Nel corso della giornata di ieri si è svolta una nuova sessione negoziale del Tavolo nazionale per il rinnovo del CCNI 2022/2023. All’ordine del giorno la bozza di contrattazione che la Delegazione di parte datoriale ha presentato lo scorso 30 maggio alle organizzazioni sindacali, al termine del confronto organico sul testo originariamente trasmesso.

La nuova versione ha il merito di raccogliere le nostre diverse richieste, rappresentando un passo in avanti nel percorso di definizione complessiva di un’intesa.

Sono state, in particolare, recepite le nostre osservazioni riguardanti:

  • le modifiche all’art. 1, relative alla decorrenza degli istituti normo-economici previsti dal CCNI;

  • la conferma della disciplina vigente sul TEP, con la salvaguardia del trattamento per il personale assunto dal 2022;

  • la maggiorazione del trattamento incentivante prevista per il personale non destinatario dei passaggi in occasione delle progressioni economiche 2022, come previsto dall’accordo di programma sottoscritto lo scorso 27 ottobre;

  • la revisione dei punteggi per l’attribuzione dei differenziali stipendiali del 2023, con l’estensione del valore riconosciuto ai titoli di studio e con il contestuale riconoscimento dell’esperienza professionale;

  • la conservazione del sistema indennitario vigente, correlato alle condizioni di lavoro in relazione alle attività effettivamente svolte;

  • la riproposizione, sulle posizioni organizzative, del sistema indennitario previsto dal CCNI 2020/2021, con l’impegno – in una apposita dichiarazione congiunta – ad avviare da subito la discussione sul CCNI 2024 per una rivisitazione in grado di correlare riconoscimenti economici alle responsabilità effettivamente svolte.

Sul testo, registrata la disponibilità dell’Amministrazione a modificare l’orientamento iniziale, è stato possibile individuare una prima convergenza. Restano tuttavia degli accorgimenti significativi su cui è necessario un ultimo sforzo in fase negoziale, in vista dell’incontro del 14 giugno p.v.

In materia di progressioni orizzontali, considerando l’attribuzione dei differenziali stipendiali vincolata a una procedura selettiva che risulti articolata per aree e famiglie professionali, è necessario attestare l’impegno corale volto a garantire – al netto delle progressioni 2022 – la possibilità a ogni dipendente in servizio di avere il riconoscimento di un passaggio nel triennio di riferimento, dunque entro il 2025.

L’obiettivo deve essere una valorizzazione di tutto il personale. Quanti, da tempo, sono bloccati nel proprio percorso di crescita e quanti – per mere ragioni anagrafiche – non hanno potuto ottenere l’accesso alla progressione nell’ultima tornata non devono rimanere indietro. In tal senso abbiamo concordato una seconda dichiarazione congiunta con cui l’Amministrazione s’impegna a procedere in questa direzione.

Analogamente, è necessaria una rivalutazione del peso specifico assegnato all’indice sintetico di valutazione per gli anni 2021 e 2022, affinché la valutazione individuale – richiamata nel CCNL quale criterio per l’accesso alle progressioni – non si trasformi in uno strumento ancor più critico, considerando l’impatto che la performance può avere in materia di assegnazione punti.

Sul sistema indennitario, con riferimento alle indennità correlate alle condizioni di lavoro, fatto salvo quanto evidenziato nella prima dichiarazione congiunta, riteniamo necessario mantenere in toto l’impianto previsto dal CCNI 2020-21, considerato il tempo – dedicato quest’anno – alla definizione dei criteri per le progressioni verticali in deroga e per le famiglie professionali.

Sul riconoscimento dell’incentivo ordinario e dei progetti speciali abbiamo richiesto ed ottenuto di utilizzare il parametro del 110 per tutte le realtà territoriali dell’Istituto e per le Sedi Virtuali incardinate nella Direzione servizi al Territorio, superando definitivamente un’anomalia che condizionava una voce importante delle risorse destinate alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Istituto.

Nell’attesa che l’Amministrazione possa disporre una bozza definitiva che recepisca le nostre richieste, non possiamo che ribadire il nostro impegno per un’intesa ispirata a realismo e senso di responsabilità, con buona pace di chi – ai tavoli – chiede la luna, fregandosene di aspettative tradite e promesse infrante.

FP CGIL

Antonella Trevisani

CISL FP

Paolo Scilinguo

UIL PA

Sergio Cervo

CONFSAL/UNSA

Francesco Viola

Pubblichiamo la convocazione del dipartimento in merito la convocazione per la discussione dei criteri di mobilità ruolo Vigili del Fuoco e la modifica dell’ art  42 assegnazioni temporanee del personale per esigenze di servizio

Pubblichiamo per opportuna conoscenza, copia della diffida inviata all’Amministrazione del MIC, relativa alla modalità con la quale si è proceduto all’inquadramento dei lavoratori AFAV assunti con l’ultimo scorrimento del 22 maggio scorso.
L’Amministrazione, attraverso una interpretazione del tutto discutibile degli effetti prodotti dall’entrata in vigore del nuovo ordinamento professionale, ha inquadrato i lavoratori in una posizione economica inferiore a quella prevista dal bando di reclutamento, producendo in tal modo una palese discriminazione salariale rispetto al trattamento riservato agli assunti precedentemente alla data del 1 novembre scorso.
Per tale motivo abbiamo deciso di inviare all’Amministrazione una lettera di diffida, predisposta dal nostro Ufficio Legale, con la quale chiediamo di rivedere le modalità di inquadramento uniformandole alle precedenti assunzioni, fatta salva l’opzione di un ricorso al TAR nel caso la nostra richiesta venga rigettata.
Il ricorso al TAR deve essere avviato dal nostro Ufficio Legale entro il 20 giugno prossimo, considerato che il decreto direttoriale che autorizza le assunzioni è del 20 aprile scorso.
Nelle more della eventuale risposta vi chiediamo pertanto di contattare con una certa urgenza i lavoratori interessati al fine di informarli sulla iniziativa che stiamo assumendo e chiedere l’adesione al ricorso, tenendo conto della ristrettezza dei tempi.

p.la FP CGIL Nazionale MIC

Claudio Meloni

Nella giornata di ieri abbiamo avuto l’ennesimo incontro a vuoto sulle famiglie professionali. Ormai siamo arenati da tempo su questo argomento, con grave danno per i lavoratori e per tutte le altre cose che si dovrebbero poi discutere, ma sembra quasi la cosa non interessi.

Per quanto ci riguarda, già dalla precedente riunione ci eravamo detti disponibili a firmare l’accordo, considerando l’ultima proposta dell’INL una buona soluzione in grado di garantire le posizioni presenti al tavolo, dando un minimo di visione prospettica agli sviluppi dell’ordinamento professionale. Non sembra una posizione condivisa, purtroppo, e sembra quasi ci sia chi da mesi si diverte a fare giochini sulle spalle dei lavoratori.

Nel frattempo, ricordiamo nuovamente che senza l’accordo sulle famiglie professionali non possiamo neanche avviare la discussione in tempo utile sulle progressioni orizzontali, con decorrenza 1° gennaio 2023, e non possiamo nemmeno avviare la discussione sulle progressioni verticali in deroga.

Accanto alla proposta di accordo sulle famiglie professionali ci è stato presentato un piano di interventi consequenziale: si prevede la possibilità di avviare progressioni orizzontali per 1.099 lavoratori quest’anno e di farne altrettante nel 2024 (per un totale di 2.198 lavoratori), così da coprire nel biennio 2023-‘24 tutti gli esclusi dalle ultime progressioni orizzontali del 2021. Da parte nostra, abbiamo chiesto all’Amministrazione di presentare una bozza di accordo sulle progressioni già dal prossimo incontro e di presentare anche ipotesi di accordo su FRD 2022, così da prevedere il relativo stanziamento dei fondi. Considerando i tempi per la certificazione degli accordi, occorre fare in fretta, se davvero vogliamo provarci. Noi ci siamo.

L’Amministrazione ha poi quantificato le risorse in grado di garantire passaggi verticali in deroga per il personale: allo stato, sarebbero possibili 162 passaggi dalla seconda alla terza area e 8 dalla prima alla seconda, per un totale di 170 passaggi verticali. Si è poi aggiunta la disponibilità a reperire ulteriori risorse dal piano dei fabbisogni per fare ulteriori passaggi verticali.

A seguito della sigla dell’accordo sulle famiglie professionali, ci è stata anche data la disponibilità a discutere dei passaggi tra famiglie professionali e, a seguito di nostra precisa richiesta, anche tra profili professionali. Nel documento presentato dall’Amministrazione si prevede altresì che, in fase di prima applicazione “l’Amministrazione promuove il passaggio del personale nella famiglia professionale corrispondente alle attività in cui risulta impegnato alla data del 1° novembre 2022 in base all’asseverazione dell’Ufficio di assegnazione e previa istanza dell’interessato (es. passaggio nella famiglia professionale del contenzioso). In assenza di tale richiesta, il personale resta inquadrato nella famiglia di appartenenza e svolge le attività caratterizzanti la stessa”. Ci sembra un passo nella direzione giusta: superare la percentualizzazione del personale ispettivo, impiegato in varie attività e distolto dall’attività ispettiva, e noi siamo assolutamente d’accordo.

Infine, si prevede anche la regolamentazione dei criteri generali sulla mobilità territoriale, così da garantire un sistema di regole uguali per tutti e non assoggettato a discrezionalità o favori.

Approfittando della presenza del vertice dell’INL, abbiamo anche chiesto lumi sugli emendamenti relativi agli arretrati della perequazione e sul riconoscimento al personale delle risorse derivanti dalle sanzioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. La laconica risposta è stata che gli emendamenti sono stati inviati al Ministero del Lavoro ma non si sa altro, essendo poi compito di quest’ultimo provare a seguirli. Chissà se mai la Ministra del Lavoro si ricorderà di questo o se, tramontata l’ipotesi della chiusura di INL, ormai quest’ultimo con i suoi dipendenti non abbia più alcun interesse. A questo punto, ne trarremo le debite conseguenze…

Ci è stato poi confermato quanto avevamo già ipotizzato nel nostro precedente comunicato riguardo alle vicissitudini del bilancio dell’INL: il Ministero del Lavoro sarebbe intervenuto su INL per chiedere una serie di chiarimenti, con ciò allungando l’iter di approvazione della variazione di bilancio, con quel che ne deriva rispetto ai termini di erogazione delle somme del Decreto Incentivi 2022. Anche in questo caso ci si diverte a fare giochini sulla pelle dei lavoratori.

Abbiamo poi chiesto di avere maggiori informazioni rispetto alla realizzazione di un primo presidio di vigilanza in Sicilia, chiedendo la convocazione di un apposito tavolo sindacale: considerando anche l’importanza diremmo epocale del passaggio, riteniamo doveroso un confronto su come si intenda sviluppare la vigilanza sul lavoro in quella Regione.

Riguardo al concorso per ispettori tecnici ci è stato comunicato che, essendo chiusa la piattaforma di scelta delle sedi, è in corso la definizione dell’assegnazione delle sedi considerando anche titoli di preferenza precedentemente inviati dai concorrenti.

Infine, ci è stato comunicato che INL ha inviato a RIPAM richiesta di scorrimento per ulteriori 465 posizioni nel profilo di ispettore del lavoro e di 54 posizioni nel profilo di funzionario amministrativo.

Prossimo incontro calendarizzato per il 12 giugno.

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL

Matteo Ariano

lunedì 5 giugno 2023 a Roma, presso la sede di ConfCooperative, è proseguito il confronto tra le OO.SS. e le Centrali Cooperative sul rinnovo del CCNL Coop Sociali.

Il confronto, a fronte delle tante implicazioni, sia in ordine all’attuale articolato contrattuale (ad esempio art.47) e sia in ordine agli oneri economici, è stato di tipo interlocutorio ed è servito per
entrare nel merito delle questioni normative ed economiche del rinnovo.

In allegato il resoconto integrale.

Al Segretario generale
Pres. Franco Massi

Al Vice Segretario generale
Cons. Francesco Targia

Alla Dirigente generale Risorse Umane
Dott.ssa Daniela Greco
Al Dirigente del Trattamento
Economico Personale Amm.vo

Dott. Mauro Cardarelli
Alla Presidente della Commissione
Sussidi

Dott.ssa Francesca Pluchinotta Palmeri

e p.c. All’Ufficio Relazioni Sindacali

Al Personale della Corte dei conti

Oggetto: Richiesta riapertura dei termini di presentazione delle istanze relative ai Sussidi 2020-2021.
In riferimento ai Sussidi relativi alle annualità 2020-2021, queste OO.SS., a seguito delle insistenti richieste pervenute, chiedono la riapertura dei termini per la presentazione delle istanze al fine di garantire l’opportunità a tutto il Personale collocato a riposo, ma che nelle annualità 2020 e 2021 era in servizio, di poter prendere parte alla procedura.
È accaduto, infatti, che gran parte di detto Personale, non potendo accedere alla intranet di Istituto e/o non avendo mantenuto rapporti quotidiani con gli ex colleghi, non abbia avuto conoscenza della pubblicazione della circolare del Segretario generale e dei provvedimenti ad essa legati e, per questo motivo, solo dopo la scadenza del termine fissato (8 maggio u.s.), si è accorto di aver perso l’opportunità di fare la propria richiesta.
La riapertura dei termini, e l’introduzione di una nuova scadenza, anche a breve, ad avviso delle scriventi, potrebbe rivelarsi molto utile anche per quei lavoratori che, per vari motivi, non sono riusciti a reperire in tempo la documentazione necessaria (ad esempio, per le difficoltà incontrate nel farsi rilasciare in tempo le certificazioni ISEE dai CAF, ecc.), e per questo, non sono stati in
grado di produrre la propria istanza entro il termine originariamente previsto.
Confidando nell’accoglimento della presente richiesta, si chiede, altresì, di valutare l’opportunità di coinvolgere maggiormente gli Uffici ove il Personale cessato dal servizio negli anni 2020 e 2021 ha prestato la propria attività, sensibilizzando le Segreterie dei Dirigenti e dei Funzionari preposti al fine di favorire massima pubblicità all’iniziativa e far sì che tutti i potenziali beneficiari possano avere completa conoscenza della stessa e delle relative scadenze.
In attesa di un urgente riscontro, si inviano cordiali saluti.

S. Di Folco   F. Amidani   U. Cafiero   C. Visca   M. Centorbi

Pubblichiamo l’avviso concernente gli esiti della valutazione dei titoli del concorso interno, per titoli e superamento di un successivo corso di formazione professionale, per la copertura di n. 762 posti complessivi per la qualifica di capo squadra emanato dalla Direzione Centrale per l’Amministrazione Generale

Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF con la quale chiede un incontro sulle mancate relazioni sindacali

A seguito della mancata organizzazione del dispositivo di soccorso riguardo gli eventi emergenziali che hanno colpito il territorio, le Strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF chiedono un incontro con il Prefetto

Ancora una volta pubblichiamo la nota del Coordinamento Territoriale Fp Cgil VVF riguardo l’organizzazione del servizio di vigilanza antincendi presso la Butan gas

Le scriventi OO.SS. con la presente sono a rappresentarLe che in fase di applicazione del nuovo Disciplinare sul Lavoro agile in vigore dal 01 giugno 2023 ci sono state segnalate alcuni criticità interpretative e attuative di molti Uffici situati sul territorio nazionale.

Riscontriamo, come avevamo preannunciato già in sede di “confronto”, che c’è ancora un forte clima di ostilità all’istituto dello Smart Working da parte di molti Dirigenti e pertanto si rilevano indicazioni unilaterali degli stessi nei confronti dei lavoratori volti a limitare le giornate da fruire in lavoro agile, gli orari di fruibilità, la fascia oraria di contattabilità oltre alla possibilità di rimandare al trentesimo giorno dalla presentazione della domanda l’esito dell’istanza per sottoscrivere l’Accordo individuale.

Come CGIL – CISL e UIL avevamo già preannunciato che visti i tempi ristretti per l’applicazione del nuovo Disciplinare, era necessario dare chiare e nette istruzioni affinché non si creassero problemi nella fase applicativa proponendo anche una possibile proroga fino alla stipula dei nuovi contratti individuali dello stato attuale di fruizione dello SW, ma purtroppo dobbiamo registrare che siamo stati dei giusti preveggenti ed oggi regna il caos.

Premesso quanto sopra si chiede pertanto un immediato intervento volto a sensibilizzare tutti i Dirigenti degli Uffici a comprendere che il lavoro agile è un istituto innovativo che ha lo scopo di contemperare le esigenze personali/familiari con quelle di ufficio e che pertanto in questa ottica è necessario che i Dirigenti in primis capiscano che siamo di fronte ad una svolta importante che li vedrà costretti a dover mettere mano all’organizzazione degli Uffici e alle fase procedimentali delle attività riportandole in un alveo moderno di standard di processo.

Nel contempo si chiede di dare istruzioni precise affinché non vi siano situazioni interpretative che in alcuni casi sono del tutto contrarie ai Disciplinari adottati dall’Agenzia.

In attesa di cortese urgente riscontro porgono distinti saluti


FPCGIL    CISLFP    UILPA
Iervolino   De Caro   Procopio

Roma, 5 giu – “Nessuno è contrario alla mobilità dei lavoratori ma se in Italia la professione infermieristica non è attrattiva i problemi non vanno rimossi ma risolti. Noi siamo pronti a confrontarci”. E’ la replica del segretario nazionale di Funzione pubblica Cgil (Area Sanità) Michele Vannini alle dichiarazioni del ministro della Salute Orazio Schillaci in relazione al possibile reclutamento di infermieri indiani.
“Il ministro – osserva Vannini – lo rimuove o no il blocco alle assunzioni? Lo rimuove o no il tetto di spesa del personale? Li aumenta i salari di tutto il personale sanitario? Schillaci accetti il confronto anziché risentirsi, noi siamo pronti”.

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