Def: Sorrentino (Fp Cgil), manovra pericolosa per i servizi pubblici

13 Aprile 2023

Rischiamo il collasso generale delle Pubbliche Amministrazioni

“Il Governo non ha previsto risorse per i rinnovi contrattuali per il triennio 22/24 e per un piano straordinario di assunzioni sufficienti a garantire i livelli di assistenza fondamentali ai cittadini: salute, infanzia, sociale, sicurezza urbana e del territorio. Per ora nel DEF le risorse necessarie a innovare e far sopravvivere il Sistema dei servizi pubblici non ci sono, ci sono invece tagli alla spesa, sempre nei ministeri, e altre voci aleatorie che dovrebbero costituire ipotetiche risorse per finanziare i contratti e con cui si giustifica il mancato stanziamento di risorse. Il manifesto del governo Meloni è chiaro: contro il lavoro, in particolare quello pubblico, e contro i cittadini che vedranno tagliati i servizi, a partire dalla sanità e dal sociale”. Questo il commento di Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil, dopo la pubblicazione del Documento di Economia e Finanza.
“Sulla sanità poi siamo all’assurdo – prosegue Sorrentino -. Mentre il ministro Schillaci rilascia continue dichiarazioni che sottolineano la necessità di investimenti nel settore, sul Def c’è scritto nero su bianco che il Fondo Nazionale nel 2024 subirà dei tagli. La spesa scenderà del -2,4% e nel 2026 si prevede il tasso più basso di finanziamento, in percentuale sul PIL, degli ultimi anni: il 6,2%. Lo spiega il Governo ai cittadini che non riceveranno le prestazioni per il frutto della loro scelta scellerata? E non si dica, visto il vergognoso allungamento delle liste d’attesa, che la carenza del personale nel settore pubblico sarà compensata dal contributo dei privati. Anche la sanità privata viene finanziata dal Fondo Sanitario Nazionale, quindi anche quelle strutture interromperanno le convenzioni, come sta già accadendo in molte regioni, determinando un aumento della spesa per le cure da parte dei cittadini. E se proprio la vogliamo dire tutta, quelle strutture private finanziate dalla fiscalità generale non rinnovano neanche i contratti ai loro dipendenti o addirittura applicano contratti pirata, serve una straordinaria mobilitazione popolare per salvare il diritto alla cura come diritto universale e cioè di tutti e per tutti e non solo di chi se lo potrà pagare”, continua Sorrentino.
“È una manovra che mette a rischio la tenuta sociale: salari che scendono, servizi che mancano e la crisi scaricata sulle spalle di lavoratori e cittadini. Non solo è giusto mobilitarsi il 6, il 13 e il 20 maggio (rispettivamente a Bologna, Milano e Napoli nelle manifestazioni unitarie) ma visto il quadro della situazione la mobilitazione deve proseguire. Come Fp Cgil non intendiamo rinunciare ad adeguare gli stipendi del settore pubblico né alle assunzioni né, visto che siamo anche noi cittadini, ad avere servizi pubblici garantiti e di qualità. Valuteremo cosa diranno i colleghi degli altri sindacati, intanto, come sindacati confederali nelle assemblee con le lavoratrici e i lavoratori diremo le cose come stanno: il Governo mette in ginocchio il settore pubblico e noi abbiamo la responsabilità di segnalare che questa scelta non ha il consenso né dei lavoratori né dei cittadini. Il miglioramento della capacità amministrativa era il perno del PNRR; con questa scelta di disinvestire sul lavoro pubblico, il Governo si assuma la responsabilità di mancare questo obiettivo strategico per il Paese”, conclude Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil.
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