Pubblichiamo la nota del Coordinamento Fp Cgil VVF in merito la richiesta di  mobilità  richiesta ricognizione di mobilità per il personale del ruolo Ispettore logistico gestionale

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Fp Cgil VVF riguardo il riconoscimento degli arretrati relativi al secondo buono pasto dalla data di entrata in vigore del contratto 2019-2021

Pubblichiamo la proclamazione dello stato di agitazione indetto unitariamente dalle Strutture Territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil PA VVF e Confsal VF in merito le mancate relazioni sindacali

Pubblichiamo la dichiarazione dello stato di agitazione delle Strutture territoriali Fp cgil VVF e Fns Cisl in merito alle mancate relazioni sindacali del Dirigente

In data 23 aprile 2024 si è tenuto l’incontro con l’Agenzia avente per oggetto l’informativa per una mobilità straordinaria per potenziare gli Uffici della Provincia di Bolzano in quanto particolarmente carenti di organico.

La procedura riguarderà 40 unità (30 funzionari e 10 assistenti) con possibilità di compensazione tra le due aree per i posti eventualmente non coperti in ciascuna di esse.

La proposta prevede inoltre che possono partecipare i funzionari e gli assistenti a tempo indeterminato in servizio in Agenzia da almeno tre anni e la graduatoria distinta per area di appartenenza sarà basata sulla anzianità di servizio e sui titoli culturali e professionali, con particolare riferimento a quelli certificanti la conoscenza della lingua tedesca.

I dipendenti per i quali sarà disposta l’assegnazione temporanea, potranno manifestare la volontà di essere trasferiti nella DP di Bolzano, previa acquisizione dell’attestato di bilinguismo.

Il dipendente potrà chiedere di interrompere anticipatamente il distacco e il Direttore provinciale, tenendo conto delle attività in corso, indicherà la data di rientro nella sede di organica appartenenza.

Al termine di tre anni di effettivo servizio nelle strutture della DP di Bolzano (al netto dei periodi di aspettativa o dei periodi di malattia superiori a sessanta giorni) il dipendente avrà diritto ad essere trasferito nella regione indicata in fase di partecipazione o, comunque, da indicare prima dell’ultimo anno di assegnazione temporanea; in assenza di indicazioni o in caso di rinuncia al distacco, il dipendente rientrerà nella struttura di organica appartenenza.

Come FPCGIL, condividendo la necessità esposta dall’Amministrazione, abbiamo rappresentato la necessità che comunque non venissero precluse ai dipendenti che aderiranno eventuali forme di mobilità nazionali che saranno effettuate nel corso dei tre anni di distacco oltre a prevedere come requisito di partecipazione un periodo inferiore ai 3 anni di anzianità di servizio.

In coda alla riunione abbiamo chiesto anche informazioni su:

– tempistiche per le assunzioni dei nuovi funzionari tributari

– ⁠avviamento del telelavoro e attivazione del coworking

– ⁠stabilizzazione dei distacchi

L’Amministrazione con riguardo alle nuove assunzioni, in attesa di risposta della Funzione Pubblica che tarda ad arrivare, ha comunicato che a breve dovrebbe invece prevenire il parere sui ricorsi da parte dell’Avvocatura di Stato che permetterà quindi di procedere di conseguenza, nel giro di qualche giorno dalla risposta, alla stesura della graduatoria sulla base delle indicazioni ricevute.

Per quanto attiene il Telelavoro stanno procedendo per avviare l’istituto mentre per il coworking l’Agenzia intenderebbe attendere le nuove assunzioni per verificare le effettive postazioni che saranno disponibili. Su questo ultimo punto abbiamo rappresentato la necessità di provvedere a prescindere dalle assunzioni, almeno per le situazioni intra regionali, senza dover legare un istituto contrattuale a vincoli logistici.

Infine per quanto attiene la stabilizzazione dei distacchi l’Agenzia si è riservata di trattare l’argomento in uno dei prossimi incontri.

Come FPCGIL abbiamo anche rappresentato molti ritardi rispetto alle risposte sullo SW in deroga. L’Amministrazione ha comunicato che il lavoro è stato molto lungo e laborioso ma che questo sforzo dovrebbe poi facilitare la procedura a regime, ha comunicato poi che sono state esitate la quasi totalità delle domande per motivi di salute, mentre sono ancora in corso le valutazioni per alcune istanze per motivi personali e familiari.

Tutta questa procedura ha però permesso, secondo l’Agenzia, un maggiore allineamento per superare disomogeneità sul territorio nazionale.

L’Amministrazione si è comunque impegnata di fare il punto con le OO.SS. appena avranno la stabilizzazione del dato definitivo.

Il Coordinatore Nazionale FPCGIL

Agenzia delle Entrate

Iervolino Florindo

“Ennesimo Poliziotto penitenziario ferito al volto da un detenuto nel carcere di Pavia. È successo ieri mattina quando un Poliziotto che era andato a dare supporto in un’altra Sezione del carcere dove presta solitamente servizio, è stato preso al collo da un detenuto italiano che gli ha anche sferrato numerosi pugni al volto. Il collega è stato accompagnato al pronto soccorso e dimesso in serata con vari giorni di convalescenza.

Lo comunicano Calogero Lo Presti, coordinatore regionale per la Fp Cgil Polizia Penitenziaria della Lombardia e Daniele Pirri segretario provinciale Fp Cgil Pavia: “I Poliziotti penitenziari feriti in modo grave dai detenuti ristretti nel carcere di Pavia stanno diventando dei fatti di cronaca ‘normali’. Appena tre settimane fa, c’è stata la testata al volto che ha fratturato il setto nasale di un altro collega sempre a Pavia, ma è la carenza di Poliziotti in servizio (manca il 25% dell’organico previsto) con carenze del 75% nel ruolo degli Ispettori e dei Sovrintendenti che sta mettendo in crisi la gestione di un  carcere con il 30% di detenuti in più rispetto alla  capienza massima prevista”.

Mirko Manna, coordinatore nazionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria: “Auguriamo una pronta guarigione al collega ferito ieri, ma è indispensabile ripensare alla gestione delle carceri. Nessun dipendente pubblico, nemmeno tra le altre Forze di Polizia, si reca al lavoro con l’alta probabilità di essere ferito dal primo detenuto che decide di sfogare la propria frustrazione sulla Polizia Penitenziaria. Le finte soluzioni delle celle aperte e della sorveglianza dinamica adottate per evitare sanzioni dalla Corte Edu, non sono più sufficienti a gestire un sistema penitenziario con sempre più detenuti e sempre meno Poliziotti. E’ urgente un impegno del Governo per l’immediata assunzione di almeno 5.000 unità dei “Baschi Azzurri” e per rivedere la pianta organica del Corpo che, dopo i tagli indiscriminati della legge Madia, ha messo in ginocchio la Polizia Penitenziaria impedendo una sufficiente assunzione di Agenti per avvicendare il personale di Polizia che va in pensione ogni anno”.

Pavia, 2 maggio 2024

Ce l’abbiamo fatta! Dopo le nostre numerose richieste all’Amministrazione volte a garantire la stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato, è stato pubblicato in data 30 aprile l’avviso pubblico per la stabilizzazione del personale a tempo determinato dell’Unità di Missione Pnrr. L’avviso bandisce 12 posti ed è rivolto ai funzionari che siano nell’Unità di Missione da almeno quindici mesi, come previsto dalla norma.

Una prima vittoria nella più ampia battaglia per la stabilizzazione di tutto il personale a tempo determinato del Ministero. Diciamo da tempo che la stabilizzazione del personale è necessaria per garantire l’equità sul luogo di lavoro: non è accettabile che i lavoratori che svolgono le stesse mansioni abbiano contratti diversi.

La stabilizzazione del personale è un valore aggiunto anche per l’Amministrazione che in questo modo aumenta la sua attrattività e limita le dimissioni del personale alla ricerca di contratti stabili.

Ma questa battaglia, contro la precarietà e il disvalore del lavoro pubblico, non è finita: lavoreremo alla stabilizzazione del restante personale dell’Unità di Missione nonché di quello del concorso Coesione Sud. 

Coordinatrice nazionale FP CGIL Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali                  FP CGIL Nazionale

Alessandra Pone                                                                                                                   Matteo Ariano

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Fp Cgil VVF in merito le sedi rese disponibili per il personale  partecipante al concorso CS 2020

In data 23 aprile 2024 si è tenuta la prima riunione di insediamento dell’Organismo paritetico per l’innovazione (OPI) di cui all’articolo 6 del CCNL 2019-2021. Per la FPCGIL ha partecipato la dott. Amelia Festa, Delegata per la FP e nominata all’OPI.

Seppur con ritardo rispetto alla firma del contratto collettivo, finalmente è stato dato avvio ai lavori di questo importante organismo in cui le organizzazioni sindacali, in rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori del MEF, potranno essere coinvolte attivamente con riguardo a progetti di organizzazione e innovazione, miglioramento dei servizi, promozione della legalità, della qualità del lavoro e del benessere organizzativo.

Dopo l’approvazione del regolamento, di cui dovrà dotarsi l’Organismo per il proprio efficace funzionamento, si entrerà nel vivo dei lavori.

L’amministrazione ha anticipato, inter alia, la presentazione di un progetto sperimentale volto all’analisi, alla modellizzazione e reingegnerizzazione delle competenze professionali, che coinvolgerà in una prima fase, su base volontaria le lavoratrici e i lavoratori del Dipartimento del Tesoro, del neoistituito Dipartimento dell’economia, nonché del Dipartimento degli Affari Generali, dal quale ha preso avvio. 

Come FPGGIL, oltre ad esprimere apprezzamento per il kick-off, abbiamo ribadito l’importanza e la centralità dell’istituto, che si aggiunge alla contrattazione, augurandoci che l’Organismo possa essere la giusta sede in cui possano trovare accoglimento le proposte delle lavoratrici e dei lavoratori in materia di benessere lavorativo, conciliazione di vita privata lavoro, con particolare attenzione al lavoro agile, inteso nelle sue diverse declinazioni (smart working, co-working, telelavoro etc.), avvalendosi degli strumenti che le nuove tecnologie mettono a disposizione, nonché di valorizzazione delle competenze e delle professionalità.

L’incontro è stata anche occasione per alcuni chiarimenti da parte dell’Amministrazione.

A fronte delle “voci” allarmiste circolate recentemente sull’eventuale eventuale peggioramento delle condizioni della attuale policy sullo smartworking (in scadenza a maggio), l’Amministrazione ha rassicurato nel senso che non vi saranno restrizioni o previsioni peggiorative per la fruizione dello stesso.

Come FPCGIL ribadiamo il nostro impegno affinché non solo le condizioni previste dall’attuale policy non subiscano peggioramenti, come è già accaduto in passato, ma che le stesse, piuttosto, siano migliorate e lo smartworking, tenendo conto anche degli obiettivi positivi raggiunti negli ultimi anni, sia concepito come modalità ordinaria di effettuazione della prestazione lavorativa, ottenendo da un lato il miglioramento dei servizi pubblici e l’innovazione organizzativa dall’altro una maggiore conciliazione tra vita e lavoro.

Il Coordinamento Nazionale

Al Direttore del Personale

dcp.dag@pec.mef.gov.it

e, p.c.

All’ Ufficio Relazioni Sindacali

relazionisindacali.dag@mef.gov.it

Oggetto: Richiesta di scorrimento delle graduatorie relative alle progressioni tra le aree.

Come noto, si è conclusa di recente la fase di rettifica delle graduatorie relative alle progressioni tra le aree, dovuta all’opzione della famiglia professionale da parte del personale risultato vincitore della procedura.

In base alle disposizioni contrattuali (art. 18 CCNL Funzioni Centrali 2019-2022), alla scadenza del 31 dicembre 2024 non sarà più possibile attingere da tale graduatoria. FP CGIL ritiene pertanto necessario e urgente avviare al più presto tutte le riflessioni e le iniziative necessarie per verificare la possibilità di un ulteriore scorrimento delle graduatorie funzionari.

Chiediamo all’Amministrazione di compiere in proposito un ulteriore sforzo in tal senso, soprattutto in considerazione della mancata attivazione, negli anni passati, di adeguate procedure finalizzate a riconoscere e valorizzare le professionalità presenti all’interno del Ministero, rimaste per fin troppo tempo inquadrate ingiustamente in un’area funzionale non più corrispondente all’effettiva esperienza maturata sul campo.

La ragione che ci spinge a richiedere quest’ulteriore sforzo all’Amministrazione deriva, come si diceva, dalla scadenza della deroga per il passaggio di area senza il titolo di studio necessario. Quella della deroga dell’art. 18 è una battaglia che rientra nell’oggetto della nostra piattaforma nazionale di contrattazione con l’ARAN per la tornata 2022-2024, per la quale speriamo di trovare disponibilità all’ascolto da parte Datoriale. Tuttavia, nelle more e nell’incertezza del rinnovo contrattuale, riteniamo fondamentale valorizzare il più possibile la graduatoria già formatasi, un’operazione che solo l’Amministrazione può portare a compimento.

Guardiamo con favore – in base a quanto emerge dal Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2024-2026, approvato lo scorso 19 marzo – all’esistenza di facoltà assunzionali residue pari a 229 unità di funzionari a valere sul budget 2020, 7 a valere sul budget 2021 e 100 a valere sul budget 2024, tutte da reperire per il tramite dello scorrimento di graduatorie; ma siamo altresì consapevoli che tali risorse non sono sufficienti a risolvere i problemi di staff del Ministero, con sotteso aggravio del carico di lavoro per tutti i colleghi. Lo scorrimento della graduatoria in questione potrebbe porre parziale rimedio a tale fenomeno, tenuto anche conto delle fisiologiche uscite che ogni anno il contingente MEF subisce.

FP CGIL chiede quindi all’Amministrazione di aprire un confronto e trovare le risorse necessarie per un ulteriore scorrimento delle graduatorie dei passaggi di area, dando così il giusto riconoscimento ai colleghi e alle colleghe che tanto lo hanno atteso.

Si resta a disposizione per una sollecita convocazione di un tavolo di approfondimento su questo tema.

Il Coordinatore Nazionale

Andrea Mosca

“A 18 mesi dall’insediamento del Governo Meloni le prospettive di vedere modificate le condizioni detentive di chi si trova in privazione della libertà e del personale che è incaricato di curare l’esecuzione di detti provvedimenti non pare migliorare, anzi è decisamente peggiorata. A sostegno delle posizioni rigide del Governo giunge anche il Garante Nazionale delle persone private della libertà: il nuovo Ufficio, insediatosi da due mesi, non appare allarmato da questa situazione di grave disagio, anzi sostiene le posizioni del Governo senza tuttavia suggerire soluzioni che possano nel breve e medio termine arrecare sollievo alle persone detenute e quindi anche al personale penitenziario”.
Lo scrivono in una nota Carla Ciavarella (Coordinatrice nazionale FP CGIL Dirigenza Penitenziaria), Paola Fuselli (Coordinatrice nazionale FP CGIL Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità) e Roberto Mascagni (Coordinatore nazionale FP CGIL Dipartimento Amministrazione Penitenziaria).
“L’introduzione di nuove fattispecie criminose nel codice penale, l’innalzamento della durata delle pene detentive, l’inasprimento dell’applicazione delle misure cautelari (anche per i reati di lieve entità) hanno come conseguenza inevitabile l’aumento delle presenza in carcere. La situazione del nostro sistema penitenziario per adulti e minori – spiegano – non solo viola la dignità e i diritti umani dei detenuti, ma rappresenta anche un serio ostacolo al loro reinserimento sociale. Gli sconti di pena, le misure deflattive, l’incremento della concessione di misure alternative rappresentano strumenti essenziali che riducono concretamente le presenze in carcere e che sono un valido incentivo per i detenuti a percorrere vie di riabilitazione”.
“Gli investimenti devono essere focalizzati sulle risorse umane: nuove assunzioni e aggiornamento professionale del personale in servizio. Non solo polizia penitenziaria, ma assistenti sociali, funzionari giuridico pedagogici, funzionari pedagogici, mediatori culturali, educatori, funzionari contabili ed assistenti amministrativi. Sollecitiamo dunque il Garante nazionale e tutte le istituzioni competenti – concludono Ciavarella, Fuselli e Mascagni – a promuovere attivamente politiche che garantiscano non solo l’ordine e la sicurezza, ma anche la dignità e il rispetto dei diritti umani di tutte le persone coinvolte dentro e fuori dal carcere, e siamo pronti a partecipare ad un dialogo costruttivo su questi temi”, concludono.

Pace, lavoro e giustizia sociale. Sono i tre punti cardinali che CGIL, CISL e UIL hanno individuato quest’anno per celebrare il Primo Maggio. Una ricorrenza che assume ancora più valore in questo scorcio di 2024, laddove i venti di guerra continuano a soffiare da Kiev a Gaza, lasciando una scia di sangue sui tavoli della diplomazia. E mentre agitiamo le bandiere arcobaleno invocando il cessate il fuoco, sul piano nazionale contiamo nuove vittime, con un incremento esponenziale degli incidenti mortali sul posto di lavoro (+19% sul 2023).

Ecco, allora, che quei valori fondamentali scolpiti fra le pagine della nostra Costituzione diventano non un leitmotiv ma una missione collettiva, viva, vibrante: una battaglia che impone solidarietà tra lavoratrici e lavoratori per costruire e preservare un sistema di tutele troppo spesso messo in discussione da chi governa.

È per questa ragione che dal 25 aprile abbiamo attivato una campagna referendaria: per smantellare quella legislazione che negli anni ha precarizzato il mercato del lavoro, ha legittimato i licenziamenti senza giusta causa, ha liberalizzato i lavori a termine, ha reso estremamente difficile accertare le responsabilità di un infortunio.

Per poter aspirare a una società più giusta è necessario attivarsi per costruirla: partecipare per essere liberi, parafrasando Gaber. Ed è proprio il valore della partecipazione che oggi, alla vigilia di questa festa, vogliamo richiamare.

In un paese con picchi di evasione da guinness dei primati abbiamo un DEF che non abbozza alcuna strategia di recupero, né vengono indicate politiche di crescita del Prodotto Interno Lordo. Si alimenta la sola ricetta conosciuta da trent’anni a questa parte: taglio della spesa pubblica, ossia riduzione dei servizi, depressione dei lavoratori che operano a contatto con la cittadinanza, erosione dei diritti.

In un paese che va ad almeno due velocità si prova a dividere anziché unire, imponendo l’autonomia differenziata per istituzionalizzare livelli di servizio differenti, alimentando le difficoltà di chi ha meno risorse.

In un paese diretto a colpi di decreto-legge si personalizzano le dinamiche elettorali, si richiedono più poteri nelle mani del premier, conculcando gli spazi democratici.

In un paese in cui aumenta il disagio sociale si nega la povertà e si opera con sapienza per un mutamento generale nella percezione della stessa: non più condizione di difficoltà temporanea da cui emanciparsi col supporto dello Stato, ma colpa da espiare, peccato da redimere.

Un anno fa, non lo dimentichiamo, qualcuno tentò di strumentalizzare il Primo Maggio, deformando il senso della festa e trasformando questa ricorrenza in un evento divisivo. Ci opponemmo allora e siamo pronti a opporci anche oggi qualora sorgesse un’analoga tentazione: perché la festa delle lavoratrici e dei lavoratori è la nostra festa, è il nostro momento di rivendicazione, è il nostro spazio.

Dai tavoli sindacali all’urna referendaria, l’impegno non può che essere lo stesso, ribadito con ferrea coerenza. Nell’augurarvi un buon Primo Maggio da tutta la FP CGIL richiamiamo, allora, quanto disse Pertini la notte del 31 dicembre del 1983: “Battetevi sempre per la libertà, per la pace, per la giustizia sociale. La libertà senza la giustizia sociale non è che una conquista fragile, che si risolve per molti nella libertà di morire di fame”.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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