Comunicato

L’AMMINISTRAZIONE CONVOCA SULLA MOBILITA’
IL GIORNO PRIMA DELLO SCIOPERO…..

 
Da tempo chiediamo con forza all’Amministrazione della Giustizia ed al Ministro di riaprire le trattative sindacali, bruscamente interrotte lo scorso aprile, per discutere e concordare la mobilità dei lavoratori che a causa della riforma della geografia giudiziaria saranno sottoposti a mobilità forzata.
La convocazione è finalmente arrivata grazie alle nostre ripetute sollecitazioni ma, per una dubbia casualità, è fissata per il pomeriggio precedente allo sciopero della FPCGIL e UILPA dei servizi pubblici contro i provvedimenti sulla spending review nell’ambito dei quali si inquadrano anche i tagli lineari agli uffici giudiziari che porteranno solo ad un peggioramento del servizio.
Una ennesima prova che l’Amministrazione della giustizia ha in spregio le relazioni sindacali ed i diritti dei lavoratori come peraltro ha dimostrato negli ultimi anni.
Per quanto ci riguarda abbiamo cancellato i nostri impegni e ci saremo: ci saremo perché, a differenza dell’Amministrazione che sino ad oggi si è disinteressata dei lavoratori, abbiamo spirito di responsabilità e vogliamo dare al più presto garanzie ai lavoratori che si troveranno ad affrontare la mobilità forzata; abbiamo intenzione di chiedere tutte le forme possibili di flessibilità, mobilità e scambi da e per altre amministrazioni in modo da ridurre al massimo i danni al salario che questa  riforma sbagliata, che continueremo a combattere, comporterà per i lavoratori giudiziari.
Restano ferme e, con questo comportamento dell’Amministrazione, rafforzate le ragioni dello sciopero del prossimo 28 settembre contro la manovra del governo Monti che riduce i diritti dei cittadini e dei lavoratori e che nell’Amministrazione della giustizia avrà come conseguenza il ritiro dello stato dal territorio e la mobilità forzata dei lavoratori.

Facciamo vedere quanti siamo: in piazza con la FPCGIL e la UILPA il prossimo 28 settembre.
(corteo in partenza da Piazza Esedra ore 9.00 fino a Piazza SS. Apostoli)
Roma, 21 settembre 2012
 

 
 

DPE BAT – Orario di lavoro – Succede a Barletta

 

NEWS

Proposta CGIL 'assistenza continua h24 nel distretto socio sanitario'

La CGIL ha presentato oggi in conferenza stampa il documento con la proposta “assistenza continua h24 nel distretto socio sanitario”. Oltre alla Confederazione sono intervenuti SPI CGIL, FP CGIL e FP CGIL Medici.

Il Decreto Sanità, appena approvato dal Governo, svela un clamoroso bluff sulla assistenza sanitaria territoriale “h24”: nonostante il clamore mediatico non c’è nessuna innovazione Il Decreto si limita a ribadire norme già esistenti e, dove cambia, addirittura prefigura un “disimpegno” del servizio pubblico nelle cure primarie (con il “budget/appalto”).Di qui la decisione CGIL di presentare questa proposta.
 
Il documento è stato inviato al Ministro della Salute Balduzzi e al Presidente della Conferenza delle Regioni Errani, chiedendo loro uno specifico incontro.
E’ stato inviato anche alle Commissione Salute della Camera e Igiene Sanità del Senato con richiesta di audizione, visto l’avvio dell’iter parlamentare sul decreto in questione.

Lo sviluppo dell’assistenza socio sanitaria distrettuale “h 24” è decisivo per rispondere ai crescenti bisogni dei cittadini – connessi al quadro epidemiologico e demografico – che non devono trovare risposta solo in ospedale (e solo nella sanità). Ciò serve anche a controllare e a rendere più appropriata la spesa.

Oltre ad assegnare adeguati finanziamenti alla sanità, la riorganizzazione del territorio basata sull’h24 può contribuire al rilancio del Servizio Sanitario Nazionale.
Le norme esistenti permettono già l’organizzazione dell’assistenza distrettuale “h 24” anche per le cure primarie: lo dimostra l’esperienza di alcune regioni.

Ora vanno rese norme vincolanti. Si tratta di inserire alcune innovazioni e precisazioni (ove necessario anche in sede di conversione in legge del Decreto Legge 158/2012) in modo da rendere esigibile l’assistenza distrettuale h24.

Il documento può diventare anche un’utile base per l’elaborazione di piattaforme e vertenze territoriali. Pubblichiamo in allegato il documento completo ed un abstract.
 
 

Relazione incontro sedi disagiate e mobilità specialisti.

 

In data 19 settembre alle ore 16 circa si è svolto un incontro ad un tavolo di contrattazione alla presenza del capo dipartimento pref. Tronca, il Capo del Corpo Ing Alfio Pini, le risorse umane Dott. Cincarilli, la formazione Dott. Agresta e la Dott. Preziosi dell’ufficio legislativo.

Al primo punto della discussione le sedi disagiate.

Il Capo del Corpo presenta un lavoro svolto per analizzare la situazione di tutti i distaccamenti sul territorio che sono interessati da un orario differenziato impostato su 24 ore consecutive di lavoro, intervallate da 72 di riposo.

Spiega con quali criteri tali decreti vengono rilasciati secondo le norme contrattuali e illustra che l’80% delle sedi a 24 ore non ha mai ricevuto un decreto istitutivo.

Propone quindi di riportare ad orario ordinario quasi tutti i distaccamenti con questa turnazione ad eccezione delle situazioni insulari.

La posizione della cgil: propone la collaborazione dei dirigenti territoriali nell’individuazione di quelle sedi che effettivamente rispettino i requisiti previsti dalle norme (distanza, percorribilità strade, presenza mezzi pubblici, etc.), l’individuazione a livello centrale dei criteri e dei parametri oggettivi che rispettino il dettato contrattuale e l’applicazione uniforme degli stessi, sul tutto il territorio, per ogni sedi che presenti le medesime caratteristiche di disagio per il personale e di ostacolo per il servizio.
 
Il Capo Dipartimento si è complimentato per il lavoro di analisi svolto dal Capo del Corpo e ha dichiarato l’intenzione di chiudere la contrattazione entro il termine prestabilito del 31 ottobre, dopo aver personalmente consultato i Comandanti Provinciali, sentite le rappresentanze sindacali ed emanato gli eventuali decreti istitutivi.
 
Senza nessuna richiesta delle organizzazioni il Capo Dipartimento ha espresso la sua intenzione di attivare l’osservatorio sulla sicurezza prima di lasciare la riunione.

Si passa quindi al secondo punto della riunione ovvero la mobilità specialisti.

Il prefetto Dott.ssa Carla Cincarilli spiega che sono pervenute circa 90 domande di trasferimento ( sommando le qualifiche di vigile permanente e capo squadra).

Le risorse umane hanno quindi presentato due progetti attraverso i quali raggiungere l’obbiettivo di trasferire il maggior numero di colleghi.

La prima delle due proposte avanzate sul tavolo prevede di accogliere circa il 60% delle domande, in base alle carenze definite sull’accordo relativo alle piante organiche del 2008, mentre l’altra è più restrittiva poichè tiene conto esclusivamente del criterio dell’anzianità. 


La Cgil ha chiesto con insistenza la presenza al tavolo della Direzione Centrale per la Formazione in modo da poter valutare, sulla base di una programmazione certa, la possibilità di effettuare corsi che consentano, in un tempo congruo, di dare speranza di mobilità a coloro che non sono interessati dagli spostamenti.
 
In caso contrario, la posizione è quella del trasferimento immediato per tutti gli specialisti.
 
La Cgil ritiene che la prima ipotesi è la migliore, anche se perfettibile, sulla base dell’utilizzo delle risorse disponibili al fine di procedere alla formazione di nuovo personale specialista.

Il Direttore Centrale per la Formazione illustra gli alti costi attinenti i corsi degli specialisti e l’intenzione di sfruttare la formazione interna al Corpo Nazionale per preparare i nuovi tlc e nautici, deferendo la formazione dei piloti all’esercito.

Per i smz è complicato in quanto i costi sono particolarmente elevati ed al momento vi è assenza di risorse.

Si passa al terzo punto: concorsi interni

Il Direttore Centrale per gli Affari Generali, illustra il raggiungimento della scadenza delle procedure concorsuali e comunica che la commissione esaminatrice dei titoli, unica per tutti i bandi di concorso, è già stata nominata.

Relativamente al numero dei partecipanti, l’Amministrazione ha distribuito una tabella, che alleghiamo alla presente relazione, in cui vi sono riportati i risultati delle presentazione delle 9365 domande complessive.
 
Tra una settimana dovremmo essere in grado di partire con il crono calendario.

La riunione si chiude alle 19.15, fissando il prossimo appuntamento per giovedì 27 settembre p.v..
 

 
 

Per il  Coordinamento Nazionale FP CGIL VVF
Gianni NIGRO – Roberto MUCELLI


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

DOTAZIONI ORGANICHE

                            

Così ci siamo di nuovo: per effetto delle decisioni di un Governo che, come il precedente, non fa nemmeno finta di ascoltare alcuno, si prosegue sulla consolidata linea dei tagli lineari sul pubblico impiego…
 

 

 

Corso di formazione – supervisione – assistenti sociali UEPE di Genova, Savona, Imperia

                                                            Roma, 20 settembre 2012
 

Al Vice Capo Vicario DAP
Dssa S. Matone
 
Al Vice Capo DAP
Dott. L.Pagano
 
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. R.Turrini Vita
 
e, p.c.
Al Provveditore A.P.
Regione Liguria
Dott. G.Salomone
 
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte
 
Alla Segreterie Provinciale FpCgil
GENOVA

 

Oggetto: corso di formazione – supervisione – assistenti sociali UEPE di Genova, Savona, Imperia.
 

Vogliamo porre all’attenzione di codesta amministrazione una problematica che pensavamo fosse stata risolta visto quanto disposto dalle circolari della Direzione Generale del personale n.0220208 del 12/07/2007 e n.0317905 del 17/10/2007  riguardante il tempo di viaggio e orario di lavoro,  le cui disposizioni, determinate anche da un accordo tra le parti a seguito dell’annullamento dell’indennità di trasferta per i lavoratori del pubblico impiego, ci risultano tutt’oggi vigenti benché  spesso eluse .
La FpCgil di Genova con nota n.1268 del 20 aprile 2012 ha contestato al Provveditore regionale della Liguria la mancata applicazione del dispositivo contenuto nelle citate circolari negando  agli assistenti sociali in servizio presso la sede EPE di Imperia il riconoscimento, quale orario di servizio, del tempo di viaggio necessario agli stessi per raggiungere periodicamente la città di Genova dove si sta svolgendo  un corso di formazione attinente la loro specificità professionale ed istituzionale, organizzato dalla stessa amministrazione  penitenziaria con obbligatorietà di frequenza.
Alla nota e alle reiterate richieste di confronto per dirimere la questione che rischia di comportare danni al personale,  ad oggi non vi è stato alcun riscontro da parte del Provveditore  che evidenzia in tal modo una ostinata indisponibilità al confronto  dialettico e alle normali relazioni sindacali . 
In attesa di un intervento urgente da parte dei vertici di codesta amministrazione , porgiamo cordiali saluti.
 
                                          La Coordinatrice Nazionale DAP
                                                    Lina   Lamonica 
 

 

 

Mobilità interna del personale C.M., avvio procedure interpelli- richiesta di incontro

  
                                                             Roma, 20 settembre 2012
  

Al Vice Capo Vicario DAP
Dssa S. Matone
 
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. R.Turrini Vita
 
e, p.c.
 
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dssa P. Conte
 

 

Oggetto: Mobilità interna del personale C.M., avvio procedure interpelli- richiesta di incontro
 

Facendo seguito alla nota della Direzione Generale del personale e della formazione  n. 0325490 del 13/09/2012  relativa alla  comunicazione dell’avvio delle procedure di interpello vari profili  anno 2012, evidenziamo, nell’ottica  e nel rispetto della trasparenza delle procedure, dell’accordo in materia di mobilità interna del personale e delle  normali relazioni sindacali , la necessità di un incontro  propedeutico all’avvio degli interpelli di cui sopra  finalizzato all’acquisizione  complessiva  e generale  del progetto di mobilità  interna del personale a seguito di interpello, che codesta Direzione Generale ha intenzione di avviare .
Nell’auspicio di un sollecito riscontro , porgiamo cordiali saluti.
 
                                                    La Coordinatrice Nazionale DAP
                                                                Lina   Lamonica 
 

 

 

FRIULI VENEZIA GIULIA: ATTACCO AL MIBAC?

  

Stiamo seguendo, con preoccupazione, le vicende friulane che vedono coinvolti, ormai da molti mesi, i vertici del nostro Ministero che operano nella Regione.
La questione è complessa e riguarda certamente alcune sedimentate inefficienze che hanno caratterizzato negli ultimi anni la politica organizzativa del Mibac, ad esempio i tagli al bilancio che hanno ridotto al minimo le spese di manutenzione, riducendo alcuni siti di assoluta pregevolezza, come ad esempio il castello di Miramare ed il parco annesso, in uno stato di inaccettabile degrado. O i tagli al personale che hanno prodotto carenze strutturali di professionalità in tutti i settori operativi del Ministero, con conseguenze drammatiche sulla gestione dei servizi.
Tutte problematiche che noi peraltro da anni stiamo denunciando e per le quali non vi sono risposte se non nei termini di ulteriori tagli al costo del lavoro ed al bilancio, come quelli contenuti nell’ultimo decreto sulla spending review. Inefficienze strutturali che hanno fornito argomenti per una campagna mediatica finalizzata a sostenere la richiesta di regionalizzazione delle funzioni di tutela dei beni culturali, campagna mediatica che ormai da mesi impazza sulla stampa locale con tanto di attacchi ai dirigenti del MIBAC. Ad esempio la decisione della nuova Soprintendente ai beni architettonici di regolamentare l’afflusso del pubblico ha letteralmente scatenato reazioni furiose da parte degli ordini degli architetti e degli ingegneri, interrogazioni al Consiglio Regionale, addirittura interrogazioni parlamentari (un’interrogazione non si nega a nessuno) e naturalmente la richiesta avanzata in modo bipartisan di regionalizzare le funzioni sinora gestite dallo stato. Oltre che la richiesta di affidare ad una fondazione la gestione del Castello di Miramare. Si sa, anche le fondazioni adesso sono ritornate di moda e la “grande Brera” si offre come utile apripista.
Quindi una operazione politica chiaramente strumentale: si affonda la piaga nelle nostre inefficienze, o presunte tali, per creare un clima utile al raggiungimento dell’obiettivo, che è quello di sottrarre alla gestione diretta dello Stato la tutela sui beni culturali o sul paesaggio. Sponsorizzata e voluta da alcuni politici locali, tra cui l’ex Direttore Amministrativo della Soprintendenza ai Beni Architettonici assurto agli onori della politica regionale o parlamentari dei diversi schieramenti politici oggi rappresentati al Parlamento. Portata avanti da una Regione che, come hanno giustamente ricordato le associazioni ambientaliste, in primis il WWF, è priva di un Piano Paesistico e non aggiorna il Piano Urbanistico dal 1978. E che è di conseguenza inadempeinte rispetto ai propri obblighi primari in materia di tutela del paesaggio.
 

Molte cose ci colpiscono in questa vicenda:
 
–  in primis l’assoluto silenzio del MIBAC e del suo Ministro, che non hanno speso una virgola per difendere il proprio operato ed il ruolo dello Stato sul territorio. Davvero si vuole continuare in questa sorta di esercizio masochistico offrendo questa immagine di struttura disarticolata, debole e preda di interessi particolari e localistici? Il Ministero avrebbe il dovere di assumere una posizione precisa rispetto alle numerose prese di posizione che lo vorrebbero rinunciatario, per manifesta incapacità, al ruolo che gli assegna la Costituzione. E, sempre nel merito, può essere considerata valida la motivazione che si basa sulla regolamentazione degli accessi al pubblico per valutare il grado di efficienza di un servizio? Perchè il Mibac non monitora, ad esempio, l’operato dei propri dirigenti rispetto alla mole di smaltimento delle pratiche relative ai vincoli ed alla tutela architettonica e del paesaggio? O alla capacità di spesa delle risorse stanziate per la manutenzione dei siti? Perchè indebolisce, invece di rafforzarle, le proprie strutture territoriali?

–  L’altra questione riguarda il degrado della politica. A noi sembra veramente ridicola l’interrogazione dei parlamentari del PD sugli orari di apertura di una Soprintendenza. Ci sembra ridicola in sé, a maggior ragione in un periodo come questo, in questa crisi micidiale. E ci aspetteremmo, dai parlamentari del centro sinistra ben altre interrogazioni sulla condizione dei lavoratori, sul degrado dei servizi pubblici, sull’utilità delle riforme sociali approvate pure da questo Governo e da questa strana maggioranza di emergenza. Invece assistiamo a balletti e pantomine intorno ad una funzione fondamentale, quella della tutela sui nostri beni culturali, con finalità a dir poco discutibili e legate ad interessi dal chiaro sapore elettoralistico.

–  Infine, la condizione dei lavoratori. A noi interessa in via preliminare e non vorremmo che i lavoratori del MIBAC del Friuli divenissero merce di scambio in questa sorta di assalto alle competenze statali. Vogliamo ricordare che l’istituzione di una fondazione può comportare l’esclusione dei lavoratori pubblici, come nel caso della “grande Brera” di cui abbiamo scritto in un recente comunicato. O la modifica del proprio rapporto di lavoro, da pubblico a privato, nel caso del trasferimento del personale alla fondazione. Ed in questo caso, come pure nel caso della regionalizzazione delle competenze, non esistono più condizioni di garanzia per i lavoratori, perchè cassati dalle varie riforme di brunettiana memoria. Quindi non vi è più l’obbligo, per chi assume competenze di altri enti, di aquisirne il personale ed in questo momento i tagli agli organici sono generalizzati in tutti gli enti e non vi sono condizioni di garanzia rispetto ai processi di mobilità.

Tutti questi aspetti ci inducono ad esprimere netta contrarietà ad ogni ipotesi di mutamento degli assetti istituzionali nella gestione della tutela dei beni culturali in Friuli come nelle altre regioni, e pensiamo che il MIBAC debba assumere una posizione chiara e netta al riguardo, stroncando alcune velleità sul nascere.
E certamente non rinunceremo al ruolo di tutela degli interessi dei nostri lavoratori, quando questi, come in questo caso, vengano palesemente messi in discussione.
La nostra profonda convinzione è che bisogna reagire con coraggio e determinazione contro il degrado dei servizi pubblici e contro coloro che, invece di affrontare le condizioni del degrado, ne approfittano per proporre operazioni che invece tendono ad affossare ogni possibilità di recupero della sua efficacia.
Una forte mobilitazione dei lavoratori, a partire dalla massicia e convinta partecipazione allo sciopero generale dei servizi pubblici del 28 settembre, diventa il viatico necessario per poter con forza rappresentare le loro istanze.
 
Roma, 19 settembre 2012
 
   

FP CGIL MIBAC                                                            UIL PA BAC
  C. Meloni                                                                    E. Feliciani
 

 

Circolare relativa alla possibilità di assunzione dei familiari delle vittime del dovere. Estensione al personale volontario.

20.09.2012 – In allegato Circolare relativa alla possibilità di assunzione dei  familiari delle vittime del dovere. Estensione al personale volontario.

Puglia – Comunicato sciopero del 28 settembre.

20.09.2012 –  Comunicato Coordinatore Regionale SCIOPERO PER TUTTA LA GIORNATA 28 SETTEMBRE 2012

Comunicato incontro prap Emilia Romagna

 

CAMPANIA INFELIX?

  
  
La vicenda delle nomine dei dirigenti in questo ministero ci appassiona particolarmente, non per una propensione al gossip, quanto piuttosto perché da queste scelte spesso si comprende pienamente quale è lo stile di governance del Ministro di turno. In questo caso il Ministro Ornaghi non pone in evidenza uno stile, diremmo che non ce l’ha proprio. Nel senso che tutte le scelte sono state operate in perfetta continuità con lo stile, che noi abbiamo più volte definito “spoil system all’italiana”, che ha finora caratterizzato il degrado della politica, proprio quello che ha comportato la scelta del “Governo dei Tecnici”. Ad esempio le scelte di “rinnovamento” della classe dirigenziale attuate di recente, con i criteri adottati per la destinazione dei dirigenti di fresca nomina, su cui è intervenuta, a quanto pare inutilmente, la stessa Corte dei Conti che addirittura ha adottato lo strumento deliberativo per il loro rigetto. Oppure la designazione dei nuovi componenti del Consiglio Superiore prorogato, di cui ha ampiamente disquisito la stampa rilevando la scarsa attinenza professionale dei loro curricola, estranei alle professionalità che normalmente vengono chiamate a svolgere tali delicate incombenze.
La vicenda delle nomine campane si inserisce  a pieno titolo in questo filone, non si comprende su quali basi valutative sono stati rinnovati contratti a dirigenti che finora non hanno certo brillato nella loro gestione. Ad esempio il caso della reggia di Caserta, che viene ampiamente descritto nel comunicato che ha inviato alla stampa nei giorni scorsi la Segreteria Regionale FP CGIL della Campania, e che peraltro è stato oggetto di numerose inchieste dei media che hanno evidenziato lo stato di inaccettabile degrado di uno dei siti architettonici più prestigiosi e belli che possediamo.
La Campania è una regione nella quale le scelte di governo del suo inestimabile patrimonio storico, architettonico, archeologico e paesaggistico hanno una valenza cruciale per le possibilità di ripresa di condizioni di sviluppo del suo tessuto economico e sociale. Basti pensare al caso Pompei, alla  dimensione quasi paradigmatica del degrado delle funzioni di tutela del nostro patrimonio che esso esprime in piena assonanza con il degrado del territorio circostante. O al caso dei Girolamini, con un direttore nominato sulla base di un curriculum che fa ridere i polli e che sottraeva sistematicamente il preziosissimo patrimonio di quella Biblioteca.
Ma tutto questo non  sembra minimamente intaccare le convinzioni che regnano al MIBAC: in epoca di valutazioni incontrollate sulla produttività individuale non sembra esistere uno strumento valido ed efficace della valutazione dei dirigenti. In questo caso il Direttore Regionale della Campania dovrebbe spiegare quali sono stati i meriti che hanno portato al rinnovo dei contratti di alcuni dirigenti, di sua specifica competenza, magari con la stessa solerzia con la quale ci ha motivato l’inesplicabile rimozione di un funzionario dalla direzione di un piccolo Archivio di Stato, un funzionario, non certo un dirigente.
Ma sappiamo che in questo ministero esistono quesiti che non avranno risposta, e siamo sufficientemente certi che anche in questo caso sarà così. Naturalmente questo non ci impedirà certo di proseguire con le nostre inziative di denuncia e mobilitazione, non rinunciamo alla nostra idea di un mondo migliore e non rinunciamo certo all’idea che la Campania con il suo bellissimo territorio si meriti ben altro che questo inaccettabile teatrino burocratico.
 
Roma, 19 settembre 2012

Claudio Meloni
FP CGIL MIBAC

 
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