Spending Review: con Maxiemendamento salvate le lobby a danno dei cittadini. Comunicato stampa Fp-Cgil, Uil-Fpl e Uil-Pa

 
“L’approvazione in Senato del Dl 95 e delle nuove misure inserite con il Maxiemendamento ci consegna un testo persino peggiore del precedente: resta il caos sul ‘riordino’ delle Province, dopo il passo indietro sulla ‘soppressione’, che avrebbe potuto vanificare l’efficacia del provvedimento; i finanziamenti aggiuntivi per gli enti locali, 800 milioni di euro assegnati una tantum, non compensano i pesanti tagli, che a regime peseranno per oltre 2 miliardi l’anno, dopo un decennio di forti riduzioni; sulla sanità, oltre alla solita tutela delle lobby, niente di nuovo a difesa dei servizi essenziali e nuove tasse per i cittadini che vivono in Regioni sottoposte a piani di rientro; nulla cambia per le amministrazioni centrali sul territorio, la cui destrutturazione mette in pericolo l’erogazione di servizi e funzioni essenziali come welfare, sicurezza, fisco e giustizia. Si continua con lo scientifico indebolimento dello spazio pubblico, fatto salvo per il passo indietro, peraltro obbligato, sulle municipalizzate, mentre pesa l’assoluta mancanza di norme coraggiose in tema di contenimento dei costi della politica”. Questo il primo commento di Rossana Dettori, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili, Segretari Generali di Fp-Cgil, Uil-Fpl e Uil-Pa, al voto di oggi al Senato.

“Le ragioni dello sciopero dei settori pubblici del 28 settembre restano immutate. Aumenta semmai la necessità – concludono i tre sindacalisti – di mettere in campo una grande mobilitazione che eviti questo disastro”.
 
Roma, 31 Luglio 2012

NEWS

Decretone sanità per i primi di settembre. Anticipazioni sul Sole 24 Ore. Assicurazioni, intramoenia, cure primarie e altro.

 

NEWS

La libera professione intramoenia allargata è definitivamente prorogata al 31 dicembre 2012

Con l’approvazione del Decreto Legge al Senato diventa definitivamente legge la proroga dell’intramoenia allargata al 31 dicembre 2012

DAP: Promozione a ispettore superiore del ruolo femminile.

 

Spending Ministero Infrastrutture e Trasporti: Cosa ne pensiamo

    

Si chiude in questi giorni una parte del percorso di riforma che interessa il pubblico impiego con la discussione parlamentare del decreto spending, i cui effetti diretti, nel Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sono stati per il momento informalmente anticipati nelle ultime riunioni con l’Amministrazione.
Prima di avanzare alcune brevi considerazioni occorre ricordare che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti impiega 8.327 dipendenti sul territorio nazionale dove è presente capillarmente con gli uffici della Motorizzazione Civile, delle Capitanerie di Porto e Provveditorati alle Opere pubbliche.
Le strutture periferiche sono caratterizzate dall’offrire all’utenza servizi tecnici e trovano la loro ragion d’essere dal rappresentare lo Stato quale garante del bene sicurezza nel trasporto e nel settore infrastrutture.
Stante questa breve premessa riteniamo opportuno evidenziare che il D.L. 95/2012 interviene pesantemente nell’organizzazione e nella conseguente qualità dei servizi cui i cittadini hanno diritto.
La prevista riduzione delle piante organiche genera un taglio degli uffici dirigenziali, che a livello territoriale saranno accorpati (come?), dando vita a strutture complesse  più distanti dagli utenti e alle quali non sempre potrà essere preposto un dirigente.
Il personale contrattualizzato in parte sarà collocato in pensione, anche in uffici in evidente sotto organico, e parte verrà ad essere interessato dalla mobilità.
Rasseganti ormai a sentir parlare l’amministrazione non più di dipendenti ma di costi, ci piacerebbe comprendere la logica con la quale si sceglierà di penalizzare maggiormente un’area a scapito di un’altra.
I numeri non sono neutri, veicolano la scelta di prediligere talune attività.
La penalizzazione della seconda area dichiarerà in modo univoco e netto la determinazione di stringare al minimo l’intervento operativo dello Stato, significa rendere impossibile agli uffici periferici svolgere i compiti operativi, significa relegare lo Stato a mero controllore dei servizi forniti dal privato.
Questo modello di riammodernamento della P.A. dequalifica notevolmente il ruolo che lo Stato è chiamato a svolgere in periferia.
Non molto tempo fa (gennaio 2012) avevamo fatto presente al Ministro che vi erano molte funzioni istituzionali che erano state “dimenticate” in quanto non vi erano le risorse per farvi fronte.
Si chiedeva una maggiore attenzione da parte dell’organo politico alle attività  che devono essere garantite invece ora si creano le premesse per generare inefficienza e …. chissà, eventualmente privatizzare!
La particolarità dei tagli introdotti dall’articolo 2 del Decreto spending è aggravato dagli emendamenti proposti che, pare esentino dalle riduzioni delle piante organiche il Comando Generale delle Capitanerie di Porto.
Il Comando è funzionalmente incardinato all’interno del Ministero, alle dirette dipendenze del Ministro, ed è titolare di competenze di vigilanza e controllo a fronte di competenze di regolazione i cui titolari sono le Direzioni Generali presenti in periferia con il personale civile.
Il costo di detto personale militare grava sulla tab. 10 (MIT) così come parte della formazione, ecc., ma le progressioni di carriera sono ben lontane dal nostro contratto!!!
Perché risparmiamo solo come personale civile?
Per liberare le maggiori risorse umane necessarie all’espletamento dei compiti operativi tipici del personale militare (controllo coste, salvaguardia della vita in mare, …) sarebbe stato sufficiente aprire quel confronto Comando – Dipartimento che il nostro sindacato chiede da anni, definendo in modo puntuale l’attività di regolazione e l’attività operativa.
Un buon inizio sarebbe stato anche inserire le Capitanerie di porto tra gli Uffici periferici del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti: CHE DIMENTICANZA!!!!

Intanto che il decreto continua il suo iter, gli ex III livello attendono ancora il riconoscimento delle mansioni superiori che volgono da anni e che la stessa magistratura ha ribadito.

La situazione non è migliore per la restante parte del personale che, da più di due anni attende fiduciosa la conclusione delle progressioni economiche, ma intanto come cittadini contribuiscono al risanamento economico del paese.

L’intervento del Governo non ha dimenticato i Provveditorati che, con l’art. 3 comma 12 del d.l.95/2012 vedono modificato il rapporto funzionale con l’Agenzia del demanio che è ora maggiormente autonoma nella scelta del soggetto cui rivolgersi per la svolgimento di interventi manutentivi, stipulando accordi quadro con operatori specializzati.

Questa storia recente incide su una realtà già pesantemente penalizzata dalla nascita dell’Autorità dei Trasporti che sottrae competenze al nostro Ministero e dalla istituenda Agenzia delle Infrastrutture stradali.

Le critiche avanzate non sono screve dalla consapevolezza che all’interno del nostro Ministero esistono importanti ambiti lavorativi cui intervenire con azioni che garantiscano trasparenza e legalità.

Proprio la necessità  di garantire lo Stato di diritto ci ha portato a chiedere, da anni, in tutti i tavoli che qualsiasi riforma partisse dopo un’attenta organizzazione del lavoro, proporzionata al bacino d’utenza e che si sviluppasse con regole certe.

La diretta trasposizione delle normative comunitarie di settore all’interno del nostro ordinamento ci ha visto rincorrere standard europei molto lontani dal nostro, la formazione tecnica necessaria per offrire servizi qualificati alla collettività non è mai stata considerata una priorità, divenendo ora l’alibi di uno scadente servizio da privatizzare.
Le numerose richieste in merito a costi della struttura tecnica di missione, del Consiglio Superiore dei lavori pubblici restano senza risposta.
 
         Siamo contrari a tutto ciò e denunciamo una presenza politica latitante.
 
Con l’approvazione del decreto spending si riduce il confronto sindacale a mero esame, e si reintroduce il sistema di valutazione di brunettiana memoria, senza le tutele previste dall’accordo del 3 maggio.
 
Abbiamo chiesto:
Organizzazione del lavoro
Monitoraggio delle competenze
Politica di formazione tecnica (progettazione, ispezioni sia veicoli che pescato, qualità dei trasporti pubblici).
Ci hanno convocato per
Tavolo sulla valutazione (non oggetto di contrattazione).
 
Queste non sono relazioni sindacali e rappresentano le premesse di uno smantellamento dello stato sociale e la mancanza di volontà di riorganizzare seriamente un bene pubblico: l’amministrazione statale!
 
Roma, 3 agosto 2012
 
                                                                  La Coordinatrice Nazionale
                                          Alessandra Allegrucci
                   
 

 

 

 

CONSIDERAZIONI "A FREDDO" NEL CALDO MESE D' AGOSTO

  
Corte dei conti
Liquidazione salario accessorio 2011 pensando al fua 2012

 
 La pubblicazione di ieri sulla intranet della liquidazione del salario accessorio ci dà lo spunto per ritornare anche su alcuni aspetti dell’ informativa inviata alle OO.SS. dal Segretario Generale lo scorso 13/07 sugli “esiti attuazione accordo fondo unico amministrazione 2011”  e, nello stesso tempo, di fornire una sorta di “guida alla lettura” delle liquidazioni in argomento.
 In particolare, c’è stato un dato della suddetta informativa che c’ ha colpito più di altri e che, forse, in tutta franchezza, ci poteva essere risparmiato: la liquidazione media pro-capite di € 600.
 Il Segretariato Generale, com’è noto, sta a Roma e ciò ci faciliterebbe ancora di più il richiamo ai noti “Polli di Trilussa” (“…da li conti che si fanno secondo le statistiche d’ adesso risulta che te tocca un pollo all’ anno: e se nun entra ne le spese tue, t’ entra ne la statistica lo stesso perché c’è un antro che ne magna due..”);
tuttavia, fuor di metafora, preferiamo abbandonare la battuta perché i tempi che corriamo non sono per nulla allegri e, quindi, proviamo a disaggregare il “dato medio”.
 Innanzitutto, esso è stato calcolato su 1.968 unità su 2.480, quindi, ci sono state ben 512 unità (21%) che non sono state incluse nei progetti di produttività, premi individuali, posizioni organizzative, indennità di disagio e hanno percepito la sola e magrissima produttività collettiva.
 Se passiamo ad un’ ulteriore disaggregazione possiamo notare che la media pro-capite degli Uffici centrali è stata aldisopra di quella nazionale e, conseguentemente, quella degli Uffici Regionali è stata aldisotto:
nei primi, la media è stata  di € 656, 58, nei secondi di € 562,37, ossia 94 euro di differenza.
 Il dato degli Uffici centrali è quello che desta ancora più preoccupazione perché esso è anche il riflesso del fatto che la maggior parte dei colleghi esclusi sono proprio al Centro:
323 su 512 (il 63% delle unità escluse).
 Questo elemento, insieme al fatto che negli Uffici centrali c’è, paradossalmente, il maggior peso delle PP.OO. (soprattutto di quelle di alta professionalità) determina il fatto che nelle 829 unità liquidate degli Uffici centrali ci sono anche i maggiori squilibri perché in vari casi si raggiunge il tetto massimo di € 1.300 e, in altri, si hanno importi inferiori ai 100 euro.
 D’ altro canto, nelle sedi regionali l’ attivazione dei SS.AA.UU.RR. è servita soprattutto ad “esportare” il modello di liquidazione degli Uffici centrali e, così, ci sono diversi casi dove gli importi medi delle liquidazioni S.A.U.R. sono doppi rispetto a quelli delle liquidazioni toccate al personale dei tre Uffici istituzionali.
 E’ vero che la maggior parte dei compiti gravosi si concentra in alcuni Uffici invece che in altri e che il 2011 è stato l’ anno di “start up” delle nuove strutture previste dal regolamento d’ organizzazione, tuttavia la coincidenza di vari fattori ha sicuramente determinato una sotto-incentivazione delle attività istituzionali.

Se questa è la situazione determinatasi con le liquidazioni 2011 veniamo, ora, ai possibili
R I M E D I:
– Innanzitutto, ci auguriamo che a settembre si trovi il modo affinchè il budget sia un po’ più consistente per evitare le classiche “guerre tra poveri”;
– Soprattutto per gli Uffici centrali occorre più contrattazione (lo scorso anno è stata inesistente). – A tal proposito, auspichiamo che con la nuova RSU si possano trovare le dovute sinergie;
– Occorre o il divieto di cumulo delle indennità, o un tetto più basso di quello del 2011, o un tetto di tipo percentuale invece che in valori assoluti (ad es., i dislivelli nelle liquidazioni non possono superare il ….%). – Ciò, col chiaro intento di diminuire l’ entità del personale escluso che in vari Uffici ha  superato il 30% ( del resto , ci sono stati casi che, in dispregio della contrattazione, hanno anche superato i 1300 euro).- Infatti, pensiamo che una maggiore “equità distributiva” sia cosa diversa dalla “distribuzione a pioggia”  che noi pure non condividiamo: per noi, l’ equità distributiva è un riflesso di quella organizzativa e serve a migliorare il clima dei nostri Uffici ed aumentare il senso del trattamento obiettivo e non discriminatorio;
–  Bisogna porre un limite numerico alle PP.OO. per alta professionalità: non è possibile che anche quest’ anno ci vengano proposti Uffici con 11 PP.OO. (ad es., non più di tre PP.OO. per alta professionalità);
–  Occorre fissare data e finalità della prevista sessione di confronto con l’ Amministrazione sul sistema di valutazione con il chiaro obiettivo di muoversi in direzione dell’ accordo del 3 maggio scorso tra Governo e OO.SS.;
– Va accantonata qualche altra risorsa per alcuni limitati casi di progressioni giuridiche in presenza dei prescritti requisiti, mentre va portato a termine il percorso già fissato per le 65 progressioni di area III;
–  Va fissato un tetto unico per il premio individuale che proponiamo ad € 400;
–  Una revisione e rivalutazione dei progetti di produttività i cui criteri generali debbono essere fissati in contrattazione mirando a valorizzare soprattutto le attività istituzionali piuttosto che le attività logistico-strumentali. – L’ eventuale ricostituzione di una Commissione Paritetica deve avere tempi predeterminati di svolgimento e chiusura dei lavori. – I progetti di produttività, a nostro avviso, sono uno degli strumenti per uscire dalle secche della mera “performance individuale” per individuare obiettivi di gruppo/Ufficio/Aggregato in modo da spostare l’ accento verso la performance organizzativa.
 
SULL’ INSIEME DEI PUNTI QUI TOCCATI E SU ALTRI CHE CI POTRANNO ESSERE SEGNALATI INTENDIAMO APPORTARE DEGLI EMENDAMENTI ALLA BOZZA DI FUA 2012 PRESENTATACI DALL’ AMMINISTRAZIONE, NEL FRATTEMPO
B U O N E    V A C A N Z E
E    A L    R I E N T R O
PREPARIAMOCI ALLO SCIOPERO GENERALE DEL 28 SETTEMBRE

Roma, 3 agosto 2012

                                                   Per la Delegazione Nazionale Trattante
                                                               Michele PIETRAFESA
 

 

 

 

MOBILITA' INCONTRO TECNICO PRESSO PERSOCIV

COMUNICATO AI LAVORATORI DELLA DIFESA
 2 agosto 2012
 

L’attivazione di un confronto sulla mobilità interna ed esterna in questa Amministrazione derivava e deriva da una mancata applicazione del un CCNI Difesa.
Il nostro contratto integrativo, infatti definisce i criteri e le modalità, della mobilità di personale, da attualizzare per la parte in cui non si prevede la pubblicità delle movimentazioni di personale all’interno degli Enti della Difesa.
Di fatto nel corso di questo decennio di applicazione del CCNI Difesa i movimenti di personale sono stati  appannaggio di un forte potere decisionale degli Stati Maggiori di Forza Armata.
Nell’incontro che noi definiamo interlocutorio, durante il quale l’Amministrazione ci ha illustrato delle slides di sintesi, abbiamo espresso le nostre prime osservazioni critiche riservandoci di formulare la nostra proposta alla prossima convocazione.
Il tavolo tecnico sulla mobilità è comunque secondo quanto dichiarato in sede politica da CGIL e UIL, parallelo agli incontri politici sulla non condivisa riduzione e tagli di dotazioni organiche imposte dal DL95.
Permangono tutte le perplessità relative ad un concetto di mobilità di personale in un momento in cui la Riforma dello strumento Militare è in itinere e il decreto legge sulla spending review, ne definisce le modalità attuative.
Per questo le nostre Organizzazioni continueranno nella loro mobilitazione contro i tagli lineari, e per un revisione della spesa che evidenzi gli sprechi e privilegi, valorizzando invece, nella Difesa il lavoro delle professionalità civili.
A maggior ragione in un momento in cui il decreto passato alla Camera per la conversione in legge, privilegia di fatto il personale militare concedendo una deroga alla riduzione dei volumi organici al 2016 ed estendendo l’istituto della RQ al personale militare non dirigente, aumentando la disparità di trattamento tra personale militare e civile, da noi sempre contestata.
Le nostre mobilitazioni ed iniziative culmineranno nello sciopero generale del 28 settembre.

              FPCGIL DIFESA                        UILPA DIFESA
                Noemi Manca                         Sandro Colombi

 

 

 

Incontri Agenzia Industria Difesa

COMUNICATO AI LAVORATORI DELLA DIFESA
3 AGOSTO 2012
 
 

Nei giorni scorsi l’Agenzia ha incontrato le OO.SS. per informarle sull’andamento del piano pluriennale presentato a novembre dei vari Stabilimenti Industriali e sulla proposta di un Dotazione organica nazionaIe.
La progettualità illustrata e la positività espressa dalla Corte dei Conti nella relazione annuale, non delineano del tutto LA REALTA’ DEGLI STABILIMENTI.
La FPCGIL Difesa, dopo aver ascoltato con attenzione l’illustrazione del Direttore ha esposto al tavolo tutte le sue perplessità e richieste.
Il Ministero della Difesa tutto, è interessato da provvedimenti governativi che ne riorganizzano apparati, strutture e personale, gli stabilimenti dell’Agenzia Industria Difesa nella loro particolarità hanno in più una scadenza che diviene inesorabile se non si raggiunge l’economica gestione entro il 2014.
Per questo, la CGIL, a fronte di una illustrazione che ha messo in evidenza criticità solo per i due stabilimenti di Torre Annunziata e Messina, ha espresso al tavolo una richiesta precisa:
E’ QUANTO MAI IMPORTANTE IN QUESTO MOMENTO CHE SIANO CONOSCIUTI I BILANCI DI CIASCUN STABILIMENTO, al fine di non avere sorprese come Torre Annunziata che presenta un consistente disavanzo.
Chiarezza sull’intento governativo rispetto alla politica dell’Agenzia Industria Difesa, viste le recenti dichiarazioni in Commissione Senato Difesa (resoconto 18 luglio -pubblicato sul nostro sito).

Apprezziamo la volontà del Direttore di trasmettere alle OO.SS. il suo intento di valorizzare gli stabilimenti con progetti che prevedono commesse che dovrebbero rilanciarne l’attività e la predisposizione di una dotazione organica nazionale, ma
PERMANGONO LE NOSTRE PREOCCUPAZIONI PER:
· L’applicazione della normativa di sicurezza del lavoro e sul lavoro in tutti gli stabilimenti;
· La verifica della progettualità di tutti gli stabilimenti compreso quello di Gaeta;
· Riscontro dei piani industriali e dei bilanci finanziari di ciascun Stabilimento.

Quindi, pur esprimendo apprezzamento per la disponibilità dell’Agenzia a fornirci quanto richiesto, ORA ALLA PROGETTUALITA’ VORREMMO SEGUISSERO I FATTI!!!.

                                                           FPCGIL DIFESA
                                                             Noemi Manca

 

 

Toscana – corso TAS settembre 2012.

01.08.2012 – In allegato la nota dal coordinamento regionale FPCGIL VVF sull’invio del personale toscano nelle zone terremotate dell’Emilia e del Veneto.


Toscana – invio sezioni operative sisma emilia

01.08.2012 – In allegato la nota dal coordinamento regionale FPCGIL VVF sull’invio del personale toscano nelle zone terremotate dell’Emilia e del Veneto.

 

Accordo incentivo istruttori: relazione incontro.

La sottoscrizione degli accordi relativi agli incentivi per la Formazione rappresenta un primo obiettivo tangibile che, non solo restituisce al personale interessato il meritato compenso per la fondamentale attività svolta all’interno della nostra organizzazione, ma riavvia al tempo stesso, sia a livello centrale che territoriale, la discussione sulla programmazione didattica annuale con lo scopo di migliorare e affinare l’iter formativo degli operatori del soccorso.
Di seguito, in allegato, pubblichiamo l’accordo concernente la compensazione dell’attività svolta dal personale istruttore e l’accordo integrativo sull’incentivazione del personale facente parte dello staff didattico dei corsi di formazione.


Richiami di personale volontario – Appunto della Direzione Centrale per le Risorse Umane.

3.08.2012 – La competente Direzione Centrale per le Risorse Umane ha reso noto che, sulla base delle ulteriori risorse stanziate per i richiami del personale volontario, ai sensi dell’art. 4 del D.L. n. 79/2012, è stata disposta una integrazione straordinaria dei richiami autorizzati per il II° quadrimestre 2012 e che, in analogia, si procederà anche per le autorizzazioni del III° quadrimestre.

Ufficio I: Gabinetto del Capo Dipartimento
Garanzia dei Diritti Sindacali

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