Roma, 1 ottobre 2021
Al Ministro della Difesa
On.le Lorenzo Guerini
Al Capo di Gabinetto
Gen. di Divisione Aerea Antonio Conserva
Al Capo di Stato Maggiore della Difesa
Gen. Enzo Vecciarelli
Al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito
Gen. di Corpo d’Armata Pietro Serino
Al Capo di Stato Maggiore della Marina
Amm. Giuseppe Cavo Dragone
Al Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica
Gen. di Squadra Aerea Alberto Rosso
Al Segretario generale della Difesa
Direttore nazionale degli armamenti
Al Direttore di Agenzia Industrie Difesa
Dott. Nicola Latorre
Al Direttore Generale del Personale Civile Difesa
Dott.ssa Gabriella Montemagno
OGGETTO: assicurazione sanitaria integrativa personale militare.
Egregio Ministro,
la scrivente organizzazione sindacale è venuta a conoscenza della recente stipula –
ad opera del V Reparto dell’Ufficio Affari Generali dello Stato Maggiore Difesa – di un piano
di assicurazione sanitaria integrativa destinato al personale militare appartenente alle
FF.AA. e all’Arma dei carabinieri, interamente finanziato con le risorse economiche
dell’A.D.
La predetta polizza, si legge, è stata concepita per assicurare il benessere del personale,
che è uno degli obiettivi primari dell’intero Comparto Difesa, perché… “quando il
personale lavora serenamente ne guadagna anche l’Istituzione che potrà ricevere sempre
una risposta pronta e leale”. Ciò, al fine di “conservare e rafforzare l’aggregazione sociale
dei dipendenti e delle loro famiglie, e aiutare i militari a far fronte ad esigenze improvvise,
anche di natura sanitaria, attraverso l’erogazione di interventi assistenziali”.
Non v’è dubbio che si tratti di un’apprezzabile iniziativa, la quale potrà anche garantire
il pagamento/rimborso delle spese sanitarie sostenute in conseguenza di infortunio
e malattia dal personale in servizio permanente, con facoltà di estendere la copertura
al relativo nucleo familiare.
Ma… perché destinarla solo al personale militare e non anche alle lavoratrici e ai
lavoratori civili, visto che è a totale carico dell’A.D.?
Sono dipendenti del Ministero della Difesa anch’essi, lo rammentiamo a chi evidentemente
sfugge, che espletano quotidianamente e con grande senso di responsabilità
compiti anche molto delicati a supporto delle FF.AA. e dello Stato, come Lei stesso ha più
volte rilevato e ricordato in diverse occasioni pubbliche, spesso lavorando insieme proprio
a quei militari a cui è stata inspiegabilmente riservata tale iniziativa e che peraltro, a parità
di livello professionale – seppure con ordinamenti diversi –, possono già contare su
retribuzioni salariali mediamente più alte di almeno 600/700 euro mensili.
A maggior ragione, quindi, quei dipendenti avrebbero pieno diritto di avvalersi
dell’aiuto dell’A.D. per far fronte alle improvvise esigenze, anche di natura sanitaria, che
potrebbero manifestarsi nel corso della loro vita lavorativa attraverso l’erogazione di quegli
stessi interventi assistenziali di supporto.
Per queste ragioni, signor Ministro, conoscendo la Sua sensibilità istituzionale e
personale siamo a chiederle di porre fine a questa insana discriminazione, e far tenere
quanto prima possibile l’integrazione nel predetto piano assicurativo di tutto il personale
civile della Difesa.
Certi che saprà cogliere l’importanza della richiesta, in attesa di ricevere cortese
urgente riscontro, La salutiamo cordialmente.
p. La Fp Cgil Nazionale
Francesco Quinti
Roberto De Cesaris
Pubblichiamo la nota del Dipartimento in merito l’assegnazione di risorse straordinarie per il IV trimestre per sopperire alla carenza delle figure Capo Squadra e Capo Reparto
Pubblichiamo il Decreto della nuova graduatoria per la successiva ammissione al corso di formazione professionale, del concorso interno, per titoli e superamento di un successivo corso di formazione professionale, per la copertura di n. 574 posti per l’accesso alla qualifica di capo squadra del ruolo dei capi squadra e dei capi reparto, con decorrenza 1° gennaio 2020 emesso dalla Direzione Centrale Affari Generali
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione con la quale ribadisce i poli didattici e l’inizio del corso per la qualifica Capo Squadra con decorrenza 2020
Pubblichiamo la nota del Dipartimento in merito le direttive del Ministro della Salute sull’equivalenza di vaccini anti SARS-CoV-2-COVID-19 somministrati all’estero
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per gli Affari Generali con la quale comunica l’inizio del corso per la qualifica capo squadra decorrenza 2020
Pubblichiamo la nota del Dipartimento in merito le direttive del Ministro della Salute sulla proroga della validità delle certificazioni di esenzione alla vaccinazione Covid-19
Pubblichiamo la nota del Dipartimento in merito le direttive del Ministro della Salute sulle raccomandazioni delle vaccinazione anti SARS-CoV-2/covid-19 in gravidanza e allattamento
“Il sistema delle relazioni sindacali che vige nel comparto Sicurezza e Difesa è ormai datato e necessita di un aggiornamento non più rinviabile. Si deve guardare al resto del mondo del pubblico impiego per ampliare le libertà sindacali e la fruibilità dei diritti soggettivi per i lavoratori in divisa, senza mortificare le specificità di questo comparto”. Lo afferma la Fp Cgil al termine della riunione di ieri sul rinnovo del contratto del personale del comparto Sicurezza e Difesa.
“Dobbiamo rafforzare – prosegue il sindacato – il valore della contrattazione su temi che impattano direttamente sul rapporto di lavoro dei poliziotti, come l’organizzazione del lavoro, la mobilità e il ricorso al lavoro straordinario. Inoltre, bisogna assumere il sistema delle relazioni sindacali come uno strumento utile a migliorare la qualità dei servizi attraverso il miglioramento del benessere organizzativo e la soddisfazione dei lavoratori. Per questo l’informazione non può continuare a essere vissuta dalle amministrazioni come un adempimento burocratico ma come il primo concreto riconoscimento del ruolo dei sindacati per migliorare anche le amministrazioni stesse. Vanno definiti perciò tempi e modalità certi del primo elemento dì relazione che deve pure andare oltre le materie di confronto e contrattazione”.
Infine, aggiunge, “abbiamo chiesto che il sistema di rilevazione della rappresentatività sia rinnovato evitando le degenerazioni che si sono registrate in questi anni. Per fare questo bisogna consentire anche ai poliziotti di votare le proprie rappresentanze sindacali unitarie. Al termine della riunione, visto che abbiamo inviato le nostre piattaforme da tempo e che oggi le abbiamo esplicitate anche su questo tema, abbiamo chiesto alla parte pubblica di fare sintesi e produrre un testo su cui confrontarsi”, conclude la Fp Cgil.
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione riguardo l’organizzazione e le convocazioni per il personale aspirante al 41° corso di formazione per Formatori Professionali
A tutela del personale, la Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF rappresentano come ogni ritardo, nella formazione, nell’organizzazione e nella mobilità del personale, è attribuibile alla cattiva condotta e gestione sino ad oggi adottata da questa Amministrazione