Nella giornata di ieri abbiamo avuto un nuovo incontro con l’amministrazione sulla spinosa questione della reperibilità dell’Itl di Roma.
L’amministrazione ha esordito precisando di aver avuto nei giorni scorsi un incontro con la Procura, nel quale ha chiarito che – ferma restando la disponibilità a dare supporto nel contrasto agli infortuni sul lavoro – occorre tenere conto delle esigue risorse umane disponibili e che occorre quindi rimodulare gli accordi precedentemente intercorsi.
Pertanto, ci è stata fatta una prima proposta, al momento soltanto a voce, che prevede quanto segue:
-volontaria adesione da parte del personale ispettivo;
– disponibilità del personale ispettivo nella fascia dalle 8 alle 20, con due turni di reperibilità giornalieri con esclusione della fascia notturna. La disponibilità dovrebbe riguardare un periodo di 15 giorni al mese, escludendo i festivi e includendo le domeniche.
– nel solo caso di incidente ferroviario, è prevista flessibilità di orario al di là delle fasce orarie stabilite. In questo caso, ci è stato rappresentato che si tratta di una richiesta esplicita della Procura, vista la competenza ed esperienza del personale ispettivo tecnico sul tema.
Questo consentirebbe di rispettare il CCNL, ad esempio per quanto riguarda il numero massimo di chiamate mensili per lavoratore e per il rispetto dei riposi giornalieri e settimanali.
Per ogni turno di reperibilità la proposta dell’amministrazione è di prevedere il pagamento di una somma pari a 60 € lorde, a giornata, a fronte dei 10 € previsti dal CCNL. Nel caso in cui il lavoratore verrà chiamato a svolgere la sua attività, oltre ai 60 € riceverà anche il pagamento delle ore di straordinario effettuate.
Per il 2022 tali somme dovrebbero gravare sul FRD mentre per il 2023 l’amministrazione ha comunicato che ha presentato tramite il Ministero del Lavoro una proposta di modifica normativa dell’art. 13 del DL 146/2021, che dovrebbe rendere disponibili per il personale ispettivo le somme derivanti dagli incassi delle sanzioni in materia di salute e sicurezza, anche con l’obiettivo di poter introdurre forme indennitarie per tutti gli ispettori. Nel frattempo, si è impegnata a reperire ulteriori risorse.
Venendo alle dotazioni strumentali ci è stato rappresentato che nei prossimi giorni saranno messi a disposizione degli ispettori interessati dieci cellulari di servizio e tre auto a noleggio. Per quanto riguarda le auto, ci è stata prospettata la possibilità che, qualora la chiamata avvenga fuori dall’orario di lavoro, l’ispettore possa portare a casa il mezzo per rendere più agevole l’eventuale successiva attività.
Restiamo ancora in attesa di capire come si intenda gestire l’accesso alle ZTL e i parcheggi.
Su nostra precisa richiesta, l’Amministrazione ha chiarito che il personale ispettivo impiegato nelle giornate di reperibilità non possa essere impegnato in altre attività ispettive o comunque in servizio esterno, per evitare di creare inutili difficoltà.
Aspettiamo di vedere ora la bozza nero su bianco per proseguire l’interlocuzione. Da parte nostra, anche a seguito dell’assemblea unitaria con il personale avuta qualche settimana fa, ribadiamo che ci sono dei punti per noi essenziali: – Volontarietà del servizio; – Riconoscimento economico adeguato; – Rispetto delle disposizioni contrattuali in relazione ai riposi giornalieri e settimanali; – Convenzione con il Comune per i parcheggi ed accesso ZTL; – Telefono cellulare e auto di servizio; – Disponibilità a svolgere il servizio solo per le richieste di intervento relative agli infortuni mortali o gravi e non per altre attività come ad esempio per le notifiche di atti giudiziari; – Aggiornamento degli obiettivi per il personale interessato; – Aggiornamento del DVR in relazione allo stress da lavoro correlato.
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FP CGIL |
CISL FP |
UILPA |
FLP |
CONFINTESA FP |
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M.ARIANO |
M. CAVO |
I. CASALI |
A. PICCOLI |
N. MORGIA |
Pubblichiamo la nota di convocazione del Dipartimento in merito la presentazione del D.P.C.M. in riferimento all’organizzazione degli Uffici Centrali
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Logistico Strumentali riguardo il piano di formazione 2023 dell’Ufficio ICT per il personale delle strutture centrali e territoriali del Corpo. Avvio Corsi C# (Base e Avanzato), Java (Base e Avanzato), Drupal (Base 1 e 2).
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per l’Amministrazione Generale, in merito il decreto della graduatoria finale del bando di concorso per 300 posti ruolo Vigile del Fuoco
Ieri mattina, durante l’evento tenutosi in Direzione Generale alla presenza del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, le Scriventi Organizzazioni Sindacali, forti delle motivazioni poste alla base della mobilitazione e dei riscontri ottenuti nel corso delle manifestazioni/assemblee fin qui tenute, hanno ottenuto di avere un incontro riservato con il Ministro.
Nel corso dell’interlocuzione informale, abbiamo registrato da parte del Ministro un atteggiamento di apertura all’ascolto rispetto alle tematiche poste da parte delle Scriventi che, per far ben comprendere le motivazioni dello sciopero nazionale del prossimo 21 aprile, hanno colto l’occasione di dare lettura della nota che di seguito si riporta integralmente:
“Signor Ministro,
immaginiamo Lei sappia che da mesi ormai molte delle sigle rappresentative di questo Ente hanno proclamato lo stato di agitazione e indetto uno sciopero di tutto il personale dell’Istituto appartenente al Comparto Funzioni Centrali per il giorno 21 aprile.
I motivi della protesta riguardano la grave carenza di personale, il malfunzionamento delle procedure informatiche, lo stress lavoro correlato che vivono lavoratrici e lavoratori del nostro Istituto, quale diretta conseguenza dell’aumento dei carichi di lavoro e della quotidiana frustrazione dovuta alla consapevolezza di non riuscire a dare più risposte efficaci alla nostra utenza.
L’attuale carenza di personale, calcolata sul rapporto fabbisogno forza, pur significativa, è tuttavia fortemente sottostimata perché basata su una valutazione del fabbisogno frutto non di un’attenta analisi delle reali necessità dell’Ente, ma della politica di tagli sistematici imposta da decenni alle amministrazioni pubbliche. Le poche autorizzazioni ad assumere non bastano neanche a compensare le cessazioni dovute ai pensionamenti, a causa dell’elevata età media del personale e di un decennale blocco del turn over. Se a questo si aggiungono le inedite difficoltà riscontrate nel reclutamento di Personale dovute alla contingente crisi del lavoro pubblico, nonché la dissennata gestione e programmazione delle assunzioni, il quadro si fa veramente drammatico. Molte strutture dell’INAIL, oggi, non sono presidiate da organici sufficienti e non solo nelle aree sanitarie.
Ciò significa che migliaia di cittadini che hanno subito un danno alla salute a causa del proprio lavoro, non trovano accoglienza alle loro legittime e sacrosante necessità di tutela, assistenza, cura, ascolto, a garanzia di un diritto costituzionalmente tutelato. Questo significa lasciare sulla carta e non attuare concretamente progetti significativi sul piano sociale, come ad esempio quello relativo al reinserimento lavorativo delle vittime di infortunio o malattia professionale.
In questo contesto, la previsione di interventi normativi per estendere il campo delle tutele a nuovi soggetti, se da un lato non può che vederci ovviamente favorevoli, dall’altro ci preoccupa molto: stiamo parlando di numeri che non saremo mai nelle condizioni di poter gestire se non si modifica radicalmente il quadro sopra rappresentato. Stiamo parlando di milioni di lavoratori e lavoratrici tra personale della scuola, colf e badanti; stiamo parlando di milioni di studenti. Su questo Le chiediamo un impegno signor Ministro, un impegno concreto per consentire all’Istituto di continuare a svolgere la sua funzione fondamentale in un Paese dove gli infortuni, purtroppo anche mortali, assumono i numeri di una vera e propria guerra. Un impegno che si concretizzi nella possibilità di assunzioni in numero congruo a garantire la capacità dell’Ente di continuare a svolgere la sua mission. 156.400 sono le assunzioni previste per il 2023 nella Pubblica Amministrazione. Altrettante ne sono previste per gli anni 2024 e 2025. Numeri non sufficienti complessivamente in un Paese che per decenni non ha investito sul servizio pubblico, ma sicuramente importanti e che possono garantire, se c’è la volontà politica, una vera boccata di ossigeno ad un Ente che rischia il collasso.
Durante l’incontro avuto a Palazzo Vidoni con le OO.SS. confederali Lei ha sostenuto che la salute di un’organizzazione, la sua capacità di esprimere la sua missione, passa attraverso la cura delle sue persone, che devono essere orgogliose di appartenere alla pubblica amministrazione. Non possiamo che essere d’accordo con le sue parole signor Ministro. Il senso di orgoglio da Lei richiamato, il senso di appartenenza è sempre stato una caratteristica del personale di questo Istituto, nella consapevolezza del ruolo che l’INAIL ha nel sistema di welfare del nostro Paese e della peculiarità e della fragilità della nostra utenza.
Tuttavia questo senso di appartenenza, questo orgoglio non si autoalimentano, ma devono trovare terreno fertile in un ambiente lavorativo dove i carichi di lavoro non sono pressanti, dove le procedure informatiche sono realmente a supporto del lavoro che si deve svolgere e non un ostacolo come invece accade quotidianamente nel nostro Istituto. Nonostante i copiosi investimenti in informatica, il tracollo delle procedure che da mesi producono effetti disastrosi in termini di resa in efficacia e miglioramento delle condizioni di lavoro, oltre ad essere inaccettabile in un Ente che vanta un processo di digitalizzazione avanzata che ha pochi uguali all’interno della PA, determina, in concorso con la carenza di personale, l’ aumento esponenziale della pressione psicofisica sui lavoratori e le lavoratrici dell’Ente, che continuano con fatica a garantire le prestazioni all’utenza, pagando personalmente un prezzo in termini di sovraccarico quantitativo e qualitativo e fronteggiando quotidianamente le giuste rimostranze dell’utenza.
Queste, in sintesi, le ragioni della nostra protesta signor Ministro: ci auguriamo di essere stati capaci di spiegare che il nostro obiettivo è non solo la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Istituto ma anche e, soprattutto, quella dei nostri assicurati e più in generale del futuro dell’Ente. E di essere stati capaci di chiarire la necessità di un impegno serio da parte del Governo, che oggi qui Lei rappresenta, nei confronti dell’INAIL”. Inutile ribadire l’importanza di essere arrivati a coinvolgere un Ministro della Repubblica, registrandone una disponibilità al dialogo per nulla scontata, così come quella di proseguire sempre più convintamente verso lo sciopero nazionale del prossimo 21 aprile.
#IL21MIRIGUARDA #IOSCIOPERO
FP CGIL CISL FP UILPA CONFSAL USB PI DIRSTAT ANMI FLP
Mercanti Molinari Paglia Savarese Mencarelli P.Romano Norcia D’Ippoliti
Pubblichiamo la nota del Coordinamento Nazionale Fp Cgil VVF con la quale evidenzia la necessità di provvedere all’urgente assegnazione del personale presso l’isola di Pantelleria nel rispetto e tutela dei lavoratori e della cittadinanza
Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF con la quale chiede l’apertura della mobilità interna ed evidenzia inoltre una poco attenta della condizione lavorativa delle donne del Corpo
Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture Territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Conapo con la quale hanno indetto lo stato di agitazione per le mancate relazioni sindacali
Pubblichiamo la nota del Coordinamento Territoriale Fp Cgil VVF in merito la richiesta di incontro per l’organizzazione del personale del ruolo tecnico Professionale presso la sede di Lipari
A seguito delle non corrette relazioni sindacali le Strutture Territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil PA VVF unitariamente hanno proclamato lo stato di agitazione
A seguito della mobilità del ruolo Vigile, comunicata dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane pubblichiamo l’elenco del personale avente titolo al trasferimento con decorrenza differenziata.
In data 12 aprile, in occasione del confronto in sede Opi, come organizzazione sindacale abbiamo chiesto informazioni in merito alla ripartizione delle 206 unità assegnate in Direzione Generale. L’immissione di personale, a chiusura del concorso per Consulenti della protezione sociale, s’inquadra – in tal senso – con le esigenze rappresentate nel tempo dalle diverse Direzioni, con le carenze di organico correlate ai pensionamenti che in passato abbiamo segnalato quali potenziali criticità.
Nella replica fornitaci, l’Amministrazione ha specificato di non avere ancora provveduto a una profilazione delle competenze individuate tra vincitori del concorso, rimandando a un secondo momento la risposta. Prendendone atto attendevamo, pertanto, una ricognizione e una comunicazione trasversale, rivolta a tutte le sigle, per trasparenza e correttezza.
Abbiamo appreso, invece, che una sigla sindacale – malgrado non avesse posto la questione – ha ottenuto e diffuso un prospetto schematico, non pervenuto alle altre sigle. Un prospetto che circolava solo a livello dirigenziale e che è stato reso pubblico tramite piattaforme social.
C’è, dunque, un canale ombra nell’accesso alle informazioni? Dove finisce la linea che demarca la differenza tra l’Amministrazione e alcune sigle sindacali? E qual è la contro moneta che viene offerta in cambio di questo trattamento? È lecito chiederselo e chiederlo ai vertici dell’Istituto, se hanno ancora interesse a tutelare l’Istituzione che rappresentano. È lecito chiederlo anche ai colleghi di altre sigle sindacali, dato che dovrebbero rappresentare i lavoratori e non intessere rapporti con talpe e gole profonde.
Per noi l’attività sindacale è confronto di idee e proposte, non gara a chi riceve prima anticipazioni sottobanco dall’Amministrazione.
Il concorso che si è concluso ha avuto tratti pericolosamente imbarazzanti. La procedura è stata caratterizzata a più riprese da fughe di notizie e dalla condivisione anticipata di informazioni, a volte addirittura riservate (alimentate da speculazioni di varia natura): sono elementi che hanno messo a rischio perfino la validità e legittimità della procedura. Tutto ciò ha nuociuto non soltanto alla credibilità sindacale, con novelli Nostradamus impegnati sul fronte del reclutamento para-commerciale, ma anche all’immagine dell’INPS, che abbiamo provato a difendere nel disinteresse generale anche della controparte.
Un esempio concreto: ci chiediamo se sia normale che le stesse votazioni dei candidati, a margine delle prove orali, siano state quotidianamente condivise per mesi nelle chat, sotto loghi e simboli di rappresentanze sindacali, mentre più di una volta ai colleghi direttamente interessati è stato inibito di scattare fotografie.
Tutto questo è ammissibile per l’INPS? E come si sposa con l’esigenza di tutela della privacy per cui, a concorso definito, occorre invece rappresentare i candidati con l’identificativo numerico e non coi singoli nominativi?
C’è una questione seria sullo sfondo che non può più essere ignorata. Ne va della coerenza, della correttezza, della serietà e della credibilità delle stesse relazioni sindacali. È una questione che, per noi, non è più possibile eludere.
E l’INPS? Cosa ne pensa?
Il coordinamento nazionale FP CGIL – INPS