Dott.ssa Barbara Fabbrini
Capo Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria

Dott. Alessandro Leopizzi
Direttore Generale del personale e della formazione

e per conoscenza
On.le Anna Macina
Sottosegretario alla Giustizia

Dott. Raffaele Piccirillo
Capo di Gabinetto

Prendiamo atto che il Ministero della Giustizia non sia rimasto inerte rispetto alla insopprimibile necessità di rinforzare gli organici a causa della grave carenza di personale che affligge da tempo, in particolare, gli uffici giudiziari. Ed invero negli ultimi anni si è avuta la immissione nei ruoli della Organizzazione Giudiziaria di migliaia di lavoratori attraverso: procedure di mobilità, anche obbligatoria, da altre pp aa; l’utilizzo di graduatorie di concorsi espletati presso altre pubbliche amministrazioni; concorsi pubblici per l’assunzione di lavoratori a tempo indeterminato ed a tempo determinato. Tale massiccia immissione nei ruoli di nuovo personale ha sì impedito la chiusura per carenza di personale degli uffici giudiziari ma la stessa è stata attuata prima della mobilità interna dei lavoratori già in servizio, ancora fermi al palo, in attesa di spostarsi da almeno un ventennio.
Inoltre, le scriventi organizzazioni sindacali hanno più volte scritto e denunciato il ritardo di codestoMinistero nell’attuare le progressioni giuridiche, dentro e tra le aree, concordate tra le parti sociali e l’amministrazione, a partire di quelle sottoscritte nel lontano 2010 (per gli ausiliari) e nel 2017 (per la maggior parte delle figure professionali). Rammentiamo, inoltre, che l’accordo sulla mobilità, all’art 22 prevede che l’amministrazione pubblichi almeno il 60% dei posti disponibili per ogni figura professionale, pertanto, chiediamo ancora una volta l’invio dei dati già richiesti per poter verificare se i posti accantonati corrispondono a quelli concordati.
Infine, chiediamo perché nelle procedure concorsuali non è stata riconosciuta alcuna riserva dei posti e/o corsie preferenziali per gli interni (è il caso, ad esempio, del maxiconcorso per assistenti giudiziari) o perché sono state previste addirittura preclusioni per una parte dei lavoratori già in servizio (è il caso del concorso per direttore cui hanno potuto partecipare solo i lavoratori di area terza con almeno cinque anni di servizio).Anche il concorso per 2242 Funzionari Giudiziari, gestito da RIPAM ed in corso di espletamento, non ha previsto per gli interni né titoli preferenziali né punteggi aggiuntivi, titoli e punteggi viceversa riconosciuti ope legis in altre procedure concorsuali. Tale procedura concorsuale, inoltre, presenta un vulnus ulteriore: essendo un concorso su base nazionale i lavoratori interni che, all’esito della prova orale, risulteranno utilmente collocati nella graduatoria di merito rischiano di essere assegnati ad uffici anche molto distanti dalle sedi presso le quali prestano servizio. Infine la predetta procedura concorsuale doveva determinare lo scorrimento integrale della graduatoria per funzionari giudiziari formata ex art. 21 quater L. 132/2015 ma purtroppo ciò al momento non
è avvenuto per una scelta incomprensibile di codesta amministrazione.
Purtroppo anche in materia di politica degli organici le scriventi organizzazioni sindacali devono riscontrare una carenza di informazioni. Così, a differenza di altri dipartimenti del Ministero, l’Organizzazione Giudiziaria non ha trasmesso alle organizzazioni sindacali il piano triennale dei fabbisogni di personale. Tale atto, invero, è di fondamentale importanza attesa la sua stretta connessione con la realizzazione delle progressioni giuridiche soprattutto tra le aree, a partire dallo scorrimento delle graduatorie per funzionari giudiziari e funzionari UNEP, formate in attuazione dell’art. 21 quater della legge 132/2015.
Considerata la rilevanza della problematica, CGIL CISL e UIL chiedono la convocazione di uno specifico incontro sull’argomento e la preventiva trasmissione di copia del piano triennale dei fabbisogni di personale. Le stesse inoltre chiedono che codesta centrale amministrazione ponga in essere quanto necessario affinchè sia garantita, a richiesta, la permanenza nella sede dei lavoratori interni che dovessero superare il concorso per 2242 funzionari giudiziari. Infine CGIL CISL e UIL, ferma restando la necessità di procedere alla attuazione integrale e senza limitazioni dell’accordo sottoscritto il 26.4.2017, chiedono che, stante la grave carenza di direttori e di cancellieri esperti, sia operato lo scorrimento integrale delle graduatorie dell’ultimo concorso per tali figure professionali, mantenendo, al fine di limitare le rinunce, altrimenti inevitabili, il carattere distrettuale delle due procedure assunzionali e prevedendo eventuali assunzioni extra-distrettuali solo su base volontaria.
CGIL CISL e UIL confidano in un positivo riscontro e porgono distinti saluti.

Roma, 4 novembre 2021

FP CGIL       CISL FP              UIL PA
Russo            Marra             Amoroso

Dott. Renato Romano
Direttore Generale degli Archivi Notarili

e per conoscenza
On.le Anna Macina
Sottosegretario alla Giustizia

Dott. Raffaele Piccirillo
Capo di Gabinetto

Ancora una volta le scriventi Organizzazioni Sindacali sono costrette ad intervenire in materia di buoni pasto.
Ed invero risulta che i colleghi in servizio presso gli Archivi Notarili dell’Emilia-Romagna non li percepiscano dal lontano novembre 2020. È veramente incomprensibile il cronico ritardo che codesta Amministrazione, unica all’interno del Ministero della Giustizia, accumula nella suddetta erogazione. Le rassicurazioni, anche formali, fornite nel corso del tempo purtroppo si sono rivelate destituite di ogni fondamento. Tanto premesso, CGIL CISL e UIL chiedono di conoscere i motivi del ritardo ed i tempi reali della corresponsione dei buoni pasto maturati ai lavoratori interessati. Si allegano le note fino ad ora prodotte sulla materia e le relative risposte
(allegati 1-4)
Con riserva di ulteriori iniziative in caso di negativo riscontro, si porgono distinti saluti

Roma, 4 novembre 2021

FP CGIL              CISL FP              UIL PA
Russo              Marra                Amoroso

Il nostro resoconto sulla trattativa di oggi, insieme al comunicato unitario

Si è svolto oggi il previsto incontro di trattativa per il rinnovo del CCNL sanità pubblica.
Il confronto, come riportato nella nota unitaria, si è sviluppato a partire dai contenuti di un testo in materia di relazioni sindacali e lavoro agile che Aran ha aggiornato anche a seguito della riunione precedente.
Il testo proposto rappresenta certamente un avanzamento, recependo su procedure di rinnovo, informazione, confronto regionale e organismo paritetico per l’innovazione una quota non residuale delle proposte che unitariamente abbiamo costruito.
Solo a titolo di esempio vale la pena di sottolineare l’inserimento fra gli elementi di confronto regionale le ricadute applicative dei progetti collegati al Pnrr; questo punto, per noi importante per presidiare nei prossimi mesi processi che avranno ricadute significative sull’organizzazione dei servizi, dopo essere stato proposto da noi è progressivamente diventato patrimonio di tutte le OO.SS., tanto da portare Aran a recepire la nostra richiesta.
Così come va segnalata la breccia che abbiamo aperto in materia di politiche per la tutela della popolazione più anziana portando Aran ad inserire l’eventuale esclusione dei maggiori di 62 anni dalla pronta disponibilità fra gli argomenti oggetto dei lavori degli organismi paritetici. Anche questo un tema di cui non parlava nessuno, prima che fosse inserito nella piattaforma unitaria, e che ora è fra le materie oggetto di discussione al tavolo, anche se le misure devono essere allargate.
Non possiamo invece essere ancora soddisfatti dei passi in avanti che si sono compiuti riguardo alle materie oggetto di confronto aziendale e di contrattazione stante una resistenza dei datori piuttosto evidente di fronte alla prospettiva che il contratto allarghi il perimetro dell’intervento delle OO.SS. e delle Rsu al di là delle riserve di Legge che il d. Lgs. 165/01 garantisce loro.
Se da un lato, infatti, salutiamo con soddisfazione l’inserimento di salute e sicurezza sul lavoro fra le materie oggetto di contrattazione aziendale, resta grande la distanza fra le nostre richieste e le risposte della controparte.
Poiché, però, come ha ribadito il Presidente di Aran, “nulla è chiuso fino a che il contratto non viene firmato”, continueremo a lavorare per colmare le distanze che restano.
L’incontro è poi stato l’occasione per discutere anche della proposta che Aran ha aggiornato sui temi del lavoro agile e del lavoro da remoto.
Il testo, che risente degli avanzamenti già prodotti nella discussione che si è svolta fino ad ora al tavolo delle Funzioni Centrali, ci ha consentito di evidenziare alcune incongruenze, in particolare nelle previsioni del lavoro da remoto rispetto al lavoro agile, che contiamo possano essere utilmente recepite.
Il prossimo incontro, nel quale Aran si è impegnata a fornirci una prima illustrazione dell’idea datoriale in merito alla revisione del sistema di classificazione, ha tutte le caratteristiche per costituire un passaggio significativo. Oltre a capire, finalmente, qual è l’idea di impianto che le controparti hanno e quanto questo possa o meno dialogare con le richieste della nostra piattaforma, ci sarà probabilmente occasione per discutere anche delle proposte che abbiamo avanzato in materia di rapporto di lavoro nelle settimane scorse e sulle quali non abbiamo avuto che parzialissime risposte.

Il Segretario Nazionale
Michele Vannini

Al Direttore Generale AID
Dott. Nicola LATORRE

Oggetto: rientro in presenza e lavoro agile personale civile.

Egregio, ancora una volta ci troviamo a dover prendere visione di provvedimenti e/o
circolari che riguardano i lavoratori civili, senza il necessario preventivo confronto
con le OO.SS.
Più volte abbiamo data la nostra ampia disponibilità ad un dialogo sereno e
costruttivo, utile alla risoluzione, anche in anticipo, di problematiche e criticità sui
temi dell’organizzazione del lavoro, della salute e della sicurezza nei posti di lavoro.
Tuttavia, siamo ora costretti ad intervenire in merito alla informativa datata
02 novembre 2021, relativa alla Circolare n. 135 firmata dalla S.V. in data
27 ottobre 2021.
La quale, oltre a definire il lavoro agile come una forma organizzativa residuale –
operabile solo dopo essere passata attraverso una inconsueta gincana di divieti e
cause ostative, ribaltando addirittura la stessa impostazione, peraltro di per sé già
non molto favorevole, del D.M. del 08 novembre 2021 – dimentica di citare e
ribadire tutte quelle tutele previste da norme di legge specifiche e da protocolli
nazionali di Amministrazione e di singolo Ente, tuttora in vigore, in merito alla
sicurezza e alla salute dei lavoratori richiamati in presenza, nonché quelle esistenti
nei confronti del “personale fragile”.
Per quanto sopra, al fine di approfondire i temi sopra esposti e concordare una più
dettagliata e coerente organizzazione del rientro in presenza e del lavoro agile per
tutti i lavoratori che ne facciano richiesta o che ne hanno diritto come misura a
tutela della loro salute, le scriventi richiedono un incontro urgente con la S.V.
Certi di un celere riscontro, cordialmente salutano.

FP CGIL                                CISL FP                      UIL PA
Francesco Quinti               Massimo Ferri              Carmela Cilento
Roberto De Cesaris              Franco Volpi

DM II Livello, smart working e passaggi di area

Oggi si è tenuta la riunione convocata per l’attuazione di quanto previsto nel DM di II livello circa la Div. III Edilizia Statale – Gestione Programmi della Direzione Generale per l’Edilizia Statale, le Politiche Abitative, la Riqualificazione urbana e gli interventi speciali, che prevede che alcune competenze del Provveditorato alle Opere Pubbliche di Roma (gestione ed esecuzione diretta degli interventi di costruzione, ampliamento, manutenzione, adeguamento, risanamento e restauro sul patrimonio immobiliare adibito a sede di organi di rilevanza internazionale ubicati nell’area di Roma) siano trasferite alla citata Direzione. Abbiamo contestato la non attivazione delle procedure di informazione alle OO.SS. previste dall’art.4 del CCNL per l’esecuzione fattiva di quanto previsto dal citato DM. Ancora, abbiamo sottolineato come, per quel che attiene lo spostamento del personale, le procedure prevedono l’emanazione di interpelli a cui tutti i lavoratori interessati potranno partecipare, ovviamente su base volontaria, spendendo, per tal verso, la propria esperienza lavorativa e la propria professionalità.

Da ultimo abbiamo evidenziato il problema del sotto organico che già affligge il Provveditorato di Roma su cui bisognerà intervenire rapidamente, con tutti gli strumenti previsti, al fine di consentire a quella struttura periferica di porre in essere la propria missione istituzionale. La discussione di è conclusa con il direttore che si è impegnato, in ogni caso, ad emanare i necessitati interpelli.

A margine dell’incontro abbiamo richiesto, come Fp Cgil, di rintrodurre nella circolare di rientro in servizio l’inciso “almeno il 15% del personale” che era stato soppresso in quanto trascritto in forma errata nella circolare (almeno il 15% delle presenze). Il direttore ha affermato che non lo ritiene indispensabile perché si tratta di un periodo transitorio che durerà solo fino al 31 dicembre, quando si auspica entri in vigore il nuovo CCNL. Sul punto esprimiamo il nostro dissenso perché, a nostro modo di vedere, sarebbe stato utile far sì che l’Amministrazione attuasse un’organizzazione che avesse già come orizzonte quanto previsto dal DL n.56 del 30/4/2021 che testualmente dispone “che le Amministrazioni Pubbliche adottano misure organizzative che permettano ad almeno il 15% dei dipendenti di avvalersi del lavoro agile”. Per quanto detto, invitiamo l’amministrazione a rivedere la propria posizione, fermo restano il rispetto di quanto previsto dal DM dell’8/10/2021 (che prevede la possibilità di svolgere sw per un massimo due giorni a settimana).

Per quanto attiene alle progressioni dalla prima alla seconda area, abbiamo preso atto dei 110 vincitori e dei 55 dichiarati idonei. Ora, tenendo conto del fatto che 110 rappresenta il 20% del piano del fabbisogno triennale su cui è stato emanato il bando, e considerato altresì che in sede di

conversione del decreto milleproroghe (162/2019 ) è stata inserita la possibilità di elevare dal 20 al 30% la quota dei posti previsti nei piani dei fabbisogni, e ancora, tenendo conto che elevando dal 20 al 30% tutta la graduatoria dei 165 (vincitori e idonei) risulterebbe vincitrice con relativo passaggio alla II area, abbiamo sostenuto la necessità che l’amministrazione addivenga alla nostra richiesta avvalendosi di quanto previsto dalla norma, dando così una risposta importante alla valorizzazione delle professionalità dei colleghi.

Sui passaggi dalla seconda alla terza area, le cui prove sono previste a metà mese, abbiano chiesto che venga messa a disposizione dei lavoratori interessati l’intera batteria di domande dalle quali saranno estratte quelle relative all’esame che, lo ricordiamo, si terrà nelle sedi di assegnazione utilizzando il pc in dotazione. L’amministrazione ha convenuto sulla proposta e ci ha informato che metterà a disposizione, circa una settimana prima della prova, tutte le domande relative al profilo per cui si concorre, senza indicare le risposte. Un risultato questo, a nostro avviso, estremamente importante, fortemente voluto e sostenuto dalla nostra organizzazione, che in qualche modo prova a ridurre il rischio di sperequazione derivanti da percorsi culturali diversi che conducono allo stesso profilo professionale.

La Coordinatrice nazionale MIMS                            per la Fp Cgil Nazionale

Carmen Sabbatella                                              Paolo Camardella

28 crediti 20 ore formative per tutte le professioni, gratuito per gli iscritti alla Fp Cgil. Attivo dal 16 novembre 2021 al 31 gennaio 2022. Iscrizioni tramite la piattaforma: www.proteoformazione2.it/moodle.

La pandemia COVID-19 pone nuove sfide ai servizi sanitari di tutto il mondo. Da un lato il proliferare di varianti, sempre più difficili da contrastare e gli effetti di lunga durata sulla salute dei pazienti una volta superata la fase acuta, dall’altro lato la sfida ai servizi sanitari per una riorganizzazione della prevenzione e della rete centrale e territoriale.

Ma la sfida riguarda anche gli squilibri, nell’accesso alle cure, tra paesi ricchi e paesi poveri, squilibri che si sono acuiti per i costi dei vaccini, ancora soggetti a brevetti che ne limitano la diffusione ai soli paesi in grado di sostenere ingenti spese. Anche sul piano etico e della riflessione filosofica, sociale e politica, gli strumenti adottati per combattere la pandemia (vaccinazioni, green-pass, lockdown) hanno suscitato e stanno suscitando un vivace dibattito non solo in Italia.

Su tutti questi temi il corso intende fornire al personale che opera nei servizi sanitari contributi per una riflessione critica, utile sia per il loro ruolo di operatori sia in quanto cittadini consapevoli. 28 crediti 20 ore formative per tutte le professioni, gratuito per gli iscritti alla Fp Cgil. Attivo dal 16 novembre 2021 al 31 gennaio 2022. Iscrizioni tramite la piattaforma: www.proteoformazione2.it/moodle.

Ing. Vincenzo De Lisi
Direttore Generale per i servizi informativi automatizzati

e per conoscenza

On.le Anna Macina
Sottosegretario alla Giustizia

Dott. Raffaele Piccirillo
Capo di Gabinetto

Dott.ssa Barbara Fabbrini
Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria

Dott. Alessandro Leopizzi
Direttore Generale del personale e della formazione

Oggetto: informatizzazione UNEP

In questa complessa fase storica la Giustizia è chiamata a contribuire fattivamente al PNRR e al rilancio del sistema-paese. Per quanto riguarda lo specifico degli Uffici Notifiche Esecuzione e Protesti non occorre grande sforzo di fantasia progettuale: l’informatizzazione passa attraverso alcuni progetti da lungo tempo elaborati e in attesa di implementazione.
In primo luogo l’applicazione 492 bis (ricerca telematica dei beni da pignorare). Ci giungono voci di contatti in corso da parte di Codesto Ministero con il MEF per sbloccare una vicenda da troppo tempo ferma. Non possiamo che rallegrarcene: questa riforma genererebbe effetti grandemente positivi sull’efficacia e sull’efficienza del processo esecutivo e sul recupero del credito, un settore in cui l ’Italia è oggi purtroppo agli ultimi posti in Europa. Riteniamo che ora occorra avviare un ragionamento per evidenziare tutti gli ostacoli e le problematiche da superare. Tra le varie, la questione della sicurezza e della privacy non può essere risolta con la limitazione dell’accesso a pochi ufficiali giudiziari: vi sono aspetti retributivi connessi all’espletamento della funzione.
Altro aspetto fondamentale è il cosiddetto Progetto Tablet, con l’inserimento organico dell’attività degli
UNEP nell’ambito del Processo Civile Telematico, che significa interlocuzione telematica sia con le
cancellerie che con gli avvocati. L’UNEP di Milano era stata individuata come sede-pilota per la
sperimentazione. Nonostante l’acquisto di cento tablet (con una spesa di oltre centomila euro), dispositivi forniti al personale dopo un percorso formativo, l’assenza del software ha bloccato il progetto, impedendo, tra l’altro, di rispondere nella maniera più adeguata alle esigenze di remotizzazione dei servizi e dei processi lavorativi che la pandemia ha fatto emergere.
Segnaliamo infine la questione dell’attivazione della funzione contabilità nell’ambito del programma GSU, ovvero l’istituzionalizzazione di un programma ministeriale che superi il ginepraio delle convenzioni con aziende private e delle soluzioni patchwork sul territorio nazionale. Tutto Ciò consentirebbe una standardizzazione delle procedure e una maggiore trasparenza delle stesse, agevolando le attività di verifica e sorveglianza da parte del Ministero sulle attività delle sedi periferiche.
Su tutte queste tematiche CGIL CISL e UIL chiedono un incontro a breve anche per creare quel canale di
collaborazione, elemento essenziale per la buona riuscita di ogni progetto che a tutt’oggi manca
Nell’attesa di un positivo riscontro, si porgono distinti saluti.

Roma, 4 novembre 2021

FP CGIL                  CISL FP              UIL PA
Russo                          Marra              Amoroso

Diverse sono le questioni che questa Amministrazione ha lasciato in sospeso in questi anni. Accanto a queste, nuove se ne propongono, nel frattempo, e noi riteniamo utile che si inizi a dare delle risposte ai dipendenti.

L’ultima in ordine di tempo riguarda le norme introdotte dal DL 146/2021: pur nella consapevolezza che trattasi di norme ancora suscettibili di modifiche – essendo inserite in un decreto-legge in fase di conversione – chiediamo che nelle more siano date indicazioni univoche agli uffici, per garantire uniformità e omogeneità di condotte nei territori.

A questo tema se ne aggancia immediatamente un altro, quello dei profili professionali.
Più volte, nel corso di questi anni, quest’argomento è stato affrontato e poi chiuso dall’Amministrazione, senza mai approdare a nulla. Si era perfino vagheggiato di un ruolo unico dei funzionari, così da avere dei jolly pronti a qualunque esigenza: dalle ispezioni, al legale, alla contabilità, alla gestione del personale, ai rapporti col pubblico e molto altro ancora. “Fluidità” era la parola magica dei novelli seguaci di Baumann.

Ora, anche alla luce delle importantissime novità normative non ancora definitive e della volontà del vertice dell’Amministrazione di dare un fortissimo impulso alla formazione continua del personale, chiediamo di avviare un confronto per la definizione dei profili professionali, tenendo ferma la distinzione tra funzionari amministrativi,funzionari ispettivi ordinari e tecnici, sottoscrivendo anche un accordo per il cambio di profilo e individuando in modo chiaro ed estensivo i requisiti di accesso ai suddetti profili. Per intenderci: già in tempi non sospetti, come FP CGIL avevamo chiesto di ampliare i titoli di accesso al profilo di ispettore tecnico, ricevendo un secco “no” (ma il tempo ci ha dato ragione).

Avevamo anche proposto di ampliare i titoli di accesso al profilo di ispettore ordinario, ad esempio reintroducendo le lauree in materie economiche. Neanche quello si fece. Inoltre, similmente a quanto fanno da tempo altre Amministrazioni, perché individuare solo alcune lauree come titolo di accesso al profilo di funzionario amministrativo? Se/quando partirà una massiccia opera di formazione del personale sarà quello l’elemento centrale su cui puntare, proprio come accade in altri Enti.

Nelle prossime settimane, inoltre, diverse centinaia di lavoratori entreranno negli uffici dell’INL: questa sigla chiede nuovamente di conoscere per tempo la distribuzione territoriale di questi lavoratori, al fine di poter dare un proprio contributo per una loro ottimale dislocazione.
Al termine dell’iter delle progressioni orizzontali – rispetto alle quali chiediamo di sapere se ne è confermato il pagamento in busta paga novembre – diverse decine di posizioni messe a bando sono ritornate all’Amministrazione. Più precisamente, dai nostri conti – considerando i tanti colleghi pensionati presenti nelle graduatorie e che in diverse graduatorie i posti disponibili erano maggiori delle domande presentate – risulterebbero oltre 160 posizioni ritornate al Fondo.

Per questo, riproponiamo l’idea che si possa arrivare in tempi rapidi alla sottoscrizione di un nuovo accordo che garantisca ulteriori passaggi economici ad altro personale, senza che questo pesi in modo eccessivo sul Fondo Risorse Decentrate, visto che 160 posizioni sono già “pagate”.
Chiediamo, pertanto, la convocazione in tempi rapidi del tavolo sul FRD 2021, così da prevedere il relativo stanziamento e avviare subito altre progressioni economiche.

Relativamente al FRD 2021, avvertiamo sin d’ora l’Amministrazione che la questione delle assenze equiparate per noi è tutt’altro che chiusa, anche a seguito della discussione avvenuta all’interno del CUG in queste settimane. Ci aspettiamo, pertanto – anche alla luce del Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, secondo cui per accedere alla valutazione occorrono almeno trenta giornate di presenza effettiva – che nel concetto di “presenza effettiva” rientrino anche tutte le giornate di presenza equiparate che sono state sottratte ai lavoratori: assistenza a familiare disabile (anche figlio e coniuge), ex art. 33, comma 3, della legge 104/92; congedo per malattia del figlio fino a tre anni; congedo parentale.

Roma, 4 novembre 2021

Il coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano

Al Segretario Generale
Dott. Andrea Bianchi

Alla Direttrice Generale PIOB- UPD
Dott.ssa Stefania Cresti

e p.c.
Alla Dirigente DG PIOB – UPD , Div. II
Dott.ssa Emanuela Cigala

OGGETTO: MANCATA EROGAZIONE BUONI PASTO ED ACCERTAMENTO FRAGILITA’
Le scriventi sigle intendono rappresentare la situazione del personale che, nelle giornate in cui effettua lavoro agile, non riceve più i buoni pasto.
Tale comportamento dell’Amministrazione è incomprensibile e inaccettabile, posto che fino a pochi giorni fa il buono pasto era erogato sia per le giornate di lavoro in presenza che da remoto, senza alcuna discriminazione per la seconda ipotesi, considerato anche che l’Amministrazione è da tempo dotata della strumentazione tecnologica che permette ai lavoratori di poter svolgere la propria attività lavorativa anche in modalità agile.
È opportuno sottolineare che la modalità di lavoro agile richiesta ai lavoratori, anche a seguito di sottoscrizione dell’accordo, prevede l’intero orario lavorativo configurando un home working come quello svolto fino al 15 ottobre sorso.
Inoltre, si sta compiendo una ulteriore discriminazione ai danni sia dei lavoratori fragili – che per motivi di salute sono esonerati dal rientro in presenza – sia verso i lavoratori che, non per loro volontà, non possono rientrare in presenza per mancanza di sede e quindi di postazioni idonee al rientro in sicurezza.
Si chiede, pertanto, di riprendere l’erogazione dei buoni pasto. Nel caso l’Amministrazione prosegua in questo suo atteggiamento a danno dei suoi dipendenti, che in tutti questi mesi hanno garantito il normale svolgimento delle attività e addirittura migliorato la produttività,
daremo indicazione al personale di rivedere gli accordi individuali riducendo la fascia di reperibilità nelle giornate di lavoro agile.
Relativamente ai lavoratori “fragili”, poi, stiamo registrando un repentino cambio di atteggiamento da parte dei medici competenti nella valutazione delle condizioni di salute dei colleghi. Chiediamo quantomeno che tali lavoratori vengano sottoposti ad ulteriore visita.
Sembrerebbe inoltre, ma chiediamo che ciò venga verificato rapidamente, che si stia pensando di disporre il rientro in presenza perfino di quelle categorie di lavoratori per i quali la legge 133/2021 ha previsto lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile, almeno fino al 31 dicembre 2021. Situazione che sarebbe a dir poco inspiegabile tenuto conto anche della particolare situazione logistica in cui versa la nostra amministrazione.
In attesa di riscontro alla presente, si porgono cordiali saluti.

Roma, 3 novembre 2021

FP CGIL
Matteo Ariano
Francesca Valentini

CISL FP
Michele Cavo
Marco Sozzi

UIL PA
Bruno Di Cuia
Orlando Grimaldi

A seguito della richiesta unitaria, pubblichiamo con compiacimento la nota  Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF in merito la conversione in legge DL 8 settembre 2021 per le funzioni DOS al solo CNVVF

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