L’emergenza climatica è tornata a ferire il nostro Paese.
A pagare lo scotto di precipitazioni anomale è stata stavolta la Toscana, ultima realtà – in ordine di tempo – a essere duramente colpita da perturbazioni anomale.
Il nostro pensiero va naturalmente a chi sta vivendo, in queste ore, una condizione di difficoltà: lo straripamento dei fiumi mette a dura prova la vita di intere comunità ed è essenziale sostenere la macchina dei soccorsi ove necessario.
In questo ambito la FP CGIL chiede all’INPS di mostrare la stessa sensibilità e lo stesso riguardo avuto in passato per altre realtà territoriali, attivandosi prontamente.
È necessario, in tal senso, effettuare una ricognizione con le strutture Regionali e Provinciali, per capire se ci sono colleghe e colleghi che versano in condizioni di difficoltà, e aprire una raccolta fondi dedicata.
Siamo certi che l’Ente, sempre attento alla tematica della solidarietà, saprà manifestare la sua vicinanza alle lavoratrici, ai lavoratori e alle comunità interessate.
FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Si è svolto ieri pomeriggio il confronto tra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali. All’ordine del giorno due temi: i rilievi posti al CCNI e il lavoro da remoto.
Ipotesi CCNI
Con riferimento al primo punto, l’Amministrazione ha chiarito che la maggior parte delle criticità sollevate attiene questioni formali che l’Istituto punta a risolvere con una semplice interlocuzione chiarificatrice. Il nodo, invece, verte sulla consistenza del fondo e su una sua pretesa riduzione, per il 2023, per un importo pari a circa 20 milioni di euro. Tale taglio sarebbe giustificato poiché la riduzione della consistenza del fondo andrebbe fatta a valle, e non a monte, della sua riconduzione al 2016 (stabilita dall’art. 23 c. 2 d.l. 75 del 2017).
Dietro la parvenza di una motivazione tecnica, il MEF definisce una precisa linea politica, non limitandosi a una valutazione della sostenibilità economica dell’impianto contrattuale ma riducendo pesantemente gli spazi di manovra della stessa contrattazione dell’Ente. È una scelta che travolge le relazioni sindacali e contro la quale abbiamo espresso il più vivo e fermo dissenso, chiedendo espressamente cosa abbia risposto l’Amministrazione a tali evidenze. Nonostante avessimo segnalato da tempo la necessità di condividere le note al CCNI sottoscritto, soltanto ieri l’Amministrazione, a ridosso della riunione, ha trasmesso i rilievi inviati all’INPS due mesi addietro. Abbiamo chiesto, quindi, a che punto si sia fermata l’interlocuzione con gli organi di vigilanza, quale linea avesse adottato INPS a tutela di un accordo sottoscritto da tutti i contraenti.
L’Amministrazione ha evidenziato che della questione è stato investito direttamente il Direttore Generale dalla commissaria straordinaria Micaela Gelera, ribadendo come INPS intenda tutelare gli equilibri esistenti. Al di là delle rassicurazioni, pur apprezzabili, come FP CGIL abbiamo chiesto di vedere i riscontri trasmessi da INPS, senza i quali non possiamo avere quella visione d’insieme richiesta per affrontare il tema.
È evidente L’ATTACCO CONCENTRICO cui siamo sottoposti: da un lato non vengono investite risorse nella Pubblica Amministrazione, con le disposizioni della legge di bilancio che contengono perfino elementi punitivi; dall’altro si pensa di far cassa colpendo i fondi per la contrattazione integrativa e impoverendo ulteriormente il potere d’acquisto dei dipendenti pubblici. È una posizione inaccettabile, ci riserviamo ogni iniziativa e la nostra campagna di mobilitazione in atto, con IL PROSSIMO SCIOPERO DEL 17 NOVEMBRE, ci sembra sempre più l’unica risposta possibile di fronte a un modo di procedere palesemente orientato a un approccio pregiudiziale verso il pubblico impiego.
NON SIAMO IL BANCOMAT DI NESSUNO!
La questione non era dunque di mera contabilità, come aveva sostenuto qualcuno che aveva avuto accesso anticipato ai rilievi: è una questione di sostanza che rischia di colpire pesantemente la disponibilità delle risorse da parte di INPS. Abbiamo chiesto, ora più che mai, comunicazioni tempestive: sono queste le tematiche di drammatica attualità su cui dovremmo confrontarci costantemente, non i viaggi avveniristici nel mondo delle sperimentazioni.
Lavoro da remoto
In riferimento al secondo punto all’ordine del giorno, l’Amministrazione ha presentato – grazie all’ausilio degli informatici – la procedura attraverso la quale dovrebbe svilupparsi il lavoro da remoto. La controparte ha spiegato che si prevede di “schedulare i check della presenza al desk in maniera randomica”. Dietro questa formula criptica, il lavoratore che aderirà alla sperimentazione avrà, durante la giornata lavorativa, l’obbligo di badgiare da remoto e il vincolo di rispondere a un pop-up di attestazione di presenza che sarà settato dalla Direzione Risorse Umane (2, 3, 4 volte al giorno?). La risposta dovrà arrivare entro un arco di tempo definito, probabilmente considerando le diverse notifiche pari a circa 40 minuti.
Ciò costituisce chiaramente una forma di verifica e controllo che rischia di svuotare il lavoro da remoto di significato. E qui c’è una prima anomalia: l’Amministrazione vuole puntare su un istituto previsto dal CCNL ma stabilisce dei meccanismi di controllo più invasivi del necessario, come se non disponesse già di sufficienti elementi di verifica della produzione.
Il passaggio precedente è forse ancor più critico: per accedere al sistema bisognerà ricorrere all’app Dipendenti INPS e accreditarsi con un qrcode sulla procedura paperless 4.0. Per accedere a Dipendenti INPS, però, è necessario il possesso di Spid/Cie per ragioni di sicurezza informatica, essendo le app presenti sugli store pubblici. Ogni lavoratore coinvolto entrerebbe quindi con la propria identità digitale, non – banalmente – con il numero di matricola che caratterizza la vita in Istituto. Questa opzione, ha spiegato la controparte, non è possibile tramite smartphone e l’intera infrastruttura informatica progettata si regge su tale assunto.
Come avevamo chiarito sin da principio, il tema per la FP CGIL non è la bontà dei contenitori, ma come si riempiono gli stessi di contenuti: non si tratta di esprimersi in favore del lavoro a distanza, voluto e disciplinato nel contratto. Si tratta di capire come esso viene declinato. Posto lo straordinario contributo dato dal personale informatico, è il mandato che contestiamo: perché dobbiamo passare per forza da smartphone? Perché utilizzare l’ambiente internet e non la intranet per gli accessi? Le sperimentazioni servono se si raccolgono le sollecitazioni del tavolo. Anche su questo misureremo la volontà di condivisione della controparte.
In chiusura l’Amministrazione ha evidenziato che, posti i rilievi pendenti sul CCNI, potrebbe avviare le procedure per le progressioni orizzontali 2023 nel mese di novembre (sub iudice), pubblicando a dicembre un nuovo bando per le progressioni verticali in deroga.
Roma, 08.11.2023
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Coordinatore nazionale FP CGIL Giuseppe Lombardo |
-Al Sottosegretario alla Difesa
on.le Matteo Perego di Cremnago
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Ufficio di Gabinetto Difesa
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Persociv
Oggetto: sollecito pagamenti sviluppi economici 2022 e indennità prestazioni 2023
Gentile on.le
Come è noto i dipendenti civili del Ministero Difesa attendono, da tempo, il pagamento degli sviluppi economici dell’anno 2022 e delle indennità per le prestazioni già rese nel 2023 (turni, rischio, ppl, ecc). Peraltro i ritardi che si stanno accumulando, la confusione che accompagna la procedura di attribuzione delle somme, unitamente alla circostanza che, in alcune aree geografiche e in alcune Forze Armate, gli arretrati sono stati già corrisposti, stanno acuendo la tensione tra i lavoratori.
In particolare si segnala:
Arretrati sviluppi economici 2022
A differenza dei precedenti sviluppi economici, il cui pagamento è avvenuto contestualmente per tutti i lavoratori con una modalità centralizzata, in questa tornata la gestione è stata affidato ai Centri Stipendiali di ciascuna Forza Armata che hanno operato con modalità e tempistiche diverse.
Nel mese di novembre, così come previsto, saranno pagati i lavoratori dell’area centrale e di alcune Forze Armate, ma permane l’incertezza per la maggioranza dei lavoratori anche se risulta che le strutture amministrative periferiche abbiano, per tempo, consegnato i tabulati con le spettanze aggiornate per ogni singolo dipendente per evitare le incongruenze del passato, in particolare per i transitati.
Arretrati prestazioni rese anno 2023
Le indennità per particolari posizioni di lavoro (turni, rischio reperibilità, ppl, ecc.) per l’anno 2023 sono state già corrisposte per alcune Forze Armate, ma non per la maggioranza dei lavoratori.
La concreta assegnazione da parte del Mef di tutte le risorse necessarie, è ora possibile a seguito della sottoscrizione dell’Ipotesi del CCNI 2023 e dalla sua approvazione, nello scorso mese di ottobre, da parte dell’Ufficio Centrale di Bilancio.
Risulta evidente tutta la fragilità del sistema contabile /amministrativo della Difesa, disarticolato, frammentato e che trova nel Noi Pa un elemento di organizzazione ostile e non dialogante.
Tanto premesso, le scriventi O.S. chiedono un autorevole intervento nei confronti delle singole FFAA, del Mef e del Noi Pa, per garantire il pagamento degli arretrati degli sviluppi economici 2022 e delle indennità per le prestazioni già rese nel 2023 nel corrente mese di novembre.
Distinti saluti
FP CGIL
Massimiliano Prestini
Marco Campochiaro
CISL FP
Massimo Ferri
Franco Volpi
UIL PA
Carmela Cilento
Le Strutture Regionali Fp Cgil Vvf,Fns Cisl,Uil Pa VVF, Confsal VVFppchiedono un incontro gon il Direttore regionale per ribadire le criticità operative e organizzative nei comandi
Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF, Conapo e LI riguardo la richiesta di personale qualificato presso l’idola di Lampedusa
Pubblichiamo il comunicato del Coordinamento Provinciale Fp Cgil VVF riguardo la mancata assegnazione delle economie spettanti al personale
Roma, 7 nov – “Alla luce della mobilitazione che la categoria dei medici e dirigenti SSN stanno mettendo in campo in queste ore, lo sciopero nazionale del 17 novembre proclamato da Cgil e Uil rappresenta una tappa fondamentale per i Dirigenti medici, veterinari e sanitari, colpiti tra gli altri da una legge di bilancio che riduce il valore del Fondo sanitario nazionale, taglia le pensioni dei professionisti e non finanzia le assunzioni di personale necessario per garantire i servizi ai cittadini”.
Lo dichiarano in una nota congiunta il Segretario Nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN Andrea Filippi e il Coordinatore Nazionale della Uil Fpl Medici e Veterinari Roberto Bonfili.
“Tutte le mobilitazioni sono fondamentali – aggiungono – per contrastare una manovra iniqua e pericolosa, a partire dallo sciopero del 17 novembre che vedrà la partecipazione anche dei professionisti della sanità”.
Roma – 7 nov – “L’annuncio del Governo italiano di aver stipulato un protocollo con l’Albania per la realizzazione di due strutture di accoglienza destinate ai migranti soccorsi in mare, oltre ad apparire come una palese violazione delle norme italiane e internazionali in materia di diritto di asilo e non solo, costituisce un ulteriore svuotamento dei princìpi costituzionali in materia di accoglienza e diritti della persona e mette a dura prova la rete e l’attività svolta dalle tante lavoratrici e dai lavoratori impegnati ogni giorno nel sistema di accoglienza”.
E’ quanto si legge in una nota di Funzione pubblica Cgil.
“Spostare il problema dell’accoglienza ai migranti oltre i confini nazionali è stata la logica perseguita in questi anni – afferma ancora Fp Cgil – e non ha prodotto risultati positivi, ma anzi ha reso ‘l’emergenza’ strutturale proprio perché non abbiamo servizi stabili e politiche per l’integrazione. Al contrario – si osserva – occorre che sia rafforzata e potenziata la rete di servizi pubblici territoriali, e non mortificata come già avvenuto col decreto Cutro: dalle Commissioni per i richiedenti asilo, che devono restare soggette alla giurisdizione italiana, alle strutture di accoglienza in cui le tante e tanti operatori impegnati quotidianamente devono essere messi, con le loro professionalità, nella condizione di garantire a chi arriva in Italia, dopo drammatiche traversate, reali percorsi di integrazione”.
Ancora una volta la Fp Cgil VVF territoriale chiede chiarimenti in merito l’organizzazione e la pianificazione di un settore, quello degli Orchestrali, che non rispetta le donne e gli uomini che la compongono.
Ancora una volta il Coordinamento provinciale Fp Cgil VVF a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori , ribadisce la mancata applicazione della norma in merito il lavoro agile