Pubblichiamola nota unitaria territoriale Fp Cgil Fns Cisl Uil Pa VVF, Confsal VVF e Usb VVF in merito alla mancata attivazione delle squadre VVF per operazioni di soccorso
“E’ sempre colpa della CGIL!“
Che fine hanno fatto i risparmi da Smart Working?
Dopo aver consentito all’Agenzia di ridurre i diritti e maturare cospicui risparmi attraverso lo Smart Working emergenziale FLP ha ritenuto opportuno scaricare (anche) su questa Organizzazione le responsabilità della mancata sottoscrizione dell’accordo in merito ai criteri di erogazione al personale in Smart Working delle somme definite dal c.d. comma 870 (risparmi Agenzia da Buoni pasto e mancate prestazioni straordinarie).
Tra l’altro, è perfino ridicola e tanto incredibile la millanteria per cui FLP sia in grado di influenzare la stesura della legge di Bilancio dello Stato. Infatti, il comma 870 “fortemente voluto da FLP…” ricorda le sparate di qualche personaggio che rivendica che per suo merito il sole sorga ad Est.
E’ quindi importante fare una premessa: se siamo obbligati a discutere di “risparmi“ è perché a settembre del 2020, agevolata dalla rottura del fronte sindacale facilitata da chi è abituato a scrivere comunicati altisonanti, l’Agenzia ha potuto non riconoscere i buoni pasto al personale in Smart Working diversamente da quanto fatto in altre amministrazioni.
Le risorse individuate dal c.d. comma 870 rappresentano un “ritorno” di risorse economiche (parziale, purtroppo, perché sarebbe stato meglio mantenere il fronte sindacale unitario a settembre 2020 e obbligare l’Agenzia a riconoscerli) a favore di quei lavoratori che – coerentemente al principio di tutela della salute previsto dalle norme- hanno lavorato in Smart Working.
Avremmo firmato i criteri di liquidazione di queste somme già nella scorsa riunione se non si fosse preferito congelarli al fine di riconoscere contestualmente -non è chiaro da dove prenderle- indennità aggiuntive a chi è stato costretto a lavorare in presenza.
Come FP CGIL abbiamo tenuto il punto: i risparmi vadano ai lavoratori che hanno “subìto” quel minor costo per l’Agenzia (tutti i lavoratori, in sostanza) e, attraverso accordi stralcio a valere sul Fondo 2020, riconoscere anche l’impegno di chi ha dovuto garantire servizi e la funzionalità delle sedi e le infrastrutture informatiche durante la pandemia.
Abbiamo però evidenziato una criticità: fare accordi stralcio “senza ragionare” (utili a fare propaganda e non a valorizzare l’impegno dei colleghi) può avere come effetto una eccessiva frammentazione del Fondo Risorse Decentrate tale da impedire, quando sarà il momento, un ragionamento compiuto su quelle che sono state le reali attività svolte dai colleghi.
Bene gli accordi stralcio a valere sul Fondo del 2020 quindi, senza però perdere di vista l’intero impianto di distribuzione del Fondo al fine di agevolarne la distribuzione secondo criteri di equità e massima valorizzazione delle attività svolte.
L’Unità sindacale per noi è un valore e tutte le posizioni al tavolo hanno una loro legittimità e vanno rispettate, diverso però è quando siamo costretti a leggere distorsioni paradossali e tragicomiche della riunione, per grattare qualche “tessera”. I problemi si affrontano nella loro complessità e non alimentandoli per poi fare comunicati di attacco ad altre Organizzazioni sindacali.
Cosa vieta di discutere del Fondo 2019 e, al tempo stesso, ragionare del nuovo impianto per il 2020? Chi ha deciso di rendere contemporanea la liquidazione dei fondi “ex comma 870” con incentivi per i quali è necessaria una discussione per concretizzarli?
Un conto è chiedere, come ha fatto la FP CGIL, di sottoscrivere parallelamente alla liquidazione delle somme destinate alle giornate di smart working a tutti i colleghi una dichiarazione congiunta per avviare entro breve l’approfondimento rispetto ad uno o più accordi stralcio relativi al Fondo 2020, con i quali concretizzare indennità per coloro che hanno assicurato l’apertura e la funzionalità degli uffici per tutto il periodo della pandemia e, come la FP CGIL ha chiesto ad Aprile, valutare come ricomprendere nel Fondo le nuove modalità di erogazione dei servizi e il conseguente nuovo modello di organizzazione del lavoro in Agenzia delle entrate; altra cosa, come invece ha fatto FLP, pretendere di sottoscrivere fin da subito altri ristori -non quantificati e non quantificabili in quella riunione- rallentando ulteriormente la liquidazione di quanto doveva, anche solo parzialmente, compensare i maggiori costi sostenuti da tutti i lavoratori in smart working.
Questa rigidità di FLP ha consentito all’Agenzia di rinviare la riunione determinando il congelamento di un accordo da 29 milioni di euro che poteva già essere trasmesso agli Organi di controllo e liquidato ai lavoratori.
“E’ sempre colpa della FP CGIL!”, dicono, e sembrerebbe sempre tutto merito della FLP. Lo diciamo una volta per tutte: siamo abituati ad essere incolpati dei limiti dei Tavoli contrattuali, era colpa nostra anche quando da soli contrastavamo il Brunetta di prima generazione. FLP non inventa nulla di nuovo, scopiazza un format dal sapore antico e retrò. Alla domanda retorica “Contenti, lavoratrici e lavoratori?” ne aggiungiamo una seconda: “Vi state abituando alla infallibilità della FLP, del suo prode lanciere e del suo reboante ufficio stampa?”
Roma, 28.06.2021
FP CGIL Nazionale
Daniele Gamberini
Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF, nella quale evidenzia la mancata attivazione del CNVVF per le operazioni di soccorso in zona impervia
Pubblichiamo la nota emanata dalla Direzione Centrale per l’Emergenza, riguardo l’attivazione del dispositivo di mobilitazione immediata per calamità, sistema denominato “Bottone Rosso”.
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per gli Affari Generali in merito le commissioni per concorsi interni per 574 Capo Squadra e 313 Ispettori Antincendi
INCONTRO CON L’AMMINISTRAZIONE DEL 23 GIUGNO 2021
(Dopo più di 2 mesi di silenzio)
In data 23/6/2021, dopo più di 2 mesi di silenzio da parte datoriale, si è svolto l’incontro con l’Amministrazione con all’ordine del giorno il Fondo Risorse Decentrate anno 2020 e informativa in merito all’assunzione di nuovo personale.
Per quanto riguarda il Fondo CGIL CISL e UIL hanno chiesto che venga messa a disposizione tutta la documentazione necessaria alla comprensione delle varie indennità, che l’Amministrazione non ha fornito nel dettaglio.
Per quanto riguarda il piano di assunzioni queste OO.SS. hanno chiesto, così come previsto dalle norme vigenti, di prevedere al più presto anche i passaggi verticali- passaggi di area – per il personale già in servizio presso il Ministero del Lavoro.
Considerato il notevole lasso di tempo trascorso, senza nessuna comunicazione da parte dell’Amministrazione, le scriventi OO.SS. hanno posto con forza molti temi importanti per la vita dei lavoratori che necessitano di indicazioni e risposte chiare.
Prima di tutto è stata chiesta chiarezza, soprattutto alla rappresentanza politica presente- Cons. Fabia D’Andrea – sulla riorganizzazione del Ministero, sulla quale le uniche vaghe notizie sono state apprese attraverso gli organi d’informazione. Riteniamo sia stata una grave mancanza che a tutt’oggi non ci sia stata nessuna informativa ufficiale.
Altro tema rilevante sul quale non c’è ancora chiarezza, è quello della previsione del possibile rientro in sede alla scadenza del decreto del Segretario Generale che fissava al 31/7/2021 il limite allo smart-working massivo, legato allo stato di emergenza. A tale riguardo le rappresentanze dei lavoratori hanno chiesto un incontro specifico in tempi rapidi sulla questione e hanno anche sottolineato con forza che non ci dovranno essere comportamenti difformi tra i vari CDR.
Si evidenziato inoltre il forte disagio, sia degli operatori che dei fruitori, generato dall’avvio del nuovo sistema di rilevazione delle presenze della Zucchetti in sostituzione del sistema operativo GLPers. A tal proposito, considerati gli enormi problemi irrisolti generati dal nuovo sistema e dopo due anni di rinvii e sperimentazione, evidentemente inutili, si è chiesta la sospensione dell’applicativo Zucchetti, finché la società non sarà in grado di garantire un prodotto che sia in linea con le esigenze della nostra Amministrazione.
E’ stata sollecitata per l’ennesima volta, nel corso di due anni, l’effettiva e soprattutto concreta risoluzione del problema dell’armonizzazione dell’indennità di Amministrazione. Infatti, come è noto a tutti, il Ministero del Lavoro è una delle Amministrazioni con l’indennità tra le più basse. Ci era stato assicurato dal vertice politico-amministrativo, nel passato, che tutto si sarebbe fatto per eliminare questa evidente ingiustizia ma ad oggi nulla è cambiato. Sempre in tema di scarse risorse, è stato chiesto di porre rimedio anche all’incremento delle risorse del Fondo, ormai ridotto ai minimi termini. Abbiamo evidenziato che questa condizione di scarsità di risorse, oltre ad impoverire i lavoratori, oltre a non consentire nuove progressioni economiche, produce il tentativo, molte volte la riuscita, di “fuga” verso amministrazioni più “ricche” causando il depauperamento delle risorse umane e delle competenze acquisite all’interno del nostro Ministero, lasciando di fatto ai pochi che rimangono carichi di lavoro sempre più pesanti.
Inoltre è stata chiesta chiarezza e anche certezza per quanto riguarda le sedi del nostro Ministero. Infatti, come è noto via Fornovo è sotto sfratto esecutivo, via San Nicola da Tolentino, che dovrebbe essere la sede sostitutiva, ancora non è disponibile e non è chiaro né da chi né da quante unità sarà occupata. Per quanto riguarda via Flavia a distanza di più di un anno dall’incendio, non sono ancora iniziati i lavori di ristrutturazione del quinto piano e di conseguenza è evidente che non si sanno i tempi di un eventuale rientro del personale coinvolto.
Infine per quanto riguarda le graduatorie definitive relative alle progressioni economiche, l’Amministrazione ha assicurato l’imminenza della pubblicazione molto probabilmente entro la prossima settimana
Roma, 25 giugno 2021
FP CGIL CISL FP UIL PA
Giuseppe Palumbo Michele Cavo Bruno Di Cuia
Francesca Valentini Marco Sozzi Orlando Grimaldi
A TUTTO IL PERSONALE
SMART WORKING: NO FUGHE IN AVANTI
Ci giungono notizie dal territorio che qualche direttore troppo zelante, avrebbe intenzione di ridurre la fruizione delle giornate di smart working in modo rigido e drastico già a partire dal mese di luglio prossimo. Non si può e non si deve fare!
Ricordiamo a tutti che, in coerenza con il permanere dello stato di Emergenza Sanitaria a livello nazionale, la Legge n.87 dello scorso 17 giugno, nel prorogare il ricorso allo smart working con modalità semplificata fino alla definizione di una specifica disciplina in materia da parte del prossimo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021, ha confermato che tutte le Amministrazioni Pubbliche organizzano il lavoro dei propri dipendenti e l’erogazione dei servizi applicando il lavoro agile a condizione che l’erogazione dei servizi rivolti ai cittadini e alle imprese avvenga con regolarità, continuità ed efficienza, confermando altresì la modalità di interlocuzione programmata con l’utenza, anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza.
In particolare, perfino il POLA, da noi contestato e ribattezzato POLAR per la sua rigidità, approvato dal Consiglio di Amministrazione con deliberazione del 24 marzo scorso come Allegato al Piano della Performance 2021\2023, risulta addirittura meno rigido delle iniziative di qualche Direttore più realista del re, andando oltre le previsioni del Msg. Hermes 1847/2021 che consente di continuare ad avvalersi dello smart working, che resta su base volontaria, a condizione che sia comunque garantita la regolare erogazione dei servizi ai cittadini ed alle imprese nel rispetto della normativa vigente. Pertanto per tutte le strutture dell’Istituto, “configurandosi lo smart working come una scelta organizzativa che, nella situazione di emergenza sanitaria – tuttora in corso – ha consentito il regolare svolgimento delle attività lavorative, l’organizzazione del lavoro agile negli uffici dell’Istituto potrà proseguire con le modalità attuali”, in quanto rispettose delle condizioni previste dalla normativa vigente, ferma restando la garanzia del rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza adottati per il contenimento del rischio di contagio da Covid 19.
Richiamiamo quindi ogni direttore al rispetto della normativa vigente e ad astenersi dall’intraprendere iniziative non coerenti con le disposizioni fornite a livello nazionale.
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
CONFSAL/UNSA
Francesco Viola
On.le Andrea Orlando
Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Sig. Ministro,
il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali rappresenta in questo paese la più alta
istituzione per il mondo del lavoro, per lo sviluppo dell’occupazione, per le politiche del lavoro, per la
previdenza e per il sociale. La pandemia ne ha evidenziato ancor più la sua centralità mettendo in
luce l’ottimo lavoro svolto da tutto il personale che ne fa parte. Un personale che negli ultimi anni
non ha avuto però alcun riconoscimento, né dal punto di vista della carriera, né dal punto di vista
economico.
CGIL CISL e UIL ritengono indispensabile l’avvio di un confronto, con Lei Sig. Ministro, al fine
di discutere tra l’altro della annunciata Riorganizzazione del Ministero; di integrazione del Fondo per
le risorse decentrate (ex FUA) stante la scarsa consistenza di quello attuale che non consente
nemmeno di pagare dignitosamente il salario accessorio; di adeguamento dell’indennità di
amministrazione e di smart working.
Così come riteniamo centrale il ruolo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali riteniamo
altrettanto centrale il ruolo del personale amministrativo e per tale motivo vogliamo avviare un
percorso di valorizzazione delle competenze e delle professionalità acquisite dal personale in
servizio.
CGIL CISL e UIL per i motivi sopra esposti chiedono la urgente fissazione di un incontro.
Distinti saluti.
FP CGIL
Giuseppe Palumbo
Matteo Ariano
CISL FP
Michele Cavo
Marco Sozzi
UIL PA
Bruno Di Cuia
Orlando Grimaldi
Sciopero generale nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore dei servizi ambientali mercoledì 30 giugno per chiedere una correzione immediata dell’articolo 177 del codice degli appalti che mette a rischio migliaia di posti di lavoro nel comparto. A proclamarlo sono Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Al centro della protesta la richiesta, a Governo e Parlamento, di intervenire “con urgenza sull’articolo 177 del codice appalti che mette a rischio posti di lavoro e, in attesa della revisione annunciata nel Pnrr delle norme sulla concorrenza, avvia la stagione del disfacimento del comparto dei servizi ambientali”.
I sindacati spiegano che l’articolo in questione, “le cui proroghe applicative scadranno a fine anno, obbliga le aziende concessionarie ad esternalizzare l’80% di tutte le attività, anche nei casi in cui le stesse vengano svolte direttamente dal proprio personale, azzerando di fatto un servizio essenziale per le comunità locali. La norma impatta pesantemente sui costi economici, obbligando le aziende a spezzettare rapidamente il servizio con gare al ribasso, e costi sociali, anche in previsione della perdita dei posti di lavoro e dell’applicazione contrattuale non di settore che ne deriverebbe”.
Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti osservano inoltre: “Non possiamo assistere alla destrutturazione del settore che ha visto crescere soggetti industriali capaci con l’apporto fondamentale di professionalità importanti aumentate negli anni. Vogliamo ricordare a tutti che il comparto dei servizi ambientali è stato fondamentale durante il lockdown e ha permesso al Paese, nel momento più duro, di continuare a conferire rifiuti senza nessun rallentamento del servizio di raccolta e di pulizia delle città. Chiediamo alla politica di intervenire immediatamente per evitare il disastro in un settore che faticosamente, nonostante la crisi, sta provando a risollevare il proprio indirizzo”.
Per queste ragioni, aggiungono i sindacati, “chiediamo responsabilità a chi quotidianamente promette ai cittadini qualità nel servizio e tutele per i lavoratori. Chiediamo che si sviluppi l’economia circolare, così come previsto nel Pnrr, affinché il settore implementi la sua capacità impiantistica e diventi sempre più industrializzato. Come sindacati non siamo contrari al mercato, ma è necessario che esso sia regolamentato in modo da favorire l’aggregazione aziendale e quindi impedire l’eccessiva frammentazione, come l’articolo 177 impone. È il tempo di garantire ai lavoratori, alle aziende dei servizi pubblici e a tutte le comunità locali, azioni incisive per lo sviluppo di un settore fondamentale e smettere di inseguire lo sciagurato progetto di ‘privatizzazione spezzatino’, senza nessuna regola e senza nessuna tutela per i lavoratori. Per tutte queste ragioni il prossimo 30 giugno 2021 sarà sciopero, con presidi unitari nei territori davanti alle prefetture, per garantire la difesa del comparto dei servizi ambientali contro una politica sorda che risponde solo alle logiche di pochi”, concludono.
Lettera sciopero 30 giugno 2021e comunicato Segreterie Segreterie Nazionali
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per gli Affari Generali in merito la commissione valutativa per il concorso interno per Capo Squadra decorrenza 2020
LA CHIMERA DELLE PROGRESSIONI
ECONOMICHE
chimèra s. f. [dal lat. chimaera, gr. χίμαιρα, propr. «capra»]
[…] 2. fig. Idea senza fondamento, sogno vano, fantasticheria strana, utopia. […]
(Dizionario Treccani)
La scorsa settimana abbiamo posto due quesiti all’Amministrazione e le diamo atto di aver ricevuto una risposta in tempi rapidi, che vi alleghiamo.
Iniziando affrontare il tema delle progressioni economiche orizzontali, non possiamo ritenerci soddisfatti della risposta ricevuta in quanto, pur avendo comunicato che sono arrivate n. 554 contestazioni, non ci si dice in nessun modo quando si ritiene di completarne l’esame, limitandosi alla laconica precisazione per cui “la relativa lavorazione – tenuto conto della complessità dell’istruttoria – impegnerà” la commissione “oltre il termine di cui all’art. 9, comma 5 degli avvisi di selezione”.
Ossia? Quando, la Commissione ritiene di concludere i lavori? Luglio? Agosto? Settembre? Dicembre? Gennaio 2022?
Considerando che il personale impegnato nella verifica delle richieste di riesame è fin troppo esiguo e considerato anche l’approssimarsi delle meritate ferie estive, dobbiamo forse temere che i lavoratori dell’INL non vedranno le meritate progressioni economiche neppure entro il 2021?
Sia chiaro: non intendiamo affatto fare terrorismo psicologico e ci auguriamo che il riesame si chiuda rapidamente, ma è evidente che essendo trascorsi mesi – ripetiamo: mesi – dalla conclusione dell’iter delle progressioni, non ci si può limitare a dare risposte generiche.
A meno di non aver sottovalutato la gravità della situazione.
Riguardo al tema dei concorsi, invece, diamo noi una notizia: da quanto abbiamo saputo, parrebbe che lo sblocco dei concorsi – in particolare di quello del 2019 riguardante INL, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e INAIL – dovrebbe essere imminente e che addirittura entro l’autunno si intenda concludere la procedura concorsuale, con le modalità semplificate. Speriamo davvero.
Il coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano
Assemblea nazionale delegati e RSU FP CGIL Ministero dell’Interno.
Rafforzare la contrattazione dall’esperienza delle RSU
Si è tenuta lo scorso 14 giugno l’assemblea nazionale dei delegati RSU della Fp Cgil.
L’assemblea è stata la prima di questo tipo organizzata in modalità videoconferenza ed ha riscontrato una massiccia partecipazione ed il confronto tra tanti colleghi di diversi territori che hanno ben rappresentato uno spaccato delle complesse tematiche dell’amministrazione del Ministero dell’Interno.
L’introduzione all’assemblea è stata affidata ad Anna Andreoli della FP CGIL Nazionale che, nel riaffermare la necessità di rafforzare la presenza della FP CGIL sui posti di lavoro, in particolare dopo l’emergenza pandemica e nell’attuale fase di graduale rientro in presenza ha assicurato l’impegno della FP CGIL Nazionale ad un costante rapporto con i territori al fine di fornire a tutti i lavoratori puntuali e tempestive informazioni sulle attività vertenziali della categoria e su tutto ciò che può avere ricadute sul rapporto di lavoro dei dipendenti del Ministero.
La categoria è impegnata su una vertenza generale i cui punti salienti possono essere sintetizzati con i seguenti titoli:
Rinnovo contratti, valorizzazione dei lavoratori e innovazione della P.A. dando qualità al servizio pubblico
Perequazione indennità di amministrazione
Campagna straordinaria di assunzioni
Lotta al precariato
E’ stato ricordato come la FP CGIL chieda da anni un piano straordinario di assunzioni visto che dopo gli anni di blocco del turn-over, sono ormai a rischio molti dei servizi che le amministrazioni pubbliche debbono garantire alla collettività e risultano insostenibili i carichi di lavoro sul personale residuo. Si ritiene inoltre intollerabile il continuo ricorso a forme di lavoro precario (interinali, tempi determinati etc.) per coprire carenze di personale che sono, con tutta evidenza, di carattere strutturale.
Sul fronte del rinnovo contrattuale è iniziato recentemente il confronto con ARAN per un contratto che dovrà affrontare gli aspetti economici e normativi ma anche il nuovo ordinamento professionale e la regolamentazione dello smart working.
Sul tema della perequazione dell’indennità di amministrazione, nonostante il Ministero dell’Interno abbia di recente ottenuto risorse specifiche su questo istituto e siano in corso di ripartizione le risorse stanziate dalla legge di bilancio 2020 è invece necessario proseguire nel pretendere la completa armonizzazione di questa voce tra i diversi Ministeri.
La coordinatrice nazionale Adelaide Benvenuto ha ripercorso l’azione sindacale di questi ultimi mesi, a partire dalla sottoscrizione di Protocolli di sicurezza Covid durante l’emergenza sanitaria alle azioni per garantire l’attività in smartworking in tutte le sedi dell’amministrazione nonostante la riluttanza di molti dirigenti, specie negli Uffici Periferici sul territorio, e le difficoltà dovute alle note carenze di attrezzature informatiche.
Ha poi ricordato come, a seguito dell’azione sindacale, che nei mesi scorsi aveva fortemente richiesto un incremento del salario accessorio ed una armonizzazione rispetto ad altre amministrazioni, nella Legge di Bilancio 2021 siano stati previsti incrementi sia nel Fondo Risorse decentrate, che potranno garantire una nuova fase di progressioni economiche all’interno dell’area, sia nella indennità di amministrazione a partire da gennaio 2021. Inoltre nel FRD per l’anno 2021 affluiranno 11.997.000 Euro derivanti dai risparmi dovuti alla mancata erogazione di buoni pasto ai lavoratori in smart working nel 2020 e alla riduzione delle ore di straordinario nello stesso periodo.
La coordinatrice ha poi informato sul confronto avuto in merito allo schema di regolamento che disciplina gli incentivi alle funzioni tecniche ex art. 113, d.l. 50/2016 in merito agli accantonamenti che la norma introduce ed alla retroattività della norma, sui cui abbiamo posto delle osservazioni di merito. Lo schema tuttavia è ancora in corso di definizione e non si conoscono i tempi della sua definizione.
Ha poi riferito sugli incontri informativi relativi allo schema di decreto di riorganizzazione degli Uffici della P.S. in base al D.P.R. n. 171/2019 in corso di attuazione.
In particolare ha sottolineato come nel corso dell’ultimo incontro relativo all’attivazione della Questura di Bat, l’amministrazione avesse tentato di attribuire la responsabilità degli uffici amministrativi e contabili al personale di polizia e di come il tentativo sia stato prontamente stoppato dalla reazione delle Organizzazioni sindacali che hanno contestato la decisione riuscendo a modificarla e ad evitare che la norma rappresentasse un precedente pericoloso per il personale civile presente negli uffici di polizia.
Dopo gli interventi da parte dei delegati di diversi territori che hanno posto all’attenzione numerose e interessanti questioni le conclusioni sono state affidate al Segretario Nazionale Florindo Oliverio.
Il Segretario ha informato sullo stato dell’arte delle trattative con ARAN per il rinnovo contrattuale, iniziate il 29 aprile e che hanno affrontato fino ad oggi il metodo e le modalità del confronto tra le parti sindacali e l’ARAN.
Come primo punto si cercherà di fare “manutenzione” degli istituti introdotti nel precedente contratto 2016/2018, rafforzando l’informazione sulle materie relative all’organizzazione degli uffici come ad esempio l’informazione e l’organismo paritetico per l’innovazione. Questo servirà a rafforzare le relazioni sindacali nei territori.
Su altri istituti normativi chiediamo modifiche al testo contrattuale partendo dalle criticità riscontrate in sede di applicazione del CCNL, come le ferie solidali in favore dei dipendenti, i permessi per visite specialistiche e terapie salvavita che saranno rivisti e migliorati anche al fine di facilitare l’applicazione.
Oltre a modifiche di istituti normativi esistenti, dovranno essere introdotte nuove discipline a partire dal lavoro agile, che in questi mesi ha avuto una grande accelerazione e che rappresenta un punto di grande innovazione organizzativa. Sarà prevista una sezione specifica dedicata alla disciplina dello smartworking ed a tutte modalità di prestazione lavorativa, da quella tutta in presenza a quella in remoto, dal diritto alla disconnessione, alle fasce di contestabilità.
Gli altri punti su cui verterà il confronto saranno il nuovo ordinamento professionale, la cui proposta sindacale prevede un sistema di classificazione più rispondente alle nuove esigenze lavorative, ed una valorizzazione del personale attraverso un nuovo sistema di classificazione che renda i nuovi inquadramenti rispondenti alla reale organizzazione del lavoro e che dia prospettiva di carriera e riconoscimento della esperienza professionale acquisita negli anni, superando il problema del mansionismo.
La proposta della FP CGIL prevede inoltre l’eliminazione della prima area, ormai superata nei fatti, e la creazione di una nuova area trasversale delle “alte professionalità”, in cui far confluire i lavora-
tori che svolgono funzioni con una certa autonomia lavorativa rispetto alla dirigenza o perché iscritti ad albi professionali.
Ovviamente sarà poi la contrattazione integrativa di ministero a definire quali profili inserire in tale nuova area.
I lavori procederanno per singoli temi, con testi che l’Aran metterà a disposizione delle organizzazioni sindacali preliminarmente.
Su tutti gli argomenti evidenziati sarà cura dell’organizzazione e dei delegati tutti dare opportuna informazione ai lavoratori nel corso della trattativa, con la consapevolezza che le recenti incursioni normative del DL 80 del 9 giugno 2021 e la necessità di reperire ulteriori risorse economiche indispensabili per concludere ed arrivare alla sottoscrizione del nuovo contratto, saranno elementi a cui dovremo dare massima attenzione nelle prossime settimane.