A seguito di specifica richiesta, è pervenuta a queste OO.SS. una nota del dott. Moretto nella quale viene chiarito il criterio con il quale vengono distribuite le convalide agli Uffici Territoriali.
Dallo scorso mese di luglio il metodo è il seguente:
si tiene conto della forza lavoro dedicata alle convalida, così come dichiarata dai Direttori Territoriali e dai RUT a seguito di rilevazione richiesta dalla DRUO e da DPFA; si calcola il valore percentuale del singolo Ufficio fatto cento il totale delle ore dedicate alla convalida a livello nazionale; si distribuisce il numero di pratiche pervenute giornalmente (nonché quelle “giacenti” ancora da convalidare) in base a questa percentuale.
Si suggerisce agli Uffici di comunicare alle citate DRUO e DPFA le eventuali modifiche dei dati relative alle ore che si possono utilizzare per la convalida eventualmente intervenute rispetto al momento in cui è stata fatta la rilevazione, anche in relazione alle modifiche di consistenza del personale degli Uffici.
Il metodo adottato, sebbene costituisca un metodo più chiaro rispetto all’algoritmo (di cui non si riuscivano a capire le logiche di funzionamento), essendo comunque basato su di una “fotografia” di una organizzazione degli Uffici Territoriali direttamente influenzata dal numero di convalide distribuite dall’algoritmo, rischia di riproporre i macroscopici errori prodotti dall’algoritmo – da noi sempre evidenziati – e quindi non ci sembra che le ben note criticità siano state superate.
Continueremo, quindi, a discutere sul tavolo dell’Organismo Paritetico dell’Innovazione, di cui abbiamo chiesto una urgente convocazione, dei criteri di distribuzione delle convalide, per arrivare al più presto ad un metodo realmente equo di distribuzione delle pratiche da convalidare.
In ogni caso non si può non rilevare che le difficoltà degli Uffici dipendono, oltre che dalle anomalie alle procedure registrate in numerose giornate, dal fatto che il numero totale delle pratiche da esaminare è aumentato mentre il numero dei dipendenti continua a diminuire. Ciò, evidentemente, genera un forte stress lavorativo e grave danno al livello di efficacia dei servizi resi al pubblico.
FP CGIL ACI D. Figliuolo
CISL FP ACI M. Semprini
UILPA ACI P. Piccirilli
CONFINTESA FP ACI P. Piccione
CONFSAL UNSA ACI A.G. Cappelli
USB P ACI B. Stramaccioni
FLP EPNE ACI T. Alberini
Roma, 26 ott – “In merito al tragico incidente che ha coinvolto in Sardegna la dottoressa Patrizia Incollu e l’assistente capo coordinatore Giuseppe Fois, che ha lasciato sgomenti tutti gli operatori penitenziari, questa organizzazione sindacale desidera portare alla Sua attenzione le preoccupanti condizioni lavorative in cui operano anche i dirigenti penitenziari”.
E’ quanto si legge in una lettera inviata al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Presidente Giovanni Russo, dal coordinatore nazionale per la dirigenza penitenziaria di Fp Cgil, Carla Ciavarella.
“La dottoressa Incollu, da quando ha assunto servizio nel 1997 in Sardegna, ha sempre diretto un istituto penitenziario assumendo la reggenza di almeno un altro istituto; da anni percorreva la strada luogo dell’incidente, dividendosi tra una direzione d’istituto e l’altra senza soluzione di continuità e senza alcun vantaggio professionale né tanto meno economico. Questa modalità operativa non è stata mai tutelata, mai presa in seria considerazione, mai rispettata. Al contrario, spesso è stata nascosta e svilita. Gli incarichi di reggenza – osserva ancora Ciavarella – non comportano alcuna indennità aggiuntiva, anzi i colleghi spesso vengono richiamati a contenere le ore di lavoro straordinario (max 20 ore) per incapienza di fondi. Nessuna indennità di missione viene elargita, nessuna indennità di reperibilità ma l’obbligo di giustificare l’orario di servizio e gli spostamenti da un istituto all’altro”.
“Disciplina – si legge ancora nella lettera – che nessun altro dirigente di altra amministrazione è obbligato ad osservare. La dirigenza penitenziaria è l’unica dirigenza di diritto pubblico priva di accordo negoziale che declini diritti e prerogative di questi lavoratori. Ogni anno la Funzione pubblica comunica con decreto la composizione della delegazione di parte pubblica e di parte sindacale autorizzata a sedere al tavolo, ma questo tavolo non si convoca mai. Noi di Fp Cgil siamo l’unica organizzazione sindacale che chiede a grande voce l’apertura del tavolo negoziale nella consapevolezza che questa è la sola unica strada percorribile per tutelare la dirigenza penitenziaria”.
“I tragici eventi non consentono più rinvii e questa Organizzazione sindacale si rivolge direttamente a Lei, Presidente, quale vertice di questa Amministrazione per chiedere ancora una volta e a gran voce l’immediata convocazione del tavolo negoziale per la firma del primo contratto per la dirigenza penitenziaria”, conclude la lettera.
Al Sottosegretario di Stato alla Difesa
On. le Matteo Perego di Cremnago
A Ufficio di Gabinetto
Dr. Francesco Rammairone
E, p.c. D.G. Agenzia Industria Difesa
Oggetto: Agenzia Industrie Difesa.
Nonostante FP CGIL, CISL FP e UIL PA abbiano più volte rappresentato negli ultimi mesi la grave situazione determinatasi in A.I.D. ai danni del personale dipendente, oggi sta purtroppo accadendo quello che speravamo, unitamente alla politica, di poter scongiurare.
A quanto pare il personale non percepirà gli emolumenti relativi all’anno 2022 neanche per il mese di novembre e non vi è alcuna possibilità di chiudere la parte economica del contratto integrativo entro il 31 ottobre, come chiesto da FP CGIL, CISL FP e UIL PA per scongiurare il pericolo di non effettuare gli sviluppi economici orizzontali entro il 31 dicembre 2023.
Eppure ripetutamente, in ultimo con la nota unitaria del 10 ottobre, le scriventi OO.SS. avevano ben chiarito l’urgenza di definire almeno questi due principali argomenti al fine di non penalizzare ulteriormente le lavoratrici ed i lavoratori di A.I.D.
Oggi si prende atto del fatto che il cambio di passo da parte dei Vertici di A.I.D. non c’è e quindi non vi è alcuna possibilità di rimediare, almeno in parte, alla palese ingiustizia e, sembrerebbe inoltre, che vengano opposte motivazioni di carattere giuridico/amministrativo circa l’impossibilità – nell’attuale regime di prorogatio, di sottoscrivere atti che non attengano alla gestione ordinaria.
FP CGIL, CISL FP e UIL PA ritengono che considerare il pagamento del proprio personale un atto “straordinario” la dice lunga sulla considerazione della Dirigenza di A.I.D. nei confronti del proprio personale dipendente.
Dirigenza che sembra sempre più predisposta ad attendere gli eventi che a prendere atto delle macroscopiche violazioni contrattuali perpetrate.
Per quanto sopra esposto FP CGIL, CISL FP e UIL PA proseguono lo stato di agitazione del personale e si riservano di mettere in atto ulteriori iniziative e forme di protesta a tutela dei diritti del personale di A.I.D.
Distinti saluti.
Marco Campochiaro Massimo Ferri Carmela Cilento
Massimiliano Prestini Franco Volpi Riccardo Colafrancesco
Durante la seduta di conciliazione tenutasi per il raffreddamento dello stato di agitazione indetto dalla Fp Cgil VVF le risposte dell’Amministrazione sono state vane e mancanti di certezze a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.
Si è svolto nella giornata di ieri il programmato tavolo tecnico sull’applicazione dell’accordo sottoscritto il 26 aprile 2017.
All’incontro, per la parte pubblica erano presenti il Capo Dipartimento, dott. Campo, la Direttrice Generale, dott.ssa Gandini, il DG Bilancio, dott. Bedetta, e la Dirigente Ufficio Concorsi, dott.ssa Maddalena.
Il Capo Dipartimento, dopo i saluti, ha brevemente illustrato il piano di applicazione dell’accordo di cui sopra: progressioni tra le aree ossia passaggi dalla prima alla seconda area per gli ausiliari (il bando già stato pubblicato per la copertura di 600 posti), passaggi dalla seconda alla terza area per contabili, assistenti informatici e linguistici ex art. 21 quater L.132/2015 e scorrimento integrale della graduatoria per funzionari UNEP ex art. 21 quater L. 132/2015. La DG Gandini ha assicurato che tali progressioni si faranno in tempi brevi e, parallelamente, si continuerà la trattativa per definire e siglare il contratto integrativo. La stessa ci ha inoltre assicurato che saranno effettuate le progressioni nelle aree in particole per i funzionari verso la figura del direttore e per gli operatori verso la figura dell’assistente giudiziario in possesso dei requisiti di cui al citato accordo del 26.4.2017.
Fp CGIL – Fp Cisl – Uilpa hanno chiesto di valutare la opportunità di effettuare i passaggi da un profilo all’altro con riferimento non alle vecchie figure ma alle nuove famiglie professionali al fine di superare i vincoli previsti dal previgente sistema di classificazione. Inoltre Fp CGIL – Fp Cisl – Uilpa hanno chiesto la rimodulazione delle dotazioni organiche e la pubblicazione nel più breve tempo possibile del bando di concorso per le assunzioni dei Funzionari Unep previste dal PIAO, attese le gravi scoperture di organico degli uffici NEP.
Valutiamo positivamente la riunione odierna, con cui finalmente si danno risposte concrete a tante lavoratrici e lavoratori che attendono la riqualificazione dal lontano 2017.
Per l’applicazione della norma in deroga dell’art. 18 del CCNL 2019/21, e il relativo finanziamento, ovvero lo 0,55% del monte salario dell’anno 2018 – che per il Dog ammonta a 7.880.638 euro – si procederà ad ulteriori passaggi tra le aree.
La riunione è stata aggiornata al 31 ottobre prossimo, alle ore 10. L’amministrazione ci comunicherà i numeri esatti delle progressioni di cui all’accordo.
Vi aggiorniamo.
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FP CGIL |
CISL FP |
UIL PA |
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Russo |
Marra |
Amoroso |
Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF, riguardo la richiesta di incontro sul lavoro agile
Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture provinciali Fp Cgil VVF e Uil PA VVF in merito la cronica carenza di organici. Carenza che mette in difficoltà la macchina del soccorso e la tutela dei cittadini
Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture Regionali Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Uil Pa VVF riguardo la banca ore 2022 e l’organizzazione delle ore accessorie
Il 18 ottobre l’Amministrazione ha diffuso due informative, una attinente la disciplina del lavoro da remoto, l’altra volta a introdurre lo “Smart friday”. I testi comportano uno stravolgimento dell’organizzazione che, lungi dall’essere basato su un maggior equilibrio tra vita privata e vita lavorativa per i dipendenti, sembra sbilanciare gli istituti a favore del datore di lavoro.
Nel confronto che si è tenuto oggi pomeriggio, come FP CGIL abbiamo manifestato il nostro scetticismo sulla sperimentazione proposta e la nostra contrarietà alla visione d’insieme che discende dalle informative.
Partiamo dalle basi: una sperimentazione che coinvolge Direzioni regionali e Direzione Generale è una sperimentazione priva di senso. L’INPS ha una vocazione territoriale e la chiusura delle sedi il venerdì comporterà evidenti conseguenze per la sportellistica. Conseguenze che l’Amministrazione al momento non sembra intenzionata a tracciare, dimostrando come questa fase intermedia sia sì interlocutoria, ma poco significativa. A riprova, il periodo scelto per adottare queste “innovazioni”: due mesi, con il Natale in mezzo, non rappresentano a nostro avviso un tempo congruo.
Di fronte a questo modo di procedere, non solo abbiamo manifestato la nostra opposizione, ma abbiamo evidenziato il carattere intempestivo dell’informativa, stante l’imminente partenza.
Un’Amministrazione che ha a cuore i propri dipendenti non rende di fatto obbligatorio un istituto che, per contratto, è attivabile dal lavoratore e –soprattutto –sana prima ogni criticità. Lo chiediamo, isolati al tavolo sindacale, da tempo: nel CCNL, art. 39, è prevista per il dipendente in Smart la possibilità di fruire dei permessi orari. Non è normale avere cellulare o pc con sé durante una visita medica o in presenza di un permesso per gravi motivi. Siamo alla fine del 2023, abbiamo rilasciato paperless 4.0 e ancora –per una questione di applicativi informatici –UN DIRITTO NON VIENE RICONOSCIUTO, con buona pace del contratto collettivo.
L’Amministrazione non può ignorare i problemi ripromettendosi di fare economia senza curarsi in alcun modo delle ricadute sui dipendenti. E questo è il primo, centrale nodo: nelle due informative si fa un generico riferimento a una integrazione dei fondi per le lavoratrici e i lavoratori INPS. Un’opzione a bilancio estremamente improbabile a nostro avviso, che viene usata come argomentazione per far digerire una sforbiciata ai costi.
Ci saremmo aspettati una stima dettagliata sui risparmi possibili, un’indicazione–ancorché approssimativa–delle risorse individuate per i dipendenti, con una definizione delle modalità di ripartizione e attribuzione. Nulla di tutto questo è presente nell’informativa.
Arriviamo al paradosso: un lavoro a distanza che si traduce in un risparmio delle utenze per le Amministrazioni, a danno delle lavoratrici e dei lavoratori chiamati a sostenere i costi lievitati delle bollette domestiche, non è per noi accettabile.
Abbiamo ricordato, in tal senso, come la FP CGIL abbia peraltro presentato alcune settimane fa LA RICHIESTA PER L’ATTIVAZIONE DI UN TAVOLO DI CONFRONTO SUL REGOLAMENTO DEI BUONI PASTO, volto a riconoscere il ticket anche al personale in lavoro agile. C’è un parere dell’ARAN relativo agli Enti locali su questo, ma ARAN diventa una fonte attendibile a fasi alterne, a seconda dell’oggetto della discussione. La nostra richiesta è ancora inevasa. Se congiungiamo gli elementi, rischiamo un impoverimento complessivo del personale, già funestato dall’inflazione. Non vorremo trovarci a dire povero utente interno!
Posto che la FP CGIL crede nelle innovazioni di processo, entriamo nel merito.
LAVORO DA REMOTO
L’informativa prevede l’uso di una piattaforma digitale cui si accede tramite l’app dipendenti INPS. Abbiamo detto all’Amministrazione che è essenziale mostrare alle organizzazioni rappresentative questa procedura: perché all’app, ben rodata, si accede tramite SPID o CIE. L’Amministrazione fornirà le credenziali al personale interessato a partecipare a questa sperimentazione? E chi ha un accordo in AULA, e intende provare questa diversa modalità, cosa farà con il suo contratto individuale di lavoro agile?
Immaginavamo che con l’informativa sarebbero state presentate anche le linee guida del lavoro da remoto, ma così non è stato, determinando una zona di incertezza in cui potrebbe essere impossibile comprendere cosa avviene. Perfino la tempistica delle due sperimentazioni (lavoro da remoto e Smart Friday) non risulta allineata, determinando più caos in prospettiva.
Il testo, però, prevede in compenso un sopralluogo INPS nella location che il dipendente intende utilizzare come postazione. In un paio di mesi, pertanto, dovremmo espletare tutte le visite ai potenziali aderenti e arrivare a dati consolidati, con una promessa attività di monitoraggio. Troppa grazia.
SMART FRIDAY
Veniamo così alla disciplina del lavoro agile, anche qui in assenza di linee guida. Abbiamo già detto delle risorse-miraggio e della scelta di escludere le direzioni provinciali. Quando il venerdì tutti gli stabili saranno chiusi, i non aderenti ad AULA dove potranno lavorare? Si programma di tenere aperti degli stabili destinati al co-working? E se sì, quali? Con la sperimentazione alle porte non è peraltro chiaro l’inquadramento dei turnisti di viale Ballarin, finiti in un cono d’ombra. Come si può giudicare una proposta così?
Nulla viene detto, invece, sulla necessaria uniformità nell’acceso al lavoro agile: una questione che riguarda non solo alcune situazioni anomale tra colleghi con diversa anzianità di servizio, ma soprattutto la scelta discrezionale–da parte di alcuni dirigenti –di non consentire la fruizione cumulativa del monte mensile/plurimensile o di inibire la fruizione del lavoro agile qualora esso sia attaccato a ferie o a permessi di varia natura.
Questa non può essere la cifra del confronto: non possiamo accettare una logica per cui lo Smart Working è concepito come un vestito su misura per le esigenze dell’Amministrazione. Né possiamo soprassedere sui tagli eventuali a chi vive all’interno del sistema INPS: pensiamo al personale della ristorazione, al personale delle pulizie, agli addetti alla vigilanza, cui potrebbe essere presentato un conto salatissimo.
L’Amministrazione, nella replica, ha comunicato che –ascoltate le obiezioni delle diverse sigle –il termine iniziale della sperimentazione sarà differito: non si parte più, dunque, al primo novembre.
La decisione di escludere le Direzioni provinciali rappresenta la volontà di procedere in un percorso scaglionato, il cui termine finale potrà essere convenuto tramite confronto. Prendendo atto delle precisazioni, e quindi dell’approccio interlocutorio dell’Amministrazione, le parti si sono aggiornate al 7 novembre.
Al termine della riunione, infine, l’Amministrazione ha fornito due comunicazioni:
entro la prossima settimana saranno divulgate le graduatorie provvisorie per le progressioni verticali in deroga;
entro novembre, invece, saranno pubblicati i bandi per le progressioni orizzontali “sub iudice”, in attesa di certificazione del contratto.
A tal proposito abbiamo nuovamente chiesto, in ossequio al principio di trasparenza, un incontro per comprendere i rilievi posti all’ipotesi del CCNI e la condivisione delle note ricevute.
L’Amministrazione si è impegnata a fornire la documentazione richiesta.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF in merito la scarsa attenzione dell’amministrazione per il servizio mensa
Pubblichiamo la nota delle Strutture Territoriali Fp Cgil VVF e Usb VVF riguardo le interpretazioni dell’amministrazione nella formazione SFA
Pubblichiamo la nota del Coordinamento Regionale Fp Cgil VVF con la quale chiede i dati sanitari riguardo le malattie professionali