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Manifestazione nazionale unitaria il 27 ottobre a Roma. Lettera aperta a tutti gli iscritti

ANAAO ASSOMED – CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI – FVM – FASSID – CISL MEDICI – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – UIL FPL MEDICI – SDS SNABI – AUPI – FP CGIL SPTA – SINAFO – FEDIR SANITA’ – SIDIRSS – ANMI-ASSOMED-SIVEMP-FPM – FIMMG – SUMAI – SNAMI – INTESA SINDACALE – SMI – FIMP – CIMOP – UGL MEDICI – FEDERSPECIALIZZANDI

 
a tutti gli iscritti
1 agosto 2012

MANIFESTAZIONE NAZIONALE ROMA 27 OTTOBRE 2012
ORE 11.00 PIAZZA DELLA REPUBBLICA

ROMA 27 OTTOBRE 2012
ORE 11.00 PIAZZA DELLA REPUBBLICA

Cari Amici e Colleghi,
le Organizzazioni Sindacali dei medici, veterinari, dirigenti sanitari, tecnici, professionali ed amministrativi, dipendenti e convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale e della ospedalità privata, avvertono il disagio sempre più profondo, radicato e diffuso tra i colleghi.

A dispetto del merito di associare, pur tra carenze e limiti, una spesa tra le più basse in Europa con indicatori di salute tra i migliori, la Sanità è diventata il settore più bersagliato da tagli indiscriminati, sia perché parte del pubblico impiego sia perché considerato contenitore di molta spesa eccessiva ed ingiustificata,come testimoniano le leggi finanziarie degli ultimi anni, fino al decreto sulla revisione della spesa. Senza contare che l’azzeramento dei finanziamenti per le fasce sociali deboli carica sul sistema sanitario anche problematiche di interesse prevalentemente sociale.
Impoverendo la sanità pubblica, screditandola, svuotandola di competenze professionali ed innovazioni tecnologiche, si incentiva la privatizzazione del sistema sanitario al di là della mancanza di una esplicita volontà politica in tal senso. Aumenta il ticket a carico dei cittadini e sale il carico fiscale mentre calano quantità e qualità dei servizi sanitari erogati.

Un sistema pubblico povero per i poveri è quello che si intravede in prospettiva.

L’evoluzione regressiva del SSN, che non dipende solo da una insufficienza di risorse, ma anche da sprechi, interessi illegali, improprie relazioni tra politica e gestione, ipoteca anche un pezzo di futuro della nostra professione, rallentando lo sviluppo della moderna medicina, della ricerca tecnologica sanitaria, della innovazione, della formazione, dei modelli organizzativi.
E ciò peggiora drasticamente le condizioni di lavoro:
* le prospettive di carriera o di sviluppo professionale sono falcidiate dalla riduzione delle strutture complesse e semplici;
* il blocco contrattuale riduce del 20% il potere di acquisto di retribuzioni ferme fino al 2015,con danno maggiore per i giovani;
* la crisi dei Pronto Soccorso non è finita solo perché scomparsa dalle prime pagine dei giornali;
* il contenzioso medico-legale è in crescita esponenziale ed il medico è lasciato sempre più solo alle prese con cittadini arrabbiati e magistrati che gli negano ciò che rivendicano per se stessi: il diritto di giudicare in serenità richiama il diritto di curare in serenità;
* i carichi di lavoro non sono diventati meno pesanti solo perché le Aziende, pur di risparmiare, negano i servizi; * le dotazioni organiche continuano a ridursi sino a pregiudicare i servizi di assistenza,specie nel settore della urgenza ed emergenza.

La crisi del modello aziendale ci spinge ai margini dei processi decisionali, fattori produttivi o beni e servizi tra gli altri da tagliare, macchine banali cui negare anche il diritto di contrattare le condizioni del proprio lavoro. La mancata riforma delle cure primarie mutila il sistema sanitario di parti essenziali, mentre espone i Medici ad invadenza burocratica ed attacchi alla autonomia e al ruolo professionale e previdenziale.

Sono ormai decine di migliaia i Medici operanti nel sistema pubblico con contratti atipici, spesso di breve durata, ma di lungo corso, creando estese sacche di precariato. Professionisti che, dopo 12 anni di formazione universitaria, troppo spesso non all’altezza del suo ruolo, particolarmente nel periodo della formazione specialistica, si ritrovano a non poter progettare un futuro, perché la carenza di medici, determinata da ragioni anagrafiche, non verrà colmata.
 
Si acuisce anche la crisi del carattere unitario del servizio sanitario, la cui disarticolazione comporta una perdita complessiva di coesione sociale. La qualità e sicurezza delle cure, come le cronache dimostrano, è divenuta funzione del codice postale ed il rischio clinico una variabile della latitudine. Il federalismo sanitario ha finora prodotto aumento delle ineguaglianze tra Nord e Sud, ingiustificati eccessi, scarsa garanzia dei LEA e mantenuto all’interno di molte Regioni santuari intoccabili.

Dopo avere evidenziato a più riprese allarme e preoccupazione, riteniamo giunto il momento dell’assunzione diretta di responsabilità individuali e collettive partecipando attivamente ad una civile e forte protesta per la difesa del Servizio Sanitario Nazionale e, al suo interno, della nostra professione, della sua autonomia e dei suoi legittimi interessi. Non si salva il sistema delle cure senza o contro chi quelle cure è chiamato a garantire, anzi la valorizzazione del personale del Servizio Sanitario Nazionale, a partire dall’area della dirigenza e della medicina convenzionata, è condizione imprescindibile per salvaguardare la sanità pubblica.

La apertura di una nuova stagione di lotta da parte di tutte le forze che hanno a cuore il patrimonio e la sorte del SSN potrà salvarlo da un evidente e progressivo abbandono.
Noi faremo la nostra parte ma la sfida è per tutti.

Con queste finalità chiediamo a tutti di
PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE
CHE SI SVOLGERÀ A ROMA SABATO 27 OTTOBRE 2012
CON PARTENZA ALLE ORE 11.00 DA PIAZZA DELLA REPUBBLICA E CORTEO FINO AL COLOSSEO 
 

seguendo le informazioni sull’organizzazione dell’evento che verranno fornite nelle prossime settimane in modo da garantire il successo della iniziativa.
Sappiamo di chiedervi un impegno gravoso, ma il momento drammatico che viviamo impone il massimo sforzo unitario per difendere la sanità pubblica e i nostri diritti.

Costantino Troise ANAAO ASSOMED
Riccardo Cassi CIMO ASMD
Vincenzo Carpino AAROI-EMAC
Massimo Cozza FP CGIL MEDICI
Aldo Grasselli FVM
Alessandra Di Tullio FASSID
Biagio Papotto CISL MEDICI
Carmine Gigli FESMED
Raffaele Perrone Donnorso ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI
Armando Masucci UIL FPL MEDICI
Alberto Spanò SDS SNABI
Mario Sellini AUPI
Lorena Splendori FP CGIL SPTA
Antonio Castorina SINAFO
Antonio Travia FEDIR SANITA’
Franco Socci SIDIRSS
Giuseppina Salatin ANMI-ASSOMED-SIVEMP-FPM
Giacomo Milillo FIMMG
Roberto Lala SUMAI
Angelo Testa SNAMI
Massimo Cozza, Roberto Lala,
Mauro Mazzoni, Biagio Papotto INTESA SINDACALE
Salvo Calì SMI
Giuseppe Mele FIMP
Fausto Campanozzi CIMOP
Ruggero Di Biagi UGL MEDICI
Daniele Indiani FEDERSPECIALIZZANDI

 

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Ricette e principio attivo, cosa dice la nuova norma

 
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EFFETTO SPENDING SUL MIBAC DOPO IL MAXIEMENDAMENTO

 

  
COMUNICATO 

Il D.L. 95/12,  decreto sulla spending review, è arrivato al suo giro di boa con l’approvazione del Senato dietro l’ennesima fiducia posta dal Governo accompagnato da un maxiemendamento che in parte modifica le previsioni iniziali. Alcune di queste modifiche sono il frutto di una battaglia emendativa che ha posto in luce decisioni incomprensibili che avrebbero comportato gravi rischi occupazionali per i lavoratori interessati ed un grave vulnus all’organizzazione del Ministero tramite la iniziale previsione di soppressione dell’Istituto per i Beni Sonori e Audiovisivi.
Naturalmente le modifiche intervenute non modificano il giudizio di fondo sull’intera operazione: si tratta di tagli lineari, fatti con l’accetta, che comporteranno una sensibile riduzione dei servizi primari ai cittadini, come la salute e l’istruzione, che mortificano l’occupazione nel pubblico impiego, riducono la presenza dello stato sul territorio, producono ulteriori impoverimenti dei nostri salari con il prolungamento del blocco dei rinnovi contrattuali, accrescono le divisioni tra i lavoratori e non incidono minimamente sulle prospettive di sviluppo del nostro paese, perpetuando una situazione di crisi economica i cui indicatori sono evidenti nelle previsioni di decrescita del PIL e della occupazione.
Sono questi i motivi fondamentali che hanno indotto la FPCGIL e la UIL PA ad indire lo sciopero generale del 28 settembre 2012 in risposta ad una politica economica iniqua e vessatoria verso i servizi ed i lavoratori pubblici.
 

Tagli al costo del lavoro.
 
Il decreto convertito al Senato conferma il taglio del costo del lavoro del 10% del personale e del 20% dei dirigenti. Un provvedimento che rimette punto a capo la questione dell’occupazione al MIBAC e che è del tutto contraddittoria rispetto alla decisione, attuata nel decreto cosiddetto “Salva Italia”, di non procedere al taglio dell’organico MIBAC. L’effetto di questo taglio sarà l’azzeramento quasi totale delle vacanze in organico. La previsione attuale del fabbisogno teorico, pari a complessive 22232 unità si ridurrà a circa 19.000 – 19.050 unità di personale previste a fronte di una dotazione organica presente alla data attuale pari a 18.950 unità. Resta in piedi, teoricamente, la possibilità di accedere alle assunzioni previste per il 2013, sulla base delle autorizzazioni contenute nel decreto Salva Italia, ma naturalmente il taglio dell’organico, unitamente alle ridotte previsioni di uscite per pensionamento a seguito della riforma Fornero ed all’inserimento, sia pure in extra organico del personale proveniente dagli enti dismessi, non consente di poter  fare previsioni adeguate sulla creazione di posti in organico in quantità tali da consentire una ripresa delle politiche occupazionali al MIBAC. Pertanto siamo in presenza di un taglio pesante, in parte attenuato dalla mancata creazione di esuberi, che rischia di avere un effetto esiziale sulle già ridotte al lumicino capacità organizzative dei servizi che il ministero è chiamato a garantire. Va sottolineato, inoltre, che le procedure di messa in pensionamento anticipato, nonché le altre misure previste dal decreto(collocamento in altre amministrazioni o messa in disponibilità con stipendio ridotto), riguardano solo le situazioni in cui si determineranno gli esuberi.
Pesante è invece il taglio del 20% delle funzioni dirigenziali, che determinerà un esubero tra gli stessi. La logica del taglio lineare in questo caso non tiene conto di alcuni fattori di buon senso, per esempio il rapporto numerico tra dirigente e dipendenti, che al MIBAC è tra i più alti tra i ministeri. La conseguenza sarà una ulteriore razionalizzazione dell’apparato periferico, con pesanti riflessi sulla operatività sul territorio. Anche in questo caso la portata di questo taglio andrà vagliata unitamente ad altre previsioni contenute nel decreto che contemplano la riorganizzazione su base regionale e interregionale delle strutture ministeriali territoriali, il ruolo di coordinamento e controllo che si vuole assegnare agli Uffici Territoriali di Governo e la prevista, sia pure in tempi differiti, riduzione della Province.
 

Società in house.
 
Il maxiemendamento salva le società in house che operano per interessi generali e nel campo dei beni culturali. Pertanto viene a cadere la previsione di soppressione dell’ALES, anche se l’insieme delle norme previste costringerà l’Amministrazione ad una adeguata riflessione su ruolo e funzioni di questa società in riferimento alle attività che può svolgere. Noi riteniamo estremamente importante il fatto che siano tutelati i livelli occupazionali ed in particolare adesso chiediamo che per i lavoratori inseriti in questa società venga applicato un contratto di lavoro più adeguato e coerente alle sue funzioni e che venga finalmente risolta la questione della tipologia del rapporto di lavoro, applicando il tempo indeterminato a tutti i suoi dipendenti.
Viene mantenuta invece la soppressione di Arcus, con la decorrenza rinviata al 1 gennaio 2014. Uno dei pochi aspetti positivi del decreto, che opera una reinternalizzazione di funzioni e risorse per gli investimenti nei progetti di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio, sottraendola ad una gestione che certo non ha brillato per trasparenza gestionale.
 

Centro Sperimentale e Istituto per i beni sonori e audiovisivi.
 
Il maxiemendamento semplicemente cassa l’intera operazione. Una vittoria per tutto il movimento della società civile, dei lavoratori, degli artisti e degli intellettuali che si sono mobilitati con noi per combattere questa assurda decisione. Una vittoria della società civile ed una ennesima pessima figura del MIBAC, che aveva avviato una processo così delicato in modo inaccettabile per superficialità e mancanza di conoscenza della proprie strutture interne. Ci si chiede quale sia il livello di governance della organizzazione se nemmeno si conosce la dimensione organizzativa andando a chiedere la soppressione di uno degli Istituti più prestigiosi che il Mibac possiede. Un sacrificio per poter acquisire una parte della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, che avrebbe subito la perdita della Cineteca Nazionale. Quindi noi esprimiamo soddisfazione per essere riusciti, insieme a tanti, a fermare questa operazione, ma rimangono pesanti interrogativi sulla gestione del Ministero e sulla spregiudicatezza con la quale si pianificano operazioni di questa portata.

 
SPOIL SYSTEM ALL’ITALIANA – NO DELLA CORTE DEI CONTI

In appendice a questa breve disanima del decreto sulla spending vogliamo informarvi che la Corte dei Conti del Lazio ha rigettato le nomine dei dirigenti della SBAP Lazio e dell’Etruria Meridionale, dichiarandole illegittime. Le motivazioni ricalcano in parte le critiche che a suo tempo abbiamo mosso verso i criteri utilizzati per queste nomine. Quindi la Corte dei Conti ha stabilito che quelle nomine non sono state fatte rispettando la legge e pertanto dovrebbe ripartire la procedura di messa  a bando dei posti non assegnati. Noi manteniamo al riguardo il condizionale: le nomine certamente hanno avuto una procedura illegittima perchè lo dice il supremo organo di controllo amministrativo, adesso ci auguriamo che l’Amministrazione, a partire dal Ministro,  faccia tesoro di questa esperienza anche se giungono segnalazioni di comportamenti che semplicemente tendono a reiterare la medesima procedura e i dirigenti la cui nomina è stata invalidata per il momento restano al loro posto con delega del Direttore Regionale.
Sig. Ministro, non ci ha mai risposto sulla questione, adesso ci attendiamo da Lei un intervento finalizzato al ripristino della legge: i criteri di scelta dei dirigenti qualificano l’azione di una amministrazione e quella di chi la dirige. Ed anche in questo caso, come per la soppressione della Discoteca di Stato (a noi piace chiamarla così), non ha fatto una bella figura. La vicenda della nomina dei dirigenti in questo Ministero rimane ancora una questione di spoil system all’italiana, tranne qualche lodevole eccezione. E per fortuna c’è ancora  qualcuno in questo paese che ci ricorda che le regole vanno rispettate: allora rispettatele!
Roma, 1 agosto 2012
 

FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni


 

 

News e Accordi

 

Contrattazione del 31 luglio: sottoscritto l'accordo sugli incentivi alla progettazione e altro…

 

 
Abbiamo avuto ieri una riunione di contrattazione nazionale con all’ordine del giorno la sottoscrizione definitiva dell’accordo incentivo ex legge Merloni, ora D.Lgs. 163, più varie ed eventuali.
 
Di seguito:
consideriamo l’accordo, che vi alleghiamo, sull’incentivazione  alla progettazione un accordo qualificato, giunto dopo un lungo ed articolato confronto. Lo consideriamo tale perchè pone in chiaro quali sono le prerogative della parte sindacale, sia in termini di contrattazione ai livelli decentrati che per quel che riguarda l’obbligo di informazione preventiva e successiva sui criteri adottati nella distribuzione degli incarichi. Informazione che è stata sempre tradizionalmente un buco nero nel MIBAC, considerati gli interessi dei vari dirigenti a mantenere grande discrezionalità nell’attribuzione degli incarichi e altrettanta ritrosia nel fornire i dati relativi alle parti sociali. L’altro aspetto che riteniamo estremamente qualificante dell’accordo è la regolamentazione dell’incentivo riferito alle attività di pianificazione, un aspetto poco trattato in precedenza e che adesso trova finalmente spazio e dignità nell’ambito del nuovo regolamento. Naturalmente, come succede, si fa una battaglia per fare un accordo ed un’altra per farlo applicare. Ma il regolamento propone buoni strumenti e sarà nostra cura farne l’uso più appropriato. Ne approfittiamo per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla stesura dell’accordo ed in particolare i compagni tecnici che ci hanno fornito preziosi suggerimenti.
In coda alla riunione sono stati affrontati diversi argomenti, in primis la questione dei progetti locali, nota in riferimento alle diatribe circa la decorrenza dei progetti, il personale che può essere coinvolto, il termine per la verifica e la certezza della liquidazione dei compensi entro il mese di novembre. Al riguardo si è semplicemente ribadito che i progetti riguardano le attività che si svolgono nell’anno 2012 e che pertanto non possono essere ignorati i progetti avviati, ed in molti casi conclusi, precedentemente alla data di sottoscrizione definitiva dell’accordo. Questo per sottolineare che non corrisponde affatto a verità e a criteri di giustizia la pretesa di ricontrattare i progetti ex novo, come abbiamo più volte ribadito. Per quanto riguarda la verifica è stata anche in questo caso riaffermata l’opportunità che essa si svolga a ottobre, per evitare rilievi rispetto alla vigenza minima prevista per lo stesso, vigenza che non deve necessariamente coincidere con i periodi di effettuazione dei progetti che, come detto sopra, interessano tutto l’anno in corso. In riferimento invece al coinvolgimento del personale neo assunto o inserito nei ruoli MIBAC per effetto dei processi di mobilità è prevalsa la tesi che lo stesso personale può essere coinvolto nelle attività progettuali a far data dal suo ingresso al MIBAC, ma che questa decisione è del tutto ascrivibile alle prerogative della contrattazione locale, la quale può valutare, a budget invariato, l’integrazione di questo personale nei progetti in ragione dell’articolazione degli stessi ed in tal caso lo stesso ha diritto a quota parte del compenso rapportata al periodo di inserimento nella attività relative. Infine i tempi dei pagamenti: sul punto abbiamo fatto presente che i ritardi sono spesso dovuti ad una interpretazione non legittima dei controlli che svolgono le Ragionerie Territoriali dello Stato, come è avvenuto nel caso dell’erogazione dei fondi FUA, nel quale alcune Ragionerie Territoriali hanno bloccato i pagamenti pretendendo di verificare la registrazione degli stessi, registrazione che è nella competenza dell’UCB, del MEF e della Funzione Pubblica. Pertanto con la verifica a ottobre, ed avendo cura di evitare sovrapposizioni burocratiche inutili nel sistema dei controlli, i lavoratori potranno percepire i fondi relativi nel mese di novembre.

Il DG ci ha inoltre informato che è in corso di registrazione il decreto che proroga l’attività del Consiglio Superiore e che i primissimi giorni di settembre lo stesso Consiglio sarà convocato per esprimere il parere di competenza sul riparto somme lotto che, come è noto finanzia i progetti ALES per il personale ex LSU a tempo determinato i cui contratti scadranno a partire dai primi giorni del mese di ottobre. Un passo decisivo verso il rinnovo di questi affidamenti, rinnovo che noi riteniamo essenziale e che speriamo porti pure alla risoluzione dei problemi relativi alla tipologia del rapporto di lavoro, tramite l’assunzione a tempo determinato nella società ALES, sopravvissuta ai tagli del decreto spending, su cui vi rimandiamo ad una nota specifica di approfondimento.
La UILBAC ha chiesto, e noi ci siamo associati, di rivedere la posizione dell’Amministrazione sulla mobilità del personale neo assunto soggetto ai vincoli di permanenza nella propria sede per i primi 5 anni di servizio. Al riguardo abbiamo unimamente ribadito, come parti sindacali, che anche ai lavoratori neo assunti debbono essere applicate le normative di tutela sociale e che queste hanno diritto di precedenza rispetto agli obblighi di permanenza nella prima sede di servizio. Il DG ci ha informato che hanno richiesto un altro parere, questa volta all’Avvocatura, rispetto alle eccezioni normative che abbiamo sollevato e che la questione sarà oggetto di disanime specifica alla ripresa dalle ferie. In questo contesto abbiamo chiesto di rivedere e aggiornare l’accordo sulla mobilità volontaria inserito nel CCIM in funzione dell’ottenimento di bandi periodici di mobilità volontaria agganciati a criteri concordati e a graduatorie conseguenti.
Il DG ci ha inoltre informato che sono in corso tentativi di bloccare le revoche dei comandi che mano a mano stanno interessando tutto il personale comandato da parte di quasi tutte le Amministrazioni interessate. Un fenomeno conseguente al decreto spending che incide in maniera grave sulla funzionalità dei nostri uffici, considerato l’alto numero di personale comandato (circa 600 unità su tutto il territorio nazionale) e la natura stessa di questi comandi, nella maggior parte dei casi di durata pluriennale. Il taglio all’organico previsto dal decreto spending rende naturalmente molto difficoltoso l’inserimento degli stessi nei ruoli, poiché azzera tutte le vacanze previste (circa 2000 unità), anche se non produrrà, fortunatamente, esuberi.

Sulla nuova proposta di dotazione organica siamo di nuovo punto e a capo, entro il mese di ottobre l’amministrazione dovrà riformulare una nuova proposta al netto del taglio del 10%  del costo del lavoro. Quindi la proposta avanzata in tempi recenti e sulla quale è stato richiesto il parere ai Direttori Regionali è completamente da rivedere ed il conseguente confronto dovrà partire da altri numeri teorici.
Infine abbiamo chiesto di attivare, a settembre, un nuovo monitoraggio degli importi disponibili sui capitoli FUA, con riferimento all’integrazione delle somme variabili che abbiamo già richiesto a suo tempo e alle somme provenienti dai fondi accantonati per il personale proveniente da processi di mobilità. Inoltre abbiamo chiesto di contrattare al più presto le somme disponibili sul FUA 2011 e 2012.

Con nota a parte vi inviamo le nostre valutazioni sul decreto spending e sui suoi effetti sul MIBAC.

Dalla prossima settimana saremo in ferie fino alla fine del mese, auguriamo a tutti un periodo di riposo sereno per rimettersi in forze al fine di poter affrontare un autunno che ancora si presenta sotto la cappa scura della crisi e dei suoi effetti devastanti sul lavoro pubblico, ormai oggetto quasi esclusivo delle politiche dei tagli orizzontali che il Governo Monti ha perpetuato con i suoi provvedimenti.
A partire dalla giornata di sciopero generale del lavoro pubblico  proclamata per il 28 settembre dalla nostra O.S. e dalla UIL, che dovrà vedere la massiccia partecipazione dei lavoratori del MIBAC.
 
Roma, 1 agosto 2012
 
FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni
 


 

 

Accordi

 
 

 Comunicato non incontro con il Ministro previsto per oggi 1 agosto 2012


 

Direttiva tecnico-amministrativa per il rilascio/rinnovo delle patenti terrestri e nautiche VV.F.

01.08.2012 – In allegato Direttiva tecnico-amministrativa per il rilascio/rinnovo delle patenti terrestri e nautiche VV.F.

Pagamento degli assegni perequativi – Appunto della Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie.

01.08.2012 – In allegato Appunto della Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie

Napoli – Dichiarazione unitaria stato di agitazione.

01.08.2012 – In allegato dichiarazione unitaria di Napoli su stato di agitazione

Bari – Comunicato stampa unitario sul distaccamento di Monopoli.

01.08.2012 – In allegato comunicato stampa untario

NEWS

Sanità: le principali novità nel Decreto 95/2012 "spending review" dopo il maxi emendamento approvato al Senato il 31 luglio 2012. Il testo

Si pubblica la nota della CGIL Nazionale, a cura di Stefano Cecconi, Dipartimento Welfare Politiche per la salute, con le principali novità in sanità del maxiemendamento al DL 95/2012 (Spending Review) approvato al Senato (compreso l’emendamento promosso dalla Fp Cgil e dalla Fp Cgil Medici a salvaguardia delle auto “mediche”), e il testo dell’articolo riguardante la sanità, così come ricostruito da Quotidiano Sanità.
 
 

 

Circolare sui bandi di concorso a Capo Reparto

01.08.2012 – A seguito della nostra sollecitazione inviata il 30 luglio con la quale richiedevamo all’Amministrazione una urgente presa di posizione intesa a dare i necessari chiarimenti ai Dirigenti provinciali al fine di evitare disparità di trattamento, abbiamo ricevuto la circolare che si allega che recepisce appieno le nostre osservazioni al riguardo.

Decreti regolamenti per i concorsi a Ispettore e Vice Ispettore VV.F.

01.08.2012 – In allegato decreti con regolamenti per i concorsi a Ispettore e Vice Ispettore

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