Anzitutto i fatti: sembrerebbe che nei giorni scorsi l’INL abbia diramato una nota agli uffici, relativa al calcolo degli incentivi al personale ispettivo, nella quale si preciserebbe che dal computo delle giornate utili ai fini della percezione degli incentivi dovrebbero essere scomputati il periodo di prova e le giornate destinate alla formazione, incluso anche l’affiancamento con altri ispettori “anziani”.

Questo calcolo, se confermato, comporterebbe che il personale ispettivo assunto nel 2023 sarebbe escluso del tutto o quasi dalla percezione degli incentivi. Immaginiamo, ad esempio, un ispettore tecnico assunto a luglio: usando i criteri sopra descritti, si vedrebbe riconosciuto, forse, solo uno o due mesi di incentivo per il 2023. Non ci risulta che agli ispettori assunti nel 2022 sia stato applicato questo calcolo e già questo rappresenterebbe un problema: perché gli ispettori assunti nel 2022 hanno (giustamente, a nostro parere) ricevuto l’intera quota incentivante, incluso il periodo di prova e di formazione/affiancamento e quelli assunti nel 2023 non dovrebbero riceverla?

Ora, non vorremmo pensare male (si sa che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca…) e non vorremmo che questo sia solo uno stratagemma messo in piedi per non far vedere ciò che tutti sappiamo potrà accadere: le quote del decreto incentivi 2023 saranno più basse per tutti gli ispettori, essendo aumentata la platea dei destinatari, a seguito del massiccio ingresso di nuova forza ispettiva. Per ovviare a questo, si è forse pensato di poter “sacrificare” l’incentivo di qualche centinaio di nuovi ispettori? E’ questo il modo in cui si vuole rendere appetibile l’INL? Se questa circostanza fosse confermata, si è pensato alle conseguenze sullo stato d’animo dei nuovi ispettori? Si è pensato che qualcuno potrebbe persino impiantare ricorsi sulla base di questa disparità di trattamento fra lavoratori?

Chiediamo, pertanto, all’Amministrazione di chiarire le circostanze sopra riportate e che gli incentivi siano distribuiti senza simili ipotetiche decurtazioni anche agli ispettori neoassunti.

Per l’immediato futuro, ribadiamo la nostra richiesta all’INL di intervenire sulla norma del DL 19 in fase di conversione per raddoppiare la percentuale (dal 15 al 30%) destinata al personale ispettivo. Quello sì sarebbe un bel segnale, anche in vista del futuro concorso per ispettori tecnici.

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL

Matteo Ariano

Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF con la quale chiede chiarimenti sul ritardo dei pagamenti accessori

Il provvedimento dei 6 scatti su base pensionabile è da ritenersi importantissimo per il personale del Corpo.
La FP CGIL VVF all’epoca lo ha fortemente sostenuto.
Come sappiamo le risorse stanziate dal governo purtroppo permetteranno la conclusione dell’iter solo nel 2028 ciò nonostante il provvedimento migliora le condizioni previdenziali del personale.
In applicazione della legge n. 234 del 2021, art. 1 comma) 98 e 99, nella busta paga di aprile 2024 si applicherà una trattenuta previdenziale di arretrati a partire dal 1 gennaio 2022 fino appunto ad aprile 2024.
La busta paga di aprile, già visibile nell’importo nel portale NoiPa, avrà quindi una decurtazione cospicua sulla quale il Sindacato non poteva intervenire.
Ora aspettiamo che l’Amministrazione risponda alle esigenze previdenziali del personale con un altro provvedimento a favore, la c.d. previdenza complementare o in alternativa la c.d. previdenza dedicata tanto importanti quanto necessarie per i neo assunti.

Pubblichiamo lo stato di agitazione indetto dalle Strutture territoriali  Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil PA VVF riguardo le mancate relazioni sindacali, la  mancata gestione organizzativa dell’operatività e del re-training TPSS da parte dell’Amministrazione

In data 28 marzo 2024 è ripreso il confronto presso la sede UNEBA a Roma tra la delegazione datoriale UNEBA e FP CGIL, CISL FP, FISASCAT CISL, UIL FPL e UILTuCS per il rinnovo del

CCNL.

Considerando che, durante l’incontro del 6 marzo u.s. le OO.SS., stante l’urgenza di giungere in tempi brevi al rinnovo del CCNL, avevano richiesto all’Associazione datoriale la formalizzazione di una proposta economica per dare risposte alle esigenze di lavoratrici e lavoratori, la delegazione UNEBA ha formulato la seguente proposta:

1. volontà di rinnovare il CCNL con le OO.SS. presenti al tavolo;

2. tenere in considerazione i punti della piattaforma presentata;

3. impegno delle parti a svolgere congiuntamente azioni nei confronti di tutti i livelli istituzionali al fine di vedersi riconosciuti gli adeguamenti contrattuali;

4. sottoscrizione immediata di un accordo economico (rinnovo) per gli anni 2020-2021-2022- 2023, quantificando per tale periodo una quota economica di aumento pari a 50 euro sul livello 4S da riparametrare per gli altri livelli con decorrenza alla firma dell’accordo (aumento di circa il 3,58%). La stessa quota economica potrà essere riconvertita in welfare a livello territoriale a seguito di accordi e assorbe i trattamenti individuali di miglior favore.

5. avvio del percorso di rinnovo del CCNL con vigenza 2024-2026 con impegno a giungere alla definizione del negoziato entro giugno 2025.

Le OO.SS., prendendo atto della proposta formulata da UNEBA, hanno sottolineato come, a distanza di oltre due anni dalla presentazione della piattaforma rivendicativa, lo schema proposto risulti essere quantomeno singolare, esprimendo forti perplessità sui contenuti e sulla tempistica della proposta stessa.

In particolare, è stato sottolineato che, i 50 euro “offerti”, sono del tutto insufficienti a recuperare l’aumento dell’indice inflattivo intercorso dal 2020 al 2023, un quadriennio nel quale una inflazione a due cifre ha eroso in maniera importante il potere di acquisto il cui recupero è obiettivo fondamentale per le OO.SS.

Pertanto, ci si sarebbe aspettati uno “sforzo economico” decisamente maggiore per restituire la dovuta e legittima dignità professionale a lavoratrici e lavoratori e valorizzarne le retribuzioni.

Identiche perplessità sono state espresse in merito proprio allo schema relativo alle vigenze, che di fatto si disallineano da quelle sottoscritte nei recenti rinnovi dei CCNL di settore, senza avere peraltro alcuna garanzia in merito al rispetto delle tempistiche proposte anche per il conseguimento degli aggiornamenti normativi attesi.

Per tali ragioni, le OO.SS. hanno indetto con urgenza l’attivo unitario delle strutture congiuntamente alle delegate e ai delegati del settore per Venerdì 5 Aprile 2024 dalle ore 14.30 alle ore 16.30 per un confronto sulla proposta pervenuta e sulle eventuali e consequenziali azioni a tutela del personale, ivi compresa l’apertura dello stato di agitazione.

Cogliamo l’occasione per augurare una serena Pasqua.

FP CGIL             CISL FP          FISASCAT       CISL UIL             FPL UILTuCS

Michele Vannini Franco Berardi Aurora Blanca Pietro Bardoscia Paolo Proietti

A seguito delle sollecitazioni di queste sigle sindacali, con note unitarie che si allegano, non ultima quella del 26 marzo u.s., ribadite più volte in occasione dei recenti incontri di contrattazione o informali, è pervenuta la convocazione per il giorno 4 aprile p.v..

Gli argomenti all’ordine del giorno saranno oggetto di contrattazione per quanto riguarda i Fondi relativi al triennio 2022-2024 e di confronto in ordine ai criteri per l’effettuazione delle procedure per le progressioni tra le aree (ex art. 5, comma 3, lettera h) del CCNL funzioni centrali 2019-2021).

L’auspicio è di concludere l’accordo sui Fondi nel più breve tempo possibile rispettando le legittime aspettative del Personale, da troppo tempo in attesa della liquidazione degli emolumenti e che le procedure per i passaggi tra le aree si pongano in essere al più presto in modo da concludersi entro la data del 31 dicembre 2024.

Segnaliamo che, in un primo momento, l’Amministrazione aveva convocato i Sindacati per confrontarsi sui criteri per l’attuazione in via sperimentale del lavoro da remoto (ex art. 5, comma 3, lettera g) del CCNL funzioni centrali 2019-2021), al fine precipuo di tutelare il Personale ‘fragile’ che, a seguito della mancata proroga normativa alla possibilità di fare smart working cinque giorni su cinque, è stato costretto al rientro in presenza.

Nel nuovo o.d.g. il punto dedicato al ‘lavoro da remoto’ è stato annullato suscitando la nostra forte perplessità soprattutto per l’urgenza che l’argomento in questione presenta. Vista l’attenzione e la sensibilità più volte mostrata dall’Amministrazione su questioni simili, queste sigle si aspettano al più presto un incontro specifico sul tema.

Vi terremo come sempre informati sull’evolversi delle trattative

S. Di Folco   F. Amidani   U. Cafiero   C. Visca   M. Centorbi

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo la mobilità ordinaria del personale del CNVVF appartenente al ruolo dei Direttivi Logistico-Gestionali – (Circolare n. 13669 del 26 febbraio 2024).

Pubblichiamo il decreto emanato dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo la nomina del ruolo Ispettori Antincendi corso interno per 62 unità

Pubblichiamo la nota informativa della Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo la disposizioni applicative per il congedo parentale, a seguito delle modifiche introdotte dall’art. 1, comma 179, della L. 30 dicembre 2023, n. 213 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”

Pubblichiamo la circolare e la modulistica riguardo il 14° Campionato Italiano VVF  di gran e medio fondo, valevoli per il circuito Italiano VVF, che si terrà a Cattolica (RN) il 12 maggio 2024

“Detenuto ricoverato in ospedale sferra un calcio ad un Poliziotto penitenziario e gli frattura il polso”.

Lo comunica Angelo Boeti, coordinatore regionale per la Fp Cgil Polizia Penitenziaria della Calabria: “Il detenuto era stato ricoverato per controlli dopo l’aggressione subita qualche ora prima nel carcere di Rossano da parte di altri detenuti che lo avevano ritenuto responsabile di alcuni furti nella sezione detentiva. Ma in ospedale non ci voleva stare e si è messo a sfasciare qualunque cosa gli capitasse a tiro rischiando di danneggiare le apparecchiature ospedaliere. A quel punto, i Poliziotti penitenziari che erano appena arrivati per piantonarlo sono intervenuti per bloccarlo e uno dei colleghi ha rimediato una frattura al polso con prognosi di almeno 30 giorni”.

Mirko Manna, coordinatore nazionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria: “Il Corpo di Polizia Penitenziaria è sotto stress per le continue aggressioni e per l’impossibilità di lavorare con minime garanzie per la propria incolumità. Le finte soluzioni delle celle aperte e della sorveglianza dinamica adottate per evitare sanzioni dalla Corte Edu, non sono più sufficienti a gestire un sistema penitenziario con sempre più detenuti e sempre meno Poliziotti. Le continue aggressioni ai Poliziotti determinano ulteriori assenze dal servizio, talvolta, come in questo caso, di mesi interi. E’ urgente un impegno del Governo per l’immediata assunzione di almeno 5.000 unità dei “Baschi Azzurri” e per rivedere la pianta organica del Corpo che, dopo i tagli indiscriminati della legge Madia, ha messo in ginocchio la Polizia Penitenziaria impedendo una sufficiente assunzione di Agenti per avvicendare il personale di Polizia che va in pensione ogni anno”.

Rossano, 29 marzo 2024

Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture territoriali Fp Cgil VVF e Fns Cisl riguardo la razionalizzazione delle vetture di servizio

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