Roma, 19 maggio 2020
Al Vice Capo Dipartimento A.P.
Dott. Roberto Tartaglia
Roma
Al Direttore generale del Personale
e delle Risorse
Dott. Massimo PARISI
Roma
E, p.c. : Al Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma
Oggetto: Apertura nuovi padiglioni
Egregi,
come noto a breve è prevista la riapertura di nuovi padiglioni detentivi negli istituti di Parma, Lecce e Taranto. In merito a ciò, sono numerose le perplessità riguardanti il personale che l’Amministrazione penitenziaria intende impiegare nelle nuove strutture data la cronica carenza organica che investe il Corpo di Polizia penitenziaria.
Di recente, abbiamo assistito all’emanazione di interpelli per aumentare gli operatori in servizio all’USPeV e al GOM per i quali non vi è mai stato confronto sull’organizzazione del lavoro. Tali provvedimenti se da un lato contribuiscono a colmare la carenza di questi Reparti, dall’altro sottraggono personale dagli istituti penitenziari già in grave sofferenza e creando non pochi squilibri nella distribuzione dell’organico nell’Amministrazione.
Al fine di rendere chiare la gestione degli appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria nei Reparti su menzionati e negli istituti, chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto per discutere le modalità di gestione dell’organico e l’organizzazione del lavoro anche in vista dell’apertura dei nuovi padiglioni.
Certi di un cortese cenno di riscontro, si porgono cordiali saluti.
Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI
Al Sig. Direttore dell’Agenzia delle Entrate
Avv. Ernesto Maria Ruffini
e, p.c. Al Capo del Personale ad interim
dott. Carlo Palumbo
Oggetto: Richiesta convocazione per trattative su FPSRUP 2018.
Le Scriventi, sul presupposto che da diversi mesi le risorse relative alla costituzione del FPSRUP 2018 sono state integralmente versate a codesta Agenzia con i relativi provvedimenti del sig. Ministro dell’Economia e delle Finanze e considerato che codesta Agenzia ha più volte posto la convocazione in merito all’oggetto solo come ultimo punto all’o.d.g. di pregresse trattative senza che, di fatto, essa è stata neanche avviata, chiedono tempestiva convocazione con unico o.d.g. la trattativa sul citato salario accessorio del 2018 che, come è di tutta evidenza, le lavoratrici ed i lavoratori attendono da ben due anni! L’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.
Roma, 19 maggio 2020
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL/UNSA FLP
Gamberini Silveri Cavallaro Sempreboni Patricelli
Le OO.SS. hanno diritto di esprimere le proprie posizioni
e l’Agenzia ha il dovere di ascoltarle: questa è l’attività negoziale!
Non immaginavamo che su un delicato tema come quello dell’emergenza “coronavirus” e la tutela dei lavoratori, potessimo arrivare al punto in cui il Direttore del Personale chiudesse “malamente” l’incontro odierno perché i rappresentanti dei lavoratori non hanno condiviso la posizione negoziale dell’Agenzia.
Fin dall’apertura dell’incontro, le OO.SS. hanno espresso dubbi sull’opportunità che vi fosse un diretto coinvolgimento dei colleghi in merito alla delicatissima questione della misurazione della temperatura.
E quanto sopra indipendentemente da deliberazioni di organi istituzionali competenti in materia sanitaria, visto e considerato che già in occasione della seduta che ha portato alla sottoscrizione dell’accordo del 30 aprile scorso, le OO.SS. avevano prospettato la possibilità, in ragione dell’evoluzione epidemica in corso soprattutto in alcune aree del Paese, di prevedere obbligatoriamente la misura in discussione.
Visto il percorso che dovremo affrontare nei prossimi mesi, non affatto breve, tutti i cittadini di questo Paese, così come nel resto del mondo, sono chiamati a adottare gli opportuni accorgimenti individuali che permettano la convivenza con il “virus” ed il relativo abbattimento del tasso di contagio.
Un conto è chiedere responsabili comportamenti individuali e collettivi su tutti i fronti e quindi anche sul versante lavorativo, altra cosa è, invece, costringere i lavoratori a svolgere stabilmente compiti e mansioni, con le conseguenti responsabilità, non contrattualmente previsti e che, per la loro assiduità e continuità, comporterebbe anche maggiori rientri e rotazioni del personale sottraendolo, di fatto, alle ordinarie attività istituzionali.
In ragione di ciò, le OO.SS. hanno espresso perplessità sul fatto che su questo delicato tema vi potesse essere il coinvolgimento di colleghi, anche solo in termini volontari, che contribuiscano alla gestione del “rischio” biologico in esame attraverso la misurazione, in ingresso degli uffici, della temperatura ai lavoratori, all’utenza, ai fornitori e alle ditte di servizi esterne (es: pulizie) nonché della gestione dell’eventuale casistica relativa all’isolamento, alla segnalazione all’autorità sanitaria, ecc. del soggetto a cui fosse rilevata temperatura superiore ai 37,5°.
Quindi, rispetto all’idea dell’Agenzia delle Entrate, innescata specificatamente dalla trattazione della problematica a livello Lombardia, e rispetto ad un accordo sottoscritto da
tutte le sigle che, oltretutto, ha lasciato uno specifico spazio per la trattazione in sede territoriale in quanto questioni espressione di una “particolarità” locale, riteniamo che l’Amministrazione debba fare proprie le istanze delle OO.SS. al tavolo odierno affinché vengano fatti opportuni “investimenti” (tali li consideriamo) per i prossimi anni a tutela della salute e dell’integrità fisica di tutti i colleghi e dei contribuenti.
Se dobbiamo integrare l’accordo nazionale del 30 aprile scorso, questo deve andare nella direzione di prevedere che tutti gli Uffici dell’intero territorio nazionale siano dotati di strumentazione idonea a rilevare la temperatura dei colleghi che accedono in ufficio nonché di tutti i cittadini fruitori dei servizi, approntando, altresì appositi protocolli in linea con le previsioni sanitarie, attraverso la più coerente gestione dei check-point, delle obbligatorie aree di isolamento e quant’altro senza che tutto ciò sia svolto dai colleghi dell’Agenzia delle Entrate.
Non riteniamo che gli addetti al primo intervento, i Responsabili per il Servizio Prevenzione ovvero i “delegati” del Datore di Lavoro, siano preparati alla gestione di questo rischio; oltretutto ciò non può diventare stabilmente il loro compito principale.
L’abbattimento del rischio passa, a nostro parere, attraverso l’automazione delle procedure di rilevazione della temperatura, le modalità automatiche di accesso agli uffici ed ai front office dopo il controllo medesimo, nonché la gestione efficiente e razionale delle situazioni di rischio.
Ci saremmo aspettati la massima capacità di ascolto della Direzione ed invece, in ragione di una diversa posizione, la stessa Direzione ha, inopinatamente, chiuso l’incontro lasciando “esterrefatti” i rappresentanti sindacali, anche in presenza di altri argomenti all’ordine del giorno.
Riteniamo che si sia trattato di un mero “scivolone”, perché le OO.SS. hanno diritto di esporre le proprie posizioni e l’Agenzia ha il dovere di tenerne conto, tutto quanto espressione di un reale e concreto, se necessario, percorso negoziale.
In caso contrario dovremmo preoccuparci…con tutte le relative valutazioni e conseguenze.
Roma, 18 maggio 2020
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL/UNSA FLP CONFINTESA
Gamberini Silveri Cavallaro Sempreboni Patricelli Ratti
ACCORDO SULLA “FASE 2 ” ALLE DOGANE
Per il piano operativo la parola agli accordi territoriali INDENNITA’ DI RISCHIO E BUONI PASTO:
E’ FATTA!!!
Dopo il comunicato dello scorso 30 aprile con il quale avevamo interrotto le relazioni con l’Agenzia abbiamo posto – insieme alle nostre Segreterie Nazionali – la assoluta necessità di un immediato ritorno alla correttezza ed alla fisiologia delle relazioni contrattuali, tanto più decisive in una amministrazione così strategica per il presidio di legalità che garantisce al sistema economico e commerciale del Paese.
In questo senso consideriamo la convocazione di oggi – nel corso della quale l’Agenzia ci ha comunicato ufficialmente la volontà di sottoscrivere l’accordo sulla Fase 2, preannunciando una ulteriore convocazione per venerdi prossimo, con all’ordine del giorno, Contratto Integrativo, Stralcio del Fondo 2018 e Nuovo sistema di Valutazione – una svolta positiva, frutto della nostra iniziativa unitaria.
Dobbiamo dire che anche l’impianto complessivo dell’accordo sulla “Fase 2” che abbiamo sottoscritto, deve essere considerato come una inversione di tendenza importante.
Infatti – dopo aver ribadito e richiamato tutti i termini normativi di garanzia per la sicurezza e la salute dei lavoratori nonchè per il contenimento della diffusione del contagio – l’accordo stabilisce come limite temporale di validità il 31 luglio 2020, alla cui
scadenza è previsto un ulteriore accordo che determinerà le indicazioni operative “definitive” sul lavoro agile.
Fino a quella data saranno comunque posti in lavoro agile tutti quei Lavoratori in particolari condizioni psico fisiche, o che dichiarino di versare in condizioni di salute o personali di impedimento, quali ad esempio l’accudimento di figli minori.
Al personale che sarà chiamato al rientro in servizio saranno assicurate tutte le condizioni di sicurezza compresi i test sierologici e l’assistenza della task force sanitaria.
Ma la cosa più importante è che tutto il resto, ripetiamo tutto il resto è oggetto di accordo tra le parti.
A livello di direzione interregionale, regionale, interprovinciale e centrale le parti dovranno trovare intese sulla uniformità della applicazione territoriale delle procedure di sicurezza e salubrità per il personale chiamato al rientro in servizio. Di più – riguardo al grado di copertura dei servizi in presenza – siamo riusciti ad imporre, dopo una proposta iniziale dell’Amministrazione che prevedeva il 60%, un “limite medio giornaliero del 45% garantendo la rotazione del personale” salvo diverse indicazioni da parte della Direzione Generale (che saranno comunque oggetto di accordo) e salvo le inevitabili deroghe per le sedi organizzate in turni.
A livello di uffici territoriali dovranno essere sottoscritte intese
-sulle forme di flessibilità dell’orario di individuale del personale, con scostamento fino a 2 ore in ingresso rispetto al limite che è stato spostato alle 11;
-le garanzie sanitarie per il personale in servizio di verifica esterna in relazione anche all’utilizzo del mezzo proprio;
-la individuazione dei profili orari, degli strumenti informatici, della fasce di contattabilità, dei rientri settimanali ecc. per i lavoratori in smart working.
Ma abbiamo saputo portare a casa anche due importanti risultati che riconoscono e valorizzano la atipicità e la specialità del lavoro del personale doganale, perché vanno a cogliere il senso profondo dell’impegno che è stato garantito dai tanti colleghi in prima linea in tutta la fase emergenziale, e, al tempo stesso, sottolinea il senso e la necessità di mantenere criteri di uguaglianza e di legalità per tutti i lavoratori.
Ci riferiamo alla estensione per il personale che dal 9 marzo ha continuato a garantire i servizi esterni, di controllo merci e viaggiatori e che ha svolto attività di front office della indennità di rischio sanitario. Al personale che ha operato in smart working abbiamo concordato la erogazione, sempre dal 9 marzo dei buoni pasto.
Roma 18 maggio 2020
FPCGIL CISLFP UILPA
Iervolino Fanfani Procopio
AI LAVORATORI DOGANALI
Facciamo seguito al nostro comunicato dello scorso 27 aprile per rispondere alle numerosissime
richieste di chiarimento che ci pervengono dalle nostre strutture territoriali. Ci viene segnalato infatti che è proprio la Direttiva n.6, emanata a ridosso della intesa sottoscritta sullo “smart working”, a discostarsi da quanto convenuto, disponendo una serie di prescrizioni contraddittorie ed inaccettabili.
In particolare la parte dove tutti i sindacati ritenevano di aver concordato che l’Agenzia potesse
effettuare solo i normali “controlli di processo” è stata tradotta nella Direttiva con “controlli a
campione…… effettuati a livello Centrale”. Questa disposizione, mai discussa, non trova alcun
riferimento nei provvedimenti governativi sullo smart working e si pone in contrasto con l’art. 4 del
D.Lgs 151/2015 che prescrive “l’obbligo di fornire ai dipendenti adeguata informazione circa le modalità d’uso degli strumenti e di effettuazione dei controlli” nonché “l’obbligo di rispettare la normativa sulla privacy nella raccolta e nel trattamento dei dati”.
Dobbiamo rilevare che una tale decisione denota una clamorosa, sorprendente ed inaccettabile
volontà di rottura delle relazioni sindacali ma, quello che ci pare grave, evidenzia un atteggiamento
punitivo nei confronti del personale. Atteggiamento che trova conferma nell’assordante silenzio rispetto a chi vorrebbe tagliare il nostro Fondo di 16 milioni di euro, rispetto all’anticipo del 2018, rispetto soprattutto al Contratto Integrativo.
Registriamo inoltre molteplici azioni volte a modificare forme organizzative dell’Agenzia e
decisioni in contrasto con le procedure previste dal Regolamento dell’Amministrazione assunte in
mancanza di nomina del Comitato di Gestione, Stiamo per questo valutando in queste ore, insieme alle Segreterie Nazionali di FPCGIL- CISLFP UILPA,
le iniziative da assumere, ciò anche perché numerose decisioni e determinazioni dell’Agenzia
di queste ultime settimane, adottate con una singolare celerità – vedi la Linea di indirizzo-Rapporti con l’Autorità giudiziaria – hanno provocato e stanno provocando empasse gestionale e imbarazzo nella iniziativa dei funzionari che stanno svolgendo funzioni di polizia giudiziaria. Tutto ciò ha come imperdonabile conseguenza un allentamento delle iniziative di indagine per la repressione di reati importanti e ha il sicuro effetto paradossale di porre le condizioni, a nostro avviso, per la esclusione sistematica di deleghe di indagine all’A.D.M..
Vi comunicheremo tempestivamente le decisioni e le iniziative a tutela dei lavoratori che
adotteremo insieme alle Federazioni Nazionali.
Roma 30 aprile 2020
FPCGIL CISLFP UILPA
Iervolino Fanfani Procopio
Al Dr. Riccardo MELONI
Direttore Risorse Umane, Organizzazione e
Scuola dello Sport
Sport e Salute S.p.a.
Al Dr. Giuseppe TROIANI
Responsabile Relazioni Sindacali Direzione Risorse
Umane, Organizzazione e Scuola dello Sport
Sport e Salute S.p.a.
OGGETTO: Comitato paritetico di all’art. 5, c. 8 del Protocollo di settore del 12/05/2020.
Come è noto, con l’art. 5, comma 8 dell’accordo di cui all’oggetto, si è stabilito di istituire un Comitato paritetico di settore chiamato ad assolvere ai compiti, assorbendone le relative funzioni, dei Comitati di cui al punto 13) del Protocollo condiviso Governo – OO.SS. del 24/4 u.s. Con l’art. 4, comma 1 della successiva intesa del 15/5 u.s., al suddetto Comitato è stato anche attribuito il compito di verificare le esigenze che, all’interno dei luoghi di lavoro, con l’obiettivo di evitare aggregazioni, potrebbero condurre all’individuazione di modalità scaglionate di accesso. L’organismo è pertanto chiamato, da un lato, ad appurare la rispondenza dei protocolli adottati dai singoli datori di lavoro ai contenuti dell’accordo del 12/5 u.s. e, dall’altro, con riferimento alle possibili deroghe ai regimi di orario, a
verificare le esigenze del ricorso, nelle diverse realtà, ad eventuali scaglionamenti negli accessi.
Tutto ciò premesso e tenuto conto dell’importanza e della delicatezza delle funzioni ad esso concordemente assegnate, le scriventi chiedono che siano al più presto avviate tutte le procedure necessarie a rendere il Comitato immediatamente operativo.
A tal fine, comunicano sin da ora i nominativi dei rispettivi rappresentanti in seno al Comitato.
Componente effettivo Componente supplente
FP CGIL Antonella Merlonghi Francesco Quinti
CISL FP Fabrizio Bif Alessandro Bruni
UIL PA Anna Maria Ponci Paolo Liberati
CISAL FIALP Alberto Salvati Dino Carola
L’occasione è gradita per porgere distinti saluti.
Roma, lì 18 maggio 2020
FP Cgil Cisl FP Uil PA Cisl FIALP
Francesco Quinti Alessandro Bruni Paolo Liberati Dino Carola
Una Contrattazione straordinaria per un personale straordinario
Nel confermare il giudizio più che positivo per l’ottima risposta fornita dall’Istituto ai propri dipendenti attraverso la rapida attivazione del lavoro agile e per il ruolo di primo piano assunto all’interno della crisi epidemiologica, che ha visto il nostro Ente agire a tutela non solo dei propri utenti ma anche a garanzia della salute e sicurezza di tutti i cittadini attraverso l’emanazione di documenti tecnici a supporto del legislatore per l’adozione di provvedimenti normativi, riteniamo che sia necessario uscire pubblicamente, in maniera forte, per difenderci dai recenti attacchi mossi all’Istituto proprio in virtù del delicato ruolo che è stato chiamato a svolgere. Attacchi di natura strumentale messi in atto da chi dimostra ancora una volta di non conoscerne la funzione sociale e gli ambiti di competenza, scaricando sull’intero Ente e, indirettamente, sul suo personale tutta l’incompetenza politico-gestionale di una parte della classe dirigente del nostro Paese – la stessa che vede le indicazioni fornite da Inail come norme precettive nei
confronti del sistema produttivo.
Riteniamo ciò altamente offensivo nei confronti di tutto il Personale che, nonostante le tante difficoltà legate alla gestione dell’emergenza sanitaria, ha saputo mantenere un elevato standard produttivo sia in termini quantitativi che qualitativi, utilizzando anche propri mezzi laddove non è stato possibile intervenire con quelli messi a disposizione dell’Istituto, avvalendosi del prezioso supporto dei colleghi appartenenti al profilo informatico.
Attacchi irrispettosi nei confronti del lavoro svolto dai colleghi dell’Area Sanitaria, che dal primo momento e con enormi difficoltà legate alla reperibilità dei necessari DPI non ha mai smesso di operare a supporto dell’Istituto e del Servizio Sanitario Nazionale mettendo quotidianamente a rischio la propria salute e quella dei familiari.
La medesima determinazione e professionalità messa in campo da parte dei colleghi funzionari di vigilanza (ancora in attesa di un provvedimento che ne riveda il ruolo ad esaurimento); degli assistenti sociali; dei Professionisti in generale (certificatori, Contarp, Ingegneri, e così via); donne e uomini che silenziosamente, senza sosta, continuano ad adoperarsi per portare il Paese “fuori dalle secche”.
L’intero Istituto si sta muovendo sinergicamente per tentare di adempiere con celerità e professionalità anche a tutti i nuovi compiti assegnati dal Governo al nostro Ente e per i quali, in alcuni casi, come la validazione e certificazione dei DPI, si stanno facendo veri e propri salti mortali, data la scarsità di risorse umane a seguito di passati tagli lineari della dotazione organica e contestuali contrazioni del turn over.
Tutte scelte operate dalla stessa classe dirigente di cui sopra che, nel falcidiare in passato i servizi pubblici essenziali, ora ne sovraccarica le competenze (v. sorveglianza sanitaria eccezionale) scaricando su altri le proprie scellerate azioni.
Tutto ciò premesso, ed in attesa dei dovuti atti pubblici a difesa dell’onorabilità e della professionalità di tutti i lavoratori INAIL, vogliamo che si parta immediatamente con quella contrattazione straordinaria evocata dal Direttore Generale e che dovrà vedere nella sottoscrizione dell’allegato Verbale d’intesa, già sostenuto normativamente e contrattualmente, il primo importante passo verso il concreto riconoscimento a tutti i
colleghi dell’enorme lavoro fin qui svolto.
Mutui, prestiti, passaggi di Area ed economici, risorse aggiuntive, sono solo alcune delle cose che pretendiamo per questi lavoratori e ci attendiamo che la politica, opportunamente sensibilizzata dai Vertici, riconosca quanto non può essere dato nell’immediatezza da questi ultimi. Mentre ai Vertici chiediamo il coraggio di sedersi a un Tavolo e velocemente riconoscere quanto ampiamente meritato, non regali ma il giusto dovuto.
Cordialmente, i circa diecimila lavoratori dell’INAIL.
A. Mercanti M. Molinari F. Savarese
IL DL “RILANCIO” E LA VERTENZA TIROCINANTI
Poco o nulla rispetto alla vertenza Tirocinanti troviamo nel DL in via di emanazione. Non basta inserire il punteggio aggiuntivo in procedure concorsuali che sembrano esplicitamente orientate verso altra e diversa platea. Ci saremmo invece augurati un atto di coraggio da parte del Ministro ed un profondo ripensamento delle procedure sin qui seguite per riconoscere a questi lavoratori il sacrosanto diritto ad avere un posto di lavoro dopo avere passato anni a lavorare negli Uffici Giudiziari sotto le mentite spoglie dei tirocini.
L’esperienza del bando ancora in corso presso i Centri per l’Impiego, oltre alla dimensione numerica insufficiente, sta registrando tutte le difficoltà prevedibili e previste rispetto alla giungla delle regolamentazioni interne alle varie Regioni. Un processo che certamente va concluso ma che, a nostro avviso, non deve essere replicato nelle future tornate assunzionali a partire dal bando previsto per l’assunzione di 1092 tra ausiliari e operatori a tempo determinato.
Ci saremmo pertanto aspettati un intervento normativo che facesse chiarezza sui requisiti valutabili nelle future selezioni e soprattutto determinasse la piena titolarità del Ministero rispetto alla gestione di tutte le fasi della selezione dove il requisito professionalizzante maturato in anni di tirocini sia il vero presupposto da valorizzare ai fini dell’assunzione. Noi riteniamo che la finalità esplicitata, che ha giustificato l’autorizzazione all’assunzione del personale a tempo determinato, possa indirizzare la futura selezione verso questi criteri e che su questo è necessario fare chiarezza da subito, così come da subito occorre prevedere l’avvio di questa fase di selezione.
Su questo chiediamo al Ministro ed al Governo un atto di coraggio, in particolare in un momento di crisi economica come l’attuale: basta solo ricordare che questi lavoratori non hanno potuto fruire di ammortizzatori sociali perché formalmente il loro apporto non figura come prestazione lavorativa. Il loro credito è ancora di più aumentato con la crisi Covid e con esso la frustrazione e lo scoramento derivante da anni e anni di precarietà. La Giustizia ha bisogno di questi lavoratori, così come ha bisogno di valorizzare il personale interno, fermo al palo anch’esso rispetto alle legittime aspettative di crescita professionale.
Se davvero si vuole cambiare e modernizzare la macchina della Giustizia non bastano i proclami e gli impegni: occorrono investimenti che sappiano valorizzare tutte le esperienze, a partire dal riconoscimento del diritto al lavoro, dalla riqualificazione del personale interno e da un piano straordinario di occupazione nel quale la soluzione di questa annosa vertenza sia uno dei punti centrali insieme al necessario ricambio generazionale che offra opportunità alle nuove generazioni.
SIG. MINISTRO BONAFEDE, ANCHE SU QUESTO NON DIMENTICHI I SUOI IMPEGNI!
Felicia Russo Claudio Meloni
Coordinamento Nazionale FPCGIL Giustizia FP CGIL NAZIONALE
Il “Lavoro sicuro”
Sottoscritto il Protocollo nazionale delle misure di prevenzione e sicurezza dei lavoratori civili nell’emergenza sanitaria
È stato sottoscritto in data odierna l’Accordo nazionale sulle misure di prevenzione e sicurezza dei lavoratori civili nell’emergenza sanitaria.
La necessità di linee guida omogenee per tutto il territorio si è resa tanto più necessaria in un ministero multiforme in cui le diverse componenti tendono ad assumere iniziative prive di quel coordinamento che è, invece, indispensabile in un dicastero ove la presenza di cantieri di lavoro ed aree industriali lo rendono unico nel panorama della P.A.
Il documento sottoscritto è una cornice che richiama l’obbligo di applicare, oltre la normativa già esistente in materia di sicurezza sul lavoro, i protocolli sottoscritti da CGIL CISL e UIL anche delle categorie del pubblico impiego sia con il Governo che con il Ministro della Pubblica Amministrazione, compreso il Documento Tecnico dell’Inail di aprile 2020 in tema di emergenza sanitaria.
L’ Accordo sottoscritto è:
– Dinamico, perché prevede il suo aggiornamento continuo in funzione dell’evoluzione dell’emergenza al momento fissata al 31 luglio;
– Obbligatorio, per tutte le Aree del Ministero della Difesa e tutti hanno l’obbligo di osservarlo;
– Partecipativo, perché si fonda sul confronto e la contrattazione con le OO.SS. sia di livello nazionale che territoriale richiamando il CCNL F.C. 2016/18;
– Integrato con le comunità per l’attenzione alla mobilità dei lavoratori ed il trasporto pubblico;
– Chiaro, nel ribadire che il lavoro agile è la modalità ordinaria della prestazione lavorativa;
– Aggiornato agli ultimi provvedimenti anche con riferimento alla centralità del Medico competente, figura spesso assente, ma da cui non si potrà più prescindere anche ricorrendo a convenzioni esterne, in particolare per la tutela dei lavoratori fragili.
Consideriamo utile il metodo della collaborazione e del confronto che ci ha fatto giungere all’intesa e riteniamo opportuno informarvi che sarà nostra cura rivendicare, già dai prossimi giorni, l’impegno assunto dall’amministrazione sul tema del riconoscimento giuridico ed economico degli istituti contrattuali applicabili anche al lavoro agile con l’avvio tempestivo del tavolo di confronto.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Sandro Colombi
Roberto De Cesaris Franco Volpi
E’ GIUNTA L’ORA
Il lungo periodo di emergenza dovuto al Covid 19 ci ha mostrato come anche il mondo della P.A.
abbia cambiato il suo modo di pensare e agire con una velocità che molto spesso non è propria di
questa realtà. Abbiamo visto che si può cambiare modo di lavorare in tempi rapidissimi e che anche
l’elefantiaca struttura di un ministero come il MEF riesce ad adeguare se stessa con sorprendente
e ammirevole tempismo, del quale diamo atto ai vertici di questa amministrazione.
Ma ciò non toglie che esistono degli aspetti che hanno bisogno di interventi che a tutt’oggi non
sono stati presi in considerazione. Il primo riguarda l’ambito applicativo. Ci riferiamo, nello specifico,
all’attività di “lavoro agile”, che ormai diamo per assodata essere la forma di lavoro che ci ha
accompagnato e ci accompagnerà per molto tempo ancora. E’ evidente che in questo discorso
rientrano tutta una serie di elementi contrattuali, che devono regolamentare il lavoro quotidiano dei
colleghi che operano in questa modalità e che sono la maggioranza dei dipendenti del MEF.
Temi come l’orario di lavoro, il diritto alla disconnessione, la reperibilità, i permessi, la produttività
con rendicontazione annessa e il buono pasto, citato come ultimo elemento, ma non per importanza,
devono essere assolutamente trattati e regolamentati, proprio per fornire certezze ai lavoratori
circa le “regole del gioco”.
Pertanto chiediamo ufficialmente all’Amministrazione di convocare un incontro per poter analizzare
tutto ciò che afferisce il tema “lavoro Agile”.
Il secondo tema che crediamo non possa essere più rinviato è quello della sicurezza.
In questi giorni notiamo che una serie di dirigenti territoriali, per quanto possa apparire assurdo,
delle regioni più colpite dall’emergenza e parliamo della Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia
Romagna stiano disperatamente cercando di incrementare le presenze dei lavoratori all’interno dei
loro uffici. Iniziativa che in questo momento non trova nessun riferimento giuridico e amministrativo.
Non esiste nessuna legge che abbia deciso che in fase 2 debbano aumentare le presenze e
non esiste nessuna circolare/nota emessa dal MEF che autorizzi un comportamento del genere.
La cosa assume poi ulteriore gravità, nel momento in cui tutto ciò avviene senza aver predisposto
nessun protocollo di sicurezza, senza aver adeguato il DVR, senza aver attivato nessun comitato
di sicurezza e senza aver attivato nessuna forma di confronto con le OO.SS. In evidente violazione
del Protocollo sottoscritto da Governo e Parti sociali.
A tal fine, proprio per evitare che tutto ciò continui ad accadere, chiediamo che a livello centrale sia
convocato un tavolo che possa affrontare il tema sicurezza e al tempo stesso che i Capi Dipartimento
si attivino, per quanto di loro competenza, nel monitorare questa situazione e a intervenire
per impedire che la situazione degeneri.
Infine informiamo i lavoratori che ci sarà un’emissione speciale, con valuta 21 maggio, per il pagamento
del FRD (quota 20%), e che il 21 maggio ci sarà il tavolo per contrattare il comma 165.
FP CGIL NAZIONALE
Americo Fimiani