Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF in merito la richiesta di incontro sull’organizzazione della sede di Birgi
Pubblichiamo il comunicato della Fp Cgil e Fp Cgil VVF territoriale e del Coordinamento regionale Fp Cgil VVF in merito la proclamazione dello stato di agitazione indetto dalle strutture territoriali
Dal delegato Fp Cgil Zanoni, alla segretaria generale Fp Cgil Mantova Giusti, al coordinatore VVF Fp Cgil Lombardia Giacalone: “Caserma da cambiare, lavoratori da tutelare”
13 apr. 2023 – Proclamato lo stato di agitazione dei Vigili del Fuoco di Viadana. I sindacati di categoria, viste le condizioni critiche della caserma, chiedono provvedimenti seri a tutela dei lavoratori del Corpo.
Roberto Zanoni, delegato Fp Cgil Mantova, racconta che “il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Viadana è stato voluto nel 2007, provvisoriamente in un capannone, da degli imprenditori locali. Ma nel 2023 siamo ancora qui e, con tutti i segni del tempo, per una struttura già in partenza non adeguata. Negli anni c’è stato un rimpallo tra le varie amministrazioni comunali, ma non ha mai portato a risolvere i problemi. E sebbene, da anni, sia stata individuato il sito per una nuova caserma, adiacente alla Croce Verde, la questione è ancora al palo”.
Quali sono i problemi della caserma-capannone? “Non viene garantita la salute e sicurezza degli ambienti. Ad esempio, piove dentro, ci sono infiltrazioni. Girano topi. Le cucine non sono a norma, le camerate dovrebbero essere più piccole e più numerose. La struttura, che non è antisismica come dovrebbe, non è neanche idonea a ospitare le lavoratrici del Corpo, che pertanto a Viadana, nonostante le carenze di personale, non vengono inviate. Non ci sono spazi adeguati per l’addestramento”.
Rispetto alla decontaminazione delle divise? “Nulla. I nostri dispositivi di protezione individuale non vengono decontaminati dopo gli interventi, li mettiamo negli armadietti del garage dove stazionano i mezzi, per indossarli nell’intervento di soccorso successivo. Questo ci espone a grossi rischi sul piano della salute, come la Fp Cgil, a livello nazionale e regionale, denuncia da tempo”.
Per quanto riguarda gli organici? “Come ho già detto, siamo sottodimensionati, e di almeno una ventina di unità. Inoltre ci fanno rimanere in 4 nel distaccamento quando si dovrebbe stare almeno in 5, a garanzia della qualità del servizio prestato ma anche della nostra sicurezza”, risponde Zanoni.
Quindi ora stato di agitazione unitario. “È necessario. Potremmo arrivare a chiedere la chiusura del distaccamento, sapendo però, che nelle vicinanze ci sono altri presidi ad assicurare il pronto intervento: da Guastalla a Suzzara”.
Per Elena Giusti, segretaria generale Fp Cgil Mantova, e Michele Giacalone, coordinatore Fp Cgil Lombardia VVF, “è imbarazzante quanto dei lavoratori alle dipendenze dello Stato e a servizio della popolazione siano così poco considerati e salvaguardati, a fronte del gran lavoro che fanno. Inaccettabile che vengano esposti a rischi gravi per la loro salute, a malattie professionali dovute alla mancata decontaminazione e pulizia dei Dpi. Siamo in attesa di concordare la data per il raffreddamento del conflitto ma fin da subito avvisiamo: stiamo stanchi che vengano continuamente messe pezze. In questi anni i vari comandanti non hanno fatto nulla ed è scandaloso. Inaccettabile. Basta con le promesse, vogliamo fatti veri, dal nuovo comandante e dal Direttore regionale”
Pubblichiamo la nota del Dipartimento in merito l’applicazione art 14 del DPR n.121 del 17 giugno 2022, c.d. indennità di guida ex art 28
pubblichiamo la nota del Dipartimento in merito il budget straordinario dedicato agli Uffici Centrali per l’evento “Roma 2023” I Vigili del Fuoco Europei a Roma che si terrà dal 15 al 24 aprile
Molte le carenze per il Comando di Alessandria, pubblichiamo le note unitarie inviate dalle Strutture Territoriali Fp Cgil VVF, Uil PA VVF, Confsal VVF e Conapo alle istituzioni
È ripresa in ARAN la trattativa per il rinnovo del CCNL 2019-2021 del Comparto sanità – sezione del personale del ruolo della ricerca sanitaria e delle attività di supporto alla ricerca sanitaria.
Pubblichiamo gli accordi sottoscritti stamani dalla Fp Cgil per il personale non dirigente, quadri e dirigenti del contingente speciale ad esaurimento di cui all’art. 1, comma 920 legge 30 dicembre 2021 n. 234.
p.la FP CGIL Nazionale
Francesco Quinti
Si è svolto ieri il previsto incontro a Persociv sul regolamento dello Smart Working.
FP CGIL CISL FP e Uil Pa avevano fatto pervenire le proposte dei lavoratori volte a superare i limiti di un’amministrazione lenta nel raccogliere la sfida del nuovo CCNL delle Funzioni Centrali.
Le proposte del sindacato confederale sono in gran parte state recepite nel nuovo testo, in particolare:
– La partecipazione delle rappresentanze sindacali territoriali attraverso la puntuale informazione sulle attività smartabili;
– Il superamento del domicilio come unico luogo di lavoro in SW;
– Il periodo di contattabilità non superiore alle 4 ore invece delle 7 ore proposte l’amministrazione;
– Il superamento della discrezionalità da parte dei datori di lavoro che dovranno ora motivare con esigenze di servizio l’eventuale non accoglimento delle richieste di SW dei lavoratori, ma che richiederà una particolare vigilanza dei rappresentanti sindacali di ogni posto di lavoro;
– La messa a disposizione di strumenti tecnologici da parte dell’amministrazione per i lavoratori che ne sono privi.
Permane, peraltro, la non condivisione del numero di giornate minime in SW per le quali l’amministrazione aveva proposto 4 giorni al mese, mentre FP CGIL CISL FP e UIL PA un minimo di 8 giorni al mese.
La mediazione dell’amministrazione che ha indicato “1 giorno minimo a settimana, elevabile” non è stata ritenuta sufficiente dal sindacato confederale, che ha proposto la dicitura “indicativamente 8 giorni”.
Non è stato poi ancora definito il Lavoro da remoto, importante tassello che completa il nuovo scenario di una modalità lavorativa innovativa.
Se confidiamo di chiudere rapidamente la partita sul Lavoro Agile, permangono scure le nubi sul sistema delle relazioni sindacali e su tutte le problematiche che paralizzano il lavoro nel Ministero della Difesa, favorendo apparati più o meno visibili, che sottraggono diritti e risorse e che rendono indispensabile alzare il livello delle iniziative.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Carmela Cilento
Roberto De Cesaris Franco Volpi
Pubblichiamo la nota del Coordinamento Territoriale Fp Cgil VVF in merito la richiesta di chiarimento per la beggiatura in sede per effettuare il servizio di vigilanza
Al Ministro della Difesa
Guido Crosetto
Al Sottosegretario di Stato alla Difesa On.le Matteo
Perego di Cremnago
Al Segretario Generale DNA Generale
Luciano Portolano
Al Capo di Stato Maggiore Difesa Ammiraglio
Giuseppe Cavo Dragone
Signor Ministro,
giunti ormai a quasi un mese dall’incontro avuto con Lei e le autorità politiche e militari di codesto dicastero, nell’ambito del quale – prima di entrare nel merito dei temi proposti alla discussione dal sindacato confederale – si è avuto modo di ascoltare gli impegni assunti e gli intenti manifestati in divenire nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori civili della difesa, spiace essere costretti a prendere atto che per quanto è dato di sapere ancora una volta nulla è realmente cambiato nell’approccio istituzionale alla soluzione delle gravi criticità rappresentate nella circostanza da FP CGIL CISL FP e UIL PA, tanto meno verso quelle denunce circostanziate e di stretta attualità sulle quali si era chiesto un pronto e risolutivo intervento. In particolare:
– Nessun provvedimento e/o indicazione di prospettiva politica che conduca all’elaborazione di un indispensabile piano straordinario di assunzioni, mentre la gran parte degli Enti della difesa sono prossimi al collasso;
– Nessuna percorso legislativo avviato per ottenere la restituzione dei 21 milioni di euro sottratti al Fondo Risorse Decentrate dei lavoratori civili, soldi che servono a pagare le prestazioni ordinarie rese dal personale;
– Nessuna notizia circa la nomina del Direttore generale titolare della direzione generale del personale civile, ruolo scoperto da quasi 1 anno;
– Nessun miglioramento tangibile nelle relazioni sindacali tra le parti, piuttosto la conferma di un’azione amministrativa esercitata in maniera unilaterale e in violazione delle vigenti regole contrattuali;
– Nessuna iniziativa adottata, neanche in autotutela, volta a ripristinare la corretta osservanza delle prerogative sindacali lese dall’Amministrazione della Difesa in spregio alla Carta Costituzionale sui procedimenti disciplinari avviati nei confronti dei rappresentanti sindacali territoriali e le Rsu dell’Arsenale di Taranto nell’esercizio del proprio mandato;
– Nessuna indicazione trasmessa alla rappresentanze sindacali del personale, pur ampiamente prevista dalle norme vigenti e addirittura garantita dal Gabinetto del Ministro fin dallo scorso mese di Luglio 2022, sul nuovo Decreto di Struttura dell’area Tecnico-Amministrativa. Ciò malgrado le sollecitazioni avanzate direttamente anche al Segretario Generale della DNA nel corso di una recente riunione, che aveva rassicurato le scriventi e garantito la corretta informazione. Un difetto di comunicazione spiegabile – a giudizio delle scriventi – con l’ormai consueto ostracismo palesato nei confronti del Sindacato da una dirigenza di vertice allergica al confronto, che tende costantemente a svilire il ruolo e la funzione della rappresentanza sindacale del personale, oltre a non rispettare le regole fissate dal vigente Contratto collettivo nazionale del lavoro, sull’attività e responsabilità della quale sono in corso valutazioni di ordine legale;
– Nessuna ripresa della discussione sull’attuazione del nuovo ordinamento professionale e sulle progressioni in deroga fissate dall’art. 18 del vigente CCNL, come pure sulla rielaborazione del nuovo CCNI 2023/2025; – Nessuna risposta sui tanti temi di primario interesse dei lavoratori civili della difesa più volte sollevati, come pure sulla gestione delle pratiche del personale, sia di natura amministrativa che contabile, da parte di una dirigenza di Persociv incapace di rispettarne e garantirne i diritti; Di contro, invece, privatizzazioni e continue esternalizzazioni dei servizi finora garantiti dal personale civile della Difesa, fra le quali si segnalano, solo per rimanere alle più recenti;
– Le procedure avviate per la cessione del Museo di La Spezia, pianificate senza il preventivo confronto con le rappresentanze sindacali territoriali, o l’esternalizzazione dei servizi di vigilanza del “Comprensorio Lagora” e dell’Ammiragliato di La Spezia. Segnali che preludono, nell’arco di un biennio, alla chiusura di una base di grande rilevanza strategica, mentre continuano ad essere ignorati gli appelli lanciati dal sindacato confederale per assicurare adeguati investimenti infrastrutturali e occupazionali;
– Le procedure avviate per la esternalizzazione delle reti e dei servizi elettrici all’Arsenale di Augusta; – Le procedure avviate – senza alcuna informazione alle OO.SS. a nessun livello, per l’esternalizzazione della gestione del Museo Storico dell’Aeronautica di Vigna di Valle;
– Le denunce dei lavoratori dell’Accademia di Livorno sulla impossibilità di continuare a garantire le attività istituzionali affidate per l’assenza di un numero sufficiente di dipendenti civili;
– Le criticità manifestate dai Reparti e dai Poli dell’Esercito, l’impossibilità di assicurare lo svolgimento di tutti i servizi e le attività da parte dell’Aeronautica e della Marina, perché privi di manodopera civile qualificata da impiegare; – I concorsi fantasma, solo e sempre annunciati, ma le cui procedure di fatto non sono ancora partite;
– Le attività poste in essere dalla competente dirigenza all’interno del Decreto di struttura dell’Area Tecnico Amministrativa per tentare di depotenziare – a giudizio delle scriventi – l’attività formativa interna del personale civile a vantaggio della gestione privata; Di fronte ad un simile compromesso scenario, che riguarda il futuro dell’occupazione degli Enti della Difesa, AID compresa, FP CGIL – CISL FP – UIL PA ritengono del tutto esaurito il tempo dell’attesa costruttiva. E’ ora di dire basta alle ingiustificabili dilazioni temporali, agli impegni disattesi e alle parole di sola circostanza pronunciate al cospetto delle rappresentanze sindacali confederali del personale civile della difesa.
Nel confermare, dunque, lo Stato di agitazione in atto del personale civile, sarà cura delle scriventi OO.SS. rendere pubblicamente note le prossime iniziative di protesta che verranno organizzate con il coinvolgimento dei lavoratori di tutti gli enti del territorio nazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni democratiche del paese su quanto sta accadendo al Ministero della difesa, senza escludere a priori anche il possibile ricorso allo sciopero del personale.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Carmela Cilento
Roberto De Cesaris Franco Volpi