Gli agenti della polizia penitenziaria, arrivando in tempo, in mattinata sono riusciti a salvare la vita a un giovanissimo detenuto del Pratello, un 19enne straniero, deciso a togliersi la vita. Il ragazzo, in cella da solo, ha cercato di impiccarsi. Ora è in ospedale per controlli e accertamenti: è cosciente, parla, risponde alle sollecitazioni. Probabilmente verrà ricoverato, per precauzione.
Maurizio Serra, sindacalista del comparto ministeri della Cgil, spende parole di elogio per i colleghi: “Una vita è stata salvata. Il personale di polizia penitenziaria ha dimostrato di essere pronto ed efficiente”.
Coordinamenti Nazionali
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Roma, 28 gennaio 2013
Al Direttore Generale della Direzione Generale
per le politiche del personale, l’innovazione,
il bilancio e la logistica
Dott.ssa Concetta Ferrari
A tutto il personale del Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali
Oggetto:.Richiesta incontro urgente
Alla luce della pubblicazione dei DPCM del Dipartimento della Funzione Pubblica, previsti dal decreto 95/2012, relativi all’individuazione delle nuove piante organiche a seguito dei tagli e delle compensazioni e in previsone della prossima riorganizzazione del Ministero, prevista dalla “spending review”, queste Organizzazioni Sindacali chiedono un incontro urgente con l’Amministrazione.
FP–CGIL UIL–PA FLP
Giuseppe Palumbo Angelo Vignocchi Angelo Piccoli
COMUNICATO
E’ passato molto tempo da quando abbiamo inoltrato al Capo di gabinetto e al Ministro Catania una nota con alcune osservazioni circa il personale in servizio presso gli uffici di diretta collaborazione. Una richiesta giustificata dal fatto che al personale di ruolo in servizio presso gli uffici di diretta collaborazione non spetta il pagamento del Fondo Unico ma la sola indennità di diretta collaborazione la quale, invece, viene spesso destinata, a nostro avviso ingiustamente, ad altro personale.
Abbiamo aspettato pazientemente una risposta dal Capo di gabinetto (al quale il Ministro ha delegato le relazioni sindacali) perché eravamo a conoscenza che gli uffici preposti stavano assemblando per il Capo di gabinetto tutte le informazioni necessarie per predisporre la risposta.
Ma la scorsa settimana, preso ormai atto dell’assenza di risposta abbiamo chiesto un confronto diretto con il Ministro che stavolta, inaspettatamente, ha acconsentito ed ha fissato l’incontro per il 9 gennaio, chiaramente alla presenza del Capo di Gabinetto.
Abbiamo affrontato il tema all’ordine del giorno e, di seguito, abbiamo sentito la necessità di affrontare, brevissimamente, un confronto su altri temi a nostro avviso inderogabili, come leggerete di seguito.
Sul personale degli uffici di diretta collaborazione…
E’ necessario premettere che dopo la nostra nota di osservazioni sull’applicazione del DPR 303/01 l’unica azione intrapresa dal Capo di Gabinetto aveva paradossalmente riguardato solo il trasferimento di 16 colleghi non inseriti nel Decreto di gabinetto, messi a disposizione del Direttore generale del personale, senza alcun preavviso formale né ai responsabili degli uffici né agli interessati e, soprattutto, senza alcuna preventiva valutazione degli effetti che tali trasferimenti avrebbero provocato alla funzionalità dei servizi.
Il Direttore del personale, a sua volta, ha posto tale personale in carico alla propria segreteria disponendo che essi dovessero però continuare a prestare servizio presso gli uffici di provenienza, cioè presso gli stessi uffici di gabinetto. Egli ha avuto, evidentemente più riguardo per la funzionalità degli uffici adottando però una decisione discutibile, all’insegna del “tutto cambi affinché nulla cambi”, evidentemente.
Questo personale si trova quindi trattato come fosse indesiderato, lasciato al proprio destino e senza più nessuna certezza sia per quanto riguarda la Valutazione della performance che lo straordinario da prestare. Chi valuta? Chi autorizza?
Nel corso dell’incontro abbiamo ribadito che:
1) il personale ministeriale assegnato agli uffici di che trattasi ha priorità a percepire la prevista indennità sul personale comandato o sui consulenti, che possono essere chiamati a prestare servizio in altra amministrazione solo ove si rilevasse la carenza di determinate professionalità.
2) l’ordine di servizio n. 42 del 29 novembre 2012, prot. 4386 del 3.12.2012 del Direttore del personale, con il quale il personale è stato riassegnato alla direzione generale degli affari generali, delle risorse umane e per i rapporti con le regioni e gli enti territoriali è privo di logicità amministrativa ed irrazionale per quanto riguarda l’attribuzione delle partite stipendiali ed i relativi costi che, in ogni caso, continuerebbero a gravare sui capitoli del CDR del Gabinetto del Ministro. In questo ambito dovrebbero essere meglio chiariti i controlli svolti dalla ragioneria ed il ruolo dell’ufficio centrale di bilancio del Mipaaf.
3) in realtà non vi è stata alcuna valutazione circa il supposto esubero di personale.
Il Ministro, preso atto delle azioni intraprese dal Capo di Gabinetto e del fatto che nessuna valutazione è stata effettuata sulle differenti tipologie di personale destinatarie delle somme previste dal decreto di gabinetto, conviene sulla necessità di rivedere sia nell’organizzazione che nel numero il personale in carico agli uffici di diretta collaborazione ma, considerata la complessità della razionalizzazione e riorganizzazione degli uffici coinvolti, ha ritenuto che il problema potrà trovare soluzione solo con la prossima legislatura.
Una scelta ed una assunzione di responsabilità da parte del Ministro di cui possiamo comprendere le ragioni (il decreto di gabinetto è stato firmato solo pochi giorni fa), ma che avrebbe meritato maggiore attenzione e soluzione in tempi rapidi.
Noi crediamo fermamente nel ruolo di mediazione del sindacato e, quindi, conveniamo sulla richiesta di non procedere ulteriormente se il segnale importante che oggi intendiamo inviare sarà colto dalla dirigenza di vertice della nostra amministrazione che dovrà aver cura di “contenere” le richieste del prossimo ministro e rivedere il ruolo delle differenti professionalità operanti negli uffici di gabinetto.
… ed inoltre, parlando degli scandali che hanno coinvolto il Mipaaf …
Prima di concludere l’incontro abbiamo colto l’occasione per rappresentare al Ministro il nostro profondo disappunto per non aver esplicitato quali adempimenti verranno messi in atto per evitare in futuro il ripetersi di episodi quali quelli che hanno coinvolto il Mipaaf, a tutela dell’Amministrazione pubblica e chi ogni giorno vi opera diligentemente ed onestamente.
… per arrivare alla riorganizzazione, ai tagli all’organico e all’annosa questione del personale precario.
Anche questa volta la riorganizzazione si sta attuando solo per l’esigenza di tagliare i costi ma senza alcuna garanzia sulla funzionalità. In più occasioni abbiamo dichiarato che è preferibile il taglio di alcuni uffici centrali dell’ICQRF (e quindi le duplicazioni di funzioni) piuttosto che ulteriori declassamenti o chiusure di uffici periferici. A chi fa notare che tale scelta renderebbe inutile il Dipartimento dell’ICQRF diciamo sinteticamente che l’ICQRF versa già in condizioni disastrate, svilito da incessanti quanto palesi dissidi tra i dirigenti di vertice: se di risparmio si deve parlare si cominci allora con le riduzioni di posti di dirigenza generale.
Conseguentemente, abbiamo ritenuto importante affrontare un tema sempre lasciato in secondo piano, chiedendo al Ministro per quale ragione, al momento dell’applicazione dei tagli del 10% alla dotazione organica previsti dal D.L. 95/12 non si sia pensato di chiedere una deroga specificando l’entità di personale precario massivamente impiegato nell’amministrazione centrale, ICQRF compreso: oggi, dopo che i tagli sono stati effettuati, non è più nemmeno possibile ipotizzare né stabilizzazioni né concorsi pubblici.
Il ministro, al riguardo, ritiene sia un’utopia pensare che tale deroga potesse essere accolta. Noi, dal canto nostro, pensiamo invece che avremmo fatto meglio a porre sul tavolo una questione reale, dichiarando finalmente la realtà operativa del Mipaaf e l’enorme numero di personale precario utilizzato per compiti ordinari, più o meno pari al numero di posti tagliati alla dotazione organica.
Il sindacato, purtroppo o per fortuna, non si misura solo per dimensione ma per grandezza delle idee che rappresentino degnamente gli interessi di chi lavora.
Roma 23 gennaio 2013
p. la FP Cgil Mipaaf
Savino Cicoria
Roma, 25 Gennaio 2013
Al Ministro delle politiche agricole e forestali
On. Mario Catania
Al Capo del Corpo Forestale dello Stato
Ing. Cesare Patrone
Al Vice Capo del Corpo Forestale dello Stato
Ing. Fausto Martinelli
All’Ufficio Relazioni Sindacali
Dr. Luciano Marletta
R o m a
Egregio Ministro,
nel confermare la diretta responsabilità politica della Scrivente Segreteria Nazionale sui temi che appartengono alle relazioni sindacali e contrattuali per il Corpo Forestale dello Stato, Le comunichiamo che dalla data odierna a rappresentare la Fp Cgil Nazionale per il Corpo Forestale dello Stato sono delegati i seguenti dirigenti sindacali:
– Francesca Casalucci, Coordinatrice Nazionale, in servizio presso la Scuola allievi sott.li, sede distaccata di Sabaudia;
– Corrado Bortoli, componente Esecutivo Nazionale, in servizio presso il Comando regionale C.F.S. di Torino;
– Niviano La Penna, componente Esecutivo Nazionale, in servizio presso il Comando regionale C.F.S. di Firenze;
– Donato Fontana, componente Esecutivo Nazionale, in servizio presso Ispettorato generale.
Le chiediamo di dare le disposizioni del caso affinché ogni comunicazione di natura sindacale, compresse le convocazioni dei tavoli di confronto e di contrattazione nazionale, vengano tempestivamente e contestualmente inoltrate a tutti i numeri di fax delle seguenti sedi:
– Fp Cgil Nazionale, via Leopoldo Serra n. 31 Roma – 06/58544371-339;
– Stanza Sindacale Fp Cgil Corpo Forestale dello Stato – 06/42020911;
Nel ringraziare anticipatamente per la collaborazione ricevuta, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.
Il Segretario Nazionale FP CGIL Il Responsabile Nazionale FP CGIL
Fabrizio Fratini Comparto Sicurezza
Francesco Quinti
28.01.2013 – In allegato Circolare su convocazione incontro del 30 gennai 2013
Si è conclusa positivamente, con la sottoscrizione di un Accordo sindacale, la difficilissima vertenza con Aimeri Ambiente s.r.l – la più grande azienda privata per numero di dipendenti del comparto dell’igiene ambientale-, iniziata lo scorso 4 ottobre 2012 con l’apertura della procedura di mobilità collettiva ai sensi degli artt. 4 e 24 della legge 223/91.
Nella riunione conclusiva del 23 gennaio, in cui è stato sottoscritto l’accordo presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è stata revocata definitivamente la procedura per i 219 licenziamenti. Un risultato che è frutto del forte impegno di tutti i lavoratori anche non coinvolti dalla procedura e di tutte le strutture Regionali e Territoriali che hanno saputo mobilitare anche le Amministrazioni locali e i cittadini in tutto il Paese.
La conclusione è sicuramente straordinaria anche perché, in una situazione di crisi generale, il Contratto Collettivo Nazionale si è mostrato lo strumento più idoneo per affrontare le criticità e, in questa circostanza, ci ha permesso di evitare non solo il “peggio” ma anche il ricorso agli ammortizzatori sociali. L’accordo, come detto, dando attuazione ad un pacchetto complessivo di misure di natura anche organizzativa è basato esclusivamente sull’applicazione attenta e puntuale di alcuni strumenti contrattuali tipo banca delle ore, maggiorazioni straordinarie e flessibilità oraria, comunque tutto dentro le deleghe del CCNL stesso.
Con questo Accordo si chiude una spinosa vertenza, emblematica per tutto il settore, che – però – ha mostrato la vitalità del contratto nazionale e la forza di un comparto che non è disposto ad abbassare la guardia sui propri essenziali diritti.
Il Sindacato ritiene che, all’aggravarsi della crisi economico/sociale, il funzionamento della contrattazione e della continuità negoziale resti comunque l’unica soluzione in grado di risolvere i problemi, riducendo al minimo i costi del conflitto e le ricadute negative non solo sui lavoratori e sulle aziende ma anche sui cittadini utenti dei servizi.
A tal proposito, per analizzare al meglio i contenuti dell’Accordo e per un predisporre un confronto con la stessa Aimeri Ambiente s.r.l., anche in considerazione della prossima ristrutturazione societaria e della non risolta crisi di liquidità, è convocato il Coordinamento Nazionale dei Quadri e dei Delegati di Aimeri Ambiente – a Bologna il prossimo 5 febbraio 2013 alle ore 10.00 – , presso la FIT CISL Regionale in via Milazzo 29 – sala Bondioli.
Roma lì, 28 gennaio 2013
26/01/2013 | La Repubblica |
ROMA I medici italiani non obiettori di coscienza, i (pochi) medici cioè che continuano a far applicare in Italia la legge 194, e dunque permettono alle donne di abortire, sono discriminati sia nella carriera che nella retribuzione. E la stessa legge 194, proprio a causa dell’altissimo numero di obiettori, non garantisce oggi alle donne il diritto di ricorrere all’aborto. È questo il contenuto di un ricorso presentato dalla Cgil al Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d’Europa, così come ieri ha anticipato l’agenziaAnsa.Un atto forte che accende i riflettori sulla drammatica situazione italiana, dove quasi il 90% dei ginecologi si dichiara obiettore, e in molti ospedali i reparti di interruzione volontariadi gravidanza sono in abbandono.Il testo del reclamo non è stato ancora ufficialmente comunicato al governo italiano, ma nel documento la Cgil dimostra come vi siano disparità di carriera e salariali tra medici obiettori e non, in favore dei primi. E secondo gli avvocati del sindacato, sarebbero stati violati gli articoli 1, 2, 3 e 26 della Carta sociale europea. Articoli che obbligano gli Stati a rispettare il diritto al lavoro, ed in particolare quello ad eque condizioni, alla sicurezza e all’igiene, e alla dignità sul posto di lavoro. Nel reclamo la Cgil si esprime anche sulla legge 194, evidenziandone le caratteristiche che violerebbero l’articolo 11 della Carta, che sancisce il diritto alla protezionedella salute. Le legge per come è formulata si sottolinea non assicura alle donne di avere accesso all’interruzione di gravidanza anche a causa dell’alto numero di obiettori. Questa parte del reclamo ricalca la tesi sostenuta dal ricorso presentato dall’International Planned Parenthood Federation al Comitato europeo per i diritti sociali del Consiglio d’Europa, dichiarato “ricevibile” il 7 novembre. «Sono lieta che in Europa si ponga il problema della corretta applicazione della 194», commenta Marilisa D’Amico, ordinario di diritto costituzionale che ha curato il reclamo. «La legge sull’aborto deve essere applicata bene e non svuotata di significato».(m.n.d.l.)
Roma, 25 gennaio 2013
Al Capo Dipartimento Vigili del Fuoco,
Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Dott. Francesco Paolo TRONCA
Al Dirigente dell’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Oggetto: D.P.C.M. 21 gennaio 2013 – Autorizzazione assunzioni.
Con il D.P.C.M. di cui all’oggetto, il Ministero per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione ha autorizzato l’assunzione di 136 unità Vigili del Fuoco.
A tale proposito questa O.S. aveva già rappresentato l’indebolimento delle dotazioni organiche, dovuto alle continue politiche restrittive del Governo, avanzando la proposta, conseguibile sostanzialmente a costo zero per l’Amministrazione, di procedere con lo scorrimento della graduatoria relativa alla stabilizzazione con parte delle risorse impegnate per i richiami del personale discontinuo, in modo da poter riservare agli idonei del concorso per 814 posti da Vigile del Fuoco le carenze derivanti dal turn over.
Anche in questa occasione la risposta del Governo appare assolutamente inadeguata ed insoddisfacente, soprattutto nei confronti delle legittime aspirazioni di chi, da tempo, attende un posto di lavoro.
Pertanto si invita l’Amministrazione ad intervenire nei confronti del M.E.F. e della Funzione Pubblica affinché venga autorizzato un numero di assunzioni adeguato e comprensivo anche delle risorse derivanti dal risparmio relativo alle cessazioni del 2012.
In attesa di un sollecito riscontro si porgono distinti saluti.
Coordinatore Nazionale FP CGIL VVF
Mario MOZZETTA
Attività addestrativa per anno 2013 sulla Banca dati Interforze. 37°,38°,39° e 40° Corso informativo per Funzionari/Ufficiali appartenenti alle Forze di Polizia.