“Una volta terminato il periodo di prova, i neoassunti potranno accedere allo Smart Working inviando la propria richiesta in AULA. Non c’è alcuna preclusione”.
Con queste indicazioni l’Amministrazione, in occasione dell’incontro dello scorso 9 agosto, delineava il percorso previsto per consentire l’accesso al lavoro agile alle colleghe e ai colleghi entrati in servizio nel 2023. In quell’occasione, e anche nel corso dell’ultimo incontro, evidenziammo come fosse fondamentale garantire uguali possibilità a tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’INPS, consci della flessibilità che l’istituto dello Smart Working impone.
Il nostro timore non era tanto quello di imbatterci in applicazioni diverse – ad esempio – tra Udine e Catania, poiché differenti sono le situazioni che caratterizzano ogni territorio. La nostra preoccupazione verteva, semmai, su situazioni di difficoltà o malumore che sarebbero potute emergere qualora all’interno di una stessa sede o di una stessa Direzione fossero state adottate scelte organizzative diverse. Per questo avevamo chiesto un quadro chiaro, comune e condiviso.
Da alcune segnalazioni che stiamo ricevendo il rischio paventato sembra essere concreto: alcune realtà, infatti, sembrano orientate a concedere un numero di giorni di Smart estremamente ridotto ai colleghi assunti nel 2023, “suggerendo” di non richiedere più di quattro/cinque giorni in procedura AULA pena il possibile respingimento dell’istanza.
Ora, chiaramente i lavoratori che accedono allo Smart working devono essere autonomi e il percorso di formazione in atto richiede valutazioni specifiche. La procedura Aula, però, definisce le basi dell’accordo, istituendo la cornice in cui sarà inquadrato il lavoro agile: sono poi le paperless a consentire ai responsabili delle unità di determinare il numero di giorni anche in relazione al grado di autonomia. Cristallizzare una situazione legata a eventuali momentanei vincoli formativi, stabilendo a monte un trattamento diverso all’interno delle stesse realtà lavorative, rischia solo di creare confusione e tensioni. E questo ci sembra del tutto controproducente. In un ente che ha una naturale tendenza a dividersi, non è il caso di costruire l’ennesimo fronte.
COORDINAMENTO FP CGIL – INPS |
Ieri si è tenuto l’incontro con l’Agenzia in cui è stata definito l’accordo sui passaggi economici anno 2023. L’Accordo riguarda un totale di 3.479 dipendenti di cui:
• 2.054 Funzionari
• 1.402 Assistenti
• 23 Operatori
Riteniamo l’Accordo sottoscritto positivo perché, grazie anche all’apertura dell’Agenzia, risponde a tutte le esigenze numeriche (e quindi le aspettative) del personale che non ha avuto progressioni economiche con decorrenza da almeno 2 anni. I criteri, che per la prima volta vedono applicare il nuovo CCNL, assegnano 37 punti all’esperienza professionale (ovvero l’anzianità di servizio), 23 punti ai titoli di studio e 40 punti alla valutazione (ovvero il minimo previsto dal CCNL). Nel dettaglio l’Accordo prevede un maggior riconoscimento all’anzianità dell’ultima fascia di attuale appartenenza (per dare un riconoscimento maggiore a chi da più tempo non ha un passaggio di fascia) e una maggiore attenzione ai titoli di studio, in particolare a quelli più alti. A fronte delle richieste sindacali nell’ultimo incontro della scorsa settimana, in questo Accordo non saranno riconosciuti Incarichi a qualsiasi titolo (che avrebbero tra l’altro influito sul totale dei punti di anzianità o di titoli di studio, diminuendo gli stessi). Sulla valutazione siamo riusciti a dare un giusto equilibrio alla griglia cambiando l’impostazione iniziale avanzata dall’amministrazione, visto ancora il forte margine discrezionale che viene posto dai Direttori di Ufficio su questa materia. L’Accordo sarà materialmente sottoscritto nei prossimi gg e sarà poi inviato agli organismi di controllo per eventuali osservazioni. Come previsto dal nuovo CCNL la decorrenza sarà quella dell’anno della firma dell’Accordo (01.01.2023) e non più quella della pubblicazione della graduatoria, come invece avvenuto negli ultimi anni.
A seguire si è poi affrontato, alla presenza del Direttore di Amministrazione e Finanza, la questione degli Incentivi per Funzioni Tecniche. Al riguardo abbiamo appreso positivamente che l’Amministrazione, a seguito della nostra nota e delle motivazioni portate nell’ultimo incontro, ha comunicato la sospensione della Determina che era stata pubblicata il 14 agosto. Abbiamo quindi proposto, sul metodo, di attivare immediatamente un tavolo tecnico per affrontare nel merito alcune questioni dal quale dovrà scaturire, a nostro avviso, una intesa condivisa. L’Amministrazione ha pertanto condiviso di vederci per dipanare le questioni tecniche manifestando l’intenzione di convocare già la prossima settimana un incontro specifico. La trattativa, che era partita da una proposta iniziale dell’amministrazione molto diversa da quella finale, è stata lunga e dibattuta che però ha poi portato ad una condivisione di mediazione del tavolo.
A fine incontro abbiamo chiesto al Direttore che al più presto dobbiamo affrontare e chiudere la trattativa sui passaggi di area che possa dare adeguate risposte sia ai 151 idonei e sia al restante personale di prima e seconda area. Seguiranno ulteriori aggiornamenti appena disponibili.
FPCGIL
Iervolino Florindo
Pubblichiamo la nota della Struttura territoriale Fp Cgil VVF riguardo i servizi incentivati per il personale delle specialità e delle specializzazioni
“Ancora un’aggressione ai danni della Polizia Penitenziaria nel carcere di Salerno: ieri, all’ora di pranzo, un Assistente di Polizia Penitenziaria è stato afferrato alla gola da un detenuto il quale, senza alcun motivo, lo ha sbattuto a terra lungo il corridoio della sezione detentiva ed ha messo in atto un tentativo di soffocamento.” Lo dichiara Orlando Scocca, coordinatore regionale Campania della FP CGIL.
Mirko Manna della FP CGIL Nazionale aggiunge: “La settimana scorsa avevamo evidenziato la nostra preoccupazione spiegando che le carceri campane sono diventate sempre più ingestibili. Ieri, l’ennesima aggressione che per fortuna si è risolta in breve tempo grazie ai riflessi del collega che è riuscito a lanciare l’allarme. Il soccorso degli altri colleghi è giunto poco dopo, ma per la vittima sono stati minuti concitati in quanto, in quel momento, il Poliziotto si trovava da solo nel Reparto detentivo “Sesta Sezione” durante la pausa pranzo dell’altro collega di servizio. Oltretutto, quel Reparto è isolato rispetto al resto di quella parte del carcere.”
“E’ impensabile – prosegue Manna – pensare di continuare a gestire un carcere senza un reparto adibito all’isolamento disciplinare e non si può pensare di gestire un istituto con oltre 140 detenuti in esubero rispetto alla capienza regolamentare. Il sistema penitenziario in Campania è al collasso e anche le linee di comando, spesso, sembrano mostrare pesanti lacune, con il risultato che se non verranno presi provvedimenti urgenti, gli Istituti penitenziari campani imploderanno.”
Comitato Unico di Garanzia (CUG)
Convocazione straordinaria 13 settembre 2023 ore 11.00
Incontro per l’informativa e parere in merito
allo schema del DPCM di riorganizzazione del MIM
In data 13 settembre la FP CGIL MIM ha partecipato attivamente alla seduta del Comitato Unico di Garanzia (CUG) per esprimere il parere sullo schema di DPCM recante il regolamento concernente l’organizzazione del Ministero dell’istruzione e del merito.
Nell’occasione abbiamo espresso parere favorevole in quanto la nuova riorganizzazione è finalmente improntata al miglioramento dei servizi e delle funzioni del Ministero e non nell’ottica del risparmio come le ultime riorganizzazioni. Nella riorganizzazione, in particolare, si migliorano le funzionalità e i servizi relativi agli Affari internazionali, all’istruzione tecnica e professionale, alla formazione tecnica superiore e all’edilizia scolastica.
La FP CGIL ha evidenziato l’importanza di attuare un raccordo efficace tra i vari dipartimenti e le varie direzioni ha chiesto di attuare una politica di valorizzazione del personale interno, anche mediante corsi di formazione ad hoc sulle nuove competenze richieste anziché ricorrere alle esternalizzazioni.
Inoltre, l’occasione è stata propizia per ricordare la problematica sull’applicazione del lavoro agile e chiedere di convocare presto i tavoli tecnici, sembrerebbe, infatti, che in alcuni territori stiano negando senza apparente giustificazione la possibilità di accedere al lavoro agile anche a personale con esigenze particolari e di fragilità.
Il Presidente del Comitato, la dott.ssa Palermo, ha confermato la volontà di convocare i tavoli tecnici tra una settimana.
Vi aggiorneremo.
I componenti del CUG per FP-CGIL
Vincenza Precone e Antonio Alì
“Ampliare i posti, stabilizzare i precari e includere gli enti esclusi”
“Le bozze del DL Mezzogiorno circolate in questi giorni prevedono un finanziamento per l’assunzione a tempo indeterminato di 2.200 funzionari per il rafforzamento delle competenze in materia di politiche della coesione, da destinare agli enti locali delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Una scelta inadeguata e sbagliata sotto diversi punti di vista”. Lo scrive in una nota Tatiana Cazzaniga, segretaria nazionale Fp Cgil.
“Intanto, questi enti hanno attualmente esigenze di organico nell’ordine delle decine di migliaia di posti. Dunque, duemila funzionari non sono neanche lontanamente sufficienti. Inoltre, il grande paradosso è che appena gli scorsi anni (2021-2022) centinaia di funzionari – tutt’oggi precari – venivano reclutati per le stesse finalità. E allora prima di procedere a nuove assunzioni per ricoprire le stesse mansioni, sarebbe più consono e logico stabilizzare le lavoratrici e i lavoratori precari. Grazie alle nostre lotte esistono le norme per poterlo fare, ma non è previsto un finanziamento dedicato da parte del governo. Terzo aspetto, di cui auspichiamo si tenga conto nella stesura definitiva del DL, è il fatto che la regione Abruzzo, appartenente alla Zona Economica Speciale unica, che nel 2021-2022 era stata coinvolta nelle assunzioni precarie, nelle bozze del DL Mezzogiorno viene di fatto esclusa”.
“Crediamo che questo modo di procedere sia assurdo. Si tratta di buon senso e di giustizia. Chiediamo che le assunzioni previste vengano ampliate, che si dia priorità alla stabilizzazione dei lavoratori precari e che la regione Abruzzo venga inclusa nel finanziamento previsto. Se nei prossimi giorni il DL Mezzogiorno dovesse essere pubblicato senza i correttivi che reclamiamo, ci mobiliteremo in tutte le sedi possibili proponendo emendamenti per modificarlo”, conclude Cazzaniga.
Lettera aperta
Al sig. Presidente della Repubblica
Gentilissimo Sig. Presidente,
da rappresentanti di lavoratrici e lavoratori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) abbiamo accolto con piacere la lettera inviata in occasione dell’avvio del corso di formazione per i nuovi ispettori tecnici, da poco entrati in servizio.
Non è la prima volta che la Presidenza della Repubblica si sofferma sui temi della sicurezza sul lavoro e della tutela dei lavoratori e riteniamo fondamentale che si riconosca, nel Suo messaggio, l’importanza del ruolo svolto dalle ispettrici e dagli ispettori del lavoro: di questo Le siamo profondamente grati e riconoscenti.
E’ importante però che Lei sappia che, a distanza di anni dalla sua istituzione, l’INL non è ancora in grado di svolgere appieno la delicata ed essenziale funzione istituzionale cui è preposto.
Nel corso di questi mesi, infatti, centinaia di ispettori del lavoro e funzionari amministrativi sono stati chiamati a ricoprire il ruolo ma, in moltissimi, non hanno non hanno preso servizio o si sono dimessi poco dopo, tanto che sono ancora centinaia i posti vacanti. Uno dei motivi di tali rinunce è certamente lo squilibrio tra le competenze e le responsabilità incombenti sul personale dell’INL – ispettivo e non solo – e la retribuzione riconosciuta, che rende questo Ente meno concorrenziale e appetibile rispetto ad altri nonostante l’importanza del ruolo, della missione e delle funzioni svolte da questo Ente.
Tuttora il personale dell’INL ha una retribuzione media più bassa rispetto a quella di altre Pubbliche Amministrazioni e non è dotato delle strumentazioni adeguate.
Si parla spesso alla televisione o sulle testate giornalistiche dell’Ispettorato del Lavoro, ma nessuno forse sa che il personale di questo fondamentale Ente è pagato meno di quello di altri Enti pubblici!
Insomma, proprio quei lavoratori chiamati da oltre un secolo a vigilare sulla normativa giuslavoristica, sull’applicazione delle norme a tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sono alla fine tra quelli meno pagati!
L’ispettorato Nazionale ha bisogno di investimenti importanti in termini di risorse umane e strumentali proprio nell’ottica della lotta agli infortuni sul lavoro e alla piaga delle morti bianche.
Proprio per questo, da tempo abbiamo avviato una mobilitazione nazionale che riunisce tutte le sigle sindacali dell’Ente e che, nel recente passato, è perfino culminata in due scioperi nazionali (entrambi con percentuali di adesione altissime).
Abbiamo più volte chiesto al vertice politico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di aprire tavoli di confronto tesi ad affrontare e risolvere le criticità presenti e al vertice dell’INL di aprire un confronto serrato sulla valorizzazione e riqualificazione del personale, non ricevendo sempre risposte adeguate.
Così, ad esempio, nonostante la disponibilità dell’INL a chiudere l’annosa – per non dire incresciosa – vicenda del mancato riconoscimento degli arretrati della perequazione dell’indennità di amministrazione, non abbiamo avuto alcuna risposta dal vertice politico del Ministero.
Allo stesso modo, nessuna risposta è finora pervenuta dal Ministero del Lavoro rispetto alla possibilità di impiegare in favore del personale le risorse – tuttora bloccate – derivanti dalle sanzioni in materia di salute e sicurezza.
A ciò si aggiunga che da anni stiamo lottando affinché al personale ispettivo venga riconosciuta una specifica indennità di polizia giudiziaria, ma ancora una volta assistiamo all’ennesimo voltafaccia.
Al contempo, sarebbero auspicabili interventi normativi volti a rendere finalmente efficiente ed efficace le molteplici attività dell’INL.
Insomma, ci si ricorda degli ispettori del lavoro solo quando accadono disastri e disgrazie.
Vista la Sua sensibilità sul tema e sul Suo riconoscimento del ruolo anche sociale di questo Ente, ci rivolgiamo a Lei perché tutti siano richiamati a rivolgere la giusta attenzione nei confronti dell’attività di vigilanza sul lavoro e si pongano in essere quegli interventi e investimenti che potranno garantirne lo sviluppo – finalmente e definitivamente – a garanzia e tutela dei lavoratori e delle tante imprese che rispettano le leggi.
Vorremmo finalmente che la politica intervenisse non solo con dichiarazioni di facciata dopo le costanti ed inesorabili tragedie, ma con atti concreti e risolutivi che garantiscano maggiori tutele e sicurezza per i lavoratori del nostro Paese.
Certi che questa nostra richiesta non rimarrà inascoltata, salutiamo cordialmente.
FP CGIL
M. ARIANO
CISL FP
M. CAVO
UILPA
I. CASALI
FLP
A. PICCOLI
CONFINTESA FP
N. MORGIA
CONFSAL-UNSA
V. DI BIASI
USB P.I.
G. DELL’ERBA
V. SANTURELLI
Pubblichiamo la procedura interna pubblicata dalla Direzione Centrale per la Formazione riguardo la selezione per piloti di elicottero
Pubblichiamo lo stato di agitazione proclamato dalla Segreteria Privinciale Fp Cgil in merito l’organizzazione del dispositivo di soccorso