INPS DEL FUTURO
SENZA IMMEDIATE RISPOSTE NESSUN CONFRONTO è POSSIBILE
La CGIL ha abbandonato il tavolo tecnico sulle progressioni 2010.
Abbiamo informato l’Amministrazione e le altre OO.SS. che non saremo più disponibili a nessun confronto che non abbia all’o.d.g. la determinazione presidenziale 5804 del 31/5/2012 e le sue ricadute sul futuro lavorativo del personale INPDAP ENPALS e INPS.
Unica eccezione sarà il verbale d’accordo relativo al trattamento dei lavoratori colpiti dal sisma in Emilia e, a tal proposito, abbiamo chiesto di estendere i provvedimenti anche ai lavoratori di Lombardia e Veneto.
Rispetto all’argomento all’O.D.G di oggi, per quanto ci riguarda, c’è poco da discutere.
Le progressioni 2010 vanno retribuite alla stessa stregua dei precedenti passaggi.
Non siamo disponibili a sanare un errore dell’Amministrazione o peggio ancora una scelta contrattuale di CISL e UIL.
Le altre OO.SS. hanno deciso di continuare la riunione, anche chi, solo poche ore fa, lanciava strali contro la determinazione preannunciando licenziamenti di massa.
ROMA 13 giugno 12
P. i Coordinamenti INPS INPDAP ENPALS
O.Ciarrocchi M.Perrini S,Petrilli
VOGLIAMO RISPOSTE
Con l’aria che tira parlare di firma definitiva di contratto integrativo 2011 INPDAP o, come succede ormai troppo stesso, esclamare ve lo avevamo detto!, non ha molto senso.
Non perché non ci siano cose da dire, soldi persi che qualcuno ci dovrebbe spiegare dove sono finiti, i famosi 4, 5 milioni di risparmi che hanno giustificato la firma della CISL– nonostante la valutazione- volatilizzati nel nulla.
No, non certo perché non ci interessa la nostra contrattazione, ma perché la situazione da quella fatidica firma isolata della Cisl è completamente cambiata. E la cosa più preoccupante è che è cambiata così velocemente che ogni giorno diventa inattuale la questione che solo il giorno prima era la più scottante.
Solo ieri ci ha spiazzato la circolare 81 sulla contabilità che svuota di ogni competenza l’ufficio ragioneria dell’Inpdap e traduce qualsiasi iter di pagamento in una procedura Inps, non importa quanti e quali cambiamenti ciò implichi né dal punto di vista tecnico né dal punto di vista dei lavoratori impiegati.
E ancor prima è arrivata la circolare 78 che già da subito prevede l’integrazione logistica del personale ENPALS presso le sedi INPS.
Oggi, invece, l’allarme è altissimo sulla determinazione con cui Mastrapasqua confonde la riorganizzazione della dotazione organica del nuovo Ente con i tagli alla Pubblica Amministrazione e sviluppa un piano fortemente penalizzante per i lavoratori che rischiano la messa in disponibilità, la mobilità e addirittura il licenziamento.
Il tema, quello vero di cui si tratta in tutti questi provvedimenti piccoli e grandi, gravi e meno gravi è il lavoro. Il lavoro è il tema al centro del dibattito politico, ma è anche il tema al centro della realizzazione del nuovo ente previdenziale italiano e le scelte sui due piani non sono neutre l’uno per l’altro.
Non si può ignorare la professionalità di tanti lavoratori, disporne la mobilità e sancirne l’inutilità, senza dichiarare, nei fatti, una precisa volontà lobbista – la stessa espressa nella confusa vicenda degli esodati?
Il 14 giugno Cgil Cisl e Uil si incontreranno con il Presidente dell’Inps e si discuteranno i termini dell’intera vicenda integrazione/soppressione alla quale la Cgil è interessata non solo come Funzione Pubblica, ma come intera Confederazione.
Come Cgil, infatti, siamo convinti che il tema del lavoro deve essere affrontato, nel nuovo ente, considerando gli interessi degli iscritti, dei pensionati e dei cittadini tutti, che hanno diritto alla garanzia di servizi di qualità su tutto il territorio nazionale. E la qualità del servizio non può essere assicurata senza professionalità e peggio ancora senza lavoratori.
Come Cgil siamo convinti che soprattutto in tempo di crisi Ë dai servizi pubblici, Ë dall’investimento nel pubblico che bisogna partire per determinare condizioni favorevoli alla crescita del Paese. E iniziare ad investire dal welfare e dai lavoratori che erogano welfare è l’opportunità per accelerare il ritorno dell’investimento.
Le risposte che avremo il 14 giugno rispetto a questi nostri punti fermi, determineranno le scelte e le azioni che intraprenderemo.
Nel frattempo invitiamo tutte le altre OO.SS. a fare fronte comune contro la deriva che il nostro nuovo Ente rischia di prendere.
Un atteggiamento collaborativo di alcune OO.SS. nei confronti delle ultime norme sul pubblico impiego ha, di fatto, portato alla situazione attuale.
Non aver contrastato insieme alla CGIL la L. 150, sottoscrivendo contratti integrativi dove si accetta l’esclusione del sindacato nelle scelte organizzative delle amministrazione ha lasciato il campo libero a chi, oggi, riorganizza fregandosene del futuro dei lavoratori e della loro professionalità.
Invitiamo:
Le RSU delle sedi ENPALS a chiedere da subito un confronto con la loro amministrazione rispetto a quanto previsto nella circolare 78.
Le RSU delle Sedi INPDAP di attivarsi immediatamente per avere chiarimenti rispetto al futuro delle lavoratrici e dei lavoratori, oggi impegnati negli uffici ragioneria e contabilità, alla luce di quanto previsto dalla circolare 81.
Le RSU delle sedi INPS a creare da subito un confronto costante, anche con l’aiuto delle nostre strutture territoriali, con le RSU INPDAP e ENPALS anche al fine di uno e scambio di informazioni rispetto a situazione logistica e lavorativa.
Non è solo un problema di ENPALS o INPDAP è un problema dell’INPS di tutti i suoi lavoratori, di tutela dei loro diritti e di quello che sarà il futuro del nostro ENTE e dei servizi che fino ad oggi garantiamo noi: LO STATO
Per quanto ci riguarda, nella riunione già concordata per il 13 giugno, dichiareremo che non saremo più disponibili a partecipare ad incontri che non abbiano all’o.d.g. le ricadute sul personale delle circolari sopracitate e della determinazione 5804 del 31 maggio 2012.
Roma 12 giugno 2012
P. i Coordinamenti INPS INPDAP e ENPALS
O. Ciarrocchi M .Perrini S. Petrilli
Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Presidente Luigi Birritteri
Al Direttore Generale del
Personale e della formazione
Dr.ssa Emilia Fargnoli
OGGETTO: richiesta sospensione interpelli distrettuali per soprannumerari.
Si fa seguito alla nostra nota dell’aprile 2011, che alleghiamo ad ogni buon fine, in relazione alla richiesta di sospensione degli interpelli per soprannumerari in quanto non previsti dal vigente accordo sulla mobilità (art. 13) poiché destinati unicamente al personale soprannumerario e non a tutto il personale come invece stabilisce l’accordo. Ci risulta che ad oggi un simile interpello si stia effettuando nel distretto di Ancona con le stesse modalità di cui sopra, contrarie all’accordo sulla mobilità, e che la nostra struttura territoriale ha proposto formale contestazione allo stesso.
Vi rammentiamo che nel Distretto di Catanzaro l’Amministrazione è risultata soccombente in un ricorso ex art. 28 in ben due gradi di giudizio, pertanto, per evitare altri inutili contenziosi, vi chiediamo di emanare con urgenza una circolare che disponga l’immediato annullamento di tali interpelli che violano gli accordi pattizi.
Restiamo in attesa di un sollecito riscontro,
Roma, 13 giugno 2012
Per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco
Care lavoratrici e cari lavoratori,
Si è svolto oggi l’incontro con il Ministro Ornaghi, il primo a distanza notevole dal suo insediamento. Naturalmente l’incontro ha avuto per questo motivo carattere preliminare, di conoscenza reciproca e di illustrazione della grande mole dei problemi che attraversano il MIBAC.
La riunione è stata preceduta dalla comunicazione della firma, da parte del Ministro dell’Economia, delle variazioni di bilancio relative ai fondi FUA 2011. In aggiunta ci è stata comunicata la disponibilità delle somme riferite ai progetti di apertura straordinaria Natale 2011 e Capodanno 2012. Somme che si aggiungono al FUA 2012, la cui disponibilità è stata messa in bilancio il 2 giugno scorso.
Un risultato del tutto ascrivibile alla mobilitazione unitaria che ha visto effettuata la straordinaria giornata di lotta su tutto il territorio nazionale ed il risolutivo incontro avuto con i vertici del MEF.
Adesso abbiamo chiesto di verificare i tempi di pagamento con riferimento alle scadenze del cedolino unico per consentire il pagamento entro il mese di luglio.
Nel corso dell’incontro abbiamo esposto le nostre ragioni e le nostre profonde preoccupazioni.
Di seguito:
abbiamo rappresentato al Ministro la situazione di profondo degrado che attraversa il Mibac, il taglio delle risorse, le inefficienze organizzative, le sovrapposizioni burocratiche, l’inadeguatezza della linea amministrativa, l’incapacità di spesa e di controllo sulla spesa. Ed abbiamo riconosciuto anche i meriti del Ministro, per la deroga al taglio del costo del lavoro, che per noi è stata una decisione importantissima, come abbiamo in altre occasioni abbiamo rilevato.
Sul merito delle questioni abbiamo rappresentato quanto segue:
Sui pagamenti del salario accessorio: abbiamo rappresentato l’esito del nostro confronto al MEF ( era inizialmente presente alla riunione il vice Capo Gabinetto MEF che ci aveva ricevuto il primo giugno), rappresentando la disponibilità espressa dal MEF a mettere preventivamente in bilancio le somme che devono coprire le prestazioni certe , come le turnazioni.
Sul piano assunzioni. Abbiamo chiesto che almeno venga coperta interamente la graduatoria degli idonei entro l’anno prossimo, rappresentando comunque l’assoluta insufficienza di questi numeri in relazione all’età media del personale ed ai previsti flussi di cessazione per pensionamenti. È stata inoltre rappresentata la necessità di risoluzione del problema del personale comandato tramite la sua immissione nei ruoli MIBAC. CISL e UIL hanno giustamente posto l’accento sugli effetti distorsivi che l’allocazione dei nuovi assunti comporterebbe in relazione al diritto di mobilità negato ai lavoratori ultimi assunti che possiedono le tutele sociali garantite dalle leggi.
Per quanto riguarda le zone interessate dai disastrosi eventi sismici delle ultime settimane, abbiamo richiamato l’attenzione del Ministro sulla necessità di intervenire immediatamente in riferimento alle sedi dichiarate inagibili (Pisa, Ferrara, Modena , Mantova) per trovare immediate soluzioni che non penalizzino i lavoratori e garantiscano la continuità delle attività di tutela del patrimonio conservato presso queste sedi. Abbiamo inoltre rappresentato la nostra piena disponibilità ad attivare progetti straordinari che incentivino il lavoro di monitoraggio e di messa in sicurezza del patrimonio culturale gravemente messo a rischio e, più in generale, attenuino il disagio dei lavoratori costretti al trasferimento in altre sedi provvisorie.
Inoltre abbiamo chiesto che il processo di ricostruzione sia del tutto differente da quello che abbiamo verificato in Abruzzo; e lo abbiamo chiesto anche per il processo di ricostruzione in Abruzzo, con un ruolo prioritario assegnato al MIBAC ed agli Enti Territoriali e l’eliminazione di forme improprie di commissariamento che tanti ritardi e danni hanno causato alla progettualità ed ai tempi della ricostruzione sul territorio abruzzese, di cui la desolazione Aquilana è emblema riconosciuto.
Abbiamo chiesto un progetto di ricostruzione dell’organizzazione complessiva del Ministero, richiamando l’attenzione sulla necessità di eliminare le sovrapposizioni burocratiche ed i centralismi regionali che si sono determinati a seguito della riforma macro organizzativa. Abbiamo ribadito che il Ministero deve ripartire dal territorio ed intrecciare le sue politiche con gli Enti territoriali. Ripristinando una governance virtuosa del territorio che interrompa gli aspetti schizofrenici dati dalla burocratizzazione delle gestioni organizzative e dall’eccessivo potere delle Direzioni Regionali
Spending revue. Abbiamo messo in guardia il Ministro dai possibili effetti che i processi di revisione della spesa potranno avere sul territorio, attraverso la programmata riduzione degli assetti organizzativi delle funzioni centrali che operano sul territorio. E abbiamo chiesto l’istituzione di una linea di controllo sulla qualità della spesa, attualmente inesistente.
Abbiamo richiamato la questione professionale, sia in riferimento ai fabbisogni professionali interni, che vanno adeguatamente valorizzati, che alla questione della tutela del lavoro che si svolge nei nostri cicli lavorativi con riferimento al precariato, al disconoscimento dei diritti di tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro tipologia di rapporto di lavoro. Una politica che solleciti e sviluppi occupazione di qualità per tutti coloro che possono, con il loro lavoro, contribuire alla crescita delle politiche culturali nel nostro Paese.
Abbiamo infine rilevato la necessità urgente di affrontare la questione dei lavoratori a tempo determinato inseriti nei progetti Ales, per i quali abbiamo chiesto certezza nella prosecuzione dei progetti e certezza della stabilizzazione lavorativa.
Risposta del Ministro. Il Ministro ha dato solo alcune risposte, generiche e basate sulla condivisione sostanziale delle problematiche che abbiamo posto, riservandosi una risposta scritta e più specifica, nonché di convocarci entro un mese per la prosecuzione del confronto. Ha comunque assicurato una attenzione alle questioni urgenti che abbiamo insieme rappresentato, in particolare sulle problematiche post terremoto ci ha assicurato che è già stata individuata una soluzione per la Biblioteca Universitaria di Pisa, soluzione che dovrebbe salvaguardare il patrimonio ivi custodito. Soluzione che, per la verità, a noi ancora non risulta nota. Ed il suo interessamento per le questioni che abbiamo segnalato riguardanti Emilia e Lombardia. Non riteniamo di dover aggiungere altro, in attesa di risposte più specifiche, e pertanto sospendiamo il giudizio, restando in attesa.
Siamo abituati a valutare atti concreti, per il resto riteniamo assolutamente positivo l’avvio di un confronto diretto con il Governo ed aspettiamo che il sig. Ministro sia conseguente agli impegni che, sul piano del metodo del confronto, ha assunto.
In coda alla riunione abbiamo chiesto, unitariamente, la convocazione immediata di una riunione con all’ordine del giorno un approfondimento dei criteri con cui si è proceduto alla ripartizione su base territoriale dei neo assunti. Al riguardo abbiamo già espresso perplessità per lo scarso numero di assunzioni programmate nel Mezzogiorno, nei settori professionali carenti. E riteniamo che la problematica, unitamente a quella sopra evidenziata della mobilità in caso di tutela sociale, vada approfondita. Inoltre abbiamo chiesto di porre all’ordine del giorno la verifica dei tempi di erogazione della quote FUA e l’estensione dal 30 al 50% dei festivi. E di questo dovremo discutere martedì prossimo, data preannunciata di convocazione.
Carissimi saluti.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIBAC
Al Capo di Gabinetto
Presidente Filippo Grisolia
Al Capo Dipartimento
Presidente Luigi Birritteri
Al Direttore Generale del Personale
Dr.ssa Emilia Fargnoli
OGGETTO: SITUAZIONE ZONE TERREMOTATE.
In relazione al recente sisma dell’Emilia Romagna le scriventi OO.SS. chiedono alle SS.VV. di sollecitare i Capi degli uffici coinvolti a non adottare misure che possano creare ulteriore disagio ai lavoratori. In relazione alle assenze conseguenti il sisma vi chiediamo di sollecitare apposita disposizione affinché vengano considerate giustificate, vista l’eccezionalità della situazione, e non conteggiate come ferie come è avvenuto in alcuni uffici; l’istituto delle ferie o altri istituti contrattuali saranno infatti indispensabili nel prossimo futuro per queste popolazioni colpite dal dramma del terremoto per affrontare l’emergenza.
Vi chiediamo inoltre di sollecitare lo sgombero di edifici che possano mettere a rischio l’incolumità dei lavoratori e nei casi in cui le persone non dispongano più di una abitazione, vi chiediamo di sollecitare la mobilità volontaria temporanea, anche verso altre amministrazioni che si trovino nei luoghi in cui questi lavoratori risiedono momentaneamente.
Inoltre sollecitiamo con urgenza l’apertura delle trattative sul fua 2011 in modo che sia possibile assegnare risorse ai lavoratori colpiti dal sisma, come già avvenuto in altre amministrazioni.
Certi della vostra sensibilità restiamo in attesa di un sollecito riscontro,
Roma, 13 giugno 2012
fpcgil cisl fp uilpa-giustizia
grieco marra nasone
ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI
DELLA GIUSTIZIA
Legge 104: l’interesse del lavoratore al trasferimento
può essere prevalente. Il Ministero condannato alle spese
Da anni chiediamo all’Amministrazione della Giustizia di fare un accordo relativo ai trasferimenti ex 104, e siamo tornati a sollecitarlo più volte dopo le modifiche di cui alla 183/10. L’Amministrazione, oltre a negare ogni apertura di una tavolo negoziale, ha continuato a condurre una politica dei trasferimenti autoreferenziale, negandoli a chi ne aveva diritto anche in base alla legge 104 e favorendo invece chi aveva qualche santo in paradiso.
Adesso il Tribunale di Bologna stabilisce che il diritto di scegliere la sede “sussiste non soltanto al momento della scelta della prima sede di lavoro, ma anche nel corso dell’attività lavorativa, laddove sopravvengono eventi morbosi comportanti l’assistenza continua a favore di un prossimo congiunto” e che il diniego del trasferimento “...non può essere subordinato a valutazioni discrezionali o di opportunità dell’amministrazione”; si tratta di ragioni che sosteniamo da tempo e che adesso vengono formalmente riconosciute.
Il Tribunale inoltre aggiunge, e certamente ciò conferma che esiste un diritto alla mobilità per tutti i lavoratori che “Se nell’ambito della valutazione dei contrapposti interessi, si tenesse conto in ogni ipotesi, della prevalenza dell’interesse prospettato dal Ministero convenuto dovrebbe prospettarsi, in astratto, il diniego di ogni richiesta di trasferimento proprio a causa del suddetto blocco delle assunzioni che si preannuncia, allo stato, sine die”.
Il Ministero dell’Ingiustizia è stato condannato dalla giustizia: ci adopereremo perché questa sentenza riporti l’Amministrazione sulla strada del rispetto dei diritti.
Per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco
FP CGIL, FP CISL, UIL FPL e UIL PA insieme ai lavoratori delle Aziende aderenti a Federculture hanno tenuto questa mattina, in concomitanza con la presentazione del Rapporto Annuale 2012 di Federculture, un presidio di protesta davanti alla Fondazione MAXXI contro l’atteggiamento di estrema rigidità assunto dalla parte datoriale durante il confronto per il rinnovo del CCNL 2010/2011. I sindacati di categoria, che fin dall’inizio hanno affrontato il negoziato con serietà e responsabilità dimostrando di volersi fare carico delle difficoltà prodotte dalla crisi economica, non possono tuttavia accettare una proposta che non garantisce ai lavoratori neanche la difesa del potere d’acquisto. Chiudere la porta a qualsiasi ipotesi di confronto che possa portare risposte concrete in termini di recupero del salario, come ha fatto la delegazione trattante di Federculture negando persino l’indennità di vacanza contrattuale e mettendo sul tavolo al suo posto un’indennità “una tantum” per un solo anno, rappresenta un’offesa alla dignità, professionalità e serietà di migliaia di lavoratori. FP CGIL, FP CISL, UIL FPL e UIL PA sono decise a rivendicare, con la salvaguardia di un settore di primissimo piano nell’economia italiana, un riconoscimento adeguato del valore del lavoro. Per questo l’azione sindacale non si ferma qui: il prossimo 22 giugno, l’assemblea nazionale dei delegati e delle delegate delle aziende aderenti a Federculture si riunirà per decidere ulteriori iniziative di protesta e di sensibilizzazione.
Roma, 12 giugno 2012