Aumentano stress, stanchezza, aggressioni. Investire su prevenzione, organizzazione e personale
Roma, 20 set – “Secondo i dati Inps in Italia ci sono 1 milione e 700 mila aziende, a fronte di circa 3.000 unità di personale addetto alla sicurezza dei posti di lavoro tra Ispettorato nazionale del lavoro e ASL. Ció significa che ogni addetto alla sicurezza dovrebbe prendere in carico, ottimisticamente, circa 566 aziende. Ipotizzando che ogni operatore riesca, in un anno, ad effettuare i controlli in 35 aziende, questo significa che ci vorrebbero 14 anni per visitarle tutte. Un’azienda, dunque, verrebbe controllata una volta ogni 14 anni”.
E’ quanto si legge in una nota di Funzione pubblica Cgil che oggi ha promosso a Roma, presso il Parlamentino di Inail, un convegno dal titolo “Lavorare in salute e sicurezza, si puó”.
“Il settore con la crescita più allarmante è quello della sanità e dell’assistenza sociale. Nel 2022, infatti – scrive ancora Fp Cgil – sono cresciute le denunce di infortuni nel settore sanitario e dell’assistenza sociale (+113,1%) rispetto al 2021. Alla base, nella maggior parte dei casi, un deficit organizzativo che riguarda anche il ‘burnout’, l’accumulo di stress e stanchezza, e le aggressioni”.
“Nella maggior parte dei casi, infortuni, malattie professionali e anche aggressioni sono conseguenza di un problema organizzativo, oltre che dell’assenza di una complessiva cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. Manca un adeguamento della normativa – osserva ancora Fp Cgil – che tenga conto della rapida evoluzione tecnologica che ha cambiato il modo di lavorare. Manca la percezione dell’utilità del ruolo degli RLS ed RLST (rappresentanti della sicurezza) che spesso sono visti come adempimenti burocratici invece che come figure essenziali nella filiera della prevenzione. Ma soprattutto manca personale. Pensiamo che ancora molto si possa fare e che molto riguardi la capacità delle aziende di creare una rete di confronto e scambio, anche con le organizzazioni sindacali”, conclude Funzione pubblica Cgil.
“Il 7 in piazza per difendere Costituzione e contratto”
Roma, 20 set – “Trenta denari evocano nella storia dell’umanità un compromesso fatale. Se dovesse essere questa la scelta del governo ci aspetta un autunno di passione. Infatti, leggiamo sulla stampa, perché confronti con il ministro Zangrillo ad oggi non ne abbiamo avuti, che il ministero dell’Economia starebbe valutando il rifinanziamento dell’una tantum come emolumento accessorio previsto già nel 2023 per i dipendenti pubblici anche per il 2024 e pari a circa 30 euro medi lordi, in sostituzione dei rinnovi contrattuali. Se fosse vera questa indiscrezione di stampa, che auspichiamo venga smentita direttamente dal ministro della Pubblica amministrazione e dal ministro dell’Economia, vorrebbe dire non rinnovare i CCNL 22/24 e scegliere di svalutare ancora una volta il lavoro pubblico non garantendo il recupero del potere d’acquisto dei salari compromessi da un’inflazione che corre come mai negli ultimi anni”. Lo dichiara la Segretaria generale di Funzione pubblica Cgil, Serena Sorrentino.
“In attesa di capire cosa veramente è disponibile a fare il Governo, come Funzione pubblica della Cgil in queste ore stiamo consultando le lavoratrici e i lavoratori su questioni che riguardano il lavoro pubblico e i salari che per noi devono crescere in modo adeguato a rispondere all’inflazione e saremo in piazza il prossimo 7 ottobre per difendere la Costituzione e anche il diritto al rinnovo dei contratti”, conclude Sorrentino.
Giustizia: Fp Cgil, sistema al collasso, Nordio apra tavolo
Roma, 18 set – “L’inadeguatezza e la mancanza di interventi tempestivi stanno portando a un collasso che rischia di avere ripercussioni gravissime sull’intera società italiana. La situazione, già critica, chiede ormai una svolta non più rinviabile. Servono investimenti immediati sulle strutture e un’urgente campagna di assunzioni per rispondere alle gravi carenze di organico che affliggono tutte le categorie professionali della giustizia”. Lo afferma la Fp Cgil attraverso la coordinatrice nazionale per la dirigenza penitenziaria Carla Ciavarella, la coordinatrice nazionale del Ministero della Giustizia Felicia Russo, la coordinatrice per il DGMC Paola Fuselli e il coordinatore per il DAP Roberto Mascagni, il coordinatore nazionale per la Polizia Penitenziaria Mirko Manna. “L’attuale gestione del Ministro Nordio sta trascinando verso l’abisso l’intero sistema giustizia”, spiegano. “Ma non si tratta solo di risorse e personale. La questione tocca il tessuto stesso della nostra democrazia. Basta con le parole – avvertono – abbiamo bisogno di fatti concreti, del rinnovo contrattuale, di una detassazione delle retribuzioni accessorie e di nuove assunzioni”.
La Funzione Pubblica Cgil lancia dunque un appello per tutti i settori della giustizia: “Chiediamo al Ministro Nordio l’apertura di un tavolo di confronto permanente con le rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti i comparti del suo dicastero, perché la giustizia non è un optional ma un diritto fondamentale di tutti i cittadini. Non possiamo permetterci di trattarla come una mera questione burocratica”.
Sviluppi economici anche per la 1^area,
definite le competenze delle Famiglie Professionali, trasparenza sulle risorse del benessere
Venerdì 22 incontro sulle progressioni verticali
È stato sottoscritto quest’oggi da Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa il CCNI Difesa 2023-2025. Esprimiamo soddisfazione per questo risultato che ha visto il sindacato confederale indicare la strada per applicare le riforme del nuovo contratto delle Funzioni Centrali.
In particolare:
Fondo Risorse Decentrate Anno 2023
– Importo lordo € 52.115.468,62 di cui € 1.937.615,24 per l’Agenzia Industria Difesa
– Performance Organizzativa € 796,91 quota teorica pro capite
– Performance Individuale € 201,31 quota teorica pro capite
– Fondo Unico di Sede € 212,48 quota teorica pro capite
– Posizione Organizzative Cat I € 2.115,31
– Posizione Organizzative Cat II € 1.307,39
Sviluppi economici orizzontali
Con l’obiettivo di garantire, in particolare, il passaggio ai lavoratori non destinatari delle due ultime tornate nonché la partecipazione, dopo tanti anni, dei colleghi della prima area, di seguito i posti che saranno banditi dopo la certificazione degli organi di controllo:
Prima area. n posti. 560
Differenziale unitario annuo € 800,00
Seconda area n posti 1.769 Differenziale unitario annuo € 1.250,00
Terza area. n posti. 252 Differenziale Unitario annuo € 2.250,00
Ricordiamo che, come Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa, avevamo richiesto l’estensione dei posti a tutto il personale della Prima Area (1.120 unità) ma il Dipartimento della Funzione Pubblica ha escluso la possibilità che i destinatari potessero essere superiori al 50% per area, parere da noi non condiviso come da nota a verbale allegata alla sottoscrizione.
Resta comunque il risultato di aver sdoganato i colleghi della prima area che, in ogni caso, potranno essere nell’immediato tutti destinatari della progressione verticale nella seconda area, come richiesto da FP Cgil, Cisl Fp e Uil Pa.
Nuovo Ordinamento, Famiglie Professionali e definizione delle Competenze
Sono state definite le Competenze delle Famiglie Professionali, ultimo tassello del Nuovo Ordinamento. Ricordiamo che la definizione delle competenze, dettagliate per ogni attività, è indispensabile per non consentire l’impiego di lavoratori in maniera indiscriminata in mansioni diverse. Nella consapevolezza che si è in presenza di un lavoro complesso ed articolato, è stato previsto un periodo di sperimentazione che servirà per eventuali modifiche. E’ stato altresì concordato, sempre su proposta del sindacato confederale, che si dovrà procedere immediatamente ad inquadrare il personale della prima area nella Famiglia professionale di effettivo impiego visto che, nel primo inquadramento, sono stati tutti i lavoratori inseriti nella Famiglia Tecnica, logistica, ecc.
Particolari posizioni di lavoro
Nel CCNI sono state definite le risorse per pagare le Particolari posizioni di lavoro, comprese le indennità di turno, rischio, reperibilità, ecc. che i lavoratori attendono da mesi. Con nota a verbale Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa hanno richiesto l’immediato pagamento delle prestazioni già rese, in assenza del quale partiranno le iniziative di protesta.
Progressioni Verticali
È stato confermato al 22 settembre il primo incontro per definire le progressioni verticali in deroga al titolo di studio, stante la disponibilità di risorse per circa 6,5 milioni di Euro che consentirà il passaggio a migliaia di lavoratori.
Sfondato il muro di discriminazione sul benessere del personale!
È una svolta senza precedente quanto convenuto in tema di benessere del personale civile infatti, per la prima volta nella storia del personale civile della Difesa, è stato concordato: – Ogni lavoratore, a partire dal 2024, dovrà essere destinatario dello stesso importo teorico del personale militare;
– Saranno definite preventivamente dal capitolo 1264 le risorse tra il personale civile e quello militare in proporzioni uguali, ponendo fine all’odiosa discriminazione che da sempre accompagna la componente civile.
– L’attribuzione delle risorse così determinate consentirà una maggiore disponibilità anche per l’eventuale assicurazione sanitaria. Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa considerano il Contratto Integrativo oggi sottoscritto un passo decisivo verso un ruolo non più marginale del personale civile, con la consapevolezza, peraltro, che senza un urgente ripianamento organico, la riassegnazione dei 21 milioni al FRD e il nuovo Contratto Integrativo Normativo, non potrà essere arginato il processo di privatizzazione in atto. È doveroso, infine, ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile l’accordo oggi raggiunto.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Massimiliano Prestini Massimo Ferri Carmela Cilento
Franco Volpi
Si è svolto ieri pomeriggio il confronto tra l’Amministrazione e le Organizzazioni sindacali in merito al Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale per il 2023/2025, ormai integrato nel PIAO (Piano Integrato di Attività ed Organizzazione).
Progressioni verticali in deroga
Il testo dell’informativa ha il merito di fare chiarezza in relazione alle progressioni verticali in deroga al titolo di studio. In tal senso la stima è di 3.374 passaggi, con:
2.725 dipendenti che transiteranno dall’area Assistenti all’area Funzionari;
e 649 dipendenti che beneficeranno del passaggio dall’area Operatori a quella degli Assistenti.
L’orizzonte temporale è sempre il 31 dicembre 2024. L’Amministrazione ha evidenziato come, a oggi, dalla procedura VEGA gli operatori in possesso di titolo studio utile risultino 639, gli assistenti sarebbero invece 2.318. Il budget stanziato prevede, pertanto, un cuscinetto economico per coprire anche una quota di lavoratori che potrebbe ottenere il titolo nel breve periodo.
L’obiettivo, ripreso nell’informativa dopo le dichiarazioni espresse al tavolo nei mesi scorsi, è quello di “ridurre progressivamente la consistenza dell’area degli Assistenti (pur avviando contestualmente un programma assunzionale comune a tutte le famiglie professionali dell’Area) e di tendere all’azzeramento per l’area degli Operatori“.
Nuove assunzioni
Con riferimento alle politiche d’assunzione, restiamo invece perplessi dal documento trasmesso, che non entra sufficientemente nel dettaglio: non scorpora, cioè, i dati che consentirebbero di capire quali e quante assunzioni sono previste nel prossimo triennio.
Come FP CGIL abbiamo più volte richiesto, in ogni passaggio formale coi vertici dell’Istituto (dall’incontro con la Commissaria, Micaela Gelera, fino ai ripetuti confronti con il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza) nuove assunzioni. Non ci muoviamo da questa linea e l’informativa trasmessa non consente di verificare nel dettaglio il piano di nuove immissioni che l’Amministrazione intende adottare, tanto per quanto riguarda i funzionari, quanto per gli assistenti da inserire in organico. Abbiamo chiesto, pertanto, una più precisa articolazione dell’informativa: l’Amministrazione ha fissato un nuovo incontro per giovedì prossimo al fine di fornire indicazioni più dettagliate.
Fra le osservazioni che abbiamo riportato al tavolo, inoltre, il mancato riferimento alla quarta area, prevista dal contratto e che per la FP CGIL può essere utile a eliminare i tetti ai percorsi di crescita del personale. Nella definizione delle famiglie professionali in INPS ponemmo la questione al centro delle nostre riflessioni, specificando che senza la definizione di quest’area non avremmo adempiuto al CCNL e per noi sarebbe stato impossibile procedere all’accordo. Adesso, con analoga coerenza, chiediamo una previsione puntuale dei posti per EP nel PTFP, con una indicazione leggibile delle risorse destinate al passaggio di un congruo numero di funzionari, posto il limite di legge del 50% riservato al reclutamento dall’esterno.
Dirigenti, medici e professionisti
Se per quanto attiene la dirigenza il piano designato dall’Amministrazione appare in linea con le esigenze reali dell’Istituto, preoccupazione abbiamo dovuto esprimere in riferimento alla situazione dei medici. Da tempo richiediamo la definizione dei concorsi di primo e di secondo livello: l’Amministrazione ha indicato che entro ottobre partiranno le PEC per la scelta delle sedi da parte dei medici di seconda fascia, mentre successivamente saranno i medici di prima fascia a essere interessati. L’obiettivo è definire le operazioni entro il 31 dicembre.
Analogamente abbiamo espresso al tavolo la nostra preoccupazione sui carichi di lavoro: la nuova legge sulla disabilità sembra destinata a investire l’INPS quale unico accertatore, per cui la programmazione del fabbisogno diventa non soltanto un elemento per tamponare le difficoltà, ma una leva per prevenire nuove criticità che potrebbero sorgere e che potrebbero colpire soprattutto l’utenza. Da qui il suggerimento di valutare attentamente lo stato dell’organico, con una ricognizione delle necessità di lungo periodo: un invito rivolto all’Amministrazione che in assenza di medici giovani potrebbe, ad esempio, ricorrere anche all’ausilio dei medici pensionati, sulla scorta di quanto già sperimentato dalle ASL.
Colpisce, infine, la scelta in ambito legale: nonostante il contenzioso previdenziale nei confronti dell’Istituto costituisca una quota rilevante dell’intero contenzioso civile nazionale e l’Istituto vi faccia fronte esclusivamente con le proprie risorse interne, nonostante sul territorio si registrino in ambito previdenziale diffusi fenomeni patologici che richiedono un presidio attento e capillare, la scelta è quella di ridurre il numero di unità in servizio.
Una scelta non motivata in alcun modo e strategicamente incomprensibile.
Simili misure hanno conseguenze a cascata, per l’organizzazione e per i lavoratori in forza all’Istituto: c’è un concorso autorizzato che va immediatamente bandito; e, si auspica, la graduatoria dovrà essere utilizzata per arrivare a organico pieno: quali valutazioni giustificano il diverso orientamento oggi prospettato? Ancora, la riduzione del fabbisogno per i professionisti, in base alle norme contrattuali vigenti, comporta la soppressione di posti di secondo livello, pregiudicando così la possibilità per i professionisti in servizio, ed in possesso ormai da anni dei requisiti richiesti, di passare dal primo al secondo livello differenziato di professionalità, con conseguenze negative in termini giuridici ed economici. Una scelta che va pertanto necessariamente rivista.
Vigilanza ispettiva
Dal 31 luglio scorso abbiamo chiesto un tavolo di confronto. L’Amministrazione si è impegnata, in occasione del prossimo incontro sindacale, a mettere finalmente il tema all’ordine del giorno.
Lavoro Agile
L’Amministrazione ha confermato, a margine del confronto, che gli accordi depositati in AULA saranno prorogati, poiché al 30 settembre non si arriverà alla definizione delle nuove linee guida che disciplineranno lo Smart Working in INPS.
Come FP CGIL, pur riconoscendo l’esigenza di preservare l’utilizzo flessibile di questo strumento, abbiamo evidenziato l’esistenza di alcune rigidità incomprensibili in diversi territori: l’impossibilità di legare lo smart a ferie o, peggio, l’ostinata volontà di salvaguardare su scala settimanale la prevalenza della presenza fisica. Sono contraddizioni non da poco in un Istituto che più degli altri, durante la pandemia, ha saputo sperimentare e con successo questa modalità organizzativa di lavoro.
Assegnazioni provvisorie
Rispetto all’informativa trasmessa ieri mattina, relativa alle istanze definite dall’Istituto, abbiamo infine evidenziato come la tutela della genitorialità sia un elemento portante dell’INPS, che ha sempre rivendicato anche l’attenzione all’utente interno: la presenza di un notevole numero di domande in istruttoria, pertanto, non può essere accettata. L’Amministrazione ha spiegato che in un arco temporale di 10-20 giorni saranno definite le pratiche. Su questo continueremo la nostra azione vigile.
COORDINAMENTO FP CGIL – INPS |
Ancora non si hanno risposte sulla salute e sicurezza delle donne e degli uomini del compendio questa volta è l’igiene per l’accasermaggio
Pubblichiamo la nota della Filcams nel rispetto delle donne e degli uomini che operano nel servizio mensa del compendio
Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture territoriali Fp Cgil VVF è Uil Pa VVF in meritola mancata organizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori del ruolo Banda Musicale
Pubblichiamo la nota di risposta della Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo la richiesta Fp Cgil per la mobilità Ispettori Antincendio richiesta Fp Cgil per la mobilità Ispettori Antincendio
Pubblichiamo le note del Dipartimento in merito l’emergenza Libia
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione in merito la graduatoria per i corsi per formatori settore CFBT
Pubblichiamo la nota del Coordinamento Provinciale Fp Cgil Vvf riguardo la mensa di servizio