Tutti ricorderanno il celebre film con Alberto Sordi nel quale questi, interpretando il marchese del Grillo, a un certo punto recita la famosa battuta:” mi dispiace ma…io so’ io… e voi non siete un c…”
Fedeli a questa linea, i novelli marchesi dell’INL -nel bel mezzo di una mobilitazione nazionale, di assemblee e di uno sciopero nazionale in vista –infilano due perle di totale menefreghismo.
Anzitutto, nella giornata di ieri convocano il tavolo sindacale per proseguire la discussione sulla riorganizzazione. Quella riorganizzazione che raddoppia i posti della dirigenza di prima fascia, che accorpa altre sedi e inventa nuove strutture come gli IAM (“ma ndò iamm”, verrebbe da rispondere).
Quella riorganizzazione per cui il collegio dei revisori dei conti si è certamente riunito, visto che è stata approvata dalla Ministra del Lavoro. Quindi,riassumendo: mentre si aspetta inerti mesi per le ipotesi di accordo su progressioni economiche e famiglie professionali, perché riguardano quei “poveracci” dei dipendenti, si è solerti nell’approvazione di una riorganizzazione che risponde agli interessi dei signori marchesi.
Per questo, come già facemmo quest’estate, non parteciperemo all’informativa farsa che si terrà il pomeriggio del 2 ottobre. Se altri vorranno essere complicio spettatori, così consentendo che sia scritta la frase “sentite le OO.SS. in data 2 ottobre 2023” si accomodino. Ci dispiace che su questo non si sia trovata l’unità che in altri casi viene richiamata, ma tant’è.
La seconda perla riguarda una nota relativa all’impiego da parte dei lavoratori di propri strumenti, come lo smartphone personale, per accedere alla rete dell’INL dall’esterno. Quindi, mentre i lavoratori dell’INL aspettano da un tempo indefinito di essere dotati di cellulari di servizio, si fa finta di nulla e si chiede di usare i propri mezzi, come se niente fosse, dando per scontato che i lavoratori lo facciano. Da parte nostra, riteniamo che i lavoratori siano assolutamente legittimati nel rifiuto di usare il proprio cellulare e invitiamo tutte e tutti a farlo, nell’ambito della mobilitazione nazionale. Piuttosto che scrivere simili note che andrebbero prontamente ritirate, si acceleri sul noleggio dei cellulari per il personale come altri Enti hanno fatto.
Se non è di troppo disturbo per i signori marchesi chiediamo in nome dei lavoratori:
che fine ha fatto l’Frd2022?
Ci si vuole far sentire per costituirlo e far partire la contrattazione o dobbiamo aspettare altri mesi? Che intenzioni ci sono riguardo ai differenziali stipendiali e alle famiglie professionali, dopo quello che ci è stato comunicato la volta scorsa?
E i cellulari di servizio quando arrivano finalmente?
Questo ci aspetteremmo di discutere da una Amministrazione seria, che ha a cuore gli interessi dei propri lavoratori, invece che passare sopra le teste di tutti coloro che portano i risultati.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL
Matteo Ariano
“Buon risultato ma ora si apra subito la trattativa sul 22/24”.
Coinvolti 140mila professionisti, 240 euro lordi medi mensili di aumento
Roma, 28 set – “Con questa preintesa sul rinnovo del contratto, siglata dall’unanimità delle organizzazioni sindacali presenti al tavolo, garantiamo tutele a 140 mila professionisti che, sulla traiettoria del precedente, interviene su carriere e orario di lavoro. Garantiamo la concentrazione delle risorse disponibili per aumentare il tabellare, con 240 euro lordi medi mensili di aumento di cui circa 190 sul trattamento fondamentale (tabellare e indennità di specificità professionale che viene finalmente inserita anche per i dirigenti sanitari e delle professioni sanitarie). Le restanti risorse sono destinate a posizioni, performance e condizioni di lavoro. Gli arretrati maturati dal 2019 ad oggi sono pari a circa 10 mila euro lordi procapite”.
Lo scrive in una nota Andrea Filippi, Segretario medici e dirigenti Ssn di Fp Cgil.
“Inoltre – ha spiegato – si introduce l’indennità per turno nei servizi prestati presso i pronto soccorso. La Fp Cgil si è battuta e continuerà a battersi per l’equiparazione retributiva di tutti i dirigenti ad iniziare dal riconoscimento dell’indennità di esclusività per i dirigenti delle professioni sanitarie, per i quali abbiamo comunque ottenuto una forma di parziale perequazione con la valorizzazione specifica della posizione. Abbiamo reso esigibile in maniera inequivocabile il recupero dell’extraorario lavorato, che fino ad oggi veniva azzerato per una vecchia norma che ci trascinavamo dal 2005. Oggi abbiamo ottenuto periodi più lunghi e modalità più flessibili per il recupero di gran parte dell’orario extra, salvaguardando la retribuzione delle prestazioni aggiuntive che aumenta a 80 euro l’ora. Mentre sui media si sviluppano le polemiche sull’emergenza dei pronto soccorso e la carenza di medici dovuta alle condizioni di lavoro, nel Ccnl introduciamo strumenti che costituiscono delle prime risposte, ma diciamo sin da ora che il Ministro deve convocare i sindacati della dirigenza per affrontare la questione salariale e occupazionale con strumenti ben diversi da quelli messi in campo finora”.
Filippi ha inoltre osservato: “abbiamo reso obbligatoria l’assegnazione degli incarichi professionali da parte delle Aziende che ‘dovranno assegnarli entro e non oltre 60 giorni dall’esito positivo delle valutazioni’ che pure verranno regolamentate con ‘tempistiche certe’ continuando sulla strada della valorizzazione professionale. E ancora, abbiamo migliorato la tutela legale dei professionisti e la retribuzione del part time per favorire la conciliazione dei tempi vita-lavoro delle dirigenti donne, cosi come la possibilità del lavoro agile. Inoltre ora è più chiara la destinazione delle risorse da contrattare per i fondi aziendali e definito l’utilizzo delle ore per la formazione”.
“Abbiamo lavorato – ha proseguito il dirigente sindacale – per qualificare il contratto collettivo nazionale per garantire tutele, diritti e carriere delle professioniste e dei professionisti, ma siamo consapevoli che sono necessari investimenti e più risorse oltre che più contrattazione per riconoscere il ruolo di chi sceglie di lavorare per il Ssn, con orgoglio e spirito di servizio e adesione all’art 32 della Costituzione”.
“Riteniamo una vergogna che ai medici e dirigenti del Ssn che hanno sacrificato tutto nell’emergenza pandemica il contratto sia rinnovato con due anni di ritardo e che non si apra ancora la trattativa sul contratto 22/24 perché il Governo Meloni non finanzia con risorse adeguate il contratto dei dipendenti pubblici. Questa firma è una prima restituzione di diritti e salario al lavoro di chi garantisce, insieme ai lavoratori del sistema salute, la cura dei cittadini. Proprio per questo chiediamo risposte nella legge di bilancio. Il governo non può pensare che siccome il contratto arriva in ritardo si cancella la rivendicazione salariale dei medici e dirigenti sanitari sull’inflazione di questi anni. Per questo – conclude Filippi – saremo in piazza il 7 ottobre a difesa della Costituzione e come Fp Cgil siamo pronti alla mobilitazione”.
Pubblichiamo la nota di dichiarazione di stato di agitazione nazionale del comparto dei Vigili del Fuoco inviata al Ministro dell’interno Piantedosi e a quello della Pubblica Amministrazione Zangrillo.
Le lavoratrici e i lavoratori sono stanchi di aspettare: il contratto è scaduto ormai da due anni e le difficoltà economiche, anche solo per arrivare a fine mese, sono tante. Servono inoltre più assunzioni per evitare l’esposizione degli operatori a seguito dell’aumento dei rientri in turno e delle ore eccessive di straordinario. Serve migliorare le condizioni di salute e sicurezza e vita di chi lavora.
Infine, mai come oggi, serve una legge delega per sistemare gli errori fatti in passato sui due decreti Legislativi che riguardano il Corpo, quello dell’ordinamento professionale quello delle funzioni e compiti del Corpo.
Il 7 ottobre la CGIL con una grande manifestazione a Piazza San Giovanni per il lavoro, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro la precarietà, l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della Repubblica parlamentare.
E’ arrivato il momento che i Vigili del fuoco si facciano sentire
Al Capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria
Presidente Giovanni Russo
Al Direttore generale del personale
Dott. Massimo Parisi
Al Direttore generale Detenuti e Trattamento
Dott. Gianfranco De Gesu
Epc
Ai dirigenti penitenziari
Dipartimento amministrazione penitenziaria
OGGETTO: Turni di reperibilità – Osservazioni alla nota circolare 19 settembre 2023 – richiesta liquidazione indennità di reperibilità.
Questa OS è più volte intervenuta sulla questione della regolamentazione e delle prerogative dei dirigenti penitenziari che dal 2016 sono stati chiamati a coprire turni notturni di reperibilità ed anche ad assicurare la propria collaborazione con onere di firma, a favore della Direzione generale Detenuti e Trattamento, oltre il proprio orario d’obbligo e senza percepire alcuna indennità ovvero diritto al recupero, attesa la perdurante vacanza contrattuale e la mancanza di una norma primaria che disciplini la fattispecie.
La questione non ha trovato, spiace dirlo, né ascolto né soluzione e, pertanto , siamo costretti ancora una volta a sollecitare un urgente intervento che riconosca anche ai dirigenti della carriera dei direttori penitenziari ogni istituto giuridico ed economico connesso all’espletamento del turno di servizio in presenza nelle giornate festive e prefestive e della reperibilità notturna.
La materia come noto, deve trovare regolamentazione nella specifica contrattazione che la dirigenza penitenziaria attende da quasi 20 anni.
Risulta tuttavia, che la Polizia di Stato, alla quale la categoria dei dirigenti penitenziari di diritto pubblico è transitoriamente equiparata, attribuisce al proprio personale l’istituto della reperibilità attribuendo una specifica indennità per ogni turno programmato e non, oltre a riconoscere l’attività lavorativa svolta in caso di chiamata e la concessione di un turno di riposo compensativo .
Si ritiene pertanto che perdurando l’attuale situazione, in assenza di qualsivoglia disciplina, il dirigente penitenziario potrà legittimamente sottrarsi all’effettuazione del turno.
Si chiede pertanto di voler provvedere con tempestività al pagamento in favore dei dirigenti penitenziari dei turni di reperibilità anche con effetto retroattivo e la concessione di riposi compensativi non fruiti a seguito delle chiamate di servizio nei giorni di non presenza in Ufficio.
Tanto si chiede, a maggior ragione, a seguito dell’emanazione della circolare del 19 settembre scorso con cui i dirigenti del Corpo sono stati inseriti nella predetta turnazione.
Su tale scelta occorre preliminarmente osservare che, attesa la natura delle attività richieste al dirigente di turno, si sarebbe dovuta osservare una maggiore cautela per l’impatto che questo assetto determinerà anche in future decisioni.
Ed infatti il dirigente di Polizia Penitenziaria è un funzionario di polizia dotato della qualifica di PG e posto di norma al vertice di strutture gerarchicamente ordinate di suoi sottoposti con il compito di coordinare ed indirizzare il personale del CORPO in tutte le attività che afferiscono la sicurezza. Detto dirigente non potrebbe, per legge, adottare provvedimenti amministrativi afferenti la gestione della popolazione detenuta che normativamente sono di competenza dei dirigenti penitenziari.
Invece con l’inserimento di tali dirigenti anche queste attività saranno loro rimesse all’atto della copertura del turno festivo e prefestivo in presenza.
In questo modo si starebbe surrettiziamente introducendo il principio di fungibilità delle funzioni dirigenziali proprie del direttore dirigente penitenziario, i cui compiti declinati dalla legge, possono essere riassunti nella direzione delle articolazioni centrali e territoriali ed in particolare per gli interventi tesi a garantire il funzionamento delle strutture, ad assicurare il trattamento penitenziario, a salvaguardare ordine e sicurezza, garantire la tutela della salute delle persone private della libertà, coordinando e ed indirizzando il personale di polizia penitenziaria operante nelle articolazione centrali e periferiche, e coordinando le varie aree.
Ove fosse confermato che il dirigente di polizia penitenziaria può svolgere le suddette attività rendendolo intercambiabile col dirigente direttore penitenziario – con chiare conseguenze e ripercussioni in tutto il sistema penitenziario – saremmo di fronte a una violazione del quadro normativo di riferimento. Il dirigente di polizia penitenziaria, infatti, non può essere chiamato a svolgere le funzioni che invece sarebbe chiamato a svolgere all’atto della effettuazione del turno in presenza presso la Direzione generale Detenuti e Trattamento
Diverso il caso della reperibilità telefonica per i soli eventi critici, rispetto alla quale non si ravvisano preclusioni giuridiche rilevanti, trattandosi di attività meramente informativa di situazioni di emergenza a favore dei vertici dipartimentali.
La vicenda appare di grave momento, e non ci si può sottrarre dal contestare la reiterata inazione dei vertici dipartimentali succedutesi nel tempo, che si sono sottratti dal disciplinare con chiarezza compiti e responsabilità delle diverse dirigenze. Questa disposizione conferma la confusione che evidentemente si vuole continuare a mantenere ignorando i contenuti delle norme che disciplinano l’intero sistema dell’esecuzione penale.
Sia chiaro, tuttavia, che non è intendimento di questa OS intervenire per ostacolare l’impiego dei dirigenti di Polizia Penitenziaria avviati correttamente ad un percorso di crescita funzionale da tempo atteso: questa segnalazione persegue la più ampia finalità di tutela dei dirigenti tutti, che devono essere chiamati ad operare in un contesto chiaro di regole, per assicurare che i compiti loro assegnati siano coerenti con le responsabilità proprie del ruolo agito e senza sovrapposizioni.
Ciò detto, si reitera la richiesta di urgente avvio del tavolo negoziale per la dirigenza penitenziaria, unica sede istituzionale in cui anche questa materia potrà trovare la dovuta ed imprescindibile regolamentazione. Giova ricordare che sul punto Il Governo con ODG n. 1114 si è impegnato ad avviare “le trattative necessarie al fine di stipulare gli accordi sindacali previsti dall’art 23 com 5 decreto leg.tivo 63/2006 stanziando opportune ed adeguate risorse economiche” .
Si rimane in attesa di urgenti determinazioni con riserva di avviare ogni azione legale a tutela di tutti i dirigenti penitenziari!
Il coordinatore Nazionale della dirigenza penitenziaria
Carla Ciavarella
Al Ministro della Giustizia – On. Carlo Nordio
Al Viceministro della Giustizia – On. Francesco Paolo Sisto
Al Sottosegretario – On. Andrea Delmastro Delle Vedove
Al sottosegretario – On. Andrea Ostellari
Al Capo Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria – Presidente Giovanni Russo
Al Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di comunità – Presidente Antonio Sangermano
Oggetto: Richiesta di incontro urgente.
Onorevole Ministro,
da qualche mese da diverse fonti informali raccogliamo confuse e frammentate notizie che riferiscono in merito alla elaborazione in corso di testo normativo per rivedere l’assetto organizzativo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e del Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità nelle loro rispettive articolazioni centrali, regionali e locali.
Ove tali notizie fossero confermate restiamo sorpresi dall’assenza, fino ad oggi, di un confronto, a nostro avviso, sempre costruttivo con le OOSS, ed in particolare con questa OS, che rappresenta tutti i lavoratori dei diversi profili professionali che prestano servizio nei due dipartimenti per la gestione dell’esecuzione penale intra ed extra muraria.
Non dobbiamo essere certo noi a ricordare la relazione esistente tra scelte organizzative operate ed i diritti dei lavoratori e di quali impatti negativi dette scelte possono produrre all’interno delle amministrazioni in termini di efficacia, efficienza, produttività, motivazione.
Peraltro, se, come affermano le fonti informali, tale riforma ha come obiettivo quello di ridefinire i ruoli della dirigenza penitenziaria, è quanto mai indispensabile una informazione preventiva che possa consentire riflessioni ponderate e condivise anche con questa O.S.
La dirigenza penitenziaria, dirigenza di diritto pubblico, transitoriamente ed impropriamente assimilata alla dirigenza della Polizia di Stato, attende da quasi 20 anni la sottoscrizione dell’accordo negoziale per disciplinare, in coerenza con i compiti assegnati, gli istituti giuridici ed economici del rapporto di lavoro.
Questo Governo ha dovuto riconoscerne la rilevanza di questo ruolo tanto da impegnarsi con un O.d.G. n. 1114 a garantire l’avvio del tavolo per giungere alla stipula del primo contratto di categoria proprio riconoscendo le peculiari responsabilità ed oneri che sono ascritti a quel ruolo.
Sollecitiamo pertanto l’esigenza di dare avvio di consultazioni/interlocuzioni con questa OS anche per evitare che “bruschi innesti” possano produrre effetti nocivi per una amministrazione che è in costante pressione, sommersa come è nella complessa gestione dell’esecuzione penale.
I processi di cambiamento, pur se necessari, hanno bisogno di tempi fisiologici di elaborazione e solo un percorso inclusivo e condiviso può assicurare la buona riuscita di un cambiamento progettato.
Certi della Sua attenzione attendiamo di essere convocati con cortese consentita urgenza.
Il Segretario nazionale FP CGIL
Florindo Oliverio
Alle lavoratrici e ai lavoratori del MIC
Nella giornata del 27 settembre si è tenuto un incontro sindacale tra l’Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali per discutere i vari punti all’ordine del giorno.
Nella mattinata, in sede di commissione tecnica, le parti hanno iniziato il confronto sulle posizioni di lavoro afferenti alle famiglie professionali, alla luce anche delle recenti innovazioni sull’ordinamento professionale introdotte dal CCNL.
Abbiamo cominciato l’analisi dalla famiglia amministrativa-gestionale e il lavoro proseguirà nelle prossime settimane su tutte le altre.
Abbiamo ribadito la necessità di costruire un percorso complessivo che tenga conto delle competenze acquisite da tutte le professionalità coinvolte, il diritto alla formazione, l’autonomia decisionale. Anche se consideriamo pressoché ultimato il lavoro su questa famiglia ci siamo riservati, coerentemente al principio metodologico appena enunciato, di intervenire con successive modifiche sulle parti esaminate in questo primo incontro.
Nella sessione dedicata alla contrattazione abbiamo, invece, affrontato la sottoscrizione degli accordi (il definitivo per l’annualità 2021 e l’ipotesi per l’annualità 2022) sugli incentivi per funzioni tecniche ex art. 113 del D. Lgs. 50/2016.
La DG Bilancio ci ha fornito un’esaustiva relazione sul lavoro istruttorio che ha portato alla redazione dei testi, a cui abbiamo riconosciuto il merito per il grande lavoro svolto, soprattutto per le difficili condizioni di lavoro in cui si è dovuto operare complicate dalle difficoltà formalizzate dagli organi di controllo. Come previsto dalla circolare 47/2023 già notificata agli Istituti, è bene sottolineare che le strutture, per le prossime corresponsioni, sono tenute a fornire la preventiva informazione alle OO.SS. e RSU territoriali, al fine di monitorare le cifre effettivamente spese e consentire alle OO. SS nazionali di sottoscrivere con maggiore coerenza i prossimi accordi. Tutto questo, ovviamente, in attesa che il prossimo CCNL di comparto ci consenta – sulla base di una modifica normativa interna – di ritornare a discutere di incentivi su base territoriale, modalità auspicabile anche per altre forme di salario accessorio da corrispondere ai lavoratori. Siamo, comunque, molto soddisfatti in quanto prima Amministrazione a dare corso ai pagamenti degli incentivi alla luce delle nuove norme.
Da ultimo abbiamo parlato del capitolo di spesa del Fondo Risorse Decentrate 2023 destinato al finanziamento dei Progetti di ottimizzazione delle attività amministrative correlato alla digitalizzazione e alla riorganizzazione del Ministero, con particolare riguardo alla DG Creatività Contemporanea, DG Sicurezza del Patrimonio Culturale e DG Archeologia Belle Arti e Paesaggio, che attraverso i rispettivi dirigenti hanno illustrato i progetti, i quali coinvolgono una platea di 142 unità.
Nel sottoscrivere l’accordo stralcio sui progetti, abbiamo sottolineato la centralità di talune attività istituzionali affidate a queste DG e invocato una maggiore sensibilità nell’assegnazione delle risorse umane.
Sempre a proposito di FRD, abbiamo saputo dall’Amministrazione che si è in attesa del visto dell’UCB per consentire i pagamenti mediante decreti di riparto. Quest’anno non dovrebbe profilarsi la necessità di ricorrere a un’emissione straordinaria nel mese di dicembre, ed è quindi plausibile sperare che si possa procedere entro novembre.
Tra le varie ed eventuali abbiamo affrontato anche i seguenti argomenti.
Passaggi fra le aree: abbiamo richiesto l’attivazione del tavolo tecnico per la fase propedeutica all’attivazione delle procedure, ivi inclusa la quantificazione dei fondi (da attingere dai fabbisogni occupazionali) utili a finanziare i passaggi in appoggio allo 0,55% del monte salari 2018.
Apertura portale mobilità nazionale: l’Amministrazione ha riferito di problemi tecnici relativi a una migrazione di dati dell’applicativo Giada, assicurando che è impegnata nella risoluzione del problema nel minor tempo possibile.
Stabilizzazioni: prossimamente avverrà la stabilizzazione del personale comandato e del personale che ricade nel D. Lgs. 75/2017.
Passaggi orizzontali (mutamento di profilo): abbiamo perorato la causa degli idonei – riunitisi in un Comitato, che ha contattato le OO. SS. – proponendo all’Amministrazione di poter consentire il passaggio nel profilo richiesto anche transitando in altro Istituto che abbia disponibilità in organico (lo avevamo proposto proprio noi in sede di elaborazione dell’accordo, ma nemo propheta in patria). Su questa possibilità c’è stata un’apertura, ma l’Amministrazione ha necessità di verificare le disponibilità dei diretti interessati, pertanto invitiamo i 42 colleghi idonei al passaggio a voler formalizzare al servizio 2 della DG Organizzazione la loro disponibilità in tal senso con una email. Se dovessimo valutare solamente i posti resisi liberi nei vari Istituti, al momento ci sarebbero le condizioni per consentire il passaggio solamente a 6/7 unità.
Funzionari ombra: ad esplicita domanda su cosa si stia facendo per la loro situazione, l’Amministrazione ha risposto che è stato predisposto un emendamento e consegnato alla parte politica, della quale però non sappiamo se sia ancora intenzionata a esaurire la graduatoria.
Neoassunti: l’Amministrazione sta procedendo contemporaneamente su vari profili, sia con le immissioni in ruolo che con l’assegnazione delle sedi. Per gli AFAV e per i funzionari amministrativi siamo costretti ad attendere i tempi tecnici di Ripam che consegnerà gli elenchi con le sedi prescelte; da quel momento scatteranno i 30 giorni dopo i quali si verrà convocati per la sottoscrizione dei contratti e la presa di servizio.
Sarà nostra cura informarvi puntualmente sull’esito dei prossimi incontri.
FP CGIL MIC UIL PA MIC
V. Giunta F. Trastulli
Al Capo di Stato Maggiore della Difesa
Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone
OGGETTO: servizio di missione del personale civile.
Il personale civile del Ministero della difesa, come il resto del personale delle funzioni centrali, ha subito un duro colpo dall’esorbitante aumento dell’inflazione e l’innalzamento dei prezzi ha limitato fortemente la capacità di spesa delle famiglie.
Per questo motivo FpCgil, Cisl Fp e Uilpa hanno chiesto al governo di stanziare, nella prossima legge di stabilità, le risorse necessarie a garantire un aumento contrattuale che tenga conto di queste criticità e consenta a questi lavoratori di fronteggiare la drammatica situazione che stanno vivendo.
In attesa di un rinnovo contrattuale adeguato, però, le amministrazioni pubbliche devono mettere in campo tutte le iniziative possibili per evitare di mettere in difficoltà i suddetti lavoratori e le loro famiglie.
In tal senso una delle questioni che deve essere affrontata nell’immediato è quella dei servizi di missione, dove il personale è costretto ad anticipare dei soldi che, nelle condizioni attuali, non può più sottrarre alla famiglia, per non parlare del fatto che, quanto previsto per il rimborso dei pasti, non basta più neanche per pagare un pranzo o una cena in pizzeria.
In attesa di affrontare la questione nel prossimo rinnovo contrattuale, si chiede a codesto Stato Maggiore di fornire indicazioni diverse da quelle impartite fino ad oggi al fine di equiparare l’anticipazione delle spese di viaggio e di pernottamento a quelle del personale militare con la quota del 100%, favorire l’elargizione di tale anticipazione e velocizzare il rimborso di quanto dovuto al personale per il servizio di missione, tenuto conto che ad oggi risultano gravissimi ritardi che arrivano addirittura ad un anno.
Distinti saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Marco Campochiaro Massimo Ferri Carmela Cilento
Roberto De Cesaris Franco Volpi
Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF riguardo le procedure per interventi di imenotteri
Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil PA VVF con la quale evidenziano il perdurare delle non corrette relazioni da parte dell’Amministrazione
Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF riguardo la sede di Giuliano
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione sull’attività di ricerca e attività di sperimentazione per l’anno 2023 ricognizione progetti per il personale ruolo non Direttivo