Si terrà sabato 11 ottobre 2025 a partire dalle ore 9.30, presso il Centro Congressi Frentani a Roma (via dei Frentani 4), l’attivo nazionale Rsu, delegate e delegati Fp Cgil dal titolo “Le scelte giuste. Contratti e servizi pubblici, non armi: le nostre proposte verso la manifestazione del 25 ottobre”.
E’ prevista la partecipazione del Segretario generale Fp Cgil Federico Bozzanca e del Segretario Generale della Cgil, Maurizio Landini.
Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs: “Il rinnovo siglato mortifica i lavoratori. Servono dignità e giusta retribuzione per oltre 10mila addetti”
Roma, 6 ott – Incroceranno le braccia venerdì 31 ottobre 2025 le lavoratrici e i lavoratori a cui viene applicato il CCNL Anaste. Alla base della mobilitazione, indetta da Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs, l’esito negativo del tentativo obbligatorio di raffreddamento e conciliazione e la firma di un nuovo contratto peggiorativo tra Anaste e alcune sigle sindacali autonome, non rappresentative del settore.
La mobilitazione è la risposta alla chiusura di Anaste, che ha scelto di sottoscrivere un rinnovo contrattuale al ribasso, ignorando le richieste delle organizzazioni sindacali confederali e penalizzando i circa 10.800 professionisti del terzo settore socio-sanitario assistenziale, in gran parte donne e operatori impegnati quotidianamente nell’assistenza a persone fragili e non autosufficienti.
“Le motivazioni dello sciopero risiedono nella palese indisponibilità di Anaste nella ricerca di soluzioni volte a garantire ai lavoratori pari diritti, tutele, dignità già riconosciute ad altre lavoratrici e lavoratori del settore alle dipendenze di datori di lavoro che applicano altri CCNL”.
Secondo i sindacati, l’accordo firmato da Anaste “non solo non garantisce alcun miglioramento salariale in linea con l’aumento del costo della vita, ma prevede parti normative peggiorative rispetto ad altri Ccnl del settore come nel caso del comporto di malattia, che mette a rischio la tutela della salute dei lavoratori.”
“È evidente la volontà di Anaste – prosegue la nota unitaria – di sottoscrivere accordi con aumenti contrattuali irrisori, disconoscendo la dignità di coloro che quotidianamente con dedizione e responsabilità si prendono cura delle persone, soprattutto quelle più fragili, sacrificando la qualità dei servizi erogati.”
Il contrasto è ancora più evidente se raffrontato con i rinnovi sottoscritti nello stesso comparto – Uneba, Cooperative Sociali, Valdesi, Anffas, Agidae – che hanno previsto aumenti retributivi tra il 10,4% e il 12,6% e significativi miglioramenti normativi su malattia, genitorialità, welfare, quattordicesima mensilità e contrasto alle molestie e alla violenza di genere.
Nei prossimi giorni le organizzazioni sindacali attiveranno una campagna di sensibilizzazione e informazione capillare, con assemblee nei luoghi di lavoro, iniziative pubbliche sui territori e il coinvolgimento delle istituzioni locali, delle famiglie e dell’opinione pubblica.
“Alla luce della straordinaria mobilitazione dei precari PNRR della giustizia, da ultimo con lo sciopero proclamato dalla FP CGIL lo scorso 16 settembre cui hanno aderito in migliaia di lavoratrici e lavoratori negli uffici giudiziari di tutto il Paese, si moltiplicano le iniziative parlamentari e il Governo è costretto a doversi occupare del tema della stabilizzazione per tutte e tutti senza potersi più nascondere”.
Lo si legge in una nota di Fp Cgil.
“Riteniamo però necessario che si faccia chiarezza, perché le comunicazioni del Ministro per gli Affari Europei on. Foti alla Camera dei Deputati dello scorso 1 ottobre stanno generando molta confusione, contraddicendo esplicitamente colleghi dello stesso Governo come il Ministro Nordio ad esempio, che, rispondendo ad una recente interrogazione parlamentare – prosegue la nota -, non aveva fatto menzione delle risorse necessarie alla trasformazione di tutti i 12.000 contratti a tempo determinato in essere in scadenza al 30 giugno 2026. Così allo stesso modo l’indicazione generica contenuta del Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP), appena approvato dal Governo il 2 ottobre, della necessità di stabilizzare i precari PNRR della giustizia senza alcun dettaglio su numeri e risorse. Deve essere chiaro che non si può giocare con la vita delle persone, in particolare con quanti stanno aspettando parole chiare e certezze rispetto alla prosecuzione del loro rapporto di lavoro con il Ministero della giustizia a meno di 9 mesi dalla scadenza dei loro contratti”
“Chiediamo quindi – prosegue ancora Fp Cgil – che il Governo esprima immediatamente parole chiare e produca atti conseguenti per garantire la stabilizzazione totale dei 12.000 precari PNRR della giustizia, chiarendo una volta per tutte che non ci sarà alcuna procedura selettiva e quindi che non vi sarà alcun criterio per tale selezione e che verrà rimesso mano al recente accordo sbagliato sulle famiglie professionali per definire la figura professionale dei funzionari UPP, che vengano individuate le risorse per le stabilizzazioni nella prossima legge di bilancio, a partire già dal disegno di legge del Governo. In caso contrario valuteremo le dichiarazioni del Ministro per quello che sono state, un pessimo spot elettorale che gioca sulla vita delle persone e che spinge professionisti qualificati ad andarsene dall’amministrazione a cui pure hanno dato e vogliono continuare a dare tanto”, conclude la nota.
“La Fp Cgil Vigili del Fuoco stigmatizza con forza quanto accaduto in occasione dello sciopero generale del 3 ottobre. In numerose sedi alcuni dirigenti del Corpo, oltre a non accettare l’adesione del personale, hanno disposto il richiamo in servizio del personale che aveva legittimamente aderito allo sciopero, arrivando persino a minacciare provvedimenti disciplinari. A ciò si è aggiunta la dichiarazione di presunta illegittimità della partecipazione, fondata sul giudizio espresso dalla Commissione di Garanzia. Tali comportamenti sono inaccettabili e contrari ai principi sanciti dall’articolo 40 della Costituzione, che tutela il diritto di sciopero come libertà fondamentale dei lavoratori. Nessun dirigente può permettersi di intimorire il personale né di restringere arbitrariamente l’esercizio di un diritto costituzionale”. A dichiararlo è Mauro Giulianella, Coordinatore Nazionale Fp Cgil Vigili del Fuoco.
“La Fp Cgil VVF garantirà massimo sostegno e tutela legale a tutte le lavoratrici e i lavoratori che dovessero subire sanzioni o ritorsioni a seguito della loro adesione allo sciopero. La giornata del 3 ottobre”, continua il coordinatore, “ha visto una partecipazione ampia e convinta del personale del Corpo nazionale, confermando la riuscita dell’iniziativa e la fondatezza delle ragioni che hanno portato alla mobilitazione. Un risultato che smentisce ogni tentativo di delegittimazione e dimostra la profonda adesione del personale alle nostre rivendicazioni. La Fp Cgil VVF respinge con fermezza ogni forma di pressione e comportamento autoritario: lo sciopero era pienamente valido e legittimo, i Vigili del Fuoco hanno esercitato un diritto costituzionale, ogni eventuale provvedimento disciplinare sarà contrastato in tutte le sedi competenti. I Vigili del Fuoco meritano rispetto, non repressione. I loro diritti non si toccano”, conclude Giulianella.
“L’incontro di oggi con il Ministro della Salute Orazio Schillaci e con il Capo di Gabinetto Marco Mattei rappresenta un primo passo importante. Abbiamo chiesto e ottenuto l’apertura di un confronto istituzionale su una vertenza che riguarda oltre 250mila lavoratrici e lavoratori della sanità privata, delle Rsa e dei Centri di riabilitazione. La convocazione odierna è la dimostrazione che le nostre mobilitazioni non sono state vane e che la voce delle lavoratrici, dei lavoratori e dei professionisti non può più essere ignorata”.
La Funzione pubblica della Cgil aderisce al flash mob “Luci sulla Palestina: 100 ospedali per Gaza”, promosso dalla rete delle operatrici e degli operatori sanitari #DigiunoGaza e da Sanitari per Gaza, che si svolgerà stasera davanti a circa 230 ospedali su tutto il territorio nazionale per condannare il genocidio in corso e ricordare gli oltre 1.670 operatori sanitari assassinati dai raid di Israele.
Alle ore 21 medici, infermieri e operatori sanitari saranno invitati a partecipare all’accensione in simultanea “di luci, torce, lampade e di qualunque fonte luminosa” davanti agli ospedali. “Siamo di fronte ad una catastrofe umanitaria che tocca nel profondo le nostre coscienze. Bisogna agire”.
La Funzione pubblica della Cgil, inoltre, partecipa allo sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata di domani, 3 ottobre, ai sensi dell’art.2, comma 7, della legge n.146/90” promosso dalla Cgil “in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza”.
Fp Cgil parteciperà anche alla manifestazione prevista a Roma il 25 ottobre, promossa dalla Cgil in vista della legge di bilancio, “per aumentare salari e pensioni, per dire NO al riarmo, per investire su sanità e scuola, per dire NO alla precarietà, per una vera riforma fiscale”, con concentramento a Piazza della Repubblica alle ore 13:30 e conclusione in Piazza San Giovanni in Laterano.
“Abbiamo oggi portato al tavolo Aran le nostre proposte economiche e normative”: lo dichiara Andrea Filippi, Segretario Nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN al termine del primo incontro tenutosi presso ARAN per il rinnovo del contratto nazionale di categoria 2022-2024.
La FP CGIL continua a sostenere e promuovere la mobilitazione per Gaza, contro l’invasione militare da parte dell’esercito Israeliano e supporta ogni iniziativa per il cessate il fuoco, a difesa della dignità umana e della la popolazione civile.
Come organizzazione sindacale delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità sosteniamo e supportiamo la giornata Luci sulla Palestina – 100 ospedali per Gaza promossa per il 2 ottobre.
I reiterati attacchi del Governo di Israele sulla Striscia di Gaza continuano a colpire le infrastrutture essenziali, hanno trasformato luoghi di cura e salvezza come gli ospedali in zone di guerra e di morte, di chi si vi si reca per cercare assistenza e di chi prova a svolgere la propria missione in condizione estreme. Sono migliaia gli operatori sanitari uccisi e c’è un’intera popolazione cui è negato il libero accesso a beni vitali e alla minima assistenza sanitaria
Continueremo a mettere in atto quanto possibile e necessario, dalle iniziative nazionali ed internazionali, al supporto alle spedizioni di aiuti alla popolazione civile, a cominciare dal sostegno alla Global Sumud Flotilla, per ottenere la fine delle atrocità, il ripristino del rispetto del internazionale dei diritti umani e il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Le lavoratrici e i lavoratori del Ministero degli Esteri, tra cui tanti iscritti e iscritte alla Fp Cgil, in queste ore stanno firmando una lettera indirizzata al Ministro Tajani che ha raggiunto finora più di 500 firme. Noi siamo con loro, sosteniamo completamente la loro iniziativa e crediamo che sia estremamente necessario in questo momento supportare tutto ciò che può contribuire a determinare un intervento urgente del Governo per porre fine al genocidio in corso a Gaza.
Da due anni organizziamo momenti di confronto con le lavoratrici e i lavoratori per sensibilizzare rispetto a quanto sta accadendo. Lo abbiamo fatto lo scorso 31 luglio e il 23 settembre inviando due lettere al Ministro Tajani. Lo abbiamo fatto anche venerdì scorso convocando un’assemblea alla Farnesina con le lavoratrici e i lavoratori proprio per stimolare un confronto e siamo felici che abbiano scelto di scrivere una lettera rivolgendosi, come dipendenti degli Esteri, direttamente al Ministro Tajani.
Ora chiediamo al Ministro di dare immediatamente riscontro alle lavoratrici e ai lavoratori che tutti i giorni sono impegnati per il rispetto del diritto internazionale umanitario nel mondo. La nostra lotta per la pace e la giustizia continuerà finché non verranno accolte le richieste di cittadine e cittadini, lavoratrici e lavoratori oltre che organizzazioni e associazioni di interrompere il genocidio in corso e di stabilire e garantire la pace per il popolo palestinese.