ORA BASTA: LA SICUREZZA NON E’ UN OPTIONAL!

In precedenza, avevamo espressamente dichiarato che, ove l’Amministrazione avesse scelto di andare avanti per la propria strada, noi avremmo agito di conseguenza.
Per questo, alla luce della palese violazione dell’accordo del 3 giugno, proclamiamo, a partire da oggi, lo stato di agitazione del personale.
Invitiamo, pertanto, le nostre rappresentanze territoriali e le RSU a non firmare tutti quegli accordi territoriali che, richiamando il messaggio Hermes n.2561 del 23 giugno u.s., non rispettano il contenuto dell’accordo del 3 giugno.
Invitiamo le nostre rappresentanze territoriali e le RSU e gli RLS a denunciare alle autorità competenti qualsiasi inadempimento dell’Amministrazione in materia di salute e sicurezza, dal mancato aggiornamento di DVR e DUVRI, alla carenza o mancanza dei DPI, al mancato rispetto delle misure di contenimento del rischio epidemiologico stabilito dall’accordo del 3 giugno.
Invitiamo le nostre rappresentanze territoriali a proclamare giornate di assemblea,per sigla ed in giorni diversi affinché i lavoratori con la loro partecipazione a tutte le assemblee indette dalle scriventi OO.SS. possano testimoniare che tutte le sigle firmatarie dell’accordo del 3 giugno stanno tutelando il personale dell’Inps ed i servizi alla cittadinanza.
In tutto questo, l’Amministrazione sembra dimenticare che il rischio maggiore è rappresentato dalla sicurezza dei lavoratori dell’Istituto, esposti non solo al rischio sanitario derivante dal coronavirus, ma anche ad un rischio aggressione derivante da una campagna stampa che mira a convincere l’opinione pubblica che i lavoratori dell’Istituto non stiano lavorando sufficientemente, sebbene anche senza strumentazione dell’istituto, essi abbiano continuato a lavorare incessantemente e responsabilmente, a tutte le ore e finanche i giorni festivi, nella consapevolezza di dare risposte ai bisogni della cittadinanza in difficoltà economica.
Più volte abbiamo chiesto chiarezza sui dati e sullo stato delle lavorazioni dei “prodotti covid”, come sul servizio di informazione agli utenti reso in questo periodo di emergenza, senza ricevere mai nulla dall’Amministrazione.
Ora diciamo BASTA:
basta a una gestione che viola gli accordi sindacali,
basta a una gestione che vuole mettere a rischio la sicurezza dei propri lavoratori,
basta a una gestione che non fa chiarezza sui dati, mortificando il sacrificio e l’impegno lavorativo del personale Inps.
In tutto questa bagarre sui numeri, usati strumentalmente anche per attacchi politici, la parte peggiore la sta pagando chi, anche con propria strumentazione, sta facendo l’impossibile per garantire ai cittadini i servizi attraverso il proprio lavoro quotidiano: il personale Inps.

Roma, 29 giugno 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFINTESA/FP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

Alla cortese attenzione del
CdA dell’INPS

Oggetto: Richiesta  di incontro urgente

Gentilissimi,
nei giorni scorsi anche in INPS si è aperta una discussione su come l’Istituto debba
affrontare la cosiddetta “Fase 2”.
Il frutto di questa discussione è stato un accordo sindacale, firmato lo scorso 3 giugno
da quasi tutte le sigle presenti in Inps, con cui si è inteso coniugare i diritti dei lavoratori
dell’Ente con quelli della cittadinanza. In particolare, tra i molteplici punti qualificanti di
quell’accordo, a nostro parere, occorre rilevare in special modo la fondamentale
importanza nell’utilizzazione del canale telefonico e/o informatico per garantire i servizi
informativi alla cittadinanza. Tale modalità, se adeguatamente promossa alla
cittadinanza con massicce campagne stampa, avrebbe potuto garantire l’erogazione dei
servizi in totale sicurezza.
Spiace constatare, invece, come non solo tale campagna di comunicazione non sia mai
effettivamente partita, ma anche che l’Amministrazione abbia deciso unilateralmente di
violare l’accordo sindacale del 3 giugno, non convocando alcun tavolo di monitoraggio
così’ come previsto dall’intesa –ciò che si era impegnata a fare entro il 30 giugno -, né
fornendo alcun dato sullo stato delle lavorazioni dei “prodotti covid” e sul servizio di
informazione agli utenti reso in questo periodo di emergenza – nonostante le nostre
reiterate richieste -, ma limitandosi ad informarci della propria volontà di aprire gli
sportelli al pubblico con accesso fisico a partire dal prossimo 1° luglio.
Tale modalità, assolutamente irrispettosa di corrette relazioni sindacali, rischia di
sovraesporre i dipendenti delle sedi non solo a rischio di contagio, ma soprattutto a
rischi di aggressione, vista anche la forte campagna di attacco contro l’Istituto e i suoi
dipendenti.
Per questo, chiediamo un incontro urgente con le SS.LL., anche considerando che, dalla
data di insediamento del CdA, non abbiamo ancora avuto modo di avviare un confronto
sulle diverse criticità presenti in Inps e sul programma di lavoro che il CdA intende
portare avanti nel corso del proprio mandato.
In attesa di riscontro alla presente con cortese urgenza, porgiamo cordiali saluti.

Roma, 29 giugno 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFINTESA/FP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

Roma, 26 giugno 2020

A tutti i lavoratori

Prestiti al Personale

Si è tenuta questa mattina la prevista riunione con l’Amministrazione in materia di
abbassamento dei tassi di interesse sui prestiti al personale, per la quale avevamo già
chiesto in precedenza di ampliare l’ordine del giorno con altri importanti argomenti quali,
l’abbassamento dei tassi di interesse sui mutui ipotecari e la sottoscrizione del “verbale
d’intesa per emergenze” con cui disciplinare gli istituti giuridici ed economici spettanti al
personale che opera, appunto, in regime di lavoro agile per emergenze.
Relativamente alla predetta richiesta di integrazione, l’Amministrazione ci ha comunicato
che sta procedendo a tutta una serie di approfondimenti e che, quindi, gli argomenti
proposti verranno affrontati in successivi incontri. Ovviamente, nel prendere atto, abbiamo
ribadito con forza la necessità di accelerarne i tempi di definizione.
Per quanto attiene, invece, all’argomento unico posto all’ordine del giorno,
l’Amministrazione ci ha sottoposto “verbalmente” la seguente proposta di revisione dei
tassi:
–  si passerebbe dall’1 allo 0,85% per importi fino a 35.000,00 Euro;
–  si passerebbe dall’1,50 all’1,275 % per importi da 35.001,00 fino a 75.000,00;
– si passerebbe dal 2 all’1,70 % per importi oltre i 75.000,00.
In relazione a ciò, abbiamo fatto presente che, per tali argomenti di natura prettamente
tecnica, è il caso che gli incontri vengano preceduti dall’invio alle Organizzazioni sindacali
della necessaria documentazione a supporto della proposta avanzata; permettendo così
alle parti di poter meglio comprendere analisi, meccanismi e razionali, nonché consentire
la presentazione di puntuali contro proposte.
L’appunto, come è ovvio, non è rivolto ai colleghi impegnati nell’esame e stesura dei
documenti utili alla definizione degli accordi, ai quali abbiamo comunque indirizzato il nostro
plauso.
Coerentemente con la necessità di procedere nel dare concrete risposte al personale
abbiamo, comunque, convenuto di addivenire in tempi rapidi ad una proposta di verbale
che avvii celermente la procedura di rinegoziazione automatica dei nuovi tassi da applicare
sulla quota residuale del prestito in atto al dipendente, con una data di decorrenza il più
possibile anticipata visto il tempo trascorso.
È importante “portare a casa” una delle tante vertenze da tempo sostenute dalle Scriventi,
puntualmente rinnovate all’Amministrazione anche in quest’occasione, perché segna un
primo passo verso quel dovuto riconoscimento dell’enorme lavoro svolto da tutto il
personale dell’Istituto.
Questo non ci esime dal dover stigmatizzare, ancora una volta, alcuni comportamenti poco
rispettosi dei lavoratori che le OO. SS. rappresentano al tavolo nazionale e che palesano in
modo evidente la distanza che ha l’Amministrazione rispetto alle giuste e sacrosante
rivendicazioni dei dipendenti dell’Istituto.
Non possiamo perdere ulteriormente tempo. La prima lettera di ringraziamento al Personale
porta la data del 20 marzo 2020: siamo al 26 giugno!!!

A. Mercanti           M. Molinari             F. Savarese

Roma, 24 giugno 2020

A tutti i lavoratori

Monitoraggio Protocollo 15 maggio 2020

Il 23 giugno u.s. su richiesta delle scriventi Organizzazioni si è tenuta una riunione per fare
il punto della situazione rispetto allo stato di attuazione del Protocollo del 15 maggio 2020.
Monitoraggio che, ricordiamo, è possibile attivare esclusivamente grazie alla previsione
inserita all’interno del predetto Protocollo dalle organizzazioni sindacali firmatarie e che
permette di poter verificare la corretta applicazione delle linee guida previste nel testo e
successivamente declinate in maniera più dettagliata per le varie professionalità interne
all’Istituto, oltre a permettere la partecipazione di chi, comunque, ha ancora difficoltà a
capire la finalità del documento prodotto congiuntamente all’Amministrazione in supporto
alle Strutture territoriali chiamate a riavviare gradualmente le proprie attività in presenza
a seguito della ripresa e dell’incremento della domanda di servizi da parte del tessuto
produttivo del Paese.
Un O.d.G. molto impegnativo, ulteriormente arricchito dalla presentazione, appunto, di tre
distinti documenti in conformità con gli impegni assunti in sede di sottoscrizione e che
implementano le regole sulla sicurezza dei lavoratori, con particolare riferimento alle
attività esterne all’Istituto, come l’attività di verifica degli impianti, quella di vigilanza e
quella sanitaria.
Quest’ultimo documento, per la verità, consegnato tardivamente rispetto all’adozione dello
stesso da parte del gruppo di lavoro chiamato a delinearne i contenuti, pertanto nessuna
valutazione di merito è stata avanzata dai presenti, se non il plauso per il gran lavoro
prestato dai colleghi.
La richiesta di attivazione del Tavolo, nata a seguito della forte esigenza
manifestata dai lavoratori nel corso delle numerose e partecipate assemblee
telematiche, ci ha permesso di segnalare alcune distorte letture delle indicazioni fornite
con il Protocollo e divulgate dal Direttore Generale, con particolare riferimento all’assenza,
in alcuni casi, del previsto confronto con RSU ed Organizzazioni Sindacali, alla previsione
di rientri da parte del personale senza aver avviato la necessaria rilevazione dei lavoratori
cd. fragili a cura del medico competente, nonché al richiamo in servizio di alcune particolari
tipologie di personale in assenza di qualsiasi motivazione a supporto di tale scelta.
Nel corso dell’incontro, si sono anche affrontate alcune tematiche “off topic”, ma che
rientrano a pieno titolo nell’opportunità di evitare fughe in avanti da parte di alcuni
responsabili di sede.
A tale ultimo riguardo, si è colta l’occasione per ribadire l’assenza di un vincolo
domiciliare per il lavoratore che opera in lavoro agile per emergenze, la necessità
di non avviare l’individuazione di Progetti speciali in assenza del previsto accordo nazionale
e con modalità mai condivise tra le parti, potendosi configurare a tal proposito una condotta
antisindacale che non avremmo remore a denunciare in caso di necessità, nonché per
stigmatizzare l’inaccettabile silenzio rispetto alla discussione su tutti gli istituti
giuridici ed economici spettanti al personale che opera in modalità agile per
emergenze.
Nel rivendicare l’utilità del meccanismo del monitoraggio introdotto all’interno del
Protocollo, che ricordiamo è attivabile da tutti i sottoscrittori dello stesso, anche da coloro
che, spacciandosi per tutori dei lavoratori, attendono sia l’Amministrazione a convocarli per
rappresentare la propria infallibilità, riteniamo insoddisfacente l’esito dell’incontro, in
quanto ennesima occasione persa per riconoscere al personale il merito di aver tenuto
la barra dritta nonostante le enormi difficoltà vissute all’interno del periodo
emergenziale.

A. Mercanti                    M. Molinari                          F. Savarese

Roma, li 29 giungo 2020

Al DGPRAM – D.G.M.C.
cons. dott. Vincenzo STARITA
Roma
prot.dgmc@giustiziacert.it

E, per conoscenza Al DGEPE – D.G.M.C.
cons. dott.ssa Lucia CASTELLANO
Roma
dgepe.dgmc@giustizia.it lucia.castellano@giustizia.it

Oggetto: Protocolli Intesa Regionale – UU.II.EE.PP.EE.
Osservazioni FP CGIL

Egregio Direttore Generale,
prendendo atto di quanto partecipato dalla SV, con nota del 26 giugno us, in merito alla necessità di avviare le discussioni per definire i Protocolli in oggetto, questa Organizzazione Sindacale ritiene indispensabile concordare con l’argomento di cui trattasi, vista altresì l’esposizione avvenuto durante l’incontro dell’ 11 novembre 2019, tra Codesto Dipartimento e le Parti sociali (bozza sui Nuclei di Polizia Penitenziaria presso gli Uffici in parola).
Pertanto, la FP CGIL sostiene di dover necessariamente determinare un lavoro negoziale nelle varie articolazioni, cosi da poter stipulare accordi pattizi, considerate le seguenti precarie oggettività (rafforzamento delle relazioni sindacali, carichi di lavoro del personale, orari di servizio, etc….), alla stregua dei CC.GG.MM. ed II.PP.MM. con sedi dirigenziali.
In un’ottica di fattiva collaborazione istituzionale, siamo pronti a fornire un costruttivo contributo, che possa riverberare sulle aspettative professionali della Polizia Penitenziaria e collettività tutta.
Distinti saluti.
Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI

Roma, li 29 giungo 2020

Al D.G.P.R. – D.A.P.
cons. dott. Massimo PARISI
Roma

Alla Direttrice Ufficio IV Relazioni Sindacali – D.A.P. dott.ssa IDA DEL GROSSO
Roma

E, per conoscenza Al Vice Capo D.A.P.
cons. dott. Roberto TARTAGLIA
Roma

Oggetto: graduatoria provvisoria relativa alla mobilità ordinaria anno 2019, ruoli non
direttivi del Corpo di Polizia Penitenziaria. Richiesta intervento.

Egregio Direttore Generale,
questa Organizzazione Sindacale non può esimersi dal rappresentarLe subissate doglianze che pervengono dai nostri associati e non, in merito alla mancata pubblicazione della graduatoria meglio indicata in oggetto.
A corroborazione di ciò, appare altresì indispensabile evidenziare che, nel corso dell’anno corrente, per alcuni Istituti abbisognevoli di giusti ed urgenti incrementi di organico a qualsiasi titolo, si è provveduti allo scorrimento delle graduatorie della mobilità anno 2018, ove già si provvedeva ai debiti trasferimenti del personale nei tempi in causa, anziché dare utilmente seguito a quella in discussione.
Pertanto, considerata la necessità di favorire le aspettative personali delle lavoratrici e dei lavoratori e nel rispetto del principio di equità, nonché la dovuta definizione amministrativa dell’iter, Voglia la S.V. attivare qualsivoglia attività interventistica a tal riguardo.
Molti distinti saluti.

Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI

All’On.le Ministro della Giustizia
Alfonso Bonafede

Oggetto : Cosa accadrà dopo il 30 giugno 2020 negli istituti penitenziari?

Il 30 giugno scade il periodo di emergenza per gli istituti penitenziari.
Immaginiamo che il Dicastero da Ella diretto abbia già elaborato lo schema di un decreto che disciplini il ritorno alla “ normalità” ovvero che siano state concordate linee guida che consentano il ripristino dell’ ordinaria vita penitenziaria : colloqui, lavoro all’esterno , rientro dei semiliberi, attività lavorative e trattamentali con il ritorno delle associazioni di volontariato all’interno delle strutture penitenziarie.
Le esperienze anche drammatiche che l’Amministrazione penitenziaria ha vissuto nei mesi passati
sono state causate anche da difetti di comunicazione e da intempestività delle disposizioni varate in
tema di gestione della pandemia in carcere.
Se è utile imparare dagli errori, siamo certi che questo Dicastero abbia già disposto in tal senso e probabilmente nelle prossime ore sarà possibile avere lettura delle disposizioni organizzative che sono state elaborate in materia.
Certamente in tema di disposizioni sanitarie occorrerà poi che ogni istituto si interfacci con l’Azienda Sanitaria Locale competente per territorio, chiedendo disposizioni relative agli strumenti di prevenzione del rischio da contagio per i nuovi ingressi in carcere, obbligo o meno di attendere l’effettuazione di un tampone per organizzare il trasferimento di un detenuto, il controllo all’ingresso in istituto dei familiari, avvocati, volontari; disposizioni relative ai periodi di quarantena ( una settimana o quattordici giorno o sono sufficienti tre giorni ?)
Nel nostro paese ci sono 196 istituti penitenziari ed 11 provveditorati responsabili di un territorio che, in sei casi, copre fino a tre regioni e le regole applicate in un istituto non sono le stesse applicate in un altro.
Tutti ormai sappiamo bene come il sistema sanitario nazionale sia diverso da regione a regione da città a città e da liberi cittadini ci adattiamo a queste diversità spesso subendole.
Ma la diversità del sistema sanitario all’interno degli istituti penitenziari pone seri problemi anche di ordine pubblico. Su questi non è più rinviabile un SUO intervento politico perché insieme al Ministro della Salute sia convocata urgentemente la Conferenza Stato Regioni per elaborare ed attuare un protocollo UNICO da applicare in TUTTI gli istituti penitenziari del territorio nazionale anche in deroga alle differenti disposizioni varate dalle singole regioni in tema di gestione del contagio da COVID-19.
La sicurezza e la tutela dei diritti di tutti , detenuti e lavoratori del settore penitenziario – devono essere garantiti .
Certi della sua sensibilità ed attenzione confidiamo in una Suo autorevole e tempestivo intervento.

Il Segretario nazionale
Florindo Oliverio

Al Signor Capo del Dipartimento
Presidente Bernardo Petralia

Oggetto: linee guida per la gestione della fase 3 emergenza sanitaria negli istituti penitenziari

Il prossimo 30 giugno secondo le disposizioni impartite dal D.L n.29 del 10 maggio u.s .termina il
periodo di emergenza anche negli istituti penitenziari italiani e dovrebbe avere avvio il piano di progressivo ripristino della “normalità”.
Sono note alla S.V., tutte le difficoltà organizzative incontrate dai dirigenti e da tutti gli operatori penitenziari impegnati nella gestione della pandemia e nella riduzione del rischio di contagio, così
come è noto l’impegno che gli stessi hanno messo in atto per garantire in buon andamento della
organizzazione interna degli istituti.
Molti degli episodi che sono saliti “all’onore delle cronache” potevano essere sicuramente evitati o
ridotti nel numero ove ci fosse stata una maggiore, attenta, programmata azione di comunicazione
delle disposizioni operative da adottare e da attuare nei 196 istituti del territorio nazionale.
Se si impara dagli errori, il nuovo corso avviato con la SUA nomina a Capo del Dipartimento dovrebbe consentire decisioni chiare ed attuabili.
Il sistema sanitario nazionale che è incaricato di occuparsi della salute dei detenuti e che come
noto si articola in distretti regionali e locali, ha mostrato e mostra differenze sostanziali tra un territorio e l’altro. Anche nella gestione della pandemia e delle misure di prevenzione per la riduzione del rischio di contagio si sono registrate queste diversità.
Questo aspetto, già abbastanza grave per la gestione della salute pubblica, assume connotati
drammatici se lo osserviamo nella realtà della gestione del sistema sanitario in carcere.
Le differenze si sono registrate nella somministrazione di tamponi, nelle disposizioni relative al
tempo da trascorrere in quarantena – ove sia riscontrata una positività ovvero ove si sia stati a contatto con un soggetto risultato positivo al virus- , nella riorganizzazione dei colloqui in presenza,
nell’ingresso dei nuovi giunti nel trasferimento di un detenuto da un istituto all’altro nello stesso
Provveditorato ma da una regione all’altra.

Se il termine del 30 giugno verrà confermato, dal 1° luglio si dovrebbero riprendere tutte le attività
ordinarie all’interno degli istituti di pena. Dovrebbero rientrare i semi-liberi, essere ripristinati i colloqui nella loro ordinaria articolazione, dovrebbero essere ripresi i trasferimenti dei detenuti da una regione all’altra, essere autorizzati gli ingressi in carcere ai rappresentanti delle associazioni di volontariato.
Anche se da tutti il carcere è percepito come una realtà chiusa, l’apertura al mondo esterno è parte
essenziale ed imprescindibile del sistema dell’esecuzione della pena che garantisce la tutela dei
diritti delle persone ristrette ed il loro recupero sociale.
Quindi il carcere è aperto e la movimentazione dall’interno verso l’esterno e viceversa al tempo di
pandemia deve trovare una unitarietà di gestione che gli undici Provveditorati regionali/interregionali e le singole Direzioni non possono realizzare. Non da soli!
Le regole sanitarie da applicare negli istituti penitenziari sono, per competenza, stabilite dalle ASL
e si riferiscono ai protocolli che ogni singola Azienda Sanitaria regionale ha varato. Tali regole de-
vono essere rispettate da ogni singolo istituto penitenziario anche se disfunzionali alle finalità di
gestione dell’istituto stesso.
Ora più che mai è necessario un intervento autorevole e politico che solo LEI Signor Capo Dipartimento può assumere, chiedendo, per il tramite degli organi istituzionali da LEI ritenuti idonei, di emanare un protocollo UNICO da applicare in TUTTI gli istituti penitenziari del territorio anche in deroga alle differenti disposizioni varate dalle singole regioni in tema di gestione del contagio da COVID-19.
Ci auguriamo che disposizioni chiare ed univoche raggiungano tempestivamente tutte le sedi penitenziarie così da consentire ai provveditorati di impartire le disposizioni, ai direttori di organizzarne l’attuazione, al personale di prepararsi al cambiamento della routine penitenziaria e di informare per tempo tutta la popolazione detenuta, in sicurezza e nel rispetto dei diritti di tutti.

Il Segretario nazionale
Florindo Oliverio

ACCORDO 3 GIUGNO

La sottoscrizione di un accordo vincola le parti al rispetto degli impegni assunti, e la validità dell’accordo non viene meno senza una disdetta.
Per noi l’accordo del 3 giugno, in assenza di una disdetta dall’Amministrazione, è valido e permangono tutti impegni.
Quindi ricordiamo che il confronto in sede locale va espletato tutto e gli accordi sono indispensabili per qualsiasi riapertura in sicurezza delle sedi.
La contrattazione decentrata continuerà ad essere agita da parte delle scriventi OO.SS. nell’alveo dell’Accordo nazionale declinando in sede territoriale il suo contenuto senza alcuna esclusione.
Ribadiamo con forza e determinazione che un accordo non disdettato continua a produrre i suoi effetti e va applicato indipendentemente da un Massaggio Hermes dell’Amministrazione.
L’accordo del 3 giugno è ancora valido e ne pretendiamo l’applicazione in toto.
Se l’amministrazione intende disdettarlo sia chiara e noi agiremo di conseguenza!

Roma, 25 giugno 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFINTESA/FP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

Al Capo D.A.P.
pres. dott. Bernardo PETRALIA
Roma

E, per conoscenza
Al Sottosegretario di Stato alla Giustizia
on.le avv. Vittorio FERRARESI
Roma

Al Vice Capo D.A.P.
cons. dott. Roberto TARTAGLIA
Roma

Alla Direttrice
Ufficio IV Relazioni Sindacali D A P
dott.ssa IDA DEL GROSSO
Roma

Oggetto:Istituti Penitenziari. Continui rinvenimenti di apparecchi telefonici .
Richiesta calendarizzazione tavolo di confronto

Esimio Presidente,
questa Organizzazione Sindacale non può esimersi dall’evidenziare alcune criticità, ahi-noi, che si stanno registrando in diversi Istituti del Paese, degne di una sicura e sana riflessione analitica.
E fatto notorio, come da diffusioni mediatiche, il continuo rinvenimento di apparecchi telefonici negli Istituti Penitenziari che, in qualche modo, potrebbero ancora una volta compromettere

l ‘ordine e la sicurezza degli operatori e del sistema penitenziario stesso, con possibili collegamenti con l’esterno che andrebbero a rafforzare anche la rete della criminalità organizzata.

Bellizzi Irpino, Benevento, Bologna, Frosinone, etc ……. sono alcune realtà dove, nei giorni
scorsi, la Polizia Penitenziaria ha dimostrato (ancora una volta) indefesse e zelanti capacità professionali, in attività di vigilanza ed osservazione, nonostante gli apodittici affanni che si stanno vivendo ultimamente.
Orbene, la FP CGIL crede fermamente che sia giunto il momento di intervenire sulla questione app ena esposta, adottando utili strategie volte ad arginare l’introduzione fraudolenta degli strumenti in discussione.
Non possiamo, oggigiorno, lasciare margine solo ai pensieri interventistici di enfatizzazione politica con bracci di ferro o caccia alle streghe : l Amministrazione Penitenziaria dovrà , in tempi effimeri, porre in essere un serio e sagace progetto a tal riguardo e di competenza.
Pertanto, alla luce di quanto argomentato, la scrivente Parte presenta sin da subito la propria disponibilità ad avviare un confronto costruttivo che ci vedrà sicuramente protagonisti di una novella sfida e di un mutamento delle carceri, a giovamento di tutte e tutti.
Restiamo in attesa di determinazioni e si inviano deferenti saluti

Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI

ESPERTI DI MATERIA OK PROFILO DI RICERCATORE RISPEDITO AL MITTENTE!

Protocollo di intesa per la selezione dei docenti esperti di materia e istituzione del nuovo profilo di ricercatore sono stati i due temi affrontati nel corso della riunione odierna del Tavolo nazionale tra Amministrazione ed Organizzazioni sindacali.
Sul primo argomento la delegazione di parte datoriale ha presentato un nuovo documento che recepisce tutte le richieste sindacali presentate lo scorso 17 giugno, ossia l’eliminazione del requisito delle 40 ore di docenza per l’esonero dal colloquio finalizzato all’inserimento nell’elenco centrale/regionale di riferimento sostituito con la significativa esperienza di docenze d’aula, l’obbligo di motivazione in caso di mancata ammissione al colloquio, l’inserimento del direttore di coordinamento metropolitano o suo delegato nel Nucleo di valutazione regionale nelle tre Regioni in cui insistono le Direzioni di coordinamento metropolitano, la rivisitazione della scala di valutazione alla quale si dovrà uniformare il Nucleo centrale/regionale, la flessibilità del principio di rotazione degli incarichi conferiti agli esperti di materia e periodicità delle selezioni per l’accesso agli stessi elenchi. Ribadito nel testo finale del protocollo d’intesa, protocollo al quale hanno aderito tutte le organizzazioni sindacali, l’apertura a tutto il personale, a prescindere dall’area professionale di inquadramento, A, B e C, dell’accesso agli elenchi degli esperti di materia, principio che per noi era già pacifico con il protocollo del 26 luglio 2017, ma che l’Amministrazione aveva applicato in modo non corretto.
Sul secondo tema, l’istituzione del profilo di ricercatore oggetto di un’informativa rispetto alla quale, tempestivamente lo scorso 19 maggio, le scriventi organizzazioni sindacali avevano chiesto l’attivazione del confronto, abbiamo manifestato la nostra contrarietà, rappresentando all’Amministrazione l’inutilità di un profilo da incardinare all’interno della Direzione
centrale Studi e Ricerche, visto che esistono altri strumenti. Abbiamo suggerito infatti come sia più opportuno indire un interpello su scala nazionale indirizzato a tutto il personale dell’Istituto, per reperire il personale in possesso delle caratteristiche richieste per svolgere quell’attività di ricerca, elaborazione e studio indicata nell’informativa tramessa. Sul punto l’Amministrazione ha recepito la nostra richiesta, nonostante la disponibilità manifestata da chi al Tavolo negoziale ha inaugurato il festival dei profili professionali oppure inneggiato alla “contaminazione” tra mondo universitario della ricerca e Istituto come se l’INPS fosse un’istituzione di ricerca e non un Ente nato per riscuotere contributi ed erogare prestazioni!
Al termine della riunione oltre a sollevare il tema del rinnovo delle assegnazioni scadute o di prossima scadenza del personale in assegnazione provvisoria, per le quali sollecitiamo l’Amministrazione ad individuare soluzioni condivise in tempi brevi, siamo ritornati sull’argomento dell’apertura degli sportelli in modalità fisica alla luce del messaggio Hermes n.2561 pubblicato ieri. Rispetto a quest’ultimo punto, abbiamo ribadito alla Delegazione di parte pubblica la palese violazione dell’accordo del 3 giugno che prevede momenti di confronto sullo stato dell’arte della concreta applicazione del protocollo e l’intempestività di una decisione datoriale in assenza del quadro completo degli accordi regionali e territoriali: anche qui rinveniamo una decisione irrispettosa non solo dell’accordo nazionale, ma anche della dirigenza regionale e soprattutto territoriale che dovrà assumere, quest’ultima, determinazioni imposte e non condivise.

Roma, 24 giugno 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFINTESA/FP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

PROGRESSIONI ECONOMICHE E FONDO RISORSE DECENTRATE 2019 (ex FUA)
SOTTOSCRIZIONE DEFINITIVA DEGLI ACCORDI

Si è svolto il 23 giugno 2020 il programmato incontro in call conference in ordine al Fondo per le
risorse decentrate e Progressioni economiche nel corso del quale, all’esito di un confronto iniziato
già dalla riunione precedente dello scorso 18 giugno, CGIL CISL E UIL hanno dichiarato di
sottoscrivere definitivamente i due accordi (vedi allegati). I due testi hanno infatti superato le verifiche di congruità degli organi di controllo (MEF e Funzione Pubblica) e sono finalmente esigibili.
Come già anticipato al personale nel dicembre scorso, all’esito della sottoscrizione delle due ipotesi,
i due accordi rappresentano la sintesi e il punto di equilibrio delle istanze e delle aspettative dei
lavoratori del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sia quelli che nel 2010 non ottennero la
progressione, sia quelli che legittimamente, dopo dieci anni ambiscono a vedere riconosciuta la
propria professionalità e le proprie competenze attraverso una nuova opportunità.
L’accordo sottoscritto, infatti, a fronte della prima stesura che consentiva soltanto 160 posizioni,
prevede l’attribuzione di n. 301 posizioni economiche redistribuite sulle tre aree, su tutte le fasce
economiche e su tutti i profili professionali nonostante l’esiguità delle risorse disponibili.
L’amministrazione a breve pubblicherà i bandi per le progressioni economiche e darà altresì avvio
alla liquidazione delle spettanze di cui all’accordo sulla definizione dei criteri di distribuzione del
salario accessorio.
L’obiettivo di CGIL CISL e UIL delle prossime settimane e dei prossimi mesi sarà ovviamente
quello di sollecitare la compagine politica del Ministero del Lavoro affinché vengano
incrementate le risorse nel Fondo per il salario accessorio in modo tale da poter realizzare
ulteriori passaggi economici anche negli anni a venire. CGIL CISL e UIL eserciteranno a tale
scopo e insieme ai lavoratori, tutte le necessarie iniziative.
Sul versante sicurezza CGIL CISL e UIL hanno incalzato l’amministrazione al fine di addivenire
rapidamente alla sottoscrizione di un protocollo condiviso sulla gestione della fase due che tenga
ovviamente conto anche del noto incendio divampato sul tetto dell’edificio di Via Flavia e che ha
pesantemente coinvolto il quinto piano del palazzo dove insistono numerosi uffici. CGIL CISL e UILhanno preteso dall’amministrazione di fissare la data di convocazione per un apposito incontro al fine di discutere nuovamente di sicurezza, di smart working ed anche del diritto al riconoscimento dei buoni pasto in regime di “lavoro agile – home working” (regime ordinario per lo svolgimento dellaprestazione lavorativa). Tale incontro è stato fissato al prossimo 26 giugno 2020 ore 14:30 e si terrà alla presenza del Segretario generale Tangorra.
Nel corso della riunione il Direttore Generale ha dato un breve cenno sull’incendio divampato sul
tetto della sede di Via Flavia rappresentando che non ci sono tempi certi per il rientro in sede per
tutto il personale di via Flavia ed in particolare per i lavoratori che hanno le postazioni situate al V
piano dello stabile. In ogni caso l’Amministrazione ha comunicato che proseguono le verifiche sia
sulla stabilità dell’edificio che sull’impianto elettrico e che comunque finché non ci sarà la massima
sicurezza non si potrà accedere nuovamente alla sede di lavoro. L’Amministrazione ha comunque
assicurato che appena sarà possibile comunicherà con precisione i tempi di rientro, sempre in
considerazione delle procedure di sicurezza relative alla pandemia.
A fronte di una nuova richiesta di queste OO.SS. relative all’utilizzo del nuovo sistema di gestione
del personale Zucchetti, l’Amministrazione ha comunicato che in questa fase è in atto la
sperimentazione e non verrà esteso fino a quando non sarà completamente utilizzabile.

Roma, 24 giugno 2020

FP CGIL
Giuseppe Palumbo
Francesca Valentini

CISL FP
Michele Cavo
Marco Sozzi

UIL PA
Bruno Di Cuia
Orlando Grimaldi

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