Richiesta pubblicazione dati su trattamento economico personale Uffici di diretta collaborazione del Presidente della Corte (ex-art. 3, co. 44, L. 244/2007).
Il DL Sanità (n. 158) è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 13 settembre e da oggi è in vigore. Si pubblica il testo ufficiale ripreso da Quotidiano Sanità e la Relazione Illustrativa ripresa dal Sole24Ore Sanità.
(www.salute.gov.it) Integrare i dati disponibili dalle diverse fonti informative nel tentativo di definire un quadro di sintesi in relazione non solo all’ammontare complessivo del personale che opera nel mondo della sanità ma anche rispetto alle caratteristiche peculiari di tipo demografico e territoriale.
E’ questo l’obiettivo dello studio “Il personale del sistema sanitario italiano” (pdf, 5 Mb) realizzato dalla Direzione generale del Sistema informativo e statistico sanitario e dalla Direzione generale delle Professioni sanitarie e delle Risorse umane del SSN che fotografa al 21 dicembre 2010 il personale sanitario in base a: età anagrafica e genere, anzianità di servizio, tipo e rapporto di lavoro, aree funzionali, specializzazione medica, categoria e qualifica.
Sulla Medicina territoriale “h24” il bluff è clamoroso: il decreto non cambia le norme già esistenti (anzi prefigura un disimpegno del servizio pubblico) e il ministro Balduzzi annuncia una riforma del Ssn che non c’è’. Eppure è assolutamente necessaria. Perciò la Cgil presentera’ – il 20 settembre – una proposta per attuare davvero e senza trucchi l’assistenza territoriale sociosanitaria “h24”, rivolgendosi ai parlamentari per modificare il decreto.
p. la CGIL nazionale
Vera Lamonica (Segretaria confederale)
Roma, 13 settembre 2012
Al Capo Dipartimento Vigili del Fuoco,
Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Dott. Francesco Paolo TRONCA
Al Capo del CNVVF
Dott. Ing. Alfio PINI
Al Responsabile dell’Ufficio Garanzie e Diritti Sindacali
Dott. Giuseppe CERRONE
Oggetto: Problematiche personale SATI – Richiesta incontro.
Nella riunione tenutasi questa mattina, la scrivente O.S. ha espresso la propria preoccupazione per la situazione del personale SATI relativamente a diversi aspetti sia contrattuali che di organizzazione.
In particolare viene sottolineata una diffusa insoddisfazione circa l’interpretazione che viene data dai diversi Dirigenti riguardo la presenza a mensa del personale e l’erogazione dei buoni pasto laddove, per vari motivi, ai dipendenti viene corrisposto quale misura sostitutiva della mensa di servizio.
Si ritiene necessario, pertanto, un chiarimento da parte dell’Amministrazione centrale al fine di dare disposizioni che consentano una gestione univoca su tutto il territorio, in particolare circa la timbratura della presenza e sull’importo dei buoni pasto a seconda delle diverse modalità di orario di lavoro.
Inoltre si richiede che venga definitivamente chiarito se il personale che usufruisce del servizio mensa nella propria sede di servizio debba provvedere a timbrare l’uscita ed il rientro, nonché il diverso importo del buono pasto a seconda che si raggiungano o meno le nove ore di servizio.
Si sollecita, infine, la convocazione di una specifica riunione, già richiesta in occasione dell’incontro con il Sottosegretario Dott. Giovanni Ferrara lo scorso 03 maggio, per discutere sulla particolare condizione di discriminazione subita dal personale amministrativo del Corpo che, per specifiche problematiche relative all’inadeguata situazione contrattuale, si vede ogni giorno sempre più separato dal resto del Corpo.
In attesa di un sollecito riscontro, si porgono distinti saluti.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL VVF
Mario MOZZETTA
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Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell’articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148. (12G0177) (GU n. 213 del 12-9-2012 – Suppl. Ordinario n.185)
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Entrata in vigore del provvedimento: 13/09/2012
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Revisione delle circoscrizioni giudiziarie – Uffici dei giudici di pace, a norma dell’articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148. (12G0176) (GU n. 213 del 12-9-2012 – Suppl. Ordinario n.185)
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Entrata in vigore del provvedimento: 13/09/2012
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CNEL
Al Segretario generale
cons. Franco MASSI
p.c. al Personale del CNEL
Con il comunicato del 2 luglio u.s. questa Organizzazione contestava la scelta della delegazione di parte pubblica di proporre la sottoscrizione definitiva “a stralcio” di due articoli (relativi a produttività collettiva ed indennità CNEL) dell’ipotesi di accordo sottoscritta il 21 maggio u.s. (peraltro non certificata dal Collegio dei revisori) anziché convocare la delegazione sindacale per (almeno esperire un tentativo di) definire in un’unica sessione negoziale una nuova ipotesi di accordo sull’utilizzo del FUA 2011 nel suo complesso. Si sarebbe potuto chiudere il 2011 e iniziare il confronto sul futuro (anzi sul presente, visto che siamo già a settembre).
Nell’intento di addivenire ad un accordo complessivo sul 2011 e porre le basi per l’anno corrente, questa Organizzazione aveva anche predisposto una piattaforma in forma di articolato.
Si ricorda, fra le altre, la proposta di incrementare con una parte delle “risorse stabili” del fondo (da utilizzare, in prospettiva, secondo la loro “destinazione naturale”: i passaggi interni alle aree) la misura dell’indennità CNEL (risalente al 2006), respinta dalla delegazione di parte pubblica “in quanto non rientrava nel mandato ricevuto” con un vago impegno ad approfondire “termini e condizioni per un miglioramento nel 2012”.
Si sollecita pertanto la convocazione della delegazione sindacale per l’apertura del tavolo di contrattazione per la verifica delle risorse del FUA 2011 disponibili e disciplinarne l’utilizzo.
Il testo del 2 luglio comprendeva anche una (proposta di) dichiarazione di impegno delle delegazioni trattanti a dedicare apposite sessioni di esame ed approfondimento su:
1) prospettive e soluzioni per il personale precario in servizio presso il Segretariato generale.
Si sottolinea la necessità che i nostri quattro (superstiti) colleghi a tempo determinato siano messi nella condizione di disporre di un orizzonte temporale che permetta loro di fare progetti concreti e non solo di nutrire speranze.
Si auspica che questa Amministrazione raccolga l’invito a rendere partecipi le Organizzazioni Sindacali quanto meno sulle modalità con le quali l’Amministrazione intende affrontare la questione.
2) La possibilità di intraprendere politiche finalizzate allo sviluppo economico e professionale del personale non dirigente, alla luce della programmazione del fabbisogno di personale per il prossimo triennio.
Si chiede infine, ancora una volta, l’attivazione del confronto previsto dall’art. 70, comma 2 del vigente CCNL 1998-2001 (lavoro straordinario).
Si resta in attesa di riscontro ovvero di una sollecita convocazione.
Roma, 12 settembre 2012
FP CGIL CNEL
Andrea Impronta
Si è svolta lo scorso 10 settembre la riunione con Coni Servizi relativa agli argomenti in oggetto.
La possibilità di una mobilità dei lavoratori Coni Servizi, assunti prima della privatizzazione verso il settore pubblico, è stata inserita nella legge 135/2012, questa possibilità, ai sensi dell’art. 30 del 165/2001, varrà fino al 31 dicembre 2013, essa come ognuno può facilmente comprendere, si presenta come una eventualità piuttosto remota, stante le politiche delle pubbliche amministrazioni e la prossima definizione delle piante organiche da parte delle singole amministrazioni, che in alcuni casi porteranno addirittura alla dichiarazione di esubero.
Tuttavia, abbiamo svolto un ragionamento che a prescindere dalla situazione concreta, portasse alla definizione di un accordo. Secondo noi in primo luogo la possibilità della mobilità deve essere garantita a tutto il personale assunto prima del 2003 a prescindere dalla sua collocazione attuale, se cioè presti servizio presso Coni Servizi al centro o in periferia, oppure sia in aspettativa ai sensi dell’articolo 30 del CCNL. Per questo personale ovunque collocato la possibilità di accedere alla mobilità deve essere garantita anche se dovesse aderire alla procedura stabilita dall’accordo che abbiamo fatto per scongiurare i licenziamenti, lo scorso agosto. Se cioè un lavoratore inserito nelle liste di mobilità decide di passare in aspettativa alla federazione dove presta la sua opera, il 30 settembre ultimo giorno utile per farlo, egli deve poter fare la domanda di mobilità e la Coni servizi deve dare il nulla osta. Infine abbiamo proposto che il nulla osta sia automatico in caso di disponibilità all’assunzione da parte della pubblica amministrazione.
Abbiamo trovato da parte della società, una piena disponibilità alle nostre posizioni a parte l’ultimo punto, la società cioè assicura che darà a tutti il nulla osta ma non è disposta a metterlo in un accordo. Ci è sembrato che la nostra posizione, tesa a formalizzare una procedura che naturalmente è regolata dalla legge, non sia stata molto apprezzata dal tavolo e quindi non è stata accolta, resta da parte della società l’impegno ad agire per come ha dichiarato.
Relativamente alla situazione della Unione tiro a segno, federazione anomala in quanto ente pubblico,essa si presenta con qualche complessità che dal nostro punto di vista non rende possibile un accordo sulla base dell’art.30 del 165/2001 nel senso chiesto dalla società.
La società ha chiesto di scrivere che ai sensi della normativa che consente il passaggio da Coni servizi alla pubblica amministrazione i lavoratori, dipendenti di Coni servizi presso la UITS avrebbero dovuto fare domanda per il passaggio. Noi abbiamo sostenuto che sarebbe giusto e positivo si realizzasse il passaggio, previsto dalla norma ma che lo strumento proposto si prestasse, in questo momento, non nella fase di dichiarazione di esubero, a censure di varia natura.
Ci siamo però resi disponibili a fare un accordo che regolamenti anche per i lavoratori della federazione tiro a segno le condizioni già stabilite per tutti gli altri lavoratori ai sensi dell’articolo 30 del CCNL.
La società si è dichiarata anche in questo caso a garantire al personale della UITS il trattamento riservato agli altri lavoratori, ma ha richiesto con forza la stipula di un accordo contenente la previsione del passaggio alla federazione, anche allo scopo di liberare la strada al concorso che la UITS dovrebbe svolgere e che potrebbe essere utile per la stabilizzazione dei precari in servizio.
Rispetto le nostre posizioni si è riservata un approfondimento.
Roma, 12 settembre 2012
per FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone
Il comitato stopOPG, composto da un largo fronte di associazioni, tra cui la CGIL e la FP CGIL, continua la mobilitazione per chiudere definitivamente e senza trucchi gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e per fermare gli attacchi contro la legge Basaglia. La mobilitazione continua per restituire cittadinanza e diritti alle 1.500 persone ancora rinchiuse negli OPG e alle cittadine e ai cittadini che, con l’attuale legislazione, possono continuare a subire una “misura di sicurezza” e finire anch’essi internati. Gli attuali OPG dovrebbero chiudere entro marzo 2013: ma l’attenzione sembra solo concentrata sull’apertura delle strutture residenziali sanitarie “speciali”, molto simili agli ospedali psichiatrici (“mini OPG”). Rischiamo di ritrovarci con numerosi piccoli manicomi regionali !
Chiudere gli OPG significa fare buona assistenza nel territorio per la salute mentale, come dice la legge 180, e come è successo dove si è applicata. E’ questa dunque un’occasione concreta di contrattazione nel lavoro per la salute mentale e di contrattazione sociale sul welfare socio sanitario locale.
Le tappe della mobilitazione sono scandite a 6 mesi, a 3 mesi, e al termine ultimo per il superamento degli attuali OPG (che la legge 9/2012 fissa tra il 1 febbraio e il 31 marzo 2013):
Sabato 29 settembre 2012: “tra sei mesi chiudono gli Opg o riaprono i manicomi?” – Salute Mentale e Diritti” – Giornata di mobilitazione in tutte le regioni italiane
Martedì 18 dicembre 2012: “Chiudere e abolire l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario: salute mentale e giustizia” – se il folle è imputabile di reato …”: Convegno pubblico a Roma su malattia mentale, imputabilità, pericolosità sociale e misure di sicurezza, per sostenere la modifica degli articoli del codice penale e di procedura penale all’origine dell’istituto giuridico dell’OPG
Tra il 1 febbraio e il 31 marzo 2013: Oggi chiudono gli OPG o riaprono i manicomi? – Assemblea nazionale di stopOPG: a Roma giornata di lotta o di festa, o entrambe le cose: per un bilancio sul percorso di chiusura degli OPG e sulla campagna per la loro abolizione
Come stanno già facendo diverse CGIL e FP CGIL regionali e territoriali, sollecitiamo l’impegno nei comitati stopOPG regionali, a partire dalla preparazione della giornata del 29 settembre prossimo,
I materiali e le informazioni della mobilitazione si trovano su www.stopopg.it