A seguito dell’assenza di risposte sull’organizzazione del soccorso nel rispetto e per la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, pubblichiamo il comunicato stampa unitario delle Strutture Regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil PA VVF, Confsal VVVF Conapo e USB

A tutela e sicurezza del personale pubblichiamo la nota del Coordinamento Provinciale e RLS della Fp Cgil VVF  sulla problematica dell’ “Amianto”,  sanificazione e pulizia dei D.P.I.

La mancanza di progettualità e organizzazione  in un settore di fondamentale importanza come  quello della Formazione, continua a creare disparità di trattamento tra gli stesi lavoratori.

La Direzione Centrale per la Formazione, con la nota che pubblichiamo, oltre a smentirsi e a contraddirsi su le scelte fatte in merito il ruolo delle specialità continua di fatto a favorire una parte del personale, mentre ad altri ha vietato intraprendere lo stesso percorso …quello del Formatore.

 

Pubblichiamo lo schema di decreto del Capo Dipartimento  ai sensi degli articoli 130 e 133 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217 in riferimento al personale inquadrato nelle FFRR e non risultante più atleta

Nota unitaria al Sottosegretario ON. Carlo SIBILIA.

La FP CGIL ritiene l’Associazione nazionale dei Vigili del Fuoco una risorsa per il Corpo nazionale in ambito assistenziale, promozionale e sociale di solidarietà tra i vigili del fuoco in congedo e quelli in servizio e sarà sempre disponibile a sostenere tali iniziative.

Al contrario però, la FP CGIL non sarà mai favorevole ad un coinvolgimento del personale in pensione in attività che rientrano tra quelle da espletare dal personale in servizio, in particolare in attività formative sia interne sia esterne al Corpo.

Se abbiamo rivendicato, insieme alla politica e al Sottosegretario, la necessità di dover collocare in pensione il personale operativo prima del restante personale della Pubblica Amministrazione a causa della difficile attività lavorativa che svolgono i Vigili del Fuoco, riteniamo assurdo che l’Amministrazione tenti di coinvolgere il personale in pensione in attività del Corpo.

Richiesta unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF di un coinvolgimento con le Organizzazioni Sindacali, in merito l’attività di soccorso e di formazione alle quali è chiamato a rispondere il personale del CNVVF

Pubblichiamo la nota in riferimento la graduatoria per il bando INPSieme

Al Signor Direttore Generale della Formazione
Dipartimento Amministrazione Penitenziaria

Epc

Al Direttore dell’Ufficio IV Relazioni Sindacali
Direzione generale del personale e della risorse
Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria

Al Direttore dell’Ufficio II
Direzione generale personale risorse e attuazione provvedimenti
Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità


Oggetto:
Corso di formazione per 29 dirigenti penitenziari dell’esecuzione penale esterna.

Questa O.S ha ricevuto comunicazione dalla competente Direzione generale del Dipartimento per la giustizia Minorile e di comunità circa l’imminente immissione nel ruolo dei consiglieri penitenziari per gli uffici dell’esecuzione penale esterna vincitori di concorso. Detto Dipartimento ci ha suggerito di rivolgere a codesta Direzione Generale le nostre richieste di informazioni in particolare riguardo a:

  • data di inizio del corso di formazione, conferma della sede di svolgimento e informazioni circa le sedi che saranno individuate per il tirocinio sua articolazione e durata.

  • copia del regolamento che ai sensi dell’art.5 del d.legs del febbraio 2006 n 63 è stato predisposto per disciplinare il periodo di formazione compresa l’articolazione dei contenuti formativi lo status giuridico dei consiglieri penitenziari, il periodo di prova e requisiti richiesti per il suo superamento, esame finale ed i criteri di valutazione anche al fine di comporre la graduatoria di merito per la determinazione della posizione in ruolo.

Alcune notizie giunte per via informale ci lasciano perplessi. Sembra infatti che la data di inizio corso sia fissata per il prossimo 4 luglio. Se così fosse i neoassunti affronterebbero il corso di formazione residenziale in una struttura che, da quanto abbiamo avuto modo di apprendere, è sfornita del servizio mensa: collocata in una zona di Roma distante da aree commerciali offre limitate opzioni ai corsisti circa i luoghi ove effettuare la pausa pranzo. Non solo, il periodo estivo avrebbe anche lo svantaggio di rendere meno agevole la possibilità di raccogliere le disponibilità di docenti ed infine ove dovesse rientrare nei mesi estivi anche il periodo di tirocinio tale scelta potrebbe rivelarsi di scarsa utilità posto che i dirigenti direttori degli Uffici dell’esecuzione penale esterna nello stesso periodo fruiranno dei congedi ordinari ovvero saranno impegnati nell’assicurare la reggenza di una o più sedi di servizio oltre la propria, quindi con poco tempo a disposizione da dedicare ai neo colleghi tirocinanti.

Questa immissione in ruolo giunge dopo 25 anni di assenza di concorsi e rappresenta un importante passo avanti nel percorso di rinnovamento generazionale delle nostre amministrazioni. Un nuovo corso questo che deve, a nostro avviso, iniziare sotto i migliori auspici al fine di promuovere la necessaria spinta motivazionale a rivestire un ruolo di elevata responsabilità gestionale. Ed infine sarebbe anche opportuno limitare il rischio di possibili rinunce che produrrebbero comunque nocumento alla Amministrazione.

Comprendiamo l’esigenza di accelerare i tempi della immissione in ruolo. Accelerazione questa già ottenuta con il decreto legislativo del 30 aprile scorso che ha ridotto la durata del periodo di formazione a 12 mesi in luogo dei 18 previsti.

Certi di ricevere riscontro alle nostre richieste, porgiamo distinti saluti.

Il coordinatore Nazionale FP CGIL
Dirigenza Penitenziaria
Carla Ciavarella

Al Ministro
delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibilità
Dott. Enrico Giovannini

Al Capo di Gabinetto
Dott. Alberto Stancanelli

Al Capo Dipartimento
per la mobilità sostenibile
Dott. Mauro Bonaretti

Al Dipartimento per la programmazione strategica,
i sistemi infrastrutturali, di trasporto a rete, informativi e statistici
Dott.ssa Daniela Marchesi

Al Capo Dipartimento per le opere pubbliche, le politiche abitative e urbane,
le infrastrutture idriche e le risorse umane e strumentali
Dott.ssa Ilaria Bramezza

Al Direttore del Personale
Dott. Massimo Provinciali

Al Ministero del Lavoro
D.G. Tutela delle condizioni del lavoro
e relazioni industriali

Al Dipartimento della Funzione Pubblica

Alla Commissione di Garanzia sugli Scioperi

Gentilissimo Ministro,
in molte occasioni abbiamo rappresentato la situazione in cui versa il MIMS, che vede una progressiva riduzione del personale e un continuo depauperamento di competenze a favore di altri Enti e strutture private.
Il trend non sembra fermarsi, conseguenza di una serie di scelte sbagliate che hanno visto come obiettivo, nel corso degli anni, esclusivamente la riduzione della voce relativa al costo del personale. Anche dai dati dell’ultima Relazione al Parlamento e al Governo 2021 sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle PA centrali e locali alle imprese e ai cittadini, curata dal CNEL, emerge un quadro allarmante. Di fatto, tutte le pubbliche amministrazioni hanno subìto una radicale riduzione del numero del personale e degli investimenti per formazione e riqualificazione. Ciò ha reso i nostri uffici pubblici sempre meno appetibili per i giovani che si accingono ad entrare nel mondo del lavoro. Non Le sfuggirà di certo il fenomeno che vede, un po’ in tutte le amministrazioni, ma in particolare nella nostra, i giovani professionisti recedere dal contratto sottoscritto, dopo poco tempo, o rinunciare una volta venuti a conoscenza delle condizioni di lavoro.
Anche i dati del Conto Annuale, recentemente pubblicati dal MEF, mostrano analoga preoccupazione: è vero che si assiste in media a un cambio di rotta nel numero dei lavoratori della PA (+0,18%), ma è anche vero che il dato è frutto di una media che vede salire i lavoratori del comparto scuola e scendere quelli delle Funzioni Centrali e Locali che costituiscono il vero motore della macchina amministrativa italiana che dovrebbe realizzare gli obiettivi fissati dal PNRR. In particolare, nei Ministeri, prosegue la perdita di risorse umane con un -2,45%. Altrettanto preoccupante appare il dato che vede l’Italia in testa alla classifica OCSE per quota di dipendenti over 55 e il MIMS non si discosta molto con un dato che attesta l’età media a 54,2.
Se analizziamo la tabella allegata all’ultima riorganizzazione (DPCM 190 del 23/12/2021), il Ministero dovrebbe disporre di un organico di 8.046 lavoratori, di cui 233 dirigenti e 7813 personale delle aree. Attualmente risultano in servizio circa 5.800 unità, con gravissime carenze nelle periferie. Evidenziamo il dato: al MIMS ci sono circa 2.000 lavoratori in meno rispetto a quelli previsti. A titolo di esempio riportiamo la situazione della sede del Provveditorato di Roma che, in soli 4 anni, ha visto ridursi il personale assegnato da 161 unità a 128 o la Motorizzazione di Napoli che, nello stesso periodo, è passata da 228 a 189 unità. Per non parlare delle Capitanerie di Porto dove si assiste ad una lenta, ma continua riduzione del personale, e, di fatto, al passaggio di tutte le competenze al personale militare: anche qui a titolo esemplificativo possiamo citare il caso della Capitaneria di Porto di Palermo che nel 2018 contava 39 unità ed oggi solo 25. Gli esempi, purtroppo, potrebbero continuare riguardando nel concreto ogni singolo ufficio che sia UMC, Provveditorato o Capitaneria.
Se ancora oggi il MIMS riesce a garantire all’utenza un servizio adeguato è solo grazie all’abnegazione dei suoi lavoratori che, ogni giorno, sono chiamati a fare di più di quanto dovrebbero e ricoprono, a seconda del caso, mansioni superiori o addirittura inferiori (un ingegnere può sostituire il dirigente ma anche fare lo sportello di una motorizzazione), assumendosi spesso responsabilità soverchianti rispetto a quelle che gli competerebbero senza alcun ritorno di carriera o di remunerazione. A tal proposito evidenziamo come, quotidianamente, ci giungono grida di allarme dei lavoratori dei territori che, nonostante l’ impegno profuso, non riescono più a far fronte alle richieste dell’utenza e di altre istituzioni.
I concorsi e il reclutamento, avvenuto tramite scorrimento di graduatorie di idonei, non sono stati assolutamente sufficienti a coprire la progressiva e preoccupante riduzione del personale per collocamento a riposo a cui assistiamo quotidianamente. Considerata l’età media dei lavoratori in servizio e la concentrazione del 29% di questi nella fascia over 60, se non si interviene in modo deciso e strutturale, la situazione non potrà che peggiorare e si rischierà la chiusura di alcune sedi penalizzando gli utenti che saranno costretti a spostarsi per fruire dei servizi, arretrando quindi nell’offerta del servizio pubblico.
Nel tempo abbiamo assistito a una continua perdita di funzioni e centralità del Ministero attraverso l’esternalizzazione di alcune attività. In tal senso segnaliamo la decisione del legislatore, a nostro parere assolutamente censurabile, assunta con legge 145/2018 che prevede la possibilità della revisione dei mezzi pesanti anche presso le officine private. Riteniamo sia totalmente sbagliato voler affidare a terzi la verifica del parco veicolante pesante, che potrebbe ridurre i tempi di attesa a discapito però della sicurezza stradale.
Anche il Decreto di febbraio scorso che istituisce il Registro Unico degli Ispettori (RUI), prevedendo che accanto agli ispettori del Ministero vi siano privati autorizzati e ispettori in quiescenza retribuiti in modo diverso, determina non solo aumenti dei costi per l’utenza, ma un’abissale disparità di trattamento a parità di svolgimento delle stesse mansioni, assolutamente intollerabile e ancora una volta a danno delle professionalità del Ministero, disparità che va assolutamente corretta con nuove modalità remunerative. Reputiamo la soluzione adottata, per sopperire alla carenza di personale, illogica e non conforme ai principi di buon andamento della pubblica amministrazione, una soluzione che non garantisce la tutela dei cittadini nel diritto costituzionale alla sicurezza stradale.
A nostro avviso non sono le esternalizzazioni la soluzione del problema, che in molti casi rendono il servizio meno qualificato e più costoso, ma solo un grande piano assunzionale straordinario e una serie di azioni volte alla valorizzazione del personale quali l’incentivazione di alcuni incarichi e la revisione della L.870/86.
Con riferimento agli sviluppi di carriera, il nuovo CCNL Funzioni Centrali, recentemente firmato, attraverso il nuovo ordinamento professionale offre la possibilità di riconoscere la professionalità del personale interno; al riguardo vanno approntate subito politiche di progressione di carriera per il personale del Ministero, anche per riallineare le responsabilità di fatto assunte e la complessità delle attività espletate al livello funzionale più appropriato, nonché per offrire un riconoscimento dovuto a molti lavoratori che servono lo Stato da anni con abnegazione e professionalità.
Per noi la situazione descritta è inaccettabile e determina danni e rischi per la sicurezza dei cittadini del nostro Paese; pertanto proclamiamo lo stato di agitazione del personale del MIMS e, nel contempo, chiediamo di incontrarLa il prima possibile per poterLe illustrare le nostre posizioni e avviare un confronto proficuo su tutte le criticità esposte.

FP CGIL        CISL FP          UIL PA        CONFINTESA   CONFSAL UNSA      FLP                  USB PI
Camardella   De Vivo          Lichinchi        Crocchiolo           Cipolla               Caiazza            De Mellis
Sabbatella   Casamassima Trastulli           Lobrisco             Saraceno        Campopiano    Picucci

Pubblichiamo la nota delle strutture regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF, Confsal VVF, Usb e Conapo con la quale evidenziano come non sia stato possibile raffreddare a seguito della proclamazione dello stato di agitazione

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Fp Cgil VVF, con la quale mette in risalto la necessità di integrare l’alimentazione nel rispetto della salute di tutti i lavoratori, visto il sopraggiungere del periodo estivo

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