“Ieri sera una decina di detenuti si sono resi promotori di un tentativo di rivolta nel carcere di Prato, seguiti da altri che hanno preso il controllo di tre Sezioni detentive della “Dogaia”. A ristabilire la legalità, sono intervenuti in nottata i Poliziotti penitenziari in tenuta antisommossa coadiuvati all’esterno da Polizia di Stato e Carabinieri”.
Lo comunicano Donato Nolè e Giulio Riccio, rispettivamente Coordinatore e Vice Coordinatore Regionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria regione Toscana: “Il bilancio dei feriti per fortuna è stato limitato: 3 feriti ( autolesionismo), 2 invii al pronto soccorso, 1 trasferimento immediato presso altro istituto, 1 poliziotto penitenziario ferito con 7 giorni di prognosi. Il tentativo di rivolta di ieri è un ulteriore livello raggiunto dall’abbandono in cui versa il penitenziario.
Dopo averlo fatto diventare il carcere ‘punitivo’ del distretto, dopo aver concentrato i soggetti di ogni circuito e posizione giuridica di difficile gestione allontanati per motivi di ordine e sicurezza da altre sedi, dopo aver depauperato quello che fino a pochi anni fa era ritenuto un modello dove tutti volevano lavorare e considerato sede ambita dai detenuti che volevano intraprendere un percorso di reinserimento sociale, soprattutto per l’eccellenza del polo universitario, il carcere di Prato è in stato di abbandono. Lo testimonia ancora di più l’o spostamento del Direttore e del Comandante, senza averli mai sostituirli. Quella di ieri è stata una rivolta annunciata, e per fortuna si è riusciti a contenerla.
Il carcere di Prato ospita circa 280 stranieri che sono quasi la metà della popolazione detenuta. Il numero dei ristretti presenti è poco sotto la soglia della capienza ufficiale, ma è il personale di Polizia Penitenziaria che è sotto del 25% rispetto a quello previsto, con meno della metà degli Ispettori in servizio e con un Commissario presente sui cinque della pianta organica. Un carcere quindi senza quei ruoli di indirizzo e coordinamento che fanno del carcere di Prato uno dei più critici della Toscana”.
Mirko Manna, Coordinatore nazionale della Fp Cgil Polizia Penitenziaria: “Anche i migliori propositi sanciti dalla nostra Costituzione, non servono a nulla senza un adeguato numero di personale di Polizia Penitenziaria con adeguata preparazione e con indirizzi di intervento chiari e certi. Con queste lacune, è impossibile sia garantire una condizione detentiva utile e dignitosa, ma soprattutto è diventato impossibile anche lavorare in sicurezza. Nessun altro dipendente pubblico, nemmeno gli appartenenti alle altre Forze di Polizia, subisce lo stress di questo continuo stato emotivo come quello di ogni donna e ogni uomo della Polizia Penitenziaria che si reca al lavoro ogni giorno. Serve un piano di assunzioni nella Polizia Penitenziaria reale e concreto, non come quello in atto che non è sufficiente nemmeno a sostituire il personale che va in pensione ogni anno”.
Prato, 13 aprile 2024
Pubblichiamo la nota del Dipartimento con la quale da vita all’attivazione alla piattaforma per la gestione delle segnalazioni di Whistleblowing – Decreto legislativo 10/03/2023, n. 24 pubblicato nella Gazz.Uff. 15 marzo 2023, n. 63, recante “Attuazione della direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali”
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Logistico Strumentali riguardo la funzionalità della piattaforma SIMEPINFO
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione riguardo la selezione per aspiranti formatori per Nuoto e Salvamento VF
“Nel carcere di Pavia, un altro violento ferimento ai danni di un agente della Polizia Penitenziaria colpito al volto da una testata da parte di un detenuto che gli ha provocato una frattura al naso con un mese di prognosi”.
Lo comunica Calogero Lo Presti, coordinatore regionale per la Fp Cgil Polizia Penitenziaria della Lombardia: “L’altro ieri, durante il turno lavorativo 16/24, un detenuto ristretto nel carcere pavese, già conosciuto per altre aggressioni avvenute in passato contro la Polizia Penitenziaria, ha sferrato un colpo con la testa al volto del collega causandogli la frattura del setto nasale. Ad essere aggredito è stato anche il Capoposto di turno che è intervenuto per soccorrere il collega. Il detenuto era sotto evidente stato alterato dall’assunzione di alcol e ancora non è stato trasferito dal carcere di Pavia”.
La richiesta sindacale avanzata dal Segretario Provinciale della FP CGIL Pavia, Daniele Pirri, è che il Sottosegretario di Stato Andrea Ostellari assicuri l’attuazione delle misure previste per questi casi, garantendo inoltre che gli individui detenuti che hanno perpetrato aggressioni al personale della Polizia Penitenziaria siano trasferiti altrove.
Mirko Manna, coordinatore nazionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria: “Nonostante le misure misure disciplinari previste in questo caso e propagandate da esponenti del Governo e dal DAP nei mesi scorsi, i detenuti che si rendono responsabili di ferimenti ai danni del personale di Polizia, medici e infermieri e personale delle funzioni centrali, non vengono immediatamente trasferiti in altri Istituti e permangono nello stesso carcere anche dopo svariate aggressioni come in quest’ultimo caso. Tutto ciò alimenta nella popolazione detenuta quel senso di impunità che rende ancora più pericoloso per la Polizia Penitenziaria e gli altri operatori, continuare a svolgere il proprio quotidiano lavoro in sicurezza.
Le finte soluzioni delle celle aperte e della sorveglianza dinamica adottate per evitare sanzioni dalla Corte Edu, non sono più sufficienti a gestire un sistema penitenziario con sempre più detenuti e sempre meno Poliziotti. E’ urgente un impegno del Governo per l’immediata assunzione di almeno 5.000 unità dei “Baschi Azzurri” e per rivedere la pianta organica del Corpo che, dopo i tagli indiscriminati della legge Madia, ha messo in ginocchio la Polizia Penitenziaria impedendo una sufficiente assunzione di Agenti per avvicendare il personale di Polizia che va in pensione ogni anno”.
Pavia, 12 aprile 2024
Si è tenuta nella giornata di ieri una prima discussione per la condivisione dell’accordo sugli incentivi per funzioni tecniche ex art. 113. Le scriventi OO.SS. hanno ritenuto di dover sottoscrivere il testo al fine di consentire l’erogazione dei fondi al personale che ha partecipato ai lavori nelle annualità 2022 (novembre e dicembre) e 2023 (gennaio – ottobre).
Alla luce dell’innovazioni normative introdotte dalla revisione del codice degli appalti, Fp Cgil e Uil Pa hanno ritenuto utile definire, insieme a gran parte delle Organizzazioni presenti e all’Amministrazione, per gli accordi futuri nuove regole, finalizzate alla rotazione degli incarichi, oltre che alla verifica della correttezza delle procedure, la pubblicazione degli atti sul portale Mic deputato alla trasparenza, la pubblicazione di tutti gli elementi relativi al controllo delle procedure; tutto ciò al fine di consentire la sottoscrizione di accordi in sede nazionale coerenti con quanto realmente accade nei territori.
È stato firmato anche l’accordo sulle turnazioni anno 2024 – che quest’anno ha scontato un notevole ritardo nelle procedure di controllo da parte degli organi competenti. Ricordiamo che si tratta di una procedura già in uso da tempo e che ci consente di pagare anticipatamente, senza dover aspettare l’approvazione definitiva del FRD in quanto si tratta di somme ormai consolidate nel tempo.
L’incontro è poi proseguito con la ratifica dell’accordo sui progetti presso gli Istituti e Musei dotati di autonomia speciale, i cui proventi sono destinati alla remunerazione del personale. In vista delle prossime aperture straordinarie, tale argomento ha consentito a Fp Cgil e Uil Pa di ribadire la posizione già espressa in occasione delle recenti festività, ovvero la necessità di operare il confronto con le parti sociali con opportuno anticipo, a tutela delle condizioni di lavoro delle lavoratrici e lavoratori.
Il terzo argomento all’ordine del giorno ha riguardato l’apertura del confronto sul Fondo Risorse Decentrate 2024, la cui discussione ha previsto l’esame di una prima bozza di testi; rispetto ad essi l’Amministrazione ha raccolto le considerazioni di parte sindacale riservandosi di inviare una ipotesi di testo da condividere nei prossimi giorni.
Fra le proposte avanzate negli scorsi incontri dalle scriventi Organizzazione c’è stata anche quella relativa alla riformulazione dell’accordo sul casierato, che contiene vincoli tali da rendere inutili i bandi. L’Amministrazione si è resa disponibile ad una revisione del testo.
A margine dell’incontro queste Organizzazioni hanno rappresentato alcune criticità ancora senza riscontro tra le quali, ad esempio, la tempistica dello scorrimento ed esaurimento delle graduatorie delle procedure concorsuali. È stata riconfermata la volontà di far scorrere la graduatoria residua del concorso AFAV entro l’estate ed è stata annunciata la possibilità, per la procedura 518 funzionari, di assumere anche una quota di idonei rispetto ai vincitori. A ciò si è aggiunta la richiesta di chiarimenti circa le notizie circolate tra i prossimi Dirigenti per la messa in ruolo dopo il corso – concorso. L’Amministrazione ha smentito le notizie impropriamente circolate circa la presa in servizio il prossimo 15 aprile, pur dichiarando la volontà di procedere in tempi rapidi. Al momento è ancora al vaglio la modalità di assegnazione delle sedi. Sulle collaborazioni degli esperti a partita IVA, rifinanziati dal Milleproroghe, l’Amministrazione ha ribadito l’intenzione di riavviarne a breve i rapporti di lavoro. In coda l’Amministrazione ha dichiarato la chiusura della mobilità interna e l’imminente costituzione della commissione interna per le progressioni economiche.
FP CGIL UIL PA
V. Giunta F. Trastulli
Al Capo Divisione Risorse
dell’Agenzia delle Entrate
Dott. Antonio Dorrello
div.risorse@agenziaentrate.it
Alla Direttrice Centrale Risorse Umane
Dell’Agenzia delle Entrate
Dott.ssa Laura Caggegi
dc.risorseumane@agenziaentrate.it
Oggetto: Criticità sul Lavoro agile in deroga e terza procedura progressioni economiche orizzontali.
Pervengono a questa O.S. molte segnalazioni in merito a forti ritardi nelle tempistiche previste per esitare la procedura di valutazione delle istanze di lavoro agile in deroga, presentate da tempo dai dipendenti agli uffici di competenza e successivamente trasmesse alla Direzione Centrale.
Tali ritardi stanno comportando seri disagi a personale che ha necessità (specie per motivi di salute) di fruire di tale istituto contrattuale e ulteriori disagi dovranno subire con una procedura di “flessibilità temporanea” in attesa della autorizzazione considerato che in alcuni casi tale flessibilità, per ritardi tutti addebitabili all’Amministrazione, sembra venga richiesta successivamente in recupero da alcuni Dirigenti di Ufficio.
Premesso quanto sopra si chiede una specifica informativa sulle cause di tali ritardi oltre che un urgente e tempestivo intervento da parte Vostra al fine di velocizzare le istanze presentate senza ulteriori indugi, con particolare riferimento a quelle situazioni in cui anche i medici competenti hanno già espresso il parere favorevole alle richieste e per cui pertanto non è comprensibile l’attuale ritardo negli esiti.
Parimenti si chiede una precisa informativa sui tempi per la conclusione della terza procedura di progressioni economiche orizzontali, considerato che alla data del 12 marzo scorso l’Amministrazione aveva comunicato che i tempi di avvio dell’applicativo per la gestione della procedura sarebbero stati di due settimane da allora e che ad oggi è trascorso quasi un mese senza ricevere alcuna comunicazione, anche in considerazione del fatto che per la FP CGIL è inderogabile la sottoscrizione di un Accordo per una ulteriore progressione economica da definire entro il 2024 nel rispetto degli impegni presi reciprocamente.
Restiamo in attesa di Vostro cortese riscontro e ringraziando anticipatamente, inviamo cordiali saluti.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Agenzia delle Entrate
Florindo Iervolino
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per l’Emergenza il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo riguardo l’incontro avvenuto il 21 marzo 2023 sul settore operativo della specialità nautica
Pubblichiamo la nota del Coordinamento Provinciale Fp Cgil VVF con la quale ancora una volta ribadisce la necessità di tutelare la salute la sicurezza delle donne e degli uomini del Corpo
Il giorno 9 aprile 2024 si è tenuto in videoconferenza il tentativo di conciliazione preventivo di cui alla legge 146/1990 a seguito dello stato di agitazione proclamato dalla FP CGIL, dei lavoratori delle Commissioni Territoriali per il Riconoscimento della Protezione Internazionale e della Commissione Nazionale per il diritto d’asilo del Ministero dell’Interno.
Nell’incontro erano presenti per l’amministrazione il Prefetto Annamaria Manzone Vice Capo Dipartimento per l’espletamento delle funzioni vicarie e il Prefetto Carolina Bellantoni del Dipartimento Politiche del Personale e il Prefetto Fabrizio Gallo in qualità di Presidente della Commissione Nazionale.
Nel nostro intervento sono state evidenziate le ragioni che hanno portato ad indire un nuovo stato di agitazione, malgrado le recenti aperture di confronto avviate dal Prefetto Gallo in un contesto organizzativo emergenziale con inadeguato personale di supporto e con un incremento insostenibile dell’attività lavorativa.
A partire dalla rivendicazione di un più idoneo inquadramento nel sistema di classificazione, nella quarta Area, destinata alle Elevate Professionalità della pubblica amministrazione, ricorrendone i presupposti.
Inoltre è stato ribadito che la decisione di rafforzare il personale delle Commissioni con immissione in servizio di funzionari amministrativi non formato in materia di protezione internazionale, prevedendone una formazione successiva e non completa comporterà:
la dequalificazione dell’attività svolta dalle commissioni e del ruolo dei funzionari amministrativi assunti per le funzioni di carattere specialistico;
una evidente sovrapposizioni di ruoli e competenze nella procedura di riconoscimento della protezione internazionale;
una svalorizzazione delle capacità professionali acquisite e messe in atto al servizio della collettività per il buon funzionamento del sistema asilo.
Dobbiamo prendere atto con rammarico che, benché lo stesso Presidente della Commissione Nazionale per il Diritto d’Asilo abbia riconosciuto la giustezza delle nostre rivendicazioni, alcun passo in avanti si è potuto riscontrare dalle parole dell’Amministrazione, lasciando poca alternativa alla prosecuzione convinta della nostra mobilitazione, in tutte le forme che riterremo opportune.
Per tali motivi, continuiamo lo stato di agitazione e proclameremo a breve una giornata di sciopero nazionale del personale delle commissioni e Sezioni Territoriali e della Commissione Nazionale per il riconoscimento della protezione internazionale, per rivendicare:
l’inquadramento dei funzionari altamente qualificati, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt.3 3 e 4 del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (triennio 2022-2024) , nella quarta Area, destinata alle Elevate Professionalità della pubblica amministrazione, ricorrendone i presupposti:
una migliore gestione dei carichi di lavoro e delle condizioni lavorative con un allineamento degli obiettivi numerici cui le commissioni devono tendere per garantire il corretto funzionamento del sistema ed il rispetto dei richiedenti asilo;
la definizione di un modello organizzativo funzionale per tutti i funzionari che garantisca e ristabilisca il fondamentale diritto al benessere lavorativo nella propria sede di servizio;
un miglior servizio di interpretariato che agevoli e supporti le attività istruttorie;
il miglioramento della sicurezza e dell’accesso ai luoghi di lavoro, spesso inadeguati e fatiscenti;
la previsione di supporto psicologico per i funzionari cosi come previsto in analoghi contesti nell’Unione Europea.
Proseguire la mobilitazione rappresenta un atto di rispetto verso la professionalità che ci è stata riconosciuta anche da autorevoli organismi internazionali; nonché verso i diritti dei richiedenti asilo ed i principi di buon andamento della Pubblica Amministrazione, che continuano ad essere le autentiche stelle polari del nostro agire.
FP CGIL
Adelaide Benvenuto Antonio Indolfi Vincenzo Malatesta
Roma, 10 apr – “Mai come ora bisogna investire sulla prevenzione. La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, con il documento sul dl Pnrr, conferma quanto più volte evidenziato e sostenuto dalla Funzione Pubblica Cgil: il governo dimentica che nel sistema di prevenzione i Servizi delle Aziende Sanitarie svolgono un ruolo determinante anche per la capillare conoscenza del territorio. Accogliamo quindi con favore quanto la Conferenza ha evidenziato rispetto alla mancata valorizzazione e centralità dei dipartimenti di prevenzione delle Asl nelle loro articolazioni che guardano alla tutela della salute di lavoratrici e lavoratori, e continuiamo a ribadire con forza che il sistema della prevenzione non può basarsi solo sul rafforzamento di un sistema repressivo”.
Lo scrive in una nota Marco Vitelli, coordinatore Salute e Sicurezza per Fp Cgil.
“I servizi di tutela della salute e sicurezza dei dipartimenti delle Asl – prosegue – hanno compiti di vigilanza complessa ed il relativo personale ha una formazione accademica specifica, ma dal governo queste professionalità sembrano essere state dimenticate. Per questo, continueremo a batterci affinché si tenda ad un vero sistema integrato di controlli e continuiamo a chiedere una grande campagna di assunzione di professionisti del settore, formati ed orientati alla prevenzione”.
“Vale la pena di ricordare che l’Inps ha censito circa 1.700.000 aziende a fronte di un contingente dei servizi di vigilanza di circa 3000 unità di personale realmente attive, considerando Ispettorato nazionale del Lavoro e ASL insieme. Seppure s’impiegasse a tempo pieno nella vigilanza questo personale, considerando ottimisticamente una media di 35 aziende l’anno per ciascun operatore, avremmo bisogno di 16 anni per chiudere un giro, cioè per visitare un’azienda una volta in 16 anni”, conclude Vitelli.