Pubblichiamo la nota Fp Cgil VVF di richiesta di chiarimenti in merito l’utilizzo delle lenti correttive per il personale del settore Aeronavigante
Pubblichiamo la nota di richiesta di chiarimenti della Fp Cgil VVF riguardo l’attività sperimentale del settore TAST
Si è svolta ieri pomeriggio la riunione tra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali in merito al piano dei fabbisogni 2023/2025 e alla richiesta, avanzata sindacalmente da più parti, di attivare un tavolo tecnico per la vigilanza ispettiva.
L’ultimo incontro sul Piano dei Fabbisogni si era concluso con un impegno da parte dell’Amministrazione: quello di scorporare i dati trasmessi nella prima informativa per rendere comprensibile la direzione programmatica, in termini di assunzioni, che l’Istituto intende intraprendere. A dispetto di ciò, nelle ore che hanno preceduto la riunione, l’unica tabella trasmessa recitava – sin dall’intestazione – il programma assunzionale per il 2023, mancando di qualsiasi indirizzo orientativo.
Nell’ultimo anno, nel corso dei diversi confronti avuti con la controparte, la FP CGIL ha chiesto con forza nuove assunzioni: abbiamo posto la richiesta all’attenzione della Commissaria Micaela Gelera all’indomani del suo insediamento, lo abbiamo fatto – con la stessa forza – negli incontri col Consiglio d’Indirizzo e Vigilanza. La politica che INPS intende adottare non può essere considerata un dettaglio e l’assenza di qualsiasi ancoraggio al biennio a venire non è un segnale incoraggiante. Un piano dei fabbisogni è utile se indica una traiettoria precisa e consente all’Amministrazione di dire quante e quali unità intende assumere nel corso del prossimo anno. Se questo spunto non è intellegibile, il giudizio non può essere positivo.
A questi elementi la FP CGIL aggiunge un altro tassello: deve ancora essere completato lo scorrimento della graduatoria che ha portato nel 2023 all’assunzione di nuovi Consulenti di protezione sociale, ma sulla ricognizione delle criticità in organico – nonostante diversi solleciti nel tempo – non è mai stata fatta chiarezza. L’Amministrazione ha fatto sapere che conta di definire il percorso d’inserimento degli ultimi concorsisti inserendoli in organico il 16 ottobre, ma non è ancora conclusa la valutazione sulle sedi destinatarie (salvo l’indicazione geografica: tutti al Nord Italia). Come sindacato abbiamo sempre tenuto a mente il valore fondamentale alla base del lavoro pubblico che svolgiamo, ossia la missione di garantire la tenuta dei servizi sui territori. Nondimeno avere un report sulle immissioni, sulle carenze di organico ancora esistenti e sulle realtà più in sofferenza è fondamentale proprio per individuare le disfunzioni.
Se non abbiamo un quadro delle ultime immissioni e non definiamo una traiettoria della politica assunzionale, finiamo in una situazione di stallo. Una situazione in cui, peraltro, è impossibile chiarire se il mandato che il CCNL ha dato all’Istituto è pienamente adempiuto. Pensiamo alla costituzione della quarta area per eliminare ogni tetto ai percorsi di crescita del personale: abbiamo posto il tema la scorsa settimana e abbiamo appreso che l’Amministrazione – recependo l’input – ha ipotizzato la possibilità di 72 assunzioni (il 50% obbligatoriamente riservate a personale esterno). Nel piano, però, non c’è traccia di questa volontà, né sono state individuate le professionalità che riempiranno di contenuti quella casella che a gran voce chiedemmo al momento della definizione delle Famiglie professionali.
Confermiamo, invece, il giudizio positivo sulla garanzia offerta dall’Amministrazione in merito alle progressioni verticali in deroga al titolo di studio: ancora una volta al tavolo è stato ribadito che le coperture economiche sono sufficienti a garantire il passaggio entro il 31 dicembre 2024 a tutti coloro che hanno dichiarato il titolo utile in Vega. E un giudizio positivo lo abbiamo espresso anche sui comandi. Abbiamo, infatti, appreso che nella tabella delle immissioni previste per il 2023 sono disposte anche le risorse necessarie alla stabilizzazione dei comandati: un impegno che c’eravamo dati e che l’Amministrazione sembra intenzionata a portare a termine.
Vigilanza: l’apertura di un tavolo
Sui nodi relativi alla vigilanza ispettiva, abbiamo innanzitutto segnalato un’anomalia: l’incontro su questo specifico punto lo avevamo chiesto – come FP CGIL – al 31 luglio. Una convocazione al 28 settembre, pur al netto di una programmazione densa, è oltremodo tardiva.
Ciò che abbiamo rilevato nel merito è come la materia richieda un approccio che tenga in considerazione tre elementi fondamentali per l’azione amministrativa: coerenza, congruità, uniformità. L’adozione di provvedimenti a macchia di leopardo, che tendono a spostare attribuzioni e responsabilità dalla figura dei dirigenti a quella dei RUO, crea distorsioni difficili da comprendere, tanto più se la regionalizzazione esaspera questo dato. Abbiamo già una evidente criticità in questo senso: il personale, sempre più esiguo, è investito delle stesse attribuzioni del passato, che aggravano l’attività lavorativa dei singoli. Se a ciò aggiungiamo nuovi adempimenti, frutto di un’interpretazione degli atti varati dall’Amministrazione, il rischio di imbattersi in grosse difficoltà aumenta.
L’Amministrazione ha proposto la convocazione di un tavolo tecnico per affrontare la materia: i lavori si sono così aggiornati, in quella sede, alla prossima settimana.
FP CGIL – INPS Giuseppe Lombardo |
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo la ricognizione di mobilità per il ruolo degli Ispettori Informatici
Pubblichiamo l’avviso emanato dalla Direzione Centrale per l’Amministrazione Generale riguardo la convocazione per prova di capacità operativa della procedura speciale di reclutamento
Tutti ricorderanno il celebre film con Alberto Sordi nel quale questi, interpretando il marchese del Grillo, a un certo punto recita la famosa battuta:” mi dispiace ma…io so’ io… e voi non siete un c…”
Fedeli a questa linea, i novelli marchesi dell’INL -nel bel mezzo di una mobilitazione nazionale, di assemblee e di uno sciopero nazionale in vista –infilano due perle di totale menefreghismo.
Anzitutto, nella giornata di ieri convocano il tavolo sindacale per proseguire la discussione sulla riorganizzazione. Quella riorganizzazione che raddoppia i posti della dirigenza di prima fascia, che accorpa altre sedi e inventa nuove strutture come gli IAM (“ma ndò iamm”, verrebbe da rispondere).
Quella riorganizzazione per cui il collegio dei revisori dei conti si è certamente riunito, visto che è stata approvata dalla Ministra del Lavoro. Quindi,riassumendo: mentre si aspetta inerti mesi per le ipotesi di accordo su progressioni economiche e famiglie professionali, perché riguardano quei “poveracci” dei dipendenti, si è solerti nell’approvazione di una riorganizzazione che risponde agli interessi dei signori marchesi.
Per questo, come già facemmo quest’estate, non parteciperemo all’informativa farsa che si terrà il pomeriggio del 2 ottobre. Se altri vorranno essere complicio spettatori, così consentendo che sia scritta la frase “sentite le OO.SS. in data 2 ottobre 2023” si accomodino. Ci dispiace che su questo non si sia trovata l’unità che in altri casi viene richiamata, ma tant’è.
La seconda perla riguarda una nota relativa all’impiego da parte dei lavoratori di propri strumenti, come lo smartphone personale, per accedere alla rete dell’INL dall’esterno. Quindi, mentre i lavoratori dell’INL aspettano da un tempo indefinito di essere dotati di cellulari di servizio, si fa finta di nulla e si chiede di usare i propri mezzi, come se niente fosse, dando per scontato che i lavoratori lo facciano. Da parte nostra, riteniamo che i lavoratori siano assolutamente legittimati nel rifiuto di usare il proprio cellulare e invitiamo tutte e tutti a farlo, nell’ambito della mobilitazione nazionale. Piuttosto che scrivere simili note che andrebbero prontamente ritirate, si acceleri sul noleggio dei cellulari per il personale come altri Enti hanno fatto.
Se non è di troppo disturbo per i signori marchesi chiediamo in nome dei lavoratori:
che fine ha fatto l’Frd2022?
Ci si vuole far sentire per costituirlo e far partire la contrattazione o dobbiamo aspettare altri mesi? Che intenzioni ci sono riguardo ai differenziali stipendiali e alle famiglie professionali, dopo quello che ci è stato comunicato la volta scorsa?
E i cellulari di servizio quando arrivano finalmente?
Questo ci aspetteremmo di discutere da una Amministrazione seria, che ha a cuore gli interessi dei propri lavoratori, invece che passare sopra le teste di tutti coloro che portano i risultati.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL
Matteo Ariano
“Buon risultato ma ora si apra subito la trattativa sul 22/24”.
Coinvolti 140mila professionisti, 240 euro lordi medi mensili di aumento
Roma, 28 set – “Con questa preintesa sul rinnovo del contratto, siglata dall’unanimità delle organizzazioni sindacali presenti al tavolo, garantiamo tutele a 140 mila professionisti che, sulla traiettoria del precedente, interviene su carriere e orario di lavoro. Garantiamo la concentrazione delle risorse disponibili per aumentare il tabellare, con 240 euro lordi medi mensili di aumento di cui circa 190 sul trattamento fondamentale (tabellare e indennità di specificità professionale che viene finalmente inserita anche per i dirigenti sanitari e delle professioni sanitarie). Le restanti risorse sono destinate a posizioni, performance e condizioni di lavoro. Gli arretrati maturati dal 2019 ad oggi sono pari a circa 10 mila euro lordi procapite”.
Lo scrive in una nota Andrea Filippi, Segretario medici e dirigenti Ssn di Fp Cgil.
“Inoltre – ha spiegato – si introduce l’indennità per turno nei servizi prestati presso i pronto soccorso. La Fp Cgil si è battuta e continuerà a battersi per l’equiparazione retributiva di tutti i dirigenti ad iniziare dal riconoscimento dell’indennità di esclusività per i dirigenti delle professioni sanitarie, per i quali abbiamo comunque ottenuto una forma di parziale perequazione con la valorizzazione specifica della posizione. Abbiamo reso esigibile in maniera inequivocabile il recupero dell’extraorario lavorato, che fino ad oggi veniva azzerato per una vecchia norma che ci trascinavamo dal 2005. Oggi abbiamo ottenuto periodi più lunghi e modalità più flessibili per il recupero di gran parte dell’orario extra, salvaguardando la retribuzione delle prestazioni aggiuntive che aumenta a 80 euro l’ora. Mentre sui media si sviluppano le polemiche sull’emergenza dei pronto soccorso e la carenza di medici dovuta alle condizioni di lavoro, nel Ccnl introduciamo strumenti che costituiscono delle prime risposte, ma diciamo sin da ora che il Ministro deve convocare i sindacati della dirigenza per affrontare la questione salariale e occupazionale con strumenti ben diversi da quelli messi in campo finora”.
Filippi ha inoltre osservato: “abbiamo reso obbligatoria l’assegnazione degli incarichi professionali da parte delle Aziende che ‘dovranno assegnarli entro e non oltre 60 giorni dall’esito positivo delle valutazioni’ che pure verranno regolamentate con ‘tempistiche certe’ continuando sulla strada della valorizzazione professionale. E ancora, abbiamo migliorato la tutela legale dei professionisti e la retribuzione del part time per favorire la conciliazione dei tempi vita-lavoro delle dirigenti donne, cosi come la possibilità del lavoro agile. Inoltre ora è più chiara la destinazione delle risorse da contrattare per i fondi aziendali e definito l’utilizzo delle ore per la formazione”.
“Abbiamo lavorato – ha proseguito il dirigente sindacale – per qualificare il contratto collettivo nazionale per garantire tutele, diritti e carriere delle professioniste e dei professionisti, ma siamo consapevoli che sono necessari investimenti e più risorse oltre che più contrattazione per riconoscere il ruolo di chi sceglie di lavorare per il Ssn, con orgoglio e spirito di servizio e adesione all’art 32 della Costituzione”.
“Riteniamo una vergogna che ai medici e dirigenti del Ssn che hanno sacrificato tutto nell’emergenza pandemica il contratto sia rinnovato con due anni di ritardo e che non si apra ancora la trattativa sul contratto 22/24 perché il Governo Meloni non finanzia con risorse adeguate il contratto dei dipendenti pubblici. Questa firma è una prima restituzione di diritti e salario al lavoro di chi garantisce, insieme ai lavoratori del sistema salute, la cura dei cittadini. Proprio per questo chiediamo risposte nella legge di bilancio. Il governo non può pensare che siccome il contratto arriva in ritardo si cancella la rivendicazione salariale dei medici e dirigenti sanitari sull’inflazione di questi anni. Per questo – conclude Filippi – saremo in piazza il 7 ottobre a difesa della Costituzione e come Fp Cgil siamo pronti alla mobilitazione”.
Pubblichiamo la nota di dichiarazione di stato di agitazione nazionale del comparto dei Vigili del Fuoco inviata al Ministro dell’interno Piantedosi e a quello della Pubblica Amministrazione Zangrillo.
Le lavoratrici e i lavoratori sono stanchi di aspettare: il contratto è scaduto ormai da due anni e le difficoltà economiche, anche solo per arrivare a fine mese, sono tante. Servono inoltre più assunzioni per evitare l’esposizione degli operatori a seguito dell’aumento dei rientri in turno e delle ore eccessive di straordinario. Serve migliorare le condizioni di salute e sicurezza e vita di chi lavora.
Infine, mai come oggi, serve una legge delega per sistemare gli errori fatti in passato sui due decreti Legislativi che riguardano il Corpo, quello dell’ordinamento professionale quello delle funzioni e compiti del Corpo.
Il 7 ottobre la CGIL con una grande manifestazione a Piazza San Giovanni per il lavoro, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro la precarietà, l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della Repubblica parlamentare.
E’ arrivato il momento che i Vigili del fuoco si facciano sentire
Al Capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria
Presidente Giovanni Russo
Al Direttore generale del personale
Dott. Massimo Parisi
Al Direttore generale Detenuti e Trattamento
Dott. Gianfranco De Gesu
Epc
Ai dirigenti penitenziari
Dipartimento amministrazione penitenziaria
OGGETTO: Turni di reperibilità – Osservazioni alla nota circolare 19 settembre 2023 – richiesta liquidazione indennità di reperibilità.
Questa OS è più volte intervenuta sulla questione della regolamentazione e delle prerogative dei dirigenti penitenziari che dal 2016 sono stati chiamati a coprire turni notturni di reperibilità ed anche ad assicurare la propria collaborazione con onere di firma, a favore della Direzione generale Detenuti e Trattamento, oltre il proprio orario d’obbligo e senza percepire alcuna indennità ovvero diritto al recupero, attesa la perdurante vacanza contrattuale e la mancanza di una norma primaria che disciplini la fattispecie.
La questione non ha trovato, spiace dirlo, né ascolto né soluzione e, pertanto , siamo costretti ancora una volta a sollecitare un urgente intervento che riconosca anche ai dirigenti della carriera dei direttori penitenziari ogni istituto giuridico ed economico connesso all’espletamento del turno di servizio in presenza nelle giornate festive e prefestive e della reperibilità notturna.
La materia come noto, deve trovare regolamentazione nella specifica contrattazione che la dirigenza penitenziaria attende da quasi 20 anni.
Risulta tuttavia, che la Polizia di Stato, alla quale la categoria dei dirigenti penitenziari di diritto pubblico è transitoriamente equiparata, attribuisce al proprio personale l’istituto della reperibilità attribuendo una specifica indennità per ogni turno programmato e non, oltre a riconoscere l’attività lavorativa svolta in caso di chiamata e la concessione di un turno di riposo compensativo .
Si ritiene pertanto che perdurando l’attuale situazione, in assenza di qualsivoglia disciplina, il dirigente penitenziario potrà legittimamente sottrarsi all’effettuazione del turno.
Si chiede pertanto di voler provvedere con tempestività al pagamento in favore dei dirigenti penitenziari dei turni di reperibilità anche con effetto retroattivo e la concessione di riposi compensativi non fruiti a seguito delle chiamate di servizio nei giorni di non presenza in Ufficio.
Tanto si chiede, a maggior ragione, a seguito dell’emanazione della circolare del 19 settembre scorso con cui i dirigenti del Corpo sono stati inseriti nella predetta turnazione.
Su tale scelta occorre preliminarmente osservare che, attesa la natura delle attività richieste al dirigente di turno, si sarebbe dovuta osservare una maggiore cautela per l’impatto che questo assetto determinerà anche in future decisioni.
Ed infatti il dirigente di Polizia Penitenziaria è un funzionario di polizia dotato della qualifica di PG e posto di norma al vertice di strutture gerarchicamente ordinate di suoi sottoposti con il compito di coordinare ed indirizzare il personale del CORPO in tutte le attività che afferiscono la sicurezza. Detto dirigente non potrebbe, per legge, adottare provvedimenti amministrativi afferenti la gestione della popolazione detenuta che normativamente sono di competenza dei dirigenti penitenziari.
Invece con l’inserimento di tali dirigenti anche queste attività saranno loro rimesse all’atto della copertura del turno festivo e prefestivo in presenza.
In questo modo si starebbe surrettiziamente introducendo il principio di fungibilità delle funzioni dirigenziali proprie del direttore dirigente penitenziario, i cui compiti declinati dalla legge, possono essere riassunti nella direzione delle articolazioni centrali e territoriali ed in particolare per gli interventi tesi a garantire il funzionamento delle strutture, ad assicurare il trattamento penitenziario, a salvaguardare ordine e sicurezza, garantire la tutela della salute delle persone private della libertà, coordinando e ed indirizzando il personale di polizia penitenziaria operante nelle articolazione centrali e periferiche, e coordinando le varie aree.
Ove fosse confermato che il dirigente di polizia penitenziaria può svolgere le suddette attività rendendolo intercambiabile col dirigente direttore penitenziario – con chiare conseguenze e ripercussioni in tutto il sistema penitenziario – saremmo di fronte a una violazione del quadro normativo di riferimento. Il dirigente di polizia penitenziaria, infatti, non può essere chiamato a svolgere le funzioni che invece sarebbe chiamato a svolgere all’atto della effettuazione del turno in presenza presso la Direzione generale Detenuti e Trattamento
Diverso il caso della reperibilità telefonica per i soli eventi critici, rispetto alla quale non si ravvisano preclusioni giuridiche rilevanti, trattandosi di attività meramente informativa di situazioni di emergenza a favore dei vertici dipartimentali.
La vicenda appare di grave momento, e non ci si può sottrarre dal contestare la reiterata inazione dei vertici dipartimentali succedutesi nel tempo, che si sono sottratti dal disciplinare con chiarezza compiti e responsabilità delle diverse dirigenze. Questa disposizione conferma la confusione che evidentemente si vuole continuare a mantenere ignorando i contenuti delle norme che disciplinano l’intero sistema dell’esecuzione penale.
Sia chiaro, tuttavia, che non è intendimento di questa OS intervenire per ostacolare l’impiego dei dirigenti di Polizia Penitenziaria avviati correttamente ad un percorso di crescita funzionale da tempo atteso: questa segnalazione persegue la più ampia finalità di tutela dei dirigenti tutti, che devono essere chiamati ad operare in un contesto chiaro di regole, per assicurare che i compiti loro assegnati siano coerenti con le responsabilità proprie del ruolo agito e senza sovrapposizioni.
Ciò detto, si reitera la richiesta di urgente avvio del tavolo negoziale per la dirigenza penitenziaria, unica sede istituzionale in cui anche questa materia potrà trovare la dovuta ed imprescindibile regolamentazione. Giova ricordare che sul punto Il Governo con ODG n. 1114 si è impegnato ad avviare “le trattative necessarie al fine di stipulare gli accordi sindacali previsti dall’art 23 com 5 decreto leg.tivo 63/2006 stanziando opportune ed adeguate risorse economiche” .
Si rimane in attesa di urgenti determinazioni con riserva di avviare ogni azione legale a tutela di tutti i dirigenti penitenziari!
Il coordinatore Nazionale della dirigenza penitenziaria
Carla Ciavarella