Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali Fp Cgil, Fns Cisl e Confsal, con la quale si chiede la massima partecipazione dei lavoratori per il loro riconoscimento
“Quanto accaduto ieri nel carcere di Frosinone dimostra, ancora una volta, che le nostre denunce erano fondate. Il sistema penitenziario è al collasso ed è a rischio l’incolumità di coloro che ci lavorano e di coloro che sono ristretti. Chiediamo alla Ministra Cartabia di perseguire quanto da noi proposto: serve una riforma organizzativa e forti investimenti”. Ad affermarlo è la Fp Cgil Nazionale in merito a quanto avvenuto al carcere di Frosinone dove un detenuto ha minacciato con una pistola un agente e poi sparato contro tre altri detenuti.
“Più che del lavoro dell’ennesima commissione di esperti – prosegue il sindacato -, tra l’altro composta solo in minima parte da operatori del settore, anche se di comprovata esperienza, per riformare il sistema penitenziario la Ministra Cartabia dovrebbe accogliere le proposte che abbiamo avanzato. Non abbiamo bisogno di una riforma dei codici, su cui esiste già uno studio approfondito commissionato dall’allora Ministro Orlando, ma di una riforma organizzativa che venga accompagnata da ingenti investimenti per l’assunzione di personale, la messa in sicurezza delle strutture, l’acquisto di mezzi e strumentazioni tecnologiche e l’implementazione delle attività trattamentali”.
Per la Fp Cgil, “le nostre carceri sono fatiscenti, il personale è pesantemente sotto organico e si lavora senza strumenti: se non si parte da questo qualsiasi riforma sarebbe inutile. Bisogna analizzare cosa non funziona e proporre come farlo funzionare. A tal proposito abbiamo inviato da tempo alla Ministra le nostre proposte di modifica dei modelli organizzativi, di quelli operativi e di innovazione dei profili professionali. Siamo come sempre disponibili per ulteriori confronti e chiediamo alla titolare del dicastero di via Arenula risposte concrete su questi temi”, conclude.
Al Capo di Gabinetto Ministero Giustizia
Dott. Raffaele PICCIRILLO
Roma
Al Capo del DAP
Dott. Bernardo PETRALIA
Roma
E, p.c.
Al DGPR – DAP
Dott. Massimo PARISI
Roma
Oggetto: nuovo modello custodiale.
Egregio,
visto il susseguirsi delle molteplici aggressioni avvenute ai danni del personale di polizia penitenziaria negli istituti della nazione, questa O.S. ha proposto diverso tempo fa un nuovo modello custodiale volto ad intendere una nuova organizzazione del lavoro e della vita in carcere.
Inoltre, risulta a questa O.S. che l’Amministrazione penitenziaria ha inviato presso il Ga-binetto del Ministro, anche sulla base delle nostre sollecitazioni, una relazione contenente un nuovo schema di modello custodiale e che lo stesso Dipartimento è ancora in attesa di ricevere indicazioni in merito.
Alla luce di quanto sopra esposto, visto l’aumentare negli ultimi mesi di eventi critici e i fatti accaduti ieri nell’istituto di Frosinone con danni nei confronti di chi lavora nei peni-tenziari, la Fp Cgil chiede un’accelerazione dei tempi utili ad avviare un confronto sinda-cale per la trattazione e la messa in pratica di quanto in oggetto.
Distinti saluti.
Coordinatore Nazionale FP CGIL
Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI
Prof.ssa Marta Cartabia
Ministra della Giustizia
Tra le principali misure dirette a prevenire la diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2 vi è quella che, nei luoghi di lavoro pubblici e privati, impone, a decorrere dal prossimo 15 ottobre e sino al 31 dicembre 2021 (data della cessazione dello stato di emergenza), l’obbligo del possesso e della esibizione, su richiesta, della certificazione verde COVID-19, cd. GREEN PASS.
Con stupore le scriventi organizzazioni sindacali hanno avuto contezza dell’esonero dal predetto obbligo per avvocati, altri difensori, consulenti, periti, altri ausiliari del magistrato estranei alle amministrazioni della giustizia, testimoni e parti del processo.
Poiché la ratio della norma è quella di tutelare dal contagio tutti coloro che accedono agli uffici giudiziari, luogo pubblico particolarmente frequentato anche da semplici cittadini, la predetta esclusione non trova giustificazione alcuna considerata la posta in gioco ossia la tutela della salute pubblica. La stessa, invero, rischia di vanificare la finalità della norma in quanto consente l’accesso nelle aule di udienza, nelle cancellerie e segreterie giudiziarie e, più in generale, nei locali degli uffici giudiziari anche a chi potrebbe non essere stato vaccinato e quindi a chi più facilmente può contrarre il virus e a sua volta trasmetterlo, verosimilmente anche ai possessori di green pass. Particolarmente esposti a rischio di contagio sono proprio i lavoratori fragili e coloro che per ragioni di salute non possono ricevere il vaccino. Per costoro andranno previste in ogni caso misure specifiche di tutela quali lo smart working e l’udienza da remoto.
CGIL CISL e UIL ritengono che l’esercizio della iuris dictio debba avvenire nella massima sicurezza possibile. Per tale motivo le stesse chiedono che il Ministero della Giustizia, a tutela della salute pubblica, si faccia parte diligente verso il Governo affinchè l’obbligo del possesso e della esibizione, su richiesta, della certificazione verde COVID-19 sia esteso a tutti i soggetti che accedono a qualunque titolo negli uffici giudiziari, senza eccezione alcuna, e siano disposte per i soggetti fragili e/o dispensati dal vaccino misure ulteriori e specifiche di tutela dal contagio.
CGIL CISL e UIL Confidano in un positivo riscontro e porgono distinti saluti.
Roma, 19 settembre 2021
FP CGIL CISL FP UIL PA
Russo Marra Amoroso
AD IMPOSSIBILIA NEMO TENETUR
A seguito del ricevimento della bozza di testo del messaggio Hermes di prossima pubblicazione, avente ad oggetto le” Indicazioni organizzative per i servizi al Front end di sede”, le scriventi organizzazioni sindacali intendono offrire il proprio punto di vista al fine di evitare tensioni con il personale chiamato a svolgere i nuovi e modificati servizi. Secondo il messaggio “… a far data dal prossimo 27 settembre viene prevista l’attivazione in tutte le Filiali metropolitane, Direzioni provinciali, Filiali provinciali ed Agenzie complesse di un servizio di “Prima accoglienza” ad accesso libero, senza prenotazione destinato, prevalentemente, ad assicurare l’orientamento e la presa in carico dei bisogni degli utenti e il supporto per l’accesso alle informazioni e ai servizi dell’Istituto”.
La “prima accoglienza” secondo il tenore della bozza di messaggio:
▪ assorbirà molti dei servizi già in precedenza erogati dagli sportelli veloci (che conseguentemente verranno dismessi) garantendo l’orientamento, l’informazione sul funzionamento della sede e il supporto per l’accesso ai servizi;
▪ dovrà occuparsi dell’eventuale protocollazione di atti in ingresso e/o della stampa di certificati e documenti;
▪ dovrà supportare ed assistere il pubblico nell’utilizzo dei servizi automatici e web e inoltre si occuperà della prenotazione dell’accesso agli sportelli di primo e di secondo livello.
Sulla scorta dell’enunciato, il ruolo della prima accoglienza assumerà un valore fortemente strategico nell’organizzazione dei servizi di front end e se ben gestito potrebbe contribuire, e di molto, a prevenire la necessità di prenotare l’accesso a sportelli di primo e di secondo livello. Le figure rilevanti del servizio di front end dovrebbero diventare proprio i funzionari addetti alla prima accoglienza ed il responsabile Urp (che dovrebbe seguire i casi più complicati). A parere delle scriventi, sarebbe riduttivo, circoscrivere la prima accoglienza a mero smistamento dei cittadini presso gli sportelli di primo e di secondo livello. Viceversa, la prima accoglienza potrebbe essere un servizio di indirizzamento degli utenti all’uso dei servizi online come, ad esempio, il percorso da seguire sul sito Inps per arrivare a stampare e/o modificare i modelli PagoPA, per pagare la contribuzione dei lavoratori domestici o mostrare all’utenza più anziana come prendere visione del proprio cedolino di pensione.
A tal fine, si riterrebbe opportuno catalogare precisamente e dettagliatamente i servizi erogabili in prima accoglienza e fornire adeguata formazione al personale addetto allo sportello di prima accoglienza.
È innegabile che il sito istituzionale, anche in relazione al grande numero di servizi offerti, sia di difficile consultazione anche per gli addetti ai lavori. Conseguentemente, per poter accogliere e fornire un servizio di assistenza al pubblico, occorrerebbe un’adeguata formazione e la predisposizione di apposite check list di supporto consultabili per il personale.
La fissazione di un appuntamento di primo e/o di secondo livello dovrebbe rappresentare l’ultima soluzione da adottare. Purtroppo, sulla scorta di un riscontro avuto in questi giorni con le sedi, quell’ascolto che dovrebbe guidare l’Amministrazione, non è difficile immaginare che, dopo qualche giorno dall’attivazione di tale servizio, le sedi INPS saranno stracolme di cittadini pronti a chiedere di fissare un appuntamento di primo e di secondo livello, dimentichi del periodo di pandemia ancora in atto e di emergenza sanitaria fino a fine anno. La capienza dei locali ed il rispetto del distanziamento potrebbe dar luogo a lunghe file fuori dalle sedi con un ulteriore danno di immagine.
Sebbene questo sia stato un anno particolarmente caldo, a breve l’autunno potrebbe rendere irrealizzabile il distanziamento sociale anche tenendo conto che l’obbligo al green pass, per quanto quest’ultimo non sollevi dalle buone pratiche del contrasto alla pandemia, non riguarderà, in generale, l’utenza.
Non si dimentichi poi la carenza di personale nelle sedi. Il personale destinato alla prima accoglienza NON potrà dedicare tempo per le attività di back office.
La stessa bozza di messaggio Hermes prevede poi che l’accesso agli sportelli di linea verrà effettuato sulla base delle prenotazioni degli slot disponibili, organizzati su una durata massima di 10 minuti per ogni accesso, per 5 giorni con apertura dalle ore 8,30 alle ore 12,30 e per almeno 8 ore settimanali pomeridiane di attività di informazione di secondo livello, con l’unica eccezione delle Agenzie territoriali.
Per ampliare il numero di slot liberi viene raccomandata o la “clonazione” di quelli maggiormente oggetto di richieste di prenotazione, o di valutare l’opportunità di ridurre la durata degli slot per singolo sportello.
Premesso che in molte sedi questa attività di riduzione di durata massima di tempo da dedicare agli sportelli di linea era stata già effettuata, vogliamo sottolineare che la sottrazione di tempo avviene solo sulla carta. Lo sportello di secondo livello è quello che deve garantire la soluzione del problema presentato dal cittadino e, talora, chi si presenta ha delle rimostranze o necessita di spiegazioni che contenere nei 10 minuti non è possibile. Una spiegazione adeguata riduce il rischio di contenzioso che tanto tempo richiede nell’attività di back office.
Nel corso del periodo pandemico, ancora in corso, gli appuntamenti gestiti a distanza, anche con richiamata telefonica, sono stati ampiamente graditi dall’utenza, ma la durata delle chiamate è stata, in media, ben superiore ai 10 minuti in quanto l’utenza non si accontenta di un’informazione generica come quella erogabile in slot a durata massima addirittura inferiore a 10 minuti. Non
è difficile immaginare che l’utenza insoddisfatta chieda un ulteriore appuntamento di secondo livello dando luogo a:
→ saturazione degli slot per gli appuntamenti di secondo livello e l’allungamento dei tempi necessari all’accoglienza delle istanze;
→ aumento del tempo totale di gestione della pratica (Tempo di orientamento + tempo di primo livello + tempo di secondo livello + eventuale tempo di elaborazione del contenzioso);
→ riduzione delle risorse totali disponibili al backoffice.
A tutte le considerazioni esposte si aggiungono i seguenti quesiti:
✓ con quali risorse si riorganizzeranno i servizi del front end di sede a fronte di una paurosa carenza di personale che l’Amministrazione sembra ignorare (non si fanno i matrimoni con i fichi secchi!)?
✓ quale formazione è stata fatta sul campo per preparare questa nuova figura di “tuttologo del sapere INPS” che dovrà reinventarsi anche consulente informatico per “il supporto e l’assistenza ai servizi automatici e ai servizi web e per l’installazione e l’utilizzo dell’APP dedicata”?
✓ a fronte della preannunciata estensione, a tutto il territorio, della riorganizzazione delle sedi, la cui bontà, a dispetto di ciò che ufficialmente viene detto dall’Amministrazione, è messa in discussione dai suoi stessi rappresentanti, che nutrono forti dubbi su un processo di rivisitazione del modello di servizio da noi contestato nel metodo e nel merito, non sembra all’Istituto di voler “mettere troppa carne sul fuoco” con il rischio che questa si carbonizzi?
Prevalga il buon senso, si evitino processi frettolosi e soprattutto si misurino le forze disponibili: “ad impossibilia nemo tenetur” dicevano gli antichi romani!
Roma, 19 settembre 2021
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
LA FP CGIL NON SOTTOSCRIVE L’ACCORDO SUL FONDO RISORSE DECENTRATE 2019
Mercoledì 15 settembre 2021, si è svolto l’ultimo incontro di contrattazione sul Fondo Risorse Decentrate 2019, avente all’ordine del giorno la sottoscrizione definitiva dell’accordo.
In coerenza ed in continuità con quanto già espresso in occasione dell’incontro del 30 agosto u.s., la FP CGIL Corte dei conti ha confermato che non avrebbe sottoscritto l’accordo.
Di seguito le motivazioni che abbiamo già inviato all’Amministrazione con la nota a verbale, allegata a questo comunicato:
1) mancato accoglimento della richiesta di liquidazione dell’indennità di preposizione, anche parziale, con i capitoli di bilancio dell’Istituto, cosa avrebbe liberato così ulteriori risorse da redistribuire al restante personale; l’operazione era fattibile, in considerazione che si tratta di 87 quote e che il bilancio consta di residui cospicui; l’aver innalzato l’importo da € 1.930 a € 4.500 rispetto al FRD 2018, ha creato delle disparità di trattamento inaccettabili tra il minimo ed il massimo che un dipendente dell’Istituto potrà percepire;
2) per la prima volta lo stanziamento complessivo per la Performance Individuale è superiore a quello della Performance Organizzativa, mentre ad avviso della scrivente, lo stanziamento maggiore va imputato a quest’ultima; inoltre, nella Performance Individuale la quota pro-capite base è minore di quella maggiorata; tutto ciò crea un precedente e condizionerà la contrattazione per i Fondi futuri;
3) è vergognoso che vengano espunte dalla Performance Organizzativa ed Individuale le assenze per INFORTUNIO SUL LAVORO e similari; accogliere la nostra richiesta avrebbe dato un segnale di sensibilità e di vicinanza a tutti quei lavoratori vittime di infortuni sul lavoro, divenuto un fenomeno sociale nazionale;
4) ancora una volta la RSU di Roma viene esclusa dalla contrattazione di 3° livello, nonostante le reiterate richieste di inserire quest’ultima tra le sedi per la contrattazione ulteriormente decentrata.
LA FP CGIL, INOLTRE, HA STIGMATIZZATO IL COMPORTAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE CHE CON L’ATTO UNILATERALE EMANATO IN DATA 28 GIUGNO U.S., ADOZIONE SENZA PRECEDENTI NELL’INTERO COMPARTO DELLE FUNZIONI CENTRALI, EVENTO CHE PREVEDE CHE IL TESTO SIA SOTTOPOSTO AL PARERE DI UN ORGANISMO PARITETICO PRESSO L’ARAN, CHE A TUTT’OGGI NON RISULTA ANCORA COSTITUITO, HA COMPROMESSO LE RELAZIONI SINDACALI E IL NORMALE SVOLGIMENTO DELLE TRATTATIVE, ANCHE FUTURE.
Appare perlomeno curioso, come nei precedenti accordi l’Amministrazione abbia incassato quasi la totalità delle firme da parte delle Organizzazioni Sindacali, mentre in questa occasione, ci sia stata LA SOLA FIRMA DI UNA SIGLA PER IL FRD 2019, e che la stessa venga rivendicata come una vittoria da parte di entrambi.
Alla fine dell’incontro abbiamo chiesto la calendarizzazione di incontri che abbiano per oggetto le tematiche contrattuali che riguardano i lavoratori come le Peo 2021, i Sussidi 2020 ed il passaggio tra le Aree, argomenti che il personale aspetta da tempo.
Su queste materie e su tutte le novità future, sarete prontamente informati.
Roma, 17 settembre 2021
La Coordinatrice FP CGIL Corte dei conti
Susanna Di Folco
A Persociv Roma
Oggetto: Sistema di misurazione e valutazione della performance Personale non dirigente.
Richiesta confronto ai sensi dell’art 5 comma 3 lettera C del CCNL 2016/2018
In riferimento all’informazione pervenuta sul Sistema di misurazione e valutazione della
performance del Personale non dirigente, le scriventi OO.SS. richiedono apposito incontro di
confronto ai sensi dell’art 5 comma 3 lettera C del CCNL 2016/2018.
Distinti saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Carmela Cilento
Roberto De Cesaris Franco Volpi
Roma, li 17 settembre 2021
Al Sottosegretario alla Giustizia
on.le avv. Francesco Paolo SISTO
ROMA
Al Capo D.A.P.
Pres. Bernardo PETRALIA
ROMA
Al Vice Capo D.A.P.
cons. Roberto TARTAGLIA
ROMA
Al DGPR – D.A.P.
dott. Massimo PARISI
ROMA
E, p.c. Direttrice U.R.S. – D.A P.
dott.ssa Ida DEL GROSSO
ROMA
Al PRAP Emilia Romagna e Marche
dott.ssa Gloria MANZELLI
ROMA
Oggetto: Casa Circondariale di Pesaro. RICHIESTA INTERVENTO URGENTE.
Egregi,
questa Organizzazione Sindacale non può esimersi dal rappresetarVi le forti e legittime
preoccupazioni che stanno vivendo le poliziotte ed i poliziotti penitenziarie/i di stanza presso
l’Istituto di Pesaro.
Ormai da tempo – troppo, ahi noi – molteplici e serie problematiche gestionali ed organizzative
attanagliano il buon regolare andamento generale (continue aggressioni fisiche, presenza di detenuti
psichiatrici, precarie condizioni igieni-sanitarie, carenze organiche, etc), con continui episodi –
accompagnato anche da una discutibile gestionale dirigenziale – che destano squilibri interni
all’assetto di cui trattasi.
La situazione, senza alcuna perifrasi, è ormai al capolinea e fuori controllo. L’apparato sindacale
regionale unitario ha indetto, per il prossimo 20 settembre, un sit-in dinanzi la struttura pesarese, così da manifestare tutto il dissenso per una questione ormai kafkiana ed il loro relativo grido di allarme.
La FP CGIL partecipa e solidarizza con le lavoratrici ed i lavoratori in lotta, pertanto si chiede a
Codeste Autorità in indirizzo ogni impellente e concreta attività migliorativa e/o riparativa tesa ad
assicurare serenità e benessere presso la Casa Circondariale de qua.
Con ogni ulteriore riserva ed azione, invio distinti saluti.
Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
f.to Stefano BRANCHI
IL CUG INIZIA FINALMENTE A LAVORARE
Nella giornata di ieri si è riunito il CUG che raggruppa al suo interno Ministero del Lavoro, INL e ANPAL.
E’ stata anzitutto l’occasione per discutere del regolamento di funzionamento di questo importante organo del quale da anni avevamo chiesto l’attivazione, viste le fondamentali funzioni che esso svolge, sia per quanto riguarda il contrasto alle varie forme di discriminazioni sul posto di lavoro, sia per il suo intervento, ad esempio, in tema di lavoro agile o di azioni positive. Convinti di questo avevamo inviato nei giorni scorsi una serie di proposte di modifica alla bozza di regolamento e siamo contenti che diverse abbiano trovato accoglimento a seguito della discussione in seno all’organo. Intendiamo tornare, in particolare, su quella relativa alla figura del vicepresidente, nodo che sembrerebbe non ancora sciolto: in quanto organismo paritetico (ossia fondato su un principio di parità delle parti) e avendo la parte datoriale nominato la Presidente, è per noi assolutamente ovvio che la vicepresidenza debba essere proposta e scelta dalle organizzazioni sindacali, posizione condivisa da tutte le altre sigle presenti. L’obiezione dell’Amministrazione che una simile previsione lederebbe il principio di parità di composizione dell’Organismo non regge, tanto che abbiamo sottolineato che se si volesse aderire a tale tesi si dovrebbe non ipotizzare aprioristicamente la presidenza all’Amministrazione, come invece è stato fatto.
Si è poi molto discusso sul fatto che un CUG unico per tre Amministrazioni potrebbe costituire un ostacolo al suo corretto funzionamento. Pur potendo condividere questa obiezione, la nostra opinione è che intanto abbiamo ottenuto la costituzione di questo organo e spetta anche a noi trovare il modo di farlo funzionare in modo adeguato. Se poi a livello normativo si riterrà di intervenire su questo aspetto, non potremo che esserne lieti. Per questo, abbiamo proposto che si possano costituire di gruppi di lavoro interni al CUG, sia su base tematica (per affrontare determinate specifiche questioni) che in base all’Amministrazione (così da avere un gruppo di lavoro per il Ministero, uno per INL e uno per ANPAL).
Molto spazio ha occupato nella discussione la questione della mancata considerazione delle assenze equiparate all’interno del Fondo Risorse Decentrate (FRD) di INL. Sul punto, considerato che, come FP CGIL, ci siamo molto spesi per denunciare il comportamento inaccettabile dell’Amministrazione, riteniamo utile e opportuno fare un rapido riassunto di cosa accadde: l’accordo sul salario accessorio sottoscritto all’INL ricalcava il modello di quello ereditato dal Ministero del Lavoro, il quale prevede che alcune tipologie di assenza dal lavoro sono equiparate alle giornate di presenza e sono quindi considerate egualmente utili ai fini del calcolo del salario accessorio. Tra queste, mentre l’accordo del Ministero del Lavoro tuttora ricomprende anche le giornate di assenza riconosciute ai dipendenti titolari di permessi usufruiti ai sensi dell’art. 33, comma 3, L.104/92, ossia quelle giornate che il dipendente utilizza per assistere coniuge, parente o affine entro il secondo grado, non può dirsi lo stesso per l’INL.
Infatti, in questo caso fu l’INL a compiere un vero e proprio strappo con le organizzazioni sindacali. La discussione sul FRD del 2018 vide già un primo tentativo da parte di quell’Amministrazione di togliere alcune assenze equiparate, in particolare quelle ex art. 33, co. 3, L. 104/92, poi rientrato proprio grazie al solitario intervento della FP CGIL. La discussione sul FRD del 2019, invece, non affrontò in alcun modo l’argomento, che difatti non fu ricompreso all’interno dell’accordo, sottoscritto anche dalla nostra sigla. Fu, tuttavia, con la successiva circolare contenente le indicazioni operative agli uffici che la Direzione Centrale delle Risorse Umane dell’INL precisò che dal computo delle giornate di presenza gli Uffici territoriali avrebbero dovuto escludere sia le assenze ex art. 33, co. 3, L. 104/92 sia le assenze derivanti da infortunio sul lavoro. Tale gesto, non comunicato preventivamente alle organizzazioni sindacali (o per lo meno alla nostra sigla) rappresenta tuttora per noi un’inaccettabile scorrettezza di cui è l’Amministrazione la sola responsabile, che ha determinato non solo l’invio all’INL di alcune diffide da parte dei legali della CGIL, ma sul piano contrattuale ha altresì portato alla nostra non firma dell’accordo sul FRD 2020. In quest’ultimo accordo persiste ancora l’esclusione dal computo delle assenze ex art. 33, co. 3, L. 104/92, mentre proprio grazie alla nostra opposizione si è perlomeno sanata l’esclusione delle assenze derivanti da infortunio sul lavoro.
Queste precisazioni sono più che opportune per amore di verità, per evitare che si possa in alcun modo veicolare l’idea che la FP CGIL abbia supinamente accettato l’idea che alcuni lavoratori, benché tutelati dalla legge, siano poi discriminati dalla contrattazione integrativa, ma anche perché riteniamo questo atteggiamento dell’Amministrazione espressione di una certa visione, rispetto a cui siamo certi che il nuovo vertice dell’INL vorrà intervenire.
Prossima riunione del CUG fissata per i primi di ottobre.
Roma, 17 settembre 2021
I componenti CGIL del CUG Il Coordinatore Nazionale FP CGIL Francesca Ferradino – Rocchina Rosa Matteo Ariano
Cesidio Cellitti
Pubblichiamo il Decreto della graduatoria per accedere al corso Capo Squadra decorrenza 2020
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione con la quale annuncia l’inizio del corso 41° per Formatori Professionale