Pubblichiamo la nota del Dipartimento con la quale ha realizzato un sondaggio riguardo il piano di formazione del personale informatico del CNVVF

Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF in merito  l’organizzazione e la pianificazione  del personale chiamato a svolgere mantenimenti e addestramenti. A garanzia della sicurezza dei lavoratori sono necessarie la definizione delle adeguate procedure

In data 12 aprile u.s., a seguito della richiesta da parte di alcune delle scriventi OO. SS., si è tenuto un incontro alla presenza dei Vertici dell’Ente, Presidente e Segretario Generale e del Capo del personale Dott. Ventura.

Abbiamo rappresentato le forti preoccupazioni che ci hanno spinto a chiedere l’incontro rispetto alle intenzioni della Amministrazione in materia di reclutamento di nuovo personale, alla luce dell’ulteriore, ennesimo rinvio dei concorsi pubblici banditi nel 2019.

Il Presidente Angelo Sticchi Damiani ha dichiarato che entrambi i concorsi sono stati sospesi per ragioni di bilancio. Il Presidente ha asserito che la situazione generale del paese – e anche quella dell’Ente – dal 2019 ad oggi è profondamente cambiata, in peggio: la crisi mondiale indotta dalla pandemia, le difficoltà di approvvigionamento di componenti, l’epocale transizione ecologica verso l’elettrificazione delle vetture e, da ultimo, la guerra in Ucraina hanno avuto effetti negativi sul mercato dell’auto con la conseguenza per l’Ente di un netto calo dei proventi derivanti dalla gestione PRA; poiché, a suo parere, non si tratta di uno scenario modificabile a breve, l’intenzione potrebbe essere addirittura quella di revocare i concorsi banditi, per garantire la stabilità del bilancio e non incorrere in future difficoltà economiche che potrebbero minacciare tenuta della Federazione Aci nel suo complesso.

Si tratta di una posizione che giudichiamo profondamente errata e inaccettabile.

Ancora una volta, si vogliono superare i momenti critici tagliando solo le spese per il personale con questo compromettendo le prospettive future dell’Ente e senza la previsione di un organico piano di interventi su tutta la Federazione Aci ivi comprese le società collegate.

Abbiamo ribadito le ragioni che invece rendono assolutamente necessaria l’immissione in servizio di nuovo personale

I numeri parlano chiaro: dal 2012 ad oggi il personale delle aree dell’Aci è passato da 2949 a 2292 unità pari ad una diminuzione del 22% circa e contestualmente è aumentata l’età media dei dipendenti in servizio, oggi pari ad oltre 55 anni di età.

In termini economici tale riduzione di personale ha già comportato, nel decennio, un risparmio di circa 27 milioni di euro.

Nel prossimo biennio i pensionamenti previsti porteranno ad una ulteriore diminuzione del personale di ulteriori 200 unità circa.

Con questi numeri e con attività sempre più complesse da gestire ,con le scadenze dettate da norme di legge (es: i 3gg per effettuare la Convalida delle pratiche DU) e le nuove attività legate al nuovo Elenco dei veicoli con targa estera, il personale attuale è già in grande difficoltà e, entro breve tempo, non sarà più in grado di svolgere il servizio pubblico.

Inoltre appare assai miope non anticipare adeguatamente una eventuale ripresa facendoci trovare sguarniti nel momento in cui il mercato dovesse risollevarsi e essere, quindi, facili prede di attacchi esterni come, ad esempio, l’ultimo, rappresentato dall’emendamento (comunque, ritirato) alla Legge per la concorrenza 2022, che proponeva addirittura la messa a gara della gestione del PRA.

A fronte di tale nostra presa di posizione netta e decisa, il Segretario Generale ha ipotizzato un “percorso” che, attraverso una rimodulazione dei concorsi banditi, possa portare a una progressiva immissione di personale di area C con la individuazione di profili più specifici da mettere a concorso con nuovi bandi (con numero di posti più limitato) e a cui poter eventualmente attingere in futuro per il periodo di vigenza delle graduatorie.

Dinanzi a tale ipotesi, abbiamo replicato che, in ogni caso, non si deve rinunciare a nemmeno uno dei posti previsti dai bandi! , e di proseguire nel contempo con il concorso di area B e con la riqualificazione del personale in servizio prevedendo i passaggi da B a C con le norme di prima applicazione previste dal CCNL.

Preoccupati dagli atteggiamenti politici dell’Amministrazione, che non sembrano garantire con lungimiranza l’adeguato presidio della funzione pubblica dell’Ente,

le scriventi OO.SS. indicono lo stato di agitazione del personale ACI fino a che non avremo risposte e soluzioni concrete ai problemi sollevati.

FP CGIL ACI 

FP CISL ACI

UILPA ACI ACP

CONFINTESA FP ACI

CONFSAL UNSA ACI

Derna Figliuolo

Marco Semprini

Paola Piccirilli

G. Piccione

A. Giulio Cappelli

I rappresentanti di oltre 40 organizzazioni affiliate alla EPSU in 19 paesi si sono riuniti in un incontro online il 5 aprile per discutere di salari minimi, contrattazione collettiva e orario di lavoro.

Direttiva sul salario minimo 

L’incontro è iniziato con una presentazione dell’esperto della ETUC Lorenzo Repetti, che ha delineato le principali questioni in gioco negli attuali negoziati trilaterali sulla Direttiva sul salario minimo (vedi powerpoint). Ha riassunto le principali differenze tra le posizioni della Commissione Europea, del Consiglio e del Parlamento (PE), ricordando ai partecipanti che la posizione del PE rifletteva fortemente le principali richieste sostenute da ETUC.

Sebbene i negoziati fossero riservati, ETUC aveva ricevuto alcune indicazioni sui progressi compiuti finora, rilevando che la presidenza francese del Consiglio europeo sta ora portando avanti le discussioni, dopo un lento avvio a gennaio. Si prevede di raggiungere un accordo entro la fine della Presidenza francese a giugno.

E’ chiaro che il Consiglio sta respingendo alcune disposizioni che ETUC ritiene importanti per rafforzare la direttiva e contesta la relazione del PE, in particolare sulle sue proposte sull’articolo 4 sulla contrattazione collettiva. Il PE aveva presentato una serie di emendamenti che avrebbero migliorato i diritti sindacali di organizzazione dei lavoratori, e ciò avrebbe messo al bando le tattiche di demolizione dei sindacati. Questi emendamenti sono considerati dal Consiglio al di fuori del campo di applicazione della base giuridica della direttiva.

Si è discusso delle disposizioni dell’articolo 4 e della soglia del 70% o 80% di copertura della contrattazione collettiva, che richiederebbe un’azione a livello nazionale sotto forma di un piano per aumentare il numero dei lavoratori coperti dalla contrattazione collettiva. Per ETUC la soglia dovrebbe essere più di un obiettivo e sarebbe importante che i piani fossero elaborati con misure concrete di azione.

ETUC ha anche sostenuto l’idea che i piani potessero essere elaborati solo dalle parti sociali, anziché dai governi, come una delle misure per cercare di proteggere i sistemi di contrattazione collettiva che stavano funzionando bene. ETUC si è compiaciuta del fatto che sembra esserci un accordo su alcuni punti importanti, come garantire che la direttiva copra tutti i lavoratori e che la definizione di contrattazione collettiva dovrebbe fare riferimento ai sindacati e non solo ai rappresentanti dei lavoratori.

Orario di lavoro

La seconda metà dell’incontro si è concentrata sulla riduzione dell’orario di lavoro con una presentazione di Joe O’Connor, responsabile della campagna per la settimana lavorativa di quattro giorni negli Stati Uniti (vedi powerpoint). Joe ha esposto alcune delle principali argomentazioni sociali, economiche e ambientali per una settimana lavorativa più breve, e come la risposta alla pandemia abbia dato slancio alle discussioni sui nuovi modi di lavorare. Ha sottolineato il fatto che la campagna sta riunendo datori di lavoro, sindacati, organismi accademici e organizzazioni della società civile che si battono su questioni come l’ambiente e la parità di genere. La campagna sta sviluppando una serie di progetti pilota, che forniranno dati preziosi sui costi e sui benefici dell’attuazione di una settimana di quattro giorni.

I contributi dei partecipanti hanno rivelato opinioni diverse sul tema, con particolare attenzione ai cambiamenti nell’organizzazione del lavoro, compreso il lavoro a distanza, piuttosto che solo sull’orario di lavoro.

EPSU seguirà lo stato di avanzamento dei progetti pilota sulla settimana lavorativa di quattro giorni e proporrà a Joe di tornare verso la fine dell’anno per discutere i risultati della campagna.

Per Il Dipartimento Internazionale FP CGIL

Enrico Lobina Carta

Alla c.a. Capo di Gabinetto
del MiC
Avv. Annalisa Cipollone

E, p.c.

Segretario Generale
Dott. Salvatore Nastasi

Al Consigliere del Ministro
Prof. Giampaolo D’Andrea

Direttore Generale Organizzazione
Dott.ssa Marina Giuseppone

Dirigente Servizio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Sara Conversano

 

Oggetto: Richiesta di incontro sulle problematiche del Ministero della Cultura

Egregio Capo di Gabinetto,
alla luce delle preoccupanti notizie che ci pervengono in merito al contenuto del c.d. Decreto PNRR con riferimento alle funzioni di tutela svolte dalla Soprintendenze, con la presente siamo a sollecitarle un incontro urgente per affrontare anche le ulteriori problematiche del MiC, a cominciare dalla drammatica carenza di personale e dal piano delle assunzioni allo stato attuale insufficiente a garantire la piena funzionalità degli uffici centrali e periferici.
In attesa di un cortese riscontro si porgono cordiali auguri di buon lavoro per questo importante e delicato incarico

FP CGIL                               CISL FP                                                         UIL PA
Claudio Meloni        Giuseppe Nolè Valentina Di Stefano       Federico Trastulli

Si è svolta ieri la prevista riunione di confronto tra le parti sul lavoro agile.

Per l’Amministrazione era presente il Direttore Affari Generali Dott. Alessandro D’Ancona e il Direttore Generale del personale e della formazione Dott. Alessandro Leopizzi.

Il confronto si è limitato agli articoli dal 4 al 9.

L’accordo riporta il dettato del CCNL, quindi le integrazioni da apportare saranno poche.

Abbiamo chiesto di non mettere vincoli e di lasciare libertà alle parti di strutturare il contratto in base alle esigenze del lavoratore e dell’Amministrazione.

Abbiamo inoltre chiesto il rispetto della fascia di inoperabilità. In questa fascia deve essere compresa la pausa pranzo. In questa il lavoratore può ricevere comunicazioni dall’ufficio ma non è obbligato a rispondere, salvo urgenze.

Sul co- working il DG si è impegnato a inoltrare una nota esplicativa agli uffici territoriali.

Sicuramente il confronto si chiuderà positivamente, con un buon documento sul lavoro agile. La nostra preoccupazione è non poter garantire le stesse opportunità di accesso a tutte le lavoratrici e lavoratori della giustizia.

Come sapete l’informatizzazione e la strumentazione tecnologica non è uguale in tutte le sedi

Confidiamo che le risorse del PNRR, di cui nulla sappiamo, siano investiti per migliorare ed efficientare gli uffici.

La Ministra ha preannunciato un incontro per illustrarci i progetti legati al PNRR circa due mesi fa, naturalmente non ha specificato in quale anno ci vuole incontrare. Siamo in attesa.

Il Direttore Generale per i sistemi informativi e automatizzati non risponde alle nostre richieste, per lui doveri e obblighi istituzionali non esistono.

La sottosegretaria on. Anna MACINA l’11 aprile ha detto che il pdg per lo scorrimento della graduatoria 21 quater cancellieri era stato firmato ed era in uscita al protocollo.

Non ci risulta alcuna comunicazione. Siccome non vogliamo essere mal pensanti: forse non è arrivato perché non ha funzionato la pec?

Oppure, come dice il proverbio: fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Si tratta di un altro impegno non mantenuto?

Cambiano i ministri, i sottosegretari ma il film è sempre uguale, non si fa nulla. Per loro siamo solo numeri.

Purtroppo, i fatti ci danno ragione: sentiamo tanti “ci impegneremo, faremo…, manca solo la data e la realizzazione degli accordi”. IL MINISTERO DEGLI ACCORDI NON MANTENUTI.

FP CGIL
Felicia Russo 

Pubblichiamo l’informativa della Direzione Centrale per la Formazione in merito la ricognizione del corso per formatori USAR-M

Pubblichiamo la bozza della Circolare EM 11 riguardo il settore degli Elisoccorritori

Pubblichiamo l’informativa della Direzione Centrale per le Risorse Logistico Strumentali in merito la telefonia mobile ad uso personale

Pubblichiamo qui sotto il comunicato stampa di Epsu sull’Accordo firmato da UNI Global con Orpea. Epsu, a ragione, denuncia che tale accordo è illegittimo perché è stato firmato senza un mandato adeguato dei sindacati interessati e senza coinvolgere i sindacati rappresentativi del Paese dell’azienda, ovvero i sindacati francesi.

Per il Dipartimento Internazionale Fp Cgil

Nicoletta Grieco

(Bruxelles 12 aprile 2022) La federazione sindacale globale UNI GLOBAL ha rilasciato un comunicato stampa che annuncia la firma di un accordo quadro globale con la multinazionale francese ORPEA venerdì 8 aprile. Questo accordo manca di legittimità.

Per la Federazione europea dei sindacati dei servizi pubblici (EPSU), è inconcepibile fare un accordo con un’azienda senza un mandato adeguato dei sindacati interessati e senza il coinvolgimento dei sindacati rappresentativi del paese dell’azienda.

Per Jan Willem Goudriaan, segretario generale dell’EPSU, “Questo accordo ha un impatto su molti sindacati e sui lavoratori che essi rappresentano in ORPEA – ma senza un loro coinvolgimento attivo o il loro consenso. Questo è inaccettabile”. Continua: “ORPEA ha più di 24.000 lavoratori in Francia, la maggior parte dei quali ha appreso di questo accordo attraverso la stampa”.

L’accordo è stato negoziato all’insaputa di CGT, CFDT e FO, i sindacati rappresentativi francesi. Queste sono le federazioni sindacali rappresentative in ORPEA che possono firmare il contratto collettivo settoriale. Anche altri sindacati rappresentativi in Belgio, Germania, Italia e Spagna non sono stati coinvolti. Tutti questi sindacati sono affiliati a EPSU. Anche nei paesi in cui ORPEA si sta espandendo rapidamente, come l’Irlanda e i Paesi Bassi, non c’è stato un processo di consultazione adeguato. I lavoratori di questi paesi rappresentano la maggior parte della forza lavoro globale di ORPEA. UNI GLOBAL non può quindi rivendicare la rappresentatività in ORPEA.

I sindacati francesi hanno recentemente affrontato la ORPEA in tribunale, accusando l’azienda di favorire il sindacato “di comodo” Arc-en-Ciel durante le elezioni sindacali. L’azienda ha portato in tribunale i sindacalisti in Francia a causa delle loro critiche all’azienda e l’accordo non fa nulla per il ritiro delle cause – anzi, potrebbe essere usato contro i nostri affiliati. La Presidente del comitato aziendale europeo, che rappresenta EPSU, ha affrontato ripetute azioni antisindacali da parte della ORPEA, comprese ripetute minacce di licenziamento e indagini penali. ORPEA ha perso tutte le cause in tribunale e la Presidente ha ricevuto 15.000 euro di danni il 22 marzo 2022. Non è stata informata o consultata su questo accordo per “migliorare il dialogo sociale”. L’azienda ha dei precedenti che non possono essere cancellati.

ORPEA ha firmato molti principi di diritti umani e di governance aziendale, compreso il Global Compact delle Nazioni Unite. Queste “azioni di immagine” non hanno impedito all’azienda di attaccare i sindacalisti. Il nuovo accordo globale rappresenta un’altra spunta necessaria per rispondere alle richieste degli investitori e mostrare il cambiamento sulla scia dello scandalo ‘Les Fossoyeurs’ (i becchini).

L’azienda è sotto gli occhi di tutti in Francia e altrove per lo sfruttamento dei lavoratori e dei residenti. Le ispezioni francesi sulle sue finanze e gli affari sociali hanno mostrato un abuso di fondi pubblici. I sindacati francesi CGT e CFDT con la CICTAR hanno rivelato che l’azienda sta usando una complessa rete di filiali per gestire le sue finanze, compresi gli investimenti in Lussemburgo che non erano stati precedentemente rivelati.

Come voce dei lavoratori del settore dell’assistenza, EPSU si impegna a lottare per un’assistenza di qualità, una migliore retribuzione e migliori condizioni di lavoro in ORPEA – e possiamo farlo solo insieme ai sindacati.

 

Pubblichiamo il regolamento alla firma del Ministro recante modalità di svolgimento del concorso pubblico per l’accesso al ruolo degli atleti del gruppo sportivo dei VVF Fiamme Rosse  del CNVVF ai sensi dell art 131 del decreto legislativo 13 ottobre 217

Al Dottor Massimo Parisi

Direttore generale del personale e delle risorse

Epc

All’Ufficio IV Relazioni sindacali

Oggetto: Procedura di rinnovo degli incarichi dirigenziali ordinari del personale della carriera dirigenziale penitenziaria ex d.lgs. 63/2006.

Questa OS riscontra la nota del 07.04.2022 con la quale la S.V ha inteso rispondere alle richieste che la nostra sigla aveva avanzato in occasione ed all’esito della riunione sindacale dello scorso 4 marzo, richieste avanzate anche dalle altre sigle partecipanti.

Nonostante si apprezzi l’impegno posto in essere da codesta Direzione Generale, tuttavia i contenuti della nota non risultano esaustivi né rassicurano la categoria, atteggiandosi a mera indicazione di dati che nella loro stringatezza privano di ogni trasparenza l’operare dell’Amministrazione, riducendo il possibile contributo sindacale.

Dall’elenco degli elementi di informativa che questa OS chiedeva potevano almeno essere forniti, tra gli altri, i dati relativi a:

  • Gli incarichi per i quali è stata già avviata e, a questo punto anche conclusa, la procedura per il rinnovo;

  • Ricognizione delle vacanze organiche ed i criteri con i quali sono state rilevate le criticità

  • Preventiva ricognizione della situazione sull’intero territorio nazionale sulla base di criteri di valutazione e quali le determinazioni derivate

  • Pareri, se espressi e forniti, dei Provveditori e relative determinazioni concordate con gli stessi;

  • Eventuale messa a punto di un progetto di più ampio respiro per la soluzione delle criticità non limitato e limitabile alla mera opzione rinnovo/non rinnovo di incarichi;

  • Predisposizione di idonei meccanismi di trasparenza volti a garantire ai dirigenti pari opportunità, onde evitare disparità di trattamento;

Ciò nonostante, con la nota del 7 aprile scorso, sono stati solo forniti una serie di dati numerici che presi di per sé non consentono a questa OS alcuna interlocuzione nel merito di un’attività di riorganizzazione che sconteranno i nostri iscritti. In particolare, apprendiamo che la decisione originariamente presa di non rinnovare tutti i posti di funzione delle sedi penitenziarie come da classificazione operata dal D.M. 22 settembre 2016, è stata rivalutata e, da quanto emerge dal contenuto della nota che si riscontra, “….si è deciso di rinnovare quasi tutti i direttori degli istituti di Terzo livello”.

Risulta altresì, dal contenuto della nota, che “si è mantenuta la scelta di non rinnovare al momento gli incarichi di vice direzione che ammontano a 37” e che la scelta operata da codesta DG è quella di inserire “nei bandi di prossima emanazione, unitamente ai posti di funzione di direttore vacanti….i posti di vice direzione in numero ridimensionato rispetto a quelli previsti in pianta organica” .

Si legge anche che saranno messi “ a bando alcuni posti di vice direzione degli istituti di incarico superiore e di alcuni istituti accorpati ….” senza tuttavia indicazione di quali siano tali posti e in base a quali criteri sia stata operata la scelta.

Infine, apprendiamo che è intenzione di codesta Direzione generale emanare ulteriori bandi d’interpello in prossimità del conferimento degli incarichi ai dirigenti vincitori della procedura concorsuale in atto a conclusione del corso di formazione.

Nonostante le buone intenzioni, che sicuramente animano la S.V., che affronta la gestione di una situazione complessa, mancano idonee garanzie per i dirigenti penitenziari che si trovano ancora una volta di fronte a procedure (peraltro scadute e mai rinnovate con atto formale) che vengono modificate in corso d’opera.

Gli intenti e, ancora di più le determinazioni, devono essere tradotti in disposizioni formali (almeno nella forma di decreto ministeriale) chiare e specifiche (criteri, sedi poste ad interpello, sedi soppresse in via temporanea) anche nella indicazione della tempistica ( quando saranno emanati gli interpelli per le sedi da rinnovare e quando gli interpelli per le sedi di “ risulta” prima dell’immissione in ruolo dei nuovi dirigenti).

E’ parere di questo Sindacato, confortato dalla normativa vigente, che solo con un atto di decretazione di pari rango del DM 22 settembre 2016 (peraltro scaduto d’efficacia) sarà forse possibile mitigare le reazioni legittime di quanti saranno costretti a scegliere una nuova sede non per loro colpa ma per le esigenze di una amministrazione che per oltre 20 anni non è riuscita ad ottenere da nessuno dei governi che si sono succeduti la copertura finanziaria per svolgere un concorso per la dirigenza penitenziaria.

Da ultimo, si ribadisce che l’assenza di una disciplina negoziale per i dirigenti penitenziari non è più tollerabile né procrastinabile. Questa O.S., come già annunciato, intraprenderà ogni necessaria azione legale nei confronti di questa Amministrazione denunciando la situazione di permamente assenza contrattuale, obbligando quindi la stessa a partecipare al tavolo della contrattazione.

La tutela dei diritti dei dirigenti penitenziari è prioritaria. Ove fosse già entrata a sistema non saremmo oggi testimoni di una manifesta violazione dei diritti dei dirigenti lavoratori. Sappiamo bene che Ella ha ereditato questa situazione e, lo ripetiamo, non dubitiamo né del Suo personale impegno né delle massime buone intenzioni, ma dobbiamo purtroppo constatare che nonostante la sua disponibilità a trovare soluzioni condivise anche con le OOSS, manca quella attività di informativa necessaria quale presupposto di ogni costruttiva interlocuzione.

Il coordinatore nazionale della

dirigenza penitenziaria

Carla Ciavarella

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