Nella mattinata di oggi si è svolto il quinto incontro di trattativa per il rinnovo del contratto. Potete leggere nella nota unitaria il resoconto complessivo sull’andamento della sessione.
In aggiunta a quanto lì descritto possiamo dire che la riunione ha registrato un primo piccolo cambio di passo, ancora non sufficiente per poter valutare se siamo finalmente entrati in una fase diversa della trattativa, uscendo si spera definitivamente dalle schermaglie che – fino a questo momento – ne hanno caratterizzato lo svolgimento.
Aran, infatti, ha questa volta scelto di non produrre testi (che la volta precedente si erano distinti per un tasso di accoglimento delle proposte sindacali quasi provocatorio), dando seguito alle dichiarazioni del suo presidente che, in chiusura dello scorso incontro, a fronte delle nostre rimostranze aveva affermato la volontà di cambiare modalità di discussione entrando direttamente nei contenuti delle proposte avanzate aprendo una discussione di merito. Questo ci ha consentito di presentare nel dettaglio una parte delle nostre proposte sulla parte relativa alle relazioni sindacali, sulle quali si è poi incentrato il confronto.
In generale, pur essendo apprezzabile il fatto di essere finalmente entrati nel merito della discussione, sulle relazioni sindacali registriamo ancora una rigidità delle controparti rispetto alla possibilità di definire norme contrattuali che, pur nel rispetto della norma che consegna alle parti datoriali la titolarità dell’organizzazione del lavoro, consentano alle rappresentanze sindacali di entrare in sede decentrata maggiormente nel merito di scelte aziendali che incidono direttamente sulla qualità del lavoro e della vita delle lavoratrici e dei lavoratori.
Questo rappresenta oggettivamente una criticità sulla quale bisognerà lavorare, anche partendo dal fatto che il tavolo su questi argomenti non registra significative discrepanze fra le posizioni assunte dall’insieme delle organizzazioni sindacali presenti.
Vedremo fin dal prossimo incontro se la strada intrapresa nel confronto con le controparti sarà foriera della necessaria accelerazione nella discussione, elemento indispensabile per poter addivenire in tempi congrui ad affrontare i temi centrali per il rinnovo del contratto, senza dimenticare che una variabile importante risiede nell’impegno che il governo deve onorare in sede di predisposizione e approvazione della legge di Bilancio, appostando le risorse necessarie alla revisione del sistema di classificazione.
Il segretario nazionale
Michele Vannini
Pubblichiamo l’informativa in merito la circolare ricognitiva delle aspirazioni alla mobilità del personale assegnato ai presidi antincendio degli Organi Costituzionali.
Poche frettolose risposte dalla Direzione politica
Dal resoconto unitario della riunione di ieri risulta evidente la scarsità di risposte su alcuni temi assai importanti, in particolare sul piano assunzioni e di revisione dei fabbisogni, che diventa sempre più un argomento di vitale importanza per il Ministero. Mentre qualche risposta in più è venuta rispetto allo smart working.
Rispetto al piano assunzioni le nostre richieste erano incentrate su due questioni: la richiesta di informazione preventiva rispetto alla predisposizione del Piano dei fabbisogni 2020/22 e se e quali soluzioni straordinarie sono allo studio per affrontare la sfida del PNRR. Entrambe le questioni sono rimaste senza risposta, i nostri interlocutori avevano fretta in quanto era in procinto un Consiglio dei Ministri, ma dal Capo di Gabinetto ci saremmo attesi un utilizzo più proficuo dei pochi minuti impiegati per rispondere al tavolo sindacale. E allora le riproponiamo in questa sede, motivandole:
la necessità di avere una informazione preventiva sul nuovo Piano dei fabbisogni riguarda la nostra esigenza di conoscere la rimodulazione di numeri e opportunità, alla luce dei budget disponibili, ed a partire dalla stabilizzazione dei tempi determinati fino alle riserve per i contratti flessibili, a quelle per il personale interno ed all’ampliamento dei numeri sia per i concorsi in fase di espletamento che per quelli in via di programmazione . Non avere contezza di questi dati, o meglio averla solo a babbo morto, non aiuta a dare un segno concreto al confronto politico sindacale. Perché se il confronto con la Direzione politica deve avere il segno di una contrapposizione ideologica tra chi attacca e chi difende le scelte gestionali, allora diventa inutile perdita di tempo per tutti. A noi interessano invece risposte sul piano degli investimenti organizzativi e di risorse umane che ridiano fiato e gambe ad una situazione pericolosamente asfittica. Sempre per restare sul tema delle emergenze abbiamo ribadito che non è possibile pensare di affrontare la sfida del PNRR con la classica logica dello scaricabarile. Di conseguenza il problema non è più aver pensato di istituire la Soprintendenza unica nazionale, che ormai è reale, quanto il fatto di aver creato una scatola vuota che rischia di essere il duplicato, con tutti gli aggravi dei carichi lavorativi immaginabili, di una struttura già preesistente. Se questo è il modo con cui si pensa di raggiungere gli obiettivi del PNRR, stiamo freschi.
Più articolata è la dinamica del confronto sullo smart working. Intanto perché la Circolare emanata fissa alcuni principi a cui i dirigenti sul territorio dovrebbero attenersi. Ovvero il mantenimento della percentuale del 30% di personale in lavoro agile e la rimodulazione degli accordi vigenti in conseguenza della emanazione delle linee guida e della regolamentazione in contrattazione collettiva. Noi abbiamo chiesto di ripartire dall’accordo sperimentale integrato con ulteriori clausole derivanti dall’accordo sullo smart emergenziale, tramite un accordo ponte che possa traghettare il lavoro agile oltre l’auspicabile fine della fase emergenziale e fino alla stipula del nuovo CCNL che certamente regolerà il lavoro da remoto integrandolo nella disciplina contrattuale del rapporto di lavoro. Ed abbiamo chiesto una riflessione programmatica su un piano di investimenti destinato alla digitalizzazione delle prassi amministrative interne tramite la creazione delle infrastrutturazioni digitali e le forniture tecnologiche necessarie ed oggi quasi inesistenti (ricordiamo che solo l’1% del personale lavora con strumenti digitali forniti dall’amministrazione). Abbiamo quanto meno ottenuto l’impegno del Segretario Generale a riaprire il confronto dopo l’emanazione delle linee guida governative. Per quanto riguarda infine quanto sta avvenendo in modo puntiforme sul territorio, ovvero disposizioni di singoli dirigenti che impongono un rientro generalizzato in presenza, lo abbiamo segnalato e sottolineato che tali disposizioni non sono affatto conformi alle indicazioni provenienti dal Segretario Generale. Questo va ricordato ai Dirigenti tramite opportune richieste di convocazione, anche in relazione alla verifica ed all’aggiornamento degli specifici protocolli di sicurezza e tenendo conto della necessità di mantenimento fino al 31 dicembre delle tutele, a partire dallo smart working emergenziale, in capo ai lavoratori fragili.
Una ulteriore specificazione riguarda il green pass: abbiamo sollevato il problema delle responsabilità connesse alle fasi di controllo negli accessi ai luoghi di lavoro evidenziando che la normativa introdotta in materia le identifica in modo preciso nei Dirigenti datori di lavoro, che possono esercitare un potere di delega, ma tenendo conto delle responsabilità connesse alla gestione di dati sensibili. Quindi non vanno bene le deleghe generiche al personale di vigilanza che ci sono state segnalate, ma l’esercizio di delega deve individuare in modo corretto la procedura prevista e le professionalità che intervengono sul sistema di controlli adottato, distinguendone le responsabilità connesse anche per gli aspetti sanzionatori previsti dalla legge.
Da ultimo attendiamo con ansia l’esito dell’iter di certificazione del Fondo 2021, che ci è stato segnalato essere in visione all’Ispettorato competente della Ragioneria Generale ma su cui incombe la scadenza dell’esercizio finanziario. Nei prossimi giorni avremo i riscontri anche del promesso intervento politico ma sia chiaro che noi non accetteremo alcun ulteriore rinvio.
Vi terremo informati degli sviluppi
Saluti
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale Ministero della Cultura
COMUNICATO AI LAVORATORI
L’incontro dello scorso 14 ottobre con l’Amministrazione si è svolto sostanzialmente con la
finalità di un confronto su come sarà gestito il rientro e su come sarà controllato il Green
Pass dal 15 ottobre 2021. La delegazione dell’Ente ha illustrato alle scriventi OO.SS.
come intende procedere in ossequio a quanto indicato dal legislatore.
Durante l’incontro le scriventi hanno chiesto:
● l’apertura di un tavolo per non perdere l’esperienza fatta sullo smart working e per
avviare un ragionamento su come integrare il lavoro agile nelle forme produttive
dell’ENAC;
● che l’Amministrazione riconsideri la propria idea di ‘gradualità’ per il rientro in
presenza, visto che secondo le scriventi, trascura alcuni aspetti che il legislatore
stesso invita a considerare. La soluzione dei quattro giorni in presenza e uno in
smart working, pensata per tutti i dipendenti indistintamente, è troppo sbrigativa e
aspecifica e non è coerente con le capacità di organizzazione dei vertici di questo
Ente. Infatti, con un’attenzione maggiormente calibrata e con una soluzione che
preveda almeno tre giorni in presenza su cinque per settimana (fatte salve,
ovviamente, le specifiche esigenze lavorative e senza penalizzare l’efficienza,
l’efficacia e la soddisfazione dell’utenza nell’azione amministrativa), si potrebbe,
diversamente, traguardare una soluzione che consenta ai dipendenti di:
○ essere maggiormente tutelati dall’esposizione al contagio che il solo
prendere i mezzi pubblici comporta;
○ contemperare meglio le proprie esigenze familiari con quelle lavorative
dell’Ente.
L’Amministrazione durante l’incontro ha comunicato alle scriventi il nominativo del Mobility
Manager, condividendo con noi quelle che sono le oggettive difficoltà che su una città
complessa e articolata come Roma, il ruolo comporta. Le scriventi chiedono, in prima
battuta, che la nomina sia resa ufficiale attraverso le forme previste e, pur condividendo
con l’Amministrazione le considerazioni sulla complessità del lavoro che questo ruolo
porta con sé, auspicano che questa nomina non resti solamente un fatto meramente
formale, ma che nei limiti del possibile, il soggetto individuato si attivi per adempiere ai
compiti che il legislatore gli attribuisce.
In questa particolare situazione che ci vede avviarci verso la normalità dopo quasi un anno
e mezzo di crisi sanitaria ed economica, è necessario, a nostro avviso, che
l’Amministrazione garantisca alcuni presupposti che riteniamo irrinunciabili:
● la sicurezza sul posto di lavoro, con un rigoroso controllo e col comportamento
esemplare dei vertici. La recente attività di ricognizione delle RLS, di concerto con
l’Amministrazione e l’incaricato della società preposta, lascia ben sperare in tal
senso, anche in vista dell’esigenza di adottare alcuni ulteriori importanti
accorgimenti;
● che siano tutelati tutti i lavoratori fragili e che l’Amministrazione, in ossequio allo
stesso principio che ha adottato con tutto il personale costretto a casa durante le
fasi acute della pandemia, continui a erogare per questi dipendenti, fragili e in smart
working loro malgrado, il buono pasto;
● che l’Ente investa sull’esperienza acquisita con lo smart working durante la
pandemia.
Infine, le scriventi OO.SS. sottolineano il fatto che, per quanto tutti i dipendenti dell’Ente,
come del resto di qualsiasi altro posto di lavoro, siano tenuti al possesso del Green Pass,
per obbligo di legge, parimenti sono tenuti a esibirlo all’Amministrazione solamente per
avere consentito l’accesso sui luoghi di lavoro. Quindi, pertanto, alla stessa stregua,
l’Amministrazione non può esigerne l’esibizione se il lavoratore eroga la propria
prestazione lavorativa in lavoro agile senza recarsi sul luogo di lavoro.
Roma 20/10/2021
F.to F.to F.to F.to F.to
FP-CGIL FIT-CISL/CISL-FP UIL-PA/UIL -Trasporti FLP/CIDA USB-PI
E. Billi S. Ingrassia C. Conti / R. Giametta R. Concilio C. Del Villano
Grande risultato in Europa sulla problematica Amianto … Grazie anche al contributo della Fp Cgil VVF #i5 UniciNellaTutela
Pubblichiamo la nota territoriale unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF, Confsal VVF, Usb Conapo e FederDistat riguardo la gestione e l’ organizzazione del Comando
Pubblichiamo, le convocazioni e le bozze per il proseguo del rinnovo contrattuale
Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl Confsal VVF riguardo le criticità applicazione D.L. 127 del 2021 certificazione verde
“Bene l’incremento del Fondo sanitario nazionale, frutto delle rivendicazioni sindacali di questi mesi difficili di pandemia e anche prima. La salute è un investimento sul futuro ed è un bene archiviare la stagione dei tagli. Ora queste risorse siano vincolate ad un piano straordinario di assunzioni e al potenziamento degli organici in Sanità, insieme alla stabilizzazione di tutti i precari Covid. Si tratta infatti di risorse di parte corrente che quindi possono essere usate dalle aziende per implementare l’occupazione, visto che, parallelamente, gli stanziamenti previsti dal Pnrr saranno utilizzati per potenziare l’offerta e l’organizzazione sanitaria territoriale. Dobbiamo davvero dare risposte agli operatori sanitari in termini di salari, occupazione e valorizzazione professionale ma possiamo anche migliorare la qualità dell’assistenza ai cittadini. Ora accelerare su riforme, assunzioni e rinnovo contrattuale”. È quanto dichiarano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl commentando le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha annunciato un incremento in manovra del Fondo sanitario di 2 miliardi nel 2022, di 4 nel 2023 e di 6 nel 2024 quando si arriverà a 128 miliardi complessivi.
Roma, 19.10.2021
ESECUZIONE PENALE ESTERNA
INCONTRO CON LA MINISTRA CARTABIA: UNA OCCASIONE MANCATA
Nel pomeriggio odierno si è tenuto l’incontro con la Ministra Cartabia per le gravi e pressanti problematiche dell’Esecuzione Penale Esterna.
Purtroppo – come già accaduto in precedenza – la Ministra ha dovuto lasciare i lavori a causa della convocazione del Consiglio dei Ministri, lasciando il consesso dopo aver rappresentato la soddisfazione per l’entrata in vigore della delega alla riforma della giustizia penale e la speranza che già in questo CDM si discuta del necessario stanziamento di fondi per strumenti e personale necessario proprio per questa riforma.
Sul punto CGIL, CISL, UIL hanno espresso il loro fermo rammarico per l’ennesima occasione perduta per la ministra di ascoltare le preoccupazioni sempre più forti del personale proprio rispetto ad una riforma che si annunzia come ulteriormente gravosa – laddove possibile – dello già straordinario, incommensurabile carico di lavoro delle colleghe e dei colleghi dell’esecuzione penale esterna
Al Capo DGMC, dott.ssa Tuccillo, che ha raccolto la vibrata protesta di CGIL, CISL, UIL, e che pure ha auspicato un prossimo confronto con la Ministra, sono state puntualmente espresse le allarmate preoccupazioni del personale circa l’ulteriore carico di lavoro che dalla riforma risulterà per i colleghi, determinandosi un vero e proprio effetto “valanga” sul personale e sulle disastrate condizioni di lavoro in cui esso opera.
La Capo Dipartimento Tuccillo ha comunque espresso la ferma intenzione di proseguire il dialogo con i rappresentanti dei lavoratori, conscia sia dello straordinario momento per l’Amministrazione che delle preoccupazioni che proprio queste riforme stanno giustamente generando, tanto da condividere l’idea di realizzare tavoli territoriali di confronto permanente sul tema.
CGIL, CISL, UIL, che trasmetteranno propri documenti in merito sia alla ministra che al DGMC, pur dando credito allo sforzo dell’Amministrazione, tuttavia hanno fermamente manifestato la loro preoccupazione, dichiarando la prosecuzione dello stato di agitazione del personale dell’Esecuzione Penale Esterna
FP CGIL CISL FP UIL PA
Prestini Marra Amoroso
Si è tenuto nella giornata di ieri, presso la sede dell’Aris nazionale, un primo incontro con il Direttore Generale ed il Responsabile del Servizio Lavoro dell’Associazione per valutare le condizioni per l’apertura del tavolo per la definizione del contratto che coinvolge le lavoratrici ed i lavoratori delle Rsa.
La delegazione ci ha illustrato la situazione generale di difficoltà, partendo dalle delibere a copertura di parte dei costi di rinnovo del contratto della sanità privata, che risultano non ancora omogenee e presenti in tutte le Regioni, situazione che sta creando loro criticità. Pur in presenza di questi elementi ha riconfermato la volontà di voler tenere fede agli impegni presi alla firma della preintesa del Ccnl Sanità Privata, come avevano ribadito con la loro presenza all’incontro del 13 luglio 2020, disertato invece da Aiop, che doveva essere il giorno di apertura del contratto Aris/Aiop Rsa.
Sulla base di tale affermazione, abbiamo ribadito quanto per noi sia necessario che il tavolo veda presente entrambe le parti datoriali, invitando Aris, così come abbiamo fatto con Aiop a risolvere eventuali controversie nell’ interesse di tutto il personale che opera nelle RSA e che attende il contratto da anni e come il procedere con lavori separati non sia nell’interesse di nessuno.
L’incontro è terminato con un rinvio agli organi politici di Aris per le opportune valutazioni per poterci poi aggiornare e partire formalmente con il tavolo di trattativa.
Vi terremo informati del proseguo.
FP CGIL
Barbara Francavilla
CISL FP
Marianna Ferruzzi
UIL FPL
Rossella Buccarello
Oggi si è svolta una riunione con il Capo di Gabinetto del MiC, Prof. Casini, ed il Segretario
Generale, Dott. Nastasi, a seguito della nostra richiesta di trattare temi fondamentali per il
funzionamento del MiC ovvero la gravissima carenza di personale oltre che temi di attualità come
la gestione del lavoro agile e del Green pass.
LAVORO AGILE
Abbiamo chiesto di definire in maniera chiara questa fase transitoria sul lavoro agile: sappiamo tutti
che lo smart working sarà regolamentato in maniera puntuale con il CCNL. In attesa della
contrattualizzazione è necessario definire un protocollo per mantenere gli effetti positivi del lavoro
agile sulla nostra organizzazione del lavoro. In questa fase transitoria si può e si deve ridefinire un
protocollo, una sorta di accordo “ponte”, sul lavoro agile che nel nostro Ministero ha introdotto il
lavoro agile con il progetto pilota. Questo permetterebbe di avere chiarezza applicativa e
garantirebbe i lavoratori e il buon funzionamento degli uffici. Il Segretario Generale ha manifestato
la disponibilità a lavorare in tal senso anche se preferirebbe attendere indicazioni operative, come
previste dallo stesso Decreto del 23 settembre, in merito alle modalità concrete per la definizione
dei contratti di lavoro agile.
CARENZA DI PERSONALE E DIRIGENTI
Abbiamo unitariamente segnalato la drammatica carenza di personale e di dirigenti, sollecitando il
Capo di Gabinetto. È necessario avere chiaro il numero delle assunzioni programmate per i
prossimi anni, ma ancora più indispensabile è avere una certezza su quando sarà possibile iniziare
a bandire tutti i concorsi previsti nel piano delle assunzioni.
Il prof. Casini ha espresso piena consapevolezza della drammaticità della carenza di personale.
Ha garantito il massimo impegno, non nascondendo le difficoltà operative per accelerare i processi
assunzionali, con un continuo confronto con la Funzione Pubblica. Non siamo per nulla soddisfatti
dalle “non” risposte avute sull’argomento. Forse non è chiaro alla parte politica che si va verso la
chiusura del Ministero.
Il Capo di Gabinetto ha annunciato che sarà firmato a breve dalla Presidente della SNA un Corso
concorso per 50 dirigenti, e prevederà una suddivisione in tre aree (Musei, Soprintendenze, Archivi
e Biblioteche) andando a modificare la tradizionale suddivisione dei concorsi per singole specialità
professionali, senza specificare ancora i titoli con cui accedere. Questo conferma che la tempistica
sarà lunga ed i ruoli dei Dirigenti continueranno a svuotarsi. Abbiamo chiesto chiarezza sui temi di
espletamento dell’interpello da dirigenti bandito il 23 settembre u.s. e che vengano pubblicati i
risultati con le relative assegnazioni. Serve arrivare quanto prima alla definizione degli incarichi per
non lasciare gli istituti senza dirigenti. Sono arrivate circa 700 domande ed i Direttori Generali
stanno procedendo al vaglio delle candidature.
DECRETO MUSEI
Abbiamo riproposto il tema delle numerose aree archeologiche che sono state aggiunte alla
competenza territoriale Direzioni regionali Musei e sottratte alle rispettive Soprintendenze. Rimane
il nostro disappunto in quanto si continuano a sottrarre competenze alle Soprintendenze,
continuando a concepire la tutela come attività inconciliabile con la valorizzazione. Questa scelta
risulta ancora più incomprensibile considerata la gravissima carenza di personale delle DRM, che
faticano ad aprire i luoghi della cultura che hanno assegnati, e la difficoltà di reperimento di fondi
che attanaglia le SABAP. Il prof. Casini ci ha comunicato che alcune segnalazioni sono state
accolte e pertanto alcune aree archeologiche non verranno assegnate alle DRM. Attendiamo il
testo definitivo.
FONDI PNRR
Dopo quanto accaduto con l’ordine di servizio 1/2021 della DG ABAP con cui si assegnano materie
del PNNR al servizio V della DG ABAP è indispensabile chiarire bene le competenze della
Soprintendenza speciale, definirne compiti e ruoli così da evitare un ulteriore carico di lavoro sul
personale del Servizio. È necessario garantire agli uffici territoriali strumenti idonei e informazioni
tempestive e funzionali alla gestione dei progetti finanziati nell’ambito del PNRR. Nella precedente
riunione il Prof. Casini aveva aperto alla possibilità di stanziare risorse economiche aggiuntive per
il personale interessato, sia per gli uffici periferici che centrali, che possa compensare parzialmente
il disagio di un sovraccarico di lavoro. Sul punto condividiamo l’obbiettivo e vorremmo capire le
modalità con cui si intendono stanziare e distribuire le risorse.
Naturalmente la soluzione non può essere solo il reperimento di risorse economiche extra, ma
anche un rafforzamento, con un intervento straordinario, delle strutture deputate all’attuazione
degli obiettivi strategici che lo stesso Piano prevede e non solamente con disposizioni
emergenziali che sovraccaricano alcuni lavoratori di lavoro e responsabilità connesse.
GREEN PASS
Sul Green pass va chiarito in maniera precisa se il personale esterno, che a vario titolo, lavora nei
nostri istituti può controllare o meno il certificato verde ai dipendenti del MiC: serve uniformità di
comportamento nei territori.
FONDO 80 MILIONI PER INDENNITÀ DI AMMINISTRAZIONE
Nella Legge di Bilancio del 2020 che ha autorizzato l’incremento dell’indennità di amministrazione,
era previsto anche lo stanziamento di ulteriori 80 milioni per le stesse finalità da suddividere con
tutti i Ministeri: sul punto abbiamo rinnovato la richiesta al vertice politico di interessarsi della
questione.
Roma, 19 ottobre 2021.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Claudio Meloni Giuseppe Nolè Federico Trastulli
Valentina Di Stefano