Pubblichiamo il testo del Contratto collettivo integrativo nazionale incentivi personale tecnico.

p.la FP CGIL Nazionale

Massimiliano Prestini

Il 25 e 26 luglio hanno avuto luogo in ARAN due giorni intensi di lavoro per il rinnovo del CCNL dell’area della dirigenza medica e sanitaria del SSN.
Anche alla luce degli approfondimenti già effettuati nei precedenti incontri, Aran ha presentato un nuovo testo relativo sia agli aspetti economici che a quelli normativi, fra i quali registriamo molti
punti di avanzamento sulle proposte contrattate.

Il tavolo è riconvocato per la prossima settimana, ma sembra difficile poter realisticamente prevedere una firma della preintesa prima della sospensione estiva.

La nostra delegazione continuerà ad impegnarsi nello spirito di massima collaborazione per raggiungere l’obiettivo di fornire ai lavoratori e alle lavoratrici un contratto migliorativo rispetto al
precedente e che raccolga la maggiore condivisione possibile.

Noi FPCGIL Medici e Dirigenti vorremmo inoltre chiudere le trattative contrattuali per avviare la stagione di mobilitazione sulle possibili risorse extracontrattuali, utili anche a monetizzare
l’extraorario, per il piano assunzionale e per le risorse del contratto 2022/24; stante lo stallo sul rinnovo del contratto già scaduto, tutto questo dovrà essere rinviato.

Qui il report integrale.

Il 17 agosto, al netto di eventuali assenze intercorse, il personale neo-assunto avrà terminato il periodo di prova. Tra agosto e l’inizio di settembre, inoltre, si esaurirà la procedura di mobilità, con l’immissione delle colleghe e dei colleghi nelle nuove sedi di assegnazione. Ci apprestiamo, pertanto, a vivere un altro passaggio significativo nella vita dell’Istituto.

Non vorremmo che l’avvento di agosto finisse col penalizzare i dipendenti coinvolti in questi processi nell’accesso e nella fruizione del lavoro agile, un elemento ormai stabile nell’organizzazione dell’attività lavorativa, come dimostra la recente informativa trasmessa dall’Amministrazione.

Nel sollecitare nuovamente un incontro sul documento trasmesso, che riteniamo non privo di criticità, richiediamo – con la presente – che siano già attivati i passaggi formali per consentire la definizione in AULA degli accordi individuali, sia per il personale in mobilità, sia per i colleghi che dal 17 aprile hanno fatto il proprio ingresso in INPS.

Anticipare i tempi non sarebbe un onere per l’Amministrazione, né andrebbe in contraddizione con la volontà espressa di attendere – per i Consulenti di Protezione Sociale assunti nel 2023 – la fine del periodo di prova: la presenza del campo note nella procedura di riferimento, infatti, può consentire di differire la decorrenza degli accordi al termine del periodo indicato.

FP – CGIL
Antonella Trevisani

In data 25 luglio alla presenza del Direttore Centrale Risorse Umane si è svolto il primo incontro tecnico con all’ordine del giorno il CIE 2019/2021 e il conferimento e revoca posizioni fisse e organizzative. Una riunione che ha visto la Delegazione di parte pubblica presentare la documentazione e registrare le prime valutazioni da parte delle OO.SS.

Nei rispettivi interventi, ci siamo preliminarmente soffermati sul fatto che, ad oggi, non risulta essere stato presentato nemmeno un abbozzo di quel nuovo modello organizzativo promesso a dicembre dello scorso anno. È questione di non poco conto laddove stiamo accingendoci a svolgere ragionamenti sulle regole che riguarderanno il prossimo futuro del nostro Ente senza conoscerne la nuova fisionomia.

Abbiamo posto l’accento sull’importanza di un documento che avrà il compito di dettare le “regole del gioco” per i prossimi anni e che quindi dovrà avere la capacità di perfezionare, migliorandole, tutte le previsioni normative contenute, superando così anche le anomalie registrate nel corso dei 13 anni trascorsi dalla sottoscrizione del contratto integrativo attualmente vigente (2006 – 2009).

Un compito sicuramente complesso e che richiederà tempi certi e compatibili con la necessità di dover riconoscere a tutti i colleghi il giusto e legittimo riconoscimento, sul presupposto che il CIE è un atto propedeutico per la realizzazione di tutta una serie di istituti.

Ed è con questo spirito di collaborazione che, come comunicato nella circolare di ieri, in data 19 luglio u.s., abbiamo inoltrato congiuntamente ad altre OO.SS. all’Amministrazione una proposta di riqualificazione del personale amministrativo che rivede le modalità di calcolo per le progressioni verticali superando, di fatto, quella dalla stessa illustrataci nel corso dell’incontro sui piani assunzionali, di cui vi avevamo raccontato in assemblea, e che non avrebbe permesso di dare completa attuazione alla norma di prima applicazione (art. 18 CCNL 2019-2021 Funzioni Centrali) frustrando le aspettative di progressione di molti colleghi.

In particolare, riconducendo nella nostra formulazione le progressioni al concetto contrattuale di costo, siamo riusciti ad ampliare i “margini” per riqualificare entro il 2024 tutto il personale delle aree A e B in possesso dei requisiti previsti dalla tabella 3 di corrispondenza di cui all’articolo 18 del CCNL 19/21, collocandolo nell’area superiore. Consapevoli delle evidenti difficoltà politiche che da mesi denunciamo, abbiamo cercato di trovare le risposte all’interno del perimetro concessoci dalla normativa, dimostrando ancora una volta che l’attività sindacale non si fa plaudendo alle proposte spacciate per le uniche realizzabili, ma lavorando per trovare la chiave di volta per non lasciare nessuno indietro.

La nostra proposta ha trovato il Direttore Centrale Risorse Umane concorde, infatti ieri si è espresso, durante la riunione, in maniera favorevole sulla percorribilità dell’ipotesi.

Ora, però, serve rapidità nell’azione e per questo siamo pronti a lanciare una nuova proposta all’Amministrazione già nella giornata di venerdì 28 luglio, quindi, laddove i lavori di definizione del CIE dovessero richiedere tempi più lunghi, addivenire a un accordo a stralcio sulle Famiglie Professionali per consentire nel breve periodo (già nel 2023) l’avvio delle possibili progressioni verticali e dei differenziali stipendiali (ex progressioni economiche).

Nel merito del CIE 2019/2021 le questioni segnalate sono diverse e articolate ma, come da consuetudine e dimostrato fino ad oggi, proporremo all’Amministrazione le necessarie integrazioni/modifiche nel solco di quanto già sopra chiarito. Rimane fermo quello che abbiamo sempre sostenuto durante la nostra mobilitazione: non arretreremo di un millimetro rispetto alle giuste rivendicazioni di tutto il personale dell’Istituto…nessuno escluso!

Oggi lo abbiamo dimostrato nuovamente, mai sottraendoci al confronto costruttivo, nel rispetto di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori.

FP CGIL   CISL FP   UILPA

Mercanti   Molinari   Paglia

Pubblichiamo la nota del Dipartimento in merito la commemorazione di Via Palestro per il  30° anniversario della strage

Roma, 26 lug – “Dopo nemmeno dieci giorni dalla convocazione delle Organizzazioni sindacali del Ministero per l’informativa sulla riorganizzazione del settore museale, senza che noi ed anche il Consiglio Superiore, che dovrebbe dare il parere preventivo, fossimo minimamente avvisati delle intenzioni di procedere a rivedere profondamente la struttura direttiva del Ministero della Cultura, ci ritroviamo con una normetta, inserita nell’iter di conversione del Decreto Legge 75, che stravolge l’organizzazione ministeriale tramite la creazione di ben 5 Dipartimenti che vanno a sostituire il Segretariato Generale determinando degli effetti a cascata su tutto l’apparato. Con questo atto riteniamo si disveli in un sol colpo sia il livello di rispetto verso chi rappresenta i lavoratori, e aggiungiamo anche verso il massimo organo consultivo, che le reali intenzioni che soggiacciono ad una operazione tanto inutile dal punto di vista del funzionamento dei servizi quanto funzionale agli interessi politici”.
Lo scrivono in una nota Fp Cgil e Uil Pa.
“Siamo di fronte – scrivono i sindacati – a una sovrastruttura in grado di orientare le decisioni e determinare indirizzi confacenti al volere del politico di turno con buona pace della terzietà dell’azione amministrativa, e funzionale agli interessi politici in quanto, oltre ad avere possibilità di controllo diretto su quanto avviene nei settori operativi, si moltiplica la possibilità di nomina politica diretta da parte del Ministro, che in tal modo può designare ben 5 suoi diretti collaboratori al vertice ministeriale invece del solo Segretario Generale. La normetta introdotta dal blitz determina, nella tempistica della sua attuazione entro la fine dell’anno, la decadenza degli incarichi dirigenziali di prima e seconda fascia, con la previsione di una mega operazione di spoil system”.
“In tutto questo non uno dei gravissimi problemi che affliggono il ministero viene adeguatamente affrontato, a partire dalla questione occupazionale per finire alla funzionalità perduta dei servizi che si occupano della tutela del nostro patrimonio culturale. Noi non ci stiamo ad assistere allo scempio istituzionale di un settore che riteniamo vitale per la crescita civile e sociale del nostro Paese e valuteremo, ci auguriamo insieme a tutti coloro che hanno a cuore le sorti del nostro patrimonio culturale, ogni opportuna risposta a questa vera e propria deriva antidemocratica”, concludono.

Pubblichiamo il comunicato del Coordinamento Fp Cgil VVF riguardo la variazione  climatica annunciata e la mancanza di progettazione e pianificazione

Pubblichiamo la circolare afferente all’interpello nazionale per 9739 posti rivolto al personale dell’organizzazione giudiziaria.

p. la Fp Cgil Nazionale

Felicia Russo

Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF e Conapo con la quale evidenziano coma la mancanza di organici, non garantisce il soccorso alla cittadinanza e la tutela dei lavoratori

Lo scorso mercoledì 5 luglio la Camera dei Deputati ha approvato il testo unificato delle proposte di legge n. 596, n. 659, n. 952 e n. 991 recanti “Disposizioni in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e istituzione dei relativi albi professionali” composto di 11 articoli.

La FP CGIL esprime un parere sostanzialmente negativo sul testo approvato, viste diverse criticità che ancora rimangono al termine dell’esame dell’aula della Camera. Nel corso della discussione, prima nella commissione referente e poi in sede di assemblea plenaria, abbiamo formulato diverse proposte emendative che miravano a sanare le problematiche che abbiamo evidenziato a più battute, ma molte delle nostre sollecitazioni non sono state raccolte.

A partire dagli emendamenti che avrebbero ripristinato gli ambiti di intervento anche ai servizi della salute definiti a partire dall’articolo 33-bis del decreto-legge 14 agosto 2020 n. 104, come convertito in legge dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126 e dal successivo decreto del Ministro della salute del 27 ottobre 2021. Non averlo fatto torna ad alimentare quella differenziazione tra i due profili dell’educatore professionale, quello socio-pedagogico e quello socio-sanitario, che pur facendo in questi servizi spesso lo stesso identico lavoro, si trovano nuovamente a fare i conti con l’inesorabile allontanamento dal percorso di ricomposizione del profilo professionale da più parti rivendicato, a differenza delle precedenti intenzioni del legislatore. Questa vicenda, se non corretta in Senato, molto probabilmente porterà a nuove controversie legali oltre che a mortificare l’orizzonte professionale degli educatori socio-pedagogici, che attualmente, è bene ricordare, sono esclusi dalla vigente normativa nazionale dai servizi di inclusione scolastica anche se vi operano in virtù di scelte degli enti locali. Questa separazione solo di natura formale per chi lavora ogni giorno a spalla a spalla nei presidi della salute risulta assurda e discriminatoria.

Valutiamo positivamente l’aver cancellato la previsione dell’esame di Stato che come avevamo denunciato creava un’evidente discriminazione con altri percorsi di lauree ordinistiche. Allo stesso modo il giudizio è positivo su un’altra vicenda che avevamo posto all’attenzione con i nostri emendamenti, ovvero il richiamo chiaro e netto alle norme contenute all’articolo 1, commi 594 e seguenti della legge 27 dicembre 2017, n. 205 e del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 ai fini del riconoscimento delle qualifiche ottenute ai loro sensi per le lavoratrici e i lavoratori coinvolti. Esprimiamo poi la nostra preoccupazione per non aver previsto delle clausole di salvaguardia per i tanti che, lavorando in questi servizi in virtù di leggi regionali in deroga alle previsioni normative nazionali, potranno perdere il lavoro con gravi ripercussioni anche sulla tenuta dei servizi stessi dove operavano, qualora non ci fossero ulteriori modifiche nel corso dell’esame del provvedimento in Senato.

 

Per quanto riguarda i profili dell’educatore per i servizi educativi dell’infanzia riteniamo positivo aver dato finalmente seguito alle richieste di piena valorizzazione professionale e del riconoscimento della professionalità di migliaia di lavoratrici e lavoratori in tutto il Paese, anche ai fini del corretto inquadramento giuridico del personale impiegato dagli enti locali. Riteniamo però un punto critico che non si sia adeguatamente prevista la possibilità di iscrizione all’ordine del medesimo personale che, a norma del citato decreto legislativo n. 65/2017, può esercitare la professione, limitandola alle sole disposizioni transitorie in via di prima applicazione della norma. Infine pensiamo che l’ulteriore aggravio economico che pesa sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori, in particolar modo in questa fase, sia un problema affatto di poco conto. Per queste ragioni rinnoviamo nuovamente la richiesta che siano gli enti locali a farsi carico delle tasse di iscrizione di tutti gli ordini professionali per i loro dipendenti, nonché i soggetti privati presso cui siano in forze lavoratrici e lavoratori che svolgono la loro attività in forma esclusiva con il medesimo datore di lavoro.

Si è tenuta ieri l’ultima delle tre riunioni programmate, per la firma dell’ipotesi di accordo sul nuovo ordinamento professionale. L’accordo individua le nuove famiglie professionali con riferimento all’area degli operatori, degli assistenti, dei funzionari e delle elevate professionalità, nelle quali confluiranno i profili attualmente esistenti.

L’Amministrazione ci ha inoltre fornito un cronoprogramma delle attività che sarà formalizzato entro la prossima settimana. Il programma prevede:

1. Discussione dell’accordo sull’integrazione del salario accessorio con le risorse del Pon Inclusione, come da tempo chiedevamo: la bozza di accordo sarà pronta nelle prossime settimane e sarà discussa per la prima settimana di settembre. Basandoci sulle precedenti interlocuzioni, abbiamo chiesto di fornirci l’accordo e le proiezioni della redistribuzione delle risorse, tenendo conto dell’attribuzione del 60% delle risorse a coloro che sono stati impiegati direttamente nella realizzazione degli obiettivi previsti e il 40% per coloro che a vario titolo, in maniera trasversale, hanno partecipato alla realizzazione delle necessarie attività, in luogo delle percentuali 70-30 proposte.

2. Progressioni orizzontali: potrebbero arrivare per agosto le certificazioni degli organi di controllo, così da procedere alla firma del definitivo;

3. Progressioni verticali in deroga: l’apertura del confronto è prevista per la seconda settimana di settembre; 

4. In tema di lavoro da remoto e di coworking, l’Amministrazione ha comunicato che a settembre sarà convocato l’organismo paritetico per l’innovazione, per avviare la discussione e portare una proposta strutturata al tavolo sindacale.

In merito all’emergenza caldo e alla nostra richiesta di ampliare il lavoro agile per i lavoratori che ne facciano richiesta, l’Amministrazione ci ha comunicato che laddove non ci siano le condizioni per consentire lo svolgimento della prestazione lavorativa per i malfunzionamenti degli impianti di climatizzazione – sulla base di una relazione del RSPP o di una comunicazione dei Direttori Generali – non ha problemi ad autorizzare il personale interessato allo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile, come fatto sinora.

Auspicavamo un’apertura maggiore per consentire ai lavoratori in particolari condizioni di salute o semplicemente più adulti di evitare di percorrere chilometri in una città rovente, ma è evidente che il Ministero del Lavoro non intende fare scuola sul tema neanche stavolta.

Infine, abbiamo chiesto se fosse possibile avere una graduatoria anonima rispetto alle sovvenzioni; ci è stato risposto che quando la procedura sarà informatizzata, ognuno avrà il suo codice per accedere alla graduatoria. Riteniamo questa una buona soluzione, ma chiediamo che anche le organizzazioni sindacali possano accedervi, nel pieno rispetto dei dati personali, essendo quei fondi parte del Fondo Risorse Decentrate.

FP CGIL

M.ARIANO

F. DE RUGERIIS

Vi trasmettiamo, di seguito, la proposta di riqualificazione di tutto il personale in possesso dei requisiti previsti dalla norma di prima applicazione di cui agli articoli 17 e 18 del CCNL 2019-2021 inviata al Direttore Centrale Risorse Umane che, nel corso dell’odierna riunione tecnica sul CIE 2019 – 2021, ha positivamente accolto e fatta propria. È opportuno precisare, che la stessa non incide sulle capacità assunzionali previste dall’esterno, tanto da aver avuto informazione circa la presenza dell’Inail nel prossimo DPCM.

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Al Direttore Centrale RU Dott. Carlo Biasco Oggetto: proposta per applicazione articoli 17 e 18 del CCNL 2019-2021 Come noto, gli articoli in Oggetto disciplinano rispettivamente la progressione tra le aree e le norme di prima applicazione. In particolare l’art. 18, prevede espressamente che: 1. Al fine di consentire alle amministrazioni di procedere agli adempimenti necessari all’attuazione delle norme di cui al presente Titolo, lo stesso entra in vigore il giorno 1 del mese successivo ad un periodo dilatorio pari a cinque mesi dalla sottoscrizione definitiva del presente CCNL. 2. Dall’entrata in vigore del presente CCNL ed entro il termine di cui al comma 1, l’amministrazione, in sede di contrattazione integrativa di cui all’art. 7 (Contrattazione collettiva integrativa: soggetti, livelli e materie), comma 6, lett. z), definisce le famiglie professionali del nuovo ordinamento professionale all’interno delle quali confluiscono, nel rispetto della tabella 2 di trasposizione automatica nel sistema di classificazione, i profili professionali definiti sulla base del precedente sistema ordinamentale. 3. Il personale in servizio alla data di entrata in vigore del presente Titolo è inquadrato nel nuovo sistema di classificazione con effetto automatico dalla stessa data secondo la tabella 2 di trasposizione automatica nel sistema di classificazione. 4. Le procedure per l’attribuzione di progressioni economiche definite dai contratti integrativi già sottoscritti alla data di entrata in vigore del nuovo ordinamento professionale sono portate a termine e concluse sulla base della previgente disciplina. 24 Analogamente si procede nel caso in cui alla data di entrata in vigore del nuovo ordinamento professionale sia stata firmata solo l’Ipotesi di contratto integrativo. 5. Fermo restando il potere di autotutela dell’amministrazione, le procedure concorsuali di accesso alle aree o posizioni di inquadramento giuridico del precedente ordinamento professionale, ivi incluse quelle riservate al personale già in servizio presso l’amministrazione, già bandite prima dell’entrata in vigore del nuovo ordinamento, sono portate a termine e concluse sulla base del precedente ordinamento professionale. Il personale vincitore delle stesse viene inquadrato nel nuovo sistema di classificazione applicando la disciplina di cui al presente Titolo. 6. In applicazione dell’art. 52, comma 1-bis, penultimo periodo, del d.lgs. n. 165/2001, al fine di tener conto dell’esperienza e professionalità maturate ed effettivamente utilizzate dall’amministrazione di appartenenza, in fase di prima applicazione del nuovo ordinamento professionale e comunque entro il termine del 31 dicembre 2024, la progressione tra le aree ha luogo con procedure valutative cui sono ammessi i dipendenti in servizio in possesso dei requisiti indicati nella allegata tabella 3 di corrispondenza. 7. Le amministrazioni definiscono, in relazione alle caratteristiche proprie della famiglia professionale di destinazione e previo confronto di cui all’art. 5 (Confronto), i criteri per l’effettuazione delle procedure di cui al comma 6, sulla base dei seguenti elementi di valutazione a ciascuno dei quali deve essere attribuito un peso percentuale non inferiore al 25%: a) esperienza maturata nell’area di provenienza; b) titolo di studio; c) competenze professionali quali, a titolo esemplificativo, le competenze acquisite attraverso percorsi formativi, le competenze certificate (es. competenze informatiche o linguistiche), le competenze acquisite nei contesti lavorativi, le abilitazioni professionali. 8. Le progressioni di cui al comma 6 sono finanziate anche mediante l’utilizzo delle risorse determinate ai sensi dell’art.1 comma 612 della legge n. 234 del 30 dicembre 2021 (Legge di bilancio 2022) in misura non superiore allo 0,55% del monte salari dell’anno 2018 relativo al personale destinatario del presente CCNL Come evidente dalla lettura dell’articolato si fa sempre riferimento a un costo complessivo da finanziare sia dalle ordinarie capacità assunzionali, sia mediante l’utilizzo delle risorse determinate ai sensi dell’art.1 comma 612 della legge n. 234 del 30 dicembre 2021 (Legge di bilancio 2022) in misura non superiore allo 0,55% del monte salari dell’anno 2018 relativo al personale destinatario del CCNL. Tenuto conto di quanto sopra si ritiene di avanzare una proposta che si sostanzia in un percorso avente le seguenti tappe:

1) Quantificazione del costo complessivo per la riqualificazione di tutto il personale attualmente inquadrato nell’area inferiore (operatori verso assistenti, assistenti verso funzionari) e in possesso dei requisiti previsti dalla tabella 3 di corrispondenza allega al CCNL;

2) Individuazione del valore complessivo dello 0,55% (orientativamente € 1.420.000,00) e del totale dei budget assunzionali disponibili per il personale non dirigenziale in relazione agli anni di interesse e non ancora utilizzati;

3) Emanazione di un primo bando per entrambe le aree volto all’utilizzo totale dello “0,55%” e dei budget assunzionali disponibili al netto delle somme già impegnate;

4) Aggiornamento del PTF prevedendo un incremento dell’area superiore corrispondente ai reinquadramenti di cui al bando sub 3) e il relativo decremento dell’area sottostante;

5) Individuazione del budget assunzionale 2023 comprensivo delle cessazioni intervenute nello stesso anno ed emanazione di un secondo bando per il completamento del percorso di riqualificazione da finanziare interamente con quelle risorse; 6) Nuova rimodulazione del fabbisogno con la medesima ratio di cui al punto 4. Rimanendo convinti che la strada principale debba restare quella di un intervento politico e legislativo, ai vari livelli, per la salvaguardia della funzione sociale esercitata dall’Istituto e corrispondentemente della valorizzazione e del potenziamento del suo Personale, crediamo che quanto sopra possa garantire una risposta importante per il superamento di una delle problematiche più annose e complicate presente in Inail. Si rimane in attesa di riscontro.

FP CGIL   CISL FP   UILPA   USB PI      ANMI

Mercanti   Molinari   Paglia   Mencarelli Norcia

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