Al Capo Dipartimento
Dott.ssa Barbara Fabbrini
Al Direttore Generale Direzione organizzazione Giudiziaria
Dott. Alessandro Leopizzi
Egregi,
il 15 luglio 2020 codesta Amministrazione ha sottoscritto con le organizzazioni sindacali un
accordo che disciplina la mobilità delle lavoratrici e dei lavoratori di questo Ministero.
Purtroppo, ancora una volta, ci tocca denunciare il ritardo con cui l’Amministrazione sta
procedendo alla sua applicazione. Infatti, ad eccezione di tre interpelli di assestamento (ovvero
quelli riservati alle figure professionali per le quali sono previste nuove assunzioni), non sono stati
ancora pubblicati i rimanenti interpelli di cui all’accordo, quello ordinario nazionale (la
pubblicazione era prevista entro il 15 dicembre 2020), e quello di sede (la pubblicazione era
prevista entro il 31 luglio 2021), né quello finalizzato alla stabilizzazione dei distaccati (la
pubblicazione era prevista entro il 1 giugno 2021).
Apprezziamo l’impegno organizzativo messo in campo per ultimare l’importante piano
assunzionale, per permettere di coprire in parte la grave carenza di personale in cui versano da
decenni gli uffici giudiziari, in particolare quelli del Nord. Le ultime assunzioni sono state fatte in
questi giorni.
Un piano assunzionale importante che assicura la funzionalità degli uffici. Adesso non ci sono più
scuse, si deve procedere altrettanto celermente con gli interpelli e consentire alle lavoratrici e ai
lavoratori, che aspettano da almeno 20 anni, di spostarsi, di avvicinarsi alle proprie famiglie.
La Fp Cgil chiede di mettere in campo lo stesso impegno e sforzo organizzativo per recuperare il
ritardo accumulato, chiede di mantenere gli impegni con i dipendenti di questo Ministero attraverso
i loro rappresentanti sindacali.
Sig. Direttore Generale, solo qualche giorno fa, nel corso di un’intervista, ha detto che sarà
pubblicato a breve l’interpello per cancellieri e a seguire quello dei funzionari: non si smentisca.
Le lavoratrici e i lavoratori di questo Ministero danno il massimo per garantire il servizio giustizia ai
cittadini, nonostante le carenze, i pochi mezzi a disposizione, e in un periodo così difficile, a causa
dell’emergenza sanitaria. Ora è tempo di ricevere e tocca a Voi soddisfare la legittima
aspettativa di chi chiede di potersi spostare in un’altra sede o città, visto che ci sono tutte
le condizioni.
LA MOBILITAZIONE CONTINUA NON ACCETTEREMO ULTERIORI RITARDI, ORA BASTA .
La Coordinatrice nazionale Fp Cgil
Felicia Russo
Esplode l’esternalizzazione degli asili nido, con sempre più amministrazioni che scelgono di dismettere la gestione diretta dei nidi e delle scuole dell’infanzia. Si moltiplicano, infatti, in tutto il territorio nazionale, i casi di comuni che privatizzano parte dell’offerta del servizio educativo scolastico integrato 0-6, principalmente per aggirare i vincoli alla spesa del personale, ma anche per “sopperire” alla carenza di personale. A lanciare l’allarme è la Fp Cgil Nazionale nel lanciare la campagna ‘Servizi educativi beni in comune: Stop alle esternalizzazioni’, che vedrà oggi (venerdì 29 ottobre) una giornata di mobilitazione nazionale, con raccolta di firme a sostegno di una petizione promossa per bloccare le sempre più frequenti esternalizzazioni, davanti a nidi e scuole dell’infanzia su tutto il territorio nazionale. Petizione che ha registrato anche il sostegno di Psi, la Federazione Internazionale dei Sindacati dei Servizi Pubblici.
La categoria che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici della Cgil denuncia infatti come i servizi educativi e scolastici vengano sempre di più esternalizzati da parte delle amministrazioni. “Sono decine i casi – fa sapere il sindacato – che si annoverano lungo il territorio nazionale. Procedure di esternalizzazione degli asili nido comunali si sono registrate in città come Biella, Cagliari, Chieti, Livorno, Modena, in provincia di Novara, Pavia, Scandicci, Siena, Sondrio, Taranto, Venezia e tante altre ancora”. Una pratica, osserva la Fp Cgil, “che ha riflessi di bilancio per le casse dei comuni: esternalizzando infatti cambia natura la voce ‘costi del personale’ che, di fatto, non vengono più qualificati come spesa diretta per il personale ma come spesa del servizio in concessione”.
Una scelta che non solo mette a rischio la gestione comunale del sistema integrato 0-6 ma che, senza una inversione di tendenza, peggiorerà alla luce degli investimenti previsti dal Pnrr che destinano 4,6 miliardi al Piano asili nidi, servizi integrati e scuole di infanzia. Quelli del Pnrr, infatti, spiega la Funzione Pubblica Cgil, “sono investimenti volti all’implementazione dell’offerta non all’incremento dell’occupazione. Ci sarà quindi bisogno, perché nidi e finanzia non siano esternalizzati dai comuni, di un piano straordinario di assunzioni nei servizi 0-6 di almeno 20 mila unità. Di fatti, senza ingenti novi ingressi le esternalizzazioni saranno destinate a crescere data l’età media molto alta del personale comunale. Senza contare poi gli effetti negativi che questo processo di progressiva esternalizzazione ha sullo sviluppo dei bambini, minando in molti casi la continuità di relazione tra scuola, bambino e famiglia”.
C’è poi un ulteriore elemento da considerare, denuncia la Fp Cgil, legato alla qualità del lavoro. “Nei bandi di gara – spiega il sindacato – per la concessione del servizio educativo, fatti al massimo ribasso, c’è una inevitabile compressione del trattamento economico personale: chi subentra nel servizio, infatti, spesso applica contratti meno remunerativi, rispetto a quello delle Funzioni Locali, con lavoratrici e lavoratori pagati di meno rispetto agli educatori di asilo comunali. Determinando, infine, un paradosso per le casse dei comuni, non per quelle dei lavoratori, perché a conti fatti raramente il costo della concessione è più vantaggioso della gestione diretta”.
Focus su alcuni dei casi di esternalizzazione:
Cagliari ha visto azzerarsi l’offerta pubblica di asili nido nel giro di pochi mesi, passati da tre lo scorso anno a zero di quest’anno. “A fronte di personale che usciva per andare in pensione, la scelta del comune, per evitare nuove assunzioni, è stato quello di integrare il servizio dandolo in appalto, attraverso la totale estenralizzazione”, racconta Euguenio Meloni, della Fp Cgil al comune di Cagliari, che aggiunge: “A luglio l’amministrazione ha di fatti scelto e perseguito la totale esternalizzazione, ricollocando le 16 dipendenti comunali adibite al servizio in altre mansioni”. L’esternalizzazione, attraverso servizio in appalto, ha poi determinato problemi di natura contrattuale: “Da trattamenti economici peggiorativi, per effetti di contratti meno remunerativi, che arrivano a pesare anche a tremila euro lordi in meno all’anno, nonché di non corretta applicazione della clausola sociale”, denuncia ancora Meloni.
“A Scandicci ‘con coraggio si va verso l’ignoto’, come ci ha detto il sindaco, presentandoci la scelta fatta di privatizzare il sistema educativo comunale attraverso appalti alle cooperative”, racconta Marco Rizzi della Fp Cgil del comune alle porte di Firenze. “A novembre dello scorso anno – prosegue Rizzi – ci hanno comunicato la chiusura in due anni della scuola d’infanzia Makarenko. E già da quest’anno una sezione della scuola è stata esternalizzata alla scuola annessa, la Girandola, con il risultato che adesso abbiamo una struttura in parte pubblica e in parte privata, che sta generando diversi problem: ai lavoratori, a partire dalle differenze contrattuali, e agli utenti. Al momento, infatti, abbiamo 152 famiglie in lista di attesa e la giunta è stata costretta ad approvare una richiesta di finanziamento ai privati perché l’offerta pubblica non è, ovviamente, adeguata”.
A Modena si tentò agli inizi del duemila di aggirare il blocco assunzionale attraverso la costituzione della Fondazione Cresci@mo, una realtà privata anche se partecipata interamente dal Comune di Modena. Nel corso degli anni i passaggi dalla gestione diretta del servizio educativo alla Fondazione sono cresciuti, per arrivare a giugno dove ben due scuole dell’infanzia sono transitate in questa gestione. “Siamo una realtà che può contare ancora una forte gestione diretta del servizio ma è bene che si interrompa questo processo che vede transitare strutture pubbliche verso la fondazione”, denuncia Monica Castaldi, Rsu Fp Cgil al comune di Modena.
A Venezia si sono vissuti a giugno giorni di forte tensione. La giunta del comune lagunare il primo giugno deliberava infatti la privatizzazione dell’asilo nido comunale ‘Millecolori’. Una struttura, situata a Mestre, che accoglie quasi 60 bambini e bambine, di età compresa tra i tre mesi e i tre anni, e che dà lavoro a dieci educatrici, cinque ausiliarie e due cuochi. “Una scelta che ha visto la netta contrarietà dei sindacati tutti, nonché dei genitori, e una petizione che ha raccolto migliaia di firme. Ma l’amministrazione guidata dal sindaco Brugnaro ha eretto un muro contro le richieste di confronto da parte del sindacato. Il processo di esternalizzazione del servizio va avanti, un primo passo per privatizzare il servizio”, racconta Sabina Anesin della Fp Cgil Venezia Servizi Educativi.
A Taranto si registra una progressiva diminuzione delle strutture pubbliche: i nidi si sono ristretti, in anni recenti, da 9 a 6, con una progressiva diminuzione del personale, che peggiorerà per effetto dei pensionamenti. “Siamo in una bolla di confusione con l’assessora e il dirigente che da oltre un anno e mezzo si rifiutano di aprire un confronto serio”, denuncia Anna Marra, segretaria aziendale Fp Cgil Taranto, che aggiunge: “Abbiamo circa 45 dipendenti e due sole coordinatrici, abbiamo problemi di gestione e le assunzioni previste, cinque in totale, non sono sufficienti. L’amministrazione nega la volontà di procedere verso esternalizzazioni ma il rischio può esserci”.
Roma, 28 ottobre 2021
Alla c.a.
Segretario Generale del MiC
Dott. Salvatore Nastasi
Direttore Generale Organizzazione
Dott.ssa Marina Giuseppone
Dirigente Servizio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Sara Conversano
A tutti gli Uffici dell’Amministrazione
centrale e periferica
E, p.c.
al Capo di Gabinetto
Prof. Lorenzo Casini
Consigliere del Ministro
Prof. Giampaolo D’Andrea
Egregio Segretario Generale,
con la Circolare 53 del 2021 sono state date indicazioni agli istituti periferici in merito
all’applicazione del lavoro agile nel Ministero della Cultura a seguito delle recenti
determinazioni in materia.
La circolare richiama in maniera precisa quanto già da Lei disposto in data 6 maggio 2021:
la Circolare 25, nell’indicare le modalità organizzative per il rientro in presenza e per la
definizione nel lavoro agile, evidenziava la necessità di garantire un adeguato rispetto delle
misure di sicurezza.
Allo stato attuale, nonostante le Circolari 25 e 53 e nonostante la disponibilità da Lei
espressa nell’ultima riunione di definire un accordo ponte per regolamentare il lavoro agile
all’esito della definizione delle linee guida da parte della Funzione pubblica e nelle more
della sottoscrizione del CCNL, assistiamo ad atti unilaterali dei direttori centrali e periferici
che disattendono le indicazioni date e prevedono un rientro massivo in servizio.
Tanto si segnala affinché si chiariscano ai dirigenti i contenuti delle citate circolari ovvero
che è intendimento delle OO.SS e dell’Amministrazione definire un accordo ponte per
regolamentare il lavoro agile all’esito della definizione delle linee guida da parte della
Funzione pubblica e nelle more della sottoscrizione del CCNL. In attesa di ciò è inopportuno,
oltre che avventato per ovvi motivi di sicurezza, prevedere un rientro totale del personale in
presenza.
In attesa di un suo riscontro si porgono cordiali saluti.
FP CGIL CISL FP UIL PA FLP CONFSAL UNSA
Meloni Nolè Trastulli Satolli Urbino
Di Stefano
“Apprendiamo che la manovra presentata dal Governo conterrebbe parte delle richieste che avevamo avanzato in merito alla specificità delle Forze di Polizia. In particolare si supererebbero le sperequazioni presenti nel comparto Sicurezza e Difesa in materia di trattamenti previdenziali e pensionistici e si estenderebbero anche alle Forze di Polizia le modalità di calcolo previste dall’articolo 54 del Dpr 1092/73 per i trattamenti pensionistici. Si tratta solo del primo passo di un cammino ancora lungo”. Questo il commento della Fp Cgil dopo che il CdM di ieri ha licenziato il testo della prossima legge di stabilità.
“In questo difficile momento – prosegue la Fp Cgil – ognuno deve fare la sua parte e quindi ci aspettiamo che il Governo, di cui apprezziamo lo sforzo fatto fino ad ora per permettere l’avvio dei rinnovi contrattuali 2019/2021, durante il confronto Parlamentare per la definitiva approvazione della legge di bilancio, possa accogliere le nostre proposte su assunzioni, realizzazione del primo contratto di lavoro per la Dirigenza Penitenziaria e istituzione della previdenza complementare anche per il personale della Polizia Penitenziaria e dei Vigili del Fuoco. Noi, per la nostra parte, abbiamo già presentato le nostre proposte su queste materie, compresa quella per l’attivazione della previdenza complementare, ferme restando le condizioni specifiche, già a partire dall’entrata in vigore del nuovo contratto di lavoro dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico. Ci aspettiamo che il governo faccia altrettanto per garantire una pensione dignitosa soprattutto per i giovani di questi comparti”, conclude.
Pubblichiamo la nota n.0399812.U del 28.10.2021 di cui all’oggetto.
“Il confronto sulla parte economica del contratto prosegue a rilento e, per quel poco che ci è stato prospettato oggi, le risorse che sono state messe a disposizione per l’aumento del salario accessorio della Polizia Penitenziaria non sono sufficienti a consentire un aumento adeguato delle indennità previste dal contratto di lavoro”. Lo afferma la Fp Cgil al termine della riunione di oggi sul rinnovo del contratto del personale del comparto Sicurezza e Difesa.
“Ci è stato proposto – prosegue il sindacato – di aumentare esclusivamente l’indennità di missione e le spese documentate dalla stessa, l’indennità di compensazione e quella notturna, festiva e superfestiva. Aumenti che avevamo chiesto nella piattaforma presentata alla parte pubblica ma che trascurano una serie di indennità che sono bloccate da quasi 20 anni, tra cui, vogliamo ricordare, quella per servizi esterni. Continuiamo a ritenere fondamentale prevedere una indennità specifica per il personale che presta servizio nelle sezioni detentive e aspettiamo la proposta sull’aumento della retribuzione del lavoro straordinario. Altrettanto fondamentale è imprimere un’accelerazione al confronto che ad oggi tarda ad arrivare”, conclude la Fp Cgil.
Roma 28 ottobre 2021
Alla Cortese ed Urgente attenzione del Signor
Presidente e ai Signori componenti della Commissione ex art 14 D.Leg. 13 febbraio 2006 n. 63
Al Segretario della Commissione
Dottoressa Antonella Rasola
SEDE
Al Signor Direttore Generale della Direzione Generale personale e risorse
Dott Massimo Parisi
All’ Ufficio delle Relazioni sindacali
Direzione generale del personale e delle risorse
DAP
Oggetto: Convocazione presso la Commissione di valutazione.
Lo scorso 18 ottobre 2021, con nota n. 401/U di questa O.S. indirizzata all’attenzione di codesta Commissione di valutazione per gli incarichi superiori ex art. 14 del D. Lgs. 63/2006, si rappresentava che la reiterazione della audizione di dirigenti che avevano già partecipato alle procedure di selezione per il conferimento dell’incarico di direttore penitenziario della Casa Circondariale di Frosinone non poteva essere espletata per le ragioni ivi contenute (Cfr. nota allegata).
Il giorno successivo avemmo modo di apprendere dai dirigenti convocati che era stato loro comunicato che la programmata audizione era stata rinviata a data da destinarsi. Successivamente, per le vie brevi, questo coordinamento veniva informato che detta convocazione era stata annullata.
In data 27 ottobre u.s. apprendiamo che codesta Commissione ha deliberato di convocare ad audizione, per la seconda volta, i dirigenti penitenziari che hanno partecipato all’interpello per il posto di funzione, incarico superiore, di direttore dell’Ufficio I presso il Provveditorato Regionale del Piemonte, Liguria e Val D’Aosta.
Per quanto sopra esposto, facendo riferimento a quanto già rappresentato da questa OS per analoga situazione lo scorso 18 ottobre (cfr. nota allegata)ed il cui contenuto viene ribadito fermamente anche in tale circostanza, dobbiamo denunciare l’utilizzazione impropria di tale secondo colloquio, per finalità diverse da quelle per le quali il colloquio è previsto, oltre che per introdurre senza alcuna giustificazione, indici di valutazione non previsti normativamente.
Siamo costretti a ribadire, non disponendo di alcun elemento che consenta di comprendere e giustificare “la legittimità della scelta” che, unitamente alle ragioni alla stessa sottesa – a fronte della singolarità e gravità della determinazione conseguenziale – andava quanto meno partecipata alle OOSS.
La procedura selettiva continua ad essere impiegata da questa Amministrazione nonostante la sua sopravvenuta inefficacia: infatti, come più volte ricordato, il DM del 28 settembre 2016 definiva sin dalla sua emanazione la sua durata temporale in tre anni.
Quindi, oltre ad avere proceduto in questi mesi nella selezione dei dirigenti per il conferimento degli incarichi utilizzando una normativa non più vigente , e per ciò stesso priva di alcuna efficacia, codesta Amministrazione e quindi codesta Commissione aggiungono, in un contesto già privo di alcuna valevole disciplina, se non quella di rango legislativo, una nuova modalità procedimentale che non appare rispondere a nessun criterio di legittimità, contro ogni trasparenza ed imparzialità, considerato che tale riconvocazione è decisione dell’ultim’ora, postuma rispetto all’indizione dell’interpello, che produce un impatto negativo sulla sfera di tutela dei dirigenti penitenziari.
Questa OS aveva con nota dello scorso novembre 2020 ( allegato 2) già invitato il Dipartimento a fornire chiarimenti in merito alle procedure che intendeva adottare per il conferimento degli incarichi ai dirigenti che progressivamente erano in scadenza di mandato.
In quella circostanza ci era stato comunicato che era in programma l’emanazione di un nuovo DM. Fatto questo che non si è mai realizzato, prova ne è che l’Amministrazione ha proceduto con la pubblicazione dei bandi continuando a fare riferimento alla procedura già cessata di efficacia!!
Pertanto, se l’Amministrazione continua a considerare, all’evidenza dei fatti, quel DM “ancora vigente”, se cioè a tale DM l’Amministrazione ha ritenuto di auto vincolarsi, allora è inevitabilmente illegittima la determinazione di alterare e modificare le regole del gioco in corso di selezione. Vale la pena rammentare che è proprio quel DM a prevedere un solo colloquio di valutazione al quale il dirigente è convocato al fine di valutare l’attitudine professionale a ricoprire l’incarico per il quale si candida, anche con aggancio al proprio percorso formativo (art. 7).
Per tutto quanto sopra esposto e senza elementi che possano confortare e quindi modificare le gravi considerazioni fin qui rappresentate in aggiunta a quelle che per analoga vicenda abbiamo comunicato nella nota allegata(all.to1 ), questa OS non può che denunciare una chiara violazione dei diritti dei dirigenti penitenziari.
Senza una comunicazione motivata circa le ragioni che legittimano una seconda convocazione e quindi una seconda valutazione con criteri che saranno diversi, aggiuntivi e che ovviamente altereranno le valutazioni già verbalizzate nel corso della precedente audizione, questa O.S. rinnova la richiesta di annullare anche questa seconda audizione disposta per la posizione di dirigente direttore dell’Ufficio I del Provveditorato Regionale del Piemonte e Liguria.
In caso contrario, sosterremo le doglianze di tutti i dirigenti (non solo di quelli che hanno applicato per l’incarico de quo) che per qualunque motivo avranno visto mortificate le loro aspettative legittime non ottenendo l’incarico auspicato e che avvieranno ricorsi giurisdizionali. Ci riserviamo anche di avviare azioni sindacali, anche mediante comunicazione alla Corte dei Conti ed agli organismi di vigilanza preposti per valutare le determinazioni assunte.
E’ bene ricordare sempre che i dirigenti penitenziari per l’ignavia reiterata di questa Amministrazione (dopo 20 anni) sono ancora senza un contratto che ne tuteli e ne disciplini i diritti e i doveri.
Una classe dirigente quella dei direttori penitenziari che ha assunto con oneri morali e personali (anche di salute fisica e psicologica) una responsabilità professionale che nessun altro dirigente pubblico assolve ! Tutto questo viene ricompensato con una reiterata umiliazione agita da questa Amministrazione che vuole sempre e solo assegnare al dirigente penitenziario il ruolo di “capro espiatorio”.
NON pagheremo per gli errori degli altri.
Di tal che, non poche perplessità suscita la determinazione ultima dell’Amministrazione la quale, più che finalizzata alla corretta valutazione di dirigenti già valutati, sembra perfettamente rientrare nel solco di quella attività amministrativa, che da ultimo spesso si registra, la quale attraverso ispezioni e provvedimenti emanati “inaudita altera parte”, spesso oscuri nelle motivazioni e di dubbio contenuto, finisce per scaricare sui dirigenti direttori degli istituti penitenziari la responsabilità di tutte le inadempienze ed assenze gestionali che l’amministrazione del DAP, in particolare, e della Giustizia in generale non è stata in grado di fronteggiare in questi ultimi 20 anni, omettendo l’adozione di tutte le necessarie iniziative di programmazione, dotazione di mezzi personale e risorse, volte a garantire l’efficacia della gestione operata dal Dirigente il quale, è bene ricordarlo, ancora oggi opera senza contratto, destinatario di incombenze e responsabilità che non trovano corrispondenza in alcun paradigma contrattuale frutto della interlocuzione con la categoria.
Non può consentirsi ulteriormente che i lavoratori della Giustizia, dirigenti compresi, continuino a pagare per colpe che non sono a loro attribuibili!
Alla luce di quanto precede,
Si invitano pertanto le SSLL a sospendere tale abnorme procedura, revocare la convocazione in oggetto procedendo all’ultimazione del procedimento con i dati già disponibili, così individuando il dirigente idoneo e più meritevole a ricoprire l’incarico.
Anche al fine di prevenire la proposizione di ricorsi giurisdizionali potenzialmente abili a compromettere la procedura e altre azioni anche sindacali che saranno proposte da questa OS, anche mediante comunicazione alla Corte dei conti ed agli organismi di vigilanza preposti delle determinazioni assunte.
Con viva cordialità
La coordinatrice nazionale Fp Cgil
Dirigenza penitenziaria
Carla Ciavarella
Pubblichiamo la nota territoriale Fp Cgil VVF in merito la richiesta utilizzo di risorse straordinarie per attività di mantenimento e di re-training
A seguito della nota territoriale Fp Cgil VVF del 20.10.2021 e il successivo sollecito del 27.10.2021 pubblichiamo la risposta della Direzione Centrale per la Formazione con la quale dispone che i tamponi (TAR) per lo screening siano effettuati al personale solamente su base volontaria
Lo scorso 25 ottobre si è riunito il Consiglio della Cassa di Previdenza ed Assistenza.
Nel corso dei lavori il Presidente, il Dott. Massimo Provinciali, ha comunicato ai consiglieri la rivisitazione del sito della CPA diventato ormai obsoleto e non più conforme a tutte le esigenze di tutti gli utenti del web, ivi compresi i lavoratori con disabilità.
Il lavoro di aggiornamento usufruisce anche delle nuove tecnologie assistive come il display braille, screen reader, ingranditori di schermo e vari dispositivi di input.
Il Presidente ha, altresì, comunicato che dopo il recupero di errati pagamenti – ancora da verificare -, sono stati chiusi i conti presso Banco Poste e presso Intesa S. Paolo.
La riunione è proseguita con la presentazione del bilancio di previsione 2022.
Dopo l’esposizione della relativa relazione – risultata esaustiva -, il Consiglio della CPA ha approvato il bilancio di previsione 2022.
È stata determinata la quota annua maturata per l’anno 2021 per tutti i dipendenti in servizio o cessati, a decorrere dal 2 luglio 2021. La quota determinata è pari ad euro 980,96 lordi su 6.128 dipendenti presenti.
Nel corso della riunione il consiglio ha provveduto a deliberare il pagamento delle liquidazioni “indennità una tantum” (fino al 1 luglio 2021), le pratiche di assistenza dei sussidi funerari ed i casi particolari e superiori a 3.000 euro (relativi al primo semestre 2021).
Per quanto riguarda eventuali richieste presentate dal personale e che riguarderanno il rimborso per spese tamponi ai fini del rilascio del green pass, il Consiglio si è trovato in difficoltà a causa:
della mancanza di una prescrizione medica, quale documento giustificativo;
della non conoscenza dell’entità complessiva della spesa.
Di conseguenza il Consiglio ha ritenuto opportuno rimandare la decisione in argomento ad un futuro prossimo, quando sarà in possesso di maggiori elementi di valutazione.
Visto il protrarsi dell’annoso e diffuso problema della mancanza di personale nell’ Amministrazione ed in particolare presso l’Ufficio della CPA, della quale come consiglieri, anche nelle precedenti riunione, ne è stata più evidenziata la grave criticità , è stato inserito all’interno della previsione di bilancio 2022 e nelle spese di funzionamento alla voce personale, un importo pari a 12.000,00 euro da destinare – in questo momento emergenziale di mancanza del personale – quale incentivo del personale attualmente in servizio. Nelle successive riunioni, il consiglio comunque provvederà, prima dell’eventuale ed effettivo utilizzo della somma individuata, ad effettuare una attenta verifica di monitoraggio sul modo di utilizzo della somma rispetto alle previsioni normative dello statuto ed al contempo il Consiglio ha deciso di presentare, altresì, una formale richiesta al collegio dei revisori.
Il Consigliere supplente Fp Cgil della CPA
Massimo Bassani
Nella riunione programmata questa mattina con il Direttore Flore abbiamo rappresentato in via
preliminare, rispetto all’ordine del giorno, la necessità di fissare, a stretto giro, un incontro per
definire con maggior dettaglio le modalità dello smart working. La necessità manifestata nasce dalle
segnalazioni pervenute dagli uffici circa un’applicazione non omogenea della circolare nelle diverse
strutture territoriali dell’Agenzia.
Abbiamo sottoscritto in via definitiva gli accordi sul Fondo per le risorse decentrate e la ripartizione
del budget di sede per il 2018 e 2019, sottoscrizione necessaria in considerazione dei rilievi fatti
dagli organi di controllo. Nel mese di novembre verranno, pertanto, pagati il premio per la
performance individuale 2018 (circa 170 euro medi pro capite) e il premio di performance
organizzativa per il 2019 (circa 180 euro medi pro capite).
Sono state inoltre oggetto di confronto le linee della Circolare sulla mobilità volontaria come
convenute nel luglio scorso, alla quale sono allegati gli elenchi dei posti disponibili in entrata ed in
uscita. Entro l’anno dovranno essere presentate le istanze di partecipazione alla procedura che si
concluderà a maggio 2022. Nel mese di febbraio/marzo del 2022, ed in ogni caso prima della
conclusione del concorsi in essere, l’Agenzia si è impegnata a stabilizzare il personale attualmente
distaccato che continua a prestare servizio nelle sedi attuali.
Le notizie positive si fermano qui. In effetti dobbiamo aggiungere che ci è stata presentata un’intesa
programmatica per gli sviluppi economici all’interno delle aree. Sulla base delle risorse attualmente
disponibili e di quelle che si renderanno disponibili nei prossimi anni per effetto dei pensionamenti,
l’Agenzia ha ipotizzato di utilizzare € 5.000.000 con decorrenza 1 gennaio 2022, € 5.000.000 con
decorrenza 1 gennaio 2024 e € 4.500.000 con decorrenza 1° gennaio 2026. Risorse
complessivamente sufficienti a coprire solo il 75% del personale, in quanto gli oltre 2.000 colleghi
apicali risulterebbero ovviamente esclusi, in previsione di una rivisitazione dell’ordinamento
professionale. Le risorse dovrebbero essere detratte dalla “produttività” che passerebbe da 24
milioni di euro attuali a un importo a regime di soli 9 milioni. E’ stato per noi chiaro fin dall’inizio che
su una tale proposta si sarebbero prodotte posizioni inconciliabili. A noi è invece sembrato doveroso
verso i lavoratori e le lavoratrici che rappresentiamo arrivare ad una intesa che impegni l’Agenzia
a definire un VERO programma di progressioni che riguardi TUTTO il personale e non solo una
parte, che non ESCLUDA NESSUNO e che non produca una RIDUZIONE al lumicino le risorse per
la produttività. Per questo abbiamo proposto di sottoscrivere un accordo programmatico che
preveda non solo l’individuazione delle risorse in grado di non annullare la produttività collettiva,
ma anche la garanzia di criteri uguali per tutti i lavoratori. Alla fine l’Agenzia si è riservata di presentarci nuove valutazioni sul punto.
Sorprendente è stata la posizione di alcune SIGLE SINDACALI AUTONOME che a dispetto di quanto asserito negli ultimi mesi per raccogliere la simpatia di qualche lavoratore, non volendo sottoscrivere un Accordo di programma sulle progressioni economiche, hanno fatto proposte demagogiche e di fatto irrealizzabili, i cui benefici sarebbero stati indirizzati ad una sola parte di lavoratori, al solo scopo di far saltare qualunque ragionamento costruttivo su un percorso PER TUTTI e strumentalizzando qualunque ragionamento per non addivenire ad una intesa positiva per il personale.
Anche sul CCNI c’è ancora chi vorrebbe riaprire la discussione su tutto l’impianto, mentre l’Agenzia in realtà ha provveduto a modificare solo alcune previsioni del sistema indennitario, ritenendo il testo oramai sufficientemente definito. Alla fine l’Agenzia ha chiesto, per evitare ulteriori perdite di tempo e poter riconvocare un incontro, la presentazione di osservazioni scritte.
Roma 27 ottobre 2021
FPCGIL CISLFP UILPA
Iervolino De Caro Procopio