Il giorno 9 ottobre l’Amministrazione ha convocato le OO.SS per la discussione sulla proposta di FUA 2011.
Nell’ultima riunione tenutasi durante l’estate avevamo richiesto alla Direzione del personale se fosse possibile utilizzare gli importi “congelati” per il personale RID dal 2008 (destinanti ad un accordo mai sottoscritto con l’Amministrazione) per l’allargamento delle graduatorie.
A fronte di tale richiesta, l’ufficio trattamento economico ha interpellato la Ragioneria che ha verbalmente negato la possibilità di una diversa utilizzazione di quei fondi, suscitando peraltro notevoli perplessità nella parte sindacale dovute alla difficoltà di impegnarli fino alla conclusione dei ricorsi ancora in itinere e soprattutto per gli istituti contrattuali cui dovrebbero essere destinati.
E’ paradossale che pareri vincolanti le scelte dell’amministrazione e limitativi per la carriera dei dipendenti vengano forniti VERBALMENTE!!!
La bozza, articolata in tre punti, così come predisposta dall’Amministrazione, presentava diversi elementi non condivisibili.
In particolare:
Indennità centralinisti non vedenti come CGIL avevamo chiesto uno stralcio e la predisposizione di uno specifico accordo che non legasse il pagamento dell’indennità, dovuta per legge, alle sorti ed ai tempi del FUA che è soggetto a contrattazione.
Si era inoltre evidenziata l’opportunità di rivalutare gli importi fermi da anni.
Nel documento è stato indicato l’importo presunto senza specifica indicazione del numero dei dipendenti e la possibilità di incrementare l’indennità, come già avevamo richiesto nella riunione di luglio.
Indennità per turnazioni e reperibilità Ancora una volta ci sono stati meramente notificati i turni senza la preventiva comunicazione, unificando servizi che ricoprono diverse priorità (es. Segreterie amm.ve e CED).
Abbiamo rilevato che non è nel fondo unico di amministrazione che devono essere inseriti i turni e le reperibilità delle sedi centrali, bensì in contrattazione di secondo livello e quindi oggetto di accordo con le RSU, eventualmente indicando nel FUA nazionale esclusivamente gli importi da destinare alla successiva contrattazione decentrata.
Nel merito abbiamo chiesto delucidazioni a quanto trasmessoci con le tabelle ed in particolare con la necessità di riconoscere dette indennità per alcune tipologie di servizi.
Nella discussione è emersa la necessità, che ormai è urgenza, di disciplinare all’interno di un accordo nazionale gli istituti dei turni e delle reperibilità che dovranno poi essere contrattati a livello territoriale.
Se le RSU non hanno titolo alla contrattazione, perché poi devono firmare il pagamento di prestazioni lavorative previste da un’organizzazione del lavoro che non sono chiamate a condividere?
Compensi per l’incentivazione della produttività il pagamento della restante parte di FUA viene ad essere legata al raggiungimento degli obiettivi delle unità organizzative e all’impegno individuale definito dalle presenze effettive.
L’impostazione così presentata da noi non può essere condivisa nel momento in cui non viene fatto riferimento alcuno al provvedimento di sospensione del sistema di valutazione e, soprattutto, al riconoscimento delle presenze effettive (timbrature) per definire l’impegno individuale.
Abbiamo chiesto di sostituire le presenze effettive con il criterio economico che regolava il pagamento del FUA.
Le richieste di rimodulazione della bozza presenta non sono state accolte dall’Amministrazione che si è mantenuta ferma sulle sue posizioni.
Al termine della riunione nessuna organizzazione sindacale si è dichiarata disponibile a firmare il testo proposto.
Roma, 12 ottobre 2012
FP CGIL
La Coordinatrice Nazionale
Alessandra Allegrucci
Roma, 12 ottobre 2012
Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Al Direttore Generale OAGIP
Dr. Mario Guarany
OGGETTO: Richiesta informazioni. Personale ex ETI e personale assunto in part-time ex legge 68/99
Egregio Direttore,
con la presente nota chiediamo notizia sullo stato dell’arte relativo alla ricostruzione del trattamento economico del personale ex ETI transitato in mobilità al MIBAC, con riferimento ai tempi previsti per la sua definizione ed alle voci considerate nel trattamento ad personam.
Chiediamo inoltre di conoscere le intenzioni di codesta Amministrazione in riferimento alla richiesta di trasformazione del rapporto di lavoro a full time avanzata dal personale assunto in part-time ai sensi della legge 68/99.
Si resta in attesa di formale riscontro alla presente nota inviata ai sensi dell’art.6 CCNL.
Claudio Meloni
Coordinatore Nazionale FP CGIL MIBAC
12.10.2012 – In allegato il documento scritto al Prefetto di Savona per la pessima situazione che si sta creando con il distaccamento in oggetto. A causa della riqualificazione delle aree una volta industriali dove sorge la sede.
12.10.2012 – In allegato comunicato su Comando di Brindisi
12.10 2012 – In allegato la convocazione del coordinamento regionale Piemonte per il giorno 26 Ottobre prossimo
12.10.2012 – In allegato comunicato del Coordinamento regionale Puglia su Progetto DRHOUSE- esercitazione a Patrasso- Esclusione del personale VvF
12.10.2012 – Convocazione coordinamento regionale
12.10.2012 – In allegato comunicato con il quale la Fp Cgil di Barletta – Andria – Trani esprime solidarietà ai vigili del fuoco coinvolti nell’incidente di ieri e denuncia, ancora una volta, la grave situazione del parco mezzi del distaccamento di Barletta.
12.10.2012 – in allegato informativa schema di regolamento 334 e decreto 334 posti
Comunicato stampa di Massimo Cozza, segretario nazionale Fp-Cgil Medici
Roma, 11 ottobre 2012
La sentenza della Corte Costituzionale depositata oggi, con la quale si
dichiara illegittimo il taglio del 5% della parte eccedente i 90mila
euro lordi degli stipendi dei dirigenti pubblici, va applicata anche
agli oltre 10mila medici che hanno visto decurtata la retribuzione già
dal 2011.
I medici pubblici, che da anni subiscono il blocco dei contratti e delle
retribuzioni come tutto il lavoro pubblico, hanno sempre fatto la loro
parte e comprendono la difficoltà affrontata dal Paese e dai cittadini,
ma non possono accettare sempre e solo scelte punitive. Adesso si
elimini subito la prosecuzione del taglio, annunciata nel Disegno di
Legge di stabilità fino al 2014, e si restituiscano le somme
indebitamente sottratte. Lo avevamo detto. Finalmente abbiamo avuto
ragione. Le trattenute non possono ricadere solo su chi lavora nei
servizi pubblici, mentre i liberi professionisti e i dirigenti privati,
in modo discriminatorio, ne sono esenti.
Sentenza 223/2012
………per questi motivi
LA CORTE COSTITUZIONALE
dichiara l’illegittimitàcostituzionale dell’articolo 9, comma 2, del d.l. n. 78 del 2010, nella parte in cui dispone che a decorrere dal 1° gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013 i trattamenti economici complessivi dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, previsti dai rispettivi ordinamenti, delle amministrazioni pubbliche, inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), ai sensi del comma 3, dell’art. 1, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Legge di contabilità e finanza pubblica), superiori a 90.000 euro lordi annui siano ridotti del 5% per la parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10% per la parte eccedente 150.000 euro;
Comunicato stampa di Nicola Preiti, Coord. Naz. Fp-Cgil Medici Medicina convenzionata
Roma, 11 ottobre 2012
Non era facile, eppure il Governo è riuscito nell’impresa di peggiorare la precedente stesura dell’Art.1 sulle cure primarie. Travolto da critiche ed emendamenti, tanto da essere stralciato dal Decreto, è stato riscritto persino peggio di prima: risorse zero, anzi in contemporanea si taglia ancora almeno 1 miliardo sul fondo sanitario; l’assistenza continua h 24 e 7 giorni su 7 rimane una chimera; si parla ancora di medici di guardia medica accanto al ruolo unico che non si capisce a chi si riferisca. Si propone poi di far fare l’assistenza primaria nelle RSA ai medici dipendenti, i medici di 118 non sono neanche presi in considerazione, e di ristrutturazione del compenso non c’è traccia.
Insomma le Regioni hanno le stesse possibilità normative ma con risorse ancora più ridotte. Quindi non c’è nessuna speranza che l’assetto assistenziale territoriale si possa così modificare. In più abbiamo una finta definizione dei tempi: 180 giorni per adeguare le norme della convenzione alle apparenti modifiche del decreto, e 90 giorni per poi fare gli accordi regionali.
E registriamo una “Prima” assoluta: il Ministro, scaduti i 180 giorni, adegua direttamente gli accordi nazionali.
Ma la nuova stesura accentua anche la spinta alla privatizzazione delle cure primarie che in molti abbiamo contestato: si mantiene la previsione di budget e strumentazione da assegnare direttamente a forme organizzative non definite. E si va oltre. Si aggiunge un inquietante punto F)bis che consente direttamente alle aziende la possibilità di stipulare accordi per l’erogazione di specifiche attività assistenziali, in particolare ai pazienti cronici.
Non si dice con chi e a che titolo. Non essendoci risorse aggiuntive, a chi vengono sottratte? Non è la gestione delle patologie croniche l’attività fondamentale dei medici di medicina generale?
Riteniamo questa previsione un incredibile colpo al servizio pubblico e ai medici che curano i pazienti cronici, un cedimento a quelle regioni, come la Lombardia con i suoi CREG, che vogliono privatizzare anche l’assistenza territoriale.