Roma, 8 nov – “La Pubblica amministrazione è in una situazione di grave sofferenza. I blocchi delle assunzioni realizzati negli anni passati e dei rinnovi contrattuali, a cui si è messo fine solo nel 2016, hanno messo a rischio i servizi pubblici: le graduatorie degli idonei ai concorsi pubblici già espletati sono una risorsa immediatamente disponibile. La proroga delle graduatorie in scadenza e lo scorrimento di tutti gli idonei sarebbe solo una prima urgente risposta di fronte alla straordinarietà di tanti uffici pubblici, in molte aree del paese”. E’ questo il tema affrontato oggi nel corso di un incontro promosso a Roma (sala Berlinguer, Camera dei deputati) da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, con i rappresentati dei Comitati degli idonei nei concorsi per assistenti e funzionari Cufa, Cuaamm, Cire, Unico Lavoro con alcuni parlamentari delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato.
“Tutte le amministrazioni vivono una carenza d’organico importante”, ha osservato Angelo Marinelli, segretario nazionale Cisl Fp. “Gli idonei rappresentano una straordinaria opportunità: sono pronti, potrebbero subito accedere e colmare la spaventosa carenza d’organico esistente. Disperdere competenze verificate è uno spreco che non possiamo permetterci, per questo chiediamo lo scorrimento delle graduatorie e la proroga di quelle in scadenza”.
Mario de Masi (presidente Cifa, Comitato Idonei Funzionari Amministrativi) ha sollecitato anch’egli “proroga ed esaurimento della graduatoria del concorso unico per funzionari amministrativi. I concorsi unici sono stati banditi a seguito dello sblocco del turnover per rafforzare la Pa e garantire ricambio generazionale. Le graduatorie sono state volute proprio per avere risorse qualificate da assumere immediatamente senza perdere tempo e senza impegnare altre risorse. Gli idonei non sono numeri, sono persone competenti, che sono pronte a lavorare”.
Dal canto suo Alessia Chiorri (presidente Cuaamm, Comitato Idonei Concorso unico assistenti amministrativi) ha osservato: “se fosse esaurita la graduatoria non basterebbe a colmare la carenza di personale. Usiamole queste graduatorie, non ha senso non farlo. Le graduatorie dei concorsi unici possono consentire di dare una svolta”.
Andrea Bordini, segretario nazionale Uil Pa, ha sottolineato l’importanza di “investire nella Pa, perché significa garantire uno stato sociale. Bisogna salvare il servizio pubblico. Ci sono uffici che hanno chiuso perché non c’era il minimo del personale necessario. Queste persone, oggi, sono qui perché credono nello Stato. Bisogna investire in strumentazione e nel personale della pubblica amministrazione: c’è fame di personale, e il personale che già è dentro vedendo ‘forze fresche’ probabilmente si sentirà rilanciato nel poter fare meglio, perché vede futuro nella Pa. Oggi il personale è sempre più deluso dal suo datore di lavoro, lo Stato, non solo in termini economici”.
Andrea Casu, Commissione Lavoro, Pd, Camera dei deputati, ha ricordato: “Abbiamo presentato appositi emendamenti, come Pd stiamo combattendo questa battaglia per lo scorrimento delle graduatorie. Abbiamo anche depositato un’apposita interpellanza al ministro. Sono stati approvati emendamenti e ordini del giorno. Ora ci sia una coerenza con gli impegni assunti. C’è un esercito di ragazze e ragazzi che stanno in panchina e vorrebbero entrare in campo”.
Anna Bellitti, presidente Comitato Concorso Unico Giuridico lavoro (Unico lavoro) ha ricordato: il nostro viaggio inizia nel lontano 2019. Abbiamo sostenuto, e superato, la prova nel 2021, in piena pandemia. Noi siamo pronti e disponibili subito. La pubblica amministrazione diminuirà, entro il 2033, di un milione di dipendenti, con gravissime conseguenze. Le nostre richieste, in ordine di priorità, sono: scorrimento integrale delle graduatorie, proroga delle graduatorie, cessione ad altri per profilo analogo”.
Per la senatrice Annamaria Furlan (Commissione Lavoro, Pd) “c’è bisogno di sensibilizzare diversamente la cittadinanza sul tema del lavoro pubblico. Quando la Pa viene depauperata di lavoratrici e lavoratori cosa accade al cittadino? Bisogna rinforzare la presenza nei territori e nelle strutture nazionali, di uomini e donne che fanno grande l’amministrazione. E’ un tema molto importante”.
Donatella Ferrara, vicepresidente Comitato Idonei Ripam Economico (Cire), ha ricordato come “secondo i dati del forum per la pubblica amministrazione il numero dei lavoratori pubblici in Italia è ancora basso ed inferiore rispetto agli altri Paesi europei. Noi del Cire siamo l’unica graduatoria che non è ancora stata interessata da nessuno scorrimento. Bisogna velocizzare l’aspetto della procedura concorsuale, lo strumento delle convenzioni è fondamentale e spero possa essere utilizzato da tutti gli enti e dalle Agenzie”.
Arturo Scotto (capogruppo Pd, Commissione Lavoro, Camera dei deputati) ha sottolineato “l’importanza dell’unità dei sindacati e con i Comitati”. Il parlamentare ha altresì ricordato di aver depositato “una mozione parlamentare per promuovere un Piano straordinario di assunzioni nella Pa per salvare lo stato sociale del Paese. Dalla lettura di questa legge di bilancio il tema dell’estensione del welfare non c’è. Anche sulla sanità, checché ne dicano, noi andiamo abbondantemente sotto la media della spesa pro capite rispetto al Pil europeo, dopo anni in cui faticosamente l’avevamo riportata in linea se non sopra con i governi Conte-Draghi. Siamo di fronte ad un restringimento dello stato sociale, ad un tentativo di subappaltarlo altrove, alla messa in discussione del principio della sanità pubblica”.
Florindo Oliverio, segretario nazionale Fp Cgil, ha espresso “preoccupazione per le sorti delle amministrazioni pubbliche, che dovrebbero garantire a tutte le cittadini e cittadini di poter vedere esigibili i diritti che sono sanciti dalla Costituzione italiana e che soltanto attraverso l’organizzazione delle amministrazioni pubbliche è possibile esigere. E’ in gioco la garanzia dei diritti delle persone. Se viene meno un ufficio pubblico in un territorio viene meno un pezzo di Stato, e viene meno la garanzia dei diritti delle persone. C’è bisogno che tutte le energie che abbiamo raccolto in questa iniziativa non vengano mortificate. Bisogna scorrere tutte le graduatorie, esaurire le graduatorie e, per non perdere nemmeno una risorsa, abbiamo bisogno di prorogare tutte quelle che hanno le scadenze imminenti, nonché avviare un percorso generalizzato di reclutamento dall’esterno: noi come Funzione pubblica Cgil abbiamo presentato un ampio ed accurato Piano straordinario di assunzioni per la pubblica amministrazione. La nostra battaglia, naturalmente, continuerà con emendamenti e mobilitazioni”.

L’emergenza climatica è tornata a ferire il nostro Paese.
A pagare lo scotto di precipitazioni anomale è stata stavolta la Toscana, ultima realtà – in ordine di tempo – a essere duramente colpita da perturbazioni anomale.
Il nostro pensiero va naturalmente a chi sta vivendo, in queste ore, una condizione di difficoltà: lo straripamento dei fiumi mette a dura prova la vita di intere comunità ed è essenziale sostenere la macchina dei soccorsi ove necessario.
In questo ambito la FP CGIL chiede all’INPS di mostrare la stessa sensibilità e lo stesso riguardo avuto in passato per altre realtà territoriali, attivandosi prontamente.
È necessario, in tal senso, effettuare una ricognizione con le strutture Regionali e Provinciali, per capire se ci sono colleghe e colleghi che versano in condizioni di difficoltà, e aprire una raccolta fondi dedicata.
Siamo certi che l’Ente, sempre attento alla tematica della solidarietà, saprà manifestare la sua vicinanza alle lavoratrici, ai lavoratori e alle comunità interessate.

FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo

Si è svolto ieri pomeriggio il confronto tra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali. All’ordine del giorno due temi: i rilievi posti al CCNI e il lavoro da remoto. 

Ipotesi CCNI 

 Con riferimento al primo punto, l’Amministrazione ha chiarito che la maggior parte delle criticità sollevate attiene questioni formali che l’Istituto punta a risolvere con una semplice interlocuzione chiarificatrice. Il nodo, invece, verte sulla consistenza del fondo e su una sua pretesa riduzione, per il 2023, per un importo pari a circa 20 milioni di euro. Tale taglio sarebbe giustificato poiché la riduzione della consistenza del fondo andrebbe fatta a valle, e non a monte, della sua riconduzione al 2016 (stabilita dall’art. 23 c. 2 d.l. 75 del 2017). 

Dietro la parvenza di una motivazione tecnica, il MEF definisce una precisa linea politica, non limitandosi a una valutazione della sostenibilità economica dell’impianto contrattuale ma riducendo pesantemente gli spazi di manovra della stessa contrattazione dell’Ente. È una scelta che travolge le relazioni sindacali e contro la quale abbiamo espresso il più vivo e fermo dissenso, chiedendo espressamente cosa abbia risposto l’Amministrazione a tali evidenze. Nonostante avessimo segnalato da tempo la necessità di condividere le note al CCNI sottoscritto, soltanto ieri l’Amministrazione, a ridosso della riunione, ha trasmesso i rilievi inviati all’INPS due mesi addietro. Abbiamo chiesto, quindi, a che punto si sia fermata l’interlocuzione con gli organi di vigilanza, quale linea avesse adottato INPS a tutela di un accordo sottoscritto da tutti i contraenti

L’Amministrazione ha evidenziato che della questione è stato investito direttamente il Direttore Generale dalla commissaria straordinaria Micaela Gelera, ribadendo come INPS intenda tutelare gli equilibri esistenti. Al di là delle rassicurazioni, pur apprezzabili, come FP CGIL abbiamo chiesto di vedere i riscontri trasmessi da INPS, senza i quali non possiamo avere quella visione d’insieme richiesta per affrontare il tema. 

È evidente L’ATTACCO CONCENTRICO cui siamo sottoposti: da un lato non vengono investite risorse nella Pubblica Amministrazione, con le disposizioni della legge di bilancio che contengono perfino elementi punitivi; dall’altro si pensa di far cassa colpendo i fondi per la contrattazione integrativa e impoverendo ulteriormente il potere d’acquisto dei dipendenti pubblici. È una posizione inaccettabile, ci riserviamo ogni iniziativa e la nostra campagna di mobilitazione in atto, con IL PROSSIMO SCIOPERO DEL 17 NOVEMBRE, ci sembra sempre più l’unica risposta possibile di fronte a un modo di procedere palesemente orientato a un approccio pregiudiziale verso il pubblico impiego. 

NON SIAMO IL BANCOMAT DI NESSUNO!

La questione non era dunque di mera contabilità, come aveva sostenuto qualcuno che aveva avuto accesso anticipato ai rilievi: è una questione di sostanza che rischia di colpire pesantemente la disponibilità delle risorse da parte di INPS. Abbiamo chiesto, ora più che mai, comunicazioni tempestive: sono queste le tematiche di drammatica attualità su cui dovremmo confrontarci costantemente, non i viaggi avveniristici nel mondo delle sperimentazioni.  

Lavoro da remoto 

In riferimento al secondo punto all’ordine del giorno, l’Amministrazione ha presentato – grazie all’ausilio degli informatici – la procedura attraverso la quale dovrebbe svilupparsi il lavoro da remoto. La controparte ha spiegato che si prevede di “schedulare i check della presenza al desk in maniera randomica”. Dietro questa formula criptica, il lavoratore che aderirà alla sperimentazione avrà, durante la giornata lavorativa, l’obbligo di badgiare da remoto e il vincolo di rispondere a un pop-up di attestazione di presenza che sarà settato dalla Direzione Risorse Umane (2, 3, 4 volte al giorno?). La risposta dovrà arrivare entro un arco di tempo definito, probabilmente considerando le diverse notifiche pari a circa 40 minuti.

Ciò costituisce chiaramente una forma di verifica e controllo che rischia di svuotare il lavoro da remoto di significato. E qui c’è una prima anomalia: l’Amministrazione vuole puntare su un istituto previsto dal CCNL ma stabilisce dei meccanismi di controllo più invasivi del necessario, come se non disponesse già di sufficienti elementi di verifica della produzione.

Il passaggio precedente è forse ancor più critico: per accedere al sistema bisognerà ricorrere all’app Dipendenti INPS e accreditarsi con un qrcode sulla procedura paperless 4.0. Per accedere a Dipendenti INPS, però, è necessario il possesso di Spid/Cie per ragioni di sicurezza informatica, essendo le app presenti sugli store pubblici. Ogni lavoratore coinvolto entrerebbe quindi con la propria identità digitale, non – banalmente – con il numero di matricola che caratterizza la vita in Istituto. Questa opzione, ha spiegato la controparte, non è possibile tramite smartphone e l’intera infrastruttura informatica progettata si regge su tale assunto.

Come avevamo chiarito sin da principio, il tema per la FP CGIL non è la bontà dei contenitori, ma come si riempiono gli stessi di contenuti: non si tratta di esprimersi in favore del lavoro a distanza, voluto e disciplinato nel contratto. Si tratta di capire come esso viene declinato. Posto lo straordinario contributo dato dal personale informatico, è il mandato che contestiamo: perché dobbiamo passare per forza da smartphone? Perché utilizzare l’ambiente internet e non la intranet per gli accessi? Le sperimentazioni servono se si raccolgono le sollecitazioni del tavolo. Anche su questo misureremo la volontà di condivisione della controparte. 

In chiusura l’Amministrazione ha evidenziato che, posti i rilievi pendenti sul CCNI, potrebbe avviare le procedure per le progressioni orizzontali 2023 nel mese di novembre (sub iudice), pubblicando a dicembre un nuovo bando per le progressioni verticali in deroga.

Roma, 08.11.2023

 

Coordinatore nazionale FP CGIL

Giuseppe Lombardo

 

-Al Sottosegretario alla Difesa
on.le Matteo Perego di Cremnago

Ufficio di Gabinetto Difesa

Persociv

 

Oggetto: sollecito pagamenti sviluppi economici 2022 e indennità prestazioni 2023

Gentile on.le
Come è noto i dipendenti civili del Ministero Difesa attendono, da tempo, il pagamento degli sviluppi economici dell’anno 2022 e delle indennità per le prestazioni già rese nel 2023 (turni, rischio, ppl, ecc). Peraltro i ritardi che si stanno accumulando, la confusione che accompagna la procedura di attribuzione delle somme, unitamente alla circostanza che, in alcune aree geografiche e in alcune Forze Armate, gli arretrati sono stati già corrisposti, stanno acuendo la tensione tra i lavoratori.

In particolare si segnala:
Arretrati sviluppi economici 2022

A differenza dei precedenti sviluppi economici, il cui pagamento è avvenuto contestualmente per tutti i lavoratori con una modalità centralizzata, in questa tornata la gestione è stata affidato ai Centri Stipendiali di ciascuna Forza Armata che hanno operato con modalità e tempistiche diverse.
Nel mese di novembre, così come previsto, saranno pagati i lavoratori dell’area centrale e di alcune Forze Armate, ma permane l’incertezza per la maggioranza dei lavoratori anche se risulta che le strutture amministrative periferiche abbiano, per tempo, consegnato i tabulati con le spettanze aggiornate per ogni singolo dipendente per evitare le incongruenze del passato, in particolare per i transitati.

Arretrati prestazioni rese anno 2023

Le indennità per particolari posizioni di lavoro (turni, rischio reperibilità, ppl, ecc.) per l’anno 2023 sono state già corrisposte per alcune Forze Armate, ma non per la maggioranza dei lavoratori.
La concreta assegnazione da parte del Mef di tutte le risorse necessarie, è ora possibile a seguito della sottoscrizione dell’Ipotesi del CCNI 2023 e dalla sua approvazione, nello scorso mese di ottobre, da parte dell’Ufficio Centrale di Bilancio.
Risulta evidente tutta la fragilità del sistema contabile /amministrativo della Difesa, disarticolato, frammentato e che trova nel Noi Pa un elemento di organizzazione ostile e non dialogante.
Tanto premesso, le scriventi O.S. chiedono un autorevole intervento nei confronti delle singole FFAA, del Mef e del Noi Pa, per garantire il pagamento degli arretrati degli sviluppi economici 2022 e delle indennità per le prestazioni già rese nel 2023 nel corrente mese di novembre.

Distinti saluti

FP CGIL
Massimiliano Prestini
Marco Campochiaro

CISL FP
Massimo Ferri
Franco Volpi

UIL PA
Carmela Cilento

Le Strutture Regionali Fp Cgil Vvf,Fns Cisl,Uil Pa VVF, Confsal VVFppchiedono un incontro gon il Direttore regionale per ribadire le criticità operative e organizzative nei comandi

Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF, Conapo e LI riguardo la richiesta di personale qualificato presso l’idola di Lampedusa

Pubblichiamo il comunicato del Coordinamento Provinciale Fp Cgil VVF riguardo la mancata assegnazione delle economie spettanti al personale

Roma, 7 nov – “Alla luce della mobilitazione che la categoria dei medici e dirigenti SSN stanno mettendo in campo in queste ore, lo sciopero nazionale del 17 novembre proclamato da Cgil e Uil rappresenta una tappa fondamentale per i Dirigenti medici, veterinari e sanitari, colpiti tra gli altri da una legge di bilancio che riduce il valore del Fondo sanitario nazionale, taglia le pensioni dei professionisti e non finanzia le assunzioni di personale necessario per garantire i servizi ai cittadini”.
Lo dichiarano in una nota congiunta il Segretario Nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN Andrea Filippi e il Coordinatore Nazionale della Uil Fpl Medici e Veterinari Roberto Bonfili.
“Tutte le mobilitazioni sono fondamentali – aggiungono – per contrastare una manovra iniqua e pericolosa, a partire dallo sciopero del 17 novembre che vedrà la partecipazione anche dei professionisti della sanità”.

Roma – 7 nov – “L’annuncio del Governo italiano di aver stipulato un protocollo con l’Albania per la realizzazione di due strutture di accoglienza destinate ai migranti soccorsi in mare, oltre ad apparire come una palese violazione delle norme italiane e internazionali in materia di diritto di asilo e non solo, costituisce un ulteriore svuotamento dei princìpi costituzionali in materia di accoglienza e diritti della persona e mette a dura prova la rete e l’attività svolta dalle tante lavoratrici e dai lavoratori impegnati ogni giorno nel sistema di accoglienza”.
E’ quanto si legge in una nota di Funzione pubblica Cgil.
“Spostare il problema dell’accoglienza ai migranti oltre i confini nazionali è stata la logica perseguita in questi anni – afferma ancora Fp Cgil – e non ha prodotto risultati positivi, ma anzi ha reso ‘l’emergenza’ strutturale proprio perché non abbiamo servizi stabili e politiche per l’integrazione. Al contrario – si osserva – occorre che sia rafforzata e potenziata la rete di servizi pubblici territoriali, e non mortificata come già avvenuto col decreto Cutro: dalle Commissioni per i richiedenti asilo, che devono restare soggette alla giurisdizione italiana, alle strutture di accoglienza in cui le tante e tanti operatori impegnati quotidianamente devono essere messi, con le loro professionalità, nella condizione di garantire a chi arriva in Italia, dopo drammatiche traversate, reali percorsi di integrazione”.

Sciopero 17 novembre, contro una Legge di Bilancio ingiusta per il lavoro nei servizi pubblici.
Poche le risorse per i contratti pubblici, insufficienti quelle per la sanità pubblica, peggiorate le pensioni.
Mobilitiamoci per garantire servizi efficienti ai cittadini e fermare l’impoverimento della Pa.
Scopri di più

Ancora una volta la Fp Cgil VVF territoriale chiede chiarimenti in merito l’organizzazione e la pianificazione di un settore, quello degli Orchestrali, che non rispetta le donne e gli uomini che la compongono.

Ancora una volta il Coordinamento provinciale Fp Cgil VVF a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori , ribadisce la mancata applicazione della norma in merito il lavoro agile

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