aumenta la spesa complessiva che arriva a 230 milioni di euro.  In
questo quadro si inserisce lo stato dei servizi ai cittadini e del
finanziamento al servizio sanitario nazionale, giudicato “insufficiente e
costantemente ridotto” e il bisogno dello sblocco del turn over.

Risorse e nuovi Lea
– Se l’approvazione dei nuovi Lea, “auspicata da lungo tempo”, è per la
Fp Cgil “un passo avanti per avere prestazioni in linea con i bisogni
dei cittadini, è necessario però rivedere le attuali organizzazioni del
lavoro, in estrema sofferenza in molti territori, e fissare adeguati
standard minimi di personale in maniera omogenea e uniforme su tutto il
territorio nazionale, sui quali programmare coerentemente le assunzioni
di personale, a prescindere dalle inevitabili specificità territoriali”.

Per il sindacato “non è più possibile aspettare oltre per
scongiurare l’eventualità che l’aumento delle prestazioni da garantire
ai cittadini, con l’attuale scarsità di risorse complessive, arrivi a
creare una effettiva selezione delle prestazioni, con il rischio
concreto di non poterle garantire e non solo nell’immediato. Proviamo,
per esempio, a pensare al trattamento delle ludopatie, introdotto dal
nuovo DPCM: siamo sicuri che nei servizi ci sia un numero adeguato di
personale formato? O è necessario pensare sin da subito ad assumere ed a
programmare interventi formativi mirati?”.

Secondo la categoria
dei servizi pubblici della Cgil è urgente superare il blocco del turn
over, “anche nelle regioni soggette a piano di rientro, per garantire
servizi ai cittadini e assicurare il funzionamento dei nuovi Lea. Così
come non è più rinviabile una riorganizzazione complessiva che guardi
all’uniformità nazionale delle prestazioni per recuperare la marcata
frantumazione del Servizio sanitario nazionale che ha prodotto enormi
differenze fra sistemi regionali/territoriali, per costruire l’effettiva
garanzia dei Lea, vecchi e nuovi. Affinché tutte le nuove attività
previste, o anche solo la parziale modifica di quelle già in essere,
possano essere svolte con capacità e competenza, bisogna investire con
l’attuazione di un adeguato piano di formazione rivolto a tutto il
personale del Servizio Sanitario Nazionale”.

Infine, per la Fp
Cgil “bisogna arrivare al più presto alla definizione dei corrispondenti
livelli essenziali per l’assistenza sociale e sociosanitaria, per
concretizzare quell’integrazione dei servizi di welfare alla persona
prevista da quasi vent’anni e mai attuata, rendendo finalmente esigibile
e uniforme quel diritto alla salute che è costituzionalmente
garantito”. Per tutti questi motivi la Funzione Pubblica Cgil chiede che
“il Comitato Lea si confronti, in modo permanente, con le
rappresentanze sindacali dei lavoratori, evitando così di parlare di
cose astratte”.

Emilia Romagna – Buoni pasto elettronici

 
 

20.02.2017 – Pubblichiamo la nota inviata alla Direzione Regionale Emilia Romagna e al Comando di Reggio Emilia che riguarda un argomento contrattuale importante, che dovrebbe tutelare tutte le lavoratrici e i lavoratori e che l’Amministrazione a nostro giudizio continua ad affrontare in maniera del tutto sbagliata, quello della mensa di servizio.

 

 
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