Pubblichiamo l’organigramma del progetto sulle infermerie Presidiarie dell’Esercito, con l’invito a farci pervenire, se nel caso, eventuali problematiche riscontrate nelle procedure di reimpiego delle lavoratrici e dei lavoratori.
p.la Fp CGIL Nazionale
Francesco Quinti

Al Segretario Generale Pres. Franco Massi

Al Vice Segretario Generale Cons. Francesco Targia

Alla Dirigente Generale Dott.ssa Daniela Greco

All’Ufficio Relazioni Sindacali

e p.c. A tutto il Personale

Oggetto: Iscrizione mailing list OO.SS.

L’annoso problema dell’iscrizione alle liste di distribuzione più volte evidenziato da queste OO.SS., anche durante il periodo pre-elettorale per il rinnovo delle RSU, sta attualmente presentando problematiche ulteriori rispetto ai soggetti deputati all’invio di materiale informativo di natura sindacale e propagandistica. Tutto ciò premesso, si espone quanto segue:

L’account di ogni Organizzazione Sindacale è gestito da pochi dirigenti sindacali e non da tutti i referenti locali regionali, ragione per la quale i colleghi sindacalisti siti nelle sedi regionali dell’Istituto, inviano con il proprio account materiale sindacale informativo o propagandistico;

A suffragio della correttezza dell’azione dei colleghi di cui sopra, si allegano le sentenze della Suprema Corte di Cassazione n. 35643 e n. 35644 del 2022 che hanno dichiarato legittimo e lecito l’utilizzo della posta elettronica aziendale per inviare comunicazioni sindacali;

Sarebbe opportuna, onde evitare malintesi, una comunicazione da parte dell’Amministrazione nella quale si esplicitasse che ogni referente sindacale in servizio presso le sedi regionali della Corte dei conti, possa utilizzare la propria mail aziendale per l’invio di comunicazioni sindacali, anche di carattere locale, così come evidenziato dalla Suprema Corte. In attesa di una urgente convocazione per chiarire i vari aspetti della materia, si inviano cordiali saluti.

S. Di Folco   F. Amidani   U. Cafiero   C. Visca   M. Centorbi

Si è tenuto ieri 14 dicembre 2022 l’incontro convocato dalla Ministra Anna Maria Bernini con le Organizzazioni Sindacali del MUR a seguito delle richieste da parte di diverse sigle. Erano presenti anche la Capo di Gabinetto dott.ssa Panucci e la Segretaria Generale del MUR dott.ssa Gagliarducci, nonché il Presidente di ARAN Dott. Naddeo Nonostante la convocazione fosse rivolta sia alle Organizzazioni Sindacali rappresentative del personale del Ministero che a quelle del personale docente e tecnico delle Università, Ricerca ed alta Formazione va riconosciuto che la Ministra ha dedicato il tempo necessario ad ascoltare le istanze di ciascuno. Per parte nostra abbiamo richiamato la sua attenzione in particolare su alcuni punti sui quali abbiamo richiesto si faccia portatrice nell’interlocuzione con il Governo: Risorse per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di cui non vi è traccia nella Legge di Bilancio in procinto di essere approvata. La necessità di aumentare le risorse del Fondo Risorse Decentrato del personale del Ministero, per consentire il raggiungimento di una retribuzione adeguata tramite il salario accessorio nonché la valorizzazione del personale tramite le progressioni orizzontali e la possibilità di individuare diverse soluzioni organizzative anche tramite l’istituzione di ruoli riconducibili a posizioni organizzative, specifiche responsabilità o indennità.

L’indispensabile potenziamento degli organici del Ministero e la loro rimodulazione per rispondere alle esigenze determinate dal numero crescente di attività e per consentire la valorizzazione del personale anche tramite le progressioni verticali. La necessità di re-internalizzare le numerose attività attualmente affidate a soggetti esterni (Invitalia, Infratel etc) che utilizzano personale ormai di fatto organico all’amministrazione ma con trattamenti economici e normativi anche sensibilmente superiori e che determinano profonde sperequazioni con il personale dipendente del Ministero. Abbiamo chiesto infine che vengano convocati specifici tavoli con il vertice politico per aprire un confronto fattivo sia sulla architettura che dovrà avere l’organico del Ministero, partendo dalle competenze richieste al personale (attività che consideriamo indispensabile e propedeutica per la definizione delle famiglie professionali e per l’utilizzo delle risorse destinate dal contratto alle procedure verticali nella norma di prima applicazione), sia sulla organizzazione relativa al lavoro da remoto e al co-working. In relazione alla vertenza dei lavoratori dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), che ha portato allo sciopero dello scorso 12 dicembre che ha registrato una adesione prossima al 100%, abbiamo inoltre chiesto alla Ministra che si attivi urgentemente per l’inserimento nel maxi emendamento alla legge di Bilancio di una specifica norma che autorizzi ANVUR a corrispondere ai propri lavoratori l’aumento della indennità di amministrazione corrispondente a quello già riconosciuto ai lavoratori del Ministero dell’Università e Ricerca da cui è vigilato. Abbiamo trovato nella Ministra un’interlocutrice attenta e che ha mostrato un approccio collaborativo. Verificheremo ovviamente nei fatti nel prossimo periodo se la prima impressione sarà confermata.

FP CGIL                             CISL FP

Andreoli/Valentini/Sorace   Michele Cavo

UN ENORME PASSO INDIETRO!

Nella giornata di ieri ci è stato presentato il regolamento che dovrà disciplinare il lavoro agile nel Ministero. Pensavamo che dopo due anni nei quali il Ministero del Lavoro si era contraddistinto per essere diventato un’avanguardia nell’uso di questa nuova modalità lavorativa, al punto da essere citato come esempio virtuoso sui giornali, nessuno avrebbe pensato di tornare indietro. Pensavamo che l’acquisto di strumentazione e di tecnologie informatiche che permettono ai lavoratori di usare la “scrivania virtuale” da remoto e di relazionarsi con i colleghi, come se fossero in ufficio, sarebbe stata considerata una cosa rispetto a cui nessuno avrebbe pensato di tornare indietro, anche per i costi sostenuti. Pensavamo che l’aumento di produttività determinato dal lavoro agile, certificato nel corso di una conferenza dei dirigenti di qualche mese fa e comunicato alle OO.SS., avrebbe fatto capire che il lavoro agile non è “vacanza”, come qualche vecchio trombone con la testa nell’800 ancora pensa, ma una nuova e moderna forma di organizzazione del lavoro, in grado di soddisfare lavoratori e datori. Pensavamo che la disastrosa situazione logistica che, a distanza di anni, vede ancora il Ministero privo del quinto piano di via Flavia e privo della sede di via San Nicola da Tolentino avrebbe indotto a miti consigli. Dobbiamo constatare di aver sbagliato di grosso. Ieri ci è stata presentata una ipotesi di regolamento del lavoro agile, senza alcuna possibilità di modifica, che prevede: MASSIMO 7 giorni al mese di lavoro agile per tutti con l’obbligo di assicurarne almeno 15 in presenza.

ALMENO 6 ore di contattabilità; nessuna possibilità di ampliamento di giorni per lavoratori gravemente malati, genitori con figli minori, pendolari. Il Ministero del Lavoro smette di essere anche delle Politiche Sociali e se ne frega del benessere organizzativo dei suoi dipendenti, lanciando un segnale ben preciso: si torna tutti in presenza e basta. Un segnale retrivo, nonostante il lavoro agile sia stato un beneficio anche e soprattutto per l’Amministrazione, in termini di produttività, minor numero di assenze e risparmi economici, che riporta indietro di anni il Ministero e che lo rende ancora meno appetibile ai tanti giovani che si affacciano al mondo del lavoro pubblico e che potrebbero valutare anche di andare verso Amministrazioni più moderne e non ancorate a logiche ammuffite e stantie. Abbiamo scritto alla Ministra del Lavoro, chiedendole un incontro urgente, perché sappia ciò che accade nella sua Amministrazione. Non sarà l’unico passo. Intendiamo rendere pubblica questa vicenda, perché la riteniamo vergognosa e inaccettabile. Valuteremo, per questo, anche di avviare ulteriori iniziative di mobilitazione del personale.

FP CGIL                                CISL FP                   UIL PA
Matteo Ariano                    Michele Cavo        Bruno Di Cuia
Francesca Valentini          Marco Sozzi          Orlando Grimaldi
                                                                                Ilaria Casali

Pubblichiamo il decreto della Direzione Centrale per le Risorse Umane con il quale nomina il ruolo del personale del 91° corso AAVVF

Nel Disegno di Legge Stabilità per il 2023 pochi spiccioli per la Cultura e nessun investimento sull’occupazione.

Se il buongiorno si vede dal mattino possiamo affermare che il nuovo corso politico inaugurato con il cambio di governo non è certo foriero di buone notizie per il Ministero della Cultura. Pochissime risorse incrementali destinate all’acquisto in prelazione di beni archeologici e monumentali, nulla per quel che riguarda le politiche del personale. Possiamo chiudere qui l’analisi delle misure di settore, la cui irrilevanza si somma con un insieme di misure generali che mortificano le aspettative salariali, individuando una sorta di indennità una tantum accessoria che sostituisce l’indennità di vacanza contrattuale e di conseguenza non costituisce salario fisso pur andando ad incidere sulla quota complessiva che si dovrebbe accantonare per il rinnovo del CCNL 2022/24 e di cui allo stato non c’è traccia. Aumento che andrà ad incidere percentualmente nella misura dell’1’5% dello stipendio (circa 22 euro mensili lordo dipendente) per il solo 2023. Questo a fronte di un tasso di inflazione che viaggia intorno al 13%, rendendo in questo modo vana la rincorsa salariale conseguente alla faticosa stipula dei CCNL ultimi. Se a questo aggiungiamo le misure fiscali volte a favorire esclusivamente il lavoro autonomo, il taglio delle rivalutazioni delle pensioni e l’aumento dei requisiti per il pensionamento anticipato e per l’opzione donna, la compressione della spesa sanitaria e l’abbattimento delle misure di contrasto alla povertà veramente non riusciamo a comprendere con quale faccia si rivendichi il carattere sociale di queste misure invece di riconoscerne gli effetti deleteri che produrranno sulle classi sociali più svantaggiate e sui lavoratori pubblici. Sempre per rimanere nel nostro campo ci saremmo aspettati ben altre dichiarazioni programmatiche da parte del nuovo Ministro. Ad esempio la necessità di riportare la spesa di bilancio sulla Cultura ai livelli europei, l’esigenza inderogabile di una programmazione occupazionale straordinaria già in questa legge di bilancio che riporti efficienza ed efficacia nei livelli di erogazione dei servizi ai cittadini, una difesa ed un rafforzamento dei presidi di tutela del patrimonio culturale sul territorio, un opportuno ripensamento di scelte organizzative che hanno finito di depauperare il già disastrato apparato ministeriale, un investimento straordinario volto a garantire la piena attuazione dei progetti del PNRR. Su questo poco o nulla. Invece dichiarazioni che denotano una continuità strategica assoluta con la precedente gestione: massimizzare le aperture dei luoghi della cultura solo in funzione del turismo di massa, con una visione del tutto economicistica della fruizione da attuarsi con un incremento dei prezzi dei biglietti di ingresso, quelli certamente da portare ai livelli europei. Sig. Ministro, il turismo genera economia non certo con gli incassi della bigliettazione ma con gli effetti che può produrre sulle filiere connesse rendendo attrattivo il patrimonio diffuso e non solo i tre o quattro siti già stressati oltremisura da una fruizione eccessiva. E il patrimonio culturale non è prerogativa esclusiva dei turisti danarosi, ma un bene costituzionalmente riconosciuto a tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito posseduto. Se da questo punto di vista nulla di nuovo sotto il sole, frenetico ci pare il tentativo di caratterizzare ideologicamente la gestione del ministero tramite l’utilizzo di uno spoil system che sembra del tutto basato sull’appartenenza politica. E anche in questo caso c’è una linea di continuità che persevera nel mortificare i tanto decantati criteri meritocratici in favore di tentativi palesi di orientare un pubblico servizio alle proprie convinzioni ideologiche. E, se questo è l’incipt, proprio non ci siamo. Come potete constatare, care lavoratrici e cari lavoratori, i motivi che hanno spinto la CGIL e la UIL a proclamare lo sciopero generale ci sono tutti e riguardano, esattamente come un anno fa, valutazioni rigorosamente incentrate sul merito. E queste valutazioni riguardano da vicino le prospettive di questo Ministero così importante e del lavoro pubblico. Per questi motivi vi chiediamo di partecipare compatti agli scioperi generali che si stanno svolgendo in questi giorni. Vi ricordiamo che, oltre agli scioperi già effettuati in Calabria, Sicilia e Umbria, oggi scioperano la Puglia, il Trentino, la Valle D’Aosta e il Veneto. Domani la mobilitazione riguarderà Abruzzo, Marche e Piemonte, venerdì 16 dicembre sarà la volta di Alto Adige, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli, Liguria, Lombardia, Molise, Sardegna, Toscana e Lazio. Scioperiamo compatti in difesa dei nostri diritti e del nostro salario!

Claudio Meloni                      Federico Trastulli
Fp CGIL Nazionale MIC        Coordinatore Nazionale UIL PA MIC

Pubblichiamo il testo dell’accordo definitivamente sottoscritto in data odierna – e copia della idonea certificazione – relativo alla distribuzione del FRD anno 2022 e alle 4178 progressioni orizzontali delle lavoratrici e dei lavoratori civili della Difesa.

p. la FP CGIL Nazionale

Francesco Quinti
Roberto De Cesaris

Pubblichiamo la nota di convocazione da parte del Dipartimento di funzione Pubblica in merito la prosecuzione negoziale finalizzata all’ armonizzazione dell’ indennità del personale specialista non direttivo e non dirigente

Pubblichiamo la bozza di ipotesi inviata alle OOSS nella serata del 19.12.2022

Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF, Confsal VVF e Conapo con la quale ribadiscono la necessità di mantenere la sede di Feltria come sede disagiata

Pubblichiamo la circolare dell’amministrazione Difesa sulle progressioni economiche anno 2022.
p.la FP CGIL Nazionale
Francesco Quinti

Si è tenuta ieri una bella e partecipata manifestazione a Roma sotto il MEF, con lavoratrici e lavoratori provenienti da tutta Italia.

Anche l’adesione allo sciopero, dai primi dati che abbiamo raccolto, ci sembra sia stata massiccia, con diversi uffici chiusi e molti altri con livelli di partecipazione pari allo sciopero precedente; aspettiamo di esaminare a breve i dati definitivi, così da poterli riportare. Ringraziamo, intanto, tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che hanno rinunciato a una giornata di stipendio, in un momento così difficile, per dar forza a questa battaglia. GRAZIE DAVVERO !!!

Come previsto, abbiamo incontrato la Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, la quale ci ha comunicato che il suo Dicastero sta lavorando per inserire una norma specifica nella legge di bilancio, più precisamente all’interno del maxiemendamento governativo, sul quale poi il Governo porrà la questione di fiducia. Ci è stato comunicato che questo sarà l’unico emendamento con impegno di spesa che il Ministero intende proporre e questo è un segnale politico rilevante. Ci è stato anche detto che si sta lavorando all’emendamento d’intesa con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e che della questione è a conoscenza anche la Presidente del Consiglio dei Ministri. Anche questo è un segnale politico di cui prendiamo atto con favore.

Alla nostra espressa richiesta di poter avere il testo della norma ci è stato però comunicato che, essendoci ancora un’interlocuzione in corso con il MEF non ritengono, per ora, di potercelo fornire, ma a breve – entro due o tre giorni al massimo – ci verrà trasmesso il testo definitivo che sarà inserito nel maxiemendamento. Attendiamo fiduciosi e, nel frattempo, restiamo con i piedi ben piantati a terra.

Di certo un passo in avanti è stato compiuto, visto che non siamo a generiche promesse, ma ad impegni precisi fatto propri, pare, dall’intero Governo. Tuttavia, il fatto di non poter avere contezza del testo dell’emendamento non ci tranquillizza affatto e per questo, nel confermare pienamente lo stato di agitazione del personale dell’INL e dell’ANPAL, ribadiamo nuovamente la nostra richiesta – sulla quale, è bene ricordarlo, il Ministero del Lavoro aveva interloquito con il MEF nei mesi passati – : riconoscimento pieno dell’indennità di Amministrazione per il personale dell’INL e dell’ANPAL, con i valori economici riconosciuti ai dipendenti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, a far data dal 1 gennaio 2020, esattamente come accaduto per tutti gli altri lavoratori del comparto.

La Ministra del Lavoro, nel corso del suo intervento, ha ricordato più volte la sua provenienza professionale che le ha permesso di apprezzare le professionalità presenti all’interno degli uffici dell’INL e dell’ANPAL e ha chiaramente detto di conoscere bene, quindi, la vicenda della mancata perequazione del personale.

Proprio alla luce di questo, Le chiediamo, signora Ministra, di garantire che questa vicenda si chiuda nel migliore dei modi, con il riconoscimento per intero di queste spettanze.

In assenza di certezze, invitiamo lavoratrici e lavoratori a dare un segnale di compattezza e proseguire lo stato di agitazione nelle forme deliberate dalle assemblee dei singoli uffici.

SOLO UNITI SI VINCE!!!

FP CGIL 

CISL FP 

UILPA 

FLP  

CONFINTESA FP 

CONFSAL-UNSA 

   USB P.I. 

M.ARIANO 

M. CAVO 

I. CASALI

M. FASCIA 

  A. PICCOLI 

N. MORGIA 

V. DI BIASI 

G. DELL’ERBA 

V. SANTURELLI 

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per l’Emergenza , il Soccorso Tecnico e l’Antincendi Boschivo riguardo l’inizio della terza fase operativa per l’emergenza Ischia

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