21.06.2012 – Decreto-Legge 20 giugno 2012, n. 79 Gazzetta Ufficiale n. 142 del 20.06.2012 – Misure urgenti per garantire la sicurezza dei cittadini, per assicurare la funzionalità del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e di altre strutture dell’Amministrazione dell’interno, nonché in materia di Fondo nazionale per il Servizio civile. Entrata in vigore del provvedimento: 21/06/2012.
La sentenza della Corte Costituzionale che ha ritenuto “manifestamente inammissibile” la questione di legittimità presentata dal Giudice Tutelare del Tribunale di Spoleto sull’art.4 della legge 194, secondo la Fp-Cgil e la Fp-Cgil Medici è un atto dovuto.
“Non poteva essere altrimenti e quindi non abbiamo nulla di cui gioire. La vera battaglia di costituzionalità è l’applicazione della legge in tutte le strutture sanitarie pubbliche del Paese”, secondo Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale dell’Fp-Cgil.
Per il sindacato il diritto alla salute delle donne, che dovrebbe essere garantito dalla legge 194, è a rischio.
“La legge è troppo spesso inapplicata – aggiunge Massimo Cozza, Segretario Nazionale dell’Fp-Cgil Medici – a causa della deriva strumentale dell’obbiezione di coscienza dei medici e degli operatori sanitari”.
Roma, 20 giugno 2012
Roma, 14 giugno 2012
Al Prof. Renato Balduzzi
Ministro della Salute
Sig. Ministro,
suscita un certo sconcerto leggere dai giornali che il “Comandante Eraldo Cassini si trasferirà al Ministero della salute chiamato direttamente dal Ministro Balduzzi”.
In attesa di sapere dove sarà collocato il Sig. Cassini e con quali costi per l’Amministrazione, ci chiediamo se le sue esperienze lavorative precedenti rappresentino quel curriculum di qualità che da poter giustificare il ricorso a professionalità esterne.
Stando a quel che si legge dalle pagine locali dei giornali rinvenibili su internet, il comandante Cassini, dopo un’esperienza nei servizi segreti, ha svolto l’attività di Comandante di Polizia Municipale al comune di Ventimiglia.
Signor Ministro, con queste referenze e con quelle che lei stesso può reperire con un semplice click, non si comprende quali siano le specifiche esperienze maturate dal comandante Cassini che l’hanno spinta a richiamarlo personalmente.
O meglio, si comprende che, secondo Lei, non ci sono professionalità interne da valorizzare.
Quale coerenza con i tagli che questo governo ha applicato ai pensionati, ai lavoratori, agli assistiti?
I lavoratori del Ministero della salute, per dignità, non possono accettare in silenzio l’ennesimo scempio della cosa pubblica in generale e del nostro Ministero in particolare.
Distinti saluti
Rosa ROSINI
MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA’ RICERCA
Insieme a CISL, UIL, CONFSAL UNSA, UGL INTESA, FLP e USB del Ministero, abbiamo proclamato lo stato di agitazione del personale del MIUR.
Riteniamo a forte rischio la salvaguardia delle funzioni dell’istruzione sul territorio e possibile la progressiva chiusura dei nostri Uffici con conseguente messa in mobilità del personale.
Al non rispettato impegno del Capo di Gabinetto di comunicarci le intenzioni del Ministro sul riassetto della nostra Amministrazione, abbiamo replicato responsabilmente con un documento di tutte le Organizzazioni Sindacali, pronti a discuterlo e a confrontarci.
Anche su questo non abbiamo ricevuto alcuna risposta.
Tale comportamento contraddice l’impegno assunto a nome del Governo dal Ministro della Funzione Pubblica nell’intesa raggiunta con Organizzazioni Sindacali e Enti Locali che prevedeva il confronto con le Organizzazioni Sindacali anche sulle questioni legate alla spending review delle singole Amministrazioni.
Forte è la preoccupazione che alla fine, anche in questo caso, ci troveremo di fronte a tagli utili unicamente a “fare cassa”, sacrificando servizi pubblici e diritti di cittadinanza.
Non è tagliando funzioni pubbliche e posti di lavoro che si realizza la crescita del Paese.
Chiediamo alle strutture della FP CGIL regionali e territoriali di affiancare le lavoratrici e i lavoratori degli uffici del MIUR nella organizzazione di assemblee che spieghino chiaramente la gravità della situazione, che peraltro sembra essere comune a tutte le Amministrazioni, e nel predisporre o.d.g. di protesta da inviare ai vertici politici ed amministrativi.
In allegato la nota unitaria con la proclamazione dello stato di agitazione e il documento sempre unitario che abbiamo ormai da una settimana consegnato all’Amministrazione.
Roma, 19 giugno 2012
FP CGIL MIUR
Angelo Boccuni
Roma, 20 giugno 2012
La sentenza della Corte Costituzionale che ha ritenuto “manifestamente inammissibile” la questione di legittimità presentata dal Giudice Tutelare del Tribunale di Spoleto sull’art.4 della legge 194, secondo la Fp-Cgil e la Fp-Cgil Medici è un atto dovuto.
“Non poteva essere altrimenti e quindi non abbiamo nulla di cui gioire. La vera battaglia di costituzionalità è l’applicazione della legge in tutte le strutture sanitarie pubbliche del Paese”, secondo Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale dell’Fp-Cgil. Per il sindacato il diritto alla salute delle donne, che dovrebbe essere garantito dalla legge 194, è a rischio. “La legge è troppo spesso inapplicata – aggiunge Massimo Cozza, Segretario Nazionale dell’Fp-Cgil Medici – a causa della deriva strumentale dell’obbiezione di coscienza dei medici e degli operatori sanitari“.
Rappresentanza Sindacale Unitaria
Ufficio regionale Emilia Romagna di AAMS
I lavoratori della Ufficio Regionale Emilia Romagna:
– visto l’annuncio del Governo del 15 giugno scorso di emanare, nell’ambito degli interventi di riordino e razionalizzazione della spesa, un decreto legge che include la soppressione dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato accorpandola all’Agenzia delle dogane ed esaminati i contenuti della bozza di decreto legge che il Governo si appresta a sottoporre alla firma del Presidente della Repubblica:
– ritengono inaccettabile che si sopprima un’Amministrazione sana, efficace e all’avanguardia, i cui dipendenti, da circa 10 anni, negli uffici periferici, assicurano l’insopprimibile presidio del territorio sostenendo e rappresentando la legalità in un settore soggetto a forti rischi di infiltrazione criminale e assicurando allo Stato, attraverso la lotta al gioco abusivo, consistenti entrate erariali, peraltro sempre in crescita. I lavoratori aams degli uffici periferici svolgono peraltro numerose attività di “line” necessarie al corretto funzionamento quotidiano della filiera del gioco (nulla osta apparecchi, cartelle bingo, collaudi vlt, controlli sul versamento dei proventi del lotto, ecc). Il Governo, con questa operazione, dimostra di non sapere cosa fanno i Monopoli né come lo fanno, né quali risultati hanno ottenuto in anni di duro lavoro, e si comporta come il chirurgo che, al paziente con un braccio in cancrena, amputa il braccio sano;
– valutano con sconcerto il fatto che ad appena un anno dalla soppressione delle dtef e il potenziamento dell’Amministrazione nelle sue articolazioni periferiche, proprio al fine di assicurare un maggiore contrasto alle attività illegali, venga cancellata, senza alcun (palese e trasparente) progetto, la professionalità faticosamente acquisita sopportando anche gravosi rischi nelle iniziative assunte di contrasto alle attività illegali sul territorio;
– considerano negativamente che il personale che in questi anni ha dimostrato di sapersi confrontare con successo e determinazione con il complesso mercato del gioco, veda annullata, con un colpo di spugna, ogni prospettiva di valorizzazione delle professionalità, mai peraltro adeguatamente riconosciuta, a differenza di altre strutture del Mef, ad iniziare dal diritto alla progressione di carriera ed ai passaggi tra le aree, che ad oggi non sono stati mai effettuati.
– rigettano ogni ipotesi che escluda un adeguamento della retribuzione con quello del personale delle Dogane nei cui ruoli il personale Aams dovrebbe confluire. Sarebbe la prima volta che ciò accade e una palese ingiustizia che porrebbe non pochi problemi di “coabitazione” e “convivenza”, rendendo di fatto impossibile qualsiasi forma di collaborazione;
– rivendicano il ruolo strategico degli uffici periferici di Aams sul territorio congiuntamente con la Guardia di Finanza e le altre forze di polizia, e la sua insostituibilità con qualsiasi tipo di convenzione onerosa o meno, giacchè solo grazie alla presenza sinergica di aams con le forze di polizia, sul territorio, si sono potuti ottenere, in questi ultimi anni, importanti successi contro la malavita organizzata e le infiltrazioni criminali nel settore dei giochi.
– L’auspicato contenimento delle spese che sulla carta deriverebbe dall’accorpamento degli uffici periferici aams con quelli delle dogane, non si verificherà a causa dell’impossibilità di sovrapporre e allineare funzioni di “line” tra loro troppo differenti , mentre a causa della mancanza di continuità nel presidio del territorio, aumenteranno i fenomeni di illegalità nel settore dei giochi e quelli già debellati nel passato avranno una prevedibile recrudescenza, sottraendo importanti risorse al gettito erariale.
– Rigettano qualsiasi ipotesi di mobilità forzata verso altre sedi delle dogane ed ogni tentativo autoritario, non preventivamente contrattato, di porre in atto misure che possano mettere in discussione diritti contrattualmente già acquisiti.
Per tutti questi motivi, i lavoratori danno mandato alla Rsu di dichiarare lo stato d’agitazione del personale e la impegnano ad intervenire presso gli organismi politici ed istituzionali competenti, quali OO.SS., Governo, commissioni parlamentari e le associazioni di categoria degli utenti del settore dei giochi e dei tabacchi, per evitare che possa essere data concreta attuazione alle iniziative indicate in premessa.
Chiedono, infine, alla Rsu di convocare una assemblea del personale appena saranno noti ulteriori sviluppi, invitando alla partecipazione tutte le organizzazioni sindacali regionali della categoria.
20.06.2012 – In allegato informativa D.M. su iscrizione in ruolo 70° Corso A.V.P.
FORMIGONI CI RIPROVA: CON LA POLIZIA LOCALE
CERCA DI CANCELLARE I CONTRATTI E L’AUTONOMIA DEI COMUNI
Dichiarazione stampa di Florindo Oliverio
Segretario Generale Funzione Pubblica CGIL Lombardia
Ancora una volta Regione Lombardia prova a svuotare il Contratto nazionale e stavolta lo fa con un regolamento sui corpi e i servizi della Polizia Locale. Attraverso i simboli e i distintivi degli agenti stravolge i vincoli nazionali sugli inquadramenti del personale. Con atto unilaterale, in un colpo solo, cancella la contrattazione collettiva e viola l’autonomia organizzativa degli enti locali, subordinando i finanziamenti da destinare ai servizi dei Comuni all’applicazione del “suo” regolamento in tutti gli enti territoriali.
Formigoni così non perde il vizio di voler decidere su materie che sono oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali. Preso dalla voglia di farsi il proprio corpo militare prepara un regolamento che dovrà poi diventare progetto di legge e passare al vaglio del Consiglio regionale, stabilendo gradi, uniformi e gerarchie da far valere in tutti i Comuni della regione, come se il contratto collettivo nazionale non avesse già disciplinato inquadramenti, responsabilità e funzioni delle Polizie Locali.
E’ una decisione che giudichiamo sbagliata e inopportuna. Sbagliata perché lede la capacità organizzativa delle autonomie locali. Inopportuna perché destina risorse a un’operazione di maquillage degli operatori di Polizia municipale mentre gli enti locali sono alle prese con i drammatici problemi creati dalla scarsità di risorse disponibili per il mantenimento dei servizi essenziali per le comunità.
Di altro hanno bisogno i Comuni ed anche gli agenti di Polizia Locale. Non è con la farsa delle mostrine che si risolvono i problemi di un corpo e di un servizio troppo spesso lasciati da soli a fronteggiare le vecchie e nuove emergenze del territorio. Non è di finanziamenti per nuove uniformi che hanno bisogno i Comuni tartassati dai vincoli di patti di stabilità che mal si conciliano con l’esigenza di garantire servizi efficaci per tutti i cittadini.
Per questo chiediamo alle forze che siedono in Consiglio Regionale e all’associazione dei Comuni lombardi di far sentire la propria voce e rivendicare interventi utili e non l’ennesima occasione di una passerella istituzionale.
Milano, 19 giugno 2012
Comunicato Stampa
Revisione dello strumento militare e rideterminazione degli organici :
FPCGIL CISL FP E UIL PA :
Niente tagli ai posti di lavoro della Difesa a Taranto!
In riferimento alla proposta di revisione dello strumento militare che, nel lungo periodo (fino al 2024) porterà ad una riduzione di 30.000 militari e di 10.000 civili, le OO.SS. nazionali, nelle audizioni delle Commissiioni Parlamentari hanno rappresentato tutte le contraddizioni contenute nella proposta medesima
Quest’ultima, infatti, appare anacronistica proprio se paragonata a quei paesi europei a cui si dice di guardare, paesi europei che hanno un rapporto numerico tra personale civile e militare che non è così sbilanciato a favore della componente militare, che solo nel nostro paese occupa ruoli amministrativi altrove riservati al personale civile.
Anche la denunciata rilevanza della spesa destinata ai dipendenti (civili e militari), pari al 70% del bilancio complessivo della Difesa, appare una forzatura .
Infatti se tale spesa fosse depurata di quanto necessario per l’Arma dei Carabinieri che, come è noto svolge funzioni di ordine pubblico e il cui costo dovrebbe gravare sul ministero dell’Interno come in Francia, la spesa in argomento risulterebbe abbattutta di un terzo, dunque inferiore a tutti gli altri paesi.
Nelle more di queste discussioni, FP CGIL CISL FP e UIL PA del territorio di Taranto
esprimono perplessità sul metodo e sul merito di un altro provvedimento che avrà invece risvolti nel breve periodo, vale a dire la procedura di rideterminazione degli organici attivata da Maristat .
Lo Stato Maggiore Marina infatti, in occasione della rideterminazione degli organici del Ministero della Difesa, ha assegnato al territorio di Taranto un numero complessivo di dipendenti ridotto di oltre 500 unità rispetto alle tabelle organiche esistenti, nonché inferiore di 180 unità rispetto a coloro effettivamente in servizio negli enti della giurisdizione.
Quest’ultimo dato appare tanto più inspiegabile perché la norma richiamata dall’Amm.ne per giustificare tale riduzione, fa esplicito riferimento agli organici esistenti e non parla di ulteriori ridimesionamenti come accaduto per il territorio di Taranto.
FP CGIL CISL FP e UIL PA territoriali esprimono dunque grande perlplessità sul merito e sul metodo della procedura attivata dallo SMM in particolare:
– Non è emerso un principio ispiratore a livello nazionale, un’idea guida e una concreta attività di coordinamento che abbia messo gli enti in condizione di esprimere proposte adeguate;
– E’ mancata la definizione sulla proporzione tra Addetti e Assistenti all’interno della 2^ area che fosse comune alla giurisdizione, con la conseguenza che attività similari potranno essere realizzate con professionalità diverse da ente ad ente, realizzando un anacronismo ingiustificato;
– È stato assente ogni riferimento al personale Ausiliario il quale è invece presente sul territorio ionico in centinaia di unità, personale che è pienamente ed utilmente impiegato nella 2^ area, partecipando ad ogni tipo di lavorazione dell’area superiore!
– Il continuo transito di personale ex militare, che non sempre trova idonea collocazione e spesso assegnato lontano dal luogo di residenza, sta determinando storture evidenti, infatti il loro dato numerico dovrebbe essere rilevato in aggiunta (extra) alle tabelle organiche, e non dovrebbe invece risultare assorbito da quest’ultime;
– Una tempistica insufficiente non ha consentito agli enti di fornire proposte di profili professionali adeguati alle effettive esigenze, anche se in tutti gli incontri di consultazione è emersa la impossibilità di assicurare la prosecuzione delle attività con i ridotti numeri disponibili;
– La programmata attività di riduzione, per l’area di giurisdizione, degli organici del personale civile della Difesa, con la possibile determinazione di esuberi assoluti e di profgilo professionale, rischia di deprimere ulteriormente lo scenario socio-economico del territorio jonico;
Tutto ciò premesso,
le scriventi oo.ss. evidenziano che, nel recente incontro tra le istituzioni locali ed il Governo nazionale, per il “caso” Taranto nel suo duplice aspetto di ambiente e lavoro, è stato istituito un tavolo nazionale con la partecipazione del Ministero Difesa.
Escludendo attribuzioni specifiche di carattere ambientale è evidente, invece, che viene richiesto un ulteriore contributo ed un impegno straordinario della Difesa e dei suoi insediamenti sul nostro territorio. per la loro capacità di attrarre lavoro e di accrescere l’economia locale.
In tale contesto la riduzione dalla tabella organica di circa 500 unità, oltre a pregiudicare la funzionalità dei servizi resi dai singoli enti, mortifica quelle prospettive occupazionali che, nel richiamato incontro nazionale, si intendevano valorizzare;
FP CGIL CISL FP e UILPA tenuto conto che “la riduzione della spesa relativa all’organico del personale civile a 30.381 va ben oltre il previsto limite del 10% prevsito dal dl 138/11″ come indicato dalla Relazione del Consiglio di Stato- Sezione dell’8 marzo 2012- precisano che appare dunque coerente la proposta non solo di riportare i numeri del personale civile in linea con quelli effettivamente in servizio, come accaduto per gli altri territori, ma di richiedere un provvedimento di carattere straordinario, che consenta di derogare alla riduzione tabellare in argomento e, a tal fine, oltre il naturale coinvolgimento delle Istituzioni locali, richiedono a Maridipart Taranto di sostenere l’iniziativa così come illustrata
Fp CGIL CISL FP UIL PA
Lorenzo Caldaralo Massimo Ferri Giuseppe Andrisano