Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF con la quale chiede chiarimenti in merito alla mancata assegnazione del vestiario per il personale in ingresso per lo svolgimento dell”attività ginnico professionale

Al Direttore Generale

Dott. Vincenzo Caridi

Al Direttore Centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli

OGGETTO: Informative – sperimentazione “Smart Friday” e lavoro da remoto

In relazione alle informative in oggetto, pervenute in data odierna, la scrivente sigla richiede la convocazione urgente di un tavolo di confronto sulla materia.

Nelle more di tale richiesta, stante le sedi individuate per la sperimentazione, si chiede di fornire riscontro alle rappresentanze sindacali in merito ai dipendenti in servizio presso le stesse strutture attualmente non aderenti ad AULA o a diverse forme di lavoro da remoto, anche per capire l’impatto della sperimentazione.

Confidando che l’Amministrazione voglia garantire un incontro tra le parti per affrontare e/o prevenire ogni criticità nello spirito di massima trasparenza, si resta in attesa di un riscontro.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Molte le problematiche a seguito della mobilità interna sia per motivi organizzativi che operativi, per questo motivo il Coordinamento Provinciale FP Cgil VVF chiede chiarimenti

Pubblichiamo il bando emanato dalla Direzione Centrale per l’Amministrazione Generale riguardo il concorso pubblico per esami 189 posti nella qualifica di Ispettore Logistico Gestionale

Si è svolta, ieri pomeriggio con prosecuzione nella mattina di oggi, la riunione della commissione tecnica sul rinnovo del CCNL Federcasa 2022/2024. All’odg c’erano le bozza finale proposta da Federcasa sulle relazioni sindacali e quella, sempre proposta da Federcasa, relativa al sistema di classificazione.

In merito alla classificazione del personale le proposte della controparte sono state estremamente caute. Su alcuni punti salienti, come ad ad esempio il superamento dell’area D e il reinquadramento del relativo personale, il diniego della controparte è stato netto ma, a nostro modo di vedere ingiustificato vista la assoluta sovrapponibilità di alcune delle figure descritte nell’area D e nell’area C. Su altri punti, quali ad esempio il modo corretto di individuare e descrivere i profili all’interno delle aree, proposte inizialmente inaccettabili e confuse, potrebbero, per effetto dei nostri suggerimenti, assumere una forma più accettabile. La nota più positiva è da riservare alla proposta di portare in contrattazione sindacale i criteri per l’attribuzione delle maggiorazioni ad personam per il personale dei livelli e per i quadri e la conferma del livello do consultazione sui criteri per gli sviluppi professionali nelle aree e tra le aree.

Per quel che riguarda le relazioni sindacali a fronte di un impianto sostanzialmente positivo che fa chiarezza dei diversi livelli di contrattazione, unificando l’istituto del confronto nell’istituto della consultazione, ci sono ancora diversi punti di criticità da risolvere. Tra questi resta da definire e chiarire la natura contrattuale dei criteri di ripartizione degli incentivi per le funzioni tecniche, tema sul quale la controparte, nonostante l’estrema chiarezza delle norme legislative, ha chiesto di poter fare un approfondimento. Abbiamo inoltre ribadito la nostra proposta di garantire l’elezione della RSU anche nelle aziende con meno di 16 dipendenti.

Si è poi passati a discorrere della dimensione economica del rinnovo. Nel merito le parti sindacali hanno ribadito quanto previsto in piattaforma, ossia la necessità di un aumento che complessivamente traguardi ed superi gli elevati livelli di inflazione che hanno interessato questi ultimi anni.

La controparte ha per conto fatto una proposta irricevibile di un aumento riferito al tabellare pari al 2,5% a cui accompagnare, una quota del 2,3%/3,5% da allocare alla ricostituzione/ incremento del fondo di produttività aziendale. Pur non avendo espresso alcuna ostilità preconcetta al fatto che una parte del rinnovo possa alimentare la produttività aziendale, abbiamo fatto presente che sia l’aumento nel suo complesso, sia la quota destinata all’aggiornamento del tabellare erano inaccettabili, stante il livello inflattivo raggiunto in Italia. Anche la divisione paritetica appare sbilancia in favore della produttività, stante il fatto che ne deriverebbe sul tabellare un aumento più basso del rinnovo del triennio 2019-2021.

Il tavolo, vista la distanza tra le parti, non ha potuto che aggiornarsi. Le prossime date per il proseguo della trattativa, se confermate, saranno il 14 e 15 novembre.

Nella giornata di domani 19 ottobre 2023 alle ore 16 è convocato un coordinamento del CCNL Federcasa per una valutazione dello stato della trattativa e del suo prosieguo.

Per la Fp Cgil

Paolo Camardella

Alessandro Purificato

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Provinciale Fp Cgil VVF riguardo la richiesta di  incontro carenza fondi automezzi

TANTE PROMESSE, NIENTE FATTI:

E NOI ANDIAMO AVANTI!

Si è svolto oggi il previsto incontro con la Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali.

In apertura ci è stato comunicato che rispetto agli arretrati della perequazione dell’indennità di amministrazione, stanno ipotizzando un emendamento che utilizzi le risorse derivanti dalle sanzioni in materia di salute e sicurezza. Riguardo agli importi necessari ci è stato comunicato che l’importo previsto è di 37 milioni di euro, comprendendo anche i dipendenti di ANPAL, così superando l’ipotesi che voleva scomputare i soldi della cosiddetta una tantum, corrisposta nei mesi scorsi al personale dell’INL.
Per il futuro, si sta cercando di capire come poter utilizzare queste risorse in favore del personale.

Ci è stato inoltre comunicato che si sta ipotizzando un aumento del tetto del decreto incentivi al personale ispettivo.

Riguardo agli strumenti normativi da usare ci è stato detto che tali emendamenti potrebbero essere presentati nella legge di bilancio o in altri decreti-legge in fase di conversione.

Il tavolo si è aggiornato a martedì prossimo per verificare se emergano ulteriori novità.

Al momento, dunque, al di là dell’impegno e delle promesse, non c’è nulla di concreto e quindi lo stato di agitazione e la proclamazione dello sciopero restano fermi.

Roma, 17 ottobre 2023

FP CGIL 

CISL FP 

UILPA 

FLP  

CONFINTESA FP 

CONFSAL-UNSA 

   USB P.I. 

M.ARIANO 

M. CAVO 

I. CASALI

  A. PICCOLI 

N. MORGIA 

V. DI BIASI 

G. DELL’ERBA /

V. SANTURELLI 

Nella giornata di ieri si è svolto il quarto incontro di trattativa per il rinnovo del CCNL della Dirigenza Area Funzioni locali.

Leggi il resoconto dell’incontro.

MEDICI, PROFESSIONISTI, DIRIGENTI

CCNI 2023: IL CONFRONTO SIA REALE!

Si è svolto ieri pomeriggio il primo incontro sindacale per il CCNI 2023 di dirigenti, medici e professionisti dell’Istituto. La convocazione da parte dell’Amministrazione è giunta dopo la chiusura degli integrativi del 2022, nel tentativo di ripristinare il fisiologico ciclo della contrattazione.

Proprio per questo, in apertura dei lavori, come FP CGIL abbiamo ribadito l’importanza di rendere lo scambio tra le parti un confronto effettivo, sul metodo e sul merito, per evitare di svuotare di significato il fulcro stesso delle relazioni sindacali. La contrattazione integrativa non è e non può essere considerata un esercizio burocratico, da realizzare a consuntivo delle attività. È, semmai, lo strumento principe della valorizzazione professionale dell’Istituto. Proprio per questa ragione abbiamo evidenziato come sussistano delle anomalie evidenti.

MEDICI

Con riferimento al personale medico abbiamo più volte denunciato l’asimmetria esistente: da un lato aumentano i carichi lavorativi, dall’altro diminuiscono le retribuzioni. C’è uno sbilanciamento incomprensibile e controproducente per tutta la macchina amministrativa. Uno sbilanciamento inaccettabile che corrisponde a un impoverimento vero, reale di un’intera categoria dedita alla missione assolta da INPS e che ha visto nell’ultimo anno peggiorare la propria condizione economica.

I medici dell’Istituto rimangono gli unici medici pubblici a non aver regolamentato l’attività intramoenia con la relativa indennità di esclusività malgrado essa sia stata già definita nel 2010 con un atto rimasto lettera morta. Ricordiamo che già allora l’Amministrazione trovò le risorse nel proprio bilancio. Analogamente il carico di competenze acquisite (commissioni MEF) può essere giustificato solo se l’ente pretende risorse per questa attività e destina almeno parte di esse alla crescita economica dei medici in servizio (fu fatto per l’invalidità civile perché oggi non è possibile?).

Forse non risulta chiaro: siamo di fronte a una categoria che sta vedendo peggiorare la propria condizione di anno in anno. Il momento per intervenire è adesso.

A margine della riunione abbiamo chiesto che l’assunzione di nuovi medici di I° livello venga preceduta da una mobilità per i colleghi già di ruolo, in analogia con quanto fatto per il comparto.

PROFESSIONISTI

Abbiamo ribadito l’importanza di attivare con urgenza tavoli tecnici che preparino i lavori alla redazione del CCNI 2023, con particolare riferimento a due temi che riteniamo essenziale affrontare: la revisione del sistema delle maggiorazioni sulla retribuzione di risultato e la rivisitazione della disciplina attinente l’indennità di mobilità. Sono i primi temi su cui discutere per cominciare ad adeguare l’articolato contrattuale alle effettive e mutate esigenze dei professionisti dell’Istituto.

Abbiamo inoltre ribadito – anche con riferimento al tema della distribuzione della retribuzione di risultato – l’urgenza di mettere mano al sistema di valutazione dei professionisti, posto che, come più volte riconosciuto dalla stessa Amministrazione, il sistema vigente risulta del tutto inidoneo a cogliere la complessità delle prestazioni richieste ai professionisti INPS. Ciò, tanto più alla luce delle tantissime novità legislative intervenute negli ultimi anni, alcune delle quali con un forte impatto sulla stessa organizzazione del lavoro dei professionisti e del personale amministrativo che con gli stessi lavora (es. processo telematico).

DIRIGENTI

In relazione al CCNI relativo ai dirigenti INPS, abbiamo manifestato la fondamentale necessità di operare per una revisione dell’attuale impianto anti-corruzione. Il sistema in vigore genera incertezza e la rotazione integrale si dimostra non elemento di garanzia, ma parte disfunzionale di un processo che non consente la crescita di professionalità in ambito dirigenziale. Una crescita, peraltro, che va codificata con percorsi lineari e meno arbitrari: una maggiore trasparenza in merito ai criteri che consentono la valorizzazione in INPS dovrebbe rappresentare, in primo luogo per l’Amministrazione, un elemento imprescindibile in sede di confronto. Riteniamo, in tal senso, che l’Istituto abbia una vocazione chiara, quella che lo porta a essere ente di prossimità: questo si deve tradurre anche in un indirizzo che miri a incentivare la presenza sul territorio, indirizzo che non abbiamo registrato negli integrativi precedenti.

Infine, stante l’esigenza di avere linee chiare e criteri oggettivi anche in termini di premialità di produzione, abbiamo rappresentato due esigenze: la prima è di valutare il reassesment e di verificare se non sia il caso di intervenire con elementi di manutenzione, considerato il lasso temporale intercorso e le diverse rimostranze registrate da più parti; inoltre abbiamo sollecitato ad avere in sede sindacale un costante confronto con la Pianificazione di gestione. È fondamentale monitorare l’andamento produttivo in un’ottica di sana programmazione, anche per avere una rappresentazione delle performance che non risulti calata dall’alto, ma che recepisca elementi migliorativi e di perfezionamento che solo il confronto fra le parti può determinare.

Se l’Amministrazione manifesterà in tal senso la volontà di compiere un percorso condiviso, saremo – come sempre – interlocutori interessati e propositivi. Altrimenti, lo scriviamo chiaramente in apertura dei lavori, il nostro giudizio critico sarà severo, con tutte le conseguenze del caso.

Roma, 17/10/2023

FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Giuseppe Cipriani

Fabrizio Ottavi

Francesco Reali

Alla Direzione Generale del Personale

Dott. Massimo Parisi

prot.dgp.dap@giustiziacert.it

Alla Direzione del Personale, delle risorse e

per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile

Dott.Giuseppe Cacciapuoti

prot.dgmc@giustiziacert.it

Alla Direzione Generale del personale e della Formazione

Dott.ssa Mariaisabella Gandini

dgpersonale.dog@giustizia.it

OGGETTO: Proroga della scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione

alle progressioni economiche del Ministero della Giustizia.

La scrivente O.S. appreso del giusto rinvio di quanto in oggetto descritto, a causa dei malfunzionamenti della piattaforma digitale, rimane basita nel constatare che tale differimento può essere usufruito da tutti i lavoratori del DOG fino al 24 ottobre p.v. mentre per i dipendenti del DAP e DGMC è stato previsto soltanto un giorno di proroga.

La FP CGIL, stante la persistenza delle problematiche per la presentazione delle domande, in particolar modo per i lavoratori assenti per malattia o altro titolo, chiede che tale provvedimento di proroga venga esteso a tutti i lavoratori degli altri Dipartimenti.

Certi dell’accogliento della richiesta porgiamo distinti saluti

per la FP CGIL Nazionale

Russo/Fuselli/ Mascagni

La mancanza di una pianificazione e organizzazione logistica rende difficile la convivenza all’interno del compendio delle SCA, pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF

Roma, 17 ott – “Leggiamo entusiastici annunci sulle cifre che sarebbero messe a bilancio sul rinnovo del CCNL 22/24. Peccato che le formulazioni bizantine non chiariscano alcuni punti essenziali. Primo: che succede all’emolumento accessorio della retribuzione erogato nel 2023? Se il governo non stabilizza quelle cifre ai lavoratori stiamo togliendo qualcosa dalle buste paga. Secondo: quanto vale il CCNL del settore pubblico? Sentiamo parlare di 3 miliardi per il settore dello Stato (funzioni centrali, sicurezza e soccorso, istruzione e ricerca), 2 miliardi per la rivalutazione dell’emolumento accessorio (già in godimento per i lavoratori), 2 miliardi sul Fondo sanitario per il contratto della sanità e 500 milioni che erano già appostati nel 2022 per l’IVC (Indennità di Vacanza contrattuale). Ma non sentiamo dire al governo la verità, e cioè che non siamo solo molto lontani dal recupero dell’inflazione ma non siamo in condizione di dare risposte alla valorizzazione del lavoro pubblico perché le retribuzioni rimarranno basse e non c’è alcun riferimento alle risorse per portare a termine la riforma del sistema di classificazione. Terzo: e gli enti locali? Sappiamo che le risorse vanno trovate nei bilanci di Comuni, Province e Regioni e proprio questo ci preoccupa vista la condizione di difficoltà degli enti locali. Sarebbe come dire che chi lavora nei servizi per la comunità, educativi, polizia locale, assistenza sociale, servizi demografici, ambientali e funzionamento delle amministrazioni locali, non ha lo stesso diritto al contratto”.
Lo scrive in una nota la segretaria generale di Fp Cgil, Serena Sorrentino.
“Tutte queste premesse ci indicano che non solo è difficile intravedere in questa prospettiva quella valorizzazione che può attrarre i giovani verso il lavoro pubblico e che qualifica l’azione amministrativa, ma inoltre che cala il sipario anche sul capitolo assunzioni. Direi quindi – prosegue – che non solo vada detto qual è il reale stato delle cose ai dipendenti pubblici ma, visto anche il disinvestimento su sanità e politiche sociali, vada segnalato al governo che non è questa la strada con cui si affronta la condizione sociale delle persone”.
“Aspettiamo quindi che il 19 ottobre il Ministro Zangrillo dettagli cosa di concreto si può tradurre da quello che ci sarà scritto nella legge di bilancio e, se confermato il quadro attuale, la mobilitazione non potrà che essere intensificata, auspichiamo nel confronto con tutte le altre organizzazioni sindacali, nel rapporto con le lavoratrici e lavoratori ma anche verso i cittadini che vedono sempre meno servizi pubblici e sempre più costi privati”, conclude Sorrentino.

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